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RESOCONTO STENOGRAFICO. 15ª SEDUTA (Pomeridiana) MARTEDÌ 16 OTTOBRE Presidenza del presidente LO PORTO INDICE

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(1)

RESOCONTO STENOGRAFICO

15ª SEDUTA (Pomeridiana)

MARTEDÌ 16 OTTOBRE 2001 Presidenza del presidente LO PORTO

INDICE

Pag.

Congedi . . . . 1, 25

Disegni di legge

(Annunzio di presentazione) . . . . 1 (Annunzio di presentazione e di contestuale

invio alle competenti Commissioni legislative) 2

“Variazioni al bilancio della Regione siciliana per l’anno finanziario 2001 - Assestamento”

(234/A) (Discussione)

PRESIDENTE. . . 20 CROCE (FI), presidente della Commissione e relatore . . . . 20

(Votazione finale per scrutinio nominale e risultato) PRESIDENTE. . . 25

Interrogazioni

(Annunzio). . . 3 (Comunicazione di ritiro) . . . 15

Interpellanze

(Annunzio). . . 13

Mozioni

(Annunzio). . . 14 (Comunicazione di rettifica) . . . . 15 (Determinazione della data di discussione) PRESIDENTE. . . 16, 20

La seduta è aperta alle ore 17.30.

LEONTINI, segretario f.f., dà lettura del processo verbale della seduta precedente che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.

Congedo

(2)

PRESIDENTE. Comunico che l’onorevole Tricoli è in congedo per la seduta odierna.

Non sorgendo osservazioni, il congedo si intende accordato.

Annunzio di presentazione di disegni di legge

PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti disegni di legge:

“Norme per la tutela della maternità, della vita nascente e dell’infanzia” (243), dagli onorevoli Barbagallo, Genovese, Gurrieri, Tumino, Vitrano, Zangara, in data 11 ottobre 2001;

“Norme per la promozione ed il sostegno sociale della famiglia” (244), dagli onorevoli Barbagallo, Genovese, Gurrieriata 11 ottobre 2001;

“Interventi per accelerare e completare il risanamento della città di Messina. Modifiche alla legge regionale 6 luglio 1990, n. 10” (245), dagli onorevoli Baldari, Leanza Vincenzo, in data 11 ottobre 2001;

“Riassetto e risanamento urbanistico: rilancio di settori produttivi e recupero di patrimonio edilizio destinato ad attività produttive. Modifiche all’articolo 23, comma 10, della legge regionale 10 agosto 1985, n. 37, modifiche alla lettera a) del primo comma della legge regionale 12 giugno 1976, n. 78, modifiche alla legge regionale 31 maggio 1994, n. 17” (246), dagli onorevoli Oddo, Giannopolo, Villari, Zago, in data 11 ottobre 2001;

“Modifiche all’articolo 23 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10, riguardante il personale regionale nei ruoli del Corpo forestale” (247), dagli onorevoli Oddo, Giannopolo, Zago, in data 11 ottobre 2001;

“Proroga del termine di cui al comma 4, dell’articolo 25, della legge regionale 27 aprile 1999, n. 10, riguardante alienazione degli antichi suoli armentizi e delle sedi viarie disponibili”

(248), dagli onorevoli Oddo, Villari, Zago, in data 11 ottobre 2001;

“Finanziamenti per il Piano di inserimento professionale (P.I.P.) del Comune di Poggioreale”

(249), dagli onorevoli Oddo, Speziale, Papania in data 11 ottobre 2001;

“Norme per la liberalizzazione delle concessioni petrolifere in Sicilia” (250), dall’onorevole Oddo, in data 11 ottobre 2001;

“Istituzione dell’Osservatorio regionale e dei nuclei operativi comunali per l’infanzia e l’adolescenza” (251), dagli onorevoli Oddo, Speziale, Capodicasa, Cracolici, Crisafulli, De Benedictis, Giannopolo, Panarello, Villari, Zago, in data 11 ottobre 2001;

“Riforma dell’Istituto regionale della vite e del vino della Sicilia (IRVVS)” (252), dagli onorevoli Oddo, Speziale, Capodicasa, Cracolici, Crisafulli, De Benedictis, Giannopolo, Panarello, Villari, Zago, in data 11 ottobre 2001;

“Disciplina delle strade del vino in Sicilia” (253), dagli onorevoli Oddo, Speziale, Capodicasa, Cracolici, Crisafulli, De Benedictis, Giannopolo, Panarello, Villari, Zago, in data 11 ottobre 2001;

(3)

“Provvedimenti in favore dei proprietari di immobili danneggiati dalla frana del 28 febbraio 2001 in contrada Makari nel comune di San Vito Lo Capo ed interventi per il riassetto del territorio” (254), dall’onorevole Oddo, in data 11 ottobre 2001;

“Interventi ulteriori per la valorizzazione storico culturale dei mulini a vento e per la coltivazione tradizionale del sale marino” (255), dall’onorevole Oddo, in data 11 ottobre 2001;

“Incompatibilità e limiti agli incarichi. Modifiche alla legge regionale 20 giugno 1997, n. 19”

(256), dall’onorevole Fleres in data 12 ottobre 2001;

“Istituzione della figura di guida ambientale escursionistica” (257), dagli onorevoli Fleres e Catania Giuseppe, in data 12 ottobre 2001;

“Modifiche alla legge regionale 23 dicembre 2000, n. 32, concernente disposizioni per l’attuazione del POR 2000-2006” (258), dall’onorevole Fleres, in data 12 ottobre 2001;

“Provvedimenti a favore degli operatori economici e dei proprietari di immobili danneggiati dall’eruzione dell’Etna del 2001” (260), dall’onorevole Barbagallo, in data 12 ottobre 2001.

Annunzio di presentazione di disegno di legge e di contestuale invio alla competente Commissione legislativa

PRESIDENTE. Comunico che il seguente disegno di legge è stato presentato dal Governo ed inviato alla competente Commissione legislativa:

“BILANCIO” (II)

“Norme finanziarie urgenti e variazioni di bilancio della Regione per l’anno finanziario 2001”

(259), dal Presidente della Regione, Cuffaro, su proposta dell’Assessore per il bilancio e le finanze, Pagano, in data 12 ottobre 2001;

Parere I, III, IV, V e VI Commissione;

inviato in data 15 ottobre 2001.

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle interrogazioni con richiesta di risposta orale presentate.

LEONTINI, segretario f.f.:

“Al Presidente della Regione e all’Assessore per il territorio e l’ambiente, premesso che la fascia costiera compresa tra i Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Terme Vigliatore è soggetta ad erosione;

considerato che:

le mareggiate verificatesi tra la fine del 1999 e l’inizio del 2000 hanno compromesso gravemente la sicurezza della strada litoranea Milazzo-Portorosa e l’integrità ed il

(4)

funzionamento dell’impianto di depurazione del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, utilizzato anche dal Comune di Terme Vigliatore;

a seguito degli eventi si è svolta, presso il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, una conferenza di servizi con la partecipazione della Prefettura di Messina, dell’Assessorato regionale per il territorio e l’ambiente, del Dipartimento della Protezione civile e del Genio civile opere marittime, per quantificare i danni, procedere alla dichiarazione di pubblica calamità e definire immediati interventi;

le mareggiate dello scorso agosto hanno ulteriormente aggravato la situazione, per sapere:

quali atti intenda urgentemente adottare per mettere in sicurezza il tratto di costa dove insistono le predette opere di interesse pubblico;

quali ragioni abbiano determinato un ritardo nell’intervento così da configurare un comportamento omissivo da parte degli enti preposti”. (245)

(L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza)

PANARELLO

“All’Assessore per il territorio e l’ambiente e all’Assessore per gli enti locali, premesso che:

il percorso del fiume Torto interessa i Comuni di Castronovo, Alia, Roccapalumba e Caccamo in provincia di Palermo;

nessuno dei Comuni sopraindicati ha effettuato interventi di bonifica dell’alveo del fiume stesso, consentendo il formarsi di una fitta vegetazione che ostruisce il normale deflusso dell’acqua;

il fiume attraversa un’ampia pianura in prossimità dei comuni di Alia e Roccapalumba;

tale situazione rischia di provocare, in occasione di eventi piovosi, l’esondazione del fiume costringendo di fatto alcuni abitanti delle case che insistono ai margini del fiume a rifugiarsi sopra i tetti;

per sapere quali interventi si intendano porre in essere per effettuare gli interventi necessari ed indifferibili”. (251)

(Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza)

FLERES - CATANIA GIUSEPPE

“Al Presidente della Regione e all’Assessore alla Presidenza, premesso che:

in conseguenza dell’attività sismica manifestatasi durante le prime ore del 9 gennaio 2001 con un evento massimo di magnitudo pari a 3,5, localizzato a circa 2,5 Km. ad ovest di Zafferana Etnea, il Genio Civile di Catania, con nota prot. 4629 del 12 febbraio 2001, ha

(5)

segnalato alla Regione danni ad infrastrutture varie (edifici destinati ad attività pubbliche e residenze private) nonché al patrimonio monumentale, per circa 14 miliardi di lire, solo per il comune di Zafferana Etnea;

la Giunta regionale siciliana, acquisita la documentazione fornita dal Genio civile, dal COC di Zafferana e sulla base dell’istanza avanzata dallo stesso Sindaco di Zafferana, ha decretato lo stato di calamità con delibera n. 17 del 26 gennaio 2001 per i gravi danni causati dal terremoto;

il Sindaco di Zafferana Etnea, in riferimento all’evento sismico del 9 gennaio 2001, ha avanzato istanza di finanziamento al Presidente della Regione siciliana, all’Assessore regionale delegato alla Protezione Civile, al Dipartimento nazionale di protezione civile e al Ministero dell’Interno, con nota prot. 2957 del 14 febbraio 2001, reiterata in data 12 luglio 2001 con nota prot. 11462, per un importo di lire 14.167.000.000, per danni così quantificati dal Genio Civile di Catania;

per sapere:

quali strumenti normativi intendano adottare per il finanziamento dei danni, concernenti il comune di Zafferana Etnea, dal momento che a tutt’oggi non si è provveduto a darvi adeguata copertura, non consentendo ai cittadini interessati e allo stesso Comune di ripristinare e dare piena funzionalità a quanto è stato danneggiato dall’evento sismico del 9 gennaio 2001;

se non sia opportuno attivare i fondi previsti per la ricostruzione dell’emergenza Etna, sulla base dell’ordinanza ministeriale;

se non intendano intervenire con particolare urgenza considerato che, come noto, nella sera del 26 settembre 2001 lo stesso territorio è stato interessato da un altro terremoto del 4°

grado della scala Mercalli dopo i numerosi movimenti sismici collegati all’ultima eruzione dell’Etna, eventi questi ultimi che potrebbero avere aggravato i danni già riscontrati determinando problemi per la pubblica incolumità”. (266)

(L’interrogante chiede lo svolgimento con urgenza)

SPAMPINATO

PRESIDENTE. Le interrogazioni ora annunziate saranno iscritte all’ordine del giorno per essere svolte al loro turno.

Invito il deputato segretario a dare lettura delle interrogazioni con richiesta di risposta scritta presentate.

LEONTINI, segretario f.f.:

“All’Assessore per l’agricoltura e le foreste, premesso che:

l’inibizione dell’attività venatoria all’interno della riserva naturale orientata “Bosco Santo Pietro” che si estende su un’area di circa 7.000 ettari, ha di fatto permesso il proliferare dei conigli selvatici, circostanza questa che determina enormi danni alle colture;

(6)

dalla relazione del prof. Massa, entomologo dell’Università di Palermo, e da alcuni monitoraggi effettuati dal Corpo forestale regionale, risulta una stima di diverse migliaia di conigli presenti nella riserva suddetta;

in data 29 settembre 2001, presso la sede della Ripartizione faunistico-venatoria di Catania, si è svolta una riunione nel corso della quale è stata avanzata la proposta di procedere all’abbattimento di 500 conigli, ad opera di 30 cacciatori scelti a sorte tra i residenti;

tale soluzione, viste le premesse, appare inadeguata rispetto alle dimensioni del problema,

per sapere quali interventi si intendano porre in essere per ripristinare l’equilibrio biologico all’interno della riserva naturale orientata “Bosco Santo Pietro””. (246)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

FLERES

“Al Presidente della Regione e all’Assessore per gli enti locali, premesso che:

il 26 settembre 2001 davanti al carcere di Bicocca a Catania, si è tenuta una manifestazione di protesta degli agenti di custodia delle carceri, per manifestare contro la carenza degli organici, l’utilizzazione su tre turni del personale, la retribuzione sottodimensionata rispetto ai carichi di lavoro, ed infine contro lo stato di abbandono e di cattiva manutenzione nel quale versano in generale le strutture carcerarie, ed in particolare le aree a disposizione del personale di guardia;

il perdurare di tale situazione può determinare disservizi, o peggio essere causa di incidenti sul lavoro, già delicato e pericoloso;

per sapere quali provvedimenti intendano porre in essere per consentire uno standard di servizio adeguato, alle guardie carcerarie”. (247)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

FLERES

“All’Assessore per il territorio e l’ambiente e all’Assessore per gli enti locali, premesso che:

da un monitoraggio del territorio effettuato da Legambiente nelle zone B, C, D ed in aree limitrofe del Parco dell’Etna, è emerso un grande stato di degrado e di mancato controllo delle suddette aree;

sono state, infatti, censite ben ventiquattro discariche abusive a cielo aperto, in particolare nel territorio tra Mascali e Giarre, senza tralasciare quelle censite nei territori di Castiglione di Sicilia, Linguaglossa, Sant’Alfio e Milo;

la presenza di enormi quantità di rifiuti è stata censita in prossimità dei torrenti Guddi e Macchia, l’alveo del quale rischia di essere ostruito con conseguente grave pericolo per le popolazioni in caso di eventi meteorologici eccezionali, peraltro già verificatisi in passato;

(7)

per sapere quali interventi urgenti si intendano porre in essere per eliminare lo stato di degrado nel quale versano alcune aree del Parco dell’Etna”. (248)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

FLERES

“All’Assessore per la cooperazione, il commercio, l’artigianato e la pesca, premesso che:

con l’art. 12 della legge regionale n. 36 del 23 maggio 1991, mediante l’istituzione di apposito fondo, la Regione siciliana ha inteso iniziare un processo di ristrutturazione, articolato in più fasi, delle cooperative agricole, delle cantine sociali e dei loro consorzi;

la legge regionale n. 35 del 10 ottobre 1994 ha ampliato la platea dei soggetti beneficiari delle disposizioni previste dall’art. 12 della legge regionale n. 36 del 23 maggio 1991;

l’art. 4 della legge regionale n. 84 del 19 dicembre 1995 ha stabilito forme e modalità di utilizzo dei lavoratori beneficiari delle disposizioni di cui all’art. 12 della legge regionale n. 36 del 23 maggio 1991 e successive modifiche ed integrazioni;

l’art. 43 della legge regionale n. 30 del 7 agosto 1997 ha esteso i benefici previsti all’art. 12 della legge regionale n. 36 del 23 maggio 1991, al personale dei consorzi agrari che cesserà dal servizio per la chiusura definitiva dell’attività o dei settori di attività, escludendo di fatto i soggetti già beneficiari delle disposizioni di cui al sopra citato art. 12, le cui aziende non avevano portato a termine il processo di ristrutturazione;

per sapere quali provvedimenti si intendano porre in essere per far sì che i soggetti già beneficiari delle disposizioni dell’art. 12 della legge regionale n. 36 del 23 maggio 1991 possano beneficiare di quanto previsto all’art. 43 della legge regionale n. 30 del 7 agosto 1997, anche se le aziende delle quali gli stessi sono dipendenti non hanno portato a termine i processi di ristrutturazione, ma si trovano in liquidazione e/o procedura concorsuale”. (249)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

FLERES

“All’Assessore per i lavori pubblici, all’Assessore per la sanità e all’Assessore per gli enti locali, premesso che:

in alcuni quartieri periferici di Catania, quali San Giorgio e Trappeto, parallelamente al piano di edilizia popolare dello IACP, si è avuto uno sviluppo edilizio selvaggio, in gran parte abusivo e comunque non regolamentato da un piano regolatore organico;

le circostanze di cui sopra hanno determinato nel tempo situazioni di estremo rischio per la salute e l’incolumità dei cittadini;

infatti, il forte sviluppo demografico nei suddetti quartieri, senza che negli stessi fossero previste e realizzate opere di urbanizzazione adeguatamente dimensionate, fa sì che nelle loro

(8)

strade scorrano rigagnoli e fiumi di liquami, provenienti dai pozzi neri o dagli scarichi a cielo aperto;

il Comune di Catania dal mese di ottobre del 2000, ha iniziato il trasferimento della gestione e della realizzazione di nuovi tratti di rete fognaria, senza che la situazione in cui versano i suddetti quartieri sia migliorata;

per sapere quali provvedimenti urgenti si intendano porre in essere per accelerare i tempi di realizzazione ed adeguamento delle fognature nei quartieri periferici di Catania”. (250)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

FLERES

“All’Assessore per i beni culturali ed ambientali e la pubblica istruzione, premesso che:

all’istituto comprensivo elementare Enrico Fermi di Licodia Eubea (CT), tra le pagine del libro di testo di lingua italiana (“Parole e Frasi”) ed in particolare in quattro di queste, gli alunni della quinta classe hanno trovato un disegno dal chiaro ed inequivocabile contenuto erotico;

così come confermato dal contenuto dell’altro disegno collocato nella penultima pagina dello stesso libro, si tratta del lancio promozionale del libro di satira “Il Vernacoliere”;

della questione si sta occupando la Procura della Repubblica di Caltagirone che ha aperto un’indagine per accertare i fatti;

per sapere quali provvedimenti si intendano porre in essere per accertare come sia stato possibile il verificarsi dei fatti descritti, accertare eventuali responsabilità ed evitare il ripetersi di tali circostanze”. (252)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

FLERES

“Al Presidente della Regione e all’Assessore per l’agricoltura e le foreste, premesso che:

il 90 per cento circa delle istanze presentate per gli anni 2001 - 2005 in favore del settore agroambientale in base al Regolamento CE 1257 del 1999, è rimasto privo dei finanziamenti previsti a seguito delle irrisorie risorse individuate dal Governo regionale;

ciò accade nonostante che il precedente programma agroambientale, di cui al Regolamento comunitario 2078 del 1992, avesse previsto una spesa per i sei anni di applicazione di lire 1.000 miliardi circa;

tale scelta infligge un ulteriore colpo ad un settore già agonizzante come quello agricolo ed agrumicolo in particolare;

(9)

l’esiguità dei finanziamenti disponibili mal si concilia con quanto contenuto nel programma di governo circa la grande riconversione qualitativa del sistema agroalimentare, che in queste condizioni rimane solo un proposito dichiarato e non certo praticato;

rilevato che:

questa limitazione delle risorse tende a vanificare gli sforzi sostenuti negli ultimi sette anni sia dalla pubblica Amministrazione, sia dalle aziende agricole;

si possono constatare facilmente le concrete possibilità di sviluppo per il settore dei prodotti da agricoltura biologica, con positivi risvolti sul piano commerciale ed occupazionale e con effetti certi e di rilievo sul piano della protezione e della tutela dell’ambiente;

la Sicilia è la prima regione, nel bacino del Mediterraneo, per la produzione ortufrutticola da agricoltura biologica;

le maggiori spese che le aziende, ad oggi, devono sostenere per l’adozione delle tecniche colturali rispettose dell’ambiente ed anche della salute degli operatori agricoli e dei consumatori, in assenza dell’aiuto comunitario, rischiano di non poter essere più sostenute, con il probabile ritorno quindi alle colture tradizionali di alcune aziende, mentre altre rischieranno la chiusura definitiva;

quanto detto renderà vana l’applicazione, e quindi la spesa sostenuta, del vecchio programma agroambientale ed i prodotti biologici siciliani rischieranno di sparire dai mercati nazionali ed esteri;

per sapere se non ritengano necessario provvedere all’integrazione delle somme ad oggi disponibili mediante l’attivazione degli “Aiuti di Stato aggiuntivi” previsti al punto 16 del Piano di sviluppo rurale (PSR) ed approvati con nota del Ministero delle Politiche agricole e forestali dell’1 marzo 2001, così come previsto all’art. 103 della legge regionale 23 dicembre 2000, n.

32”. (253)

LIOTTA - FORGIONE - MICCICHÈ

“Al Presidente della Regione e all’Assessore per la cooperazione, il commercio, l’artigianato e la pesca, premesso che:

l’aeroporto civile di Fontanarossa (Catania) ha un traffico aereo annuo di oltre 80.000 movimenti tra decolli ed atterraggi, con un transito di circa 4,5 milioni di passeggeri;

dalla relazione presentata dai piloti dell’ANPAC si evince che l’aeroporto di Catania sarebbe privo:

a) del sentiero luminoso prima della pista 8/26, oltre che di un asse centrale illuminato;

b) del sistema di rilevamento e controllo delle raffiche di vento (wind shear) capaci di abbattere un aeromobile quando si trova in fase decollo o di atterraggio;

nella medesima pista non sarebbe stato installato il sistema di atterraggio ILS, talché i piloti, in caso di necessità, devono fare ricorso esclusivamente alla rilevazione visiva;

per sapere:

(10)

se risponda al vero quanto lamentato e denunciato dai piloti ANPAC;

quali iniziative si intendano adottare per sollecitare la Direzione aeroportuale di Catania e, ove occorra, la Società di gestione, affinché provveda all’installazione nell’aeroporto di Catania dei sistemi luminosi e di rilevamento delle raffiche di vento (wind shear), al fine di garantire la funzionalità dello scalo aeroportuale di Catania ed al contempo la sicurezza dei passeggeri e dei piloti”. (255)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

FLERES

“All’Assessore per l’agricoltura e le foreste ed all’Assessore per il territorio e l’ambiente, premesso che:

l’art. 14 della legge regionale n. 33 del 1997 così recita: “È destinata a protezione della fauna selvatica una quota del 25 per cento del territorio agro-silvo-pastorale di ciascuna provincia regionale, ivi compresi i territori nei quali sia comunque vietata l’attività venatoria anche per effetto di altre leggi o disposizioni”;

tale disposizione limitativa, riportata anche nel piano faunistico venatorio 2000/2004, trova tassativa e puntuale conferma nel decreto presidenziale del 7 luglio 2000 al punto 2.3;

il punto 2.2 dello stesso decreto afferma che, nel 25 per cento di territorio sottoposto a protezione, non sono stati conteggiati perché non disponibili, i territori soggetti a divieto di caccia in forza di altra disposizione di legge;

da uno studio effettuato dalla ripartizione faunistico-venatoria di Catania, in data 14 ottobre 1997, viene indicata in 174,321 Ha la superficie inibita alla caccia, poiché nel computo complessivo si intendono inserite quelle agrumetate, quelle da strade statali e provinciali, i fabbricati rurali e le loro pertinenze;

a fronte di una superficie agro-silvo-pastorale di 272.333 Ha risulterebbe pertanto inibita alla caccia una superficie di 174,321 Ha (come da relazione della ripartizione faunistica venatoria) pari al 64 per cento del territorio, e ciò in palese violazione delle disposizioni in premessa citate;

per sapere:

quale sia la reale ed effettiva estensione della superficie inibita alla caccia in provincia di Catania;

se, in virtù dei dati e delle superiori circostanze, il decreto assessoriale 114/44 del 23 settembre 1999 risulti conforme alle vigenti disposizioni di legge”. (256)

FLERES

“Al Presidente della Regione e all’Assessore per i lavori pubblici, premesso che:

(11)

da oltre due anni, il Consiglio di amministrazione dello IACP di Catania opera senza il supporto del Collegio dei sindaci che verifica la legittimità di tutta l’attività finanziaria dell’Ente e la legittimità contabile degli atti adottati, assumendosi gravi responsabilità anche sotto il profilo della legittimità degli atti stessi;

dal 1987 non sono stati prodotti i bilanci consuntivi dello IACP di Catania con presumibili danni all’erario e all’Ente stesso;

sono stati conferiti a professionisti esterni una molteplicità di incarichi onerosi per l’Ente, l’esito dei quali pare ancora oggi incerto e mirato solo alla formalizzazione del documento contabile;

tali incarichi sono inadeguati a coprire il vuoto provocato dalla mancata produzione annuale del bilancio consuntivo, che si manifesta pienamente nello stato deficitario in cui versa l’Ente;

per sapere;

quali provvedimenti urgenti si intendano porre in essere per insediare il Collegio dei sindaci presso lo IACP di Catania;

se si intendano sottoporre a verifica e controllo di legittimità tutti gli atti di natura finanziaria posti in essere dal Consiglio di amministrazione dello IACP di Catania in assenza del Collegio dei sindaci”. (257)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

FLERES

“All’Assessore per gli enti locali, premesso che:

il parco Falcone, a Catania, versa in condizioni pessime e necessita di una più accurata manutenzione;

nello stesso parco giochi, sito in viale Raffaello Sanzio, vi è un’illuminazione parzialmente funzionante ed il terreno risulta essere totalmente sconnesso;

gli impianti da gioco sono sporchi e trascurati e necessitano di una vigilanza che, ad oggi, è inesistente;

per sapere quali interventi si intendano porre in essere per una più adeguata manutenzione di parco Falcone, a Catania”. (258)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

FLERES

“Al Presidente della Regione, all’Assessore per la cooperazione, il commercio, l’artigianato e la pesca, premesso che:

(12)

da un recente rapporto presentato da “Sos impresa” della Confesercenti, si evincono chiaramente i seguenti tre dati in ordine al racket delle estorsioni in Sicilia:

a) circa l’80 per cento dei negozianti subisce l’estorsione;

b) Palermo e Catania sono le due città dell’Isola con più alto indice di reati connessi al fenomeno;

c) il crollo delle denuncie da parte delle vittime dell’estorsione (in questo caso, il dato è drammaticamente significativo) per cui si è passati dalle 3.295 denuncie del 1995 alle 852 del 2000 (questa inversione di tendenza non è dovuta ad un calo del fenomeno, bensì alla maggiore sfiducia dei commercianti verso le Istituzioni);

sul fronte istituzionale, si segnala la grande difficoltà di portare a termine i processi per i reati di estorsione per una serie di motivi (prescrizione dei termini, poche garanzie per chi denuncia, mentre si avverte un calo nell’azione di contrasto del fenomeno);

per sapere quali provvedimenti si intendano porre in essere per combattere il racket dell’usura, permettendo ai commercianti ed agli operatori economici siciliani di svolgere liberamente le loro attività”. (259)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

FLERES

“Al Presidente della Regione e all’Assessore per il territorio e l’ambiente, premesso che:

l’iter di formazione di un piano regolatore impegna mediamente dai sei agli otto anni;

le strutture dell’Assessorato Territorio, nel corso degli ultimi tre anni, sono state impegnate in un super lavoro necessario per esitare una mole di piani regolatori che non ha precedenti in quanto a numero ed importanza;

considerato che l’approvazione di uno strumento urbanistico non può avvenire sull’onda delle scadenze di termini perentori che poco o nulla hanno a che fare con le aspirazioni e le attese delle comunità locali, protagoniste prime del loro sviluppo;

ritenuto che:

è indifferibile l’emanazione di un testo unico che, a partire dal riordino delle innumerevoli norme contenute in una ridda di leggi, sconosciute perfino agli addetti ai lavori, consenta di rinnovare e rendere certo l’operare in urbanistica in Sicilia, con riferimento particolare al ruolo della macchina burocratica regionale, del Comitato regionale per l’urbanistica e alla certezza delle scadenze da rispettare da parte degli Enti locali;

molti Comuni, approfittando della situazione soprarichiamata, tendono ad assecondare, anziché regolare, la crescita urbanistica avvenuta in gran parte al di fuori della normativa vigente;

per sapere:

(13)

le ragioni per le quali non è stata più applicata la normativa che prevede lo scioglimento delle Amministrazioni locali quando le stesse non riescono a pianificare nei tempi previsti e in maniera tempestiva e moderna, compiendo scelte di politica urbanistica al passo con le esigenze di sviluppo sostenibile;

se esista all’Assessorato del territorio e dell’ambiente il quadro delle situazioni dei PRG in tutti i comuni della Sicilia;

quali siano le iniziative assunte per ridurre i tempi e semplificare le procedure di approvazione dei PRG”. (260)

(Gli interroganti chiedono risposta con urgenza)

BARBAGALLO - GENOVESE

GURRIERI - TUMINO - ZANGARA

“Al Presidente della Regione e all’Assessore per gli enti locali, premesso che:

nel corso dell’esercizio finanziario 2001 la Regione siciliana ha trasferito, ad oggi, solamente il 30 per cento delle spettanze, comunicate con decreto dell’Assessore regionale per gli enti locali nel mese di marzo corrente anno;

un ulteriore 20 per cento delle somme assegnate sono giacenti presso le casse regionali, ma non ancora accreditate ai Comuni per indisponibilità di liquidità;

considerato che:

nel corso di un incontro avuto presso l’Assessorato regionale Bilancio è stato comunicato, verbalmente, ad una delegazione di Sindaci iblei l’emissione di un decreto da parte dell’Assessore regionale per gli enti locali per l’accreditamento di un’ulteriore somma pari al 20 per cento della restante somma assegnata ai Comuni, che presumibilmente, dati i tempi tecnici necessari, non potrà essere incassata prima del 15 novembre del corrente anno;

in definitiva, fino alla data del 31 dicembre 2001 i Comuni incasseranno solamente il 70 per cento della somma destinata;

ritenuto che:

tale situazione mette in serie difficoltà gestionali tutti i Comuni medio-piccoli, i quali non riusciranno ad assolvere tutte le incombenze istituzionali da qui alla fine dell’anno, e tra queste quella relativa al pagamento della 13ª mensilità e degli stipendi di dicembre del corrente anno ai dipendenti comunali, così come previsto dalla circolare del Ministero degli Interni diramata a tutti i Comuni, in previsione dell’entrata in vigore della moneta unica europea;

permanendo tale situazione e non avendo assicurato l’ulteriore 30 per cento di accreditamenti da parte della Regione siciliana, gli adempimenti sopra citati non potranno essere garantiti;

(14)

rilevato che il Ministero degli Interni ha già comunicato che la terza rata (che di prassi viene trasferita entro il 30 del mese di novembre di ogni anno) per i Comuni al di sotto dei 50 mila abitanti, viene differita al mese di febbraio dell’anno 2002;

per sapere se:

il Governo della Regione non ritenga, anche alla luce delle considerazioni sopra esposte, che la situazione in cui versano gli enti locali comporterà una gestione oltremodo difficoltosa, sino a compromettere seriamente il mantenimento dell’ordine pubblico, circostanza, peraltro, già comunicata alla prefettura di competenza dal Comune di Pozzallo;

inoltre, non intenda intervenire urgentemente, per inserire un emendamento nella prossima finanziaria, finalizzato a garantire gli enti locali sulle scadenze entro cui dovrebbero essere accreditati i trasferimenti regionali”. (261)

(Gli interroganti chiedono risposta con urgenza)

BARBAGALLO - GENOVESE

GURRIERI - TUMINO - ZANGARA

“Al Presidente della Regione, all’Assessore alla Presidenza e all’Assessore per l’agricoltura e le foreste, premesso che la Regione siciliana avrebbe dovuto approvare il Regolamento attuativo della legge regionale n. 10 del 2000 entro 120 giorni dall’entrata in vigore della stessa;

ricordato che:

il suddetto Regolamento, così come previsto dall’articolo 1 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10, determinerà il riassetto dell’attuale status giuridico dei dipendenti dell’ESA, equiparandolo a quello dei dipendenti regionali;

dal punto di vista strettamente economico, dopo l’approvazione delle tabelle di equiparazione tra i dipendenti degli enti soggetti al controllo della Regione e i dipendenti della Regione, previste dall’articolo 31 della legge finanziaria del 1997, si porrà rimedio alla diversità di trattamento perpetrata negli anni;

considerato che:

gli Ispettori capo, siano essi attualmente in servizio o in pensione, possono essere inquadrati nella seconda fascia dirigenziale dei dipendenti regionali, in quanto legittimamente equiparabili a dirigenti superiori della Regione siciliana ed in possesso di tutti gli altri requisiti previsti dall’articolo 6 della citata legge 10 del 2000;

lo stato di malcontento diffuso tra gli ispettori capo dell’ESA, la cui categoria appare oggetto di una ingiusta discriminazione tra dirigenti appartenenti alla stessa fascia, con l’attuazione del Regolamento, potrebbe essere del tutto ridimensionato;

per sapere se non ritengano di dovere approvare con urgenza il Regolamento attuativo delle

“Norme sulla dirigenza e sui rapporti d’impiego e di lavoro alle dipendenze della Regione

(15)

siciliana (…)” e, come atto di giusto riconoscimento, inserire, in sede di stesura del medesimo regolamento della legge regionale n. 10 del 2000, gli ispettori capo dell’ESA tra i dirigenti di seconda fascia”. (262)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

BASILE

“Al Presidente della Regione, all’Assessore per il turismo, le comunicazioni e i trasporti e all’Assessore per la cooperazione, il commercio, l’artigianato e la pesca, considerato il crescente traffico veicolare sulle strade che moltiplica il rischio per gli utenti e crea imprevedibili ritardi;

considerata la necessità di assicurare agli autotrasportatori, che affrontano un lungo viaggio, tempi di distensione per garantire una guida più attenta e responsabile;

constatati i tempi di attesa che condizionano fortemente, soprattutto nel periodo estivo e anche nei periodi delle principali festività dell’anno, il trasporto merci, sia nelle attese per il traghettamento dello stretto di Messina, sia nelle code che si vanno formando per motivi diversi;

considerate altresì:

la pressante necessità di predisporre strategie specifiche per creare nuovi sistemi di prevenzione per favorire una maggiore sicurezza nelle strade;

l’autorevole, chiara e decisa indicazione del Presidente della Repubblica che si chiede se

“… i nostri mari… non possano diventare autostrade per il trasporto delle merci” precisando che “… il trasporto delle merci per mare costa molto meno del trasporto su strada”;

avendo conoscenza anche di molteplici e documentati motivi, più volte evidenziati dal Presidente della “Confartigianato trasporti Sicilia”, che spingono all’attuazione di un trasporto merci via mare, per evitare un tracciato autostradale sempre più pericoloso ed usurante;

per sapere se:

non si considerano maturi i tempi per affrontare con responsabilità l’impegno di un’adeguata politica per il trasporto merci via mare;

si intenda stabilire, urgentemente, una concreta e produttiva intesa con il Ministero dei Trasporti per una programmazione concertata sulla materia;

si ritenga opportuno attrezzare adeguatamente alcuni porti della Sicilia per il trasporto delle merci via mare;

si ritenga necessario favorire l’incremento e l’attrezzatura di specifici traghetti e un’adeguata incentivazione ai trasportatori con costi competitivi”. (263)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

(16)

BASILE

“All’Assessore per la sanità, premesso che:

con deliberazione n. 5288 del 12 ottobre 2000, la ASL 6 di Palermo ha indetto un concorso per la copertura di due posti di dirigente medico di struttura complessa per la disciplina di medicina interna, il cui bando è stato pubblicato sulla GURS del 27 ottobre 2000 e sulla GURI del 28 novembre 2000;

della Commissione d’esame sono stati chiamati a far parte la dott.ssa Spallina (Presidente), il dr. Di Rosa e il dr. Agugliaro;

la procedura concorsuale si è conclusa qualche settimana fa;

per sapere se:

sia a conoscenza dei ricorsi che sono stati presentati anche all’Assessorato della Sanità e se abbia già assunto iniziative in merito;

sia a conoscenza del fatto che la procedura concorsuale è iniziata ed è stata interrotta, rimanendo interrotta per circa 3 mesi dal 18 aprile al 12 luglio, per “assenza di un componente della Commissione”;

ritenga tale procedura regolare e se non intenda approfondire i motivi dell’interruzione che, non si sa se per coincidenza, ha interessato tutto il periodo delle elezioni, nazionali e regionali;

sia a conoscenza del fatto che la Commissione, come risulta dal verbale, non ha proceduto all’individuazione dei criteri di valutazione, come previsto dalle norme vigenti (DPR 484/97, art. 8, comma 6), ma soltanto ad una generica individuazione degli ambiti di valutazione;

sappia che risultano dichiarati non idonei concorrenti in possesso di curricula professionali di alto livello, ritenuti veri e propri esperti a livello nazionale ed europeo;

risponda a verità che uno dei commissari d’esame, il dr. Di Rosa, è anche Presidente nazionale del F.A.D.O.I. (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti ospedalieri Internisti Italiani), a cui risultano iscritti anche numerosi concorrenti;

sia vero che i due componenti nominati dal direttore generale dell’ASL 6 siano iscritti al F.A.D.O.I.;

non ritenga che sia stato violato il disposto dell’art. 36 del decreto legislativo n. 29 del 3 febbraio 1993, che al terzo comma, lettera e) espressamente prevede che non possono far parte di commissioni d’esami nei concorsi, tra gli altri anche “rappresentanti sindacali o designati… dalle associazioni professionali”;

non ritenga alla luce di quanto sopra evidenziato di dover richiedere al manager della ASL 6 l’annullamento del concorso”. (264)

SPAMPINATO

(17)

“Al Presidente della Regione e all’Assessore per gli enti locali, premesso che:

il provvedimento n. 23A/037 emesso dal Sindaco di Catania in data 30 marzo 2001, riguardante la nomina e conferimento di delega al prof. Michele Sineri delle funzioni di presidente dell’AMT di Catania, appare palesemente illegittimo;

considerato che:

la Giunta municipale, cui spetta assumere l’amministrazione dell’azienda a seguito dello scioglimento della commissione amministratrice, può delegare le funzioni esecutive soltanto ad uno dei suoi Assessori (art 79 del DPR del 4 ottobre 1986 n. 902);

l’art. 18 del T.U. 15 ottobre 1925, n. 2578 prevede che la Giunta municipale eserciti le attribuzioni delle commissioni amministratrici delle aziende municipalizzate quando queste siano state sciolte e non si sia ancora provveduto alla nomina delle nuove commissioni;

si doveva procedere alla nomina della nuova commissione amministratrice entro il termine di un mese dallo scioglimento;

ritenuto che:

è stata violata la legge sia per inadempienza del Sindaco che non ha provveduto alla nomina della nuova commissione amministratrice nei termini previsti dalla legge, sia perché lo stesso Sindaco ha commesso un abuso attribuendo, con il provvedimento soprarichiamato, la funzione di presidente dell’Azienda Municipalizzata Trasporti (AMT) ad un soggetto estraneo alla Giunta;

il provvedimento del sindaco n. 23A/037 non fa riferimento ad alcuna normativa con ciò confermando la propria chiarissima illegittimità;

per sapere:

quali siano le ragioni per le quali, dopo oltre un anno, non è stata nominata la nuova commissione amministratrice dell’AMT;

quali siano le iniziative assunte per revocare il provvedimento n. 23A/037 con il quale sono state attribuite le funzioni di presidente dell’AMT al prof. Michele Sineri, in palese violazione della legislazione in vigore per le aziende municipalizzate;

se siano state assunte iniziative da parte degli organi di vigilanza della Regione sui Comuni in ordine alle soprarichiamate problematiche”. (265)

(L’interrogante chiede risposta con urgenza)

SPAMPINATO

PRESIDENTE. Le interrogazioni ora annunziate sono state già inviate al Governo.

(18)

Annunzio di interpellanza

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura dell’interpellanza presentata.

LEONTINI, segretario f.f.:

“Al Presidente della Regione e all’Assessore per l’industria, premesso che:

l’Eni divisione Agip di Gela ha preannunciato l’attuazione di un nuovo piano industriale di ristrutturazione aziendale, che prevede, in due fasi separate, i trasferimenti presso la sede di Ravenna dello staff, altamente specializzato, e l’affidamento a privati della gestione dei servizi generali;

il trasferimento in blocco delle professionalità tecniche, di ingegneri e geologi soprattutto, creerebbe la paradossale situazione per la quale lo staff dirigente dovrebbe dare indicazioni di lavoro agli operai, a Gela, dalla sede di Ravenna;

il suddetto piano industriale è già stato reso operativo nelle altre due sedi Eni-Agip di Ortona e Crema, producendo grandi disagi a dirigenti tecnici, ed è stato ufficializzato dall’esistenza di un protocollo d’intesa con il Governo nazionale che analizza le relazioni dell’Eni sulla necessità di contenere e ridurre i costi di gestione delle sedi periferiche;

la seconda parte del piano industriale prevederebbe, in Sicilia, l’affidamento della gestione amministrativa e del personale a privati che, lavorando in parallelo, stravolgerebbero lo status del personale, delle scorte e dei servizi;

considerato che:

l’Eni opera in Sicilia attraverso la Sarcis Spa, la società pubblica che detiene le licenze di coltivazione e ricerca di idrocarburi on-shore;

il novanta per cento del capitale azionario della Sarcis spa è di proprietà dell’Ente minerario siciliano (EMS) e il restante dieci per cento è detenuto dall’ENI;

l’EMS, com’è noto, è un ente regionale in liquidazione, e l’ENI ha manifestato già la volontà di far valere il diritto di prelazione nella vendita della Sarcis;

le stime dell’Assomineraria hanno prodotto studi che descrivono il sottosuolo siciliano come ricco di enormi potenzialità per lo sfruttamento minerario;

l’acquisto della Sarcis, detentrice delle licenze per la ricerca degli idrocarburi, offrirebbe all’Eni, su un piatto d’argento, la possibilità di sfruttare il sottosuolo siciliano senza ulteriori passaggi;

per conoscere se:

risponda al vero che il piano industriale di ristrutturazione descritto e posto in essere per le sedi di Ortona e Crema, verrà applicato anche all’Eni di Gela;

(19)

il predetto piano seguirà in Sicilia le stesse modalità di esecuzione, dirottando i dirigenti presso la sede di Ravenna e affidando a ditte private la gestione dei servizi;

il Governo della Regione, nella ipotesi che l’ENI acquisti la Sarcis spa, non ritenga opportuno impegnare la stessa ENI, a fronte della vantaggiosissima vendita, a lasciare invariati gli assetti occupazionali, anzi ad aumentarli – come già fatto in precedenza – in occasione dei rinnovi delle concessioni di ricerca ed estrazione degli idrocarburi. (9)

(Gli interpellanti chiedono lo svolgimento con urgenza)

MORINELLO - RAITI

PRESIDENTE. Trascorsi tre giorni dell’odierno annunzio senza che il Governo abbia dichiarato che respinge l’interpellanza o abbia fatto conoscere il giorno in cui intende trattarla, la interpellanza stessa sarà iscritta all’ordine del giorno per essere svolta al proprio turno.

Annunzio di mozioni

PRESIDENTE. Invito il deputato segretario a dare lettura delle mozioni presentate.

LEONTINI, segretario f.f.:

“L’Assemblea Regionale Siciliana premesso che:

con la legge n. 433 del 1991 sono stati assunti, a tempo determinato, soggetti in possesso di qualifiche e titoli tali da potere essere utilizzati nelle operazioni di monitoraggio e prevenzione del rischio sismico e di altre eventuali calamità;

detto personale è stato ed è utilizzato nelle strutture operanti nella Sicilia orientale, zona maggiormente interessata dagli eventi di cui sopra;

ai sensi della normativa in vigore, tali soggetti sono equiparati economicamente ai dipendenti regionali ma hanno stipulato con l’Amministrazione un contratto a tempo determinato della durata di tre anni;

tale situazione non permette né possibili avanzamenti di carriera né di svolgere un’azione programmata, poiché il loro contratto è a scadenza,

impegna il Presidente della Regione

a predisporre provvedimenti che consentano la definitiva equiparazione dei soggetti di cui in premessa ai dipendenti regionali, contemplando anche la stabilizzazione della loro posizione con passaggio da rapporto di lavoro a tempo determinato a rapporto di lavoro a tempo indeterminato, anche per garantire un pronto intervento qualora dovessero verificarsi eventi calamitosi”. (59)

FLERES - CATANIA GIUSEPPE

MAURICI - MERCADANTE

(20)

“L’Assemblea Regionale Siciliana premesso che:

l’art. 122 del Regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265 (TULLSS), l’art. 46 del R.D. 30 settembre 1938, n. 1706 (Regolamento di esecuzione del TULLSS) e l’art. 28 della legge 23 dicembre 1978, n. 833 (Istituzione del SSN), sanciscono e ribadiscono da un lato, che la vendita al pubblico di medicinali non è permessa che ai farmacisti in farmacia, ai quali soltanto le aziende ed i grossisti possono vendere i medicinali; dall’altro, che l’assistenza farmaceutica viene erogata attraverso le farmacie pubbliche e private aperte al pubblico;

l’art. 8 del decreto legge 18 settembre 2001, n. 347, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 219 del 19.11.2001, prevede che: “Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, anche con provvedimenti amministrativi, hanno facoltà di:

a) disporre che nel proprio territorio le categorie di medicinali che richiedono un controllo ricorrente del paziente siano erogate agli assistiti dal Servizio sanitario nazionale direttamente tramite le proprie strutture aziendali. Nell’attuare tale modalità di erogazione deve essere garantita l’economicità e la non difficoltosa reperibilità dei farmaci;

b) stipulare accordi con le associazioni sindacali delle farmacie convenzionate, pubbliche e private, per consentire agli assistiti di rifornirsi dei medicinali di cui alla precedente lettera a) anche presso le farmacie predette…”;

i medicinali di cui sopra coincidono con quelli ex nota CUF 37 e inclusi nell’allegato 2 al decreto Ministero della Sanità 22 dicembre 2000 (S.O. alla GURI n. 7 del l0 gennaio 2001), per i quali è prevista la possibilità di distribuzione diretta anche da parte delle strutture pubbliche;

l’esiguo numero di strutture aziendali esistenti sul territorio non può certamente garantire il requisito della non difficoltosa reperibilità dei suddetti medicinali, nè l’economicità, in quanto il risparmio che ne deriverebbe sarebbe un finto risparmio, sia per i costi diretti che ciascuna azienda dovrebbe sostenere in termini di strutture e risorse umane da destinare alla bisogna, sia per i costi sociali indirettamente prodotti;

si rende necessario, pertanto, procedere alla stipula di un accordo, ai sensi dell’art. 8, lettera a), del predetto DL n. 34 del 2001, con la Federfarma Sicilia, l’Unione delle Associazioni Sindacali delle farmacie convenzionate private con esercizio nell’ambito della Regione siciliana, per consentire agli assistiti di rifornirsi dei medicinali in questione anche presso le farmacie predette, non potendosi porre in essere atti unilaterali da parte dell’Assessorato regionale Sanità;

la Federfarma Sicilia ha manifestato la propria disponibilità a stipulare l’accordo in parola, purché con lo stesso sia riconosciuto a tutte indistintamente le farmacie dell’Isola, per l’espletamento del servizio di distribuzione, un compenso percentuale del 15,70% sul prezzo al pubblico (+ IVA) (percentuale pari alla media ponderata derivante dai consumi regionali, relativi al 1° settembre 2001, dei medicinali ex nota CUF 37 suddivisi per fasce di prezzo, così come determinate dall’art. 1, comma 40, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, in ragione degli sconti dovuti dalle farmacie al SSN); inoltre, gli oneri del trasporto alle farmacie sono da

(21)

considerare in misura del 4% sul prezzo al pubblico (+ IVA) come, peraltro, previsto dai recenti accordi stipulati in altre Regioni e, in Sicilia, nella provincia di Ragusa,

impegna l’Assessore per la Sanità

a porre in essere in tempi brevi tutti gli adempimenti idonei alla stipula dell’accordo con la Federfarma Sicilia, per consentire agli assistiti di rifornirsi presso le farmacie aperte al pubblico nel territorio della Regione siciliana, dei medicinali di cui all’art. 8, lettera a), del D.L. n. 347 del 2001”. (60)

FLERES - MAURICI

LEONTINI - BENINATI

PRESIDENTE. Le mozioni testé annunziate saranno poste all’ordine del giorno della seduta successiva perché se ne determini la data di discussione.

Comunicazione di ritiro di interrogazione

PRESIDENTE. Comunico che, con nota del 12 ottobre 2001, l’onorevole Sergio D’Antoni, anche a nome degli altri firmatari, ha dichiarato di ritirare l’interrogazione numero 238 “Iniziative per scongiurare la chiusura dell’ospedale S. Stefano di Mazzarino (CL)”, annunziata nella seduta numero 14 dell’11 ottobre 2001, in quanto di identico contenuto alla interrogazione numero 217, precedentemente presentata.

L’Assemblea ne prende atto.

Comunicazione relativa a rettifica di mozione

PRESIDENTE. Comunico che, a seguito della nota pervenuta dall’Assessorato del territorio e dell’ambiente in data 15 ottobre 2001, la mozione numero 29 “Iniziative per l’annullamento dell’ordinanza n. 3084 del 30 marzo 2000 del Ministero degli Interni, inerenti il commissariamento della Sicilia per la redazione del piano regionale dei rifiuti”, a firma Fleres ed altri, tende ad impegnare esclusivamente il Presidente della Regione.

L’Assemblea ne prende atto.

Avverto, ai sensi dell’articolo 127, comma 9, del Regolamento interno, che nel corso della seduta potrà procedersi a votazioni mediante sistema elettronico.

Determinazione della data di discussione di mozioni

PRESIDENTE. Si passa al secondo punto dell’ordine del giorno: Lettura, ai sensi e per gli effetti degli articoli 83, lettera d) e 153 del Regolamento interno, delle seguenti mozioni:

numero 55 “Diffusione delle riprese televisive dei lavori d’Aula dell’ARS su tutto il territorio regionale”, degli onorevoli Barbagallo, Genovese, Gurrieri, Tumino, Vitrano e Zangara;

numero 56 “Iniziative per modificare gli indirizzi economici seguiti dal Governo nazionale”, degli onorevoli Speziale, Capodicasa, Crisafulli, Cracolici, De Benedictis, Giannopolo, Oddo, Panarello, Villari e Zago;

(22)

numero 57 “Iniziative per garantire un esame più approfondito per lo schema di accordo di programma quadro trasporti”, degli onorevoli Gurrieri, Barbagallo, Genovese, Tumino, Vitrano e Zangara;

numero 58 “Iniziative per giungere in tempi brevi all’approvazione di una legge sul pluralismo scolastico in Sicilia”, degli onorevoli Barbagallo, Genovese, Gurrieri, Tumino, Vitrano e Zangara.

Invito il deputato segretario a darne lettura.

LEONTINI, segretario f.f.:

“L’Assemblea Regionale Siciliana premesso che:

la migliore garanzia di trasparenza e di democrazia risiede in una corretta e puntuale informazione rivolta a tutti i cittadini, circa le scelte ed i comportamenti della classe politica che, proprio ai cittadini, deve rispondere del suo operato;

anche alla luce della recente elezione diretta del Presidente della Regione, assume massimo rilievo il rapporto diretto e fiduciario tra elettore ed eletto, che, dunque, deve essere fondato sulla conoscenza dell’azione politica così come essa si manifesta nelle sedi istituzionali;

la diffusione delle riprese in diretta televisiva delle sedute d’Aula dell’Assemblea in atto è limitata al territorio di Palermo e zone viciniori, mentre i lavori dell’ARS interessano l’intera Sicilia;

sarebbe altresì opportuno rendere pubbliche le sedute delle Commissioni parlamentari attraverso un collegamento televisivo a circuito chiuso con la sala stampa dell’ARS,

invita il Presidente

dell’Assemblea Regionale Siciliana

a compiere gli atti necessari a garantire la diffusione, su tutto il territorio regionale, delle riprese in diretta televisiva dei lavori d’Aula dell’ARS nonché a predisporre gli interventi utili a realizzare un collegamento televisivo a circuito chiuso tra le Commissioni parlamentari e la sala stampa dell’Assemblea.” (55)

BARBAGALLO - GENOVESE - GURRIERI

TUMINO - VITRANO - ZANGARA

“L’Assemblea Regionale Siciliana

osservato che nel primo semestre dell’anno in corso si sono registrati nel Mezzogiorno sia un aumento degli investimenti che un incremento dei livelli di occupazione (con un significativo 60 per cento di nuova occupazione costituita da contratti di lavoro continuativo a tempo indeterminato), ai quali la nostra Regione non è rimasta estranea;

considerato che tali processi indicano una significativa, seppur parziale, inversione di tendenza che ha avuto i suoi cardini nella legge n. 488, nel prestito d’onore, nell’incentivazione

(23)

dei recuperi edilizi con l’abbattimento dell’IVA al 20 per cento (particolarmente significativa per favorire, in specie al Sud, l’emersione delle attività del settore e rendere efficace così la misura di reintegro del 40 per cento delle spese effettuate dai proprietari di case), unitamente alla riduzione delle aliquote IRPEG e alla detassazione degli utili reinvestiti voluti dalle finanziarie dei governi di centrosinistra che, pur riducendo il debito pubblico, mettevano in campo rilevanti risorse finanziarie utili a sostenere il rilancio della impresa e dell’occupazione nel Sud;

visto che nei documenti di accompagnamento della Finanziaria presentata dal Governo Berlusconi si conferma che il reale fabbisogno di cassa per l’anno in corso non si discosta da quanto previsto dal governo Amato e che dunque nessun “buco” o errore di previsione sta devastando la finanza pubblica;

considerato che gli incrementi di spesa previsti per le misure di sicurezza legate alla crisi internazionale ammontano a cifre percentualmente irrisorie e in gran parte sono riferibili alla copertura degli aumenti contrattuali delle forze armate e di polizia e che, dunque, non vi sono ragioni particolari per giustificare una politica di restrizioni;

osservato che in questa fase di generale crollo della domanda appare più urgente, in Europa e in Italia, sostenere la spesa delle famiglie in modo da fornire prospettive alle imprese e certezza all’occupazione, che sostenere quegli investimenti che già registravano un trend positivo;

considerato che misure di sostegno al reddito familiare avrebbero anche un valore perequativo soprattutto con riferimento al Sud e alla Sicilia, e sarebbero utili a rivitalizzare il mercato, riqualificando la qualità di prodotti e servizi;

osservato che:

le risorse messe in campo costituiscono percentualmente piccola cosa rispetto al PIL e le misure finanziarie sono contraddistinte da scelte antimeridionali, quali l’abolizione della riduzione dell’IVA per le ristrutturazioni edilizie (attività produttiva ancora essenziale nel nostro territorio) o l’eliminazione dei provvedimenti dei governi di centrosinistra relativi all’IRPEG o, ancora, l’evidente congelamento degli interventi nella programmazione negoziata (contratti d’area, patti territoriali, ecc.);

risulta, così, confermato l’orientamento già assunto dal Governo nazionale con la legge Tremonti e con le misure relative alle successioni che, di fatto, hanno premiato i grandi patrimoni in gran parte allocati nel centro-nord e favorito un reinvestimento degli utili in aree già sature d’insediamenti industriali e con livelli di massima occupazione, senza selezionarne la natura e gli obiettivi e favorendo, quindi, non piani di impresa ma consumi di lusso;

considerato che:

il Sud e la Sicilia hanno bisogno di interventi che favoriscano formazione e ricerca per la riqualificazione della produzione, contro l’emarginazione e l’espulsione di manodopera, per la creazione di manodopera adeguata alle nuove caratteristiche del lavoro, per la promozione di una imprenditoria moderna, per il miglioramento delle infrastrutture e della pubblica amministrazione;

(24)

le misure finanziarie possono aiutare a sostenere il reddito incentivando queste linee di sviluppo attraverso l’uso accorto della leva fiscale la cui misura, invece, non appare adeguata nel provvedimento adottato che, anzi, corre il rischio di creare aspettative e incertezze che finirebbero col bloccare il trend fin qui positivo negli investimenti;

visto che alcune misure per l’emersione delle aziende portano l’odiosa conseguenza di addebitare al lavoratore, già ingiustamente colpito dalla mancata corresponsione di salari e contributi adeguati, l’onere della copertura dei contributi pensionistici non versati, determinando, così, un mancato coinvolgimento di un’importante parte sociale nell’emersione del sommerso;

osservato che la finanziaria 2002 non offre una sponda all’agricoltura e che i necessari interventi di carattere fiscale, indispensabili per una riduzione dei pesanti conti sostenuti dalle imprese, non possono essere rinviati a un collegato, così come sostenuto dal Governo,

impegna il Presidente della Regione a chiedere al Governo nazionale:

l’abolizione della Tremonti bis;

il finanziamento integrale del Pacchetto Sicilia con una misura almeno pari a quella adottata dal Governo Amato nella finanziaria 2000;

il prolungamento degli sgravi contributivi per le regioni meridionali per ulteriori cinque anni;

il ripristino delle misure per le ristrutturazioni (riduzione dell’IVA per la quale c’era la disponibilità della Commissione Europea a concedere una proroga, ma questa non è stata richiesta dal Governo Berlusconi);

il rilancio delle agevolazioni per il credito d’imposta, senza le quali si perderebbe gran parte della convenienza a realizzare nuovi investimenti nelle regioni meridionali e soprattutto in Sicilia;

di riallocare risorse per gli interventi di programmazione negoziata e di procedere all’utilizzazione dei fondi regionalizzati per la copertura delle domande, già valutate positivamente e non finanziate per limiti nella disponibilità dei fondi, presentate dalle imprese inserite nei contratti d’area e nei patti territoriali già definiti;

il ripristino delle aliquote IRPEG già definite nella finanziaria dell’anno scorso;

di definire subito gli interventi a favore dell’agricoltura secondo le seguenti linee: conferma del regime speciale Iva per le imprese agricole, aliquota Irap strutturale al 2 per cento (ferme restando le attuali agevolazioni e possibilità di deduzione di canoni consortili, premi assicurativi e Ici), messa a regime strutturale delle agevolazioni tributarie per la formazione della proprietà contadina e dell’accisa zero sui carburanti per le coltivazioni sottoterra, riduzione al 10 per cento dell’aliquota per la fornitura alle imprese agricole di energia elettrica e gas, regime fiscale forfettario per le attività connesse a quelle agricole;

(25)

di verificare la fattibilità di una misura che consenta alla Regione di intervenire a sostegno dei lavoratori costretti a pagare la copertura degli oneri non versati dalle aziende, nel caso in cui queste utilizzino le norme di condono per la riemersione”. (56)

SPEZIALE - CAPODICASA - CRISAFULLI

CRACOLICI - DE BENEDICTIS - GIANNOPOLO

ODDO - PANARELLO - VILLARI -ZAGO

“L’Assemblea Regionale Siciliana premesso che:

lo scorso mercoledì 3 ottobre la IV Commissione legislativa “Ambiente e Territorio” è stata

“forzata” a dare parere favorevole allo ‘Schema di accordo di programma quadro trasporti’

predisposto dal Governo regionale, con una procedura inusitata tanto nel merito che nella forma;

su esplicita e personale pressione del Presidente della Regione, on. Cuffaro, non è stato concesso ai componenti della Commissione il tempo necessario per un approfondito esame del citato schema, come risulta dalla dichiarazione fatta mettere a verbale dall’on. Gurrieri, contrario a che si procedesse alla votazione;

alle considerazioni relative al mancato approfondimento dei contenuti, si accompagna anche una grave violazione del Regolamento che rende la procedura di approvazione palesemente illegittima in quanto in contrasto con quanto espresso dall’art. 32 bis del Regolamento interno (“Le commissioni non possono riunirsi nelle stesse ore nelle quali vi è seduta d’Assemblea, salvo casi eccezionali e dopo espressa autorizzazione del Presidente dell’Assemblea”), dal momento che i lavori della Commissione si sono protratti senza interruzione dalle 10.00 circa del mattino del 3 ottobre 2001 alle 13.30 dello stesso giorno, mentre era in corso una seduta d’aula;

ritenuto che è molto grave quanto successo in sede di IV Commissione, in rapporto alla delicatezza della posta in gioco, in particolare per il trattamento riservato alla pericolosissima SS. 514-194 Catania-Ragusa (su cui si riversa un enorme carico di trasporti su gomma, relativo soprattutto alla produzione agricola dei primaticci e dei fiori della fascia costiera ragusana) e all’altrettanto pericolosa SS. 121-129 Agrigento-Palermo, due vere e proprie strade della morte per l’alto numero di incidenti che vi si contano;

considerato che per le due strade sono stati previsti per i prossimi 5 anni solo studi di progettazione, e, in particolare, per la SS. 514-194 (nonostante si quantifichi in 950 miliardi il costo complessivo del raddoppio di carreggiata) non si prevedono per i prossimi 5 anni che 29 miliardi, tutti da spendere in studi di progettazione, senza alcuna traccia nemmeno dei 300 miliardi già stanziati per il raddoppio di carreggiata dallo scorso Governo nazionale di centro- sinistra per gli anni 2002/2003 (art. 144, comma 11 b, della legge 23 dicembre 2000, n. 388), cosa di per sé abbastanza inquietante e tale da far pensare che siano stati cancellati dai programmi, rendendosi necessaria una verifica immediata,

impegna il Presidente dell’Assemblea regionale siciliana

(26)

e il Governo della Regione

ad assumere, di fronte alle palesi violazioni delle procedure parlamentari sopra specificate, le opportune iniziative volte ad assicurare il rispetto del Regolamento interno dell’Assemblea ed il corretto svolgimento del procedimento legislativo, nonché a consentire che lo “Schema di accordo di programma quadro trasporti” venga riportato in IV Commissione per un ulteriore e più approfondito esame”. (57)

GURRIERI - BARBAGALLO - GENOVESE

TUMINO - VITRANO - ZANGARA

“L’Assemblea Regionale Siciliana premesso che:

in Sicilia il rispetto della libertà delle famiglie di poter scegliere per i propri figli determinati percorsi formativi non potrà essere garantito fino a quando la Regione non adotterà una propria autonoma legislazione;

la Costituzione prevede l’educazione come diritto-dovere dei genitori (art. 30) e obbliga la Repubblica a predisporre provvidenze per l’adempimento dei doveri della famiglia (art. 31);

anche la Regione siciliana deve pertanto favorire con adeguate misure economiche i genitori nell’adempimento dei propri compiti, visto che il suo Statuto (artt. 14 e 17) le consente di intervenire direttamente;

ogni anno nella nostra Isola numerose scuole non statali chiudono per mancanza di fondi;

il sistema attuale limita la libertà di scelta dei meno abbienti i quali non possono permettersi alternative all’istruzione pubblica;

la tutela delle classi deboli è fondamentale se non si vuole perseguire un progetto formativo classista che divide i ricchi e i poveri in scuole diverse;

un vero principio di libertà si realizza quando la scuola non statale diventa accessibile a tutti, anche a coloro che hanno un reddito zero;

una scuola statale protetta non tutela la libertà delle famiglie e non garantisce la formazione di giovani costretti a subire l’eventuale inefficienza di una scuola senza alternative, priva di stimoli innovativi e incapace di premiare il merito;

la presenza della scuola non statale rappresenta un patrimonio culturale che ci avvicina alla realtà scolastica europea in materia di libertà di educazione;

le risorse per il sostegno alla scuola non statale non debbono essere sottratte alla scuola statale poiché è giusto esprimere un impegno a favore di tutto il sistema scolastico, statale e non;

considerato che:

(27)

i partiti che compongono l’attuale maggioranza di Governo in Sicilia, nei loro programmi elettorali hanno investito su questi argomenti;

alcuni parlamentari della Margherita e di altre forze politiche, al di là degli schieramenti, sosterrebbero un provvedimento legislativo in grado di garantire il concreto esercizio del diritto dei genitori a scegliere per i propri figli (tenendo conto delle inclinazioni ed aspirazioni di ciascuno di essi) specifici criteri educativi;

sarebbe gravissimo se questi temi restassero oggetto di sterili proclami e non trovassero invece concrete risposte sul piano legislativo, in una realtà nella quale gran parte degli interventi statali non possono trovare applicazione per un’autonomia che si rivela sempre di più una

“specialità in negativo”;

in ogni caso, il provvedimento legislativo deve poggiare su regole la cui osservanza è demandata ai pubblici poteri, attraverso l’individuazione di specifici requisiti per le scuole ed attività di controllo per la rilevazione della qualità delle prestazioni;

ritenuto che ogni singola scuola non statale deve possedere specifici requisiti, tra i quali in particolare:

1) lo statuto;

2) la laicità del progetto educativo;

3) i piani di studio;

4) la carta dei servizi scolastici,

impegna il Governo della Regione

a promuovere idonee iniziative per giungere in tempi rapidi all’approvazione di una legge sulla parità scolastica”. (58)

BARBAGALLO - GENOVESE - GURRIERI

TUMINO - VITRANO - ZANGARA

PRESIDENTE. Informo che la mozione numero 56 sarà discussa nella prossima seduta, secondo quanto stabilito dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari.

Non sorgendo osservazioni, dispongo inoltre che le mozioni numeri 55, 57 e 58 vengano demandate alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari perché se ne determini la data di discussione.

Discussione del disegno di legge “Variazioni al bilancio della Regione ed al bilancio dell’Azienda delle foreste demaniali della Regione siciliana per l’anno finanziario 2001 - Assestamento” (234/A)

PRESIDENTE. Si passa al terzo punto dell’ordine del giorno: Discussione del disegno di legge numero 234/A “Variazioni al bilancio della Regione ed al bilancio dell’Azienda delle foreste demaniali della Regione siciliana per l’anno finanziario 2001 - Assestamento”.

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