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[Recensão a] Il Settecento e l Ottocento in Portogallo, a cura di Giulia Lanciani; Il Novecento in Portogallo, a cura di Giulia Lanciani

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Academic year: 2022

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[Recensão a] Il Settecento e l’Ottocento in Portogallo, a cura di Giulia Lanciani; Il Novecento in Portogallo, a cura di Giulia Lanciani

Autor(es): Cusati, Maria Luisa

Publicado por: Imprensa da Universidade de Coimbra URL

persistente: URI:http://hdl.handle.net/10316.2/42736

DOI: DOI:https://doi.org/10.14195/0870-8584_11_14 Accessed : 1-Apr-2022 16:52:23

digitalis.uc.pt impactum.uc.pt

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Estudos

Italianos em Portugal

Instituto

Italiano

de Cultura

de Lisboa

Nova Série

Nº11

(3)

Est.Ital.Port., n.s., 10, 2016: 191-208 Il Settecento e l’Ottocento in Por-

togallo, a cura di Giulia Lanciani, Roma, UniversItalia, 2014, 258 pp.

Il Novecento in Portogallo, a cura di Giulia Lanciani, Roma, Uni- versItalia, 2014, 328 pp.

La pubblicazione dei due volumi curati da Giulia Lanciani è stata salutata con grande interesse dai lusitanisti italiani. L’impegno di- dattico negli anni ha sempre sti- molato la preparazione di materiali che guidassero gli allievi alla indi- viduazione del percorso creativo in letteratura ponendolo nel dovuto parallelo con la vicenda storica del Portogallo. Vicenda complessa e sempre poco nota agli studenti ita- liani. Un problema ancora irrisolto infatti è l’inserimento concreto, nei testi scolastici di storia, delle vicen- de di un popolo che ha avuto il grande privilegio di aprire il mon- do al mondo ma che hanno sempre trovato ben poco spazio nei testi.

I volumi risultano un opportuno completamento del percorso ini- ziato con la pubblicazione del Pro- filo di storia linguistica e letteraria del Portogallo che abbiamo tutti utilizzato ampiamente godendo anche della competenza filologica della curatrice che ci accompagna oggi in questo nuovo percorso fino ai nostri giorni. La scelta di avva- lersi della collaborazione di specia- listi di diversa formazione e specifi- cità contribuisce a fornire al lettore una visione articolata e vivace dei secoli che hanno visto affacciarsi prepotentemente il Portogallo nel panorama internazionale.

Il contributo di Rita Marnoto (“Il Settecento”) ci permette di entrare a pieno titolo nell’atmosfera carat- terizzata da venti di rinnovamento mentre il Barocco esprime ancora con intensità le sue ricche sugge- stioni. Da sottolineare la comple- tezza delle informazioni storiche proposte con una chiarezza im- portante sia per il discente che per

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192 Estudos Italianos em Portugal il lettore interessato. Un secolo di assoluto rinnovamento che vede un entusiasmo sempre più inten- so per il teatro e una penetrazione certamente non arrestabile delle idee illuministiche in un percorso che trova espressione concreta e di grande importanza nell’opera di Verney. Il percorso delle Acca- demie e l’opera del Pombal sono ben accompagnate dalla costante presentazione degli autori e delle opere più significative del periodo.

Il contributo di Ernesto Rodrigues (“L’Ottocento -1800/1860”) ci chiarisce magistralmente, nella sua Introduzione, quanto importante e complesso sia stato l’intreccio tra le intense vicende storiche e l’ispirazione e produzione lettera- ria. Il coinvolgimento e le vicen- de personali di Almeida Garrett e Alexandre Herculano vengono poi ben chiarite senza dimenticare le varie valutazioni critiche che, nel tempo, sono state proposte in Por- togallo accompagnandoci poi nel riconoscimento delle avvisaglie dei rinnovamenti che vedranno impe- gnati i giovani che saranno pro- tagonisti della Questão Coimbrã e poi parte della Geração de Setenta.

Giorgio De Marchis (“L’Otto- cento e l’Europa come miraggio - 1862/1900”) affronta il periodo che vede un rinnovamento nelle strutture interne del Portogallo che avvicinano anche fisicamen-

te il Paese all’Europa. Analizza il percorso che porterà alla fine della monarchia attraverso momenti di alta riflessione innovativa proibiti e quindi perseguiti autonomamente da poeti e prosatori di una genera- zione che molto concorrerà, in un secolo altamente rivoluzionario, al capovolgimento di tanti equilibri da troppo statici.

Il secondo volume viene presen- tato dalla curatrice sottolineando la difficoltà di irreggimentare in qualche modo una produzione letteraria che esplode in una situa- zione sociale e politica di grande trasformazione così da permetterle di “[…] svolgere in Portogallo una peculiare funzione sociale e iden- titaria, talmente importante da fare di questo paese un’autentica eccezione nell’attuale contesto eu- ropeo”. La scelta di affidare a critici che elaborassero testi originali per la pubblicazione in Italia permet- te non solo la presentazione di un panorama interessante e opportu- namente proposto oggi, proiettati come siamo ormai nel terzo mil- lennio, ma ci permette il contatto con voci autorevoli e diversamente orientate.

Fernando Martinho (“La poesia del Novecento dagli inizi del se- colo alla fine degli anni ’50”) che apre il secondo volume dedicato al Novecento in Portogallo parte dal 1910 introducendoci alle varie fasi

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Recensões 193 del Modernismo non dimentican-

do Teixeira de Pascoaes, Camilo Pessanha, António Patrício e Flor- bela Espanca, forse tutti poco di- sponibili alle rivoluzioni e quindi rimasti ai margini del movimento.

Da Fernando Pessoa, incluso ormai tra i poeti internazionalmente più importanti del Modernismo, alle varie fasi seguite dal Neorealismo e dalla varietà di originali orienta- menti di autori tuttora a noi vicini, Fernando Martinho ci propone un panorama ricco ed esaustivo.

Serafina Marins (“Narrativa del Novecento dalla transizione di fine secolo al Neorealismo”) ci presenta la situazione di crisi monarchica sostenuta anche dal diffuso pessi- mismo ideologico che non manca comunque di produrre una inten- sa creatività, certo ancora nel solco delle tradizioni ottocentesche, che si arricchisce di nuovi spunti e vi- sioni. Esempio del nuovo modo di vedere la stessa realtà è l’opera di Wenceslau de Moraes che ricordia- mo come orientalista che potrem- mo definire “interno” ovvero non più il viaggiatore ma colui che sce- glie il Giappone come sua seconda patria proponendocene aspetti al- trimenti non individuabili. L’uto- pia marxista non manca di dare il suo orientamento in un attivo neorealismo prodotto dalla verifica delle condizioni di arretratezza del Portogallo.

Miguel Real (“Il romanzo por- toghese 1950-2010”) affronta il periodo che vede definitivamente uscire il Portogallo dal suo iso- lamento legato ad un malinteso colonialismo per passare ad un vi- vace cosmopolitismo con l’appari- zione di autori internazionalmente riconosciuti che godono della mu- tata possibilità di rapida comuni- cazione. Appaiono in Portogallo, dopo il 1974, riviste e giornali, la capacità di lettura è aumentata e la lingua si adatta ai nuovi dik- tat in una trasformazione sia les- sicale che strutturale sempre più viva mentre la narrativa si orienta sempre più verso la personale te- stimonianza dell’autore. Ricca e articolata l’analisi che il nostro ci presenta in una completezza che ne fa un punto di riferimento che finora mancava.

António Carlos Cortez (“La poe- sia portoghese dal 1960 al 2010”) introduce opportunamente la sua analisi presentando le condizioni socio-storiche che hanno condi- zionato una produzione poetica articolata e varia. Anche in questo caso un periodo di grande trasfor- mazione. L’europeizzazione, la trasformazione, o meglio lo scon- volgimento degli equilibri interna- zionali, e l’intensità delle comuni- cazioni senza perdere la specifica sensibilità lusitana sono alla base di molta parte della produzione poe-

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194 Estudos Italianos em Portugal tica di questi anni. Anche in que- sto caso il lavoro si propone come punto di riferimento importante ed estremamente opportuno oggi.

A margine di questo convinto en- tusiasmo per l’iniziativa e la realiz- zazione di questi volumi personal- mente avrei evitato la traduzione di tutti i titoli che a volte non è stata realizzata da chi conosceva l’opera così da far diventare il Balão sette- centesco un semplice Pallone. Un autore assente è Manuel Alegre, nonostante abbia seguito con la sua opera tutto il travaglio portoghese degli ultimi sessant’anni. Assente anche una piccola biografia degli studiosi che hanno collaborato nel- la costruzione di questi testi. Im- portante elemento anche didattico la completa bibliografia allegata ai vari saggi. maria luisa cusati

Con gran mare e fortuna. Cir- culação de mercadorias, pes- soas e ideias entre Portugal e Itália na Época Moderna, pref.

Marco spallanzani, org. Nunzia- tella alessandrini, susana Bas- tos Mateus, Mariagrazia Russo, Gaetano sabatini, Lisboa, Cá- tedra de Estudos Sefarditas, Série Monográfica Alberto Benveniste, n.º 7, , 2015, 245 pp.

A edição deste utilíssimo volu- me, que reúne treze comunicações

apresentadas entre Fevereiro de 2013 e Janeiro de 2014 no âmbito do 3.º Ciclo de Conferências sobre as Relações Luso-Italianas na Época Medieval e Moderna: Circulação de Mercadorias, Pessoas e Ideias (sécu- los XV-XVIII), vem aprofundar os nossos conhecimentos em torno de uma matéria ainda insuficiente- mente estudada: os contactos entre Itália e Portugal no limiar da Mo- dernidade. O resultado é muito positivo, com resultados que, sen- do inevitavelmente parcelares, sis- tematizam dados históricos, reve- lam aspectos menos conhecidos e sedimentam novas perspectivas de abordagem. Bastava esta constata- ção para se dever destacar a impor- tância da publicação, assente nos bons resultados das prospecções de fundos de arquivo, levadas a cabo nos dois países de forma finalmen- te sistematizada, e na revisão aten- ta e concatenada das fontes dispo- níveis, contribuindo assim para o reforço de uma tradição historio- gráfica que é ainda recente, já que, como assinala Marco Spallanzani no prefácio, remonta aos anos ses- senta do século passado e precisa de ser amplamente desenvolvida.

Nesse sentido, o esforço dos or- ganizadores é assinalável, ao en- fatizar como campo operativo de abordagem a mobilidade de bens, pessoas e ideias entre Itália e Por- tugal, tendo convidado um aper-

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