31 Marzo 2022 -
Enav: innovazione e digitalizzazione nel trasporto aereo
ROMA – Vengono approvate le convenzioni sottoscritte dal Ministero e da Enav per la realizzazione di progetti di investimento inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che si concretizza con una contribuzione a fondo perduto di 110 milioni di euro da attribuire ad Enav ed alle tre controllate del Gruppo.
“Si dà così attuazione ai progetti più innovativi del Pnrr – spiega il
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ministro Giovannini- nel settore strategico del trasporto aereo. Si rafforza un processo di digitalizzazione che permetterà una gestione ottimale dei servizi con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale”.
“Sono certo -dichiara l’Ad Paolo Simioni– che i progetti che realizzeremo daranno immediati benefici al settore sia in termini di capacità e qualità del servizio che di occupazione e crescita economica. Continuiamo il nostro percorso di innovazione dello spazio aereo in chiave digitale e sostenibile”.
I progetti in questione sono rappresentati nella sezione 3.2 (Intermodalità e Logistica Integrata) del Pnrr e si raggruppano in due filoni principali, la
“Digital Innovation” e le “Green Infrastructure” comprese tra le sei missioni indicate dal Governo.
Il Gruppo Enav, in particolare, si occuperà della digitalizzazione del sistema di gestione dello spazio aereo, anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale, implementando progetti relativi allo sviluppo e connettività del sistema di gestione dei velivoli a pilotaggio remoto;
digitalizzazione delle informazioni aeronautiche; realizzazione di infrastrutture cloud e virtualizzazione delle infrastrutture operative;
definizione di un nuovo modello di manutenzione; condivisione sicura delle informazioni.
Per quanto riguarda le tempistiche, il Pnrr individua due milestone
principali: una a Dicembre 2023 e l’altra a Marzo 2026, entro cui, i soggetti attuatori sono chiamati a realizzare i progetti previsti nelle Convenzioni.
Trasporto aereo e Autostrade per
l’Italia
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ROMA – Fit-Cisl prende posizione su diverse questioni che riguardano il trasporto, quello aereo e quello via strada.
Sul primo, si denuncia il mancato rispetto degli affidamenti di Enav, cosa ritenuta inaccettabile “soprattutto data la gravità della situazione
pandemica ed economica” scrivono, chiedendo l’immediata convocazione dell’Organismo paritetico di garanzia.
Secondo il sindacato, Enav si era prima rifiutata di costituire il fondo bilaterale, per la gestione di eventuali crisi, sostenendo che non ce ne sarebbe stato bisogno, adesso, quando si dovrebbero attivare percorsi di formazione, vuole ricorrere agli ammortizzatori sociali.
“Tutto il trasporto aereo è in ginocchio, per cui come Fit-Cisl insieme a Filt-Cgil e Uiltrasporti stiamo insistendo per un intervento urgente del Governo, ma in attesa di questo, Enav non può fare da sola su temi che vanno a incidere direttamente sulle lavoratrici e sui lavoratori e,
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conseguentemente, sulle loro famiglie”.
Infatti la convocazione dell’Organismo paritetico, come da norme condivise con la stessa Enav, dicono ancora, deve essere antecedente a qualsiasi decisione che ha impatto sulle persone. “Stupisce dover ribadire tali concetti, ma Enav rispetti gli accordi e eviti di innescare un ulteriore inutile conflitto”.
C’è poi la nota Autostrade per l’Italia: “Lo sciopero è più vicino”
annunciano.
Il confronto dei mesi scorsi infatti, le procedure di raffreddamento, hanno avuto un esito negativo.
“Questo per dirette responsabilità dell’azienda. Aspi ha annunciato in modo trionfalistico un piano industriale ambizioso, ma sotto la patina
sfavillante, sono molte le cose che non vanno” secondo le sigle sindacali.
Sull’occupazione: non basta assicurare l’assunzione di 2 mila persone, perché in primis ne servono molte di più e in secundis una fetta consistente, molto più di quanto previsto dall’azienda, deve essere impiegata nei servizi
operativi.
“Non sappiamo più come ripetere che è una questione di sicurezza pubblica:
non si possono lasciare le autostrade totalmente impresenziate; non si può fare affidamento alla sola tecnologia. La tecnologia può far funzionare le barriere di ingresso e di uscita, garantire il pagamento del pedaggio da parte degli utenti, ma non può assicurare la necessaria assistenza a chi può averne bisogno”.
“Confidiamo -concludono- in un’inversione dei comportamenti assunti finora e che tutte le parti coinvolte si assumano la loro responsabilità per il bene del Paese e della sua ripresa economica, visto che Aspi è un’importante gestore infrastrutturale italiano”.
Uiltrasporti: bene interventi per
31 Marzo 2022 -
trasposto aereo
ROMA – Uiltrasporti valuta positivamente i primi interventi per trasposto aereo, contenuti nel Decreto Rilancio, auspicando ora una vera ripartenza settore.
Il segretario generale, Claudio Tarlazzi (nella foto) ed il segretario nazionale Ivan Viglietti, hanno espresso “apprezzamento per i contenuti del DL Rilancio, appena approvato dal Consiglio dei Ministri, inerenti il settore del trasporto aereo, che, dalle bozze in nostro possesso e dalle
dichiarazioni rese pubbliche, fanno presumere che molte delle istanze che
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abbiamo presentato al Governo negli ultimi mesi avrebbero trovato positivo accoglimento”.
“Pur attendendo di leggere l’intero decreto bollinato riguardo tutto il
settore dei trasporti – precisa Tarlazzi – intanto apprezziamo l’accoglimento di quanto chiedevamo da tempo per la ripresa strutturale di tutto il settore del trasporto aereo, riguardo una norma di sostegno al Contratto Nazionale.
“Questa norma – spiegano Tarlazzi e Viglietti – costituisce la pietra miliare contro il dumping sociale e salariale, che impedirà ad imprese spregiudicate, italiane ed estere operanti stabilmente in Italia, di sviluppare la
competizione agendo sulle retribuzioni dei lavoratori, spesso con l’aiuto di accordi stipulati con associazioni scarsamente rappresentative.
“Nel complesso, gli interventi contenuti nel DL – aggiungono Tarlazzi e
Viglietti– forniscono una prima risposta alle esigenze dei lavoratori e delle imprese italiane del settore, le cui attività già in una situazione di
pesante crisi, sono state azzerate dagli effetti Covid19. Certo essi non sono esaustivi, ma costituiscono un apprezzabile passo avanti nella direzione giusta.
“Più nello specifico – proseguono li due segretari della Uiltrasporti – è coerente la creazione di un fondo di sostegno finanziario di 130 mln di Euro per i vettori italiani in crisi che applicano il Ccnl di settore, che
tuttavia lascia scoperte le aziende di handling, catering, gestioni
aeroportuali e servizi a terra per le quali resta urgente lo stanziamento di fondi di sostegno; così come è coerente il rifinanziamento della Cigs e quello strutturale del Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo, mettendo finalmente in sicurezza la tutela occupazionale e del reddito delle famiglie.
“Accogliamo positivamente anche una prima risposta riguardo la grave
situazione dei lavoratori stagionali e a tempo determinato, ancora oggetto di verifiche, fermo restando che già ci stiamo attivando per far allargare la copertura anche a quei lavoratori che hanno terminato il rapporto di lavoro dopo il 31 gennaio 2020.
“Positivo anche lo stanziamento finanziario a sostegno del progetto di rilancio di Alitalia, su cui chiediamo al Governo di avviare subito il confronto, affinché nasca un vettore nazionale sano, gestito da manager
capaci e di livello, competitivo, in grado di garantire occupazione a tutti i
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lavoratori diretti e dell’indotto e di generare valore per tutto il Paese.
“Il lavoro sinora svolto insieme al Governo ha portato risultati importanti, ma ora è necessario che non perdano efficacia, proseguendo subito il
confronto per affrontare i temi ancora in attesa di risposte, tra i quali l’estensione delle tutele ai lavoratori stagionali, la velocizzazione di emissione dei decreti di Cigs, l’individuazione di soluzioni industriali per le molte imprese in crisi, tra cui Air Italy, Ernest Airlines, Blue Panorama, ed un progetto organico di riforma del settore che parta dall’assetto
aeroportuale, regolamentando il sistema di tariffazione e obbligando alla trasparenza nelle procedure di erogazione ai vettori. Infine, dovranno essere affrontati i temi inerenti il ruolo e le prospettive di sviluppo di Enac ed Enav con focus dedicati. La direzione intrapresa è quella giusta – concludono Tarlazzi e Viglietti – ora si proceda senza indugio e senza tentennamenti”.
Enav usi i dividendi per i dipendenti
31 Marzo 2022 -
ROMA – ”Enav usi i dividendi per il sostegno al reddito dei dipendenti”.
Questo viene chiesto al consiglio di amministrazione di Enav spa dalla Fit Cisl.
”Chiediamo, scrive in una nota il sindacato, di non distribuire i dividendi 2019 agli azionisti, ma di usare tali somme per la creazione di un Fondo speciale per il perseguimento di politiche attive a sostegno del reddito e dell’occupazione, da destinare a prestazioni ordinarie e straordinarie a favore delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo”. La Fit-Cisl, spiega di aver inviato una lettera all’azienda con questa precisa richiesta.
“Il trasporto aereo italiano e mondiale è stato drammaticamente colpito
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dall’emergenza coronavirus – prosegue la Federazione dei trasporti cislina – tutte le compagnie aeree hanno fermato completamente o quasi i loro voli per il trasporto passeggeri. Rimane il trasporto merci ma non è sufficiente a evitare che il settore rischi il tracollo, visto che le merci viaggiano soprattutto via mare.
Ricordiamo, continua la nota, che nel 2019 Enav ha realizzato un utile consolidato pari a 118,3 milioni, in aumento del 3,4%, e il cda che ha
approvato i conti ha proposto la distribuzione di un dividendo pari a 0,2094 euro per azione, in aumento del 4,8 per cento. A nostro avviso Enav deve agire subito, mettendo il proverbiale fieno in cascina per limitare il più possibile ai propri dipendenti i contraccolpi dell’emergenza e prepararsi al rilancio che dovrà seguire a questa fase di difficoltà”.
De Micheli firma decreto su trasporto
aereo
31 Marzo 2022 -
ROMA – De Micheli, ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti ha firmato un decreto per razionalizzare il servizio di trasporto aereo in
considerazione della ridotta mobilità sul territorio nazionale e per contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus.
Nel provvedimento si dispone che, per tutelare la salute dei passeggeri e dei lavoratori, sono assicurati nel settore del trasporto aereo esclusivamente tutti i servizi essenziali.
In considerazione delle numerose richieste dei gestori aeroportuali, della collocazione geografica degli aeroporti in grado di servire bacini di utenza in modo uniforme sul territorio e della loro capacità infrastrutturale, nonché della necessità di garantire i collegamenti insulari, l’operatività dei servizi è limitata agli aeroporti di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli
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Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera e Roma Ciampino per i soli voli di stato, trasporti organi, canadair e servizi emergenziali.
Gli operatori sanitari che prestano servizio presso gli altri aeroporti possono essere da supporto per le esigenze sanitarie di aeroporti o porti limitrofi.
E’ rimessa alla valutazione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile la possibilità di consentire l’operatività degli altri aeroporti in
considerazione delle seguenti esigenze: mantenimento dei requisiti di certificazione aeroportuale; previsione dell’accesso alle infrastrutture e del loro utilizzo per i dipendenti dell’Enac, di Enav e degli Enti di Stato basati in aeroporto; ripristino immediato della piena operatività
dell’aeroporto, qualora ritenuto necessario; esigenze operative di voli cargo e posta, nonché di voli di Stato, di Enti di Stato, di emergenza sanitaria o di emergenza di altro tipo.
Le disposizioni del decreto sono in vigore fino al 25 Marzo 2020 e si
applicano alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano.
Enav approva risultati primo semestre
31 Marzo 2022 -
ROMA – Il Consiglio di amministrazione di Enav Spa, riunitosi sotto la presidenza di Nicola Maione, ha approvato la relazione semestrale al 30 Giugno 2019.
L’amministratore delegato Roberta Neri ha dichiarato che ”il primo semestre del 2019 ha confermato il trend di crescita del traffico sull’Italia,
registrato già nel primo trimestre dell’anno, con incrementi superiori agli altri grandi paesi europei. Nonostante la costante crescita del traffico, la qualità professionale delle nostre persone e gli investimenti in tecnologia ci hanno consentito di gestire questi volumi con alti livelli di puntualità e fornendo, ancora una volta, una delle migliori performance operative a
livello europeo, con un focus costante sulla sostenibilità a lungo termine del nostro business”.
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Il traffico di rotta, espresso in unità di servizio, nei primi sei mesi del 2019, è in aumento del 7,4% rispetto al primo semestre del 2018. Tale
performance, è da attribuire, tra l’altro, agli ottimi risultati sulla puntualità e alla qualità del servizio fornita da Enav.
L’Italia si conferma, anche nel primo semestre del 2019, come il paese col tasso di crescita del traffico aereo più alto tra i principali paesi europei:
Francia + 4,5%, Germania + 2,6%, Gran Bretagna + 3,3%, Spagna + 6,3%.
In particolare, Enav sottolinea un aumento significativo del traffico di sorvolo (voli che attraversano lo spazio aereo nazionale senza
atterrare/decollare su scali italiani), pari al 9,5%. Si conferma il positivo andamento del traffico internazionale, sia nei collegamenti con i paesi
europei che verso i paesi extra Ue, e un rinnovato interesse per le rotte nazionali specialmente quelle che collegano il Nord e il Sud del paese, che subiscono in misura inferiore la concorrenza con i treni ad alta velocità.
Più in generale, si evidenzia un buon andamento dei volumi di traffico in aree geografiche strategiche per l’attraversamento dello spazio aereo nazionale quali il Nord-Ovest dell’Europa (Spagna, Germania, Francia, Gran Bretagna) e l’area dei paesi del bacino del mediterraneo (Turchia, Malta, Israele, Egitto e Tunisia).
Il traffico di terminale nel primo semestre del 2019 è aumentato del 5,4%, in termini di unità di servizio, rispetto al corrispondente periodo del 2018. La crescita è dovuta al generale buon andamento su tutti gli scali nazionali.
I ricavi totali consolidati, nel primo semestre 2019, si attestano a 417,3 milioni di euro e registrano una crescita dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2018. I ricavi da attività operativa nel primo semestre 2019 raggiungono i 429,2 milioni di euro, in aumento del 2,9%.
I ricavi da servizi di rotta ammontano a 310,1 milioni di euro in aumento del 2,9% per effetto delle maggiori unità di servizio sviluppate nel periodo che ha permesso di compensare la riduzione di circa il 4% della tariffa
regolamentata.
I ricavi di terminale sono aumentati del 5,8% attestandosi a 108,8 milioni di euro per l’effetto combinato dell’incremento delle unità di servizio
sviluppate sui singoli aeroporti che ha più che compensato la riduzione delle tariffe della seconda e terza zona di tariffazione. I ricavi da mercato non
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regolamentato si attestano a 4,1 milioni di euro.
Enav: si studia trasferimento quote Mef alla «Cdp»
ROMA – Il conferimento della quota del Tesoro in Enav (pari al 53,37%) a Cassa depositi e prestiti è un’ipotesi allo studio. Rientrerebbe nell’ambito delle privatizzazioni del Governo che, come ha indicato il ministro
dell’Economia Pier Carlo Padoan, non sono un capitolo chiuso. Su
quest’ipotesi ci sarebbe un dibattito molto avanzato: il conferimento della quota di Enav tecnicamente sarebbe infatti la via più rapida per fare cassa.
Meno probabile, invece, il conferimento a Cdp di partecipazioni del Tesoro in altre società, come Eni ed Enel, operazioni di peso maggiore che
richiederebbero un vasto consenso anche politico. Difficile anche il trasferimento di un’altra tranche di Poste, dove il Tesoro ha ancora il 29,26%, dopo il conferimento dello scorso anno dal Mef a Cdp del 35% del Gruppo.
Per le privatizzazioni, il target del Governo per il 2017 è stato ridotto nella nota di aggiornamento al Def dallo 0,3% (circa 5 miliardi) allo 0,2%
del Pil (circa 3 miliardi e mezzo).
Per Fiumicino 700 mln di investimenti
FIUMICINO – «Su Fiumicino ci sono tanti anni da recuperare, ma 700 milioni di investimenti tra il 2015 ed il 2016 sono una scommessa importantissima che farà recuperare allo scalo la sua accoglienza e la capacità di smistamento dei passeggeri, dotandolo, tra l’altro, di terminal nuovi. Si vedrà quindi nei prossimi mesi l’attuazione di questa azione così fondamentale che abbiamo
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accelerato». Lo ha detto all’aeroporto di Fiumicino il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio in occasione della presentazione del
rifacimento della pista 3 e degli investimenti e prospettive sul “Leonardo da Vinci”.
Quanto alle perplessità avanzate da alcuni enti territoriali sulla futura quarta pista e sul conseguente impatto ambientale, Delrio ha detto che «le opere si fanno discutendo con i territori, valutandone i vantaggi e gli
svantaggi pubblicamente: la nuova ipotesi a cui sta lavorando Adr è molto più conservativa, più modesta e quindi credo che vada presa in considerazione.
Per ora, per i prossimi tre – quattro anni, pensiamo a sviluppare le opere che abbiamo messo in cantiere e che davvero faranno fare il salto di qualità allo scalo. Il problema, invece, dello sviluppo di Fiumicino Nord è collocato in una zona temporale molto avanzata: adesso stiamo sviluppando Fiumicino sud, è questa la nostra priorità. Avremo tempo per discutere con gli enti locali pubblicamente i pro ed i contro di un’eventuale, se ci sarà,
allargamento a nord».
La futura quarta pista dell’aeroporto di Fiumicino, la cui realizzazione è prevista per il 2021, «avrà un impatto sul territorio circostante pari solo a 289 ettari, circa un quarto rispetto al piano originario del 2009», ha
sottolineato l’amministratore delegato di Atlantia Giovanni Castellucci illustrando le prospettive di sviluppo dello scalo aereo della Capitale.
«Se facciamo un confronto con le previsioni di Londra Heathrow per la realizzazione anche lì di una quarta pista, a Fiumicino – ha aggiunto – l’impatto sul territorio sarà minimo ed i costi contenuti in circa 500 milioni di euro contro gli oltre 20 miliardi di Londra. Qui è previsto l’abbattimento e/o la riprotezione di oltre 780 abitazioni, mentre a Fiumicino l’impatto sarà limitato a cinque cascinali».
La scelta della localizzazione della pista, secondo le previsioni di Adr, avrà così una limitata interferenza con i vincoli paesaggistici e ambientali e con le aree naturali protette, mentre risulterà contenuto l’impatto
acustico sulle aree residenziali di Fregene e Focene.
In base all’aumento del traffico aereo la realizzazione della quarta pista si renderà necessaria – è stato sottolineato – giacché per gran parte dell’anno Fiumicino sta già operando ad elevati livelli di capacità durante l’intera giornata e nelle fasce di picco «l’infrastruttura è al limite con crescenti perdite di opportunità di crescita, in particolare sui flussi di lungo raggio e di connessione».
«Sull’ammodernamento dell’aeroporto di Fiumicino l’azionista c’è e prende questa sfida in prima persona» ha aggiunto Castellucci in conferenza stampa.
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«Le sfide sono complicate, ma vanno recuperati vent’anni persi e va colmato il gap che c’è con gli altri grandi aeroporti». Castellucci ha colto
l’occasione della presentazione del completamento dei lavori della pista 3 (avvenuto «a tempi record in soli cinque mesi») per ricordare il piano con il quale Adr intende rilanciare lo scalo romano, con un programma di
investimenti complessivo «pari a 11-12 miliardi». «Abbiamo deciso – ha detto Castellucci – di ricostruire l’aeroporto su se stesso, a differenza di quanto hanno fatto, per esempio, Heathrow o Charles De Gaulle», che hanno
abbandonato un terminal per concentrarsi su nuove realizzazioni, «perché vogliamo minimizzare l’impatto sul territorio».
I lavori si concentreranno su tre grandi direttrici: miglioramento dei servizi dedicati ai viaggiatori (come per esempio l’accelerazione del controllo passaporti), lo sviluppo infrastrutturale a breve-medio termine (nuovi terminal e moli già nel 2016, almeno 85% degli imbarchi via finger nel 2020 e ulteriore ampliamento dell’aeroporto entro il 2019) e un piano di sviluppo di lungo periodo per assecondare la crescita del traffico (nuova pista 4 al 2021 con presentazione «del progetto all’Enav entro fine anno», primo modulo della nuova aerostazione al 2028 e successivo ampliamento potenziale per catturare le ulteriori opportunità al 2035).
Infine, il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, intervenuto alla conferenza stampa ha annunciato che la compagnia aerea chiede per
Fiumicino «un terminal dedicato, così come hanno Lufthansa a British Airways»
nei loro scali principali. Montezemolo ha poi sottolineato che «per Alitalia Fiumicino è fondamentale» e che la compagnia «ha pagato un prezzo molto alto in termini di puntualità per la chiusura della pista 3».
Areoporto Fiumicino: tavolo al ministero
ROMA – Al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è tenuto il primo tavolo interistituzionale sull’aeroporto di Fiumicino.
Secondo quanto si apprende, si è trattato di un primo incontro per arrivare ad un maggior coordinamento interistituzionale soprattutto in casi
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straordinari per garantire i necessari servizi ai passeggeri. Al tavolo tecnico erano presenti, oltre alla Direzione generale per gli Areoporti e il trasporto aereo di Porta Pia, il ministero degli Interni, la Regione Lazio, i Comuni di Roma e di Fiumicino, Enac, Enav e Adr.
Il tavolo si svilupperà in sedi diverse, secondo le tematiche da affrontare, con il coordinamento di Enac e la compartecipazione della Direzione generale competente del ministero. La convocazione del tavolo era stata anticipata dal ministro Graziano Delrio il 4 Agosto scorso nell’audizione in Aula al Senato.
«Il Governo – aveva detto in quell’occasione – si farà carico di un efficace coordinamento dei diversi soggetti per consentire di rispondere ai fabbisogni dell’aeroporto di Fiumicino: ci sarà un tavolo di lavoro nei prossimi
giorni».