L’ASFISSIA NEL NEONATO
Guido Cocchi
ALMA MATER STUDIORUM Università di Bologna
10.4.2015
Ipossia:
riduzione della pressione parziale di O2 a livello tissutale
Ischemia:
riduzione del flusso ematico (si riduce non solo l’O2 ma anche il glucosio, c’è una minore rimozione di lattato ed un minore apporto di sistemi tampone per la CO2)
Asfissia:
ipossi-ischemia, aumento della CO2, ipotensione
(asfissia: assenza di polso)
ipossiemia
Disfunzione miocardica
Perdita
autoregolazione flusso ematico
cerebrale
ischemia
ASFISSIA PERINATALE
2-5/1.000 dei nati a termine
0.3/1.000 sequele neurologiche:
- ritardo mentale
- tetraparesi spastica
- distonia (interessam.nuclei base) - epilessia
- deficit neurosensoriali
(cecità corticale, sordità)
Timing delle lesioni
cause antenatali 70%
cause perinatali 25%
cause postnatali 5%
Grether JAMA ‘97 Badawi BMJ ’98 Ellis BMJ 2000
> 90% in epoca perinatale
Cowan Lancet 2003
…incidence of intrapatrum morbidity may be partly due to antenatal compromise, which influences the fetal defense to labor and delivery. Gardner & Giussani Circulation 2003
Ipossia acuta intrapartum
Vasocostrizione periferica, brain sparing
Up-regulation di meccanismi vasodilatatori, in particolare NO dipendenti, con flusso
ematico cerebrale
Conseguenze dell’asfissia
CARDIOVASCOLARE
: Necrosi miocardica: subendocardica m. papillare
a.coronaria med.
Difetti di conduzione
: blocco A-V bradi-aritmia POLMONARE :
resistenze vascolari surfattante edema
RENALE:
necrosi (tubulare, corticale) paralisi vescicale renina-angiotensina
SNC :
pressione intracranica : edema (citotossico,vasogenico) flusso cerebrale ematico: autoregolazione
ASFISSIA SNC
Cardiovascol.
Respiratorio
Nefrourinario
Gastrointestinale Ematologico
Metabolico Sindrome Post Asfittica
SPA
Encefaolopatia
Ipossico
Ischemica
Encefalopatia Ipossico-Ischemica (EII)
Interessamento cerebrale a seguito di:
asfissia,
distress respiratorio severo, shunt dx-sn,
insufficienza cardio-respiratoria
Topografia ed entità delle lesioni Stadio di sviluppo del
cervello e quindi all’EG
Diverse caratteristiche metaboliche legate a
maturazione e
differenziazione cellulare Diversa dislocazione
zone confine vascolare (aree watershed o
ultimi prati)
fatt. metabolici fatt. vascolari
Anastomosi tra a.
meningee e a.
cerebrali ant., post., media
Neonato pretermine
fatt. vascolari
Neonato a termine
Territori watershed parasagittali
Ipovascolarizzazione profondità solchi
cerebrali
Da Volpe 1995 ed
fatt. vascolari
Maggiore suscettibilità al danno ipossico-ischemico nel neonato a
termine rispetto al pretermine
Maggiore espressione di recettori per aminoacidi eccitotossici (es.recettori NMDA* per il glutammato nelle zone particolarmente ricche di sinapsi)
Maggiore metabolismo consumo di substrati
a
b
fatt. metabolici
* N-Methyl-D-Aspartate : recettore post-sinaptico dell’ac. glutammico
Principali lesioni anatomo-
patologiche nel neonato a termine
Necrosi neuronale selettiva
Danno diffuso
Danno nuclei della base e tronco encefalico
Danno cerebrale
parasagittale Corteccia
cerebrale e SB sottocorticale
Necrosi focale e multifocale Tutti gli elementi cellulari nel territorio di distribuzione di un vaso
Insulti severi e prolungati Insulti severi acuti
Insulti prolungati poco severi
Fenomeni tromboembolici
Sedi più sensibili al danno ipossi-ischemico
Corteccia visiva
Individuazione di un modello predittivo clinico-
strumentale di outcome neurologico in pazienti con
EII
Indicatori di asfissia
2. Classificazione di Sarnat & Sarnat 1. Markers biochimici alla nascita
3. Tecniche strumentali EEG
aEEG ( ad integrazione di ampiezza) CFM 4. Tecniche di neuroimaging
ULTRASONOGRAFIA CEREBRALE RM (tradizionale/spettroscopica)
. Markers biochimici alla nascita
EMOGASANALISI NEL NEONATO
IN SALA PARTO
SCOPO
Valutare le condizioni fetali alla nascita
QUANDO
Subito dopo la nascita
DOVE EFFETTUARE IL PRELIEVO nel tratto di c.o. prossimale
alla placenta
PROCEDURA
1. EGA nel parto fisiologico eutocico 2. EGA nel parto cesareo
3. EGA nel neonato asfittico (da parto fisiologico o da
cesareo)
1. EGA nel parto fisiologico eutocico
1 2
3
Tratto in cui effettuare i prelievi da un’arteria e dalla vena ombelicale
1. Clampare il tratto distale del cordone mediante cord clamp a distanza dal piano cutaneo come di routine (1,5-2 cm.)
2. Posizionare a breve distanza dal cord clamp una pinza e quindi recidere il cordone
3. Con una seconda pinza clampare il cordone ad almeno 10-15 cm. dalla prima
4. Eseguire il prelievo nel tratto
isolato sia da una arteria che dalla vena ombelicale
(almeno 1 ml)
2. EGA nel parto cesareo
1. Clampare il tratto distale del cordone mediante cord clamp a distanza dal piano cutaneo come di routine (1,5-2 cm.)
2. Posizionare a breve distanza dal cord clamp una pinza e quindi recidere il cordone
3. Eseguire il prelievo sia da una arteria che dalla vena ombelicale
(almeno 1 ml)
Tratto in cui effettuare i prelievi da un’arteria e dalla vena ombelicale
1 2
3. EGA NEL NEONATO ASFITTICO
1. Clampare il tratto distale del cordone mediante cord clamp a 6-7 cm. di distanza dal piano cutaneo
2. Posizionare a breve distanza dal cord clamp una pinza e quindi recidere il cordone
4. Eseguire il prelievo sia da una arteria che dalla vena ombelicale
(almeno 1 ml)
1 2
(3)
3. In caso di parto per via vaginale posizionare la seconda pinza a 10-15 cm. dalla prima
OSSERVAZIONI
1. I due prelievi vengono eseguiti dall’ostetrica/infermiera che assiste al parto 2. Ogni determinazione va eseguita con apposita siringa da emogasanalisi nel
volume minimo di 1ml.
3. I prelievi verranno identificati o con un bollino (es: rosso x sangue arterioso- vena o.) apposto sulla siringa o con etichette che identificano i due diversi campioni.
4. Valori di riferimento di normalità dell’EGA venosa (a.ombelicale)
pH ≥ 7,10 BE (ecf) ≤ -12
5. Il neonatologo viene avvisato ogni volta che il valore di pH nel campione di sangue venoso (arteria o.) è <7,10 !!!
Indagini emogasanalitiche
Valori normali dell’esame dei gas ematici e del pH
Neonato Bambino
pH 7.25-7.35 7.35-7.45
Eccesso di basi -10/-2 -2/+2
Bicarbonati standard 18-27 23-28
PaCO mmHg 27-40 36-46
PaO mmHg 30-75 83-108
CO mmol\l 14-27 23-30
Saturazione O % 40-90 95-99
Variazioni dell’equilibrio acido-base e dell’emogasanalisi
pH PaO PaCO HCO
Acidosi respiratoria N/↓
Acidosi metabolica N/↑
Alcalosi respiratoria N/↑
Alcalosi metabolica N/↑
Sat O2 in sala parto: V.N.
• La SpO2 media ad 1 min di vita è circa 60-70% (con range di normalità fino a 50%)
• Una SpO2 del 90% è raggiunta mediamente a 5 minuti di vita
• La saturazione pre-duttale è mediamente 7-10% più alta della post-duttale nei primi 10’ di vita
Saustag OD. J Pediatr 2006; 148: 569-570
Dipartimento della salute della donna, del bambino e dell’adolescente Comitato Direttivo del 8.11.2011
Indicatori di asfissia
2. Classificazione di Sarnat & Sarnat 1. Markers biochimici alla nascita
3. Tecniche strumentali EEG
aEEG ( ad integrazione di ampiezza) CFM 4. Tecniche di neuroimaging
ULTRASONOGRAFIA CEREBRALE
RM (tradizionale/spettroscopica)
EII
INQUADRAMENTO CLINICO
• SARNAT & SARNAT, 1976
• AMIEL-TISON, 1979
• FINER, 1981
• FENICHEL, 1983
• LEVENE, 1985
• AMIEL-TISON & ELLISON, 1986
• VOLPE, 1995
• van de RIET, 1999
• SHALAC, 2003
Aspetti clinici:
sintomatologia neurologica nel nato a termine secondo la classificazione di Sarnat e Sarnat
Asfissia lieve: ipereccitabilità, veglia protratta, riflessi vivaci, tono normale o aumentato, midriasi, tachicardia
Asfissia moderata: apatia, rifl. vivaci, ipotonia, convulsioni, miosi, bradicardia
Asfissia grave: coma, riflessi ridotti o assenti, flaccidità, variabilità della dilatazione pupillare, variabilità frequenza cardiaca
prognosi buona 100%
prognosi infausta 30%
prognosi infausta 100%
van de Riet et al. Newborn assessment and long-term adverse outcome: a systematic review, Am J Obstet Gynecol 180:1024-9, 1999
Anche l’esame neurologico effettuato alla nascita permette il
riconoscimento di pazienti a rischio (stadio di Sarnat )
Sarnat Sarnat Sarnat I II III morte o
handicap severi 0% 30% 100%
Individuazione precoce dei fattori di rischio
Identificare quali neonati possano beneficiare di
trattamenti sperimentali attuati
precocemente
Fornire una prognosi documentata per
approntare interventi riabilitativi adeguati e per evitare inutili
allarmismi
Criteri utili
nell’identificazione dei neonati a rischio di EII
• anomalie del ritmo cardiaco fetale (CTG)
• LA tinto di meconio
• acidosi fetale: pH <7.1 e/o BE>12mmol/L
• necessità di rianimazione primaria
• insorgenza di sindrome neurologica neonatale
• Indice di APGAR < a 5 dai 10’ in poi
Diagnostica
• Es. laboratoristici
• Ecoencefalo
• RM tradizionale/spettroscopica
• EEG, EEG ad integrazione di ampiezza
• Valutazione visiva ed uditiva
Esiste una tecnica sensibile e specifica in epoca precoce?
È possibile individuare un gruppo di fattori
predittivi?
Indicatori di asfissia
2. Classificazione di Sarnat & Sarnat 1. Markers biochimici alla nascita
3. Tecniche strumentali EEG
aEEG ( ad integrazione di ampiezza)
4. Tecniche di neuroimaging
ULTRASONOGRAFIA CEREBRALE
RM (tradizionale/spettroscopica)
EEG ad integrazione di ampiezza rilevato tramite Cerebral Function Monitor
(CFM):
Strumento di registrazione dell’attività elettrica cerebrale che sfrutta 3 elettrodi 2 applicati sulle
regioni parietali, 1 in posizione frontale (massa).
CFM
Monitoraggio nelle
prime 6-8 ore di vita
O m V 1 mm/sec
Mute
spento Chart on acceso
DISCONTINUOUS NORMAL VOLTAGE PATTERN
BURST SUPPRESSION
CONTINUOUS LOW VOLTAGE
FLAT TRACE
Vantaggi: consente di monitorare facilmente l’attività bioelettrica di fondo e di riconoscere l’attività convulsiva
generalizzata.
VPP VPN
3 ore 78% 84%
6 ore 86% 91% De Vries ‘99
Svantaggi: registra l’attività corticale nel suo
insieme senza riuscire ad identificare le aree epilettogene e la presenza di
asimmetrie tra i due emisferi
CFM
Indicatori di asfissia
Classificazione di Sarnat & Sarnat Markers biochimici
Tecniche strumentali EEG
aEEG ( ad integrazione di ampiezza) CFM Tecniche di neuroimaging
ULTRASONOGRAFIA CEREBRALE
RM (tradizionale/spettroscopica)
Ecografia cerebrale
Necrosi parasagittale
Correlazione tra outcome neurologico ed ecografia cerebrale
valore predittivo negativo 88%
nn
patologica predittivo valore positivo 30%
Ng e coll ‘99
Indicatori di asfissia
2. Classificazione di Sarnat & Sarnat 1. Markers biochimici
3. Tecniche strumentali EEG
aEEG ( ad integrazione di ampiezza) CFM 4. Tecniche di neuroimaging
ULTRASONOGRAFIA CEREBRALE
RM (tradizionale/spettroscopica)
SPETTROSCOPIA DI RM
Studia in vivo la
concentrazione di molecole nel parenchima cerebrale sfruttando le proprietà
magnetiche di alcuni nuclei (
1H,
19P).
NAA GLx
Cr
m -I Cho Lac
NAA (N-acetilaspartato), marker neuronale
Cr (creatina+fosfocreatina), marker bioenergetico Lac (ac. Lattico), marker
metabolismo anaerobio
N-acetilaspartato (NAA)
NAA = molecola a funzione sconosciuta, sintetizzata nei mitocondri e presente solo nel citoplasma dei neuroni
Correla con la perdita di neuroni e quindi con le sequele neurologiche permanenti
NAA immunohistochemical staining (Coyle, JT. et al., 1989)
RM Diffusion
Calcola il coefficiente di diffusione dell’acqua negli spazi extracellulari.
Nella fase precoce di edema cerebrale tale coefficiente si riduce
H+
H+
H+ H+
H+
H+
H+ H+
H+ H+
H+
H+
H+
H+
Da: Soul et al, Pediatrics, 2001
6 ore dal danno
30 ore
dal danno
EII: studio in diffusion
Quale
terapia?
Time ? (Max 48 -72 h) from 0 to 15-20-30
minutes
Hypoxic-ischaemic
primitive
Secondary injury
“Endogenous activation neurogenic factors”
“Neuroplasticity”
“Exogenous activation Stem cells”
3rd phase
“repair”
Phase Pre-
Conditioning
hypoxic-ischemic insult
ATP redution
Cytotoxic edema
“primary”
neuronal death
Secondary neuronal injury
ion pumps
& neuroexcitatory cascade
Intracellular calcium entry
Free Redicals production
Caspase activation Apoptosis
Mytochondrial injury
Cerebro-vascular disfunction
Microvascular occlusion
Loss of autoregulation
Vasogenic edema
Secondary neuronal death
From Polderman Intensive Care Med 2004 – modified
Immune response and inflammation
Caspase activation Apoptosis
Mytochondrial
injury
insulto ipossico ischemico primitivo
danno secondario
rianimazione neonatale in
sala parto
finestra
terapeutica per nuovi
approcci neuroprotettivi ?
Encefalopatia Ipossico-Ischemica
Ci sono 2 momenti fisiopatologicamente importanti:
6 ore
latenza
Insulto neuronale primario
NECROSI
Metabolismo anerobio
produzione
di energia Accumulo
di lattato
O 2
Insulto neuronale secondario
APOPTOSI
produzione di radicali liberi dell’ossigeno
infiammazione
Perdita autoregolazione del flusso ematico cerebrale
O 2
Finestra terapeutica dopo l’evento
ipossico-ischemico!
(qualche ora)
Neuroprotezione
Allopurinolo (anti-radicali liberi): lieve miglioramento nella sopravvivenza e CBF in un piccolo gruppo di
neonati asfittici.
Van Bel Pediatrics 1998 Antagonisti recettori per il glutammato: testati
solo su animali; importanti effetti avversi cardiovascolari
Alte dosi di fenobarbitale
Ipotermia (33-34°C da 1 a max 6 ore dopo l’insulto per 48-72 ore): clinical trials (Lancet 2005)
il metabolismo ed il consumo energetico;
il rilascio di aa neuroeccitatori;
il flusso di ioni a livello delle membrane;
permeabilità vascolare e distruzione della BEE
Quale terapia?
Ipotermia
Hypothermia and secondary neuronal injury “inhybition”
Ion pumps
& neuroexcitatory cascade
Intracellular calcium entry
Free Redicals poduction
Caspase activation Apoptosis
Mytochondrial injury
Cerebro-vascular disfunction
Microvascular occlusion
Loss of autoregulation
Vasogenic edema
Immune response and inflammation
Secondary neuronal death
From Polderman Intensive Care Med 2004 – modified
Allopurinol
Mg sulphate
• Ipotermia ?
• Ipotermia + “cocktail of drugs” ?
• Ipotermia + Xenon ?
Quale terapia?
• Gunn AJ, Gluckman PD, Gunn TR. Selective head cooling in newborns infants after perinatal asphyxia: a safety study.
Pediatrics 1998
Pilot trials
“Safety” of hypothermia…
Hypothermia Control
• Inotropic support
59% 56%• Need for blood transfusions 24%
24%• platelet transfusions
20% 12%• volume expanders
54% 49%• pulmonary hypertension
25% 22%• nitric-oxide use
68% 57%• extracorporeal oxygenation 4%
9%Pediatrics 2008
Similar in the two groups
COME ? CHI ?
QUANDO ?
PER quanto tempo ?
Ipotermia nel neonato con EII ?
Selective head cooling …
Rectal temperature 34-35°C
Uncertain whether:
- effectively lowers deep brain temperature
- temperature gradients within the brain
- lack of precise non-invasive methods for measuring regional brain temperature
Greater cooling to the periphery of the
brain than to the
central brain structures
Adverse clinical effect:
-transient oedema under the cap -Lower incidence of serious systemic adverse effects ?
Whole body hypothermia …
Adverse clinical effect (cardiac arrhythmias, venous thrombosis, severe hypotension)
- Theorethically higher incidence of serious systemic adverse effects
(although the reported incidence was similar in the hypothermia and control groups) Esophageal temperature 33.5°C
Homogeneous cooling of all brain structures
The Olympic Cool Cap System for selective head cooling is the only FDA-approved device for treatment of perinatal HIE with
hypothermia.
The equipment used in the NICHD protocol,
the Blanketrol II Hypo/hyperthermia system (Cincinnati Sub-Zero), was not designed or FDA-approved for neonates.
…Thus, its use for treatment of HIE in neonates constitutes
an ‘off-label’ use…
Whole body cooling using a servo controlled cooling blanket
Temperature swings noted in experimental study improved by addition of large blanket
Pediatrics 2002 (110) 377-385
Blanketrol, Cincinnati USA
COME ? CHI ?
QUANDO ?
PER quanto tempo ?
Ipotermia nel neonato con EII ?
Shankaran S et al. NEJM 2005
•
Apgar score ≤ 5 at 10’• Continued need for resuscitation at 10 min after birth
• Or pH < 7.00 or BE > 16 mmol/l
Evidence of moderate or severe encephalopathy
(Sarnat&Sarnat) +
aEEG moderately or severely abnormal
• pH < 7.00 or BE > 16 mmol/l
• or pH between 7.01 and 7.15 and (one of):
- Apgar score ≤ 5 at 10’
- need for assisted ventilation for 10’
- perinatal event
Evidence of moderate or severe encephalopathy
at clinical assessment
239 Eligible infant
208 Recruited
31 did not consent
102 cooled 106 control
Inclusion criteria
Shankaran S et al. NEJM 2005
Cooling cap
Rectal temperature 34-35°C Age < 6h of life
Duration: 72 h
Infant-size blanket
Esophageal temperature 33.5°C
Age < 6h of life
Duration: 72 h
Methods
Shankaran S et al. NEJM 2005
Combined frequency of mortality
and severe
neurodevelopmental disabilities in survivors
at 18 months of age
Death or disabilities (moderate or severe)
at 18 to 22 months of age
Primary Outcome
These data suggest that although induced head cooling is not protective in a mixed population of infants with neonatal
encephalopathy, it could safely improve survival without severe neurodevelopmental disability in infants with less severe aEEG
Subgroup-analysis!
Shankaran S et al. NEJM 2005
There is evidence from the eight randomised controlled trials (n = 638)
included in this systematic review that therapeutic hypothermia is beneficial to term newborns with hypoxic ischaemic encephalopathy.
Death or major disability, mortality and in neurodevelopmental disability in survivors are all reduced.
Importantly, mortality is reduced without increasing major disability in survivors.
While there is also some evidence of harm from therapeutic hypothermia, increased thrombocytopaenia and hypotension, the benefits of cooling on survival and neurodevelopment outweigh these short-term adverse effects.
Cochrane Review 2007
Raffreddamento selettivo del capo
Corpo 35°C
0%
20%
40%
60%
80%
100%
ipotermia controlli
morte o disabilità severe
Gluckmann, Lancet 2005 OR 0.42 (0.22-0.80), p=0.009
Selective head cooling with mild systemic hypotermia.
Approvazione FDA Aprile 2007
Schermo termico
Controllo del cuoio capelluto ogni 12 ore.
Limitare periodi di rimozione del cappuccio a 30 minuti
Termine trattamento
Inizio riscaldamento 72 ore
Riportare la temperatura fisiologica del neonato,
aumentando la temperatura rettale di 0.5°C/ora
Criteri di inclusione
Severamente patologico
AND
tracciato aEEG entro le 6 h di vita
EG >36 sett AND
AS a 10’ <5 OR Rianimazione a 10’ OR Severa Acidosi Fetale (Deficit basi >16 mmol/L OR pH<7)
AND
Segni neurologici di EII
Moderatamente patologico
Normale con convulsioni
Protocollo per la gestione del neonato in trattamento con Cool-Cap
Valutazione cerebrale
Monitoraggio continuo attività elettrica cerebrale mediante CFM
Monitoraggio continuo emodinamica cerebrale mediante NIRS
EEG durante e dopo ipotermia
Ecografie cerebrali seriate
RM convenzionale e spettroscopica a 1 settimana e ad 1 mese di vita
8 neonati pH: 6,92 0,086
BE: 18,3 1,3 AS5’: 4-7
AS10’: 5-7
Sarnat: III in 1 caso e II in 7 casi Negli ultimi 18 mesi
UO Neonatologia, AOU Bologna
aEEG Inizio
ipotermia
inizio Tipo tracciato miglioramento normalizzazione
1.BF 20 min SA 1-2 ore 17 ore 2 ore
2.LD 20 min SA 7 ore 26,5 ore 2,5 ore
3.BL 20 min MA 2,5 ore 2,5 ore 2 ore
4.CME 30’ SA 3 4 3
5.EHA 1 h 20’ N + seizures - - 3,5
6.MA 70’ MA 18 ore 2
7.MS 50’ SA 1 ora 3 ore 2
11,6±9,6 2,75 1,07
8.VS 4 ore SA no no 5 ore
Dati neonati trattati con Cool-Cap
Il tracciato aEEG tra la prima e la quarta ora di vita si converte da severely
abnormal amplitude (ovale rosso) a moderately abnormal amplitude (ovale fucsia).
Il tracciato aEEG dopo 15 h di trattamento ipotermico si converte da moderately abnormal amplitude (ovale fucsia) a normal amplitude (ovale giallo).
Outcome normale
Il tracciato aEEG dopo 5 h dall’inizio del trattamento, si converte da severely abnormal (ovali rossi) a moderately abnormal (ovale giallo) e infine a normal (ovale verde).
Tracciato aEEG di tipo severely abnormal nelle prime 2 h di monitoraggio. Il tracciato non è migliorato, né durante, né dopo il
trattamento ipotermico.