Cassa Lombarda S.p.A.
Situazione Contabile Al 30 giugno 2021 e
Relazione del Consiglio di Amministrazione
98°
Esercizio Sociale
CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE
COLLEGIO SINDACALE
Presidente Presidente
Massimo Trabaldo Togna Riccardo Perotta
Vice Presidente Sindaci Effettivi
Francesco Bellini Diego Maroni
Mara Vanzetta Amministratore Delegato e
Direttore Generale Sindaci Supplenti
Paolo Vistalli Luca Bertoli
Giulia De Martino Amministratori
Annamaria Bottero (*) Roberto Cravero Aldo Marco Maggi (*)
Paola Musile Tanzi (*)
Umberto Trabaldo Togna Luca Venturini
Giovanni Vergani
(*) Amministratori indipendenti
SOCIETÀ DI REVISIONE Deloitte & Touche S.p.A
INDICE
Relazione degli Amministratori sull’andamento della gestione pag. 5
Prospetti contabili al 30 giugno 2021 pag. 31
Stato Patrimoniale pag. 32
Conto Economico pag. 34
Prospetto della redditività complessiva pag. 35
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto al 30 giugno 2021 pag. 36
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto al 30 giugno 2020 pag. 37
Note illustrative pag. 38
Prospetto di raccordo tra utile (perdita) al 30 giugno 2021 e utile (perdita) ai fini dei fondi propri
pag. 60
DATI SINTETICI E INDICATORI
.
PRINCIPALI DATI DI SINTESI
DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI (Euro '000) 06 2021 06 2020 € %
Margine d'interesse 4.827 4.517 310 6,9%
Commissioni nette 14.032 13.094 938 7,2%
Dividendi e proventi simili 81 58 23 39,7%
Risultato netto dell'attività di negoziazione 3.206 1.576 1.630 103,4%
Margine di intermediazione 22.146 19.245 2.901 15,1%
Altri proventi/oneri di gestione (a) 586 513 73 14,2%
Totale ricavi netti 22.732 19.758 2.974 15,1%
Spese per il personale (13.553) (11.781) (1.772) 15,0%
Altre spese amministrative (b) (5.143) (5.112) (31) 0,6%
Rettifiche di valore nette attività mater. e immater. (c) (1.345) (1.507) 162 -10,7%
Totale oneri operativi (20.041) (18.400) (1.641) 8,9%
Risultato della gestione operativa 2.691 1.358 1.333 98,2%
Rettifiche di valore nette per rischio credito 838 (1.161) 1.999 -172,2%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (239) 1 (240) n.a.
Risultato ante imposte 3.290 198 3.092 n.a.
Risultato netto 2.207 73 2.134 n.a.
DATI PATRIMONIALI (Euro '000) 06 2021 12 2020 € %
Liquidità 194.011 123.704 70.307 56,8%
- di cui depositi liberi presso BCE 192.802 122.175 70.627 57,8%
Crediti verso banche (al netto di titoli) 10.279 8.773 1.506 17,2%
Crediti verso clientela (al netto di titoli) 447.239 461.962 (14.723) -3,2%
Altre attività finanziarie (titoli) 412.199 430.181 (17.982) -4,2%
Attività fiscali 5.347 6.444 (1.097) -17,0%
Altri attivi 42.832 41.400 1.432 3,5%
Totale Attivo 1.111.907 1.072.464 39.443 3,7%
Debiti verso banche 239.300 219.053 20.247 9,2%
- di cui rifinanziamento TLTRO 238.733 217.822 20.911 9,6%
Debiti verso clientela 740.620 735.915 4.705 0,6%
Altre passività finanziarie 7.511 7.572 (61) -0,8%
Passività fiscali 108 120 (12) -10,0%
Altri passivi 32.742 20.397 12.345 60,5%
Patrimonio netto 91.626 89.407 2.219 2,5%
Totale Passivo 1.111.907 1.072.464 39.443 3,7%
Raccolta complessiva 5.240.059 5.022.659 217.400 4,3%
Raccolta Diretta 748.126 743.487 4.639 0,6%
- di cui debiti verso clientela 666.843 649.707 17.136 2,6%
- di cui giacenze sui c/c tecnici di gestione 73.777 86.208 (12.431) -14,4%
- di cui titoli in circolazione 7.506 7.572 (66) -0,9%
Raccolta Indiretta (d) 4.491.933 4.279.172 212.761 5,0%
- di cui gestioni patrimoniali (senza saldi c/c) 1.107.411 1.063.737 43.674 4,1%
- di cui fondi 1.418.531 1.275.118 143.413 11,2%
- di cui polizze 386.218 376.301 9.917 2,6%
- di cui risparmio amministrato 1.579.773 1.564.016 15.757 1,0%
(a) rigo 200 del conto economico, senza i recuperi d'imposta e l'ammortamento delle migliorie su beni di terzi (b) rigo 160b del conto economico, al netto dei recuperi d'imposta
(c) righi 180 e 190 del conto economico, incluso l'ammortamento delle migliorie su beni di terzi (d) Inclusiva dei titoli istituzionali e netta della liquidità sui c/c delle gestioni
ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI PATRIMONIALI 06 2021 12 2020 € %
Fondi Propri (Euro '000) 96.685 94.876 1.809 1,9%
Attività di rischio ponderate (Euro '000) 514.246 522.069 (7.823) -1,5%
CET1 capital ratio % 17,94% 17,18% 0,8%
Total capital ratio% 18,80% 18,17% 0,6%
PRINCIPALI INDICATORI
INDICATORI DI REDDITIVITA' 06 2021 12 2020
Margine interesse/Ricavi netti 21,2% 23,3% -2,1%
Commissioni nette/Ricavi netti 61,7% 63,0% -1,3%
Cost/income 84,4% 82,6% 1,8%
R.O.E. 4,90% 2,10% 2,80%
R.O.A. su raccolta indiretta (a) 0,63% 0,63% 0,00%
(a) Margini sulla raccolta indiretta / valore medio mensile della raccolta indiretta
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULL’ANDAMENTO DELLA GESTIONE
Nel primo semestre del 2021, l’economia globale ha proseguito la crescita avviata l’anno passato, quando, sulla spinta delle scoperte vaccinali, si è cominciato a sperare nel definitivo superamento della crisi dovuta alla pandemia di COVID-19. La dinamica non è stata però uniforme tra i Paesi e i settori, riflettendo la diversa intensità dei danni subiti e degli interventi effettuati. L’attesa è per perdite a medio termine inferiori rispetto a quelle della crisi finanziaria del 2008, anche se, a differenza di allora, con maggiori contraccolpi sui Paesi a più basso reddito o emergenti piuttosto che sulle economie più evolute. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (“World Economic Outlook”, aprile 2021), le proiezioni del PIL globale continuano a migliorare, con aspettative sull’anno in corso che si portano addirittura al +6%. La Cina, che per prima è uscita dall’emergenza pandemica, ha superato già nel 2020 il livello di PIL pre-COVID mentre gli Stati Uniti dovrebbero farlo a breve, seguiti, nel 2022, dalle restanti economie avanzate. Anche il commercio internazionale è continuato a progredire, con un’accelerazione congiunturale nel primo trimestre dell’anno.
PIL, stima della variazione percentuale annua Proiezioni 2021
Mondo +6,0%
Economie avanzate +5,1%
Stati Uniti +6,4%
Area Euro +4,4%
> Italia +4,2%
Giappone +3,3%
Regno Unito +5,3%
Mercati emergenti ed economie in via di sviluppo +6,7%
> Cina +8,4%
> India +12,5%
> Brasile +3,7%
(fonte: Fondo Monetario Internazionale, “World economic outlook”, aprile 2011)
Parallelamente, quasi tutte le borse mondiali hanno registrato crescite sostenute, ancorché discontinue per il successivo affacciarsi di timori sui tempi e l’efficacia dei vaccini o sulle spinte inflazionistiche e il rialzo dei tassi. La volatilità ha continuato a calare, dai livelli record registrati lo scorso anno, riflettendo la progressiva normalizzazione del contesto. Tra i Paesi sviluppati, l’Eurozona ha tratto vantaggio dal maggior spazio di recupero e dalla composizione più ciclica dei propri settori azionari. I mercati obbligazionari hanno visto combinarsi la riduzione degli spread e la risalita iniziale dei rendimenti, con i comparti governativi ancora fortemente sostenuti dalle campagne d’acquisto delle Banche Centrali.
Sotto molti aspetti, questa crisi è stata unica, per le risposte senza precedenti che sono venute dalle Autorità politiche, monetarie e di vigilanza e senza le quali, sempre secondo le stime del FMI, la contrazione avrebbe potuto essere tre volte maggiore di quanto effettivamente registrato. E’ proprio l’efficacia di queste misure, già implementate o ancora da attuare, che condiziona profondamente le prospettive correnti di ripresa, in un contesto in cui rimane comunque alta l’incertezza sulle nuove mutazioni del virus.
In ambito comunitario, si nutre grande fiducia nel meccanismo di aiuti condizionati noto come “Next Genration UE”
(NGUE), che erogherà, fino al 2023, sovvenzioni (390 miliardi di euro) e prestiti (360 miliardi) agli Stati membri, per sostenere le riforme e gli investimenti destinati ad attenuare l’impatto della pandemia e a rendere più sostenibili, resistenti e preparati alle sfide e alle opportunità della transizione ecologica e digitale i rispettivi sistemi economico-sociali. Questo strumento, che si applicherà in funzione dei Piani Nazionali di Recupero e Resilienza (PNRR) redatti dai singoli Paesi, ha già iniziato a finanziarsi sul mercato, in modo del tutto inedito nella storia dell’Unione.
L’economia europea, dopo una leggera contrazione iniziale (-0,3% congiunturale a marzo), dipendente da alcune strozzature nell'offerta, ha ripreso a salire nel secondo trimestre, puntando verso il traguardo atteso di crescita annua (4,6%, secondo BCE, “Macroeconomic projections”, giugno 2021). Le significative misure di politica monetaria e fiscale finora adottate, inclusa la partenza del Next Generation EU, stanno contribuendo a sostenere i redditi e la domanda aggregata, a evitare perdite di posti di lavoro e fallimenti su larga scala e a contenere i feedback negativi tra economia reale e settore
finanziario. L’inflazione è aumentata, giungendo all’1,9%, ma è destinata a calare sul breve, dato il carattere temporaneo dei fattori di rialzo e la domanda ancora debole.
Le garanzie sui prestiti governativi e le politiche espansive hanno continuato ad alleviare i vincoli di liquidità mentre le misure di vigilanza e macroprudenziali hanno già liberato capitale bancario per assorbire le perdite e sostenere i prestiti a famiglie e imprese. La Banca Centrale Europea ha continuato a iniettare risorse nel sistema, con l’estensione della terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (“Targeted Longer-Term Refinancing Operations“ - TLTRO) e con l’accelerazione del programma di acquisto di titoli per l’emergenza pandemica (“Pandemic Emergency Purchase Programme” – PEPP).
L’economia italiana ha raggiunto buoni risultati rispetto a quella continentale nel suo insieme, con una crescita congiunturale dello 0,1%, sul primo trimestre dell’anno. La ripresa, spinta dall’industria e dall’edilizia, fortemente impattata dalle agevolazioni fiscali sugli interventi di riqualificazione, ha continuato a consolidarsi, in un clima di crescente fiducia da parte di famiglie e imprese, spingendo al rialzo le attese di crescita del PIL, ora fissate all’obiettivo annuale del 4,7% (dato ISTAT). Investimenti e consumi hanno ancora proceduto a rilento mentre è rimasta elevata la propensione al risparmio, concentrato tra le famiglie meno colpite dagli effetti della pandemia. E’ continuata l’espansione del debito pubblico, giunto a 2.680 miliardi euro a fine aprile, con un progresso di 211 miliardi sul dicembre precedente (Banca d’Italia, “Bollettino economico”, aprile 2021)
L’avvenuto cambio di Governo, sotto la guida dell’ex Governatore della BCE Mario Draghi, stimatissimo in ambito internazionale, ha conferito un rinnovato prestigio al Paese, guadagnando la fiducia dei mercati e delle Istituzioni Comunitarie. Il 22 giugno, il nuovo Esecutivo, dopo aver efficacemente predisposto il necessario Piano Nazionale, ha ottenuto accesso, da parte della Commissione europea, al programma NGEU, che produrrà afflussi di risorse per quasi 192 miliardi di euro (123 in presiti e 69 a fondo perduto). Una quota di questo ammontare, pari al 13% del totale, è stata da subito resa disponibile a titolo di prefinanziamento e potrà, se richiesta, contribuire al rilancio previsto nella seconda metà dell’anno.
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Cassa Lombarda ha affrontato positivamente il primo semestre del 2021, beneficiando della crescita dei mercati finanziari e della ripresa dei settori produttivi. Il buon andamento gestionale non è stato però il semplice riflesso della migliorata situazione macroeconomica, nuovamente avviata ai livelli di sviluppo pre-crisi, o del ritrovato slancio del Private Banking italiano, ulteriormente favorito dall’ingente afflusso di risorse, ma anche il frutto di un’attenta rimodulazione delle scelte operative.
L’orizzonte di riferimento è rimasto quello della crescita, secondo gli indirizzi fissati dalla precedente pianificazione, ma con la maturata consapevolezza di un necessario equilibrio tra l’adattamento ai nuovi modelli e istanze di servizio, sorti o accelerati in ragione della pandemia, e la continuità con i tradizionali valori dell’offerta. Saper abbinare i due aspetti, nello scenario e nella prospettiva correnti, è la sfida che si ritiene di dover affrontare per gestire al meglio i clienti e sviluppare sostenibilmente il business.
In questa cornice, va visto il crescente ricorso alle soluzioni e agli strumenti informatici che, da esigenza “imposta” dagli eventi, è diventato opportunità per migliorare i processi interni e le relazioni commerciali. L’estensione a fasce sempre più ampie del personale dei dispositivi per il lavoro a distanza e il progressivo passaggio in cloud di buona parte dell’ambiente di lavoro hanno rappresentato dei radicali cambiamenti rispetto alla classica modalità di collaborazione basata sulla presenza in ufficio, con guadagni in termini di efficienza e reattività. Parallelamente, il canale online ha permesso di aumentare il valore dell’interazione con la clientela, che ora gode della possibilità di interfacciarsi sia con il proprio banker che con gli specialisti delle strutture a supporto -come il wealth management, l’advisory o il corporate investment- superando i limiti fisici della relazione in presenza. A questo, si è aggiunta la completa digitalizzazione, end to end, del servizio di consulenza evoluta, basato sulla messa in opera di una piattaforma proprietaria che interagisce, a monte, coi sistemi di back office e, a valle, con le applicazioni di web collaboration e di gestione interattiva del cliente.
Questi sviluppi tecnologici non hanno intaccato la “personalizzazione” dei rapporti, che costituisce il tratto distintivo di
una realtà come Cassa Lombarda, da sempre impegnata nel ruolo di “boutique” di private banking. Attraverso un approccio flessibile e attento, la proposta di prodotti e servizi ha continuato a essere modulata sulle specifiche esigenze del cliente, aggiungendo, all’usuale vicinanza e riservatezza, l’immediatezza e adattabilità delle nuove tecnologie.
Proprio nell’ottica di arricchire ancor di più l’offerta di servizio, è stata avviata l’attività di wealth planning, con la costituzione di un nuovo ufficio dedicato e l’acquisizione di una risorsa senior di significativa esperienza. Lo scopo è quello di supportare i clienti più facoltosi o detentori di molteplici interessi, formulando, con particolare attenzione verso le componenti non finanziarie del patrimonio, le soluzioni più adatte ad affrontare le diverse problematiche di organizzazione, tutela, conservazione e trasmissione intergenerazionale della ricchezza. Si tratta di gestire esigenze complesse, attraverso il coordinamento originale di competenze interne e, laddove necessario, il ricorso mirato a supporti specialistici in outsourcing. Collocato in seno alla Direzione Commerciale, il wealth planning rappresenta anche uno strumento a disposizione dei private banker per lo sviluppo e il consolidamento delle relazioni con la clientela.
Nella fase iniziale, la nuova attività ha riguardato la generale organizzazione dei patrimoni e l’ottimizzazione dei portafogli, partendo da una mappatura dei profili imprenditoriali e professionali dei clienti obiettivo, soprattutto nelle aree geografiche direttamente servite (Lombardia e Lazio), a cui far seguire apposite proposte di intervento, magari da integrare con il ricorso al nascente modello di attività “Italia/Svizzera”. Per quest’ultimo, che prevede l’erogazione di servizi di investimento a favore di soggetti nazionali ma con masse depositate o da depositare presso la controllante PKB Privatbank, si è progressivamente passati dalla fase di progettazione a quella di implementazione, con l’obiettivo di raggiungere l’operatività entro la fine dell’anno in corso.
Le iniziative commerciali non si sono però limitate all’introduzione di nuovi servizi ma hanno anche riguardato la crescita della redditività e dei volumi complessivi. Le direttrici sono state quelle dello sviluppo della clientela in essere e del raggiungimento del bacino potenziale, segmentati in ragione degli interventi attuabili, attraverso l’espansione dell’attività di gestione e della consulenza evoluta, rafforzata con ulteriori livelli d’offerta. Sollecitazioni mirate hanno riguardato i clienti con livelli elevati di liquidità o con raccolta esclusivamente amministrata, per i quali si sono prospettati e realizzati proficui switch verso forme di prestazione a più alto valore aggiunto, quali consulenza o gestione, magari mediante il ricorso a fondi o polizze. Nella fase di incertezza che ancora grava sui mercati e di difficile lettura dell’evoluzione a termine, la somma di queste azioni si è ben conciliata con le crescenti istanze di assistenza e tutela che emergono da parte dagli investitori. Anche l’informativa alla clientela, in chiave di rassicurazione e stimolo operativo, è servita a consolidare e far progredire le relazioni, incrementando le masse affidate. Sfruttando la nuova interattività, si è tenuta una serie di webinair sulle tematiche di più immediato interesse, che ha visto direttamente coinvolti i gestori e la rete ed è stata occasione per successivi contatti diretti.
Dal lato dei prodotti, non vi sono stati grandi cambiamenti, se non quelli resi necessari dall’evoluzione dei mercati. Tra questi, l’allargamento della gamma disponibile di strumenti di private market, ossia investimenti non negoziabili di medio/lungo termine, e, grazie alla rafforzata collaborazione con la partecipata Anthilia SGR, il collocamento di un nuovo piano individuale di risparmio alternativo (PIR), configurato in forma di ELTIF (European Long Term Investments Funds). E’ continuata la proposta di sottoscrizione di OICR e polizze assicurative mentre è stata lanciata una linea di gestione principalmente dedicata a ETF emessi da State Street Global Advisor. Parallelamente, sono proseguiti gli incontri con le altre case d'investimento, per arricchire il catalogo dei fondi messo a disposizione di banker e advisor.
Si è rivolta attenzione anche al tema degli investimenti sostenibili, seppur nell’equilibrio delle scelte al momento possibili, prendendo spunto dall’avvenuta applicazione del regolamento UE n. 2088/2019, sulla specifica informativa di settore (Sustainable Finance Disclosure Regulation – SFDR). I prodotti finanziari con caratteristiche ambientali e/o sociali sono destinati ad acquisire sempre più importanza ma si è maturata la convinzione che non basti seguire questo trend per assicurarsi l’accesso alla crescita.
Grazie agli sforzi intrapresi e ai mutati orientamenti di contesto, la Banca ha riportato un utile di periodo decisamente superiore a quello del giugno scorso, 2,2 milioni contro soli 73 mila euro, quando aveva però pesato la devastante insorgenza della pandemia COVID-19. Il risultato è stato in molti casi generato da andamenti economici migliori delle attese, che tuttavia scontavano la prudenza dettata dall’incerto quadro di riferimento. Il settore di attività principale dei
positivo dei mercati, hanno ben contribuito al dato complessivo mentre l’esercizio del credito, impattato dall’alta liquidità disponibile e dalla conseguente contrazione dei margini, ha performato in tono minore.
Sul lato dei servizi d’investimento, sono cresciute le gestioni patrimoniali, spinte dalla perdurante ripresa dei listini mobiliari, con volumi ormai prossimi agli 1,18 miliardi di euro. I frutti delle azioni di sollecitazione verso la clientela e gli apporti ancora generati dai banker acquisiti lo scorso anno sono stati purtroppo compensati dai deflussi provocati dalla fuoriuscita di due figure commerciali. La raccolta netta ha dovuto accusare il colpo e, nonostante la bontà delle iniziative intraprese, è rimasta in terreno leggermente negativo.
Le commissioni, influenzate dall’andamento delle masse, hanno raggiunto i 5,1 milioni di euro. Nel confronto col primo semestre dell’anno precedente, il dato è rimasto sostanzialmente immutato, anche se ora riflette una dinamica positivamente impostata mentre allora scontava i decisi ritracciamenti seguiti alla caduta dei mercati e alle conseguenti spinte verso la liquidità. Il turnover iniziale dei portafogli ha confermato la rilevanza dei proventi da intermediazione che, con 1,4 milioni di contributo al totale, rinnovano i livelli già registrati a giugno 2020, quando più forti erano le tensioni operative legate allo scoppio della crisi.
Di rilievo, la performance sulle gestioni collettive in delega della SICAV Planetarium, largamente collocate nei portafogli della clientela. Le commissioni hanno attualmente toccato gli 0,9 milioni di euro, dagli 0,5 del periodo di raffronto, seppur inclusive di una componente di overperformance (per circa 210 mila euro), maturata trimestralmente su uno dei comparti.
Buona la raccolta sui fondi, grazie ai nuovi prodotti e ai ritorni degli interventi commerciali, con un progresso di circa 86 milioni e una massa finale di circa 1,42 miliardi, sostenuta anche dall’aumento di valore dei sottostanti. Le retrocessioni sono andate di pari passo, attestandosi sul traguardo dei 4,8 milioni di euro, al di sopra delle attese e di quanto registrato al primo semestre dell’anno passato, quando erano state 4,3 milioni. Cresciute anche le polizze, a un ritmo più contenuto ma comunque superiore agli obiettivi, che hanno raggiunto l’ammontare di 386 milioni di valore sottoscritto e prodotto commissioni per oltre 1,2 milioni di euro (1,1 sul periodo di raffronto).
Il comparto amministrato, che rimane il primo segmento di raccolta indiretta, è in leggera avanzata sui volumi iniziali, lievitati a 1,58 miliardi di euro, sulla scia dei mercati e nonostante le conversione in gestito e i deflussi generati dai banker in uscita. I ricavi hanno totalizzato 1,8 milioni di euro, come nel primo semestre del passato esercizio, assommando i frutti delle attività di raccolta e trasmissione ordini e di collocamento titoli. La prima, con un contributo di 1,4 milioni di euro (come a giugno 2020), ha continuato a trarre profitto dall’intensa opera di ribilanciamento degli asset investiti, mentre la seconda, con un apporto di 0,4 milioni (0,3, nel raffronto), è stata fortemente condizionata dalla emissioni di debito pubblico italiano.
La consulenza, trasversale agli averi in semplice custodia ma anche a quelli in gestione indiretta (OIC e prodotti assicurativi), ha continuato a svilupparsi, arrivando a un valore di masse assistite di poco inferiore ai 2,7 miliardi. Nella forma evoluta, la crescita ha registrato un passo che deve essere ulteriormente accelerato dall’azione commerciale. I ritorni
€/milioni
(*) valori considerati inclusivi della liquidità sui conti tecnici, pari a 73,8 mln al 30 giugno 2021
1.564 1.580
IV trim 2020
raccolta mercato I sem 2021
Raccolta Amministrata
376 386
IV trim 2020
raccolta mercato I sem 2021
Prodotti assicurativi
+2,6 % +1,0 %
‐2,8% +3,8% +1,9% +0,7%
1.150 1.181
IV trim 2020
raccolta mercato I sem 2021
Gestioni
(*)+2,7 %
1.275
1.419
IV trim 2020
raccolta mercato I sem 2021
Fondi
‐2,3% +5,0%
+6,7% +4,5%
+11,2 %
si sono attestati a 0,6 milioni di euro, contro gli 0,5 milioni del primo semestre dell’anno scorso.
Complessivamente, il margine commissionale è stato di 14 milioni di euro, contro i 13,1 del medesimo periodo del 2020, con un ritorno medio sulla raccolta indiretta (Return On Assets) passato da 64 a 62 punti base. La componente da fee ricorrenti, generata da gestioni, polizze, fondi e consulenza, che insieme valgono il 67,7% di tutti gli investimenti della clientela, ha totalizzato 10,7 milioni di euro, in crescendo rispetto ai 9,8 milioni del confronto sul primo semestre scorso.
L’attività di tesoreria e gestione del portafoglio titoli di proprietà ha sfruttato la crescita dei mercati e la contrazione degli spread, in particolare sovrani, per prendere profitto dalle plusvalenze maturate e anticipare così i possibili storni dei trend in corso, magari a causa della crescita dei tassi a lungo termine. L’attività di dismissione ha permesso di razionalizzare i portafogli sulle nuove aspettative, in particolare per la parte più stabile degli investimenti, e di alleggerire l’esposizione verso la Repubblica Italiana, in linea con gli orientamenti di Gruppo.
I proventi netti da cessione sono stati principalmente realizzati sul portafoglio a costo ammortizzato, legato al modello di business focalizzato sulla raccolta cedolare (HTC - Hold To Collect), per il quale si è proceduto a una revisione della policy sui limiti di rigiro, definiti in termini di importo e frequenza massima di negoziazione. Si è ritenuto infatti che l’approccio ancor più espansivo delle politiche monetarie e le misure adottate dalle Autorità europee abbiano così compresso i rendimenti, in particolar modo sui titoli governativi, da richiedere un adeguamento delle scelte di selezione di emittenti e strumenti finanziari. Il risultato delle vendite è stato di circa 1,3 milioni di euro (di cui, circa 0,7 sui governativi italiani), contro gli 0,6 di giugno 2020. Significativi anche i realizzi sul portafoglio al fair value sulla redditività complessiva, destinato alla vendita e raccolta dei flussi contrattuali (modello HTCS – Hold To Collect and Sell), che ha generato quasi 0,8 milioni di euro, contro gli 1,3 del primo semestre scorso, particolarmente giovato dalle opportunità create dall’elevata volatilità dei corsi.
Si è ripresa l’attività di trading, che ha prodotto utili per 0,4 milioni di euro, a fronte dei risultati nulli del giugno 2020, quando avevano invece prevalso le minusvalenze iscritte (-1,1 milioni), ora sostituite da leggere plusvalenze (0,1 milioni scarsi). Di poco sotto le attese la gestione dei cambi, nonostante il progresso trainante del dollaro statunitense, con proventi per 0,7 milioni, in discesa anche sui primi sei mesi del passato esercizio (0,8 milioni), quando era più intensa la ridefinizione delle strategie d’investimento.
I proventi cedolari hanno scontato l’avvenuta dismissione, senza riacquisti, di parte dei titoli in posizione, fermandosi a 1,5 milioni di euro, contro un dato di confronto di 1,8 milioni di euro. Nel contesto della tesoreria, spiccano invece, in termini assoluti e di comparazione sul pregresso, gli interessi agevolati a tasso negativo (-1%) sulle operazioni di rifinanziamento mirato della Banca Centrale Europea (TLTROIII), cui si è definitivamente attinto nell’ultima asta utile del 2021.
L’ammontare riportato di 1,1 milioni di euro, sovrasta nettamente quello del giugno scorso, pari a soli 0,3 milioni.
La somma dei crediti alla clientela ha avuto un andamento altalenante nel corso del periodo, prima accelerando, in funzione del raggiungimento dei traguardi previsti dal regolamento TLTROIII, e poi regredendo, in ragione dell’evoluzione fisiologica e delle minori spinte alla crescita, per terminare al di sotto del dato iniziale. Le nuove concessioni continuano a focalizzarsi sulla tipologia “lombard”, garantita da pegno su titoli, che rappresenta la forma d’impiego più coerente col modello di business dalla Banca. Degli originari 70 rapporti messi in moratoria, in base alle misure normative di sostegno nella pandemia, soltanto 27, pari a circa 15 milioni di esposizione, continueranno ad essere prorogati.
Attivato, seppure con un unico rapporto, il servizio di acquisizione dei crediti fiscali sugli interventi di miglioramento edilizio, visto però come prestazione di servizio accessorio su richiesta e non come concreta prospettiva d’affari.
Dal punto di vista economico, è continuato il trend di progressiva erosione dei tassi, con i rendimenti medi passati dai 125 punti base del giugno 2020 agli attuali 115. Il costo del rischio si è rivelato in diminuzione, sia per i rilasci sul credito deteriorato che per i minori appostamenti su quello in bonis. Per quanto riguarda il primo, la riduzione è dipesa dall’avvenuta cessione o chiusura di alcuni rapporti significativi, che hanno contribuito in modo determinante alla ripresa netta di circa 450 mila euro. Sul secondo, ha principalmente influito la contrazione dei volumi di riferimento, dato che i miglioramenti derivanti dalla differente composizione e qualità del portafoglio, ora caratterizzato da maggiori coperture su
sulla ripresa in corso, sono stati sostanzialmente controbilanciati dagli effetti del peggioramento mirato, su base settoriale o in relazione alle presunte difficoltà in moratoria, dei rating interni di alcuni debitori.
Nell’insieme, l’impatto economico è risultato positivo per 0,8 milioni di euro, pur non abbandonando i meccanismi cautelari di correzione (post model adjustment) già adottati in passato. In proposito, si stima di avere ancora un buon buffer prudenziale, con un coverage ratio prossimo al 2,38% sul totale e allo 0,53% sulla parte in bonis.
Sul versante strutturale, il rapporto cost/income si porta a 84,4%, in crescita sulla chiusura dell’anno precedente (82,6%), quando avevano fatto sentire il loro peso le iniziative di riduzione dei costi conseguenti al COVID-19 e le sovraprovvigioni maturate sulle gestioni, ma in calo rispetto al giugno 2020 (87,8%), contrassegnato dalla forte contrazione dei ricavi. Al dato contribuiscono anche i ritorni delle compravendite mobiliari, che hanno fatto levitare l’importo al denominatore. Il costo del personale, con un ammontare di circa 13,6 milioni di euro, si dimostra in progresso rispetto allo stesso periodo del 2020 (11,8 milioni), combinando i riflessi derivati dalla dinamica dell’organico e, soprattutto, i maggiori accantonamenti sulla parte variabile, per effetto dei risultati ottenuti. Le spese generali, che totalizzano 5,1 milioni di euro, sono in linea al passato valore di raffronto, che scontava gli adeguamenti informatici per il lavoro in remoto e le spese di sanificazione ambientale, con la crescita di alcune voci, contributi al sistema bancario e informazioni di mercato su tutte, che si stempera nel generale calo delle altre.
Dal punto di vista patrimoniale, si conferma l’estrema solidità della Banca. Il CET 1 si attesta a 17,94% (da 17,18 % di fine 2020) mentre il total capital ratio raggiunge il 18,80%, dal precedente dato annuale del 18,17 %. L’evoluzione è in parte motivata dalla riduzione delle esposizioni ma anche, con riferimento alla componente creditizia, influenzata dalle migliori garanzie a presidio delle erogazioni.
Lo scenario di riferimento: 1) il contesto generale e i mercati
Il primo semestre 2021 ha conosciuto un trend discontinuo ma crescente dell’economia mondiale. Il Tracker del PIL globale di Bloomberg Economics, che stima in anticipo la dinamica aggregata, e gli indici PMI (Purchasing Managers’
Index), che sintetizzano le propensioni aziendali d’acquisto, si posizionano tutti in area espansiva, a seguito del progressivo miglioramento indotto dalla diffusione dei vaccini. Il contributo prevalente è venuto dai Paesi sviluppati e della manifattura che, dopo la forte accelerazione iniziale,per la ricostituzione delle scorte, si è vista successivamente superare dai servizi, sostenuti dalle riaperture e dalla riduzione del distanziamento sociale.
L’incertezza sulla politica economica è andata via via calando, nonostante le irrisolte tensioni tra Superpotenze e i lockdown dovuti ai ritardi vaccinali e alle nuove varianti del virus. Positivi gli influssi venuti dalla conclusione della Brexit, dall’entrata a regime della nuova amministrazione americana, dal reiterato impegno espansivo delle Banche Centrali e, con specifico riferimento all’Italia, dalla formazione del governo Draghi. Per contro, il permanere di importanti spinte fiscali e supporti monetari, in una fase di contestuale riavvio della domanda, strozzatura dell’offerta ed elevata disponibilità di risparmi e utili cumulati, ha generato, con l’aumento dei prezzi, i timori di un rialzo incontrollato dell’inflazione.
-30 -20 -10 0 10 20 30 40 50
mag-16 ago-16 nov-16 feb-17 mag-17 ago-17 nov-17 feb-18 mag-18 ago-18 nov-18 feb-19 mag-19 ago-19 nov-19 feb-20 mag-20 ago-20 nov-20 feb-21 mag-21
Bloomberg Economics Global GDP tracker
Bloomberg Economics Global GDP growth
20 25 30 35 40 45 50 55 60 65
giu-18 ago-18 ott-18 dic-18 feb-19 apr-19 giu-19 ago-19 ott-19 dic-19 feb-20 apr-20 giu-20 ago-20 ott-20 dic-20 feb-21 apr-21
PMI Composto Paesi Sviluppati PMI Composto Paesi Emergenti
I Paesi sviluppati hanno beneficiato di attori pubblici maggiormente presenti, per vigore e rapidità nel sostegno del ciclo, e hanno visto una ripresa dei consumi alimentata dagli aiuti e dall’avvio del miglioramento occupazionale. Soprattutto nel secondo trimestre, la crescita ha registrato tassi notevoli, anche per la depressa base di confronto, seppure con differenze legate all’erogazione dei sussidi e all’andamento delle vaccinazioni nelle diverse Aree. Le variazioni tendenziali sui primi due trimestri dell’anno sono state del +6,4% e del +10,0% stimato per gli Stati Uniti, del -1,3% e del +12,9% stimato per Eurozona e del -0,8% e +15,1% stimato per l’Italia (fonte Bloomberg).
Le economie emergenti hanno avuto tassi di crescita aggregati più elevati (+10,7% e +9,9% stimato) grazie al grosso contributo della Cina, favorita della fine anticipata della crisi pandemica rispetto agli altri Paesi, ai benefici dall’esportazione verso le economie avanzate e all’apprezzamento delle commodity (fonte Bloomberg).
Le principali Banche mondiali hanno confermato le politiche monetarie estremamente accomodanti, ribadendo la volontà di mantenere condizioni finanziarie favorevoli alla ripresa ma anche dichiarando di non preoccuparsi di spirali inflative incontrollate, in considerazione degli ampi output gap esistenti e del carattere transitorio, non strutturale, del rialzo dei prezzi. I tassi bassi sono funzionali al mantenimento della liquidità nel sistema, a tutela della solvibilità delle aziende, prevenendo le pulsioni verso fallimenti e licenziamenti, e a riduzione del costo di finanziamento dei governi, a fronte degli ingenti interventi di stimolo e supporto posti in essere. Solo a fine giugno, la Federal Reserve ha avvisato il mercato di prossime riflessioni sui tempi di implementazione di un progressivo tapering, ovvero una riduzione degli acquisti di titoli del Tesoro e garantiti.
I mercati finanziari hanno avuto un apprezzamento semestrale contrassegnato da temporanee fasi correttive, principalmente dovute alle preoccupazioni sull’efficacia delle vaccinazioni di massa e sul rialzo dei tassi di interesse per l’attesa spinta inflattiva. Tutte le borse mondiali sono state interessate da crescite sostenute, con recupero ciclico e incremento degli utili.
I Paesi Emergenti, pur beneficiando della ripresa economica della Cina, hanno sottoperformato rispetto agli Sviluppati, perché sostenuti da politiche monetarie e fiscali meno generose e anche perché dotati di minori risorse per gestire la lotta alla pandemia.
0 50 100 150200 250 300 350 400450 500
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Global Economic Policy Uncertainty
2 2,5 3 3,5 4 4,5
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World Economy Weighted Inflation YoY%
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5
ago-16 dic-16 apr-17 ago-17 dic-17 apr-18 ago-18 dic-18 apr-19 ago-19 dic-19 apr-20 ago-20 dic-20 apr-21
US: Pce globale a/a
US: limite superiore Fed Fund target Fed per Pce globale
-0,7 -0,2 0,3 0,8 1,3 1,8 2,3
giu-16 ott-16 feb-17 giu-17 ott-17 feb-18 giu-18 ott-18 feb-19 giu-19 ott-19 feb-20 giu-20 ott-20 feb-21 giu-21
Eurozona: Cpi base a/a Eurozona: tasso depositi target Bce per Cpi base
Variazione 31dic20-30giu21
Variazione in Euro 31dic20-30giu21
Prezzo al 30 giugno 2021 Indici Azionari
S&P 500 +14,4% +18,0% 4.297,50
Eurostoxx 50 +14,4% +14,4% 4.064,30
FTSE MIB +12,9% +12,9% 25.102,04
CAC 40 +17,2% +17,2% 6.507,83
DAX 30 +13,2% +13,2% 15.531,04
IBEX 35 +9,3% +9,3% 8.821,20
FTSE 100 +8,9% +13,6% 7.037,47
Swiss Market +11,6% +10,4% 11.942,72
NIKKEI 225 +4,9% +1,1% 28.791,53
Shanghai Composite +3,4% +7,8% 3.591,20
India Sensex 30 +9,9% +11,4% 52.482,71
Russian Micex Index +16,8% +23,5% 3.841,85
Brazil Bovespa +6,5% +14,1% 126.801,70
Msci Developed +12,2% +15,7% 3.022,00
Msci Emerging +6,5% +9,8% 1.374,64
Msci World Globale +11,4% +14,9% 719,97
Fonte: Bloomberg
I mercati obbligazionari governativi core hanno registrato tassi al rialzo, più moderato nelle parti brevi, ancorate ai saggi ufficiali, e più marcato nelle parti lunghe, correlate alle attese di recupero ciclico e alle aspettative di prezzi in salita.
Importante è stato l’intervento calmiere dei programmi di acquisto di Fed e Bce, anche sui titoli diversi dai Sovrani. In Italia, la fiducia ispirata dalla formazione del governo Draghi ha stimolato una compressione del differenziale Btp-Bund
Variazione (bp)
31dic20-30giu21 Rendimento al
al 30 giugno 2021
Tassi Benchmark
Treasury US 2-anni US$ +13 0,25%
Bko 2-anni EUR +4 -0,66%
BTP 2-anni EUR +4 -0,37%
Treasury US 10-anni US$ +55 1,47%
Bund 10-anni EUR +36 -0,21%
BTP 10-anni EUR +28 0,82%
Fonte: Bloomberg
Grazie al risk-on azionario e alla ricerca di rendimento, gli spread sul debito corporate e sui governativi emergenti si è ridotto, contenendo in parte l’impatto al rialzo dei tassi.
Variazione (bp)
31dic20-30giu21 Rendimento al
al 30 giugno 2021
Obbligazioni a spread
Euro IG (dur. 5,29; swap spd 0,52) 9 0,33%
Euro HY (dur. 3,5; swap spd 2,53) -44 2,79%
US IG (dur. 8,65; swap spd 0,87) 30 2,04%
US HY (dur. 3,7; swap spd 2,64) -44 3,75%
JPM Embi (dur. 8,46; tsy spd 3,13) 36 4,76%
Fonte: Bloomberg
Le materie prime industriali si sono apprezzate in blocco, beneficiando dell’accelerazione delle attività e della riattivazione dei consumi e nonostante i tassi e il dollaro al rialzo. L’oro invece è calato, penalizzato da un contesto economico meno favorevole e dalla riduzione dei precedenti e ancora eccessivi posizionamenti.
Variazione 31dic20-30giu21
Variazione in Euro 31dic20-30giu21
Corso al 30 giugno 2021
Materie Prime
CRB Index +27,2% +31,2% 213
Wti Crude Oil (US$/BBL) +51,4% +56,2% 73
Gold (US$/oz) -6,8% -3,8% 1.770
Grano +7,8% +11,2% 680
Copper (US$/MT) +20,7% +24,5% 9.352
Fonte: Bloomberg
Sul fronte valutario, la valuta americana si è rivalutata per la maggior crescita economica e per l’ampliamento del differenziale di tasso sui treasury a lunga scadenza. Concentrato su queste tematiche, il mercato ha temporaneamente ignorato gli elementi di debolezza potenziale degli Stati Uniti, quali il deficit commerciale e quello di bilancio, entrambi in espansione record. L’Euro ha invece avuto andamenti misti, rafforzandosi contro le valute deboli, per via dell’emergente risk-on (contro yen e franco svizzero) o di particolari ragioni politiche (verso la lira turca), ma indebolendosi contro quasi tutte le altre.
Variazione
31dic20-30giu21 Corso al
30 giugno 2021
Cambi
US DOLLAR INDEX +2,8% 92,44
EUR/Dollaro Usa -2,9% 1,1858
EUR/Yen Giapponese +4,4% 131,75
EUR/Chf Franco svizzero +1,4% 1,0969
EUR/Sterlina inglese -4,1% 0,8572
EUR/Dollaro Australiano -0,4% 1,5813
EUR/Dollaro Canadese -5,4% 1,4702
EUR/Corona Norvegese -2,7% 10,2028
EUR/Corona Svedese +0,9% 10,1395
EUR/Renminbi (yuan) Cinese -4,3% 7,6563
EUR/Rupia Indiana -1,5% 88,39
EUR/Real Brasiliano -7,1% 5,8913
EUR/Rublo russo -4,3% 86,75
EUR/Zloty polacco -0,9% 4,5209
EUR/Peso Messicano -2,8% 23,64
EUR/Lira Turca +13,8% 10,3295
Fonte: Bloomberg
Lo scenario di riferimento: 2) il settore italiano del Private Banking
Lo scorso anno, il settore italiano del Private Banking ha riportato una crescita positiva del 5,1%, alimentata dalla ripresa sostenuta dei mercati, dopo le forti cadute seguite allo scoppio della pandemia, e dall’afflusso consistente di nuove risorse, favorito dall’incremento del risparmio cumulato e della domanda di servizi di investimento. La nuova raccolta netta è rimasta positiva in tutti i trimestri dell’anno, raggiungendo il traguardo di oltre 31 miliardi a fine 2020.
Nel primo trimestre del 2021, in base all’ultimo dato reso disponibile dall’osservatorio dell’Associazione Italiana Private Banking, di cui Cassa Lombarda fa parte e che rappresenta autorevolmente la dimensione e la dinamica del settore di riferimento, con 35 operatori aderenti e masse per oltre il 97% del totale, è proseguito l’andamento espansivo iniziato in precedenza. L’effetto mercato è stato preponderante ma, ancora una volta, si è dimostrato robusto l’afflusso di nuovo risparmio.
(fonte AIPB)
La quota di ricchezza delle famiglie benestanti (con disponibilità finanziarie superiori ai 500 mila euro) servita dal Private Banking è cresciuta costantemente negli ultimi anni, arrivando al 63% del totale lo scorso dicembre. Il fenomeno trova spiegazione nella capacità d’intercettare al meglio le esigenze della clientela di riferimento e di prestare servizi a maggiore valore aggiunto, come testimonia il tasso annuo medio di rendimento sui patrimoni affidati, più che doppio rispetto a quello degli altri operatori (dal 2016 al 2020, il 4,4% contro il 2,0%).
La recente evoluzione per comparti dà conto del crescente interesse verso i prodotti gestiti, siano fondi o portafogli individuali, in funzione delle incertezze di contesto e dalla conseguente esigenza di prestazioni specializzate. Di riflesso, è continuato il drenaggio della liquidità precedentemente cumulata ed è marginalmente sceso il peso della raccolta amministrata sul totale.
(fonte AIPB)
All’interno del settore, l’analisi per modelli di business fa però emergere alcune disomogeneità andamentali. La distinzione, dipende dall’insieme delle modalità operative, organizzative e commerciali con cui gli intermediari interfacciano e assistono il segmento “private” della clientela. Rispetto a una crescita complessiva del 17,9%, solo i modelli “misti”, dotati cioè di reti di consulenti, hanno superato la performance media mentre sia quelli “universali” che “specialistici”, cui fa riferimento Cassa Lombarda, sono rimasti al di sotto.
(fonte AIPB)
Le attuali previsioni di sviluppo, elaborate in base al più recente scenario economico finanziario, porta a stimare una crescita annua del 5%, con il probabile raggiungimento a fine 2021 di 978 miliardi di masse affidate.
Dal punto di vista economico, l’aumento della raccolta e la ripresa dei mercati sosterranno i proventi, sebbene in un contesto in cui i margini si sono finora rivelati in tendenziale riduzione e la profittabilità sempre più determinata dalle economie di scala. Finora, la redditività sulle masse (Return On Assets - ROA) è stata costantemente in calo. Le cause sono individuabili nella stringente pressione competitiva, specialmente con i clienti più facoltosi, nelle indirette conseguenze della maggiore trasparenza richiesta dalla normativa e nella progressiva affermazione degli strumenti passivi.
(fonte: Strategy& - Gruppo PwC),
Lo scenario di riferimento: 3) il contesto normativo
A completamento delle note di scenario, si richiamano le principali novità normative e regolamentari che sono state emanate o entrate in vigore nel periodo di riferimento. L’attenzione è circoscritta agli impatti sul settore bancario in generale e sulla Banca in particolare.
124
105 99 97
90 94
73
53 47 51 48 50
2014 2015 2016 2017 2018 2019 stima
2020*
Profittabilità del del Private Banking italiano (basis point)
Proventi operativi Costi operativi 51
46 42 53 52
42 44
* su valori simili al 2018 Utile operativo
Disposizioni legislative nazionali:
• Decreto Legge n. 41 del 22 marzo 2021 avente a oggetto: “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da Covid-19” (cd. Decreto Sostegni);
• Decreto Legge n. 52 del 22 aprile 2021 "Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19", che ha prolungato sino al 31 luglio 2021 le disposizioni relative alla sottoscrizione e comunicazione dei contratti bancari, finanziari e assicurativi in modo semplificato;
• Decreto Legge n. 56 del 30 aprile 2021 "Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi", che, tra le varie previsioni, allunga i termini di scadenza riguardanti i documenti di identificazione;
• Decreto Legge n. 73 del 25 maggio 2021 "Misure urgenti connesse all'emergenza da Covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali - Decreto sostegni bis", che proroga al 31 dicembre 2021 le moratorie ex art. 56 del Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 ("Cura Italia").
Provvedimenti comunitari (EU):
• Regolamento UE n. 2019/630, del 17 aprile 2019, a modifica del Regolamento UE n. 575/2013, in tema di copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate, che introduce la disciplina prudenziale nota come
“calendar provisioning”
• Regolamento Delegato UE n. 2018/171, del 19 ottobre 2017, a integrazione del Regolamento UE n.575/2013 (CRR), sulla disciplina della soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato, che introduce la cosiddetta
“nuova definizione di default”;
• Regolamento UE n. 2019/876 (conosciuto come “CRR2”), del 20 maggio 2019, a modifica del regolamento UE n. 575/2013, per la parte non già anticipata dal Regolamento UE n. 2020/873 (CRR Quick-fix), per quanto riguarda la leva finanziaria, il coefficiente netto di finanziamento stabile, i requisiti di fondi propri e passività ammissibili, il rischio di controparte, il rischio di mercato, le esposizioni verso controparti centrali, le esposizioni verso organismi di investimento collettivo, le grandi esposizioni, gli obblighi di segnalazione e informativa e il regolamento UE n. 648/2012;
• Regolamento UE n. 2019/ 2088, del 27 novembre 2019, relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (cd. “SFDR - Sustainable Finance Disclosure Regulation”);
• Regolamento di esecuzione UE n. 2021/451, del 17 dicembre 2020, sulle norme tecniche per l’applicazione del Regolamento UE n. 575/2013, riguardante le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, con l’abrogazione del precedente Regolamento di esecuzione UE n. 2014/680;
• Direttiva UE n. 2017/828 “ShareHolder Rights Directive II” (SHRD II) “Incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti”;
• Regolamento UE n. 2021/168, del 10 febbraio 2021, che modifica il Regolamento UE n. 2016/1011 per quanto riguarda l’esenzione di taluni indici di riferimento per valuta estera a pronti di paesi terzi e la designazione di sostituti di determinati indici di riferimento in via di cessazione, e che modifica il Regolamento UE n. 648/2012.
• Regolamento di esecuzione UE n. 2021/622, del 15 aprile 2021, che stabilisce norme tecniche di attuazione per l’applicazione della Direttiva UE n. 2014/59 per quanto riguarda modelli uniformi, istruzioni e metodologia per la segnalazione del requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili (cd. BRRD).
“EBA report on the implementation of selected COVID-19 policies”, del 29 gennaio 2021, che da ulteriori indicazioni sui precedenti orientamenti applicabili alle iniziative generali di moratoria.
Emanazioni della Banca d’Italia:
• Nota del 15 febbario 2021 della Banca d’Italia, che fornisce chiarimenti sull’applicazione della nozione di default da Regolamento Delegato (UE) n. 171/2018, sulla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato (ai sensi dell’art. 178, par. 2, lett. d) del Regolamento UE n. 575/2013), nonché da disposizioni attuative degli Orientamenti EBA;
• Provvedimento del 4 maggio 2021, che innova, a decorrere dal prossimo 1° luglio, le “Disposizioni sulla procedura di valutazione dell’idoneità degli esponenti di banche, intermediari finanziari, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento e sistemi di garanzia dei depositanti”;
• l’aggiornamento di varie Circolari, tra le quali la n. 272 “Matrice dei conti”, la n. 115 “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni di vigilanza su base consolidata”, la n. 154 “Segnalazioni di vigilanza delle istituzioni creditizie e finanziarie. Schemi di rilevazione e istruzioni per l’inoltro dei flussi informativi”.
Prese di posizione della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa:
• Richiamo di attenzione n. 3 del 4 marzo 2021, “Obblighi informativi in materia di sostenibilità nel settore dei servizi finanziari”, che ricorda l’entrata in vigora, a partire dal 10 marzo 2021, del Regolamento UE n. 2019/2088 sulla disclosure in materia di sostenibilità nel settore dei servizi finanziari;
• Delibera n. 21755 del 10 marzo 2021, recante modifiche al Regolamento Intermediari in tema di requisiti di conoscenza e competenza del personale, che responsabilizza gli intermediari sulla valutazione e impostazione dei processi organizzativi interni per la formazione e aggiornamento professionale dei propri dipendenti;
Dinamiche dei principali aggregati di bilancio.
La raccolta diretta ed indiretta
La raccolta totale è risultata in crescita rispetto allo scorso esercizio. I conti correnti passivi, che rappresentano quasi integralmente la parte diretta, hanno chiuso in aumento, nonostante le iniziative alla clientela di sollecitazione all’investimento e la decisa riduzione, per oltre 12 milioni di euro, della liquidità giacente sui conti tecnici delle gestioni.
E’ rimasta importante, sebbene in calo, la componente in valuta, quasi integralmente rappresentata da Dollari USA, che si è attestata all’1,6% del valore complessivo.
La raccolta indiretta ha trascinato lo sviluppo complessivo, beneficiando dell’andamento positivo dei mercati, sebbene in modo più o meno deciso, a seconda dei prodotti osservati. Molto buono il progresso dei fondi, per la dimensione registrata e la qualità retributiva degli asset, e quello delle polizze, seppure in misura più contenuta. Le gestioni patrimoniali, condotte in positivo dalla salita dei listini, hanno scontato i deflussi provocati dai banker in uscita, concludendo con una raccolta netta negativa di circa 15 milioni di euro, nonostante l’intensità delle azioni commerciali intraprese.
Gli impieghi
I crediti verso la clientela, visti come un servizio accessorio all’attività core di private banking, hanno subìto una flessione rispetto ai volumi finali dello scorso esercizio. L’andamento è stato condizionato dall’evoluzione fisiologica delle posizioni e dal rallentamento della fase di stimolo che, in chiusura d’anno, era servita a raggiungere i livelli di erogato funzionali all’ottenimento delle migliori condizioni di tasso sulle operazioni TLTRO III. Significativa, la chiusura di alcuni rapporti problematici e di altri non in linea con le politiche aziendali.
Sono state avviate misure strutturali per far crescere i crediti lombard, messi a disposizione del cliente anche come strumento per incrementare “a leva” le masse investite. Con progressi discontinui, è aumentata la copertura da pegno mobiliare e la relativa incidenza sul totale delle garanzie, in coerenza con il modello di business perseguito dalla Banca.
RACCOLTA (Euro '000) 06 2021 % 12 2020 % € %
Debiti verso clientela 736.230 14,1% 731.038 14,6% 5.192 0,7%
Titoli in circolazione 7.506 0,1% 7.572 0,2% (66) -0,9%
Passività di leasing 4.390 0,1% 4.877 0,1%
Raccolta diretta 748.126 14,3% 743.487 14,8% 4.639 0,6%
Risparmio amministrato 1.579.773 30,1% 1.564.016 31,1% 15.757 1,0%
Risparmio gestito 2.912.160 55,6% 2.715.156 54,1% 197.004 7,3%
- di cui gestioni patrimoniali (*) 1.107.411 21,1% 1.063.737 21,2% 43.674 4,1%
- di cui OICR 1.418.531 27,1% 1.275.118 25,4% 143.413 11,2%
- di cui polizze 386.218 7,4% 376.301 7,5% 9.917 2,6%
Raccolta indiretta 4.491.933 85,7% 4.279.172 85,2% 212.761 5,0%
Totale raccolta 5.240.059 100,0% 5.022.659 100,0% 217.400 4,3%
(*) esclusa liquidità sulle gestioni