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ASSICA Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria. Emergenza Coronavirus

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Academic year: 2022

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Facciamo seguito alle nostre precedenti circolari in merito per fornire ulteriori aggiornamenti alla data odierna.

Europa

Austria. l’ingresso in Austria è sottoposto alle seguenti regole per i cittadini UE-SEE, svizzeri e loro familiari e per i residenti o stabilmente domiciliati in Paesi UE-SEE, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Vaticano: l’ingresso è libero (senza necessità di quarantena o di produrre un test COVID-19 negativo) in provenienza dai seguenti Paesi: Australia, Finlandia, Grecia, Islanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Singapore, Sud Corea e Vaticano. Ciò a condizione che non si sia stati in nessun Paese diverso da quelli sopra elencati nei dieci giorni precedenti l’ingresso in territorio austriaco. In provenienza da tutti gli altri Paesi, inclusi i restanti Paesi UE-SEE e l’Italia, a seguito dell’ingresso in Austria è necessario sottoporsi ad autoisolamento fiduciario di dieci giorni. La quarantena può essere svolta presso l’abitazione di parenti (a condizione che venga rispettato l’isolamento dalle altre persone). La quarantena può essere interrotta: - allo scopo di lasciare l’Austria, garantendo condizioni di sicurezza che evitino il propagarsi del contagio; - a seguito di esito negativo di un test COVID-19 molecolare o antigenico. Il test può essere effettuato a tale scopo non prima del quinto giorno successivo all’ingresso in Austria. Nei casi in cui è prevista la quarantena è fatto anche obbligo, in aggiunta, di esibire un test COVID-19 con esito negativo al momento dell’ingresso in Austria (o comunque non oltre le 24 ore successive all’ingresso). Anche per i lavoratori transfrontalieri (cd. “pendolari”) provenienti dai Paesi confinanti (lavoratori finora esenti da restrizioni), è previsto l’obbligo, dalla stessa data, di presentare un test COVID-19 con esito negativo all’ingresso in Austria (o di farlo al più tardi entro le 24 ore successive), ma non l’obbligo di quarantena (neanche durante le ore che intercorrono eventualmente fra l’ingresso in Austria e l’esito del test). I lavoratori transfrontalieri dovranno essere in possesso di un test COVID-19 non più vecchio di una settimana (dovranno ripetere il test almeno una volta a settimana). Ai cittadini non UE-SEE, svizzeri e loro familiari, se non residenti o stabilmente domiciliati in Paesi UE-SEE, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Vaticano, in linea generale non è consentito l’ingresso in Austria, se non dai Paesi UE/SEE, dalla Svizzera, da Andorra, Principato di Monaco e San Marino (naturalmente con obbligo di quarantena) o, senza restrizioni, da Australia, Finlandia, Grecia, Islanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Singapore, Sud Corea, e Vaticano. Sono previste eccezioni sia al divieto di ingresso (quali persone con visto D emesso dalle autorità austriache; personale delle missioni diplomatiche e rappresentanze consolari nonché i loro familiari conviventi; dipendenti delle OO.II e i loro familiari conviventi;

operatori umanitari; dipendenti di enti austriaci in missione all’estero; persone che devono fare ingresso in Austria per motivi di lavoro, di salute o studio o ricerca; persone che devono entrare in Austria per un obbligo imposto da un tribunale o un’autorità austriaca), sia all’obbligo di quarantena (fra queste eccezioni ricadono operatori umanitari, personale diplomatico accreditato in Austria, persone che fanno ingresso in Austria per

Aggiornamento restrizioni all’ingresso di persone provenienti dall’Italia comunicazione riservata alle aziende associate

circolare 21/71/RM Roma, 18 febbraio 2021

Emergenza Coronavirus

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comprovati motivi di lavoro, cure mediche o per adempiere ad un obbligo imposto da un tribunale o dalle autorità). Condizione per l’esenzione dalla quarantena, per le categorie sopra elencate, è l’essere in possesso, all’ingresso nel Paese, di un certificato medico che confermi che l’interessato si è sottoposto a test molecolare o antigenico, con esito negativo, non prima delle 72 ore precedenti l’ingresso in Austria. Tale ultima condizione viene a sua volta meno in alcuni particolari casi, quali traffico di veicoli di emergenza, voli di rimpatrio, interesse superiore della Repubblica o per emergenze (anche di carattere familiare) da comprovare, oltre che per il transito senza effettuare soste e assicurando l’immediata ripartenza. Non è richiesta, lì dove previsto, la presentazione di un certificato medico per bambini fino ai 10 anni di età in provenienza dall’estero, se accompagnati. Dal 15 gennaio, per tutti coloro che entrano in Austria, è obbligatorio effettuare, primo dell’ingresso nel Paese, una registrazione on-line, attraverso la quale vengono comunicati i propri dati personali e le informazioni sul viaggio e sulla quarantena. A decorrere dal 10 febbraio 2021, tale obbligo sussiste anche per i lavoratori transfrontalieri (c.d “pendolari”). Per essi, la registrazione è valida una settimana nella misura in cui le indicazioni in essa contenute (ad esempio il luogo di lavoro) non cambino. La conferma della registrazione on-line viene generata automaticamente dal sistema e deve essere

presentata su richiesta delle Autorità in caso di controlli

https://www.oesterreich.gv.at/themen/coronavirus_in_oesterreich/pre-travel-clearance.html. Per far fronte alla diffusione in particolar modo della variante sudafricana del COVID-19, a decorrere dal 12 febbraio 2021, le Autorità austriache hanno imposto specifiche limitazioni agli spostamenti fra il Tirolo e le altre zone del Paese. Analoghe misure sono state adottate dalle Autorità tedesche per i mezzi in provenienza dal Tirolo, con effetti anche sulla frontiera del Brennero fra Austria e Italia. Si segnala una sensibile riduzione del traffico aereo e ferroviario fra Italia ed Austria, anche a seguito della contrazione della domanda dovuta alla pandemia in atto. Si segnala inoltre che, ai fini del contenimento della diffusione delle varianti del Coronavirus, è attualmente sospeso il traffico aereo fra Austria, da un lato, e Regno Unito, Brasile e Sud Africa, dall'altro. Con Ordinanza 13 febbraio 2021, in vigore fino al 5 marzo 2021, il Ministro della salute italiano ha introdotto restrizioni per chi entra in Italia dopo un soggiorno/transito in Austria superiore alle 12 ore (disposizioni diverse si applicano ai lavoratori frontalieri).

Grecia: il lockdown, introdotto su tutto il territorio nazionale è stato prorogato fino al 1° marzo 2021, con possibilità di ulteriore proroga. Per poter circolare è necessario inviare un SMS al numero gratuito 13033 (funzionante solo per i numeri greci) o avere con sé un’autodichiarazione giustificativa. A seconda dell'indice di contagio nelle singole Regioni, vengono applicate misure di prevenzione variabili: è disponibile, a cura delle Autorità elleniche, una mappa interattiva (in greco) che distingue il livello di rischio delle varie zone ed elenca le relative misure. In particolare, a partire fino al 28 febbraio 2021, sono previste misure specifiche per la Regione dell’Attica (Atene inclusa). Tutti i viaggiatori provenienti dall'estero (quale che sia il Paese di provenienza o la cittadinanza) sono tenuti a presentare un test molecolare negativo per il COVID-19 (in inglese) effettuato nelle 72 ore precedenti all’arrivo in Grecia. Per poter accedere nel Paese rimane inoltre condizione indispensabile la compilazione – al più tardi il giorno prima dell’arrivo in Grecia – del modulo online Passenger Locator Form (PLF), con il quale i viaggiatori devono fornire informazioni sul luogo di provenienza, sulla durata dei soggiorni precedenti in altri Paesi e sull'indirizzo del proprio soggiorno in Grecia.

Per tutti coloro che faranno ingresso nel Paese fino al 22 febbraio 2021 (ma il provvedimento è passibile di proroga) è previsto l’obbligo di rispettare un periodo di autoisolamento fiduciario di sette giorni (o, in caso di permanenza per periodi inferiori, per tutto il periodo di permanenza); in aggiunta, è previsto a campione un test rapido effettuato all'arrivo in aeroporto. Per l’intera durata del lockdown viene limitata la possibilità di effettuare spostamenti all’interno del Paese. È possibile spostarsi tra diverse unità regionali solo in caso di emergenza (rientro presso il luogo di residenza principale, ricongiungimento familiare, motivi professionali e

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motivi di salute), da comprovare con documenti giustificativi ufficiali. Si ricorda che in caso di positività accertata dalle Autorità greche è previsto un periodo di quarantena obbligatorio di 14 giorni. È previsto un periodo di quarantena obbligatoria anche per i “contatti prossimi” di soggetti positivi.

Lituania: il Governo lituano ha deciso di prolungare la quarantena, introdotta su tutto il territorio nazionale fino al 28 febbraio. A partire dall’8 febbraio 2021, tutti i viaggiatori provenienti da qualsiasi Paese del mondo (Italia compresa) dovranno avere il certificato (con traduzione in lituano, inglese o russo) sul tampone molecolare con esito negativo, effettuato entro e non oltre 48 ore prima dell'ingresso in Lituania, oppure, entro 24 ore dall’arrivo in Lituania, fare il test in loco. A partire dal 15 febbraio 2021 è obbligatorio anche l'autoisolamento di 10 giorni dall’arrivo in Lituania, con la possibilità di abbreviare i tempi di isolamento effettuando un test a proprie spese non prima del 7° giorno di isolamento e ottenendo l’esito negativo. Ogni viaggiatore che torna o arriva in Lituania via aerea, via mare o via terra con voli regolari, speciali o charter dovrà fornire i propri dati al Centro Nazionale per la salute in via elettronica https://keleiviams.nvsc.lt/en/form . Ciò significa che, prima di imbarcarsi su un aereo, un traghetto, un autobus o un treno, la persona dovrà compilare il modulo sul sito del Centro nazionale per la salute e presentare la conferma – il cosiddetto codice QR – al momento dell’imbarco. Nel caso in cui la persona non possiede un dispositivo mobile o un accesso all’internet, i vettori dovranno assicurare che le persone possano compilare il modulo usando i mezzi a disposizione del vettore. Il modulo in forma cartacea può essere presentato solo in casi eccezionali, se effettivamente per motivi oggettivi, come, ad es., problemi di connessione all’internet, non si potrà farlo in modalità elettronica. Il modulo stampato per la compilazione deve essere fornito alla persona dal vettore, il quale dovrà sottoporlo al Centro nazionale per la salute entro un giorno. Nel caso in cui una persona ha viaggiato in modo autonomo via terra, dovrà entro 12 ore dall’arrivo o dal ritorno in Lituania registrarsi in modalità elettronica presso il Centro Nazionale per la salute. Per quanto riguarda le frontiere terrestri, alcuni punti di frontiera sono chiusi (con la Bielorussia e la regione di Kaliningrad). Per quanto riguarda i collegamenti aerei, le compagnie Rayanair e Wizzair hanno sospeso tutti i voli diretti per l’Italia. La compagnia Wizzair dal 23 marzo attiverà 3 voli settimanali diretti Vilnius – Milano Malpensa. La Ryanair prevede di ripartire dal 30 marzo con 2 voli settimanali Vilnius – Milano Bergamo e Roma Ciampino. Nei prossimi mesi Ryanair inoltre prevede di rinnovare i voli da Vilnius per Venezia (Treviso) nonché da Kaunas per Milano Malpensa, Napoli e Rimini.

Monaco: le Autorità del Principato di Monaco hanno inasprito le misure di contenimento e prevenzione a partire dall'8 febbraio 2021, tra le quali l’obbligo di produrre all’arrivo un test PCR o “molecolare” risultato negativo ed eseguito nel Paese di origine nelle 72 ore precedenti l’arrivo nel Principato; oppure sottoporsi ad un test PCR in loco, restando in quarantena in attesa del risultato. Si ritiene inoltre utile richiamare le disposizioni introdotte in Francia per il contenimento dell’infezione da COVID-19, in quanto, come noto, l’ingresso/uscita in/dal Principato di Monaco comporta necessariamente un transito per il territorio francese e, oltre a ciò, diversi Comuni francesi si trovano a poche centinaia di metri dal Territorio monegasco. Per i viaggiatori, qualunque sia la loro nazionalità, provenienti e diretti in un Paese dello spazio europeo (fra cui Monaco) e qualunque sia il modo di trasporto (aereo, mare, strada o ferrovia), sarà necessario produrre un risultato negativo di un test RT-PCR effettuato 72 ore prima della partenza e una attestazione di “non contagiosità”. Sono esenti gli autotrasportatori, i lavoratori frontalieri e i residenti dei bacini di frontiera.

Sono esenti dall’obbligo di test RT-PCR i viaggiatori che si spostano da Monaco verso il solo Dipartimento delle Alpi Marittime per meno di 24 ore.

Portogallo: Voli da e per il Portogallo/Frontiere: Dal 29 gennaio sono sospesi in Portogallo tutti i voli da e per il Brasile e il Regno Unito, commerciali o privati, di tutte le compagnie aeree. Sono permessi voli da/per il

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Portogallo con: Paesi dell’Unione Europea; Paesi associati Schengen – Liechtenstein, Norvegia, Islanda, Svizzera; Australia, Cina (inclusi Hong Kong e Macao), Corea del Sud, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Singapore, Tailandia e Uruguay. I voli da e per altre destinazioni saranno consentiti solo se si tratta di viaggi essenziali. I passeggeri devono comunque presentare per questi voli un test negativo a COVID-19 (RT-PCR), effettuato nelle 72 ore prima dell'orario di partenza. Per "viaggi essenziali" si intendono i viaggi che consentono il transito, l'ingresso e la partenza dal Portogallo per le seguenti persone: - cittadini di uno stato membro dell'Unione Europea, paesi associati Schengen e loro familiari; - cittadini rimpatriati mediante assistenza consolare; - cittadini di paesi terzi che viaggiano per motivi professionali, studio, ricongiungimenti familiari, motivi sanitari e umanitari e secondo il principio di reciprocità. Nei viaggi essenziali, i cittadini nazionali e stranieri con residenza legale in Portogallo e il personale diplomatico accreditato in Portogallo che, eccezionalmente, non presentano il test, dovranno farlo all'arrivo, in aeroporto e a proprie spese. Ai passeggeri stranieri che si imbarcano senza il test eseguito, verrà rifiutato l'ingresso nel territorio nazionale, incorrendo la compagnia aerea in una contravvenzione. Si segnala che, dal 31 gennaio incluso i passeggeri di voli provenienti dall'Italia hanno l'obbligo di presentare certificato di test molecolare con esito negativo, effettuato nelle 72 ore precedenti all'imbarco. Dal 31 gennaio 2021 sono riattivati i controlli alle frontiere terrestri tra Portogallo e Spagna. Disposizioni per passeggeri diretti a Madeira e alla Azzorre: vigono invece disposizioni diverse per i passeggeri che, anche se provenienti da Paesi UE, Schengen e Paesi terzi approvati (dalle Istituzioni UE e dalle Autorità locali), sono diretti a Madeira o alle Azzorre. I passeggeri che volano verso l'arcipelago di Madeira devono presentare un test negativo al COVID-19 effettuato entro 72 ore prima della partenza o possono eseguirlo all'arrivo. I passeggeri che volano verso l'arcipelago delle Azzorre saranno soggetti a una delle seguenti opzioni: 1. Presentare la prova del test al COVID-19 fino a 72 ore prima della partenza del volo; 2. Eseguire il test all'arrivo e rimanere in isolamento preventivo fino a ottenere il risultato;

3. Ritorno alla destinazione di origine o viaggio verso qualsiasi destinazione al di fuori della Regione, adempiendo, fino al momento del volo, l'isolamento preventivo in un hotel indicato a tal fine. Se la durata del soggiorno è di 7 o più giorni, il sesto giorno successivo alla data del primo test di COVID-19, il passeggero deve contattare l'Autorità sanitaria del comune in cui si trova, per effettuare un nuovo test. I passeggeri provenienti da zone considerate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come zone di trasmissione comunitaria attiva o con catene di trasmissione attive del virus SARS-CoV-2, sono obbligati a presentare, prima dell’imbarco, un documento emesso da un laboratorio, nazionale o internazionale, che attesti la realizzazione di un test RT-CPR con risultato negativo, realizzato nelle 72 ore antecedenti alla partenza, con destinazione finale Azzorre. Questa obbligatorietà non si applica ai passeggeri di età uguale o inferiore ai 12 anni e a situazioni di carattere umanitario autorizzate dall’Autorità Sanitaria Regionale.

Regno Unito: ai viaggiatori in ingresso nel Regno Unito vengono richiesti i quattro seguenti adempimenti: - presentare il risultato negativo di un test COVID-19 effettuato nei tre giorni precedenti il giorno della partenza e che soddisfi i parametri indicati dal Governo britannico; - l’obbligo di mostrare un test con risultato negativo si applica agli arrivi da tutto il mondo e include anche i viaggiatori in transito e quanti si rechino dal Regno Unito all’estero per viaggi di durata inferiore a 3 giorni (in quel caso, il test potrà essere effettuato prima della partenza dal Regno Unito e mostrato al rientro). È richiesto che il risultato del test COVID-19 sia in lingua inglese, francese o spagnola e indichi, oltre all’esito negativo dell’esame, il nome del viaggiatore come indicato sul passaporto/carta d’identità, la data di nascita, la denominazione dell’esame effettuato e i recapiti del centro medico che lo ha effettuato. Compilare il formulario online “travel locator form” nei due giorni precedenti la partenza. Nel formulario viene richiesto un indirizzo specifico e un numero di telefono al quale i viaggiatori possano essere contattati. - Osservare un isolamento cautelare di 10 giorni. Il luogo dove sarà effettuata la quarantena (indirizzo privato o COVID hotel) varia a seconda del Paese di provenienza. È

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possibile ridurre la quarantena a 5 giorni utilizzando l'opzione test-to-release (se non si giunge/si è transitato in uno dei paesi oggetto di "travel ban") effettuando un test a pagamento il 5° giorno di auto isolamento.

Tale test va prenotato separatamente

https://assets.publishing.service.gov.uk/government/uploads/system/uploads/attachment_data/file/9615 13/covid-private-testing-providers-test-to-release-150221.csv/preview , riportando l'avvenuta opzione nel Passenger Locator Form. Si può optare per il test-to-release anche una volta arrivati in UK, compilando un nuovo PLF. Rimane un'opzione volontaria, per ridurre i tempi dell'auto isolamento ma non sostituisce i test obbligatori pre-partenza ed in occasione del 2° ed 8° giorno. - Effettuare due test COVID-19 in occasione del secondo e dell’ottavo giorno di autoisolamento nel Paese. I due COVID test devono essere prenotati e pagati

prima dell’ingresso nel Paese (£210) tramite il portale dedicato

https://quarantinehotelbookings.ctmportal.co.uk . Successivamente al pagamento verrà inviata per posta un covid-test-kit, all’indirizzo indicato nel Regno Unito. Il numero di prenotazione va riportato nel Passenger Locator Form. Senza prenotazione, relativa compilazione PLF ed esito negativo del test pre-partenza non si viene imbarcati (primi controlli a carico del vettore) e sono previste consistenti sanzioni. Durante l’isolamento, è obbligatorio osservare le istruzioni sull’auto-isolamento del Governo britannico e sarà consentito uscire dal luogo di auto-isolamento (hotel o indirizzo privato) solo in caso di cure mediche urgenti, necessità di supporto dei servizi sociali, necessità di generi alimentari e/o medicinali che non possono essere procurati con consegne a domicilio o da familiari o amici, funerale di un parente stretto, emergenza (es.

incendio nel luogo di auto-isolamento). L’isolamento dovrà essere osservato anche da chi soggiorna nel Regno Unito per un periodo inferiore ai 10 giorni (per esempio, viaggiatori in transito con necessità di pernottare nel Regno Unito) sono tenuti ad osservare l’isolamento durante la permanenza sul territorio britannico. Si potrà comunque interrompere la quarantena per recarsi al confine e lasciare il Regno Unito. Gli arrivi internazionali in Scozia, a prescindere dal Paese di provenienza, sono soggetti a quarantena nei c.d.

COVID-hotel per dieci giorni a proprie spese. Limitate categorie di viaggiatori sono esentate dall’obbligo di isolamento a prescindere dal Paese di origine dello spostamento. Tra questi, i viaggiatori in transito all’interno dell’area sterile (airside) dell’aeroporto, gli autotrasportatori, i ricercatori ed il personale sanitario, i direttori d’azienda, i giornalisti e gli artisti in tour, con modalità e requisiti specifici per ciascuna categoria https://www.gov.uk/government/publications/coronavirus-covid-19-travellers-exempt-from-uk-border- rules/coronavirus-covid-19-travellers-exempt-from-uk-border-rules al medesimo link sono indicate le categorie esenti dalla raccolta dei dati. Dal 18/01/2021 non sono più previste eccezioni generalizzate per specifiche regioni o Paesi. Per viaggi con destinazione finale nel Regno Unito ma al di fuori dell’Inghilterra, si prega di fare riferimento alle indicazioni diramate dalle regioni autonome del Galles, dell’Irlanda del Nord e della Scozia o dalle Autorità delle Isole del Canale (Guernsey e Jersey) e dell’Isola di Man, che possono variare anche significativamente dalle norme del resto del Paese. Ciascuna regione limita gli ingressi dal resto del Regno Unito per finalità specifiche, elencate sui rispettivi siti web.

Svezia: permangono limitazioni per viaggiatori provenienti da Paesi extra UE: vige un divieto di ingresso da Gran Bretagna, Danimarca e Norvegia e, dal 6 febbraio 2021, sono previste misure addizionali per tutti i viaggiatori stranieri. In particolare, e fino al 31 marzo 2021, è stato introdotto l'obbligo per i cittadini stranieri in arrivo di esibire un certificato di test COVID-19 negativo (molecolare o antigenico) all'ingresso in Svezia effettuato entro le 48 ore antecedenti all'ingresso. Sono previste eccezioni per alcune categorie alle quali le Autorità svedesi raccomandano comunque di effettuare un test molecolare all’arrivo e un secondo tampone dopo 5 giorni, oppure di isolarsi per 7 giorni. Vige il divieto di ingresso in Svezia per tutti coloro che provengono dalla Gran Bretagna e dalla Danimarca. Questo vale per tutti, tranne i cittadini svedesi. Non sono previste deroghe per famigliari di cittadini svedesi che non possiedano cittadinanza svedese. Le decisioni

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relative al divieto di viaggio dalla Gran Bretagna e Danimarca saranno valide fino al 31 marzo 2021 e sono state estese anche alla Norvegia. Rimangono chiuse, con poche eccezioni, le frontiere tra la Svezia e i vicini Paesi scandinavi. I lavoratori transfrontalieri svedesi che si recano in Norvegia dovranno ora sottoporsi ogni settimana ad un tampone per attestare la loro negatività al virus. La situazione relativa ai collegamenti aerei con l’Italia sta lentamente tornando alla normalità, pur essendo ad oggi rari i collegamenti aerei diretti dalla Svezia con le compagnie SAS e Ryanair che volano sugli aeroporti di Milano Linate e Bergamo. Chi volesse partire può utilizzare alcune rotte aeree con scalo negli aeroporti di Francoforte, Monaco, Parigi, Zurigo, Amsterdam e Vienna grazie a compagnie quali Lufthansa, AirFrance, SwissAir, KLM e Austrian Airlines che offrono collegamenti giornalieri da e verso la Svezia.

Americhe

Bolivia: è in corso la seconda ondata di contagi, più intensa della precedente. I Dipartimenti più colpiti sono La Paz e Santa Cruz ma i numeri quotidiani di contagi e decessi sono alti in tutto il Paese. La saturazione delle strutture ospedaliere e la scarsità di unità di terapia intensiva rendono difficile ottenere cure tempestive e spesso anche solo il ricovero. I collegamenti aerei da e per l'Europa sono sospesi, per ora fino al 15 marzo.

Vengono effettuati solo sporadici voli umanitari.

Canada: l’ingresso in Canada viene consentito ai soli cittadini canadesi e ai residenti permanenti, nonché ai loro familiari stretti (coniuge o partner di common law; figli minori; genitori). A determinate condizioni è ammesso l’ingresso dei titolari di permesso di studio, di lavoro o dei lavoratori temporanei; è consentito l’ingresso di studenti internazionali presso un numero limitato di istituzioni scolastiche (Designated Institutions List) che hanno aderito a un apposito protocollo di sicurezza sanitaria predisposto dalle Autorità Federali. Si ricorda che per potere fare ingresso nel Paese per motivi di studio è necessario un permesso/visto, a prescindere dalla durata della permanenza in Canada (non è sufficiente essere in possesso di eTA). Per i viaggiatori in ingresso in Canada si rende obbligatorio l’utilizzo dell’App ArriveCAN https://www.canada.ca/en/public-health/services/diseases/coronavirus-disease-covid-19/arrivecan.html.

Si ricorda che l’ingresso nel Paese è comunque rimesso alle decisioni dei funzionari della Canadian Border Services Agency (CBSA), i quali applicano in maniera restrittiva le vigenti disposizioni in materia di ingressi nel Paese e possono di conseguenza fornire disposizioni alle compagnie aeree anche ai fini del divieto all’imbarco verso il Canada. I voli internazionali sono attualmente concentrati sugli aeroporti di Toronto, Montreal, Vancouver e Calgary. Il Canada ha sospeso i voli per il Messico e per i Caraibi dal 31 gennaio al 10 aprile 2021.

Si segnala inoltre che il confine terrestre con gli Stati Uniti è tuttora chiuso al transito ritenuto “non essenziale”. Riguardo ai collegamenti aerei diretti con l'Italia, si segnala che Air Canada, a seguito del perdurare dell'obbligo di quarantena all'arrivo nel nostro Paese e in vigenza delle rigidissime restrizioni all'ingresso in Canada, ha deciso di sospendere i voli da Toronto e Montreal per Roma. Nell’evidenziare che è tuttora fatto espresso divieto di entrata in Canada per turismo, coloro i quali vengono eccezionalmente autorizzati a fare il loro ingresso nel Paese sono sottoposti a una quarantena di 14 giorni e dovranno dimostrare alle Autorità canadesi di frontiera di avere un piano “credibile” per lo svolgimento della quarantena stessa, che andrà caricato sull’apposita sezione dell’app ArriveCAN. La violazione dell’obbligo di quarantena, che viene monitorato anche attraverso dei controlli da parte delle Forze di polizia presso l’indirizzo indicato alle Autorità locali all’ingresso nel Paese, determina sanzioni che possono arrivare fino a una multa di 750.000 dollari canadesi e/o l'arresto fino a 6 mesi. I viaggiatori in ingresso nel Paese, a partire dai 5 anni di età, devono dimostrare di aver effettuato un test molecolare COVID-19 dal risultato negativo

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nelle 72 ore antecedenti il volo. Si segnala che, dal 15 febbraio 2021, l’obbligo del test riguarda anche gli ingressi via terra e deve essere stato effettuato nelle 72 ore antecedenti l’ingresso in territorio canadese.

Sono ammesse le seguenti tipologie di test: Polymerase chain reaction (PCR) e Reverse transcription loop- mediated isothermal amplification (RT-LAMP). L'effettuazione del test non esime i viaggiatori (anche se negativi) dall'osservanza del prescritto obbligo di 14 giorni di quarantena. Per gli arrivi via aerea e per i viaggiatori “non essenziali” via terra, è previsto l’obbligo di sottoporsi ad un ulteriore tampone molecolare all’arrivo. Questa misura è applicata attualmente per gli arrivi all’aeroporto di Toronto Pearson, ma sarà applicata in tutti gli aeroporti del Paese a partire dal 22 febbraio 2021. In aggiunta i viaggiatori in ingresso per via aerea dovranno effettuare una prenotazione di 3 giorni a proprie spese presso una delle strutture alberghiere indicate dalle Autorità, nella quale attendere l’esito del tampone, nella città di arrivo in Canada.

Solo dietro risultato negativo al test, potranno prendere un volo in coincidenza per la loro destinazione finale.

In caso di esito negativo del tampone i viaggatori sono comunque tenuti a completare il periodo di 14 giorni di quarantena. Il transito aeroportuale per un Paese terzo è consentito a determinate condizioni.

Cile: gli spostamenti all’interno del Paese tra le Regioni sono limitati e le persone devono essere munite di un passaporto sanitario da ottenere previamente su www.c19.cl . Alcuni territori, Comuni o anche solo sezioni di quartieri sono soggetti a quarantena. Il Cile ha riaperto le proprie frontiere agli stranieri non residenti unicamente attraverso l’aeroporto di Santiago Arturo Merino Benítez, alle seguenti condizioni tassative: rispettare le vigenti disposizioni in materia migratoria; presentare un test molecolare PCR negativo effettuato a mezzo di tampone e realizzato fino a 72 ore prima dell’ultimo imbarco (si precisa che tipi di test COVID-19 diversi da quello molecolare PCR effettuato con tampone non sono riconosciuti dalle Autorità sanitarie locali ai fini dell’autorizzazione all’ingresso in Cile); ottenere il passaporto sanitario su www.c19.cl;

sottoporsi al formulario di monitoraggio sanitario per 14 giorni; essere in possesso di un’assicurazione sanitaria che comprenda una copertura di 30.000 dollari US per prestazioni associate al COVID-19 durante il soggiorno in Cile; conoscere e rispettare le norme sanitarie locali. A seguito della diffusione della variante inglese del coronavirus in Cile, le Autorità locali hanno stabilito che, a partire dal 31 dicembre 2020, tutti i cittadini cileni e gli stranieri residenti e non, che vogliono entrare nel Paese sudamericano dovranno osservare un periodo di quarantena di 10 giorni.

Cuba: le Autorità cubane hanno adottato nuove misure restrittive: sono ridotti numero e frequenza dei voli in arrivo a Cuba. Le competenti Autorità sanitarie hanno rinforzato i protocolli sanitari per i viaggiatori in arrivo dall'estero, che ora prevedono le seguenti misure: - al momento del check-in su un volo per Cuba, tutti i viaggiatori sono tenuti a esibire un certificato di test COVID-19 di tipo “PCR-RT” con risultato negativo, effettuato nel Paese di origine presso un laboratorio certificato e risalente a non oltre 72 ore precedenti l’ingresso a Cuba. Inoltre, sono tenuti pagare una tassa sanitaria di 30 USD (o importo equivalente in altra valuta estera convertibile). - al loro arrivo a Cuba, i viaggiatori in ingresso sono sottoposti a un test PCR in aeroporto. - In seguito, svolgono un periodo di isolamento presso strutture ricettive individuate dalle Autorità cubane. I viaggiatori stranieri devono sostenere il costo del trasporto e della permanenza presso tali strutture. - Al quinto giorno di isolamento sono sottoposti a un ulteriore test PCR. In caso di risultato positivo, il viaggiatore viene trasferito in ospedale (se sintomatico) o presso un centro di sorveglianza epidemiologica (se asintomatico). - Il periodo di isolamento si conclude a seguito dell'esito negativo del test PCR effettuato al quinto giorno di isolamento. Per i viaggiatori stranieri con una prenotazione presso gli hotel che rimangono aperti (da verificare prima di mettersi in viaggio), è tuttora valida un'eccezione a tale schema. A tali categorie di turisti non viene effettuato l'ultimo PCR, al quinto giorno dal loro ingresso a Cuba. Dopo aver ricevuto dalle competenti Autorità cubane il risultato del PCR effettuato in aeroporto, tali turisti possono continuare a

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svolgere il proprio soggiorno turistico nella struttura che li ospita, over rimangono comunque sotto vigilanza epidemiologica da parte del medico competente. Per decisione delle Autorità locali, tutta l'area metropolitana dell’Avana è sottoposta a coprifuoco. Tale misura rimarrà in vigore fino a data da definirsi.

Perù: lo stato di emergenza nazionale in Perù è stato prorogato al momento fino al 28 febbraio 2021. Di fronte a dati epidemiologici allarmanti e al rischio concreto di una nuova impennata di contagi da COVID-19 le Autorità peruviane hanno deciso la reintroduzione della quarantena obbligatoria di 14 giorni per tutti coloro (sia cittadini peruviani sia residenti sia turisti) che entrano nel Paese da qualsiasi provenienza. La quarantena verrà effettuata presso il proprio domicilio o strutture sanitarie dedicate, secondo quanto verrà indicato dalle competenti Autorità sanitarie. Al riguardo, le Autorità locali a partire dal 15 gennaio, prevedono la possibilità di effettuare un test molecolare con tampone (PCR), trascorsi 6 giorni di quarantena. Solo nel caso in cui il test dia risultato negativo, la quarantena potrà essere interrotta. Qualora il viaggiatore scelga di non essere testato trascorsi i 6 giorni, dovrà effettuare l’intero periodo di quarantena (14 giorni). Si segnala che, a partire dal 15 gennaio 2021, è introdotto il divieto di ingresso per tutti gli stranieri non residenti in Perù provenienti dall’Europa, dal Sud Africa o dal Brasile o che ivi abbiano effettuato uno scalo negli ultimi 14 giorni prima dell’ingresso nel Paese. Sono escluse le seguenti categorie: equipaggi di aeronavi, missioni speciali di tipo politico, medico o di polizia, personale delle rappresentanze diplomatiche accreditate, personale inviato per prestare aiuto umanitario o comunque coinvolto in progetti di cooperazione internazionale. Parimenti, sono esclusi lavoratori stranieri di imprese o istituzioni operanti in Perù che necessitano delle loro specifiche competenze per l’esercizio delle loro funzioni. Il datore di lavoro deve comunicare alla Direzione di Salute Internazionale del Ministero della Salute l’arrivo di tali ultime categorie con un preavviso di 72 ore. Rimane confermato il blocco dei voli internazionali dall’Europa e dal Sud Africa, cui si aggiunge il Brasile per il quale è stata decisa la proroga fino alla fine del mese di febbraio 2021.

Confermato fino alla stessa data anche il blocco dei voli commerciali provenienti da tutti gli aeroporti superiori a otto ore di volo da Lima. Permane il divieto di ingresso di tutti coloro che abbiano soggiornato o transitato in Europa o in Brasile nei quattordici giorni precedenti, salvo limitate eccezioni previamente autorizzate dalla Autorità brasiliane. Si conferma al momento l’operatività dei voli commerciali da Lima verso destinazioni raggiungibili con massimo 8 ore di volo.

Asia e Oceania

Bangladesh: sono stati ripristinati quasi tutti i voli commerciali di linea. Riguardo ai collegamenti aerei con l'Italia sono attive Turkish Airlines con destinazione Roma, Milano e Bologna; Emirates e Qatar Airways verso Roma e Milano. La compagnia di bandiera Biman vola su Londra nel Regno Unito, unico collegamento diretto tra il Bangladesh e l'Europa. Agli stranieri titolari di un visto d’ingresso in corso di validità è consentito l’ingresso in Bangladesh, a condizione che siano in possesso di un certificato medico che indichi la negatività al test del COVID-19, rilasciato nelle 72 ore precedenti da presentare all’arrivo, alla polizia di frontiera. A partire dal 7 gennaio 2021 tutti i passeggeri in arrivo e in partenza dal Bangladesh devono presentare il risultato negativo di un test COVID-19 PCR. In caso di partenza dal Bangladesh, il test deve essere realizzato in una struttura governativa debitamente autorizzata. Il test deve essere effettuato nelle 72 ore antecedenti la partenza o entro il termine di tempo prescritto dal Paese di destinazione. La norma si applica indistintamente a tutti i viaggiatori inclusi i diplomatici ed il personale appartenente alle Agenzie internazionali. I voli interni sono operativi così come i trasporti pubblici e privati ma su scala limitata e nel rispetto delle norme di salute pubblica. La possibilità di ottenere il visto all’arrivo direttamente in aeroporto

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è sospesa. Eccezioni potrebbero essere garantite per viaggiatori interessati ad investimenti o attività commerciali nel Paese che dovranno essere opportunamente documentate al momento della domanda di visto in aeroporto. L’opzione rimane residuale e si consiglia fortemente di voler contattare le Autorità del Bangladesh - anche tramite le rappresentanze diplomatico-consolari del Bangladesh a Roma e Milano - prima dell’arrivo nel Paese qualora si voglia usufruire di questa possibilità. Chiunque faccia ingresso nel Paese deve sottoporsi a quarantena obbligatoria di 14 giorni presso hotel, domicilio o struttura dedicata. L’osservanza della quarantena è scrupolosamente monitorata dalla Polizia. Il personale diplomatico è obbligato a rispettare una quarantena fiduciaria domiciliare. A partire dal 1 ° gennaio 2021, tutti i viaggiatori provenienti dal Regno Unito, compresi quelli in transito, devono osservare una quarantena - a proprie spese - in hotel designati dal governo. L’osservanza della quarantena è scrupolosamente monitorata dalla Polizia. I diplomatici ed i membri delle Organizzazioni internazionali ed i loro familiari provenienti dalla stessa area possono effettuare la quarantena domiciliare sotto la sorveglianza delle rispettive Rappresentanze.

India: la sospensione dei voli internazionali da e per l’India è estesa fino al 28 febbraio 2021: la mobilità aerea internazionale è assicurata solo da voli speciali. Di conseguenza, i regolari voli commerciali dall’India per l’Italia non sono attualmente operativi e per raggiungere l’Italia dall’India è tendenzialmente necessario servirsi di voli con scalo. Nelle more della riapertura almeno parziale del traffico aereo internazionale di linea, sono recentemente stati autorizzati dei “corridoi” che consentono a Lufthansa e AirFrance/KLM di operare tra l’India e l’Europa. Le linee aree in questione gestiscono alcuni voli a settimana in partenza da Delhi, Mumbai e Bangalore. I voli interni sono stati ripristinati selettivamente: non è necessario ottenere alcuna autorizzazione o permesso per spostarsi in aereo all’interno del Paese. L’accesso all’aerostazione è consentito mostrando il biglietto aereo per la destinazione finale e il passaporto. Ai fini dell’accesso in aeroporto le Autorità indiane raccomandano che i passeggeri attivino sul proprio cellulare l’applicazione di tracciamento gratuita Aarogya Setu. All’arrivo nella città di destinazione, tuttavia, i viaggiatori possono essere soggetti a quarantena, stabilità dalle Autorità statali o municipali. Il 21 ottobre scorso le Autorità indiane hanno ripristinato la validità di tutte le categorie di visto in corso di validità, ad eccezione dei visti turistici e medici nonché di quelli rilasciati in formato elettronico (e-Visa). Quanti abbiano titolo all’ingresso in India devono essere anche in possesso di un certificato di negatività al COVID-19 rilasciato a seguito di test tampone naso- faringeo eseguito nei 3 giorni precedenti l’arrivo nel Paese. I connazionali che si trovino in India con un visto non più valido, o che abbiano superato il tempo massimo di permanenza consecutiva permessa, sono autorizzati dalle Autorità indiane a restare nel Paese per un massimo di 30 giorni successivi alla formale ripresa dei voli internazionali commerciali di linea. Fino ad allora è dunque consentito rimanere sul territorio nazionale indiano, senza incorrere in sanzioni o dovere pagare multe. Si potrà chiedere l’emissione di un "exit permit", presentando la domanda sul sito web di FRRO. In ogni caso si invitano i connazionali temporaneamente presenti in India a segnalare con urgenza la propria presenza all’Ambasciata d’Italia a New Delhi o ai Consolati Generali a Mumbai e a Calcutta, a secondo della zona del Paese in cui ci si trova.

Adempimenti obbligatori per l’ingresso in territorio indiano: Almeno 72 ore prima dell’arrivo, i passeggeri dovranno compilare un’auto-dichiarazione sul portale www.newdelhiairport.in (sezione Air Suvidha in alto a destra nella homepage). Nel registrarsi, dovranno impegnarsi a sottoporsi a 7 giorni di quarantena istituzionale obbligatoria da trascorrere nelle strutture indicate dalle Autorità locali, le cui spese sono a carico del cittadino straniero, seguiti da 7 giorni di isolamento fiduciario domestico. I passeggeri possono fare istanza di esenzione dalla quarantena e dall’isolamento fiduciario domestico mediante presentazione di un certificato di negatività al COVID-19 a seguito di test RT-PCR (tampone) che andrà eseguito entro le 72 ore precedenti il viaggio. Il certificato andrà caricato sul citato portale. Qualora le Autorità indiane concedano l’esenzione, i passeggeri saranno tenuti ad osservare 14 giorni di auto-monitoraggio sanitario. A partire dal

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22 febbraio 2021, i passeggeri di voli in arrivo o transito da Europa continentale, Regno Unito e Medio Oriente saranno obbligatoriamente sottoposti a test molecolare al loro arrivo in aeroporto indiano, a proprie spese.

Il test molecolare confermativo da effettuarsi all’arrivo in aeroporto indiano potrà essere prenotato sul portale www.newdelhiairport.in (sezione Air Suvidha) all’atto del caricamento del certificato di negatività al COVID-19. Tali adempimenti sono richiesti anche ai connazionali intenzionati a soggiornare in territorio indiano per meno di 14 giorni. Si segnala che il Governo del Maharashtra ha stabilito che i passeggeri in arrivo a Mumbai con voli provenienti da tutti i Paesi europei, dal Medio Oriente e dal Sud Africa, dovranno obbligatoriamente sottoporsi a 14 giorni di quarantena. La quarantena è istituzionale, ossia espletata in una struttura (per lo più alberghi) indicata dalle Autorità locali ai singoli passeggeri al loro arrivo in India. I costi sono a carico del passeggero. È stata data indicazione alle strutture di accoglienza di ritirare i passaporti, in modo da evitare che i passeggeri si sottraggano alla misura. Al 7° giorno di quarantena istituzionale, ai passeggeri verrà somministrato un test molecolare per accertare la presenza di COVID-19. In caso di risultato negativo, il passeggero potrà trascorrere il resto della quarantena presso il proprio domicilio o altro luogo di elezione. Il risultato verrà stampigliato sulla mano, in modo che eventuali violazioni siano immediatamente evidenti e perseguibili da parte delle Autorità locali. Solo al termine della quarantena il passeggero sarà libero di circolare, sempre nel rispetto delle regole in vigore. In caso di esito positivo al tampone, il passeggero sarà trasferito in ospedale per ricevere le cure del caso. La misura non ha una data di termine e non ammette eccezioni. Resta l’obbligo per i possessori di passaporto italiano di presentare al momento dello sbarco a Mumbai, oltre a un valido titolo di ingresso, un certificato che dichiari la negatività al COVID-19, ottenuto a seguito di test molecolare effettuato non oltre le 72 ore precedenti l’arrivo.

Malaysia: le Autorità federali malesi hanno previsto una serie di misure di contenimento ricomprese nel

“Recovery Movement Control Order” (R-MCO) in vigore fino al 31 marzo 2021. Tali misure prevedono il rispetto del distanziamento sociale, del controllo della temperatura e dell’uso delle mascherine e il downloading di una app di tracciamento denominata “MySejahtera’. Le frontiere malesi restano chiuse.

Fanno eccezione gli stranieri, compresi gli italiani, con permessi di soggiorno di lunga durata, oppure con permessi per brevi missioni di lavoro, la cui uscita/rientro nel Paese deve essere previamente autorizzata dal Dipartimento d’Immigrazione ed è sottoposta a complesse procedure online, tramite il sito MyEntry di

“Expatriate Services Division” al link https://myentry.myxpats.com.my/app /. Tutti coloro che entrano in Malesia verranno sottoposti a un test PCR COVID-19 all’arrivo (tampone). Tutti coloro che entrano in Malesia devono inoltre aver previamente scaricato l’app MySejahtera e svolgere all’arrivo 10 giorni, sempre a proprie spese, in cosiddetti centri di quarantena (tra i quali strutture alberghiere); presentando un test negativo RT- PCR al COVID-19, effettuato tre giorni prima di intraprendere il viaggio per la Malesia, la quarantena viene ulteriormente ridotta a 7 giorni. Le Autorità malesi provvederanno a scegliere l’adeguata stazione di quarantena (struttura alberghiere) e ad accompagnarvi le persone soggette. I cittadini stranieri in ingresso si impegnano a pagare tutti gli oneri imposti dal governo malese, tra i quali una somma forfettaria di 2.600 ringgit oltre al costo del test in ingresso, della quarantena in hotel e dell’eventuale ricovero ospedaliero. Fino al 4 marzo 2021 vige un rigido lock-down (Movement Control Order - MCO) a Kuala Lumpur e negli Stati di Selangor, Johor e Penang. Nel resto del Paese vige un lock-down più attenuato (Conditional Movement Control Order - CMCO). Rimangono vietati in tutto il Paese i movimenti interstatali. Per i detentori di short term social visit pass scaduto (cosiddetto visto turistico) tuttora presenti in Malesia, è stato ufficializzato dalle Autorità malesi che potranno rimanere, senza bisogno di ulteriori adempimenti, fino alla fine del R-MCO, cioè il 31 marzo 2021, cui vanno aggiunti 14 giorni di grazia per lasciare il Paese. In ogni caso si mantiene l’invito, rivolto ai connazionali con “visto turistico” scaduto, a lasciare il paese il prima possibile e comunque nel rispetto dei termini stabiliti da dalle Autorità locali, anche per non incorrere nelle sanzioni previste in caso

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contrario. Il transito è permesso senza uscire dall’area aeroportuale dedicata, vale a dire che non è consentito il transito tra due aeroporti (ed esempio tra KLIA2 a KLIA1).

Maldive: il Governo delle Maldive ha riaperto le frontiere del Paese ma, a causa dell’aumento dei casi nella zona, ha annunciato - fino a nuovo avviso – alcune restrizioni nella regione di Greater Malè (nelle isole di Malè, Hulhulmalè e Villingili). Le procedure per l’ingresso dei cittadini stranieri (per motivi di turismo) restano le stesse in vigore precedentemente alla chiusura delle frontiere per la diffusione del COVID-19 (visto ingresso obbligatorio). Le Autorità Maldiviane hanno disposto che è necessario presentare anche un PCR test (tampone COVID-19) dall’esito negativo per poter fare ingresso nel Paese. Per coloro che intendono soggiornare presso resort, il test PCR deve essere effettuato entro 96 ore dalla partenza dal primo aeroporto d’imbarco. Qualora si decidesse di soggiornare presso guest-house, è previsto che il test PCR venga condotto nelle 72 ore antecedenti alla partenza. A tutti i viaggiatori viene richiesta una prenotazione d’hotel confermata relativa a tutta la durata del soggiorno nel Paese. Permane il divieto di ingresso e attracco e sbarco per le navi da crociera, yachts e barche safari. Si ricorda che l'attuale normativa italiana non consente spostamenti per turismo verso i Paesi inclusi nell’elenco E, che comprende anche le Maldive, e che, per i rientri dalle Maldive, al momento, continua ad essere prevista la quarantena fiduciaria di 14 giorni presso la propria abitazione.

Polinesia Francese: a partire dal 3 febbraio 2021, sono sospesi i viaggi in Polinesia francese per motivi turistici. Gli spostamenti da e verso l’Arcipelago saranno consentiti solo per 3 motivi imperativi:

personale/familiare, di salute urgente o professionale inderogabile. La validità dei giustificativi addotti sarà rigorosamente controllata dalle competenti Autorità. Ne consegue che tutti i viaggiatori (qualunque sia la loro provenienza) dovranno presentare ad imbarco: - attestazione e documenti idonei a dimostrare di rientrare nei casi imperativi; - dichiarazione di non avere sintomi né di essere stato a contatto con casi positivi nei 14 gg precedenti; - risultato negativo test PCR effettuato nelle 72 ore precedenti; - registrazione su piattaforma ETIS e impegno ad effettuare autotest al 4° giorno successivo all'arrivo su territorio. L'imbarco sarà rifiutato se i suddetti requisiti non sono soddisfatti.

Repubblica Democratica di Timor Est: le Autorità timoresi hanno disposto il divieto all'ingresso nel Paese nei confronti dei viaggiatori che abbiano soggiornato o transitato nelle ultime quattro settimane in Italia, Cina, Corea del Sud o Iran. I voli commerciali sono sospesi ad eccezione di un collegamento saltuario tra Dili e Darwin della compagnia Air North, quasi esclusivamente con aerei cargo. È stata disposta, con rigidi controlli, anche la chiusura della frontiera terrestre con la parte indonesiana fino a nuovo avviso. L’ingresso di stranieri è subordinato ad approvazione da parte del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione timorese, e tutti coloro che fanno ingresso nel Paese devono obbligatoriamente sottoporsi ad una quarantena di 14 giorni presso la propria residenza ovvero presso luogo stabilito dal governo.

Medio Oriente

Territori Palestinesi: a seguito delle misure di emergenza adottate dalle Autorità israeliane, giordane e palestinesi per prevenire l’ulteriore diffusione del COVID-19, l’ingresso nei Territori Palestinesi non è al momento possibile per i titolari di passaporto straniero, se non in casi limitati e previamente autorizzati dalle Autorità locali. La situazione epidemiologica nei Territori Palestinesi rimane soggetta ad un trend peggiorativo. Resta confermato in Cisgiordania lo “stato di emergenza” in vigore dallo scorso 5 marzo, con conseguenti restrizioni - di durata ed estensione variabili - che limitano gli spostamenti all’interno e tra i Governatorati, l’operatività di istituzioni scolastiche e ricreative, esercizi commerciali (comprese le strutture

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ricettive e alberghiere), uffici e trasporti pubblici. In particolare, il lockdown è ulteriormente esteso fino al 3 marzo: all’interno dei Governatorati gli spostamenti sono vietati. Restano sospesi fino al 3 marzo anche tutti gli spostamenti tra i Governatorati e tra i Territori Palestinesi e l’area di Gerusalemme. Tutti i valichi di confine con la Striscia di Gaza sono chiusi, sia in entrata che in uscita, con l’eccezione degli attraversamenti per motivi umanitari, previamente coordinati con le Autorità locali. Nella Striscia sono in vigore misure restrittive degli spostamenti e degli assembramenti. Si ribadisce il fermo sconsiglio a recarsi, per qualsiasi motivo, nella Striscia di Gaza. Per i connazionali presenti nell’area di Gerusalemme, si segnala che a partire dal 7 febbraio le Autorità locali hanno avviato un piano per la progressiva riduzione delle misure di chiusura.

Africa

Lesotho: l’aeroporto di Maseru rimane chiuso fino a nuovo avviso. Sebbene i principali varchi di frontiera di terra fra Lesotho e Sud Africa (del quale il Lesotho è un’enclave) siano stati riaperti dal 15 febbraio 2021 dalle Autorità sudafricane (Maseru Bridge, Ficksburg, Van Rooyensgate, Qachasnek, Caledonspoort, Sani Pass), in base alla normativa vigente in Lesotho è consentito l’ingresso ai soli: lavoratori emigranti; studenti;

diplomatici; a chi si sposta per emergenze mediche o per funerali di stretti familiari; a chi fornisce beni e servizi essenziali. Rimane non consentito l’accesso al Lesotho per turismo.

Namibia: è consentito entrare in Namibia per ragioni lavorative, formative, di salute e per turismo. L’ingresso in Namibia è consentito senza alcuna restrizione a condizione di presentare un test PCR negativo al SARS- COV-2 ottenuto nei 7 giorni (168 ore) prima dell’arrivo. Per i bambini di età inferiore ai 5 anni non è richiesto nessun test. All’arrivo chi presenta alle Autorità namibiane un test PCR negativo al SARS-COV-2 risalente a oltre 7 giorni (168 ore) potrà entrare nel Paese con l’obbligo di osservare una quarantena (a proprie spese) e di svolgere un altro test PCR (a proprie spese) presso una struttura registrata con il Ministero della Salute namibiano. Se il test risulta negativo potrà uscire dalla quarantena mentre se il test risulta positivo dovrà restare in quarantena fino a quando il test PCR al SARS-COV-2 risulti negativo. Anche per coloro che sono già stati vaccinati sarà richiesto di presentare un test PCR negativo al SARS-COV-2 negativo. Queste norme rimangono in vigore fino al 24 febbraio 2021. È previsto l’ingresso in Namibia per via aerea attraverso l’aeroporto internazionale “Hosea Kutako” di Windhoek e l’aeroporto di Walvis Bay. Sono aperte tutte le frontiere terrestri e marittime. Alla frontiera tra Namibia e Sud Africa, a partire dal 15 febbraio 2021 sono stati riaperti dalle Autorità sudafricane anche agli spostamenti per turismo i soli varchi di Nakop e Vioolsdrift.

Sud Africa: i confini sudafricani sono attualmente aperti a tutti i viaggiatori internazionali. Sono ammessi in Sud Africa - quale che sia il Paese di provenienza – i viaggiatori in possesso di un test COVID-19 di tipo “PCR”

con risultato negativo e risalente a non oltre 72 ore prima del viaggio. Il test deve essere stato effettuato da un medico/laboratorio abilitato e firmato dal responsabile. I viaggiatori che non siano in grado di produrre idonea certificazione saranno sottoposti ad un periodo di quarantena a proprie spese. Sono aperti ai voli internazionali gli aeroporti di Johannesburg, Durban e Cape Town. Dal 15 febbraio 2021 le principali frontiere di terra sono state riaperte anche per il turismo, mentre quelle secondarie restano chiuse. Sono stati riaperti i seguenti varchi di frontiera terrestri: con il Botswana: Kopfontein, Groblersbridge; Skilpadshek, Ramatlabama; con Eswatini: Oshoek, Golela, Jeppes Reef, Mananga, Mahamba; con il Lesotho: Maseru Bridge, Ficksburg, Van Rooyensgate, Qachasnek, Caledonspoort, Sani Pass; con il Mozambico: Lebombo, Kosibay; con la Namibia: Nakop, Vioolsdrift; con lo Zimbabwe: Beitbridge. I viaggiatori in partenza dal o in arrivo in Sud Africa devono compilare il relativo questionario di viaggio (travel health questionnaire - THQ) reperibile qui entro 2 giorni dalla data di viaggio. Per i cittadini italiani, è stata altresì reintrodotta dalle

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Autorità sudafricane l’esenzione dall’obbligo di visto per breve soggiorno. Non sarà quindi necessario presentare domanda di visto nelle Ambasciate e Consolati sudafricani per soggiorni inferiori ai 90 giorni.

Viene misurata la temperatura dei passeggeri in arrivo e ne vengono esaminate le condizioni di salute; quanti presenteranno sintomi potenzialmente collegati al COVID-19 verranno sottoposti a un test. In attesa dei risultati del test, e in caso di test positivo, i viaggiatori dovranno soggiornare in strutture per la quarantena obbligatoria, sostenendone le spese. I viaggiatori sono inoltre invitati a scaricare e installare sui propri telefoni cellulari la app “Covid Alert South Africa”. È richiesto che i viaggiatori siano in possesso di un’assicurazione di viaggio. Nel caso in cui si dovesse viaggiare con figli minori, si raccomanda di portare con sé copia dei relativi certificati di nascita plurilingue ("unabridged birth certificate") e, nel caso di viaggio con un solo genitore o con accompagnatore, anche una lettera di consenso scritto del genitore che non viaggia (o di entrambi se l'accompagnatore fosse una terza persona), scritta in inglese in carta semplice e corredata da un documento di identità. Anche per i passeggeri in transito in Sud Africa è richiesto un test PCR negativo effettuato da un laboratorio abilitato nelle 72 ore antecedenti il viaggio. In seguito all’emergere in Sud Africa di una variante del virus COVID-19, alcune compagnie aeree hanno sospeso o ridotto i collegamenti aerei da e per il Sud Africa. Diverse compagnie hanno introdotto, anche per l’imbarco dal Sud Africa verso l’Europa, il requisito obbligatorio di un test PCR negativo.

Tunisia: le Autorità tunisine hanno annunciato la riapertura delle frontiere e hanno disposto nuove misure di contenimento del COVID-19, destinate a chi entra in Tunisia dall’estero. Si registra attualmente un aumento molto significativo del numero dei contagi e dei decessi in tutti i Governatorati, con una conseguente massima pressione sulle strutture sanitarie pubbliche e private. Vista la situazione sanitaria nel Paese e le misure adottate dalle autorità locali, si raccomanda di posticipare i viaggi non essenziali. Misure restrittive in vigore in tutto il Paese (prorogate fino al 7 marzo 2021 incluso): divieto di spostamento tra i Governatorati tranne per lavoratori, studenti e casi eccezionali. Sono previste sanzioni per i contravventori. Si raccomanda a tutti i connazionali il rigoroso rispetto delle norme di emergenza emanate dalle Autorità locali e la massima collaborazione con le Forze di polizia che effettuano i controlli, rafforzati in tutto il Paese con l’aumento dei contagi. Ingresso in Tunisia: a partire dal 1° febbraio TUTTI I VIAGGIATORI in ingresso in Tunisia hanno l’obbligo di: 1) presentare certificato di test RT – PCR negativo COVID-19 (tampone nasofaringeo) effettuato nelle 72 ore precedenti all’imbarco. I minori di 12 anni sono esentati; 2) sottoporsi a 7 giorni di quarantena a proprie spese presso una delle strutture alberghiere indicate dal Ministero della Salute; all’imbarco sarà necessario esibire la prenotazione alberghiera e una prova del pagamento effettuato (voucher). Al 7° giorno sarà possibile effettuare un test RT-PCR a proprie spese: se il test è negativo termina la quarantena in albergo;

se il soggetto non esegue il test RT-PCR di controllo o è sintomatico, prosegue la quarantena fino al 14mo giorno; 3) scaricare l’applicazione per cellulari “E7mi” o collegarsi al sito https://app.e7mi.tn/language prima del viaggio e compilare il modulo per la sorveglianza sanitaria e l’impegno a sottoporsi a quarantena volontaria, da consegnare stampato e firmato all’ingresso in Tunisia. A titolo eccezionale e caso per caso solo la Commissione del Confinamento del Ministero della Salute direttamente interpellata dagli interessati potrà autorizzare deroghe alle misure precedenti unicamente per motivi familiari, professionali e di salute ben documentati. Restano sospesi i collegamenti tra Tunisia e Regno Unito, Sudafrica, Brasile. Per i casi sospetti di positività al Covid-19 è previsto l’isolamento sanitario e il trasferimento in strutture ospedaliere dedicate.

Cordiali saluti,

Il Direttore Davide Calderone

Per maggiori informazioni:

contattare: Giada Battaglia, Francesca Senna

riferimenti: tel. 06 5915041 – mail: battaglia@assica.it senna@assica.it altre circolari: 21/50/RM; 21/40/RM; 21/32/RM; 21/18/RM; 21/06/RM;

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