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PIANO DI RECUPERO DELL AREA C1/41.3 Sottozona A Longare, Via Canegliera Area di Villa Scroffa

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Academic year: 2022

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COMUNE DI LONGARE PROVINCIA DI VICENZA

PIANO DI RECUPERO DELL’AREA C1/41.3 Sottozona A

Longare, Via Canegliera – Area di Villa Scroffa

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE SCHEDE NORMATIVE

Committente: Donadello Giuseppe e Donadello Giovanni Progettista: Arch. Elisa Albanese

Data:

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INDICE

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE CAPO I: DISPOSIZIONI GENERALI

CAPO II: PARAMETRI URBANISTICI EDIFICATORI CAPO III: MODALITA’ D’ATTUAZIONE

CAPO IV: DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI EDILIZI

CAPO V: CARATTERISTICHE DELLO SPAZIO URBANO ED ELEMENTI D’ARREDO

SCHEDE NORMATIVE

SCHEDA 1 – Villa Scroffa Donadello

SCHEDA 2 – Annessi Villa Scroffa Donadello SCHEDA 3 – Edifici dell’azienda agricola Donadello SCHEDA 4 – Edifici dell’azienda agricola Donadello

SCHEDA 5 – Proprietà Quagliato Franco SCHEDA 6 – Proprietà Maistro Luisa

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NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

CAPO I: DISPOSIZIONI GENERALI

Art.1 - ESTENSIONE DEL PIANO DI RECUPERO

Il piano di recupero (PdR) “Villa Scroffa-Donadello” si riferisce alla Sottozona A così come perimetrata nella Tav.2 dell’area urbanisticamente funzionale C1/41.3 definita dal Piano degli interventi Tav 2_03.

Il Piano di Recupero comprende i mappali presenti nell’elenco catastale delle proprietà.

Art.2 - ELABORATI DEL PIANO DI RECUPERO

Sono parte del presente Piano i seguenti elaborati:

1) Rilievo:

Tav. 1 _ Estratto Prg – Planimetria catastale Tav. 2 _ Planimetria generale

Elenco catastale delle proprietà Documentazione fotografica 2) Progetto:

Tav. 3 _ Planimetria generale e destinazioni d’uso Tav. 4 _ Planimetria generale di progetto

Tav. 5 _ Superfici in cessione al pubblico demanio e variazioni dei confini Tav. 6 _ Sottoservizi e reti tecnologiche

Tav. 7 _ Particolari Relazione Illustrativa Computo metrico Viste 3D

Norme tecniche d’attuazione e schede normative Convenzione

Relazione Paesaggistica

Art.3 - CARATTERE DELLE PRESCRIZIONI

Sono da considerarsi inderogabili tutte le prescrizioni riguardanti gli indici urbanistici ed edilizi, la zonizzazione funzionale e quelle prescrizioni esplicitamente riportate dalla presente Normativa.

Il progetto edilizio dei nuovi volumi contenuto nella Tav. 4 è esplicativo dei principi compositivi espressi nella Relazione Illustrativa e costituisce strumento guida alla progettazione edilizia. Potranno essere apportate variazioni in sede di progetto edilizio a quanto previsto senza che ciò costituisca variante al PdR purché non si contrasti con le indicazioni urbanistiche e compositive contenute nelle Norme Tecniche di Attuazione.

Per quanto non espressamente riportato si farà riferimento alle N.T.A. del Piano degli Interventi.

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CAPO II: PARAMETRI URBANISTICI ED EDIFICATORI

Art.4 - SOTTOZONE

Le sottozone di riferimento sono riportate nella Tav.2 degli elaborati del Piano.

Il presente Piano coincide con lo stralcio della Sottozona A.

Art.5 - UNITA’ MINIME D’INTERVENTO (U.M.I.)

Le unità minime d’intervento sono quelle riportate nella Tav.3. Al loro interno, le opere edilizie potranno realizzarsi autonomamente rispetto agli altri interventi previsti dal PdR, fatti salvi i vincoli di consecutività previsti dal presente Piano, e dovranno presentare unitarietà di disegno architettonico.

Art.6 - PARAMETRI URBANISTICI

Si precisano, ai fini della nuova edificazione oggetto di Piano, i seguenti indici urbanistici:

Il volume edilizio si calcola moltiplicando la superficie coperta per l’altezza media del fabbricato sporgente oltre la linea di terra considerando quest’ultima come la congiungente tra la quota maggiore e quella minore delle strade che circondano l’area.

L’elevazione dei fabbricati sopra la quota della linea di terra per un massimo di 50 cm non verrà considerato come volume edilizio ai fini igienico-sanitari.

- U.M.I. 2A: volume edificabile massimo ottenuto da recupero dei volumi demoliti in altro ambito:

il volume massimo edificabile si ottiene dal recupero dei volumi contrassegnati dalla lettera Dn previsti in demolizione nella Tav. 2; la ricostruzione pari a mc 1033,50 va collocata nell’U.M.I. 2A.

Art.7 - PARAMETRI EDIFICATORI ED ELEMENTI STEREOMETRICI

Per ogni Unità minima d’intervento oggetto di nuova edificazione sono riportati nella Tav. 3 i seguenti parametri:

- ingombro massimo:

è il perimetro entro cui dovrà collocarsi l’edificato;

- sagome dei fabbricati:

sono indicati a solo titolo orientativo le sagome degli edifici e la loro disposizione all’interno del perimetro d’ingombro massimo;

- distanze tra i fabbricati:

le distanze minime tra i fabbricati sono normate dalle N.T.A. del PRG;

-accessi carrai e pedonali:

sono indicati i fronti sui quali potranno aprirsi gli accessi ai lotti; la posizione è orientativa.

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Art.8 - TIPOLOGIE EDILIZIE

Il Piano prevede la presenza delle seguenti tipologie edilizie:

- Edifici uni e bi-famigliari in linea e a blocco.

- Edifici condominiali in linea e a blocco.

Art.9 - DESTINAZIONI D’USO

Valgono gli articoli delle N.T.A. del Piano degli Interventi con i limiti previsti dalle Schede allegate alla Normativa di Piano guida per gli edifici Storici.

Art.10 - STANDARD URBANISTICI

La quota da destinare a standard primario e secondario non può essere inferiore a quanto previsto dalla Tav. 4 di PdR. Nella U.M.I. 3A, in caso di cambio di destinazione d’uso, le maggiori superfici a standard saranno dimensionate in sede di progetto edilizio come indicato dalla Legge vigente e tali superfici dovranno collocarsi nell’area di pertinenza di Villa Scroffa.

Si precisa che lo standard a verde è in progetto nella sottozona B.

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CAPO III : MODALITA’ D’ATTUAZIONE

Art.11 - OPERE DI URBANIZZAZIONE

Le opere di urbanizzazione presenti nel PdR comprendono:

- la strada carrabile e il marciapiede, - gli spazi a parcheggio,

- il verde urbano;

- le direttrici per gli impianti tecnologici,

In sede di progetto esecutivo, nel rispetto dei tracciati previsti dal Piano, potranno adottarsi variazioni per esigenze funzionali.

Prima del rilascio del certificato di agibilità/abitabilità dell’edificio presente nella U.M.I. 2A dovranno essere ultimati i lavori previsti nell’U.M.I. 1° limitatamente all’importo a carico dei Sigg. Donadello Giuseppe e Donadello Giovanni (restano pertanto escluse le opere inerenti al parcheggio).

Art.12 - CONVENZIONAMENTO

Il PdR si attua dagli aventi titolo singolarmente o riuniti in Consorzio ai sensi degli art. 20-21 della L.R. n.11/2004 mediante convenzionamento. L’approvazione del Piano comporta la dichiarazione di pubblica utilità per le opere in esso previste per la durata di dieci anni, “rimanendo fermo a tempo indeterminato soltanto l'obbligo di osservare nella costruzione di nuovi edifici e nella modifica di quelli esistenti gli allineamenti e le prescrizioni stabiliti nel piano stesso”. L’attuazione del Piano Attuativo, l’esecuzione e la cessione al Comune delle opere di urbanizzazione dovrà avvenire nei modi e nei tempi previsti dalla Convenzione.

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CAPO IV: DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI EDILIZI

Art.13 - LIVELLI D’INTERVENTO

Ad ogni edificio ricadente all’interno del perimetro di Piano viene attribuita una categoria d’intervento che norma le forme e i modi del recupero e del riuso (Tav. 2).

Le tipologie d’intervento sono così individuate:

(A) Restauro filologico

(B) Ristrutturazione edilizia di edifici con valore storico integrati nel contesto.

(C) Demolizione prevista durante le fasi di restauro di Villa Scroffa – manutenzione ordinaria e straordinaria.

(D) Demolizione con recupero del volume in altro ambito.

(E) Demolizione senza recupero del volume.

(F) Manutenzione ordinaria e straordinaria.

Art.13.1 - (A) RESTAURO FILOLOGICO

Per gli edifici di elevato valore storico-architettonico gli interventi devono garantire la conservazione dell’integrità del manufatto nel suo complesso e di tutti gli elementi funzionali e decorativi ancora presenti sia interni che esterni. Ogni intervento è subordinato ad una accurata ricerca storica e filologica che metta in luce la consistenza originaria dell’edificio, le sue trasformazioni nel tempo e le peculiarità architettoniche.

Le opere interne devono mantenere la leggibilità dell’impianto e del tipo edilizio originari; non sono pertanto consentite modifiche ai corpi scala originari ne consistenti demolizioni di murature portanti. Non sono ammesse nuove aperture in facciata ma solo interventi di ricomposizione forometrica dove siano stati operati interventi successivi di tamponamento e modifiche dei fori originari.

Devono essere restaurati o eventualmenti integrati con tecnologie idonee gli elementi funzionali e decorativi quali: pavimenti, serramenti, caminetti, cornici, affreschi e intonaci decorati, intonaci, davanzali, stipiti ed altri elementi lapidei, camini ecc. Gli elementi strutturali degradati potranno essere sostituiti con materiali e tecnologie consone all’esistente. Non sono modificabili le quote d’imposta degli impalcati. E’ ammesso l’inserimento di abbaini della larghezza massima dei fori finestra sulla sola falda retrostante fino al raggiungimento del rapporto di aero-illuminazione di legge e di finestre per tetto nella misura massima del 3% della superficie totale dell’intera falda con dimensioni tali da non alterare l’orditura principale.

Gli elementi tecnologici quali ascensori, canali d’areazione, vani caldaia, vani tecnici, ecc. potranno inserirsi nel fabbricato nel rispetto della percezione degli spazi esistenti, senza rilevanti scassi della muratura originaria e senza alterazioni del profilo volumetrico originario. I vani tecnici potranno essere collocati anche in volumi interrati esterni al fabbricato avendo cura di limitare l’impatto delle scale d’accesso.

Gli spazi esterni di pertinenza debbono essere conservati liberi da manufatti e devono essere recuperati gli elementi funzionali e decorativi presenti e meritevoli di conservazione quali pavimentazioni, piantumazioni, elementi di arredo, mure storiche.

Eventuali nuovi interventi dovranno valorizzare l’edificio e riproporre i materiali propri della tradizione locale. Sono ammesse strutture d’arredo quali padiglioni e chioschi da giardino di modeste dimensioni purché siano precarie e facilmente rimuovibili, coerentemente inseriti nel disegno del verde, prive di serramenti di chiusura e presentino un’ossatura estremamente leggera ed esile.

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Art.13.2 - (B) RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DI EDIFICI CON VALORE STORICO INTEGRATI NEL CONTESTO

L’intervento deve garantire una buona conservazione del manufatto ed una lettura dell’impianto planivolumetrico originario. E’ pertanto vietata, visto il valore storico e documentale dell’edificio, la demolizione e tutti gli interventi devono avvenire evitando crolli e ricostruzioni. Vanno mantenuti i rapporti spaziali interni, le murature portanti e perimetrali, l’originaria sagoma, pendenza e linea d’imposta del tetto. Le sostituzioni e/o le integrazioni delle parti strutturali degradate vanno fatte ricorrendo a tecnologie e materiali coerenti con quelli originari. Sulle parti oggetto di recenti e rilevanti trasformazioni si può operare ricorrendo a tecnologie e materiali nuovi.

Non sono ammessi aumenti di volume né volumi accessori negli spazi esterni di pertinenza.

Gli elementi tecnologici quali ascensori, canali d’areazione, vani caldaia, ecc.

potranno inserirsi nel fabbricato nel rispetto della percezione degli spazi esistenti, senza rilevanti scassi della muratura originaria e senza alterazioni del profilo volumetrico originario. I vani tecnici potranno essere collocati anche in volumi interrati esterni al fabbricato avendo cura di limitare l’impatto delle scale d’accesso.

Gli spazi esterni di pertinenza debbono essere conservati liberi da manufatti e devono essere recuperati gli elementi funzionali e decorativi presenti e meritevoli di conservazione quali pavimentazioni, piantumazioni, elementi di arredo, mure storiche.

Eventuali nuovi interventi dovranno valorizzare l’edificio e riproporre i materiali propri della tradizione locale. Sono ammesse strutture d’arredo quali padiglioni e chioschi da giardino di modeste dimensioni purché siano precarie e facilmente rimovibili, coerentemente inseriti nel disegno del verde, prive di serramenti di chiusura e presentino un’ossatura estremamente leggera ed esile.

Possono essere modificate le quote d’imposta del solaio nel rispetto della posizione dei fori originari.

Sono ammesse nuove aperture sulle pareti secondarie purché non contrastino con l’armonia dell’insieme e con le regole compositive della facciata.

Il manto di copertura va risanato ed integrato con materiali uguali agli originari. E’

ammesso l’inserimento di lucernari per un massimo del 3% della superficie totale della falda con dimensioni tali da non alterare l’orditura principale e di abbaini della larghezza massima dei fori finestra sulla sola falda retrostante fino al raggiungimento del rapporto di aero-illuminazione di legge.

Art.13.3-(C) DEMOLIZIONE PREVISTA DURANTE LE FASI DI RESTAURO DI VILLA SCROFFA – MANUTENZIONE ORDINARIA E STRAORDINARIA

Si tratta di volumi da demolire durante il restauro di Villa Scroffa. In alternativa alla demolizione è ammessa la sola manutenzione ordinaria e straordinaria senza cambio d’uso.

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Art.13.4 - (D) DEMOLIZIONE E RECUPERO DEL VOLUME IN ALTRO AMBITO

Si tratta di volumi da demolire per i quali è consentita ricostruzione in un altro sito determinato all’interno del perimetro di Piano. Il piano determina il volume massimo ricostruibile, la posizione e i parametri stereometrici del nuovo edificio. Tale edificazione viene normata dall’art.14 e dalla Tav. 3 e dalla Tav. 4 del PdR.

L’edificazione del nuovo volume è subordinata alla totale demolizione degli edifici classificati con livello d’intervento (D) all’interno della propria sottozona d’appartenenza.

In alternativa alla demolizione è ammessa la sola manutenzione ordinaria e straordinaria senza cambio d’uso.

Art.13.5 - (E) DEMOLIZIONE SENZA RECUPERO DEL VOLUME

Si tratta di volumi da demolire in quanto superfetazioni o incongruenti con l’impianto urbanistico. In alternativa alla demolizione è ammessa la sola manutenzione ordinaria e straordinaria senza cambio d’uso.

Art.13.6 - (F) MANUTENZIONE ORDINARIA, STRAORDINARIA E RISTRUTTURAZIONE Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sono sempre consentiti qualsiasi sia la tipologia d’intervento a cui la presente normativa assoggetta il fabbricato purché non contrastino con le prescrizioni date dal livello d’intervento.

Nel caso di intervento di ristrutturazione bisognerà tenere conto di quanto previsto nel successivo art. 14.

Art.14 - CARATTERI GEOMETRICI ED EDILIZI DELLE NUOVE COSTRUZIONI

I nuovi edifici devono essere improntati a grande semplicità utilizzando forme geometriche semplici e volumi compatti che potranno essere articolati con elementi tipologici quali portici e logge. I poggioli dovranno avere aggetti limitati a cm 80 e potranno sporgere lateralmente oltre il foro porta per un massimo di cm 40. Le cornici non potranno sporgere oltre gli 80 cm dal filo della muratura.

Le murature perimetrali esterne dovranno essere intonacate con malta di calce e tinteggiate con colorazioni naturali ottenute dalle terre e dalle polveri di marmo nei toni del rosso, giallo, beige e bianco. Il mattone e la pietra a vista possono essere utilizzati per la realizzazione di alcuni elementi decorativi e strutturali quali pilastri, cornici , marcapiani ecc. Le cornici di gronda potranno essere in legno, in mattoni o in cls. intonacato. La copertura dovrà essere a falde o a padiglione con pendenza compresa tra il 25% e il 35%.

Il manto di copertura dovrà essere in coppi o monocoppi; i serramenti esterni dovranno essere in legno tintato o verniciato, gli oscuranti dovranno essere realizzati con balconi alla vicentina o con scuri pieni a due ante che si aprono verso l’esterno in legno tintato o verniciato.

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CAPO V: CARATTERISTICHE DELLO SPAZIO URBANO ED ELEMENTI D’ARREDO

Art.15 - RECINZIONI

Le recinzioni potranno essere poste soltanto lungo il perimetro esterno dell’area di proprietà; eventuali divisioni interne ai lotti sono ammesse nelle U.M.I. 2A e 4A. Le suddivisioni dell’area nell’ambito di pertinenza di Villa Scroffa saranno definite in fase di progetto edilizio e a seconda della destinazione d’uso della villa e dei relativi annessi.

Art.16 - INSEGNE PUBBLICITARIE

Sono vietate insegne luminose al neon; le scritte pubblicitarie dovranno avere illuminazione indiretta e collocarsi nelle zone appositamente definite in fase di progetto edilizio.

Art. 17 - VIABILITA’ DI PIANO E PAVIMENTAZIONI STRADALI

La nuova strada di lottizzazione della Sottozona A (attuale via Canegliera) dovrà avere le seguenti caratteristiche:

- carreggiata in binder;

- passaggio pedonale sul lato sinistro come da Tav. 4;

I parcheggi dovranno avere fondo drenante e saranno realizzati con manto in ghiaino sciolto che potrà essere successivamente sostituito con pavimentazione in materiale drenante come betonelle o con grigliato filtrante in materiale plastico o di cemento.

Nanto,

IL PROGETTISTA Albanese Arch. Elisa

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SCHEDE NORMATIVE

SCHEDA 1 - Villa Scroffa-Donadello

CARATTERISTICHE GENERALI

Denominazione: Villa Scroffa – Donadello.

Tipologia: Villa Veneta in origine, adattata successivamente ad edificio di campagna e casa contadina, tipologia in linea.

Caratteristiche dimensionali: altezza di circa m 8,20 sulla gronda e m 11,50 sul colmo, lunghezza del fronte m 25,30 e profondità del corpo di fabbrica m 13,30; due piani e sottotetto.

Epoca di costruzione: verso la seconda metà del 1450.

Interventi successivi: la villa ha subito trasformazioni ed ampliamenti nel corso del XVI e XVII secolo, modifiche distributive interne nel corso del 1900 e alterazioni della facciata principale si hanno avuti nel corso del 1960.

MATERIALI E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

Le strutture verticali sono in muratura mista di pietre e mattoni di laterizio e le strutture orizzontali sono formate da travi principali e secondarie in legno con soprastante tavolato.

La struttura di copertura si compone di trave di colmo, travatura principale, secondaria e morali in legno e tavelline in laterizio mentre il manto di copertura è in coppi di laterizio.

Gli stipiti e le cornice delle finestre sono in pietra di Nanto. La cornice di gronda è costituita dal prolungamento dell’orditura principale e secondaria della copertura con modiglioni in legno e tavelline di laterizio in parte decorate. Gli intonaci sono in malta di calce.

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STATO DI CONSERVAZIONE

Le strutture verticali e di copertura sono in buone condizioni; parte degli stipiti e delle cornici delle finestre sono stati eliminati con la modifica delle aperture, parte sono stati coperti con strati successivi di intonaco e dai tamponamenti e quelli che attualmente rimangono a vista si presentano in cattivo stato. La cornice di gronda ha mantenuto un buon grado di conservazione mentre gli intonaci sono fortemente degradati nella parte bassa a causa dell’umidità di risalita e del dilavamento; permangono comunque porzioni di intonaci antichi con tracce di pigmentazione e in molti punti si può notare la stratificazione di intonaci successivi.

DESTINAZIONI D’USO

Originaria: villa di campagna.

Attuale: residenziale con annessa attività agricola.

Futura: residenziale, ricettiva, ristorazione.

TIPOLOGIA D’INTERVENTO E PRESCRIZIONI

Restauro filologico (A): in sede di stesura del progetto di restauro devono essere puntualmente verificate le prescrizioni operative di seguito contenute mediante la predisposizione di un adeguato rilievo critico delle facciate e delle murature supportato dalle verifiche dello stato degli intonaci e delle decorazioni.

Fronte sud: ricomposizione dell’originaria forometria e delle proporzioni e rapporti tra pieni e vuoti; la riproposizione di elementi architettonici e decorativi dovrà avvenire sulla base di studi e indagini stratigrafiche sulle murature e dovranno riconoscersi come tali pur garantendo unitarietà all’insieme.

Fronte nord: demolizione delle superfetazioni e ripristino della quota originaria del piano di campagna. Restauro degli intonaci originari con integrazione delle parti mancanti.

Fronte est: restauro degli intonaci originari.

Fronte ovest: restauro degli intonaci originari, consolidamento e ricomposizione della forometria sulla base di indagini stratigrafiche sulle murature.

AREA DI PERTINENZA

Utilizzo attuale: in parte deposito di materiale e attrezzature funzionali all’attività agricola in essere, in parte occupata da strutture quali tettoie e silos serviti per la passata attività di allevamento e in parte aia, orto e giardino.

Utilizzo futuro: ripristino degli spazi aperti con la possibilità nella parte antistante di pavimentare l’aia e nella parte posteriore di demolire gli edifici costruiti nel corso degli anni per lo svolgimento dell’attività di allevamento con la possibilità di recuperare parte del volume (Tav. 3 e Tav. 4). L’area verde retrostante potrà ospitare aree di sosta scoperte ed elementi di arredo.

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SCHEDA 2 – Annessi Villa Scroffa-Donadello

CARATTERISTICHE GENERALI

Denominazione: Annessi alla Villa Scroffa – Donadello.

Tipologia: Stalla e soprastante fienile con portico antistante a doppia altezza annessi al corpo principale della villa.

Caratteristiche dimensionali: altezza di circa m 3,70 sulla gronda e m 7,30 sul colmo, lunghezza del fronte m 28,00 e profondità del corpo di fabbrica di m 13,30; due piani.

Epoca di costruzione: verso la seconda metà del 1450.

Interventi successivi: l’edificio ha subito trasformazioni e ampliamenti nel corso del XVI e XVII secolo. Durante il secolo 1900 vari interventi come la parziale demolizione della facciata posteriore e profonde modifiche distributive interne hanno in parte alterato l’impianto originale.

MATERIALI E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

Le strutture verticali sono in muratura mista di pietre, mattoni di laterizio e blocchi di cemento; pilastri monolitici in pietra di Nanto e pilastri in mattoni di laterizio pieni. Le strutture orizzontali sono formate da travi principali e secondarie in legno con soprastante tavolato. La struttura di copertura si compone di capriate semplici, travatura principale, secondaria e morali in legno e tavelline in laterizio mentre il manto di copertura è in coppi di laterizio.

La cornice di gronda è costituita dal prolungamento dell’orditura secondaria della copertura e tavelline di laterizio. Rivestimento in pietra, mattoni e blocchi di cemento a vista.

STATO DI CONSERVAZIONE

Le strutture verticali e in particolare la muratura nella parte posteriore ha subito molti interventi, è stata in parte demolita e sono stati introdotti elementi strutturali in cemento armato, laterizio e blocchi di cemento; i pilastri in pietra di Nanto del portico sono stati in parte sostituiti e quelli ancora presenti necessitano di interventi di consolidamento e restauro. Il solaio di fienile è stato parzialmente eliminato, la cornice di gronda e la

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struttura di copertura si presentano in mediocre stato di conservazione (sono ancora presenti le capriate nella parte centrale e la struttura a puntoni ai lati). La pietra del paramento esterno si presenta corrosa e alveolizzata.

DESTINAZIONI D’USO Originaria: stalla e fienile.

Attuale: stalla e fienile.

Futura: residenziale, ricettiva, ristorazione.

TIPOLOGIA D’INTERVENTO E PRESCRIZIONI

Ristrutturazione edilizia (B): in sede di stesura del progetto di restauro devono essere puntualmente verificate le prescrizioni operative di seguito contenute mediante la predisposizione di un adeguato rilievo critico delle facciate e delle murature supportato dalle verifiche dello stato degli intonaci e delle decorazioni.

Fronte sud: ricomposizione dell’originaria forometria e delle proporzioni e rapporti tra pieni e vuoti; la riproposizione di elementi architettonici e decorativi dovrà avvenire sulla base di studi e indagini stratigrafiche sulle murature e dovranno riconoscersi come tali pur garantendo unitarietà all’insieme.

Fronte nord: demolizione delle superfetazioni e ripristino della quota originaria del piano di campagna. Ricostruzione della parte di muratura demolita e ricomposizione fotometrica.

Restauro degli intonaci originari con integrazione delle parti mancanti.

Fronte est: ricomposizione volumetria e forometrica.

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SCHEDA 3 – Edifici dell’azienda agricola Donadello

CARATTERISTICHE GENERALI

Denominazione: Edifici dell’azienda agricola Donadello.

Tipologia: Annessi e volumi tecnici per lo svolgimento della passata attività di allevamento e l’attuale attività agricola.

Epoca di costruzione: nella seconda metà del 1900 in diverse fasi.

MATERIALI E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

Le strutture verticali sono in blocchi di laterizio, calcestruzzo o acciaio; le strutture orizzontali e le strutture di copertura in legno, calcestruzzo o acciaio; il manto di copertura in eternit, lamiera o tegole.

DESTINAZIONI D’USO Originaria: agricola.

Attuale: agricola.

TIPOLOGIA D’INTERVENTO E PRESCRIZIONI Demolizione senza recupero del volume (E).

In alternativa manutenzione ordinaria e straordinaria senza cambio d’uso.

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SCHEDA 4 – Edifici dell’azienda agricola Donadello

CARATTERISTICHE GENERALI

Denominazione: Edifici dell’azienda agricola Donadello.

Tipologia: Annessi ad uso agricolo

Epoca di costruzione: nella prima metà del 1900.

MATERIALI E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

Le strutture orizzontali sono in muratura mista di pietrame e mattoni di laterizio, le strutture orizzontali e le strutture di copertura sono in legno e il manto di copertura in coppi. La cornice di gronda è costituita dal prolungamento della struttura di copertura, gli stipiti e cornici delle finestre sono in pietra e il rivestimento esterno è intonaco.

DESTINAZIONI D’USO Originaria: agricola.

Attuale: agricola.

TIPOLOGIA D’INTERVENTO E PRESCRIZIONI

Demolizione con recupero del volume in altro ambito (D) per la realizzazione di un nuovo fabbricato con destinazione residenziale (Tav. 2 per maggiori specifiche e per il calcolo del volume).

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SCHEDA 5 – Proprietà Quagliato Franco

CARATTERISTICHE GENERALI

Denominazione: Proprietà Quagliato Franco.

Tipologia: Casa unifamiliare.

Caratteristiche dimensionali: altezza due piani.

Epoca di costruzione: anni ‘70.

Interventi successivi: aggiunte volumetriche fuori sagoma.

MATERIALI E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

Le strutture verticali sono in muratura di laterizio, i solai in laterocemento e le strutture di copertura sono in laterocemento con muretti o tavelloni e il manto di copertura in tegole.

La cornice di gronda è in cemento e le murature sono rivestite da intonaco.

DESTINAZIONI D’USO Originaria: residenziale.

Attuale: residenziale.

Futura: residenziale.

TIPOLOGIA D’INTERVENTO E PRESCRIZIONI

Manutenzione ordinaria, straordinaria e ristrutturazione (F).

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SCHEDA 6 – Proprietà Maistro Luisa

CARATTERISTICHE GENERALI

Denominazione: Proprietà Maistro Luisa.

Tipologia: Autorimessa.

Caratteristiche dimensionali: altezza un piano.

Epoca di costruzione: anni ‘80.

MATERIALI E CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE

Le strutture verticali sono in muratura di laterizio, la struttura di copertura è inclinata e in laterocemento, il manto di copertura in tegole. La cornice di gronda è in cemento e le murature sono rivestite da intonaco.

DESTINAZIONI D’USO Originaria: autorimessa.

Attuale: autorimessa.

Futura: autorimessa.

TIPOLOGIA D’INTERVENTO E PRESCRIZIONI

Manutenzione ordinaria, straordinaria e ristrutturazione (F).

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