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La letteratura contemporanea della Bassa California

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Academic year: 2021

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La letteratura contemporanea della Bassa California

La letteratura della Bassa California, come gran parte della letteratura prodotta nelle altre regioni del nord del Messico, è stata caratterizzata, come già accennato in precedenza, da un certo isolamento rispetto alla vita politica e culturale del paese, per lo meno fino agli anni Ottanta, prima del vero e proprio boom letterario.

Secondo Gabriel Trujillo Muñoz

1

fu il giornalismo ad incentivare la nascita di una nuova letteratura nelle regioni della frontiera

2

. Furono, infatti, i giornali, sin dalla loro comparsa (tra il XIX e il XX secolo) i catalizzatori della cultura nella frontiera bassocaliforniana; grazie ai mezzi di comunicazione la regione riuscì finalmente ad uscire dall’isolamento culturale in cui si trovava

3

.

Le prime manifestazioni letterarie della Bassa California, nel periodo che va dai primi del Novecento agli inizi degli anni Sessanta, trovarono spazio sulle pagine di alcuni giornali locali, come El progresista, pubblicato a Ensenada tra il 1903 e il 1904, o su alcune riviste poco conosciute come Minerva (1927-1974) e El detective internacional (1934-1948)

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. L’ampia varietà di proposte poetiche provenivano perlopiù da scrittori improvvisati o esordienti che utilizzavano la formula infallibile del verso in rima, anche se non possedevano le tecniche moderne della scrittura poetica. La produzione narrativa era ancora scarsa, si limitava a brevi racconti, vignette e aneddotica folkloristica. I libri pubblicati erano pochi. Di quest’epoca letteraria è rimasto il tono edificante e didattico di certi poemi e racconti, oltre a un sentimentalismo estremo, a un lirismo pedante, a una retorica forzata e al tono declamatore delle celebrazioni civiche, insieme a

1 Gabriel Trujillo Muñoz è poeta, narratore, saggista e professore presso la Facoltà di Scienze Umane della Universidad Autonoma de Baja California (Mexicali). Dal 2011 è membro della Academia Mexicana de la Lengua. Tra le sue opere letterarie si contano un centinaio di libri pubblicati; come critico letterario e culturale ha pubblicato Mensajeros de Heliconia. Capítulos sueltos de las letras bajacalifornianas 1832-2004 (2004); La cultura bajacaliforniana y ensayos afines (2005); La otra Baja California. Seis décadas de conflictos y calamidades, escándalos y controversias (2009).

2 TRUJILLO MUÑOZ, Gabriel (2003), Los escritores bajacalifornianos y los medios de comunicación, «De distinta ralea», Entrelíneas, Tijuana, p. 73.

3 MATTEI, Davide 2004, p. 107.

4 AA.VV., La literatura en Baja California, Instituto Cultural de Baja California ICBC, Méxicali, pp. 389-408, dal sito http://www.icbc.gob.mx/diccionario_bc.html (ultima consultazione in data 13/04/2014).

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canti appassionati dedicati alla terra natale. Questi elementi concorrono a formare la sensibilità nostalgica del XIX secolo ancora legata all’arte oratoria e ai toni solenni. Quest’epoca, in definitiva, fu caratterizzata dalla mancata diffusione della produzione letteraria, relegata alla sfera locale regionale, e dalla scarsa preparazione e consapevolezza a livello stilistico.

Solo a partire dagli anni Sessanta si ha una maggior presenza pubblica degli scrittori della Bassa California dovuta a una maggiore promozione delle loro opere. Nel 1965, Rubén Vizcaíno (1919 - 2004), considerato il primo promotore culturale della nascente tradizione letteraria della Bassa California

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, fonda la Asociación de escritores de Baja California, attorno alla quale si radunano molti intellettuali dell’epoca. Lo stesso anno nasce la casa editrice Californidad, e nel 1967 la rivista Letras de Baja California, la prima rivista dello stato, diretta da Miguel Ángel Millán Peraza. Il genere prediletto è ancora la poesia, considerata la forma più alta di ogni espressione artistica

6

.

Tra gli anni Sessanta e Settanta del XX secolo compare la prima generazione di scrittori contemporanei della Bassa California, “la generación de la ruptura”, che si distingue da quella precedente per l’uso del linguaggio colloquiale, del verso libero, per la libertà espressiva e per la ribellione critica contro le forme letterarie convenzionali.

Di questa generazione, segnata dai movimenti di contestazione a livello internazionale e dal movimento studentesco del 1968, spiccano i nomi di Eliseo Quiñones

7

, di Jorge Ruiz Dueñas e di Federico Campbell. Quest'ultimo si dedicava ai libri di interviste prima di pubblicare Todo lo de las focas (1978) e Pretexta (1979), i suoi primi due romanzi. La sua opera maestra, La clave morse fu pubblicata solo nel 2001.

Con l’arrivo degli anni Settanta c’è una maggiore attenzione a ciò che viene

5 Nel 1957, sul giornale ABC fu pubblicata la Carta a los profesionistas e intelectuales de Baja California redatta da Rubén Vizcaíno, in cui l’autore si appellava ai suoi contemporanei a favore di una cultura della cosiddetta Californidad, incitandoli alla ricerca della propria identità attraverso le loro opere letterarie. A lui si devono le più importanti iniziative culturali ed educative dell’epoca.

6 AA.VV., La literatura en Baja California, Instituto Cultural de Baja California ICBC, Méxicali, pp. 389-408, dal sito http://www.icbc.gob.mx/diccionario_bc.html (ultima consultazione in data 13/04/2014).

7 Questo poeta e narratore morì prima di compiere i 30 anni, la sua opera ha dato una svolta decisiva alla produzione letteraria degli anni Sessanta.

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pubblicato nella capitale. Si leggono le opere di autori contemporanei come T.S.

Eliot, Xavier Villaurrutia e Octavio Paz. In quegli anni cambia anche l’atteggiamento nei confronti della critica letteraria che consente l’ingresso di nuovi valori e di nuove proposte a livello stilistico-letterario. È soprattutto nell'ambito della poesia in cui si avvertono i primi segnali di rinnovamento letterario sia per quanto riguarda il linguaggio utilizzato che per i temi affrontati.

Il rigore formale e l’autocritica diventano requisiti imprescindibili per raggiungere una certa maturità espressiva. Vengono inaugurati diversi laboratori di scrittura, nuove riviste e alcuni supplementi culturali che ampliano le possibilità di promozione della letteratura locale. Risale a questo periodo l’antologia Siete poetas jóvenes de Tijuana (1974), un’antologia che marcò l’inizio di una nuova era per la poesia della Bassa California. Nel prologo di quell’edizione, scritto da José Jesus Cueva Pelayo, si afferma che «voces nuevas se escuchan y ya siembran inquietudes en el ámbito nacional. Son los jóvenes poetas que como flores del desierto empiezan a brotar en esta península de Baja California»

8

. Si accende una nuova sensibilità letteraria che anticipa una nuova concezione della scrittura poetica, avvicinandola ai valori della letteratura contemporanea, sia nazionale che straniera. Questo periodo è caratterizzato da un graduale superamento delle antiche convenzioni letterarie e, come dice Gabriel Trujillo Muñoz, dalla

«oscilación entre el rigor y el desparpajo formal, la influencia anglosajona como telón de fondo, el predominio del verso libre sobre las formas clásicas, de la descripción sobre la metáfora, la búsqueda exhaustiva de trascendencia, el uso de mitologías populares, la revaloración del entorno cotidiano, del lenguaje coloquial, de la realidad en que se vive

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». La progressiva “rottura” con l’isolamento culturale e comunicativo ha permesso un avvicinamento alle nuove tendenze letterarie e artistiche del paese. La nascente tradizione letteraria della Bassa California, infatti, si fonda sui modelli messicani della modernità: López Velarde, los Contemporáneos, Octavio Paz, Efraín Huerta, José Revueltas, Juan

8 DI-BELLA, José Manuel, et al. (1988), Border Literature. Memoria del encuentro de Literaturas de las Fronteras, Instituto de Cultura de Baja California, Tijuana, p. 464 [voci nuove si sentono e seminano già inquietudini a livello nazionale. Sono i giovani poeti che come fiori del deserto iniziano a germogliare in questa penisola della Bassa California].

9 AA.VV., La literatura en Baja California, Instituto Cultural de Baja California ICBC, Méxicali, pp. 392-393, dal sito http://www.icbc.gob.mx/diccionario_bc.html (ultima consultazione in data 13/04/2014).

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Rulfo, "La onda", sulla controcultura e sugli ultimi -ismos

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.

Gli anni Ottanta sono il periodo culturale e letterario più intenso e variegato nella storia della regione. È il periodo in cui viene lanciato su iniziativa del governo centrale e dell'allora presidente Miguel de la Madrid il Programa Cultural de las Fronteras, un progetto culturale visto da alcuni intellettuali come Rosina Conde come una maniera per «cultivar y nacionalizar a los estados fronterizos, dándose a conocer lo que consideró la esencia de lo mexicano

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» o nel caso di Francisco Luna come una preoccupazione del governo centrale di

«reforzar el fardo romántico de la identidad nacional

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». In questo periodo si ampliano significativamente le opportunità di formazione; si rafforzano le istituzioni educative di livello superiore (con la fondazione delle università UABC, UIA, CETYS, Universidad Pedagógica) e nascono centri di ricerca accademica come il CICESE, il Centro de Investigación Científica y de Educación Superior de Ensenada e il Colegio de la Frontera Norte. Contemporaneamente sorgono nuove istituzioni, come il Centro Cultural de Tijuana, l’Instituto de Cultura de Baja California e l’IMAC, rivolte alla diffusione culturale e artistica.

In questi anni fu fondata anche la Escuela de Humanidades della UABC. La comparsa di numerose riviste, tra queste Hojas, El último vuelo, Esquina baja, Arquetipo, El oficio, Trazadura, Tintas, La ranura del ojo, Yubai, Aquilón, e di vari supplementi culturali (Identidad, Inventario) contribuiscono a incrementare l’offerta culturale e il numero di riconoscimenti pubblici degli autori locali.

Inoltre, con la pubblicazione dell'antologia Fuera del cardumen. Antología de la nueva narrativa bajacaliforniana (1982) e del romanzo breve De infancia y adolescencia (1982), di Rosina Conde Zambada, si inaugura una nuova fase della narrativa bassocaliforniana.

Il crescente numero di premi, borse di studio e concorsi hanno agevolato la produzione letteraria, la promozione e il riconoscimento di autori locali.

In questo periodo, la pubblicazione editoriale conosce un relativo incremento in quanto a numero di copie stampate e alla qualità delle pubblicazioni locali.

Diventa inoltre sempre più frequente la pubblicazione dei più importanti scrittori

10 Ibidem.

11 Cit. in TABUENCA CÓRDOBA, María Socorro 1997, p. 93.

12 Ibidem.

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della Bassa California anche presso case editrici nazionali.

Aumentano i contributi critici a favore di una maggiore diffusione.

Gabriel Trujillo Muñoz, sostiene che sono stati questi cambiamenti a livello culturale a definire e a determinare l'influenza di alcune individualità letterarie della Bassa California:

[...] no es una literatura de grupos, senáculos o manifiestos, sino de individualidades influyentes. Surge a partir de la proliferación de talleres literarios que propician una abundante apertura de espacios para producir, promover y distribuir sus textos (instituciones culturales estatales, municipales, federales, editoriales, periódicos, revistas, encuentros, congresos, etc.)

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.

Questa iniziativa del governo centrale di sostenere diversi programmi culturali che intendono promuovere la cultura di frontiera e migliorare la comunicazione con le regioni del nord fu criticata da molti intellettuali locali per non essere veramente inclusiva ma perché tendeva a privilegiare progetti letterari che annullavano possibili differenze regionali e rafforzavano il mito della purezza dell'identità messicana nel contesto dell'imminente firma del NAFTA.

Nel racconto Por qué Tijuana es el centro del universo, incluso all’interno della sua seconda raccolta No quiero escribir no quiero, lo stesso Crosthwaite sembra mettere in dubbio questa repentina "centralità" della cultura norteña nel contesto politico culturale ufficiale. È un'aspra critica che si manifesta già nel titolo del suo racconto: la parola centro, infatti, fa riferimento in maniera ironica alla posizione periferica che hanno occupato per anni le provincie del nord del paese nella scena politica e culturale messicana.

Il riscatto della letteratura bassocaliforniana è avvenuto con la pubblicazione, dalla metà degli anni Ottanta in poi, di varie antologie che hanno permesso uno sguardo panoramico sulla produzione locale e hanno facilitato la delimitazione del corpus letterario regionale. Tra le antologie più famose si trovano Parvada, jóvenes poetas de Baja California (1985), Un camino de hallazgos (1992), Tierra natal (1987), Antología de la nueva narrativa bajacaliforniana (1987), En la

13 TRUJILLO MUÑOZ, Gabriel (1994), Los signos de la arena. Ensayos sobre literatura y frontera, UABC, Mexicali.

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línea de fuego. Relatos policiacos de la frontera (1990), El cuento contemporáneo de Baja California (1996), Narradores bajacalifornianos del siglo XX (2001), El margen reversible (2003), Across the Line / Al otro lado. The Poetry of Baja California (2002) y Nuestra cama es de flores / Our bed is made of flowers.

Antología de poesía erótica femenina (2007).

Tra le opere e gli autori ripubblicati in quel periodo troviamo: Palos de ciego (1989), di Facundo Bernal López, Tijuana In (1990), di Hernán de la Roca (pseudonimo di Fernando de Corral), Soy un volcán que arrulla el terremoto (1990), de Horacio Enrique Nansen, A Tijuana! (Nosotras las gringas) (1992), di Max Lym (pseudonimo di Miguel Ángel Millán Peraza), Baja California tradicional y panorámica (1992), di María Luisa Melo de Remes, Barco roto (1992), di Eliseo Quiñones e Los días y los años del paraíso (1993), di Julio Ramírez Estrada.

Molti sono stati i contributi critici che hanno permesso di delineare la traiettoria della nuova produzione letteraria valorizzando in senso critico le opere più significative: Sociedad y desierto. Literatura de la frontera norte (1993), Baja California. Piedra de serpiente (1993), Los signos de la arena. Literatura y frontera (1994), Literatura bajacaliforniana siglo XX (1997), De cierto modo. La literatura en Baja California (1998), Fronteras de sal. Mar y desierto en la poesía de Baja California (2000), Tiempos de cultura, tiempos de frontera (2003), La frontera en el centro (2005) y La gran bonanza. Crónica del teatro en BC 1856- 2006 (2006).

Infine, negli ultimi anni, grazie all’introduzione della tecnologia informatica, sono nate nuove forme di scrittura (blog) e tipi di testi (letteratura ipertestuale).

Soprattutto fra i più giovani, si è sviluppato un nuovo tipo di discorsività letteraria e una maniera diversa di concepire il ruolo sociale della letteratura.

Tendenzialmente si è notata una predilezione per le forme brevi di scrittura da parte degli autori contemporanei bassocaliforniani. La poesia ha lasciato spazio a nuove forme narrative come il romanzo breve, il racconto e la minifinzione.

Il racconto in Bassa California è il risultato dell'evoluzione delle cronache, dei

diari di viaggio e degli articoli costumbristi del XIX secolo. Nel XX secolo si

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alimenta della mitologia popolare, delle vignette, dei cartelloni pubblicitari, della pittura, di narrativa testimoniale e cronaca

14

.

Come genere raggiunge il suo apice a partire dagli anni Ottanta. Per Humberto Félix Berumen, il racconto contemporaneo si può collocare più precisamente a partire dal 1982, anno decisivo nella storia della narrativa moderna della Bassa California

15

. In quell'anno furono pubblicati De infancia y adolescencia di Rosina Conde e Fuera del Cardumen

16

, un'antologia in cui sono raccolti racconti di un gruppo di giovani autori: tra questi Virginia González Corona, Daniel Gómez Nieves, Jesús Guerra, Jorge Raúl López Hidalgo e Luis Humberto Crosthwaite.

I due volumi rappresentano il punto di rottura con la narrativa precedente, costumbrista, e inaugurano una nuova attitudine nei confronti della finzione letteraria, sia per quanto riguarda il romanzo che per il racconto.

Tra i fattori che hanno permesso a molti giovani scrittori di contribuire con i loro sforzi a creare una nuova narrativa nella regione, come già accennato in precedenza, vi è stato un rafforzamento dell'educazione media e superiore consentito dalla fondazione di diversi spazi educativi e centri culturali;

l'inaugurazione di nuovi laboratori creativi e letterari dove poter apprendere i rudimenti della tecnica narrativa; lo sviluppo di progetti editoriali per la diffusione e l'approfondimento letterario, come certi supplementi e riviste culturali; infine, una maggiore conoscenza degli autori contemporanei (sia messicani che stranieri), fonti inesauribili di insegnamenti e di spunti stilistici e tematici, accessibili anche grazie all'introduzione di nuovi strumenti informatici che hanno facilitato la fruizione delle informazioni

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.

Tra i vari espedienti narrativi trasmessi dalla letteratura contemporanea troviamo il monologo interiore, la simultaneità dei livelli, la frammentazione del discorso narrativo e la distanza del narratore rispetto all'oggetto della sua attenzione. Si nota una particolare attenzione alla coerenza e alla verosimiglianza

14 Literatura de Baja California - http://larc.sdsu.edu (ultima consultazione in data 27/03/2014).

15 BERUMEN, Humberto Félix (1996), El cuento contemporáneo en Baja California, UABC, Mexicali, p. 9.

16 LÓPEZ HIDALGO, Jorge Raúl, et al. (1982), Fuera del Cardumen. Antología de una nueva narrativa bajacaliforniana, edizione d'autore, Tijuana.

17 Literatura de Baja California - http://larc.sdsu.edu (ultima consultazione in data 27/03/2014).

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della trama. L'aneddoto è la preoccupazione principale ma è anche uno strumento per l'esplorazione formale e sperimentazione stilistica

18

.

Le motivazioni che spingono gli scrittori di questa regione a scrivere sono molteplici: in primo luogo c'è un maggior interesse per i temi sociali; i temi affrontati sono legati all'esperienza diretta della realtà della frontiera, di chi la vive; i personaggi vengono rappresentati in situazioni psicologiche estreme, di frustrazione, abbandono, apatia con una certa focalizzazione dell'autore sui personaggi e sull'atmosfera del racconto a scapito del tono propagandistico e di tesi esplicite utilizzate in precedenza.

Negli ultimi decenni si è passato da una predilezione del genere romanzesco a uno sviluppo crescente del racconto breve considerato da sempre come un genere minore.

Lauro Zavala

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in molti dei suoi scritti vuole sottolineare le principali caratteristiche della prestigiosa minificción hispanoamericana, genere che si è sviluppato proprio nelle ultime decadi del secolo scorso. I racconti o frammenti di racconti catalogati nell'antologia Relatos vertiginosos. Antologías de cuentos mínimos da lui curata, hanno come tratto comune la brevità, la sintesi e la concisione, uniti a un'imbattibile efficacia comunicativa e all'abbandono del tono solenne a favore di una scrittura più sperimentale:

Precisamente uno de los cambios que podemos observar en el cuento surgido durante las últimas décadas es el tono irónico y la naturaleza experimental de esta escritura, si bien durante los primeros años de la década de 1990 los cuentistas más jóvenes han retornado la tradición conversacional y la escritura de géneros tradicionales, como el relato policíaco y la épica de la vida cotidiana. El nuevo cuento mexicano es una práctica de la escritura tan experimental como la poesía, y

18 BERUMEN, Humberto Félix 1996, pp. 10-11.

19 Lauro Zavala (Ciudad de México, 1954) è ricercatore universitario, ed è noto per i suoi scritti sulla teoria della letteratura, teoria cinematorgrafica e semiotica, specialmente per quel che riguarda lo studio dell’ironia, della metafinzione e della minifinzione. Dal 1984 lavora come professore presso l’Universidad Autónoma Metropolitana de Xochimilco, dove coordina l’Área de Concentración en Análisis Cinematográfico. Dal 2010 è membro dell’Academia Mexicana de Ciencias (AMC), per l’area umanistica. Ha creato un sistema di modelli per l’analisi testuale e intertestuale che permotto di analizzare la traduzione intersemiotica. Ha pubblicato diverse antologie tra cui Relatos vertiginosos. Antología de cuentos mínimos (2000), La ciudad escrita.

Humor e ironía en el cuento urbano (2000), Relatos mexicanos posmodernos. Antología de prosa ultracorta, híbrida y lúdica (2001), La minificción en México: 50 textos breves (2002) e Minificción mexicana (2003).

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que atrae cada vez más la atención de numerosos lectores, tal vez debido a dos razones evidentes: la brevedad de su extensión (raramente rebasa las tres o cuatro páginas) y su mimetismo (temático y técnico) con la escritura periodística y otros géneros igualmente cotidianos, como la escritura epistolar y el aforismo

20

.

Si può concludere che il racconto messicano degli ultimi trent'anni si è caratterizzato per la ricerca sperimentale nell'uso del linguaggio, nell'adozione della parodia, dell'ironia e dell'humour e il trattamento quasi giornalistico della quotidianità collettiva.

Gli autori di riferimento da cui deriva questa nuova tendenza narrativa sono, secondo Zavala, Efrén Hernández, Julio Torri, Juan Rulfo, Juan José Arreola, Salvador Elizondo e Augusto Monterroso

21

. Nell'opera di questi autori si osserva una certa predisposizione a giocare con le convenzioni della percezione della realtà sociale, per cui si percepisce il tono ridicolo e grottesco con cui vengono trattate, ricorrendo all'umorismo, alla parodia e all'ironia

22

.

Zavala riconosce alcune caratteristiche formali che accomunano il nuovo racconto messicano contemporaneo del fin de siglo, sorto negli anni '80:

a) il tono ludico: straniamento dalla quotidianità attraverso l'uso della fantasia, dell'umorismo, di non-sense e di giochi di parole;

b) la brevità estrema: tendenza alla scrittura quasi giornalistica e aforistica con una lunghezza che oscilla dalle tre cartelle alle tre righe.

c) la sperimentazione linguistica che va oltre i limiti e le frontiere della tradizione narrativa sia in relazione con altre forme di scrittura (sperimentazione intergenerica) sia all'interno della stessa narrazione (sperimentazione intragenerica)

23

.

Tra i generi che più rappresentano il nord e la sua frontiera troviamo quello poliziesco che negli ultimi anni ha raggiunto il massimo della sua popolarità con il sottogenere della narcoletteratura e l'estetica della violenza.

20 ZAVALA, Lauro (1997), El cuento mexicano contemporáneo, in Literatura, teoría, historia, crítica, Universidad Autónoma Metropolitana, n. 1, p. 213-220.

21 Id., p. 214.

22 Id., p. 216.

23 Ibidem.

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Il genere poliziesco in Messico

Il genere poliziesco ha una lunga tradizione in Messico. Opere come El complot mongol di Rafael Bernal, No habrá final feliz di Paco Ignacio Taibo II e Tiempo de Alacranes di Bernardo Fernández sono alcuni esempi di come questo genere si sia sviluppato e abbia raggiunto il suo auge negli anni Novanta.

L'eterogeneità e l'esponenziale quantità di libri pubblicati dimostrano l'interesse degli scrittori in questo genere di storie che inizialmente trovavano nelle grandi città, e più tardi nella frontiera, l'ambientazione ideale.

Tra i fattori che hanno portato a un incremento nella produzione di romanzi polizieschi in quel decennio vi fu la crisi economica che acuí le divergenze tra le varie zone del paese e un aumento dei tassi di delinquenza.

La pubblicazione nel 1969 de El complot mongol di Bernal diede una svolta sostanziale alla traiettoria del racconto poliziesco messicano che fino a quel momento aveva seguito i passi del genere poliziesco classico in cui la ricerca del vero assassino e il metodo di indagine di un crimine erano alla base della struttura narrativa

24

. Il romanzo fu un'anomalia rispetto alla produzione precedente ma anche rispetto alla letteratura di quegli anni: El complot mongol non aveva, infatti, nulla in comune con l'estetica della letteratura avviata da José Agustín (Inventando que sueño) legata alla cultura del rock e nemmeno con opere come Farabeuf (1965) di Salvador Elizondo o Morirás lejos (1967) di José Emilio Pacheco. Si trattava di un romanzo noir, con un protagonista duro, ma sentimentale, che si interrogava sulla realtà circostante e criticava le istituzioni. Il linguaggio utilizzato era diretto, colloquiale, verosimile. La storia è ambientata nel contesto urbano di Città del Messico, con calle de Dolores che fa da sfondo alle vicende. Città del Messico era allora lo scenario privilegiato dagli scrittori di questo genere di narrativa, in quanto considerata una città sovrappopolata,

24 Il genere poliziesco è inaugurato in Messico negli anni Quaranta, con l'opera di Rodolfo Usigli Ensayo de un crimen (1944), seguita dal volume La obligación de asesinar (1946) di Antonio Helú, i racconti di Peter Pérez, detective de Peralvillo y anexas (1952) di Pepe Martínez de la Vega, Diferentes razones tiene la muerte (1953) di María Elvira Bermúdez, Tres novelas policíacas dello stesso Bernal e per finire Los albañiles (1964) e El garabato (1967) di Vicente Leñero.

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violenta, insicura come tante altre grandi metropoli. La pratica del genere noir e il suo legame con il contesto sociale e politico viene portata all’estremo da Paco Ignacio Tabo II con Días de comabate (1976) e No habrá final feliz (1981), in cui ripropone la linea stabilita da Bernal servendosi dello stesso linguaggio colloquiale e del contesto urbano fatto di luoghi squallidi e di violenza.

Intorno agli anni Novanta anche diversi autori della frontiera nord si cimentano in questo genere letterario.

Tra i fattori che hanno determinato l’incremento della produzione poliziesca vi è lo stesso Taibo II con il suo costante supporto a questo genere; e la crisi economica degli anni Ottanta, che ha influenzato il modo di vivere degli abitanti e acuito le differenze e i contrasti tra le varie zone del paese.

Quitado el velo de la seudoprosperidad y la democracia surgieron con mayor fuerza las redes del narcotráfico, la violencia extrema, los asesinatos, la narcopolítica y más que nunca la evidencia de que la corrupción, ese mal de siglos, continuaba con su apabullante fuerza. En medio de esto, las ciudades de los estados crecieron a un ritmo acelerado, lo mismo Mérida que Monterrey, Tijuana, Puebla o Guadalajara.

La explosión demográfica, la presencia de Universidades Estatales con nivel académico, el crecimiento de posibles lectores, forman parte de un corpus complejo que justifica la practica del policial a fines del siglo XX

25

.

Senza dimenticare l’influenza del NAFTA e la crescente attività dell’industria maquiladora sulle zone di frontiera, che portò un aumento di investimenti stranieri, e un conseguente aumento del livello economico della zona, ma anche un maggiore traffico illegale di droga e di armi e un numero crescente di omicidi e femminicidi, come quelli avvenuti a Ciudad Juárez.

In certi casi il genere poliziesco diventa un pretesto per rappresentare la realtà urbana di frontiera e gli strati sociali marginali: con la pubblicazione di Naufragio (1996),ad esempio, Juan Hernández Luna utilizza lo schema del genere poliziesco per mettere al centro dell’attenzione la città di Puebla.

Anche nell’opera di Francisco José Amparán nel suo Algunos crímenes

25 RODRÍGUEZ LOZANO, Miguel G. (2007), Huellas del relato policial en México, «Anales de Literatura Hispanoamericana», UNAM, 36, p. 61.

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norteños (1992) sono messi in risalto gli spazi urbani della frontiera nord, con le loro strade e i costumi tradizionali.

La figura del detective però non è più quella tradizionale: in certi casi sono le persone comuni o giornalisti d'inchiesta che si incaricano di risolvere i casi rimasti irrisolti a causa di un sistema politico e di autorità corrotte.

Ante este vacío de vocación dectactorial oficial, en muchas ocasiones el espacio es ocupado tanto por individuos de la sociedad civil, como por periodistas que tratan de inyectar un poco de justicia en un entorno confuso y violento

26

.

I giornalisti protagonisti dei romanzi polizieschi della frontiera nord sono consapevoli che ottenere giustizia di fronte a certi reati è impossibile in un paese come il Messico; il loro obiettivo è quello di esporre i fatti e fare luce sulla verità.

La ricerca della verità sta alla base di ogni indagine. Questa è l'unica cosa a cui possono aspirare, a volte anche a costo della loro vita. È risaputo che in Messico il giornalismo di inchiesta ha rappresentato una sentenza di morte per molti giornalisti.

Di fronte alla complicità (o nei migliori dei casi all'indifferenza) dei presunti responsabili con le autorità competenti, il giornalista nelle vesti del detective decide di avviare le indagini da solo.

La figura del giornalista come detective non è esclusiva della narrativa poliziesca del nord; già María Elvira Bermúdez, uno dei pilastri della teoria, della critica e della pratica di questo genere del XX secolo, con il suo persoanggio Armando Zozaya, proponeva un tipo di giornalista che aiutava nelle indagini e a volte sostituiva il lavoro della polizia. Lontano dalla figura del detective “duro”, Zozaya era un personaggio razionale e analitico, che osservava i fatti a distanza senza mai immischiarsi nei casi oggetto delle sue indagini

27

.

La violenza che oggi affligge il Messico, associata per lo più al fenomeno del

26 RAMÍREZ-PIMIENTA, Juan Carlos – VILLALOBOS, José Pablo (2010), Detección pública/Detección privada. El periodista como detective en la narrativa policiaca norfronteriza, «Revista Iberoamericana», 75, n. 231, pp. 377-391.

27 RAMÍREZ-PIMIENTA, Juan Carlos 2010, p. 379.

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narcotraffico, è un tema di grande interesse sociale. Solo negli ultimi 14 mesi si sono verificati circa 24 mila omicidi in tutto il paese, senza contare le innumerevoli sparizioni e sequestri

28

.

Con la dichiarazione di guerra contro il narcotraffico l'ex presidente Felipe Calderón innescò un'esplosione di violenza spropositata che continua tuttora a mietere vittime. Pare che nemmeno le misure prese dal nuovo presidente Peña Nieto siano sufficienti per arrestare l'ondata di terrore che ormai ha preso il sopravvento nella vita quotidiana delle persone che vivono la frontiera.

Lo que sucede en México es histórico y necesitamos ver qué pasa con el país y los mexicanos, tanto allá como aquí en Estados Unidos, qué es lo que les está causando no sólo la guerra contra el narcotráfico, sino el contacto con él durante tantos años

29

.

Di fronte a questa realtà fatta di violenza e impunità nasce una nuova forma di fare letteratura: la narcoliteratura è una nuova corrente letteraria contemporanea in auge in questi ultimi anni in Messico. Élmer Mendoza (Culiacán, 1949) ne è l'esponente più importante con il romanzo Balas de plata

30

. Il suo obiettivo, afferma, è quello che «i lettori abbiano paura di morire prima di finire il libro

31

».

Come sottogenere del poliziesco, la narcoliteratura ha trovato nella frontiera nord del Messico lo spazio ideale per svilupparsi.

28 Secondo quanto riporta la rivista Zeta, una delle riviste più attive in Bassa California nell'ambito di inchieste sul narcotraffico, le misure prese dal nuovo governo di Enrico Peña Nieto non sono ancora sufficienti a contrastare l'ondata di violenza derivata dalla guerra tra cartelli della droga. Nonostante in questo periodo siano stati catturati e abbattuti alcuni tra i narcos più potenti del Messico, tra cui el mismísimo Archivaldo “Joaquín El Chapo” Guzmán Loera, «los resultados no son favorecedores: 23 mil 640 asesinatos violentos en 14 meses. Baja California sigue entre los principales afectados, ocupando el lugar número siete, con 986 asesinatos. Las entidades más aquejadas son Guerrero, con 2 mil 457 muertos; Estado de México, con 2 mil 367; y Chihuahua, con 2 mil 005; seguidas de Jalisco, Michoacán y Sinaloa» - dal sito http://www.zetatijuana.com/ZETA/para-empezar/23-mil-640- asesinatos/#sthash.cgKD4pV7.dpuf (ultima consultazione in data 29/03/2014).

29 JIMÉNEZ, Arturo, Censurar narcocorridos, sin estudiarlos, es cerrar los ojos, alerta

investigador, «La Jornada», 13 luglio 2011,

http://www.jornada.unam.mx/2011/07/13/cultura/a04n1cul (ultima consultazione in data 31/03/2014).

30 Il romanzo è stato tradotto in Italia da Pino Cacucci e pubblicato nel 2010 dalla casa editrice La Nuova Frontiera con il titolo Proiettili d'argento.

31 GALLÓN SALAZAR, Angélica, Narcoliteratura: letras sin miedo, «El Espectador», 15 agosto 2009, http://www.elespectador.com/impreso/cultura/articuloimpreso156298-narcoliteratura- letras-sin-miedo (ultima consultazione in data 12/04/2014).

(14)

Il narcotraffico fa parte della realtà di frontiera; gli scrittori che affrontano questo tema si occupano semplicemente di ritrarre in chiave fittizia e sperimentale la realtà che li circonda.

Ritrarre il narco vuol dire ritrarre il caos, il disordine. Rafael Lemus lo spiega nel suo articolo Balas de salva:

¿Qué es el narco? En principio, el puto caos. O eso. Un elemento anárquico, desequilibrante, destructor. Una Organización en contra de lo organizado. El desgobierno. Antes de fijar su propio orden, mina otro. Sus lecciones son las del nihilismo: el dominio de la violencia, la futilidad de la vida, la victoria de la muerte. Ésas y esta otra: la incoherencia. No hay justicia ni armonía en su imperio.

Se muere porque sí, se mata por lo mismo. […] Impera la irracionalidad y el vacío

32

.

La “narcoletteratura” ha generato numerose polemiche: per alcuni è una forma di opportunismo, sciacallaggio che lucra sulle disgrazie del paese; per altri invece compie una funzione di analisi e di denuncia sociale.

Durante la presentazione del suo ultimo romanzo Nombre de perro (2012) alla Fiera del Libro di Guadalajara del 2012, Élmer Mendoza ha difeso la narcoliteratura dalle accuse di opportunismo sottolinenadone la funzione di denuncia sociale e la stretta attinenza con un'estetica della violenza diffusa in tutte le arti, non solo nella letteratura:

Es una estética de la violencia que se está dando en el cine y la música pero también en la ópera, la danza, las artes plásticas y el teatro. Es todo un movimiento, no es oportunismo. Es como descubrir una veta de metales: habrá quien saque las mejores pepitas y quienes solo rasquen. Me gusta la palabra narcoliteratura porque los que estamos comprometidos con este registro estético de novela social tenemos las pelotas para escribir sobre ello porque crecimos allí y sabemos de qué hablamos

33

.

32 LEMUS, Rafael (2005), Balas de salva. Notas sobre el narco y la narrative Mexicana, «Letras Libres», settembre, p. 40.

33 PRADOS, Luis, Élmer Mendoza: “La narcoliteratura no es oportunista”, «El País», 26

novembre 2012, dal sito

http://cultura.elpais.com/cultura/2012/11/26/actualidad/1353959091_080283.html (ultima

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Fanno parte di questa corrente anche i narcocorridos, concepiti come canti di guerra, che narrano le gesta di alcuni fra i più potenti narcotrafficanti del Messico.

Queste composizioni spesso sono commissionate dagli stessi capos per esaltare la loro fama. Secondo l'accademico Juan Carlos Ramirez-Pimienta

34

non è possibile prescindere da questa produzione musicale che ormai è entrata a far parte della tradizione popolare regionale. Proibirla sarebbe negare l'evidente realtà che circonda chi vive alla frontiera.

consultazione in data 30/03/2014).

34 JIMÉNEZ, Arturo, Censurar narcocorridos, sin estudiarlos, es cerrar los ojos, alerta

investigador, «La Jornada», 13 luglio 2011,

http://www.jornada.unam.mx/2011/07/13/cultura/a04n1cul (ultima consultazione in data 31/03/2014).

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