• Non ci sono risultati.

Dal punto di vista paesaggistico, l’area è inserita nel contesto agro-silvo-pastorale tipico della fascia collinare-montana dell’Appennino settentrionale

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Dal punto di vista paesaggistico, l’area è inserita nel contesto agro-silvo-pastorale tipico della fascia collinare-montana dell’Appennino settentrionale"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

CONCLUSIONI

Lo studio svolto ha permesso di delineare la componente floristica e vegetazionale del sito estrattivo dismesso e delle aree limitrofe, in base alla quale è possibile ricavare diverse informazioni sulle caratteristiche ambientali dell’area in esame.

La presenza di un elevato numero di specie vegetali censite e la notevole variabilità floristica rilevata nel corso della stagione vegetativa dimostrano il buon grado di naturalità conservato dall’area, nonostante l’intenso impatto antropico subito soprattutto in passato, legato in primo luogo all’attività estrattiva.

Sono state, inoltre, rinvenute numerose specie di interesse comunitario e regionale, nonché alcune entità endemiche dell’Appennino settentrionale, oltre ad un buon numero di specie di indubbio valore naturalistico, quali quelle appartenenti alla famiglia delle Orchidaceae.

La diffusione di queste entità, unita alla limitatezza del contingente esotico, rende l’area un ambiente di particolare pregio, meritevole, quindi, di interventi di tutela e recupero.

L’analisi floristica e vegetazionale si è rivelata utile anche per la determinazione dello stadio attuale e delle varie fasi della successione evolutiva in atto nel sito estrattivo abbandonato, di fondamentale importanza ai fini di un intervento di recupero ambientale. La ricolonizzazione spontanea della cava da parte di specie vegetali pioniere è interpretabile come lo stadio iniziale della serie, che condurrà verso la ricostituzione dell’originaria copertura forestale. Dati i lunghi tempi richiesti dalla successione naturale, sono stati proposti alcuni interventi di ripristino morfologico e di ingegneria naturalistica, atti ad accelerare tale processo.

Dal punto di vista paesaggistico, l’area è inserita nel contesto agro-silvo-pastorale tipico della fascia collinare-montana dell’Appennino settentrionale. Tale contesto presenta una notevole eterogeneità ambientale, costituita dall’alternanza di boschi, praterie e coltivi, che, nell’insieme, formano un agroecosistema complesso,

97

(2)

caratterizzato da un’elevata biodiversità.

Data la stretta dipendenza di tale ambiente dallo svolgimento delle attività colturali, fenomeni di abbandono o scarsa manutenzione, in parte già in atto nell’area in esame, provocano la riduzione e la scomparsa di molte nicchie ecologiche necessarie alla sopravvivenza di svariate specie animali e vegetali. A questo proposito, è auspicabile l’adozione di forme di gestione agro-silvo-pastorale sostenibili dal punto di vista ambientale, che contribuiscano alla conservazione e valorizzazione di questi habitat.

98

Riferimenti

Documenti correlati

i. Fermo restando quanto stabilito dalla legge e dallo Statuto dell’Un one in ordine anche aila curata ‘mnma de conferimenti, che a; sens deiVart,24, co6, r,2i/2O12 è fssato in 5 cnn.

ore 17,30 Giuseppe Ferrarello Vice Sindaco Comune di Gangi- ''Strategia Nazionale Aree Interne: esperienze del Comune di Gangi e della Rete dei Comuni delle Madonie''. ore

Nell’area del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e nelle immediate vicinanze sono state raccolte 33 specie di Odonati, 19 delle

Contributo alla conoscenza della coleotterofauna acquatica dell’Appennino romagnolo (Insecta Coleoptera Gyrinidae, Haliplidae, Noteridae, Hygrobiidae, Dytiscidae,

di riattivazione di settori di grandi frane complesse a cinematica lenta, che associano scivolamenti di roccia a scivolamenti di terra, e che caratterizzano la dinamica recente

I dati raccolti, per quanto specifici di ogni fenomeno considerato e utili pertanto ad una valutazione delle condizioni di pericolosità e rischio a scala di sito, che comunque

Il rampichino alpestre è risultato abbastanza diffuso all’Abetone: la nostra indagine ne ha confermato la presenza sia nelle abetine della zona delle Regine che

Riassunto - Quattro specie degne di nota sono segnalate per la Toscana: Cuscuta campestris Yuncker (Convolvulaceae), regi- strata per la seconda volta in questa regione;