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Successivamente viene descritta la rete di monitoraggio di qualità dell’aria

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Academic year: 2021

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4. AREA ALLO STUDIO

Prima dell’applicazione dei codici di calcolo CALMET e CALPUFF, si ritiene opportuno fornire un quadro generale dell’area allo studio costituita dalla Provincia di Arezzo. L’analisi inizia con una caratterizzazione generale della zona, dal punto di vista geografico, orografico, socioeconomico e di utilizzo del territorio, a cui segue una descrizione delle condizioni meteoclimatiche, in particolare dei campi di velocità del vento e di temperatura media.

Successivamente viene descritta la rete di monitoraggio di qualità dell’aria

esistente nel Comune di Arezzo, per poi concentrarsi sull’analisi dei dati di

inquinamento relativamente alle due stazioni che rilevano PM10. Viene infine

esaminato lo scenario emissivo, sia in relazione ai dati dell’Inventario Regionale

di Emissione che a quelli censiti a livello provinciale. In questo paragrafo viene

inoltre descritta anche un’applicazione pratica consistente nella misura di PM10

al camino di un cementificio ubicato nei pressi di Rassina, provincia di Arezzo.

(2)

4.1 Caratteristiche generali

Il dominio di studio è costituito dalla Provincia di Arezzo, la fascia più orientale tra le dieci province della Regione Toscana (Vedi figure 4.1.1 e 4.1.2).

La superficie su cui si estende è di 3231,95 Km 2 , compresa tra le coordinate Gauss Boaga X=1693694 m e X=1771661m e le coordinate Y=4782230 m e Y=4861812 m; le Regioni con cui confina sono l’Emilia Romagna, le Marche e l’Umbria mentre le province Toscane limitrofe sono quelle di Siena e di Firenze.

Fig. 4.1.1- Localizzazione della Provincia di Arezzo nella Regione Toscana

Fig. 4.1.2 - Mappa della Provincia di Arezzo

In direzione N-S il territorio provinciale si estende tra il monte Falterona,

nell’Appennino Tosco-Romagnolo e la sponda settentrionale del lago

Trasimeno; in senso O-E si sviluppa dai monti del Chianti alle falde del monte

(3)

Carpegna e all’alto corso del fiume Foglia. All’interno di questo territorio si possono distinguere, oltre alla piana del capoluogo, quattro caratteristiche aree geografiche: il Casentino, il Valdarno Superiore, la Valtiberina e la Valdichiana

/18/ . La figura 4.1.3 rappresenta la città di Arezzo e le sue quattro vallate di cui nel seguito sono riportate le caratteristiche principali.

Fig. 4.1.3 - Rappresentazione della piana di Arezzo e delle quattro vallate aretine (tratto da www.apt.arezzo.it)

Il Casentino corrisponde al tratto superiore dell’Arno, compreso tra i

massicci dell’Alpe di Catenaia ad est e del Pratomagno ad ovest; dal punto di

vista orografico appare come un’ampia conca intervallata da brevi pianure

alluvionali. Per quanto riguarda l’utilizzo del territorio il Casentino, pur

presentando centri urbani in notevole espansione è, tra le quattro vallate

aretine, quella più ricca di aree di bosco (si ricordano le secolari foreste

casentinesi). La figura 4.1.4 evidenzia la vallata del Casentino e i Comuni che

ne fanno parte.

(4)

Fig. 4.1.4 - Rappresentazione dei Comuni del Casentino (tratto da www.apt.arezzo.it)

Il Valdarno Superiore (Vedi figura 4.1.5) si presenta sottoforma di una vallata alluvionale chiusa a N-E dal massiccio del Pratomagno e delimitato a S- O dai Monti del Chianti. E’ la zona della Provincia che presenta più varietà di paesaggi: alpestre sulle pendici del Pratomagno; collinare a sud, nella zona della Valdambra ed verso il Senese, caratterizzato dall’opera dell’uomo nella parte centrale (attraversata dall’Autostrada del Sole e dalla Direttissima ferroviaria).

Fig. 4.1.5 - Rappresentazione dei Comuni del Valdarno Superiore

(tratto da www.apt.arezzo.it)

(5)

La Valtiberina è compresa tra l’Alpe della Luna ad E e l’Alpe di Catenaia ad O ed è attraversata dal corso superiore del fiume Tevere. Il paesaggio è prevalentemente collinare. La figura 4.1.6 rappresenta questa vallata e i comuni che ne fanno parte.

.

Fig. 4.1.6 - Rappresentazione dei Comuni della Valtiberina (tratto da www.apt.arezzo.it)

La Valdichiana rappresenta la vallata a S-O rispetto alla piana di Arezzo

e si presenta sottoforma di una pianura, fondo di un antico bacino palustre,

oggetto di progressive bonifiche, durante i secoli passati. E’ interamente

attraversata dal Canale Maestro della Chiana, fenomeno che ha causato la

concentrazione dei maggiori centri abitati sulle alture laterali mentre ha privato

la zona di veri centri urbani (con l’eccezione di Cortona). Il paesaggio tipico è

quello delle aree agricole, con oliveti e vigneti ai lati, mentre nella parte centrale

assume le caratteristiche di una terra di bonifica. La Valdichiana inoltre è un

passaggio obbligato delle più importanti vie di comunicazione fra il nord e il sud

della penisola. La rappresentazione della Valdichiana e dei suoi Comuni è

mostrata in figura 4.1.7.

(6)

Fig. 4.1.7 - Rappresentazione dei Comuni della Valdichiana (tratto da www.apt.arezzo.it)

La piana di Arezzo, infine, nasce come una pianura spartiacque tra il

lago del Valdarno Superiore e quello della Valdichiana dove si depositarono le

alluvioni dell’Arno. La città di Arezzo, posta a circa 296 m sul livello del mare,

nasce sulla conca della piana aretina, inizialmente con una classica forma “a

campana”, mentre in seguito la città si sviluppa, anche oltre le mura medicee,

verso la pianura. Oggi la città Arezzo è un importante nodo di comunicazione,

collegata con le altre città della Toscana, tramite una fitta rete ferroviaria,

stradale e autostradale. Il censimento 2001 conta circa 90000 abitanti (91.582

abitanti) dislocati su una superficie di circa 386 km² /19/ . La “saturazione

insediativa“ inoltre, che è avvenuta negli ultimi anni, ha portato sostanziali

modifiche rispetto al passato, non solo nel paesaggio e ma anche negli utilizzi

del territorio. A tal proposito la figura seguente e la figura 4.1.9 mostrano

rispettivamente le principali arterie di comunicazione e l’edificato della Provincia

ed in particolare per la città di Arezzo. Il programma utilizzato per la

visualizzazione della mappa è Arc View Gis 3.2.

(7)

Fig. 4.1.8 - Le principali vie di comunicazione delle Provincia di Arezzo

Fig. 4.1.9 - Edificato nella Provincia di Arezzo

La morfologia del territorio aretino, articolata in rilievi Appenninici, colline e aree alluvionali di pianura, viene rappresentata nella figura seguente relativa alla struttura orografica della Provincia di Arezzo. Nella stessa figura è inoltre riportato il “land-use”

Fig. 4.1.10 –Orografia e land-use della Provincia di Arezzo

(8)

Per quanto riguarda il lato amministrativo la Provincia è suddivisa in 39 comuni (Vedi figura 4.1.11) e conta circa 330.000 abitanti residenti.

Fig. 4.1.11 - Localizzazione dei Comuni della Provincia di Arezzo (tratto da www.arezzocitta.com)

In particolare la popolazione residente è aumentata progressivamente da 314.564 abitanti nel 1991 sino a 330.123 abitanti nel 2004 (censimento dell’Istat al 1 gennaio 2004, Vedi figura 4.1.12), dei quali 93.783, residenti nel Comune di Arezzo /20/ .

Fig. 4.1.12 – Numero di abitanti nella Provincia di Arezzo

(tratto da /20/)

(9)

La crescita della popolazione è andata di pari passo con il progressivo avanzamento dell’economia aretina che, con più di un’impresa ogni dieci abitanti, si pone decisamente all’avanguardia, a livello nazionale, per spirito d’impresa.

I dati provvisori relativi al censimento 2001 evidenziano, rispetto al precedente appuntamento censuario del 1991, uno sviluppo delle imprese pari al 6% ed una crescita occupazionale pari al 10,5%; analogamente dall’esame del sistema economico aretino nel quadriennio 1998-2001 si rileva un aumento nel numero di imprese attive (Vedi tabella 4.1.1).

1998 1999 2000 2001

Valtiberina 3.359 3.456 3.438 3.446

Area aretina 12.030 12.455 12.607 12.656

Casentino 3.271 3.338 3.322 3.285

Valdichiana 5.953 6.063 5.995 5.988

Valdarno sud 7.536 7.690 7.750 7.835

Totale 32.149 33.002 33.112 33.210

Tab. 4.1.1 - Numero di imprese attive nella Provincia di Arezzo

(tratto da Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, Atlante socio- economico della Provincia di Arezzo )

L’area aretina è la zona caratterizzata dal maggior numero di imprese attive (12.656 nel 2001); seguono in ordine il Valdarno (7.835 imprese), la Val di Chiana (5.953 imprese), la Valtiberina (3.446 imprese) ed infine il Casentino (3.286 imprese).

Le attività presenti nella Provincia nel primo trimestre del 2005 sono

34.238 e risultano distribuite come rappresentato nella tabella seguente.

(10)

ATTIVITA' TOTALE IMPRESE

AGRICOLTURA E PESCA 7.741

MINIERE, CAVE ED ESTRATT. 22

INDUSTRIA 5.773

- Tessile 323

- Confezioni 463

- Cuoio, borse, calzature 381

- Legno e Mobili 750

- Meccaniche 1.153

- Oreficeria 1.590

ENERG. ELETTRICA, GAS, ACQUA 21

COSTRUZIONI 5.290

COMMERCIO 7.802

- Commercio dett. autov. e motoc. 927

- Commercio ingr. esclusi autov. e motoc. 2.620 - Commercio dett. escluso autov. e motoc. 4.255

PUBBLICI ESERCIZI 1.423

TRASPORTI 1.034

SERVIZI FINANZIARI 704

ALTRI SERVIZI 2.808

ISTRUZIONE 81

SANITÀ 65

ALTRI SERV. SOCIALI 1.405

SENZA CODIFICA 69

T O T A L E A T T I V I T À 34.238 Tab. 4.1.2 - Attività nella Provincia di Arezzo nell’anno 2005

I settori di maggiore rilievo sono rispettivamente quelli del commercio,

dell’agricoltura, dell’industria e delle costruzioni. Tra le attività più sviluppate si

può evidenziare quella delle aziende orafe (nelle quali vengono considerate

tutte quelle che lavorano metalli preziosi e non solo oro) per le quali Arezzo si

pone tra le province più importanti dell’intera Nazione insieme a quella di

Vicenza. Nel 2001 le aziende orafe iscritte sono risultate 1600 di cui 274 hanno

dichiarato più di 10 dipendenti (dati gentilmente concessi dalla CCIAA, Camera

di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura, di Arezzo).

(11)

4.2 Analisi climatologica della Provincia di Arezzo

L’insieme dei dati meteorologici rappresenta, insieme all’inventario delle sorgenti di emissione, la base su cui su cui fondano i modelli di dispersione.

A parità di carico emissivo, infatti, l’instaurarsi di condizioni critiche per l’inquinamento atmosferico dipende dalle condizioni meteorologiche.

La turbolenza atmosferica e fenomeni di trasporto da parte del vento provocano un rimescolamento nello strato superficiale dell’atmosfera, determinando la diluizione degli inquinanti. La rimozione fisica avviene principalmente attraverso le precipitazioni (deposizione a umido), nonché per reazioni chimiche (rimozione chimica).

Le informazioni meteo sono costituite da misure registrate in stazioni di rilevamento meteorologico, che possono essere classificate in :

 Stazioni di osservazione e misura in superficie, esclusivamente al livello della superficie terrestre;

 Stazioni di misurazione in quota.

L’analisi climatologica della Provincia di Arezzo è stata effettuata sulla base dei dati registrati nel triennio 2001-2003 nelle stazioni di Arezzo Aeroporto, di proprietà dell’Aeronautica Militare Italiana e della stazione di Pratomagno, di proprietà dell’ARSIA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel settore Agricolo-forestale).

Entrambe le stazioni sono postazioni di misura in superficie; pertanto i dati in quota devono essere estrapolati.

La figura 4.2.1 rappresenta l’ubicazione delle due stazioni all’interno della Provincia di Arezzo.

Nei due paragrafi che seguono sono analizzati i dati meteo registrati nelle due stazioni; in particolare quelli relativi ad Arezzo Aeroporto sono stati trattati in modo più approfondito, in quanto sono quelli che poi sono stati utilizzati come input per il codice di calcolo CALMET.

I dati di origine, forniti dall’Aeronautica Militare e dall’ARSIA, sono costituiti da valori medi (generalmente orari) di alcune grandezze meteorologiche (Vedi Appendice 1 e 2).

Per ottenere una rappresentazione più sintetica e leggibile i dati iniziali

sono stati elaborati attraverso procedure di ordinamento appositamente messe

(12)

a punto (per i dati dell’Aeronautica) e mediante l’utilizzo di programmi di calcolo e di grafica (Microsoft Excel e WRPlotView /21/ ).

Fig. 4.2.1 - Stazioni meteorologiche nella Provincia di Arezzo

(13)

4.2.1 Stazioni Arsia

Il Servizio Agrometeorologico dell’ARSIA gestisce una rete di rilevamento costituita da 116 stazioni agrometeorologiche distribuite sul territorio della Toscana (Vedi figura 4.2.2). Dieci di queste stazioni sono di tipo sinottico e sono dotate di sensori del vento posti a 3 e 10 metri di altezza, secondo gli standard strutturali fissati dall’ Organizzazione Meteorologica Mondiale. I dati rilevati dalla rete vengono trasmessi attraverso opportuni ripetitori radio alla sede operativa di Pisa, in cui sono archiviati automaticamente nel database del Servizio. I dati rilevati dalle stazioni vengono elaborati e registrati su base oraria e sotto forma di estremi giornalieri e, con la stessa cadenza, vengono registrati nell’archivio del Servizio ed elaborati con diversi passi di aggregazione (giornaliera, decadale, mensile, ecc.) /22/ .

Fig. 4.2.2 – Rete di rilevamento meteorologico dell’ARSIA

La rete di rilevamento della Provincia di Arezzo è costituita da undici

centraline (Vedi tabella 4.2.1) distribuite nel territorio delle quattro vallate

aretine.

(14)

CODICE STAZIONE LOCALITA' QUOTA

39 ANGHIARI ANGHIARI 320

83 CASTIGLION FIBOCCHI CASTIGLION FIBOCCHI 290

37 CESA MARCIANO DELLA CHIANA 250

112 CESA COLLINA MARCIANO DELLA CHIANA 250

84 CORTONA CORTONA 270

38 OTTAVO AREZZO 300

40 PIEVE SANTO STEFANO PIEVE SANTO STEFANO 800

502 POPPI POPPI 416

78 PRATOMAGNO LORO CIUFFENNA 700

26 SESTINO SESTINO 1000

105 STIA STIA 830

Tab. 4.2.1 - Stazioni meteorologiche ARSIA nella Provincia di Arezzo I dati rilevati dall’Arsia, pur consentendo il loro impiego in diversi campi, sono principalmente finalizzati all’ utilizzo in ambito agricolo. Pertanto i sensori di velocità del vento sono spesso collocati a bassa quota (circa tre metri).

Poiché, per studiare i fenomeni di dispersione atmosferica degli inquinanti, è necessario conoscere la velocità del vento a quote più elevate, l’attenzione è stata focalizzata sulla stazione di Pratomagno, ubicata nel comune di Loro Ciuffenna, in quanto provvista di un anenometro collocato a 10 metri di altezza.

Nella tabella 4.2.2 sono descritte le principali caratteristiche di questa stazione

di misura, mentre nella figura 4.2.3 è rappresentato lo strumento utilizzato per

rilevare la velocità del vento.

(15)

PRATOMAGNO LOROCIUFFENNA

UTM: E 720200, N 4827800; Quota 700 m Sensori

Codice Nome Altezza (cm) Unità Misura Risoluzione

DV10 Gonio-anemometro 1000 grado 1

EL Eliofanometro 80 min 1

PA Barometro 180 HPa 1

PP Pluviometro 180 mm 0.2 - 0.5

RD Radiometro per diffusa 80 W/mq

RG Radiometro globale 300 W/mq

TA Termometro 180 °C 0.1

TS20 Termometro -20 °C 0.1

TS40 Termometro -40 °C 0.1

TT Termometro 5 °C 0.1

UR Igrometro 180 %

VV03 Anemometro 300 m/s 0.1

VV10 Anemometro 1000 m/s 0.1

Tab. 4.2.2 - Strumentazione utilizzata nelle stazioni ARSIA della Provincia Anemometro (strumento per la misura della velocità della componente orizzontale del vento).

Apparecchio costituito da un generatore di impulsi optoelettronico, formato da una girante a tre coppe, solidale con lo strumento e da un diodo emettitore, che invia la sua luce, attraverso un disco forato, ad un sensore ottico. Al variare della velocità del vento varia la velocità di rotazione del disco e, di conseguenza, il numero di impulsi generato per unità di tempo.

Dati tecnici

Unità di misura m/s, Soglia <= 0.5 m/s, Precisione +/- 2% fs, Sensibilità 20 Hz/ms -1 Fig. 4.2.3 – Anemometro

(tratto da http://www2.arsia.toscana.it)

(16)

Per l’anno 2001 e fino al 24 Aprile 2002 i dati sono stati forniti con frequenza oraria; in seguito ogni 15-30 minuti (Vedi tabella 4.2.3 e 4.2.4).

Per le elaborazioni grafiche quali strumenti di calcolo sono stati utilizzati Microsoft Excel e Wr Plot View (Vedi tabella 4.2.5).

Un esempio dei dati di origine forniti dall’ARSIA è riportato nell’Appendice 1.

DATA-ORA PP IP TA RH DV VV

01/01/01-00 0 0 1.4 135 2

01/01/01-01 0 0 0.9 135 1.1

01/01/01-02 0 0 0.8 112 2.4

01/01/01-03 0 0 0.1 90 1.4

01/01/01-04 0 0 -0.3 112 1.3

01/01/01-05 0 0 -0.4 337 1.8

01/01/01-06 0 0 -0.6 135 2.4

01/01/01-07 0 0 -0.6 135 2.2

01/01/01-08 0 0 -0.4 112 1.1

01/01/01-09 0 0 1.6 0 0.8

01/01/01-10 0 0 3.3 90 1.1

01/01/01-11 0 0 4.1 135 1.1

01/01/01-12 0 0 4.9 112 1.3

01/01/01-13 0 0 4.6 135 2.1

01/01/01-14 0 0 5.2 135 2.4

01/01/01-15 0 0 5.2 135 3.3

Legenda:

PP = pioggia mm

IP = intensità pioggia mm/minuto TA = temperatura dell'aria °c RH = umidità relativa percentuale %

DV = direzione prevalente espressa in gradi (0° = nord) VV = vento m/s

…=dato non rilevato

Tab. 4.2.3 - Dati in forma oraria

(17)

Tab. 4.2.4 - Dati con cadenza di 15-30 minuti Data Ora

078 PP TOT

078 IP MAX

078 TA MIN

078 TA MAX

078 TA MED

078 RH MIN

078 RH MAX

078 RH MED

078 DV PRE

078 VV MAX

078 VV MED

24/04/2002 11.45 0 0 9.10 5.4 3.1

24/04/2002 12.00 0 0 16.2 16.5 16.3 36 37 36 11.09 8.5 4.2

24/04/2002 12.15 0 0 10.09 9.6 4.2

24/04/2002 12.30 0 0 16 16.6 16.2 36 37 37 10.11 6.5 3.1

24/04/2002 12.45 0 0 11.09 7 4.6

24/04/2002 13.00 0 0 16 16.3 16.1 36 38 37 9.10 5.7 2.7

24/04/2002 13.15 0 0 9.11 4.6 1.9

24/04/2002 13.30 0 0 16 16.5 16.3 34 37 36 2.01 3.4 1.2

24/04/2002 13.45 0 0 13.16 2.9 1.2

24/04/2002 14.00 0 0 16.3 17 16.6 34 37 35 10.11 3.9 1.4

24/04/2002 14.15 0 0 12.11 3.7 1.7

24/04/2002 14.30 0 0 16.6 17 16.8 36 38 37 11.14 4 1.7

24/04/2002 14.45 0 0 12.10 3.4 1.8

24/04/2002 15.00 0 0 16.3 16.7 16.5 36 40 38 11.10 5.3 3

Legenda

Temperatura = [°C]: (TMax, TMin, T08 e T19 solari, Tmed = Media giorn.) Umidita' = [%]:(UMax, U08, U14, U19 solari, UMed=Media giorn.) Pioggia = [mm]:(PTot=totale giorn., PMax=massima consecutiva) Vento = [m/s]:(VMax=vel. massima reg., VMed=vel.media giorn.) P =Dir. Pro. (1=N 2=NE 3=E 4=SE 5=S 6=SO 7=O 8=NO) Rtot =[Watt/mq/h]:(Radiaz.globale media oraria della giorn.) Eva = [mm]:(Acqua evaporata)

Eva = [mm]:(Acqua evaporata) Bf = [Ore]:(Bagnatura fogliare)

*** = (Dato mancante)

DVPRE=direzione prevalente 1°prevalente.2° prevalente

(espressa in 16 settori), settore 1=nord

(18)

Tab. 4.2.5 - Esempio di foglio di calcolo di Wr Plot

Poiché, ai fini dell’affidabilità delle valutazioni, è necessario tener conto della disponibilità delle misure, la soglia limite è stata scelta in modo arbitrario.

In particolare, in analogia al campionamento della qualità dell’aria, per analizzare il campo anemologico sono stati considerati significativi solo i dati raccolti nei giorni con almeno il 75% delle misure giornaliere.

Considerando un valore teorico di 24 misure orarie al giorno, la

disponibilità delle misure di velocità e direzione media del vento è riportata nella

tabella 4.2.18 del paragrafo successivo e nei grafici della figura 4.2.4. Per i dati

relativi alla temperatura la situazione è analoga dal momento che le ore

mancanti generalmente coincidono con quelle in cui non si hanno rilevamenti

per il vento.

(19)

Fig. 4.2.4 - Disponibilità di misure di direzione e velocità media del vento L’anno 2001 risulta quello con maggiore disponibilità di dati (circa il 93%

di disponibilità media annua e con un minimo di misure di 288 ore nel mese di

(20)

Gennaio); nell’anno 2003, per la completa assenza di registrazioni nel mese di Gennaio, la disponibilità di dati scende al 84%. L’anno 2002 è invece quello, tra i tre, caratterizzato dalla minor continuità delle misure, con una percentuale di ore rilevate del 52%, mancando completamente i dati del secondo semestre.

La scelta della stazione Pratomagno tra le stazioni Arsia presenti nel territorio aretino, come detto vincolata dalla necessità di misurare il vento a una quota apprezzabile, non è certo la migliore per caratterizzare il clima del resto della Provincia.

Il Comune di Loro Ciuffenna presenta infatti un clima tipicamente montano, influenzato dalla presenza della catena appenninica e dalla quota (la vetta del Pratomagno, “Poggio Comodi Sasso”, raggiunge una altezza di 1.537m).

Le temperature medie si aggirano nell’intorno di 12 °C, con massimi di circa 32°C e minimi di circa –5°C (Vedi tabella 4.2.6 e figure 4.2.5 e 4.2.6).

2001 2002 2003

T media (°C)

T max (°C)

T min (°C)

T media (°C)

T max (°C)

T min (°C)

T media (°C)

T max (°C)

T min (°C)

Gen 5.91 10.50 -0.60 3.30 11.30 -5.10

Feb 5.31 14.10 -3.50 6.30 13.90 0.80 1.15 11.50 -4.95 Mar 8.92 21.10 -0.80 9.30 18.90 -0.10 7.74 18.30 -0.80 Apr 8.59 21.20 -0.20 9.90 19.20 2.70 9.50 21.30 -4.00 Mag 16.02 25.80 8.80 14.30 24.10 5.70 17.59 27.50 8.20 Giu 18.09 29.90 5.20 19.90 32.00 8.65 22.18 32.45 14.10 Lug 20.88 30.50 12.00 20.40 28.95 12.50 24.70 34.20 17.25

Ago 23.08 33.90 14.50 25.34 34.85 15.6

Set 14.49 24.30 7.20 17.29 28.20 10.4

Ott 15.16 23.00 9.20 11.13 23.00 2.10

Nov 7.31 15.70 -0.60 9.40 16.90 2.75

Dic 1.94 11.40 -5.40 5.53 15.30 -3.10

Anno 12.67 33.90 -5.40 11.00 32.00 -5.10 13.48 34.85 -4.95 Tab. 4.2.6 – Temperature

Fig. 4.2.5 - Temperature medie annuali

(21)

Fig. 4.2.6 - Temperature medie mensili

(22)

I venti prevalenti sono quelli provenienti dai settori N-E e S-O, con velocità compresa tra 1 e 2 m/s. Venti forti, con velocità maggiore di 6 m/s, si verificano con una frequenza di presentazione di circa il 5%, mentre le calme di vento con una percentuale di circa il 10%. In particolare i mesi invernali sono caratterizzati da venti del quadrante settentrionale e, con una minor frequenza di presentazione, dal settore S-O; nei mesi estivi, al contrario, si verificano spesso venti da S-E e, più raramente, da S-O. Le calme di vento sono più frequenti nei mesi autunnali, mentre venti con velocità sostenuta (> 6 m/s) si osservano soprattutto nei mesi di Febbraio e Dicembre.

Considerando più in dettaglio i dati dei tre anni è possibile fare le seguenti osservazioni:

 Anno 2001: la rosa dei venti (riportata nella figura 4.2.7) mostra una certa predominanza dei venti dal settore N (circa il 20%), con componenti apprezzabili anche dal quadrante S-E (soprattutto intorno a 112,5°). In particolare nel primo trimestre i venti provengono soprattutto da E, nel secondo da N (41% di frequenza), nel terzo e nel quarto da N-E; si noti il maggior contributo dato alla rosa dei venti annuale dagli ultimi tre trimestri rispetto al primo, più scarso di misurazioni. Le calme di vento si verificano con una percentuale del 4, 5, 7, 9 % rispettivamente nei quattro trimestri e con un 7% di frequenza media annuale. La figura 4.2.7 riporta anche la distribuzione statistica della velocità del vento durante l’intero anno suddivisa in 8 classi (7 classi di velocità, più una che rappresenta le calme di vento).

Fig. 4.2.7 - Rosa dei venti e distribuzione di velocità del vento, anno 2001

(23)

Le figure 4.2.8 e 4.2.9 rappresentano la percentuale delle velocità del vento e delle direzioni di provenienza per i quattro trimestri rispettivamente in 7 classi di velocità e 16 settori. La figura 4.2.10 descrive le stesse percentuali per i vari mesi dell’anno.

Velocità del vento Lug-Ago-Set

2001

0%

20%

40% 0,5-1 m/s

1-2 m/s

2-3 m/s 3-4 m/s 4-5 m/s

5-6 m/s

>=6 m/s

Velocità del vento Ott-Nov-Dic

2001

0%

20%

40%

0,5-1 m/s

1-2 m/s

2-3 m/s 3-4 m/s 4-5 m/s

5-6 m/s

>=6 m/s

Fig. 4.2.8 - Distribuzione velocità del vento, anno 2001

(24)

Fig. 4.2.9 - Distribuzione direzione del vento, anno 2001

(25)

Fig. 4.2.10 - Distribuzione di direzione e velocità del vento per i mesi dell’anno,

anno 2001

(26)

 Anno 2002: la direzione N-E è di gran lunga la più frequente anche se si verificano abbastanza spesso venti provenienti da S-O (Vedi figura 4.2.11).

A causa della completa assenza di misure nell’ultimo trimestre e delle scarso numero registrato nel terzo (sono disponibili solo 213 ore, meno di 10 giorni per l’intero trimestre) le rappresentazioni delle distribuzioni medie annuali di direzione e velocità coincidono con quelle dei primi sei mesi; le conclusioni che si possono trarre dall’osservazione dei grafici annuali devono tenerne conto.

Fig. 4.2.11 - Rosa dei venti e distribuzione di velocità del vento, anno 2002

Le frequenza di presentazione delle direzioni e velocità del vento

trimestrali e mensili sono riportati nelle figure 4.2.12, 4.2.13 e 4.2.14. Le calme

di vento raggiungono una frequenza media dell’ordine di 12, 4, 2% per i primi

due trimestri e per i primi giorni di Luglio rispettivamente mentre la percentuale

semestrale è di circa l’8%.

(27)

Velocità del vento Lug-Ago-Set

2002

0%

20%

40%

0,5-1 m/s

1-2 m/s

2-3 m/s

3-4 m/s 4-5 m/s

5-6 m/s

>=6 m/s

Fig. 4.2.12 - Distribuzione velocità del vento, anno 2002

(28)

Fig. 4.2.13 - Distribuzione direzione del vento, anno 2002

(29)

Fig. 4.2.14 - Distribuzione di direzione e velocità del vento per i mesi dell’anno 2002

(30)

 Anno 2003: i venti sono generalmente deboli (24% tra 1 e 2 m/s) mentre le calme di vento si presentano in media con una frequenza di circa il 12- 13% durante l’anno. Le direzioni prevalenti sono ancora quelle appartenenti al settore N-E (con percentuali che raggiungono il 40% nel primo trimestre dell’anno), mentre venti dai settori N-O sono molto rari.

La rosa dei venti e la distribuzione statistica delle velocità è rappresentata in figura 4.2.15.

Fig. 4.2.15 - Rosa dei venti e distribuzione di velocità del vento, anno 2003 La statistica della direzione e velocità dei venti per i vari trimestri e mesi dell’anno è rappresentata nelle figure 4.2.16, 4.2.17 e 4.2.18. È da notare, anche per questo anno come per i precedenti, il maggior peso fornito dai mesi completi di dati alla statistica annuale rispetto ai mesi di Giugno e Luglio (la disponibilità di misure è del 72% e 57% rispettivamente) e di Gennaio (completamente privo di misure).

(31)

Fig. 4.2.16 - Distribuzione velocità del vento, anno 2003

(32)

Fig. 4.2.17 - Distribuzione direzione del vento, anno 2003

(33)

Fig. 4.2.18 - Distribuzione di direzione e velocità del vento per i mesi dell’anno 2003

(34)

Le misure di velocità/direzione del vento e di temperatura sono stati usate per ricavare il “clima” registrato nella stazione Pratomagno in un generico

“anno tipo”. In particolare sono state utilizzate le misure relative al periodo Gennaio–Febbraio-Marzo-Aprile–Maggio-Giugno dell’anno 2002 e Agosto- Settembre-Ottobre–Novembre-Dicembre dell’anno 2003, in quanto mesi in cui le misure disponibili sono all'incirca del 100%. I mesi Marzo–Aprile-Maggio 2003, pur essendo completi di dati, sono stati esclusi; si è preferito infatti usare gli stessi relativi al 2002, in quanto compresi tra due mesi (Febbraio e Maggio 2002) consecutivi e completi di misure.

L 'anno 2001 inoltre non è stato incluso tranne per il mese di Luglio (incompleto di dati per i due anni successivi), in quanto, come mostrato nella rosa dei venti, questo anno risulta essere "atipico" rispetto agli altri due considerati. I grafici che descrivono il campo di vento per questo generico anno sono riportati nelle figure 4.2.19 e più in dettaglio per i quattro trimestri e per i vari mesi nelle figure 4.2.20, 4.2.21 e 4.2.22.

Le calme di vento per i tre anni considerati e per l’anno tipo sono riportate in figura 4.2.23.

Fig. 4.2.19 - Rosa dei venti anno tipo e distribuzione percentuale della velocità del vento

(35)

Fig. 4.2.20 - Distribuzione velocità del vento, anno tipo

(36)

Fig. 4.2.21 - Anno tipo: distribuzione di direzione e velocità del vento nei mesi dell’anno

(37)

Fig. 4.2.22 - Anno tipo: distribuzione direzione del vento in 16 settori

Fig. 4.2.23 - Calme di vento

(38)

4.2.2 Stazione di Arezzo Aeroporto

I messaggi meteorologici contengono informazioni sulle osservazioni e sulle previsioni meteo, codificate secondo specifiche normative emanate dalla World Meteorological Organization (WMO).

In primo luogo, essi si dividono in messaggi 'sinottici' (codici SYNOP e TEMP) e messaggi 'aeronautici' (METAR e TAF) /23/ .

I bollettini sinottici contengono le osservazioni meteorologiche, rispettivamente al suolo ed in quota, rilevate alle ore sinottiche, ovvero in orari nei quali, in tutte le stazioni della rete sinottica mondiale, vengono effettuate le stesse osservazioni, con le stesse modalità, e che vengono codificate con gli stessi standard; questi messaggi vengono diffusi in tutto il mondo, attraverso una rete dedicata di trasmissione dati denominata Global Telecommunication System (GTS), in modo che le informazioni in essi contenute possano essere utilizzate dai centri meteorologici soprattutto per l’inizializzazione dei modelli numerici.

I bollettini aeronautici, viceversa, sono utilizzati per l’assistenza alla navigazione aerea; i dati METAR contengono le osservazioni meteo sugli aeroporti, mentre i TAF contengono le previsioni. Sono anch’essi codificati, ma non sono necessariamente diffusi sul GTS.

I dati di osservazione al suolo del Servizio Meteorologico dell’A. M. sono costituiti da:

 Bollettini SINOTTICI (Synop triorari);

 Bollettini RIEPILOGATIVI (Syrep giornalieri);

 Bollettini AERONAUTICI (Metar orari);

Per lo studio della climatologia aretina si è fatto riferimento ai dati sinottici e aeronautici registrati nella stazione di Arezzo Aeroporto relativamente agli anni 2001, 2002 e 2003.

I dati sinottici sono in forma trioraria mentre i dati Metar sono disponibili, per gli anni considerati, in forma oraria dalle ore 4 alle ore 18. Le misure sono state fornite in forma di prospetti matriciali.

I dati Metar sono costituiti da 39 colonne in cui sono contenute informazioni relative a:

 Data (giorno, mese, anno, ora)

(39)

 Stazione di misura (denominazione, codice identificativo internazionale ICAO della stazione etc.)

 Visibilità

 Direzione e modulo della velocità media del vento

 Velocità di raffica

 Tempo presente (pioviggine, foschia, neve, etc.)

 Nuvolosità del primo strato di nubi con indicazione del tipo (cumuli torreggianti, cumulonembi, etc.) e altezza delle nubi

 Temperatura

 Temperatura di rugiada

 Nuvolosità del secondo strato di nubi con indicazione del tipo (cumuli torreggianti, cumulonembi, etc.) e altezza delle nubi

 Nuvolosità del terzo strato di nubi con indicazione del tipo (cumuli torreggianti, cumulonembi, etc.) e altezza delle nubi

 Pressione standard barometrica a livello del mare (espressa in hPa)

 Fenomeni osservati (fenomeni significativi rilevati durante l’ora precedente il bollettino)

 Nuvolosità del quarto e del quinto strato di nubi con indicazione del tipo (cumuli torreggianti, cumulonembi etc.) e altezza delle nubi

 Sbandieramento del vento (direzione minima e massima in senso orario) I dati sinottici sono forniti in forma trioraria (dalle ore 00 alle ore 21) e sono composti da 32 colonne che contengono le seguenti informazioni:

 Data (giorno, mese, anno, ora)

 Stazione di misura (denominazione, codice identificativo internazionale ICAO della stazione etc.,)

 Altezza della base, sopra il livello del suolo, della nube più bassa osservata

 Visibilità

 Nuvolosità totale (espressa in ottavi di cielo coperto)

 Direzione e modulo della velocità media del vento

 Temperatura

 Temperatura di rugiada

 Pressione standard barometrica a livello del mare (espressa in hPa)

 Andamento e variazione della pressione al livello della stazione durante le

tre ore precedenti l’ora di osservazione

(40)

 Precipitazioni (quantità di precipitazioni riferita alle 6 o alle 12 ore precedenti l’ora di osservazione)

 Fenomeni in atto

 Nuvolosità varie (dati relativi al tipo di nubi secondo un codice che specifica gli ottavi della volta celeste coperta dalle di nubi basse o, in loro assenza, dalle nubi medie)

 Informazioni relative agli strati nuvolosi (secondo un codice che descrive gli ottavi di cielo coperto, il tipo di nubi e l’altezza dello strato nuvoloso)

 Pressione barometrica al livello della stazione (espressa in hPa)

I dati relativi al vento si riferiscono a una quota di 10 metri e sono espressi in nodi (1 nodo equivale a circa 0,5 m/s); la direzione indicata è quella media di provenienza.

Le calme di vento sono rappresentate dal valore “0 0” nelle colonne relative alla direzione e al modulo della velocità (espressa in nodi); non essendoci valori inferiori a 1 si possono considerare calme di vento i casi in cui la velocità del vento, espressa in m/s, scende al di sotto di 0,5.

Un estratto dei dati di origine (Metar e sinottici), forniti dall’Aeronautica Militare è contenuto nell’Appendice 2.

Per effettuare le elaborazioni statistiche, in analogia a quanto fatto per le misurazioni di qualità dell’aria e a quelle della stazione di Pratomagno, sono stati considerati dati significativi solo quelli rilevati nei giorni in cui le misure orarie sono risultati uguali o superiori al 75% del valore teorico (18 misure giornaliere).

I dati Metar e quelli sinottici si riferiscono alle stesse misure, trasmesse

però in un formato diverso; inizialmente è stato necessario ordinare ed integrare

tutte le informazioni in un'unica tabella matriciale (un estratto è rappresentato in

tabella 4.2.7). In seguito le elaborazioni numeriche e quelle grafiche sono state

eseguite utilizzando Microsoft Excel e WR plot.

(41)

D a ta O ra v e lo c it à m o d u lo (m /s e c ) V e lo c it à d ir e z io n e T e m p e ra tu ra (° C ) P re s s io n e m s lp (h P a ) P re c ip it a z io n i (m m ) N u v o lo s it à to ta le ( in o tt a v i) A lt e z z a b a s e d e ll e n u b i U m id it à r e la ti v a rh ( % ) v m o d ( n o d i)

01/01/01 0.00 0 0 0.8 1016.1 0 0 1 70 0

01/01/01 1.00 01/01/01 2.00

01/01/01 3.00 0 0 -1 1017.1 0 1 86 0

01/01/01 4.00 0 0 -1 1015 0

01/01/01 5.00 0 0 -3 1015 0

01/01/01 6.00 0 0 -2.2 1016.2 0 0 1 95 0

01/01/01 7.00 0 0 -3 1015 0

01/01/01 8.00 0 0 -3 1015 0

01/01/01 9.00 0 0 1.2 1017.9 0 1 89 0

01/01/01 10.00 0 0 3 1017 0

01/01/01 11.00 0 0 5 1017 0

01/01/01 12.00 0 0 7 1017.4 0 0 1 37 0

01/01/01 13.00 0 0 8 1016 0

01/01/01 14.00 0 0 8 1016 0

01/01/01 15.00 0 0 7.9 1016.5 2 1 37 0

01/01/01 16.00 0 0 5 1016 0

01/01/01 17.00 0 0 4 1016 0

01/01/01 18.00 0 0 3.9 1017.5 0 2 1 66 0

Tab. 4.2.7 - Dati meteorologici “ordinati”

Dall’analisi dei dati meteorologici rilevati dalla stazione di Arezzo Aeroporto, si possono sintetizzare le seguenti osservazioni:

 il regime anemologico nell’area di Arezzo è caratterizzato dalle direzioni

prevalenti E e S-E, con contributi apprezzabili anche dal settore S-O (Vedi

figura 4.2.24, 4.2.25).

(42)

Fig. 4.2.24 - Anno tipo: direzione del vento in 8 settori

Fig. 4.2.25 - Anno tipo: rosa dei venti e distribuzione di velocità del vento in 16 settori

In particolare nei mesi invernali e autunnali sono prevalenti i venti dai

quadranti orientali (E); nei mesi estivi aumenta il contributo dei venti provenienti

da S e S-O e le frequenze di presentazione generalmente sono ripartite più

uniformemente tra le varie direzioni (vedi figure 4.2.26 e 4.2.27 e tabelle 4.2.8 e

4.2.9).

(43)

a) 8 settori

b) 16 settori

Fig. 4.2.26 - Anno tipo:distribuzione direzione del vento in 8 (a) e 16 settori (b)

(44)

Fig. 4.2.27 - Anno tipo:direzione del vento in 8 settori per i quattro trimestri dell’anno

337,5- 22,5

22,5- 67,5

67,5- 112,5

112,5- 157,5

157,5- 202,5

202,5- 247,5

247,5- 292,5

292,5- 337,5

N N E E S E S S O O N O

gen 12 5 37 18 12 9 6 1

feb 11 8 25 19 13 11 13 0

mar 4 2 16 15 23 18 21 1

apr 5 7 20 18 18 17 12 3

mag 7 9 13 19 16 17 15 4

giu 3 5 9 17 14 28 19 6

lug 5 6 13 15 19 21 17 4

ago 5 11 8 18 31 16 10 2

set 5 24 17 19 15 9 10 1

ott 8 18 7 14 17 23 10 2

nov 8 12 24 16 17 14 9 0

dic 9 19 35 18 5 6 7 0

(45)

337,5- 22,5

22,5- 67,5

67,5- 112,5

112,5- 157,5

157,5- 202,5

202,5- 247,5

247,5- 292,5

292,5- 337,5

N N E E S E S S O O N O

gen-feb-mar 9 5 26 17 16 13 13 1

apr-mag-giu 5 7 15 18 16 20 15 4

lug-ago-set 5 13 13 17 21 15 13 2

ott-nov-dic 8 16 23 16 13 14 9 1

Totale 7 11 20 17 16 15 12 2

Tab. 4.2.8 - Anno tipo: Distribuzione percentuale direzione del vento: 8 settori

0 -2 2 ,5 2 2 ,5 -4 5 4 5 -6 7 ,5 6 7 ,5 -9 0 9 0 -1 1 2 ,5 1 1 2 ,5 -1 3 5 1 3 5 -1 5 7 ,5 1 5 7 ,5 -1 8 0 1 8 0 -2 0 2 ,5 2 0 2 ,5 -2 2 5 2 2 5 -2 4 7 ,5 2 4 7 ,5 -2 7 0 2 7 0 -2 9 2 ,5 2 9 2 ,5 -3 1 5 3 1 5 -3 3 7 ,5 3 3 7 ,5 -3 6 0 T o ta le

gen 11 0 5 10 27 12 6 8 4 3 6 2 3 0 1 1 100 feb 9 1 7 6 20 11 8 7 6 6 6 8 5 0 0 1 100 mar 3 1 1 3 13 7 9 9 14 7 11 17 4 1 0 1 100 apr 3 3 4 8 13 11 7 11 7 7 10 6 5 3 1 2 100 mag 4 4 5 3 10 11 8 7 9 9 8 9 6 3 0 3 100 giu 2 3 2 4 5 8 9 4 10 8 19 11 8 4 2 0 100 lug 4 3 3 6 7 6 10 10 9 12 8 9 8 3 1 1 100 ago 4 6 5 2 6 6 12 11 20 6 9 5 5 1 0 1 100 set 5 7 17 10 7 5 14 6 9 6 3 4 6 0 1 0 100 ott 7 8 10 3 5 6 8 8 9 11 12 5 5 1 1 1 100 nov 7 6 6 10 13 8 8 7 10 9 5 5 4 0 0 0 100 dic 8 5 14 14 20 11 7 4 1 3 3 3 4 0 0 1 100 Annuale 6 4 7 7 13 9 9 8 9 7 8 7 5 1 1 1 100

Tab. 4.2.9 - Anno tipo:distribuzione percentuale di direzione del vento in 16 settori

 il vento si presenta con maggior frequenza con bassi valori del modulo della velocità; la classe prevalente risulta essere quella corrispondente a 2-3 m/s, con contributi apprezzabili anche per la classe 3-4 m/s e 1-2 m/s

La figure 4.2.28 e 4.2.29 seguenti rappresentano la distribuzione del

modulo della velocità del vento, in 6 classi di velocità, rispettivamente in

funzione del periodo dell’anno e per l’anno intero. I valori a cui si riferiscono i

grafici sono riportati nella tabella 4.2.10.

(46)

Fig. 4.2.28 - Anno tipo: distribuzione della velocità del vento nei mesi dell’anno

Fig. 4.2.29 - Anno tipo: distribuzione velocità del vento calma di

vento

<1 m/s

1-2 m/s

2-3 m/s

3-4 m/s

4-5 m/s

5-6 m/s

>=6 m/s

Totale

gen 25 5 14 19 14 9 6 7 100

feb 24 3 12 24 21 7 6 3 100

mar 21 3 16 24 18 10 5 2 100

apr 30 2 17 26 14 6 3 2 100

mag 36 3 16 25 14 4 1 0 100

giu 36 5 11 28 17 3 1 0 100

lug 34 2 13 25 15 8 2 1 100

ago 41 2 11 25 14 4 2 0 100

set 39 4 16 25 12 4 1 0 100

ott 36 5 19 15 9 7 5 4 100

nov 25 5 12 22 17 10 4 4 100

dic 26 3 10 19 16 10 7 9 100

Annuale 31 4 14 23 15 7 3 3 100

(47)

<1 m/s 1-2 m/s 2-3 m/s 3-4 m/s 4-5 m/s 5-6 m/s >=6 m/s Totale

Gen 1 14 25 23 14 12 10 100

Feb 1 10 27 32 14 12 5 100

Mar 0 15 28 29 14 11 3 100

Apr 1 15 36 28 12 6 2 100

Mag 0 19 39 27 12 2 0 100

Giu 2 14 43 30 9 2 0 100

Lug 1 15 36 30 13 4 1 100

Ago 0 15 41 30 10 4 0 100

Set 0 20 45 22 10 3 0 100

Ott 0 23 30 16 13 11 6 100

Nov 1 12 29 25 21 7 6 100

Dic 0 10 20 26 14 17 12 100

Totale 1 15 33 26 13 8 4 100

Tab. 4.2.10 - Anno tipo: Distribuzione percentuale del modulo della velocità del vento

 le calme di vento raggiungono un picco nei mesi autunnali e un minimo nei primi mesi dell’anno, tranne nel mese di Gennaio, in cui sono piuttosto frequenti (come rappresentato nella figura 4.2.30).

Fig. 4.2.30 - Anno tipo: calme di vento

 tra mezzanotte e le cinque del mattino, prevalgono i venti provenienti da E;

queste componenti rimangono le componenti prevalenti anche durante la giornata, ma il loro contributo diminuisce in quanto compaiono anche venti da altre direzioni, in particolare quelli provenienti da N-NO; le calme di vento si presentano più frequentemente durante la notte mentre sono più rare durante il pomeriggio, raggiungendo un minimo tra mezzogiorno e le due.

Le figure 4.2.31 e 4.2.32 rappresentano, per ciascuno dei tre anni

(48)

considerati, rispettivamente la distribuzione della direzione e del modulo della velocità del vento per un generico giorno tipo; analogamente la figura 4.2.33 mostra la distribuzione delle calme di vento in funzione delle ore della giornata. Infine la tabella 4.2.11 riporta le percentuali di presentazione a cui sono riferiti i grafici delle suddette figure.

Fig. 4.2.31 - Giorno tipo: direzione del vento

(49)

Fig. 4.2.32 - Giorno tipo: velocità del vento

(50)

Fig. 4.2.33 - Giorno tipo: calme di vento

(51)

Distribuzione percentuale direzione del vento anno 2001 2001 337,5-

22,5

22,5- 67,5

67,5- 112,5

112,5- 157,5

157,5- 202,5

202,5- 247,5

247,5- 292,5

292,5- 337,5

Ore N N E E S E S S O O N O

0 0.0 0.0 44.4 7.4 0.0 20.4 27.8 0.0 3 0.0 1.8 51.8 3.6 1.8 19.6 21.4 0.0 4 0.0 0.0 49.0 3.9 2.0 23.5 21.6 0.0 5 0.0 3.3 50.0 5.0 3.3 20.0 16.7 1.7 6 3.4 6.8 52.5 1.7 1.7 15.3 16.9 1.7 7 0.0 3.2 51.6 4.8 1.6 16.1 21.0 1.6 8 5.2 5.2 40.3 10.4 1.3 11.7 24.7 1.3 9 6.1 5.3 42.1 3.5 0.9 13.2 27.2 1.8 10 7.4 6.1 24.5 11.7 2.5 16.6 28.8 2.5 11 5.1 4.0 28.8 9.6 3.5 20.2 25.8 3.0 12 7.8 7.8 25.4 11.2 1.3 21.6 21.6 3.4 13 11.5 6.6 25.8 7.4 2.9 14.8 25.4 5.7 14 12.4 8.1 25.2 7.3 2.1 13.7 24.4 6.8 15 13.4 5.6 27.3 7.8 4.8 13.9 20.8 6.5 16 17.1 6.9 27.2 6.5 4.1 11.5 20.3 6.5 17 22.5 7.0 26.0 5.5 3.5 10.0 22.0 3.5 18 20.1 4.7 27.2 4.7 8.3 10.7 20.7 3.6 21 9.0 3.0 35.8 4.5 3.0 25.4 19.4 0.0 Totale 10.6 5.7 31.0 7.2 3.1 15.5 23.0 3.9

Distribuzione percentuale velocità del vento anno 2001

Ore <1 m/s 1-2 m/s 2-3 m/s 3-4 m/s 4-5 m/s 5-6 m/s >6 m/s

0 12.96 24.07 24.07 12.96 14.81 1.85 9.26

3 7.14 19.64 37.50 16.07 5.36 3.57 10.71

4 3.92 27.45 29.41 19.61 11.76 0.00 7.84

5 8.33 30.00 25.00 13.33 8.33 8.33 6.67

6 5.08 23.73 32.20 13.56 10.17 3.39 11.86

7 9.68 17.74 27.42 17.74 12.90 9.68 4.84

8 9.09 23.38 23.38 16.88 16.88 2.60 7.79

9 11.40 26.32 21.05 17.54 14.04 4.39 5.26

10 9.82 30.06 23.93 15.95 9.20 5.52 5.52

11 11.11 23.23 28.28 18.18 7.07 8.08 4.04

12 13.79 25.43 27.16 14.66 10.34 4.31 4.31

13 12.30 26.64 26.64 16.80 9.02 4.51 4.10

14 10.68 20.94 32.05 19.23 9.40 3.85 3.85

15 8.66 21.65 33.33 22.51 7.36 3.46 3.03

16 11.06 19.82 35.02 16.59 10.60 2.30 4.61

17 11.00 24.00 31.00 19.00 8.00 3.50 3.50

18 14.20 23.08 30.77 21.89 5.92 1.78 2.37

21 5.97 23.88 35.82 11.94 8.96 5.97 7.46

Totale 10.69 23.83 29.38 17.64 9.41 4.22 4.82

(52)

Distribuzione percentuale direzione del vento anno 2002 2002 337,5-

22,5

22,5- 67,5

67,5- 112,5

112,5- 157,5

157,5- 202,5

202,5- 247,5

247,5- 292,5

292,5- 337,5

Ore N N E E S E S S O O N O

0 0 0 39 8 8 17 28 0

3 0 0 36 8 3 19 31 3

4 0 3 26 13 3 21 32 3

5 0 4 30 8 4 32 20 2

6 0 4 29 13 6 31 17 0

7 0 5 33 7 2 29 22 2

8 2 2 39 12 5 18 21 2

9 4 5 33 11 1 16 27 3

10 7 4 28 13 4 15 26 3

11 7 12 23 15 6 17 18 2

12 8 12 24 11 5 12 25 2

13 12 6 25 13 5 14 23 3

14 12 5 24 13 3 11 26 4

15 10 6 27 14 3 10 24 5

16 16 5 27 14 6 8 20 6

17 20 6 26 10 6 8 19 4

18 19 3 33 9 6 10 17 4

21 7 3 32 12 3 22 18 3

Totale 10 6 28 12 4 14 23 3

Distribuzione percentuale velocità del vento anno 2002

Ore <1 m/s 1-2 m/s 2-3 m/s 3-4 m/s 4-5 m/s 5-6 m/s >6 m/s

0 22.22 36.11 22.22 8.33 8.33 2.78 0.00

3 16.67 36.11 16.67 16.67 8.33 0.00 5.56

4 7.89 31.58 26.32 21.05 5.26 2.63 5.26

5 8.00 32.00 24.00 20.00 6.00 10.00 0.00

6 3.85 25.00 25.00 26.92 11.54 3.85 3.85

7 7.27 21.82 30.91 16.36 12.73 9.09 1.82

8 9.09 24.24 33.33 16.67 12.12 1.52 3.03

9 12.77 19.15 27.66 21.28 13.83 3.19 2.13

10 11.85 22.96 31.85 18.52 8.89 4.44 1.48

11 9.20 26.99 25.15 21.47 11.04 2.45 3.68

12 13.81 26.67 29.05 16.67 6.67 4.29 2.86

13 12.22 27.60 26.70 18.10 9.50 3.17 2.71

14 17.49 24.22 21.97 17.04 13.45 4.04 1.79

15 13.02 22.79 31.16 15.35 10.23 5.12 2.33

16 12.12 25.25 34.85 13.13 9.60 2.02 3.03

17 15.18 23.56 37.17 15.18 5.76 2.09 1.05

18 13.48 31.91 31.21 14.89 7.80 0.71 0.00

21 28.33 23.33 25.00 15.00 6.67 1.67 0.00

Totale 13.19 25.73 28.98 17.03 9.48 3.39 2.20

(53)

Distribuzione percentuale direzione del vento anno 2003 2003 337,5-

22,5

22,5- 67,5

67,5- 112,5

112,5- 157,5

157,5- 202,5

202,5- 247,5

247,5- 292,5

292,5- 337,5

Ore N N E E S E S S O O N O

0 0.0 25.4 41.3 9.5 6.3 12.7 4.8 0.0 3 1.8 26.8 39.3 12.5 7.1 5.4 7.1 0.0 4 5.4 23.2 42.9 12.5 7.1 3.6 5.4 0.0 5 3.3 28.3 41.7 8.3 6.7 6.7 5.0 0.0 6 3.2 25.4 38.1 9.5 7.9 7.9 6.3 1.6 7 2.9 23.2 36.2 10.1 10.1 10.1 5.8 1.4 8 3.3 28.3 32.6 14.1 6.5 6.5 6.5 2.2 9 4.9 23.9 28.2 8.5 12.0 12.7 7.7 2.1 10 2.8 14.7 29.9 6.6 13.7 19.0 10.9 2.4 11 1.3 16.4 27.6 7.8 13.4 19.4 12.1 2.2 12 3.0 16.4 21.6 10.1 12.3 18.3 17.5 0.7 13 1.1 15.8 20.1 11.1 9.0 21.5 19.0 2.5 14 2.9 18.4 18.4 11.2 11.2 15.5 18.1 4.3 15 3.7 20.1 19.7 10.0 7.1 15.6 21.2 2.6 16 5.0 19.7 21.2 9.3 5.8 14.7 21.2 3.1 17 6.0 14.8 25.6 8.8 7.2 14.8 20.4 2.4 18 3.8 18.3 23.9 8.0 8.5 12.7 23.9 0.9 21 0.0 22.9 28.1 10.4 10.4 15.6 12.5 0.0 Totale 3.2 19.1 25.7 9.6 9.5 15.2 15.7 2.1

Distribuzione percentuale velocità del vento anno 2003

Ore <1 m/s 1-2 m/s 2-3 m/s 3-4 m/s 4-5 m/s 5-6 m/s >6 m/s 0 12.70 25.40 23.81 12.70 4.76 9.52 11.11 3 7.14 28.57 25.00 16.07 10.71 5.36 7.14 4 10.71 26.79 30.36 10.71 5.36 7.14 8.93 5 13.33 28.33 18.33 16.67 6.67 6.67 10.00 6 12.50 31.25 25.00 6.25 9.38 7.81 7.81 7 10.14 21.74 24.64 17.39 8.70 5.80 11.59 8 14.13 16.30 26.09 14.13 7.61 9.78 11.96 9 7.75 17.61 25.35 20.42 14.08 6.34 8.45 10 9.48 25.59 26.07 16.59 9.48 7.11 5.69 11 9.91 24.14 26.72 15.52 10.34 3.88 9.48 12 9.70 23.51 27.61 16.42 6.72 6.72 9.33 13 6.45 26.88 25.09 17.56 8.96 4.66 10.39 14 6.50 26.35 24.55 16.25 10.11 6.14 10.11 15 5.20 21.93 26.02 18.96 11.52 7.43 8.92 16 6.95 17.76 28.19 18.92 10.81 8.88 8.49 17 3.60 23.20 32.80 17.20 12.00 4.40 6.80 18 8.92 26.29 24.41 17.37 9.86 5.63 7.51 21 9.38 22.92 37.50 12.50 9.38 5.21 3.13 Totale 8.09 23.71 26.79 16.64 9.78 6.33 8.66 Tab. 4.2.11 - Giorno tipo:distribuzione percentuale della direzione e velocità del vento

 le temperature medie annuali si aggirano intorno a valori dell’ordine dei 14°-

15°C (15°C nel 2001 e nel 2003 e 14°C nel 2002). Come mostrato nella

(54)

tabella seguente e nelle figure 4.2.34 e 4.2.35, che rappresentano l’andamento della temperatura media mensile e media annuale per ognuno dei tre anni allo studio, i mesi più caldi risultano essere Luglio e Agosto per gli anni 2001 e 2003 (rispettivamente con temperature medie dell’ordine di 25°C e 27°C) e Giugno e Luglio per l’anno 2002 (temperature medie di circa 23°C). I mesi più freddi sono Gennaio e Febbraio rispettivamente nel 2002 e nel 2003 (con valori intorno a 2°C) e Dicembre nel 2001 (circa 3°C). Le temperature massime registrate sono, per i tre anni considerati, rispettivamente di 38, 37 e 39 °C; le temperature minime raggiungono -10°C nel 2002, -9°C nel 2001 e -7,4°C nel 2003. La tabella 4.2.13 riporta le temperature massime e minime degli anni 2001-2003, con l’indicazione della data e l’ora in cui sono state registrate.

2001 2002 2003

T media

(°C)

T max (°C)

T min (°C)

T media

(°C)

T max (°C)

T min (°C)

T media

(°C)

T max (°C)

T min (°C) Gen 7.3 15.0 -3.0 2.4 13.2 -10.0 4.7 14.2 -7.0 Feb 6.7 17.2 -6.0 7.9 16.0 -4.2 2.8 14.0 -7.4 Mar 12.5 24.0 0.0 10.8 21.4 -3.0 9.4 21.0 -1.0 Apr 12.0 26.0 -2.0 12.4 23.0 0.0 12.2 25.0 -5.2 Mag 19.3 31.0 8.0 17.6 29.0 4.0 20.0 30.0 5.0 Giu 22.0 35.0 6.0 23.5 37.0 9.0 26.0 36.0 13.0 Lug 24.4 36.0 12.0 23.6 35.4 13.0 27.3 39.0 14.0 Ago 25.7 38.0 10.0 22.2 33.0 12.0 28.4 39.0 15.0 Set 16.7 28.0 4.0 17.6 28.0 5.0 19.7 30.0 6.0 Ott 16.0 26.0 3.0 14.5 23.0 3.0 13.8 27.0 -0.2 Nov 8.6 19.0 -5.0 12.3 21.0 -2.0 10.9 18.0 0.0 Dic 3.1 14.2 -9.0 7.8 13.2 -3.0 6.1 17.0 -6.2 Anno 14.7 38.0 -9.0 14.4 37.0 -10.0 15.2 39.0 -7.4

Tab. 4.2.12 - Temperature medie,massime e minime mensili (°C)

(55)

Fig. 4.2.34 - Temperature medie mensili

Fig. 4.2.35 - Temperature medie annuali

(56)

Data T min orario Data T max orario

25/12/2001 6.00 -9 02/08/2001 16.00 38

25/12/2001 7.00 -9 25/12/2001 8.00 -9

02/01/2002 5.00 -10 24/06/2002 14.00 37

02/01/2002 7.00 -10 02/01/2002 8.00 -10

24/02/2003 6.00 -7.4 22/07/2003 12.00 39

22/07/2003 13.00 39

22/07/2003 14.00 39

27/07/2003 14.00 39

07/08/2003 12.00 39

13/08/2003 13.00 39

Tab. 4.2.13 - Temperature massime e minime (°C)

Sempre relativamente alle temperature, dall’analisi del giorno tipo, come mostra la figura 4.2.36, si evince che i valori minimi mediamente si registrano tra le ore 4 e le ore 5, mentre i valori massimi tra le ore 13 e le ore 14.

Fig. 4.2.36 - Giorno tipo: Temperature

La rosa dei venti e la distribuzione percentuale di velocità del vento per

ciascuno dei tre anni considerati sono rappresentati nella figura seguente.

(57)

Fig. 4.2.37 - Rosa dei venti e distribuzione percentuale velocità del vento In particolare analizzando più dettagliatamente i campi di vento dei tre anni si osserva:

Anno 2001

Anno 2002

Anno 2003

(58)

 Anno 2001: la direzione prevalente del vento per i trimestri Gennaio- Febbraio-Marzo risulta essere la E; nel trimestre Aprile-Maggio-Giugno la direzione E resta tra le direzioni più frequenti ma diventano importanti i contributi forniti dai venti provenienti da O; Luglio-Agosto-Settembre è caratterizzato da venti soprattutto da O, N ed E rispettivamente; nel trimestre successivo la componente E prevale nettamente sulle altre.

Complessivamente la direzione prevalente durante l’anno risulta essere la E. Di seguito si riportano grafici che rappresentano la distribuzione percentuale della direzione media di provenienza del vento in 12 settori, per i diversi mesi dell’anno (figura 4.2.38) e in 8 e 36 settori per i quattro trimestri (rispettivamente figure 4.2.39 e 4.2.40). Le percentuali di presentazione delle direzioni di provenienza del vento, raggruppate in 8 settori, sono riportate nella tabella 4.2.14 mentre in 16 settori nella tabella 4.2.15.

Fig. 4.2.38 - Direzione media del vento (12 settori) nei mesi dell’anno 2001

(59)

Fig. 4.2.39 - Direzione media del vento nei trimestri dell’anno (8 settori), anno 2001

(60)

Fig. 4.2.40 - Direzione media del vento nei trimestri dell’anno (36 settori), anno 2001 Come si evince dai grafici rappresentati nelle figure 4.2.41 e 4.2.42 e dalla precedente figura 4.2.37, venti forti, maggiori di 6 m/s, si verificano soprattutto nella stagione invernale (Gennaio e Dicembre) in cui raggiungono una frequenza di accadimento di circa il 13%; venti a moderata intensità (tra 1 e 3 m/s) costituiscono le componenti principali in tutti i mesi dell’anno. Le calme di vento si sono verificate con una frequenza del 54%, 56%, 59%, 70%

rispettivamente per i quattro trimestri dell’anno e di circa il 60%

complessivamente per l’intero anno. I valori a cui si riferiscono i grafici sono

riportati nelle tabelle 4.2.15 e 4.2.16.

(61)

Fig. 4.2.41 - Modulo della velocità del vento durante i quattro trimestri dell’anno 2001

(62)

Fig. 4.2.42 - Distribuzione del modulo della velocità del vento nei mesi dell’anno 2001

 Anno 2002: come per il 2001, anche il trimestre Gennaio-Febbraio-Marzo 2002 è caratterizzato principalmente da venti provenienti da E; risulta ancora E la direzione prevalente nel trimestre successivo, ma diventano importanti anche le direzioni O e N;

analogamente nel trimestre Aprile-Maggio-Giugno in cui resta abbastanza alta la frequenza della direzione O, mentre diminuiscono i venti provenienti da N; nell’ultimo trimestre la direzione E raggiunge una frequenza del 33% seguita dalle direzioni O e S- O (26 % e 24%). Complessivamente la direzione prevalente durante l’anno risulta essere la E con una frequenza percentuale del 28%. La distribuzione delle direzioni del vento per i vari mesi dell’anno e per i quattro trimestri è mostrata rispettivamente nelle figure 4.2.43 e 4.2.44 e 4.2.45 in 12 settori e in 8 e 36 settori. I valori percentuali sono riportati nella tabella 4.2.14 e 4.2.15.

Fig. 4.2.43 - Direzione media del vento (12 settori) nei mesi dell’anno 2002

(63)

Fig. 4.2.44 - Direzione media del vento nei trimestri dell’anno (8 settori), anno 2002

(64)

Fig. 4.2.45 - Direzione media del vento nei trimestri dell’anno (36 settori), anno 2002

Per quanto riguarda il modulo della velocità, venti forti con velocità

maggiori di 6 m/s sono ancora più rari del 2001, con una frequenza massima,

raggiunta nel mese di Novembre, del 6,5%. Le calme di vento si sono verificate

con frequenze del 70%, 59%, 66%, 67% rispettivamente per i quattro trimestri e

di circa il 66% nell’intero anno (vedi figure 4.2.37,4.2.46 e 4.2.47 e tabelle

4.2.15 e 4.2.16).

(65)

Velocità del vento Gen-Feb-Mar

2002

0%

20%

40%

<1 m/s

1-2 m/s

2-3 m/s

3-4 m/s 4-5 m/s

5-6 m/s

>6 m/s

Fig. 4.2.46 - Modulo della velocità del vento durante i quattro trimestri dell’anno 2002

(66)

Fig. 4.2.47 - Distribuzione del modulo della velocità del vento nei mesi dell’anno 2002

 Anno 2003: i venti provenienti da E sono ancora quelli che si verificano più frequentemente raggiungendo una frequenza del 50% nel trimestre Gennaio-Febbraio-Marzo (26% di frequenza di accadimento nell’intero anno); tuttavia, nel trimestre successivo, diventano importanti i venti provenienti da O e S-O (23% e 20%) mentre nei mesi di Luglio-Agosto- Settembre sono preponderanti i venti rispettivamente da S-O, N-E e O;

nell’ultimo trimestre dell’anno prevale la componente N-E con una frequenza del 41%. La distribuzione statistica della direzione del vento è sintetizzata nei grafici delle figure 4.2.48, 4.2.49 e 4.2.50. I venti sono generalmente abbastanza deboli (le frequenze maggiori sono quelle relative all’intervallo 1-3 m/s) con frequenti calme di vento (54% nell’intero anno). La distribuzione percentuale del modulo della velocità del vento è mostrata nelle figure 4.2.51 e 4.2.52 e nelle tabelle 4.2.15 e 4.2.16.

Fig. 4.2.48 - Direzione media del vento (12 settori) nei mesi dell’anno 2003

(67)

Fig. 4.2.49 - Direzione media del vento nei trimestri dell’anno (8 settori), anno 2003

(68)

Fig. 4.2.50 - Direzione media del vento nei trimestri dell’anno (36 settori), anno 2003

(69)

Fig. 4.2.51 - Distribuzione del modulo della velocità del vento nei mesi dell’anno 2003

(70)

Fig. 4.2.52 - Modulo della velocità del vento durante i quattro trimestri dell’anno 2003 Distribuzione percentuale direzione del vento 2001

N N E E S E S S O O N O

337,5- 22,5

22,5- 67,5

67,5- 112,5

112,5- 157,5

157,5- 202,5

202,5- 247,5

247,5- 292,5

292,5- 337,5 gen 0.4 2.9 50.2 5.4 4.6 29.5 6.2 0.8

feb 0.0 6.6 55.1 6.0 4.2 18.0 10.2 0.0 mar 5.2 0.4 6.3 0.0 1.9 26.9 57.5 1.9 apr 10.1 5.7 27.2 4.4 1.3 14.5 29.4 7.5 mag 13.0 7.8 31.6 11.9 3.6 11.4 17.1 3.6 giu 21.8 6.8 9.4 5.6 3.4 18.4 27.8 6.8 lug 30.9 6.6 13.3 3.9 1.2 12.1 23.4 8.6 ago 16.3 6.8 26.2 12.7 3.6 5.9 22.6 5.9 set 12.5 12.5 16.8 1.1 1.1 17.4 33.7 4.9 ott 4.5 10.6 16.7 15.2 12.1 19.7 16.7 4.5 nov 3.6 3.1 65.3 6.2 5.2 9.3 6.2 1.0 dic 0.4 4.6 57.8 20.7 2.1 3.4 11.0 0.0

N N E E S E S S O O N O

337,5- 22,5

22,5- 67,5

67,5- 112,5

112,5- 157,5

157,5- 202,5

202,5- 247,5

247,5- 292,5

292,5- 337,5 gen-feb-mar 2.22 2.81 34.02 3.40 3.40 25.59 27.51 1.04 apr-mag-giu 15.11 6.72 22.14 7.02 2.75 14.96 25.19 6.11 lug-ago-set 20.88 8.32 18.61 6.05 1.97 11.50 26.02 6.66 ott-nov-dic 2.22 4.84 55.24 14.31 4.64 7.86 9.88 1.01

Annuale 11 6 31 7 3 16 23 4

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