• Non ci sono risultati.

VIA (12194 KB)

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "VIA (12194 KB)"

Copied!
56
0
0

Testo completo

(1)

PERMESSO DI COSTRUIRE

VARIANTE A PUA “EX CANTINA SOCIALE”

VALUTAZIONE INTEGRATA IMPATTI LR 50/2012

PROGETTISTA: ARCH. DARIO FROSI 12/02/2018

(2)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

1

INDICE

1 PREMESSA ... 3

2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE ... 4

2.1 Localizzazione del progetto ... 4

2.2 Descrizione del progetto ... 7

3 DESCRIZIONE DELLE COMPONENTI AMBIENTALI SULLE QUALI IL PROGETTO POTREBBE AVERE UN IMPATTO RILEVANTE ... 15

4 DESCRIZIONE DEI PROBABILI EFFETTI DEL PROGETTO SULL’AMBIENTE ... 37

4.1 Premessa ... 37

4.2 Sintesi delle criticità ed emergenze ambientali ... 37

4.3 Analisi delle pressioni potenziali ed opportunità del progetto ... 38

(3)
(4)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

3

1 PREMESSA

Il presente documento costituisce lo Studio Preliminare Ambientale ai fini della Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) di cui all’Art. 19 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. del progetto di un insediamento commerciale per grandi strutture di vendita di 7.968 mq di Superficie di Vendita (Sv).

La Verifica di Assoggettabilità a VIA è prevista dall'art. 22 delle L.r. 28 dicembre 2012, n. 50

"Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto" il quale stabilisce che:

1. "Alle grandi strutture di vendita si applica la vigente disciplina di cui alla legge regionale 26 marzo 1999, n. 10 “Disciplina dei contenuti e delle procedure di valutazione ambientale” e successive modificazioni e al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale” e successive modificazioni, nel rispetto dei principi di semplificazione e unitarietà dei procedimenti, con riferimento alle seguenti tipologie progettuali:

a) grandi strutture aventi superficie di vendita superiore a 8.000 metri quadrati, assoggettate alla valutazione di impatto ambientale (VIA);

b) grandi strutture aventi superficie di vendita compresa tra 2.501 e 8.000 metri quadrati, assoggettate alla procedura di verifica o screening.

2. I provvedimenti di cui al comma 1 costituiscono il presupposto per il rilascio dell’autorizzazione commerciale e del titolo edilizio relativo alla struttura di vendita".

Essendo la superficie di vendita dell'area commerciale compresa tra 2.501 e 8.000 mq, la domanda finalizzata al rilascio dell’autorizzazione commerciale è quindi assoggettata alla procedura di Verifica o Screening VIA.

Lo studio viene redatto in conformità a quanto contenuto nell’allegato IV-bis alla Parte Seconda del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. e contiene:

₋ il quadro di riferimento progettuale con la descrizione del progetto, tenendo conto sia delle caratteristiche fisiche dell’insieme del progetto che della localizzazione dello stesso, in particolare per quanto riguarda la sensibilità ambientale delle aree geografiche che potrebbero essere interessate;

₋ la descrizione delle componenti dell’ambiente sulle quali il progetto potrebbe avere un impatto rilevante;

₋ la descrizione di tutti i probabili effetti rilevanti del progetto sull’ambiente risultanti da:

o i residui e le emissioni previste e la produzione di rifiuti, ove pertinente;

o l’uso delle risorse naturali, in particolare suolo, territorio, acqua e biodiversità.

.

(5)

2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE

2.1 Localizzazione del progetto

Il progetto in esame attua il Piano Urbanistico Attuativo "Variante al PIRUEA Ex cantina sociale"

che prevede la realizzazione di un insediamento commerciale per grandi strutture di vendita per un totale di 10.192 mq di Superficie Lorda di Pavimento (S.L.P.) e di 11.150 mq di Superficie Utile (S.U).

L'ambito oggetto di trasformazione è localizzato in comune di Villorba, in provincia di Treviso, e si colloca a Sud – Est dell’abitato di Castrette. L’area di intervento è posizionato in prossimità di grandi assi di scorrimento in quanto confina ad ovest con la S.S. 13 “Pontebbana” ed è collegato alla S.P. 102 “Postumia” dalla bretellina Zago – Benetton. A Nord e Nord – Est dell’ambito, lungo Via Silvio Pellico, sono presenti la Casa per Anziani Villa Marani e il Distretto Sanitario ULSS. n.

9.

Inquadramento dell’area di intervento

L'ambito dove verrà realizzato il nuovo insediamento commerciale ricade all’interno del perimetro del PIRUEA “Ex cantina sociale” ed era un tempo occupato dalla presenza dell’ex cantina sociale.

Trattasi di un opificio di tipo industriale risalente agli anni Cinquanta destinato a cantina sociale cooperativa, distribuito su 5 piani e avente un volume fuori terra di circa 29.000 mc.

A seguito dell’approvazione del PIRUEA il manufatto è stato demolito e l’area appare oggi degradata e abbandonata. I terreni compresi tra l’ambito del PIRUEA e la bretella denominata

“Zago” sono aree residuali compromesse.

(6)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

5 L’area di trasformazione si inserisce in un contesto fortemente urbanizzato per la presenza della zona industriale di Castrette e della strada statale n. 13 “Pontebbana” sul confine ovest e della Casa per Anziani Villa Marani e del Distretto Sanitario ULSS. n. 9 a Nord.

Inquadramento urbanistico

Sull’ area oggetto di intervento non si segnalano presenze storico architettoniche e archeologiche particolari e dal punto di vista paesaggistico l’ambito di indagine non risulta di particolare valore in quanto si inserisce in una matrice urbanizzata (zona mista produttiva – commerciale) e quindi interessata da un elevato grado di antropizzazione.

Dalla consultazione della Tav. 1 “Carta dei vincoli e della pianificazione sovraordinata” del Piano di Assetto del Territorio (PAT) del comune di Villorba approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 524 del 17.12.2012 emerge che sull’area di trasformazione non insistono vincoli. Da segnalare comunque che in prossimità dell’ambito di intervento il PTCP di Treviso ha individuato l’agro centuriato ovvero i tracciati visibili o latenti di strade e di centuriazione romana (riportato in TAV. 1). Per tale bene il PTCP detta apposita normativa di indirizzo e direttiva demandando allo strumento urbanistico comunale il compito di precisare nel dettaglio, d’intesa con la Soprintendenza competente, la specifica disciplina di tutela. L’art. 11, comma 13 del PAT stabilisce che: “Nelle aree individuate dal P.T.C.P. come “agro centuriato” la valutazione della necessità di segnalare preventivamente alla Soprintendenza ogni intervento che presuppone attività di scavo e/o movimentazione del terreno, fatta eccezione per le normali pratiche agricole, viene effettuata dalla autorità competente sulla base di:

entità dell’intervento;

vicinanza al sito rischio archeologico”.

(7)

Estratto TAV. 1 “Carta dei Vincoli”

Premesso che il PAT ha demandato al PI il recepimento e l’aggiornamento del quadro dei vincoli, adeguandoli allo stato di fatto, considerato che l’ambito in oggetto non presenta segni dell’agro centuriato, in sede di Piano degli Interventi tale vincolo non è cartografato per l’area in oggetto.

L’ambito di intervento non interferisce con le invarianti del territorio suddivise in idrogeologiche, paesaggistiche, ambientali e storico – monumentali. I filari alberati presenti lungo la S.S. 13

“Pontebbana” sono stati individuati dal Piano come invariante paesaggistica mentre il canale Piavesella che si trova ad est dell’ambito di trasformazione, a circa 130 m di distanza da esso, rientra tra le invarianti di natura ambientale.

Estratto TAV. 2 “Carta delle Invarianti”

Si osserva inoltre che l’ambito di intervento è ubicato a Nord dell’area delle Fontane Bianche di Lancenigo – Sito di Importanza Comunitario (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) – e dista da esso circa 2.600 m.

agrocenturiato

(8)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

7 2.2 Descrizione del progetto

Il progetto relativo al nuovo insediamento commerciale è conforme, nei contenuti, al Piano Urbanistico Attuativo "Variante al PIRUEA Ex Cantina Sociale" proposto dalla ditta Lualgi S.r.l.

che è stato approvato con Deliberazione della Giunta Comunale n. 59 del 10/04/2017".

Il PUA contempla azioni di riqualificazione urbanistica delle aree degradate finalizzandole ai seguenti obiettivi:

ASSETTO INSEDIATIVO

₋ riqualificazione e riconversione funzionale di un’area degradata;

₋ sostituzione e riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente;

₋ rivitalizzazione e riqualificazione sociale ed economica del tessuto degradato;

₋ pluralità e integrazione funzionale e morfologica di attività e destinazioni d'uso tra loro compatibili;

₋ razionalizzazione del carico urbanistico;

₋ miglioramento del rapporto tra superficie coperta e aree scoperte pertinenziali;

₋ valorizzazione del polo commerciale nel quadrante Sud-Est di Castrette;

₋ ammodernamento delle urbanizzazioni;

₋ riqualificazione degli spazi pubblici e dell'arredo urbano.

ASSETTO INFRASTRUTTURALE

₋ qualificazione della strada statale n. 13 “Pontebbana” quale strada commercio;

₋ separazione del traffico di scorrimento da quello locale pertinenziale all’attività commerciale;

₋ riclassificazione geometrica e funzionale della viabilità di accesso per i clienti e per il carico/scarico delle merci.

ASSETTO AMBIENTALE

₋ miglioramento della qualità paesaggistica, ambientale e architettonica dei tessuti degradati;

₋ realizzazione di una fascia filtro a protezione della casa di riposo “Marani” e del distretto socio-sanitario;

₋ realizzazione di barriere verdi con funzione di mascheramento dell’area, costituite da essenze arboree ed arbustive, di specie autoctone;

₋ garantire e migliorare la sicurezza idraulica dell’ambito di trasformazione.

₋ risparmio delle risorse energetiche e miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.

Parametri urbanistici ed edilizi

Il nuovo insediamento commerciale verrà realizzato all'interno del perimetro dell’area degradata, così come individuata nella Variante n. 1 al Piano degli Interventi ai sensi dell’Art. 3, comma 3 del Regolamento Regionale approvato con D.G.R. 1047/2013. All’interno del perimetro sono ricompresi il PIRUEA “Ex Cantina sociale di Castrette” approvato con D.G.R. n. 2041 del 03 luglio 2007 (indicato in figura con la lettera A) ed il lotto attiguo al PIRUEA (indicato in figura con lettera B) compreso tra Via Pellico e Via Marsoni.

(9)

Inquadramento Ambito di Intervento su ortofoto

L’ambito territoriale ha una superficie complessiva di 38.386 mq, di cui 28.257 mq sono ricompresi in ZTO P/1 “PIRUEA” e 10.129 mq sono ricompresi in ZTO D2/2 “terziarie o assimilate e di servizio di espansione”.

In base al PUA è possibile inserire nell’ambito insediamenti commerciali per grandi strutture di vendita per un totale di circa 10.192 mq di superficie lorda di pavimento (Slp) e di 7.968 mq di Superficie di Vendita (Sv).

L’altezza massima dei fronti, volumi tecnici esclusi, è fissata in m 11,00. Altezze superiori potranno essere consentite solo per documentate esigenze relative alla realizzazione di impianti tecnologici direttamente correlati alle attività insediate. Il numero massimo di piani fuori terra è pari a 2.

Di seguito si riporta una tabella di sintesi con i principali parametri urbanistici previsti.

PARAMETRI URBANISTICI

PIRUEA Ambito “A” – ZTO P/1

PI

Ambito “B” – ZTO D2/2

PUA Ambiti “A”+”B”

DI PROGETTO

Superficie territoriale

catastale (St) 28.257 mq 10.129 mq 38.386 mq

Superficie fondiaria (Sf) 22.000 mq

Superficie coperta (Sc)

pari al 50% di St, con max 8.070 mq

(PIRUEA)

pari al 60% di St con max 6.077 mq (D2/2)

14.147 mq

(Sc max) 12.628 mq

Superficie utile (Su) pari al 70% di St, con max 11.550 mq

pari al 80% di St, con max 8.103 mq

19.653 mq

(Su max) 11.150 mq

Superficie lorda di

pavimento (Slp) 10.192 mq

Superficie di vendita (Sv) 7.968 mq

Verde pertinenziale (pari a 10% di Sf)

10% di Sf = 2.200 mq 7.723 mq

(10)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

9 PARCHEGGI

PERTINENZIALI

Riferimenti NTO PI

PERTINENZIALI RICHIESTI PI

PARCHEGGI DI PROGETTO

Superficie parcheggio

Art. 77, comma 17

50% Slp = 5.096

mq 8.435 mq

Superficie a stalli

Art. 77, comma 6

Sup. park/1,4 =

3.640 mq 4.428 mq

n. stalli Sup. stalli/12,50 =

291 342

Ai sensi dell’articolo 77, comma 22 delle NTO del PI, come previsto dall’art. 5 del Regolamento Regionale 1/2013 e ai sensi della LR 50/2012, in deroga alle previsioni della LR 11/2004, gli spazi a parcheggio pertinenziale (8.435 mq) concorrono a soddisfare la quota di standard destinati a parcheggio (5.096 mq), purché su di essi venga istituito vincolo di uso pubblico.

Come previsto dall’articolo 13, comma 3 delle norme tecniche operative del PI, almeno la metà delle aree a standard deve essere destinata a parcheggio, ed il rimanente a verde pubblico attrezzato.

Di seguito si elencano i principali dati relativi al dimensionamento delle aree a verde pubblico attrezzato (Articolo 13, commi 2 e 3 delle NTO).

VERDE Riferimenti NTO PI

STANDARD RICHIESTI PI

VERDE DI PROGETTO

NOTE

Superficie a verde

Art. 13, commi 2, 3

50% Slp = 5.096

mq 5.600 mq

2.900 mq realizzati 2.700 mq già monetizzati

(11)
(12)
(13)

Destinazioni d'uso

All’interno dell'insediamento commerciale potranno essere previste le destinazioni d’uso consentite dal PI vigente per le corrispondenti Zone Territoriali Omogenee (ZTO).

Le diverse destinazioni d’uso previste e possibili all’interno dell’area (ZTO P e ZTO D2), come disciplinate dalle NTO del PI, dovranno essere localizzate tenendo conto indicativamente di:

₋ livello di inquinamento prodotto;

₋ indice di copertura;

₋ particolari impianti tecnologici posti esternamente al fabbricato;

₋ livello di movimentazione delle merci e delle persone;

₋ modalità di utilizzo delle superficie scoperte.

Accessibilità

Gli accessi all’area avverranno in tre punti distinti:

₋ accesso da Via Roma;

₋ accesso agevolato su rotatoria da Via Silvio Pellico che garantirà un miglior flusso del traffico stradale a vantaggio anche degli utenti diretti all’attigua sede dell’ULSS n. 9;

₋ accesso da Via Marsoni unicamente funzionale al transito dei mezzi di servizio all’attività.

Rispetto alla mobilità e al sistema della dotazione di parcheggi, con la rotatoria su Via Silvio Pellico si garantisce una maggior permeabilità Est-Ovest, in modo tale da migliorare la fruibilità e l’accessibilità anche al distretto socio-sanitario.

(14)
(15)

Beneficio pubblico

In fase di redazione della Variante al PUA è stato stimato il beneficio pubblico derivante al Comune di Villorba e alla ditta proponente; la stima è stata calcolata in coerenza con l’articolo 15 “Perequazione urbanistica” delle norme tecniche operative del PI, che introduce il concetto di perequazione urbanistica definendola “l’istituto giuridico attraverso il quale si persegue l’equa e uniforme ripartizione dei diritti edificatori e degli oneri connessi alle trasformazioni del territorio tra tutti i proprietari delle aree e degli edifici interessati dall’intervento, indipendentemente dalle specifiche destinazioni d'uso assegnate alle singole aree.”

La valutazione del beneficio pubblica è stata determinata in coerenza con i criteri e le modalità previste dall’elaborato H “Linee guida per l’applicazione della perequazione”.

A fronte di un beneficio pubblico di circa 150.000 €, determinato applicando l’aliquota del 50% sul plus-valore (differenza tra il valore iniziale ed il valore finale calcolato al netto dei costi di produzione), le opere perequative previste dalla Variante al PUA sono come di seguito articolate:

₋ pista ciclabile Via S. Pellico e fronte S.S. 13 “Pontebbana” 850 mq

₋ parcheggi ad uso esclusivo per gli utenti di “Casa Marani” 681 mq L’intervento prevede la realizzazione di una pista ciclabile sul lato ovest di Vicolo Silvio Pellico e su Via Roma (strada statale n. 13 “Pontebbana”), che favorisce il collegamento con il distretto socio- sanitario. Inoltre la porzione di terreno situata nella porzione settentrionale dell’ambito di intervento è riservata ad uso esclusivo degli utenti di “Casa Marani”.

(16)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

15

3 DESCRIZIONE DELLE COMPONENTI AMBIENTALI SULLE QUALI IL PROGETTO POTREBBE AVERE UN IMPATTO RILEVANTE

Di seguito si riporta un’analisi dello stato attuale, ricostruito sulla base dei dati disponibili, per le diverse componenti ambientali e socio-economiche di interesse per la presente valutazione.

Clima

Il clima del Veneto, pur rientrando nella tipologia mediterranea, presenta proprie peculiarità, dovute principalmente al fatto di trovarsi in una posizione, dal punto di vista del clima, di transizione e quindi subire varie influenze: l’azione mitigatrice delle acque mediterranee, l’effetto orografico della catena alpina e la continentalità dell’area centro-europea. In ogni caso mancano alcune delle caratteristiche tipicamente mediterranee quali l’inverno mite (in montagna, ma anche nell’entroterra, prevalgono effetti continentali) e la siccità estiva mitigata dai frequenti temporali di tipo termoconvettivo. In Veneto si distinguono due regioni climatiche: la regione alpina con le peculiari caratteristiche termiche e pluviometriche con clima montano di tipo centro-europeo ed il carattere continentale della Pianura Veneta, con inverni rigidi. In quest’ultima regione climatica si differenziano due sub-regioni a clima più mite: quella lacustre nei pressi del Lago di Garda, più limitata, e quella litoranea della fascia costiera adriatica. L’ambito in esame ricade nella Regione “Pianura Veneta” in cui prevale un notevole grado di continentalità con inverni rigidi ed estati calde. Ma il dato più caratteristico è l’elevata umidità, specialmente sui terreni irrigui, che rende afosa l’estate e dà origine a nebbie frequenti e fitte durante l’inverno. Le precipitazioni sono distribuite abbastanza uniformemente durante l’anno, ad eccezione dell’inverno che risulta la stagione più secca: nelle stagioni intermedie prevalgono le perturbazioni atlantiche, mentre in estate vi sono temporali assai frequenti e spesso grandinigeni. Prevale in inverno una situazione di inversione termica, accentuata dalla ventosità limitata, con accumulo di aria fredda in prossimità del suolo. Sono allora favoriti l’accumulo dell’umidità che dà luogo alle nebbie e la concentrazione degli inquinanti rilasciati al suolo che arrivano di frequente a valori elevati nelle aree urbane.

Atmosfera

Per inquinamento atmosferico si intende la modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria per la presenza di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterarne le normali condizioni ambientali e di salubrità. Le modificazioni indotte dalle emissioni inquinanti sono spesso tali da costituire un reale pericolo per la salute dell’uomo e possono compromettere le attività ricreative e gli altri usi legittimi dell’ambiente.

E’ possibile distinguere:

₋ gli inquinanti primari, che vengono direttamente immessi in atmosfera a causa di attività antropiche o fenomeni naturali: biossido di zolfo (SO2), acido solfidrico (H2S), monossido di azoto (NO), ammoniaca (NH3), monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), acido cloridrico (HCl);

₋ gli inquinanti secondari, che si formano per reazioni chimiche o fisiche dagli inquinanti primari:

anidride solforica (SO3), acido solforico (H2SO4), biossido di azoto (NO2), acido nitrico (HNO3) chetoni, aldeidi, acidi vari, ozono (O3).

Stato della qualità dell’aria

Al 2016 la rete di monitoraggio della qualità dell'aria in provincia di Treviso è costituita da 4 stazioni di monitoraggio, delle quali 2 in comune di Treviso (una in Via Lancieri di Novara - stazione di misura di fondo, urbana e una in Strada Sant'Agnese - stazione di misura di traffico, urbana), 1 in comune di Conegliano ed 1 in comune di Mansuè.

(17)

Gli inquinati monitorati presso le stazioni di monitoraggio fisse sono:

L’analisi dei dati di ARPAV disponibili che si riferiscono alle centraline fisse di monitoraggio della rete di monitoraggio della qualità dell’aria ubicate in provincia di Treviso consentono di valutare la qualità dell’aria su area vasta.

Per gli inquinanti Biossido di Zolfo (SO2) e Ossidi di Azoto (NOX) dal 2006 al 2013 non si sono verificati superamenti dei limiti di legge. Anche i valori di Benzene rilevati dal 2011 al 2013 presso la stazione di Treviso risultano inferiori ai limiti di legge. Per quanto riguarda l’ozono (inquinante secondario) nel 2013 vi sono stati superamenti orari della soglia di informazione (pari a 180 μg/m3) e dell’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana (di 120 μg/m3 come media su 8 ore). Da tenere sotto controllo le concentrazioni di PM10 in quanto dal 2007 al 2013 presso le stazioni della provincia di Treviso si sono verificati per più di 35 volte per anno civile il numero di superamenti giornalieri di 50 μg/m3 previsti da legge.

Si riportano di seguito le conclusioni del monitoraggio delle qualità dell'aria in provincia di Treviso riprese dal documento redatto dal Dipartimento ARPAV Provinciale di Treviso "Il monitoraggio della qualità dell'aria nella provincia di Treviso" relativo all'anno 2016.

Per quanto riguarda benzene, monossido di carbonio (CO), biossido di zolfo (SO2) e i metalli determinati sulle polveri inalabili PM10, ossia piombo (Pb), arsenico (As), cadmio (Cd) e nichel (Ni), i valori registrati presso le stazioni presenti nel territorio provinciale di Treviso nel 2016 sono risultati inferiori ai rispettivi limiti di riferimento normativo, non evidenziando particolari criticità per il territorio stesso.

comune di Villorba

(18)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

17 Le concentrazioni di biossido di azoto (NO2) registrate nel 2016 sono risultate presso ciascuna stazione di fondo della rete di monitoraggio presente nel territorio provinciale di Treviso inferiori ai limiti di legge.

Per quanto riguarda le Polveri respirabili (PM2.5) i valori registrati presso le stazioni della rete di monitoraggio presente nel territorio provinciale di Treviso, garantiscono per l’anno 2016 il rispetto del valore limite di 25 μg/m3, entrato in vigore nell’anno 2015.

Durante l’anno 2016 si sono osservati superamenti dei valori limite attualmente vigenti per i seguenti inquinanti:

₋ Ozono (O3): presso le stazioni di fondo della rete presente nel territorio provinciale di Treviso si è osservato un solo superamento della Soglia di Informazione presso la stazione di Conegliano e alcuni superamenti del Valore Obiettivo e del Valore Obiettivo a lungo termine per la salute umana previsti dal D. Lgs. 155/2010. Le maggiori concentrazioni riscontrate sono state come sempre strettamente correlate alle condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato l’estate 2016.

₋ Polveri inalabili (PM10): nel 2016, in ciascuna delle stazioni della rete, ad eccezione della stazione di Conegliano, si è osservato il superamento del Valore Limite giornaliero di 50 μg/m3 per più di 35 volte l’anno. Il Valore Limite annuale di 40 μg/m3, previsto dal D.Lgs 155/2010, è stato rispettato presso tutte le stazioni della rete presenti nel territorio provinciale di Treviso.

₋ Benzo(a)pirene: determinato sulla frazione inalabile delle polveri prelevate presso la stazione di fondo di Treviso ha superato l’obiettivo di qualità di 1,0 ng/m3 previsto come media annuale raggiungendo un valore pari a 1,7 ng/m3.

Il comune di Villorba è stato interessato negli anni 2015/2016 da una campagna di monitoraggio della qualità dell'aria. La qualità dell’aria è stata valutata tramite due campagne di monitoraggio eseguite con campionatore portatile posizionato in Via Fontane in località Fontane presso il cimitero comunale dal 27 novembre 2015 al 6 gennaio 2016 (semestre invernale) e dal 16 giugno al 25 luglio 2016 (semestre estivo). La finalità del monitoraggio è quello di acquisire dei dati sulla qualità dell’aria in una zona di fondo urbano (background urbano, in sigla BU) del comune di Villorba.

Localizzazione geografica del campionatore portatile a Villorba. Fonte: Dipartimento ARPAV Provinciale di Treviso " Campagna di Monitoraggio della Qualità dell'Aria, Comune di Villorba, Via Fontane – località Fontane"

La situazione meteorologica verificatasi durante le campagne è stata analizzata dal Servizio Meteorologico di ARPAV utilizzando i dati delle stazioni meteorologiche ARPAV di Villorba per la

(19)

precipitazione e Ponte di Piave per il vento. Dai dati è emerso che piovosità e ventosità, in particolare durante la campagna invernale, sono risultati più favorevoli al ristagno degli inquinanti rispetto a quanto osservato nello stesso periodo degli anni precedenti.

Il monitoraggio ha permesso di disporre di campioni giornalieri del parametro inquinante PM10; su alcuni campioni di PM10 sono state eseguite le analisi di IPA e metalli. Sono stati eseguiti inoltre campionamenti settimanali di Benzene, Toluene, Xileni ed Etilbenzene.

Con l’obiettivo di proporre un confronto con una realtà urbana monitorata in continuo, è stata fornita, per gli inquinanti monitorati, l’indicazione dei valori medi registrati nel medesimo periodo presso la stazione fissa di fondo urbano della Rete ARPAV di Treviso.

Per quanto riguarda l’inquinante PM10 si sono osservati alcuni superamenti del Valore Limite giornaliero di 50 μg/m3 previsto dal D.Lgs. 155/2010 da non superare per più di 35 volte l’anno. La media del periodo a Villorba è risultata inferiore a quella rilevata nel medesimo periodo presso la stazione fissa di Treviso. Allo scopo di verificare il rispetto dei limiti di legge previsti dal D.Lgs.

155/2010 per il PM10, è stata utilizzata una metodologia di calcolo elaborata dall’Osservatorio Regionale Aria di ARPAV. L’applicazione della metodologia di stima ha evidenziato il rispetto del Valore Limite annuale di 40 μg/m3 e il rischio di superamento del Valore Limite giornaliero di 50 μg/m3 per più di 35 volte l’anno.

Le concentrazioni di Benzene determinate a Villorba sono risultate leggermente superiori a quelle rilevate a Treviso. I valori di concentrazione di benzene, anche se non direttamente confrontabili con il limite di legge, forniscono comunque un’indicazione del valore medio annuo. Si ricorda che nell’anno 2015 il valore medio annuale di benzene presso la stazione di Treviso è risultato pari a 0,5 μg/m3, nettamente inferiore al Valore Limite di 5,0 μg/m3 previsto dal D.Lgs. 155/2010.

La caratterizzazione chimica del PM10 ha portato a determinare concentrazioni di metalli il cui valore medio di campagna è largamente al di sotto del Valore Obiettivo e del Valore Limite previsto dal D.Lgs. 155/2010. Se dal punto di vista del rispetto dei limiti di legge la presenza dei metalli nei PM10 non risulta essere un problema bisogna considerare che tali inquinanti, anche in basse concentrazioni, possono fungere da catalizzatori di reazioni radicaliche che stanno alla base della formazione dello smog fotochimico.

La determinazione di IPA sui PM10, ed in particolare di Benzo(a)Pirene, ha evidenziato la presenza di concentrazioni superiori a quelle determinate nello stesso periodo presso la stazione fissa di Treviso. Si ricorda che per il B(a)P l’Obiettivo di Qualità annuale è di 1,0 ng/m3 prefissato dal D.Lgs.

155/2010; tale valore è stato superato presso la centralina di Treviso ogni anno dal 2009 al 2013 e nel 2015 mentre è stato rispettato nell’anno 2014 grazie alle particolari condizioni meteorologiche che sono state particolarmente favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Nell’anno 2015 il valore Obiettivo per il benzo(a)pirene è stato superato presso la stazione fissa di Treviso con un valore medio annuale di 1,5 ng/m3.

Le fonti di pressione

La qualità dell’aria, specie in ambito cittadino, rappresenta una delle principali problematiche, sia in relazione alla qualità complessiva dell’ambiente, sia alla salute umana. In termini generali le principali fonti di emissione si possono considerare:

₋ gli impianti di combustione per il riscaldamento degli ambienti, responsabili delle emissioni di NOx,

idrocarburi, polveri, SO2;

₋ il traffico veicolare, direttamente responsabile delle emissioni di CO, NOX, polveri, idrocarburi incombusti, SO2 (come emissioni allo scarico) e di idrocarburi non metanici (come emissioni evaporative), oltre che del risollevamento del particolato fine dovuto al passaggio dei veicoli;

₋ i processi produttivi industriali, in particolare nei settori della chimica, della lavorazione dei metalli e meccanico, responsabili delle emissioni di NOX, polveri, idrocarburi, SO2 e composti organici volatili, le centrali termoelettriche per la produzione di energia, l’agricoltura, responsabile delle emissioni di NH3.

(20)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

19 I dati dell’inventario regionale INEMAR, riferiti all’anno 2007/8 con dettaglio comunale, sono scaricabili dai siti della Regione del Veneto e dell’ARPAV all’indirizzo http://www.arpa.veneto.it/temi- ambientali/aria/emissioni-di-inquinanti/inventario-emissioni.

INEMAR Veneto 2007/2008 è la seconda edizione dell’inventario regionale delle emissioni in atmosfera avente come riferimento il biennio 2007/8. Lo strumento informatico utilizzato per costruire l’inventario delle emissioni in atmosfera del Veneto è il database INEMAR (acronimo di Inventario Emissioni Aria).

L’inventario delle emissioni in atmosfera è uno strumento fondamentale per la gestione della qualità dell’aria a livello regionale, in quanto rappresenta una raccolta coerente dei valori delle emissioni, in un’unità spazio-temporale definita, disaggregati per attività (ad es. trasporti, allevamenti, industria), unità territoriale (ad es. regione, provincia, comune) e temporale (un anno, un mese, un’ora ecc.), combustibile utilizzato (benzina, gasolio, metano, ecc.), inquinante (NOx, CO, ecc.) e tipologia di emissione (puntuale, diffusa, ecc.).

Di seguito si riporta la stima della massa emessa nel biennio 2007/2008 nel territorio comunale di Villorba, per ciascun settore, per i 10 inquinanti oggetto di stima (composti organici volatili (COV);

biossido di zolfo (SO2); ossidi di azoto (NOx); monossido di carbonio (CO); anidride carbonica (CO2);

ammoniaca (NH3); protossido di azoto (N2O); metano (CH4); polveri totali (PTS) e polveri PM10 e PM2.5).Le Emissioni sono in tonnellate/anno eccetto CO2 in kilotonnellate/anno.

(21)

Codice macrosetto

re Descrizione macrosettore

Codice

settore Descrizione settore PM2.5 CO SO2 COV CH4 PTS NOx CO2 NH3 N2O PM10

2Combustione non industriale 1 Impianti commerciali ed istituzionali 0,00887 1,10821 0,02216 0,22164 0,13299 0,00887 1,68449 2,43807 0 0,13299 0,00887

2Combustione non industriale 2 Impianti residenziali 19,21505 481,34038 5,01741 111,24498 29,93894 20,65027 17,08735 14,33029 0,91002 2,74256 20,64683

2Combustione non industriale 3

Impianti in agricoltura silvicoltura e

acquacoltura 0,00811 0,03243 0,16214 0,00486 0,01135 0,00811 0,08107 0,11888 0 0,0227 0,00811

3Combustione nell'industria 1

Combustione nelle caldaie turbine e

motori a combustione interna 0,39514 21,32403 5,41819 2,67463 2,67463 0,47332 98,76786 59,76967 0 3,26375 0,4212

3Combustione nell'industria 3 Processi di combustione con contatto 0,02484 0,10727 0,42829 6,06854 0,01054 0,1656 0,17808 84,92151 1,658 0,00677 0,08445

4Processi produttivi 6

Processi nell'industria del legno pasta

per la carta alimenti bevande e altro 0,30132 0 0 38,59496 0 1,94557 0 0 0 0 1,92406

5Estrazione e distribuzione combustibili 5 Distribuzione di benzine 0 0 0 12,31678 0 0 0 0 0 0 0

5Estrazione e distribuzione combustibili 6 Reti di distribuzione di gas 0 0 0 7,30661 228,98114 0 0 0 0 0 0

6Uso di solventi 1 Verniciatura 0 0 0 135,62503 0 0 0 0 0 0 0

6Uso di solventi 2

Sgrassaggio pulitura a secco e

componentistica elettronica 1,11 0 0 20,08213 0 2,22 0 0 0 0 1,11

6Uso di solventi 3

Produzione o lavorazione di prodotti

chimici 0,07784 0 0 51,44137 0 0,25946 0 0 0 0 0,22055

6Uso di solventi 4 Altro uso di solventi e relative attivita 0 0 0 36,16777 0 0 0 0 0 0 0

7Trasporto su strada 1 Automobili 3,88489 176,62097 0,24829 22,28407 1,6821 4,62466 59,64982 19,02337 2,98826 0,65145 4,62466

7Trasporto su strada 2 Veicoli leggeri < 3.5 t 2,46993 18,64365 0,10036 2,86072 0,11714 2,7325 25,22587 5,69089 0,10751 0,13045 2,7325

7Trasporto su strada 3 Veicoli pesanti > 3.5 t e autobus 2,07789 15,80132 0,1183 3,84789 0,38712 2,35487 67,62859 6,46358 0,03133 0,15358 2,35487

7Trasporto su strada 4 Ciclomotori (< 50 cm3) 0,6903 44,40602 0,00259 42,4754 0,71575 0,71157 0,2967 0,35454 0,00488 0,00488 0,71157

7Trasporto su strada 5 Motocicli (> 50 cm3) 0,30078 60,94673 0,00452 12,92197 0,81966 0,32464 1,19084 0,59162 0,01232 0,01232 0,32464

8Altre sorgenti mobili e macchinari 2 Ferrovie 0,18215 0,49119 0,02543 0,21346 0,00827 0,22953 1,81784 0,14365 0,00032 0,05692 0,22953

8Altre sorgenti mobili e macchinari 6 Agricoltura 0,55126 3,9083 0,03167 1,14859 0,01811 0,55126 11,09263 1,00204 0,00253 0,04306 0,55126

8Altre sorgenti mobili e macchinari 8 Industria 0,52938 2,72102 0,02535 0,85904 0,01396 0,52938 8,32191 0,80194 0,00203 0,03426 0,52938

8Altre sorgenti mobili e macchinari 9

Giardinaggio ed altre attivita

domestiche 0 1,21393 0,0001 0,62781 0,0063 0 0,00135 0,00235 0 0,00002 0

9Trattamento e smaltimento rifiuti 7

Incenerimento di rifiuti agricoli (eccetto

10.3.0) 0,00275 0,0362 0,00008 0,0362 0,00192 0,00458 0,00045 0 0 0,00005 0,0032

9Trattamento e smaltimento rifiuti 10 Altri trattamenti di rifiuti 0,02079 0 0 0 0 0,02487 0 0 0 0 0,02079

10Agricoltura 1 Coltivazioni con fertilizzanti 0 0 0 63,09171 0 0 1,19622 0 22,81315 3,65377 0

10Agricoltura 2 Coltivazioni senza fertilizzanti 0 0 0 0 0 0 0 0 0,53441 0,42733 0

10Agricoltura 4 Fermentazione enterica 0 0 0 0 25,10694 0 0 0 0 0 0

10Agricoltura 5

Gestione reflui riferita ai composti

organici 0 0 0 0,03329 10,02137 0 0 0 0 0 0

10Agricoltura 9

Gestione reflui riferita ai composti

azotati 0 0 0 0 0 0 0 0 19,98428 1,87938 0

10Agricoltura 10

Emissioni di particolato dagli

allevamenti 0,05709 0 0 0 0 0,27667 0 0 0 0 0,14188

11Altre sorgenti e assorbimenti 6 Acque 0 0 0 0 1,744 0 0 0 0 0 0

11Altre sorgenti e assorbimenti 11 Foreste decidue gestite 0 0 0 1,26406 0 0 0 0 0 0 0

11Altre sorgenti e assorbimenti 12 Foreste gestite di conifere 0 0 0 1,49108 0 0 0 0 0 0 0

11Altre sorgenti e assorbimenti 25 Altro 0,9148 1,41911 0 0 0 0,9148 0 0 0 0 0,9148

11Altre sorgenti e assorbimenti 31 Foreste - assorbimenti 0 0 0 0 0 0 0 -0,23505 0 0 0

ARPA VENETO - REGIONE VENETO (settembre 2013), INEMAR VENETO, Inventario Emissioni in Atmosfera: emissioni in Regione Veneto, edizione 2007/8 - dati definitivi. ARPA Veneto - Osservatorio Regionale Aria, Regione del Veneto - Direzione Ambiente, U.C. Tutela dell’Atmosfera

(22)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

21 Come si osserva dal grafico riportato di seguito, l'inventario INEMAR VENETO 2007/2008 stima che il macrosettore che maggiormente contribuisce alle emissioni di sostanze è quello della combustione non industriale (31%), seguito dai trasporti su strada (26%) e dalla combustione nell'industria (12%).

31%

2% 12%

11%

10%

26% 2%

6%

EMISSIONI PERCENTUALI SUDDIVISE PER MACROSETTORE

Co mbustione non industriale Co mbustione nell'industria Pro cessi produttivi

Es trazione e distribuzione co mbustibili Uso di solventi

Trasporto su strada

Altre s orgenti mo bili e macchinari Trattamento e smaltimento rifiuti Agricoltura

Altre s orgenti e as sorbimenti

Idrosfera

Inquadramento idrogeologico

Nel sottosuolo del comune, all’interno dei materiali ghiaiosi che lo costituiscono, è presente un grande acquifero, praticamente indifferenziato a N, e in fase di iniziale suddivisione a S. La parte meridionale del comune è interessata dalla fascia delle risorgive. Queste sono diffuse emergenze della falda freatica dovute al progressivo avvicinarsi al p.c. procedendo da N a S, il tutto in relazione sia al digradare della pianura, sia alla sempre maggiore presenza di livelli meno permeabili che oppongono maggiori resistenze ai moti di percolazione delle acque nel sottosuolo. Il limite ha, in grande, andamento da SW a NE e passa per le località di Fontane, Carità e San Sisto.

L’ambito di intervento è posizionato a nord del limite superiore della linea delle risorgive e la falda freatica ha una profondità rispetto al piano campagna compresa tra 5 e 10 m.

(23)

Estratto TAV. 6.3 del PAT “Carta idrogeologica”

Il territorio comunale di Villorba è interamente compreso nella fascia della ricarica, come mostra l’immagine seguente, estratta dalla Tavola 36 “Zone omogenee di protezione dall’inquinamento”

allegata al Piano di Tutela delle Acque.

Zone omogenee di protezione dall’inquinamento – PTA Regione Veneto

(24)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

23 Inquadramento idrografico

Il comune di Villorba, all’interno del quale si colloca l’ambito di riferimento, è interamente compreso all’interno del bacino del Fiume Sile (R002). Il Sile è un fiume di risorgiva alimentato da acque sotterranee che affiorano a giorno al piede del grande materasso alluvionale formato dai conoidi del Piave e del Brenta e che occupa gran parte dell’Alta Pianura Veneta. In sinistra idrografica, la rete naturale è costituita da un insieme di affluenti, disposti con un andamento da Nord a Sud, i maggiori dei quali sono il Giavera-Botteniga, alimentato nel tratto iniziale del suo corso da acque di origine carsica affioranti al piede del Montello, il Musestre, a sua volta alimentato da acque di risorgiva e confluente nel Sile poco a monte del Taglio, ed altri affluenti minori come il Limbraga, il Nerbon ed il Melma. Molto meno importanti sono altri corsi naturali e, in particolare, gli affluenti di destra come il Canale Dosson e gli scoli Bigonzo e Serva che, a Sud del fiume, drenano la zona di pianura compresa tra lo Zero-Dese e il Sile.

I corsi d’acqua naturali che interessano il territorio di Villorba sono il torrente Giavera, il fiume Melma e il fiumicello Limbraga. Oltre ai corsi d’acqua naturali, il comune è caratterizzato da una fitta rete di canali artificiali ad uso irriguo per lo sviluppo agricolo del territorio e produttivo.

L’ambito di intervento è collocato in prossimità del canale Piavesella, corso d’acqua ad uso irriguo ed idroelettrico, che si trova ad est rispetto all’area oggetto di trasformazione. Ad ovest della zona di interesse si osserva invece un canale secondario del consorzio di Bonifica denominato Rio Coneselle che è separato dalla S.S. 13 “Pontebbana”.

Inquadramento dell’Ambito di Intervento su ortofoto Piavesella in prossimità dell’ambito di progetto Stato qualitativo delle acque superficiali

Di seguito si riporta la mappa dei punti di monitoraggio nel bacino del fiume Sile nell'anno 2014.

(25)

Fonte: ARPAV – “Stato delle acque superficiali del Veneto. Corsi d’acqua e laghi. Anno 2014”

Il tratto del fiume Piavesella che lambisce il territorio comunale in direzione longitudinale e si trova ad est dell'ambito di intervento, a circa 100 m, rientra nel corpo idrico 735_15 da "scarichi cartiera IPCC"

alla "confluenza nel torrente Giavera - Botteniga" e la stazione di riferimento è la numero 6036.

Dal 2010 al 2014 l’indice LIMeco registrato presso la stazione di monitoraggio n. 6036 è risultato sempre elevato, ad eccezione del 2011 quando il valore è risultato comunque buono. Nel 2015 la stazione di monitoraggio non è stata valutata.

2010 2011 2012 2013 2014

Elevato Buono Elevato Elevato Elevato

Il monitoraggio degli inquinanti specifici (alofenoli, metalli, pesticidi e composti organici volatili che vengono valutati a sostegno dello Stato Ecologico) ai sensi del D.Lgs. 152/2006 (Allegato 1 Tab. 1/B del D.M. 260/2010) nel 2014 ha evidenziato che nella stazione di monitoraggio la presenza delle sostanze ricercate non è mai risultata al di sopra del limite di quantificazione.

Per quanto riguarda lo stato chimico, un corpo idrico raggiunge il Buono Stato Chimico se vengono rispettati gli Standard di Qualità Ambientale delle sostanze prioritarie, prioritarie pericolose e le altre sostanze appartenenti all’elenco di priorità in tutte le stazioni rappresentative della qualità dell’acqua del corpo idrico.

Nel triennio 2010-2012 lo stato chimico del corpo idrico 735_15 è risultato buono. Anche negli anni 2013 e 2014 non si è mai verificato il superamento degli standard di qualità (SQA-MA: Standard di Qualità Ambientale espresso come Media Annua; SQA-CMA: Standard di Qualità Ambientale espresso come Concentrazione Massima Ammissibile).

Lo Stato Qualitativo delle acque sotterranee

La definizione dello stato chimico delle acque sotterranee, secondo le direttive 2000/60/CE e 2006/118/CE, si basa sul rispetto di norme di qualità, espresse attraverso concentrazioni limite, che vengono definite a livello europeo per nitrati e pesticidi (standard di qualità), mentre per altri inquinanti, di cui è fornita una lista minima all’Allegato 2, parte B della direttiva 2006/118/CE, spetta agli Stati membri la definizione dei valori soglia, oltre all’onere di individuare altri elementi da monitorare, sulla base dell’analisi delle pressioni. I valori soglia (VS) adottati dall’Italia sono quelli definiti all’Allegato 3, tabella 3, Dlgs 30/2009 e riportati in appendice C.

Per quanto riguarda la conformità, la valutazione si basa sulla comparazione dei dati di monitoraggio (in termini di concentrazione media annua) con gli standard numerici (tabella 2 e tabella 3, Allegato 3, D. Lgs 30/2009). In linea di principio, a nessun corpo idrico sotterraneo è permesso di eccedere questi valori. Si riconosce tuttavia che il superamento dei valori standard può essere causato da una

(26)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

25 pressione locale (ad esempio inquinamento da fonte puntuale) che non altera lo stato di tutto il corpo idrico sotterraneo in questione. Pertanto c’è la possibilità di investigare le ragioni per le quali i valori sono superati e decidere sulla classificazione dello stato chimico sulla base dei rischi effettivi per l’intero corpo idrico sotterraneo (ad esempio i rischi per la salute umana, per gli ecosistemi acquatici associati o i relativi ecosistemi terrestri, per gli usi legittimi e le funzioni dell’acqua sotterranea).

Schematizzando, un corpo idrico sotterraneo è considerato in buono stato chimico se:

• i valori standard (SQ o VS) delle acque sotterranee non sono superati in nessun punto di monitoraggio o

• il valore per una norma di qualità (SQ o VS) delle acque sotterranee è superato in uno o più punti di monitoraggio - che comunque non devono rappresentare più del 20% dell’area totale o del volume del corpo idrico - ma un’appropriata indagine dimostra che la capacità del corpo idrico sotterraneo di sostenere gli usi umani non è stata danneggiata in maniera significativa dall’inquinamento.

L’ambito territoriale in esame ricade quasi completamente all’interno del bacino idrogeologico n. 8

“Alta Pianura del Piave”.

Lo stato quali-quantitativo dei corpi idrici sotterranei regionali è controllato attraverso due specifiche reti di monitoraggio:

• una rete per il monitoraggio quantitativo;

• una rete per il monitoraggio chimico.

In ambito comunale sono presenti i pozzi di monitoraggio n. 749 e n. 750.

Nel pozzo 749 si segue da molti anni l'evoluzione della concentrazione di Tetracloroetilene. Il pozzo è un'importante spia dell’inquinamento dell’area industriale di Castrette di Villorba, posta poco a monte del punto di monitoraggio. Agli inizi del monitoraggio, la concentrazione di Tetracloroetilene era alta (massimo nella prima campagna del 2003 – 30 μg/L). I lavori di bonifica avvenuti in zona hanno permesso una riduzione sostanziale del fenomeno, portando la concentrazione sotto il Valore Soglia di 1,1 μg/L.

Nell'intervallo temporale 2013 - 2015 lo stato chimico puntuale registrato presso i due pozzi 749 e 750 è risultato buono.

Rischio idraulico

Il comune di Villorba ricade all’interno del Bacino del fiume Sile. Il Progetto di Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Sile e della pianura tra Piave e Livenza è stato approvato con D.C.R. n. 48 del 27/06/2007, dal Consiglio Regionale del Veneto.

L’ambito di intervento non è interessato da rischio idraulico, come evidenziato dalla tavola “Allegato A”

alla Valutazione di Compatibilità Idraulica del PAT.

(27)

Estratto Allegato A alla Compatibilità Idraulica del PAT

Suolo e sottosuolo

La componente considerata comprende al suo interno gli aspetti relativi al suolo ed al sottosuolo. Si ritiene fondamentale analizzare la geomorfologia del territorio, che risulta, con la struttura geologica, una delle componenti caratterizzanti anche l’assetto paesaggistico dei luoghi.

Inquadramento geomorfologico e geolitologico

Il territorio comunale di Villorba è compreso nell’alta pianura veneta, al passaggio con la bassa, segnato dalla linea delle risorgive che interessa la parte più meridionale del comune.

L’ambito di intervento è compreso nell’alta pianura veneta formata in tempi geologicamente recenti dall’accumulo di materiali di origine glaciale e fluvioglaciale da parte delle acque correnti. L’area in esame rientra nel litotipo “Materiali granulari fluviali e/o fluvioglaciali antichi a tessitura prevalentemente ghiaiosa e sabbiosa più o meno addensati”.

(28)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

27 Estratto TAV. 6.2 “Carta geologica” del PAT

Inquadramento pedologico

La Provincia di Treviso ha realizzato la Carta dei Suoli della Provincia di Treviso in scala 1 : 5.000. La carta fornisce informazioni relativa ai suoli e al paesaggio ed è strutturata in quattro livelli gerarchici, di cui i primi tre riguardanti il paesaggio, il quarto il suolo. Dalla Carta dei Suoli del Veneto (ARPAV, 2005) si rileva che dal punto di vista pedologico l’ambito di intervento rientra nei seguenti livelli:

• Sovraunità di paesaggio P2 – Alta pianura (pleni – tardi glaciale) con suoli decarbonati;

• Unità di paesaggio P2.1 – Conoidi ghiaiosi con evidenti tracce di canali intrecciati, costituiti prevalentemente da ghiaie e sabbie;

• Unità cartografica e tipologica ROG1/ADE1

(29)

Estratto “Carta dei Suoli della Provincia di Treviso Uso del suolo

La porzione di area ricadente all’interno del perimetro del P.I.R.U.E.A “Ex cantina sociale” è stato interessato dalla presenza dell’Ex cantina sociale. A seguito dell’approvazione del P.I.R.U.E.A. il manufatto è stato demolito e l’area appare oggi incolta.

I terreni compresi tra l’ambito del P.I.R.U.E.A. e la bretella denominata “Zago” sono aree residuali di tipo agricolo.

L’area di trasformazione si inserisce in un contesto fortemente urbanizzato per la presenza della zona industriale di Castrette e della S.S. 13 “Pontebbana” sul confine ovest e della Casa per Anziani Villa Marani e del Distretto Sanitario ULSS. n. 9 a Nord.

In rosso è indicato l’ambito di intervento

(30)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

29 1

1

1

2

3

2

3

4

4

(31)

5

5

6

7

6

7

8

7

8

(32)

PIAZZA FILODRAMMATICI 1-4 31100 – TREVISO

TEL. 0422 1782087 studio@frosiassociati.it www.frosiassociati.info

R FROSI ASSOCIATI 31 luglio 2017

ARCHITETTO DARIO FROSI Studio Preliminare Ambientale - Verifica di Assoggettabilità a VIA

31 Biodiversità, flora e fauna

Il territorio comunale è caratterizzato dalla presenza da una parte di importanti aree urbane residenziali e produttive, dall’altra di aree più o meno “integre” ove domina la matrice agro-forestale e non vi sono edifici di alcun genere. Quest’ultime sono formate da un mosaico delle colture variegato ove accanto ai seminativi si trovano non solo i vigneti ma anche coltivazioni arboree che, sebbene abbiano una finalità produttiva, caratterizzano e movimentano il paesaggio.

Siepi e seminativi a nord del territorio comunale (a sx) e piantagione di Paulownia spp.in località “Prati”

In questo contesto, le siepi ed i corsi d'acqua rappresentano importanti habitat per la conservazione della diversità floro-faunistica. In particolare in ambito comunale si rilevano due ambiti di particolare interesse naturalistico, ossia il torrente Giavera e l’ambito naturalistico delle Fontane Bianche di Lancenigo. Lungo il Giavera fin dalla sua sorgente, posta nel Comune omonimo, in un ambiente ricco di cavità naturali, sono individuabili delle aree di interesse ecologico e naturalistico. Tra queste va evidenziata l’area delle sorgenti e alcuni tratti nei Comuni di Povegliano e Villorba dove si possono osservare numerosi uccelli, sia legati all’ambiente acquatico sia alla ricca vegetazione riparia che qui si sviluppa. L’area delle Fontane Bianche di Lancenigo è Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) e Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.) IT3240012 “Fontane Bianche di Lancenigo” ed è caratterizzata dalla predominanza di habitat acquatici e ripariali e da una vasta estensione di ambienti fortemente antropizzati (vegetazione ruderale e arvense).

Rispetto al Sito Rete Natura 2000, l’ambito di intervento è posizionato a Nord e dista da esso circa 2.600 m.

Inquadramento dell’ambito di intervento rispetto al SIC/ZPS IT3240012 “Fontane Bianche di Lancenigo”

(33)

Paesaggio, patrimonio storico, architettonico e archeologico

Il riconoscimento che il paesaggio, inteso quale “parte omogenea del territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni”1, rappresenta una “componente fondamentale del patrimonio culturale e naturale”, nonché un “elemento importante della qualità della vita delle popolazioni”2, appare acquisizione oramai definita e universalmente accettata. La nozione di patrimonio paesaggistico, da considerarsi un bene ambientale e culturale primario, una risorsa essenziale dell’economia nazionale, da assoggettare a tutela diretta e il più possibile rigida sono convinzioni che, maturate nel tempo, devono trovare compiutamente attuazione.

Gli aspetti paesistici del territorio derivano, in quantità diverse, dall'analisi delle risorse fisiche, strutturali e insediative. Il paesaggio, entità complessa multidimensionale e multitemporale, non può essere analizzato solo attraverso valutazioni esclusivamente vegetazionali e naturalistiche. Ad esso afferiscono anche elementi storici, architettonici, fisiografici e culturali che sono testimonianza di un legame stretto, più di quanto non succeda oggi, tra uomo e ambiente.

Nell’ambito della redazione del nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, a cui la Regione Veneto, con la LR 18/2006, ha confermato la valenza di piano urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici, il territorio regionale è stato suddiviso in ambiti di paesaggio.

Si evidenzia inoltre che con D.G.R n. 427 del 10/04/2013 è stata adottata una Variante parziale al PTRC al fine di attribuire al piano anche la valenza paesaggistica. Per l’attribuzione della valenza paesaggistica al PTRC assume fondamentale importanza la configurazione degli Ambiti di paesaggio, con efficacia ai sensi del Codice e della LR 11/2004, individuati, in numero di 14, nell’apposito elaborato contenuto nel Documento per la Pianificazione paesaggistica, e per i quali saranno redatti specifici Piani Paesaggistici Regionali d'Ambito (PPRA).L’ambito comunale di Villorba rientra, secondo tale suddivisione, nell’ambito di paesaggio n. 8 “Pianura centrale veneta”.

L’Atlante ricognitivo, articolato in 39 schede di ricognizione, svolge la funzione descrittiva e analitica, richiesta dal Codice relativamente all’analisi dei caratteri del paesaggio e delle dinamiche di trasformazione, riferita all’intero territorio regionale (art. 143). L’ambito in esame ricade nell’ambito n.

21 dell’ “Alta Pianura tra Brenta e Piave”.

Ambito n. 21 – Alta Pianura tra Brenta e Piave

Nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento Provinciale

L’ambito si connota per la presenza dei caratteri propri della città diffusa, ove agli insediamenti residenziali sono frammisti quelli produttivo-artigianali, entrambi per lo più connotati da scarso valore edilizio-archittetonico. Le principali vulnerabilità dell’ambito n. 21 sono legate all’eccessiva

1Art. 131 DLgs 42/2004, (Codice Urbani).

2 Convenzione Europea del Paesaggio, Firenze - 2000.

Riferimenti

Documenti correlati

Le competenze richieste riguarderanno il possesso di elevate conoscenze pluri-specialistiche, la capacità di svolgere attività caratterizzate da contenuto di tipo

Resta salva la verifica, da parte del Amministrazione Provinciale di Treviso, dell’assenza di irregolarità o abusi sul lotto e/o sul fabbricato/i interessato/i dai lavori in

Consorzio Bonifica Piave - Adeguamento reti distribuzione per riduzione prelievi dal fiume Piave Riconversione irrigua a Montebelluna e Vedelago Avvio procedimento e

Tali requisiti, sotto pena di esclusione, devono essere in possesso dei candidati alla data di scadenza del termine utile per la presentazione della domanda di partecipazione

Da Pedavena raggiungiamo Fonzaso con facilissima salita, poi per strade abbandonate da Dio raggiungiamo il lago di Arsiè, salitella fino omonimo paese, discesone fino a Primolano

Mauro Tona, si rileva che è prossima l’adozione da parte della scrivente amministrazione del Piano di Classificazione Acustica nel quale l’area in parola viene classificata in

7 …… Le domande di cui al primo comma relative sia alle grandi sia alle piccole derivazioni sono altresì trasmesse alle Autorità di bacino territorialmente competenti che, entro

A tal proposito, venerdì 29 gennaio 2021 alle 14.00 il Ser- vizio di Assistenza Tec- nica affronterà il tema del controllo delle malerbe del riso attraverso la presen- tazione