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Il ravvedimento per IMU e TASI e la fiscalità delle locazioni turistiche (quando scatta il commerciale )

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Il ravvedimento per IMU e TASI e la fiscalità delle locazioni turistiche (quando scatta “il commerciale”)

Pubblicato il 16 giugno 2016

1) TFR del mese di maggio: coefficiente di rivalutazione

2) Studi di settore: aumentano le informazioni nel cassetto fiscale

3) Agenzia delle entrate, Inps e Lega pro firmano un protocollo per l’integrity 4) Nel 2015 continua la riduzione delle pendenze tributarie

5) Criteri per la CIGO: decreto in G.U.

6) Falcidia del credito IVA tra concordato preventivo e transazione fiscale 7) Deducibilità integrale dal reddito aziendale delle spese di welfare 8) Ravvedimento acconto e dichiarazione IMU/TASI 2016: check list

9) Fiscalità delle locazioni turistiche: quando scatta “il commerciale”

10) Assistenza ai disabili: legge definitiva

Indice:

1) TFR del mese di maggio: coefficiente di rivalutazione

2) Studi di settore: aumentano le informazioni nel cassetto fiscale

3) Agenzia delle entrate, Inps e Lega pro firmano un protocollo per l’integrity 4) Nel 2015 continua la riduzione delle pendenze tributarie: -7,2% rispetto all’anno precedente

5) Criteri per la CIGO: Decreto in G.U.

6) Falcidia del credito IVA tra concordato preventivo e transazione fiscale 7) Deducibilità integrale dal reddito aziendale delle spese di welfare 8) Ravvedimento acconto e dichiarazione IMU/TASI 2016: check list 9) Fiscalità delle locazioni turistiche: quando scatta “il commerciale”

10) Assistenza ai disabili: legge definitiva

1) TFR del mese di maggio: coefficiente di rivalutazione

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Sale a 0,625 il coefficiente di rivalutazione del Trattamento di Fine Rapporto del mese di maggio.

Questo per effetto dell’articolo 2120 c.c., secondo cui alla fine dell’anno la quota di TFR accantonata deve essere rivalutata. Si parte dall’indice Istat e poi si calcola il 75% della differenza in percentuale tra il mese di dicembre del 2015 ed il mese in cui si effettua la rivalutazione, a cui si aggiunge mensilmente un tasso fisso di 0,125. La somma tra il 75% e il tasso fisso è il coefficiente di rivalutazione per il calcolo del TFR.

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2) Studi di settore: aumentano le informazioni nel cassetto fiscale

Studi di settore, ancora più informazioni nel cassetto fiscale. Più completo l’andamento pluriennale dei dati.

E’ questo il titolo del comunicato stampa dell’Agenzia delle entrate n. 119 del 15 giugno 2016.

Dunque tale comunicato informa che dal 14 giugno 2016 è stato implementato il prospetto riepilogativo del cassetto fiscale contenente le informazioni essenziali degli studi presentati in periodi d’imposta precedenti, con nuove annualità a disposizione dei contribuenti (dal 2010 al 2014).

Questo al fine di incentivare la disciplina del ravvedimento operoso.

Prospetto pluriennale degli studi di settore

Con i dati presenti nel proprio prospetto riepilogativo, il contribuente può consultare per il quinquennio 2010-2014 i principali dati dichiarativi relativi agli studi di settore applicati e quindi inviati anno per anno. Può, quindi, verificare l’eventuale presenza di anomalie nei dati dichiarati, per esempio tra le “rimanenze finali” di un anno e le “esistenze iniziali” di quello successivo e, eventualmente, regolarizzare la propria posizione.

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3) Agenzia delle entrate, Inps e Lega pro firmano un protocollo per l’integrity

Un protocollo di intesa che si inserisce come ulteriore tappa del progetto “Integrity”, iniziativa volta a promuovere in ambito calcistico la cultura della trasparenza e della legalità, viene siglato il 15 giugno 2016 tra il Presidente dell’INPS, Tito Boeri, il Direttore della Agenzia delle Entrate,

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Rossella Orlandi, e il Presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico, Gabriele Gravina.

“L’accordo nasce per sensibilizzare e rafforzare in ambito calcistico la cultura della trasparenza – dichiara Gabriele Gravina, Presidente della Lega Pro- e, in particolare, la cultura della legalità nell’amministrazione di ogni singolo club sportivo. Il Protocollo prevede, oltre alla collaborazione e allo scambio dei dati tra gli enti aderenti, un progetto di formazione finalizzato alla sensibilizzazione delle società, in linea con lo spirito di riforma che sta ispirando l’attività della nostra Lega, sui temi della legalità e trasparenza nella gestione delle società sportive”.

“La collaborazione con Lega Pro e Agenzia delle Entrate costituisce un importante strumento di prevenzione dell’evasione ed elusione contributiva – dichiara il Presidente dell’INPS, Tito Boeri.

Lo sport è un campo spesso caratterizzato da carriere brevi, per questo la regolarità contributiva fin dai primi anni di lavoro è cruciale per garantire un futuro pensionistico ai calciatori”.

“Con questo accordo- dichiara il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi- scendiamo in campo insieme a INPS e Lega Pro per il rispetto delle regole fiscali e contributive da parte delle società calcistiche. Grazie ai dati economici e di bilancio saremo in prima linea sia per incentivare il fair play fiscale e le regolarizzazioni, sia per garantire un percorso guidato di informazione e formazione a supporto della trasparenza e della legalità nell’amministrazione e conduzione dei club”.

(Agenzia delle entrate, comunicato n. 120 del 15 giugno 2016)

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4) Nel 2015 continua la riduzione delle pendenze tributarie: -7,2% rispetto all’anno precedente

Prosegue il trend di diminuzione delle liti tributarie pendenti che nel 2015 si sono ridotte del 7,2% (530.844 in cifra assoluta) rispetto al 2014, anno in cui era già stato registrato un calo significativo. Al risultato del 2015 contribuiscono un aumento dei ricorsi complessivamente pervenuti alle Commissioni tributarie pari 14.233 e la definizione di 298.313 controversie. Il numero dei ricorsi definiti nel 2015 è stato quindi superiore al numero dei ricorsi complessivamente pervenuti.

Per quanto riguarda i ricorsi presentati, che mostrano in totale un aumento del 5,8%, si registra nel primo grado di giudizio un incremento del 3,3% (pari a 188.287 ricorsi) rispetto all’anno precedente, mentre per il secondo grado di giudizio si registra un aumento degli appelli pari al 13,7%, (68.614).

Il numero di controversie definite nel 2015 è pari a 298.313 e mostra una diminuzione (-1,2%) rispetto al 2014, anno nel quale si sono registrate 301.886 pronunce. In particolare, il risultato complessivo è generato dal calo delle decisioni di primo grado (-1,4%) che si attestano nel 2015 a 244.021 provvedimenti. Il secondo grado ha invece visto sostanzialmente confermare il

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numero di pronunce dell’anno precedente ed è pari a 54.292 provvedimenti.

Riguardo alle controversie ancora pendenti, il 62% (pari a 329.110 unità) è in giacenza da meno di 2 anni, il 28,8% (pari a 152.799) è in giacenza da un periodo compreso tra 2 e 5 anni e solo il 9,2% (pari a 48.935) è in giacenza da più di 5 anni.

Il valore complessivo delle controversie presentate nel 2015 è di poco inferiore a 33,5 miliardi di euro e il valore medio della singola controversia tributaria è pari a circa 130 mila euro. Il 68,7%

del totale dei ricorsi pervenuti alle Commissioni Tributarie Provinciali riguarda controversie di valore inferiore o uguale a 20.000 euro (per un totale di 0,5 miliardi di euro), mentre solo l’1,7%

dei ricorsi si riferisce a controversie di valore superiore a 1 milione di euro (per un totale di 15,2 miliardi di euro). Per il 55,4% degli appelli pervenuti alle Commissioni Tributarie Regionali il valore delle controversie è inferiore o uguale a 20.000 euro (per un totale di quasi 0,2 miliardi di euro), mentre il 2,4% degli appelli totali riguarda controversie di valore superiore a 1 milione di euro (per un totale di 8,6 miliardi di euro).

I ricorsi con valore superiore ad un milione di euro rappresentano in entrambi i gradi di giudizio circa tre quarti del valore complessivo del relativo contenzioso in entrata.

Il valore complessivo delle controversie definite nel 2015 è di poco superiore a 35 miliardi di euro, mentre il valore medio della singola controversia decisa è pari a circa 117 mila euro.

Nel primo grado di giudizio, il 72,6% dei ricorsi definiti riguarda controversie di valore inferiore o uguale a 20 mila euro (per un totale di circa 0,6 miliardi di euro); solo l’1,3% riguarda ricorsi di valore superiore a 1 milione di euro (per un totale di 16,5 miliardi di euro).

Per quanto attiene gli appelli definiti, il 56,5% del totale delle decisioni riguarda appelli di valore inferiore o uguale a 20 mila euro (per un totale di circa 0,2 miliardi di euro), mentre il 2,7%

riguarda appelli di valore superiore a 1 milione di euro (per un totale di circa 9,2 miliardi di euro).

Le controversie con valore superiore ad un milione di euro rappresentano in entrambi i gradi di giudizio tre quarti del valore complessivo del contenzioso definito.

Sia in primo che in secondo grado, gli esiti completamente favorevoli all’ufficio sono maggiori, in percentuale sul totale, rispetto agli esiti completamente favorevoli al contribuente (44,6%

contro 32,4% nel primo grado di giudizio e 45,2% contro 40,3% nel secondo grado di giudizio). Il giudizio intermedio risulta pari a circa il 10% in primo grado e a circa il 9% in secondo grado.

Nel 2015, la durata media del processo tributario nel primo grado di giudizio è stata di 857 giorni (pari a 2 anni e 4 mesi), con un miglioramento di 104 giorni rispetto al 2014; nel secondo grado di giudizio essa è stata di 750 giorni, con un leggero peggioramento di 20 giorni rispetto all’anno precedente.

Le pronunce favorevoli in tutto o in parte alle Agenzie Fiscali sono pari a circa il 70% per l’Agenzia delle Entrate e a circa l’88% per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

(Ministero dell’Economia e delle Finanze, comunicato n. 108 del 15 giugno 2016)

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5) Criteri per la CIGO: Decreto in G.U.

E’ stato pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 137 del 14 giugno 2016, il Decreto 15 aprile 2016, con il quale Il Ministero del Lavoro procede alla definizione dei criteri per l’approvazione dei programmi di cassa integrazione salariale ordinaria. A decorrere dal 1° gennaio 2016 (art. 1 del suddetto decreto) l’integrazione salariale ordinaria, è concessa dalla sede dell’Inps territorialmente competente per le situazioni aziendali dovute a eventi transitori e non imputabili all’impresa o ai dipendenti (incluse le intemperie stagionali) e per le situazioni temporanee di mercato.

Viene poi specificato che la transitorietà della situazione aziendale e la temporaneità della situazione di mercato sussistono quando è prevedibile, al momento della presentazione della domanda di CIGO, che l’impresa riprenda la normale attività lavorativa. Inoltre, la non imputabilità all’impresa o ai lavoratori della situazione aziendale consiste nella involontarietà e nella non riconducibilità ad imperizia o negligenza delle parti.

L’art. 2 del decreto procede ad illustrare la procedura che l’impresa è tenuta a rispettare ai fini della concessione del trattamento. In particolare, l’impresa dovrà consegnare una relazione tecnica dettagliata con le ragioni che hanno determinato la sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa e dovrà dimostrare, sulla base di elementi oggettivi, che l’impresa continuerà ad operare sul mercato. Specificati, infine, i criteri di valutazione adottati durante l’esame della domanda, elencate e descritte le singole fattispecie che integrano le causali di intervento della CIGO e la cumulabilità tra cassa integrazione guadagni ordinaria e contratti di solidarietà.

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6) Falcidia del credito IVA tra concordato preventivo e transazione fiscale

La falcidia del credito IVA tra concordato preventivo e transazione fiscale: cosa cambia dopo la sentenza della CGCE (7 aprile 2016 causa C-546/14)

Con la sentenza 7 aprile 2016, causa C-546/14, la Corte di Giustizia ha ritenuto compatibile con la normativa comunitaria in materia di IVA una proposta di concordato che prevede il pagamento parziale dell’imposta a condizione che un esperto indipendente attesti il trattamento deteriore di tale credito nell’alternativa fallimentare.

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L’autorevole affermazione circa la mancanza di qualsiasi vincolo di matrice comunitaria al divieto di falcidia dell’IVA, oltre a sollecitare la modifica da parte del legislatore nazionale del testo dell’art. 182-ter l.f. attualmente in vigore, impone un’immediata attuazione di quanto statuito dalla CGCE nelle ipotesi di concordato preventivo in cui non sia stato attivato il procedimento di transazione fiscale.

La Fondazione nazionale dei commercialisti ha pubblicato il documento del 15 giugno 2016 proprio sul tema sopra descritto.

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7) Deducibilità integrale dal reddito aziendale delle spese di welfare

L’azienda ha diritto alla deduzione integrale delle spese di welfare, quale costo di lavoro dipendenti, laddove le opere o i servizi siano riconosciuti a fronte di un vincolo che assume l’azienda nell’applicazione del piano di welfare anche derivante da una negoziazione sindacale.

Dal canto suo l’Agenzia delle entrate ha pubblicato la circolare n. 28/E del 15 giugno 2016 (si veda in seguito). —> Leggi tutto

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8) Ravvedimento acconto e dichiarazione IMU/TASI 2016: check list

Ravvedimento acconto e dichiarazione IMU/TASI 2016: check list della FNC. In proposito la Fondazione nazionale dei commercialisti ha pubblicato l’apposito documento del 15 giugno 2016 sul seguente tema:

Check list – Ravvedimento acconto e dichiarazione IMU/TASI 2016. —-> Leggi qui

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9) Fiscalità delle locazioni turistiche: quando scatta “il commerciale”

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L’affitto di camere ammobiliate o appartamenti con prestazione di servizi accessori (quali, per esempio, la consegna e il cambio della biancheria e il riassetto del locale), configura un’attività commerciale. I proventi derivanti dall’esercizio di detta attività commerciale potranno a loro volta essere qualificati come redditi diversi (qualora l’attività risulti essere occasionale), ovvero come redditi d’impresa (qualora detta attività venga esercitata in via abituale e sia organizzata in forma d’impresa).

Le prestazioni di servizi “alberghieri”, infatti, non rientrano tra le attività economiche elencate dall’art. 2195 del c.c., pertanto, ai sensi di quanto disposto dall’art. 55 del Tuir, affinché possa configurarsi un’attività d’impresa, è necessario riscontrare la sussistenza di un’organizzazione di capitale e lavoro di tipo imprenditoriale (art. 55 del Tuir).

Sulla Fiscalità delle locazioni turistiche è incentrato il documento della Fondazione nazionale commercialisti del 15 giugno 2016.

Questo di seguito è l’indice degli argomenti trattati:

La verifica dei presupposti IVA: la disciplina comunitaria.

la disciplina interna.

Presupposto soggettivo.

Presupposto oggettivo.

La territorialità.

Regime impositivo applicabile.

Quando la locazione immobiliare diventa attività d’impresa: le imposte dirette.

I proventi delle locazioni turistiche come reddito dei fabbricati.

I proventi delle locazioni turistiche come redditi da attività commerciali.

Il regime forfettario.

Attività commerciale o occasionale

Qualora l’attività commerciale venga svolta in modo occasionale, i proventi derivanti dalla locazione turistica (integrata con la prestazione di servizi accessori) costituiscono redditi diversi che vanno determinati come differenza tra l’ammontare dei corrispettivi delle prestazioni di alloggio percepiti e le spese inerenti la loro produzione (art. 67, comma 1, lett. i) e art. 71, comma 2, del Tuir). Viceversa, nel caso in cui l’attività commerciale di locazione turistica venga svolta con abitualità ed un’organizzazione in forma d’impresa, i proventi derivanti dalla locazione turistica integrano redditi d’impresa, che vanno determinati facendo corretta applicazione delle relative disposizioni recate dal Testo unico delle imposte sui redditi (articoli da 55 a 66 del Tuir).

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A tale ultimo proposito, viene osservato che, in via generale, gli immobili catastalmente classificati come “abitativi” (categorie da A/1 a A/11, escluso A/10) posseduti da imprese sono considerati immobili patrimoniali, con conseguente indeducibilità delle spese di gestione e funzionamento degli stessi (art. 90 del Tuir).

Il regime fiscale di detti immobili, tuttavia, cambia qualora i medesimi, seppur abitativi per natura, divengano strumentali per destinazione. Pertanto, gli immobili oggetto di locazioni turistiche organizzate in forma d’impresa, essendo strumentali per destinazione, concorrono a formare il reddito d’impresa in base a costi e ricavi.

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10) Assistenza ai disabili: legge definitiva

Assistenza ai disabili, approvata la legge “Dopo di noi”. Assistenza dei disabili gravi in caso di decesso dei genitori: Nuove misure di tutela, integrazione, sgravi e agevolazioni fiscali.

È stato approvato il 14 giugno 2016 in via definitiva dalla Camera il Disegno di legge sull’assistenza ai disabili gravi in caso di morte dei genitori. Le misure messe in atto sono diverse: Dalla creazione di un progetto di cura personalizzato, agli sgravi fiscali per l’assistenza e per la devoluzione del patrimonio ereditario.

La finalità della legge è quella di offrire un aiuto concreto ai disabili gravi, privi del sostegno familiare a causa del decesso del genitore o del tutore che lo assiste.

Destinatari

I beneficiari della legge “Dopo di noi” sono i disabili gravi: Il parametro di disabilità non è stato ancora definito, ma si dovrebbe riferire al possesso di handicap grave secondo la Legge 104.

Quel che è certo è che la disabilità tutelata dalla norma non è quella determinata da naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità.

I disabili gravi tutelati sono quelli privi di sostegno familiare in quanto senza genitori o tutori, o con genitori o tutori non in grado di occuparsi della loro assistenza.

Programma di cura

Il primo beneficio previsto dalla legge è il programma, o progetto, di cura ed assistenza dei disabili: si tratta della progressiva presa in carico del soggetto svantaggiato durante l’esistenza in vita dei genitori stessi. In pratica, padre, madre o tutori potranno decidere a chi sarà affidato il disabile dopo la loro scomparsa e come sarà gestito il patrimonio. Il beneficio è aggiuntivo rispetto ai livelli essenziali di assistenza ed alle altre agevolazioni per disabili previste dalla legislazione nazionale.

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L’obiettivo del progetto è evitare, al decesso dei genitori o dei tutori, l’istituzionalizzazione dei disabili più gravi: In pratica, il programma di cura è non solo una valida alternativa al ricovero, ma anche un mezzo di integrazione dei soggetti svantaggiati e di sviluppo di una rete di protezione.

Proprio per questo, è prevista anche l’attivazione di percorsi per l’indipendenza dell’individuo, con il fondamentale intervento di case famiglia e comunità.

Agevolazioni fiscali

Tra le iniziative a favore dei disabili gravi privi di sostegno contemplate dalla nuova legge, vi sono:

– la previsione di un regime fiscale agevolato dedicato ai soggetti che si occuperanno dell’assistenza al decesso dei genitori e dei tutori;

– l’istituzione di un fondo per l’assistenza;

– l’esenzione dall’imposta di successione e donazione a vantaggio dei trust, dei vincoli di destinazione e dei contratti di affidamento fiduciario istituiti a favore dei disabili gravi;

– la possibilità di detrarre i premi assicurativi stipulati per garantire un futuro ai disabili fino a 750 euro.

Vincenzo D’Andò

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