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L’ASSICURAZIONE PER LA RESPONSABILITÀ DERIVANTE DAL RISCHIO PROFESSIONALE IN ODONTOIATRIA

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Academic year: 2022

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L’ASSICURAZIONE PER LA RESPONSABILITÀ DERIVANTE DAL RISCHIO PROFESSIONALE IN

ODONTOIATRIA

Alessandro Nobili*

Fino a non molto tempo fa, l’assicurazione per la responsabilità professionale era considerata dalla maggioranza dei dentisti come un “accessorio”, di utilità potenziale molto remota, che conveniva fare in quanto aveva comunque generalmente un costo contenuto e… “… poi non si sa mai…”.

Un qualcosa, quindi, da mettere nel cassetto, e di cui non valeva la pena di approfondire più di tanto la conoscenza. E questo nei migliori dei casi, giacché non sono infrequenti situazioni di colleghi tuttora privi di una qualsivoglia copertura assicurativa di questo tipo.

Negli ultimi anni, in realtà, un aumento esponenziale del contenzioso anche in ambito odontoiatrico ha portato alla ribalta gli aspetti legati all’assicurazione di responsabilità civile professionale (così detta RCP), sottraendoli al limbo degli aspetti marginali inerenti l’attività di dentista.

Diverse sono le cause che hanno prodotto il succitato aumento delle cause intentate agli odontoiatri.

In primis il diverso clima sociale, che ha sovvertito il tradizionale schema paternalistico del dottore, che oggi non viene più visto come un padre, a cui tutto in fondo si perdona, bensì come un semplice interlocutore contrattuale, al quale non si perdona il benché minimo errore e dal quale si pretendono sempre e comunque prestazioni eseguite “lege artis”, e financo i risultati diventano una

*Vice Presidente ANDI Bologna. Presidente Commissione Albo Odontoiatri - OMCeO Bologna

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pretesa di diritto (dimenticando gli aspetti del tutto peculiari che una cura eseguita sul corpo umano comporta…).

Dall’altra parte, abbiamo l’alto numero di legali ed il dato culturale, di derivazione nordamericana, dove le cause contro i medici costituiscono ormai una delle maggiori fonti di reddito per numerosi avvocati, diversi dei quali finiscono per

“specializzarsi” proprio in questo settore.

Infine, un certo ruolo gioca senz’altro anche l’aspetto economico delle cure dentarie che, potendo risultare piuttosto onerose, inducono più facilmente il paziente “insoddisfatto” alla ricerca di un risarcimento legale.

Dalla mia pluriennale esperienza come perito per i contenziosi dell’ambito odontoiatrico, posso dire che in questi casi il più grande problema non è il fatto di ritrovarsi citati giudizialmente per un presunto errore professionale, quanto piuttosto il rendersi conto di avere una copertura assicurativa inadeguata.

Questa è una situazione del tutto comune, in quanto inadeguate risultano la grande maggioranza delle polizze RCP sottoscritte e messe nel cassetto dai colleghi senza nemmeno leggerle, spesso fidandosi ciecamente dell’agente assicurativo di fiducia con il quale hanno in essere anche la polizza infortuni, delle automobili, del motorino, etc…

Vediamo quali sono, a mio modo di vedere, gli aspetti “irrinunciabili” di una buona polizza RCP per i dentisti.

L’oggetto della garanzia: si intendono con ciò le eventualità e le circostanze che risultano coperte dalla garanzia assicurativa.

Diverse polizze stabiliscono, parafrasando, che l’assicurato verrà tenuto indenne dalle conseguenze patrimoniali derivanti da qualunque fatto accidentale verificatosi durante lo svolgimento della propria attività professionale.

Ad un osservatore attento non sfuggirà che non tutti gli errori professionali rientrano strettamente in questa definizione, giacché se è sicuramente un fatto accidentale, ad esempio, la fresatura involontaria di un dente contiguo durante la

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provocato da un inopinato movimento della mano che regge la turbina, che dire dell’estrazione di un dente che in realtà poteva non essere tolto o di una cura canalare palesemente imprecisa da cui derivi una reazione apicale cronica?

È fondamentale pertanto che l’oggetto della garanzia sia “qualunque danno a terzi provocato nell’esercizio della professione”, senza alcuna allusione all’eventuale accidentalità o meno dell’evento dannoso.

Obblighi dell’assicurato in caso di sinistro: è importante che al professionista sia lasciato un po’ di tempo per espletare le formalità previste dal contratto assicurativo.

Alcune polizze impongono di comunicare alla compagnia la richiesta di risarcimento (dove “comunicare” significa obbligatoriamente per mezzo di lettera raccomandata) entro tre giorni dal momento in cui l’assicurato ne è venuto a conoscenza.

Ebbene, mediamente occorrono ben più di tre giorni affinché un dentista, preso dai suoi tanti impegni e problemi e poco avvezzo con questioni di questo tipo, si renda conto di ciò che sta succedendo e di quello che deve materialmente fare.

Tale limite temporale dovrebbe quindi essere di almeno dieci giorni, meglio se quindici.

La gestione della lite: si intende così, in pratica, l’assistenza legale e peritale di cui l’odontoiatra necessita sia in fase pregiudiziale che giudiziale.

La maggior parte delle polizze arrogano alla compagnia la scelta di legali e consulenti tecnici (altro termine con cui in campo medico legale vengono indicati i periti).

Data la delicatezza della materia che viene trattata (la correttezza dell’operato professionale) e dato che gli interessi della compagnia e quelli dell’assicurato non sempre coincidono, è evidente come sia molto meglio per l’odontoiatra potere contare su persone di propria completa fiducia, ovvero scelte da lui stesso, per quanto a spese della compagnia.

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Decorrenza della garanzia: alcune compagnie coprono solo i sinistri verificatisi dopo la stipula del contratto assicurativo.

Molto meglio una polizza con copertura pregressa, possibilmente senza limite temporale, il che significa che rientreranno in garanzia tutte le richieste risarcitorie presentate all’assicurato dopo la stipula del contratto, indipendentemente dal momento dell’evento clinico da cui è derivata la richiesta stessa.

Utile è anche la previsione di una copertura cosiddetta postuma, ovvero anche successiva alla scadenza del contratto assicurativo.

Altri aspetti importanti riguardano la garanzia per i danni provocati dai collaboratori e dai dipendenti, oltre agli infortuni ed alle malattie che possono derivare a questi ultimi durante l’orario di lavoro (R.C.O.), e la copertura delle spese processuali per un eventuale procedimento penale disgiunto dal procedimento civile.

Infine un cenno merita la previsione dell’istituto dell’arbitrato irritale che, in caso di conflittualità tra compagnia ed assicurato (ad esempio in ordine alla liquidabilità o meno di un danno) permette, a discrezione di quest’ultimo, di ottenere in tempi ridotti un giudizio arbitrale vincolante per le parti, senza addentrarsi nelle more (e nei tempi…) della giustizia ordinaria.

Il ricorso al sistema assicurativo risulta essere ormai un elemento assolutamente imprescindibile nello svolgimento di una qualsivoglia attività sanitaria, oltre a costituire un comportamento responsabile nell’interesse, oltre che proprio, anche dei propri pazienti e del loro diritto di vedersi risarcire eventuali danni derivanti da incidenti e/o errati trattamenti che, anche in considerazione della particolare complessità dell’attività svolta, possono verificarsi.

Recentemente l’ANDI, Associazione Nazionale Dentisti Italiani, ha messo a punto congiuntamente ad una primaria compagnia assicurativa una polizza RCP per i dentisti, frutto delle esperienze maturate negli ultimi anni in questo campo, che prevede tutte le garanzie sopra menzionate, oltre a diverse altre, mettendo a

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Infatti, di questi tempi, un’adeguata copertura RCP deve essere considerata uno dei punti fermi per chiunque eserciti la professione di odontoiatra.

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