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Israele e Azerbaigian

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Academic year: 2021

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Israele e Azerbaigian

Il lento e inesorabile declino dell'Unione sovietica, sancito simbolicamente nel 1989 dal crollo del muro di Berlino, dal progressivo distacco dei Paesi del Patto di Varsavia dall'orbita di Mosca, poi proseguito con uno stillicidio di defezioni durante l'ultimo anno di esistenza dell'Unione (il 1991), ha portato alla nascita di numerose nuove repubbliche indipendenti, in Europa dell'Est, nel Caucaso e in Asia centrale. Israele, sempre desideroso di farsi nuovi alleati per bilanciare la forza numerica del blocco arabo-musulmano, si è prontamente fatto avanti riconoscendo fin dai primi momenti le nuove entità statuali. Sicuramente, tra le realtà di nuova formazione, l'Azerbaigian, per posizione geografica al confine settentrionale dell'Iran, composizione religiosa (maggioranza della popolazione di fede musulmana sciita), nonché per ricchezza in risorse del sottosuolo (idrocarburi) ha rappresentato uno degli obiettivi più appetibili per lo Stato ebraico ed è, a distanza di oltre vent'anni dalla nascita, un esempio di successo per la diplomazia di Israele.

I rapporti tra Israele e Azerbaigian sono iniziati il 25 dicembre 1991, con il riconoscimento della neonata repubblica caucasica da parte di Gerusalemme; qualche mese dopo, il 7 aprile 1992, sono state allacciate formali relazioni diplomatiche con l'invio del primo ambasciatore israeliano a Baku1 . Nonostante tale mossa non sia ancora stata imitata dall'Azerbaigian, tra i due Paesi si sono sviluppati negli ultimi vent'anni rapporti di sincera amicizia reciproca, rivelatasi proficua per entrambe le parti.

Alla base dei rapporti reciproci stanno dei tratti in comune e, al contempo, la necessità: tra le analogie si annovera la similitudine della nascita dei due Paesi, forgiata e messa immediatamente in questione e alla prova dal fuoco della guerra e da una successiva prolungata ostilità con le nazioni limitrofe (nel caso di Israele con il blocco degli Stati arabi confinanti, per l'Azerbaigian si intende il conflitto con la confinante Armenia per il possesso della regione del Nagorno-Karabakh. A spingere gli azeri verso Israele è stata anche la necessità: nel 1991, subito dopo l'indipendenza, l'Azerbaigian era economicamente fragile, politicamente instabile e militarmente debole, a corto di risorse e bisognoso di immediato aiuto, esattamente ciò che Israele era pronto ad offrire2. Inoltre Israele rappresentava un ponte con gli Stati Uniti e poteva offrire indirettamente sostegno e protezione, attraverso le sue potenti lobby a Washington3, contro le altrettanto potenti lobbies armene, che

1 http://embassies.gov.il/baku/Relations/Pages/ikitereflisazisler.aspx

2 I. Bourtman, Israel and Azerbaijan's furtive embrace, in Middle East Quarterly, estate 2006, vol. 13, n. 3, pp. 47-57: http://www.meforum.org/987/israel-and-azerbaijans-furtive-embrace

3 La funzione di collegamento e lobby assicurata indirettamente da Israele attraverso la potentissima lobby americana nei confronti dei Paesi amici desiderosi di entrare nelle grazie degli Stati Uniti è sempre stata un motivo ricorrente dei rapporti tra Israele e altre nazioni e una delle spinte a avviare relazioni diplomatiche con lo Stato ebraico (è il caso della Turchia e dell'Iran).

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influenzavano non poco le decisioni del Congresso americano riguardo alla regione caucasica. L'opera di pressione israeliana si è rivelata nel tempo decisiva. Nel 1992, infatti, il Congresso degli Stati Uniti approvò una legge (il Freedom Support Act) che prometteva aiuto economici e umanitari in favore di tutte le ex repubbliche sovietiche ad eccezione dell'Azerbaigian4 ; tale esclusione fu poi tolta dal presidente Bush nel gennaio del 20025 e contemporaneamente venne garantito all'Azerbaigian un prestito di diversi miliardi di dollari da spendere in armamenti di fabbricazione americana6

Dal 1992 in poi, diverse delegazioni israeliane si sono recate in visita ufficiale a Baku: nel 1997 il Primo ministro israeliano Netanyahu ha incontrato il presidente azero Heydar Aliyev, nel 2009 è stata la volta del presidente Shimon Peres, accompagnato da tre ministri e una cinquantina di uomini d'affari israeliani, di incontrare il nuovo presidente, figlio del precedente, Ilham Aliyev; nel febbraio del 2010 e ad aprile 2012 è stato l'ex ministro degli esteri Avigdor Lieberman a recarsi in visita; l'Azerbaigian ha ricambiato con numerose visite di suoi ministri, negli anni 2002, 2003, 2006 e 20077. Le relazioni economiche sono andate di pari passo con quelle politiche e militari: l'interscambio tra i due Paesi, grazie alla liberalizzazione dell'economia nella repubblica caucasica, è florido e numerosi gli investimenti, soprattutto di aziende israeliane in Azerbaigian8 ; la percentuale occupata dal commercio di idrocarburi è rilevante: il petrolio azero (che passa per l'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan) ammonta al 40% del fabbisogno totale di Israele che è divenuto il sesto importatore di petrolio azero e il quinto partner commerciale9.

Anche nel caso dell'Azerbaigian, come di tutti i Paesi affrontati finora, il capitolo decisivo della cooperazione con Israele riguarda il settore militare: fin dagli anni '90 i due Paesi hanno intrattenuto una sempre più stretta collaborazione militare, probabilmente avviatasi ancora prima della fine delle ostilità con l'Armenia. Nel 2005 è stato siglato un primo accordo ufficiale che ha riconosciuto alle industrie militari israeliane importanti quote di esportazioni di armamenti e, soprattutto, sistemi elettronici e missilistici sofisticati. Nel febbraio del 2012 è stato siglato un nuovo accordo che è passato alla storia come il più grande della storia dell'Azerbaigian indipendente: per la cifra di 1,6 miliardi di dollari gli azeri riceveranno aeromobili a pilotaggio remoto o UAV (i cosiddetti droni),

4 Section 907 of the Freedom Support Act (Public Law 102-511) Washington DC, 24 October 1992:

http://thomas.loc.gov/cgi-bin/query/F?c102:5:./temp/~c102tz5QNA:e119984:

5 White House, Presidential Determination No. 2003-12, 17 gennaio 2003: http://georgewbush-whitehouse.archives.gov/news/releases/2003/01/20030117-10.html

6 https://www.armscontrol.org/print/1051

7 B. Shaffer, Azerbaijan's cooperation with Israel goes beyond Iran tensions, in The Washington Institute for Near East Policy, PolicyWatch 2067, 16 aprile 2013: http://www.washingtoninstitute.org/policy-analysis/view/azerbaijans-cooperation-with-israel-goes-beyond-iran-tensions

8 Gli investimenti riguardano soprattutto il settore delle telecomunicazioni, in cui operano le due imprese israeliane Bezeq e Bakcell: A. Mastino, Il ruolo dell’Azerbaigian nello scacchiere mediorientale, in Ce.S.I. Centro Studi Internazionali, 12 aprile 2012: http://www.cesi-italia.org/medio-oriente/item/130-il-ruolo-dell %E2%80%99azerbaigian-nello-scacchiere-mediorientale.html

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sistemi antiaereo e missilistici di ultima generazione10. Un mese dopo, nel marzo 2012, un articolo11 uscito su “Foreign Policy” avanzava l'ipotesi, avallata da non meglio precisate fonti americane, di un possibile accordo non scritto tra che prevederebbe l'uso da parte di Israele delle basi militari azere in caso di un attacco ai complessi nucleari iraniani. In seguito a questa presunta rivelazione e alle scontate smentite da parte azera, si è innescata un botta e risposta tra Baku e Teheran, con cui i rapporti sono storicamente cordiali, per cui gli azeri sono stati accusati di aver in qualche modo aiutato gli agenti del Mossad che hanno portato avanti la serie di uccisioni di scienziati atomici iraniani; a loro volta, Azerbaigian e Israele hanno sostenuto di aver sventato più di un tentativo di attacco terroristico contro bersagli israeliani e statunitensi a Baku e questo ha portato le autorità azere ad arrestare decine di presunte spie al soldo dell'Iran.

L'Azerbaigian è simbolicamente un Paese chiave nella guerra fredda condotta da Israele nei confronti dell'Iran. Quest'ultimo è legato all'Azerbaigian da legami religiosi (comune fede musulmana sciita) ed etnici, in quanto ospita una numerosissima minoranza di origine azera, ben più grande della popolazione che abita in Azerbaigian; tuttavia i rapporti tra i due Paesi, tradizionalmente cordiali, si sono decisamente incrinati negli ultimi anni, sotto i colpi della tecnologia militare e degli investimenti israeliani. Le potenzialità che ha per Gerusalemme il fatto di godere dell'amicizia di un Paese confinante con l'arcinemico iraniano sono inestimabili, sia in previsione di un attacco aereo (sempre che siano realistiche le voci di una presunta disponibilità azera ad ospitare i bombardieri israeliani di ritorno dall'attacco ai siti nucleari iraniani), sia in virtù della capacità di destabilizzazione in mano all'Azerbaigian nei confronti della vasta minoranza di etnia azera che abita in Iran.

10 Israel, eying Iran, seeks closer ties with Azerbaijan, in “United Press International”,

http://www.upi.com/Top_News/Special/2013/10/01/Israel-eying-Iran-seeks-closer-ties-with-Azerbaijan/UPI-66611380652649/

11 M. Perry, Israel's secret staging ground, in Foreign Policy, 28 marzo 2012:

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