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ONSIDERAZIONI  CONCLUSIVE C

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Academic year: 2021

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ONSIDERAZIONI  CONCLUSIVE

 

 

 

L’attuale   riforma,   seppur   parziale,   della   disciplina   del   contenzioso   tributario,   avvenendo   dopo   più   di   venti   anni   dalla   precedente   del   1992,   è   certamente  da  accogliere  con  favore  e  con  un  certo  grado  di  speranza.    

Tuttavia,  data  la  necessità  che  le  questioni  ordinamentali,  a  cui  la  legge   delega   ha   fatto   in   parte   riferimento,   vengano   affrontate   non   attraverso   singoli  ritocchi,  ma  tenendo  conto  del  quadro  d’insieme,  non  possiamo  fare  a   meno  di  osservare  che  tale  delega  sia  stata  attuata  soltanto  in  parte.  Si  nota,   infatti,   che   importanti   aspetti   del   D.Lgs.   156   del   24   settembre   2015   o   non   sono  stati  oggetto  di  delega  o  hanno  travalicato  i  principi  e  i  criteri  direttivi   posti  dalla  stessa.    

Da  ciò  sorge  la  necessità  che  tutta  la  materia  richiamata  dai  principi  e  i   criteri   direttivi   della   legge   delega   dovrà   essere   oggetto   di   un   esame   più   ampio  e  approfondito  in  un  distinto  provvedimento  legislativo.  

In   ogni   caso,   l’attuazione   della   delega   intende   orientare   il   processo   tributario   verso   una   disciplina   più   equa   rispetto   al   passato,   cercando   di   raggiungere  il  principio  di  parità  delle  parti  in  giudizio,  e  tesa  ad  agevolare  il   sistema   delle   relazioni   economiche   nazionali   e   internazionali.   In   altri   termini,  la  parziale  riforma  del  processo  tributario  si  prefigge  l’obiettivo  di   contenere  le  conseguenze  negative  che  derivano  da  una  giustizia  inefficiente   e   che   possono   costituire   un   ostacolo   all’investimento   sul   territorio   nazionale.  

La   riforma   introdotta   dal   D.Lgs.   156/2015   cerca   di   fornire,   dunque,   soluzioni  concrete  alle  esigenze  formulate  dagli  agenti  impegnati  nel  settore   al   fine   di   innalzare   l’efficienza   del   nostro   sistema   giudiziario   tributario,   cercando  così  di  allinearlo  ai  sistemi  vigenti  negli  altri  Stati  dell’U.E.  Infatti,   tratti  fondamentali  come  la  ragionevole  durata  del  processo,  la  terzietà  del  

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giudice   e   la   parità   delle   parti   processuali   rappresentano   alcuni   degli   elementi   alla   base   di   un   efficiente   ed   efficace   sistema   giudiziario   e   fattori   indispensabili   per   lo   sviluppo   delle   imprese   che   operano   nel   mercato,   sia   nazionale  che  internazionale.  

Questo   processo   di   riforma,   tuttavia,   dovrà   proseguire   ed   evolversi,   cercando   di   eliminare   quelle   lacune   che   ancora   permangono   nel   sistema   della  giustizia  tributaria  italiana.    

Sarebbe  auspicabile,  ad  esempio,  il  riconoscimento  della  testimonianza   e   del   giuramento   come   prove   nella   fase   istruttoria,   al   fine   di   non   ledere   e   limitare  il  diritto  di  difesa  del  contribuente.    

Inoltre,   la   riforma   dovrebbe   interessare   anche   l'intera   struttura   delle   commissioni  tributarie,  che  dovrebbero  diventare  tribunali  tributari  e  corti   di   appello   tributarie   e   non   dovranno   più   dipendere   dal   Ministero   dell’Economia   e   delle   Finanze,   che   è   una   delle   parti   in   causa,   bensì   dal   Ministero   della   Giustizia   o   dalla   Presidenza   del   Consiglio   dei   Ministri,   con   giudici  tributari  a  tempo  pieno,  specializzati  e  ben  retribuiti.  

Nonostante   il   bisogno   di   riforma   non   possa   dirsi   essere   ancora   soddisfatto  e  completato  in  ogni  suo  aspetto,  trovo  che  siano  comunque  da   apprezzare  le  novità  introdotte  dalla  presente  riforma,  che  hanno  cercato  di   eliminare  alcune  lacune  e  portato  a  un  maggior  grado  di  equità  in  un  ambito   come   quello   dell’esecuzione   delle   sentenze   tributarie,   che   di   equo   prima   della  riforma  aveva  ben  poco  e  che  adesso,  invece,  rispecchia  maggiormente   quelli  che  sono  i  principi  dettati  dalla  Costituzione.    

   

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