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2. La responsabilità sociale d’impresa (RSI)

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Academic year: 2021

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2. La responsabilità sociale d’impresa (RSI)

Con l'avvento della globalizzazione temi come l’inquinamento ambientale o la carenza di risorse sono diventati importanti problemi sociali da dover affrontare in ogni parte del mondo. C’è un crescente consenso secondo cui le imprese contemporanee abbiano enormi responsabilità verso la società e, per questo, stanno subendo enormi pressioni da parte dei propri stakeholder per condurre i propri affari in modo trasparente e socialmente responsabile. La società infatti attribuisce grande importanza alle organizzazioni che si impegnano a comunicare i loro principi e le loro attività socialmente responsabili (Fisher et al. 2001). E’ ormai consuetudine per le imprese moderne intraprendere azioni come l’installazione di macchinari eco-compatibili, l’utilizzo di materie prime riciclabili, rispettare le convenzioni sui diritti umani, fare donazioni a scopi caritatevoli e altre azioni sociali al fine di dimostrare la propria responsabilità. In linea generale si considera la Responsabilità Sociale d’Impresa - RSI (Corporate Social Responsibility - CSR) come la tendenza delle imprese a preoccuparsi degli interessi dei diversi stakeholder, piuttosto che alla sola massimizzazione del profitto. In realtà in letteratura esistono molte definizioni che possono spiegare che cosa si intende per RSI. Dahlsrud, in un suo articolo (Dahlsrud, 2006), ha condotto una ricerca raccogliendo 37 definizioni esistenti di RSI dal 1980 al 2003. Nella sua analisi egli ha identificato cinque dimensioni riferibili alla RSI:

• ambientale: con riferimento all’ambiente naturale; • sociale: riferibile al rapporto tra le imprese e la società;

• economica: riguardante aspetti socio-economici e commerciali;

• degli stakeholder: con riguardo alle parti che hanno interesse nell’impresa; • della volontarietà: riferendosi azioni non previste dalla legge.

Di seguito vengono riportate due delle definizioni più significative che integrano pienamente queste cinque dimensioni. Il World Business Council for Sustainable

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Development (World Business Council for Sustainable Development, 2000) definisce la RSI come:

“the continuing commitment by business to behave ethically and contribute to economic development while improving the quality of life of the workforce and

their families as well as of the local community and society at large”

il continuo impegno da parte delle imprese di comportarsi eticamente e contribuire allo sviluppo economico, migliorando la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie, nonché della comunità locale e della società in generale.

La Commissione Europea (Commission of the European Communities, 2001) invece la definisce come:

“a concept whereby companies integrate social and environmental concerns in their business operations and in their interaction

with their stakeholders on a voluntary basis”

un concetto in base al quale le imprese integrano le preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate su base volontaria.

Queste definizioni rispecchiano pienamente le cinque dimensioni ponendo l’enfasi sugli aspetti ambientali e sociali nei rapporti tra le imprese e i propri stakeholder.

Altri studi invece inseriscono il concetto di RSI come l’integrazione con il cosiddetto Triple Bottom Line, composto dalle dimensioni sociale, economico e ambientale mediante il dialogo con i vari stakeholder su base volontaria (Carlisle e Faulkner, 2005; Werther e Chandler, 2006; Jones et al., 2006; Stainer, 2006). Questo comporta per le imprese un orientamento della propria attività verso la creazione di valore alle 3 P, persone, pianeta e profitto; mediante la

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comunicazione con i diversi stakeholder basata sulla trasparenza e sul dialogo (Cramer et al., 2004).

Triple Bottom Line allineata con le 3 P (Amaladoss M. X. & Manohar H. L.)

La diffusione della RSI, si inserisce a pieno titolo nell’evoluzione culturale della nostra società, ponendosi come una sfida che le imprese devono saper cogliere con grande rapidità e lungimiranza (Beda A. e Bodo R., 2004). Per le imprese di oggi la RSI non può più essere considerata come un opzione, ma bensì come un driver strategico (Baron, 2001; Werther e Chandler, 2006). La moderna impresa dovrebbe ricercare benefici per la società e per l’ambiente volontariamente anche quando le leggi a favore sono deboli. Per un’impresa, assumere comportamenti socialmente responsabili significa andare al di là degli obblighi e degli adempimenti legislativi cui è tenuta a conformarsi ed investire volontariamente nella correttezza delle relazioni con i propri stakeholder.

Ci sono enormi vantaggi che le imprese del ventunesimo secolo possono acquisire quando vengono percepite dai loro stakeholder come socialmente responsabili (Crowther, 2003; Idowu e Towler, 2004). Il principale vantaggio derivante da un comportamento socialmente responsabile è quello di migliorare l’immagine e la reputazione dell’impresa, fattori intangibili ma irrinunciabili per il suo sviluppo in termini di competitività. I consumatori risultano sempre più interessati alle condizioni di produzione di beni e agli effetti sullo sviluppo sostenibile e tendendo a “premiare” con le loro consuetudini di acquisto le

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imprese che adottano pratiche socialmente ed ecologicamente responsabili. Il cliente oggi si dimostra fortemente sensibile anche ad ulteriori aspetti come il rispetto dei diritti umani, la tutela dei minori o l’utilizzo di materiali riciclabili. Una buona reputazione, con il conseguente rafforzamento del brand e dell’immagine aziendale non migliora soltanto la capacità di attrarre clienti, ma anche fornitori e partner commerciali, lavoratori ad alto potenziale e nuovi capitali. Attività che dimostrano trasparenza, correttezza, comportamenti etici e soddisfazione degli stakeholder concorrono tutte alla costruzione di fiducia e consenso attorno all’impresa.

Da un punto di vista interno all’impresa, aspetti come il minor impatto ambientale e il rispetto dei diritti umani consentono di creare un’atmosfera positiva e un ambiente di lavoro più sano. Il miglioramento delle condizioni lavorative possono incentivare i dipendenti ad essere più produttivi e a ridurre il tasso di assenteismo.

Esternamente, invece, l’impegno in pratiche sociali permette di affacciarsi a nuove opportunità di business grazie ad una maggiore conoscenza delle aspettative della comunità con la quale si cerca di allineare i propri obiettivi sociali. Inoltre la RSI può fungere da stimolo all’innovazione, vista la necessità per le imprese di ricercare continuamente soluzioni che consentano di fornire prodotti “sostenibili”.

Infine, le pratiche in RSI consentono di limitare i rischi relativi alle violazioni delle norme sociali, permettendo alle imprese di migliorare le relazioni con le autorità pubbliche instaurando un clima di maggiore fiducia e riducendo il livello di controlli.

Le imprese devono dunque sentirsi motivate ad impegnarsi in pratiche relative alla RSI poiché un comportamento socialmente responsabile gli permette di usufruire di importanti vantaggi. Se l’impresa sarà capace di rispettare gli impegni assunti, i suoi stakeholder la preferiranno ad altre, permettendole di “accumulare” quella reputazione indispensabile per la sua sopravvivenza e continuità nel tempo. L’attenzione alla RSI implica perciò il passaggio dalla

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nozione tradizionale di valore verso i soli azionisti a quella di valore “sostenibile” con beneficio per tutti i tipi di stakeholder.

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