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3. Il Progetto Preliminare

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3. Il Progetto Preliminare

3.1 Caratteri architettonici ed ambientali

Introduzione al progetto

L’area oggetto d’intervento è situata a circa cinquecento metri dal centro storico di Castelnuovo Garfagnana, in una zona che fino a non più di venti anni fa è rimasta ai margini del paese ritrovandosi a fare da spettatrice alla rapida espansione del complesso industriale situato nella sponda opposta del fiume Serchio. Poche le attività fino ad allora presenti nella zona adiacente a La Saiona: via Puccini sembrava destinata quasi esclusivamente ai vari tipi di attività sportiva. Il primo edificio scolastico degli anni ’80, ha senz’altro dato un imput positivo all’intera area che ha visto poi il sorgere di molti edifici a destinazione residenziale e commerciale. Il ponte di recente costruzione che mette in comunicazione via Enrico Fermi con via Valmaira e via Puccini è stato il punto di arrivo di un iter che ha portato a valorizzare l’intera sponda ovest del Serchio, contribuendo in questo modo a far diventare Castelnuovo un punto di riferimento ancor più importante per l’intera Garfagnana.

Le costruzioni qui, non hanno subito condizionamenti legati all’architettura del centro storico: l’intera zona è caratterizzata da edifici in cemento armato di varie altezze, con prevalenza di coperture a padiglione e a capanna.

Il terreno de La Saiona oggetto di studio, presenta alcuni vincoli rilevanti, dal punto di vista geomorfologico tali da condizionare alcune scelte. Non si può trascurare il fatto che la

superficie destinata alla costruzione del nuovo Istituto Professionale, sia di soli 10˙408 m2 e

che una parte di detta area sia di difficile utilizzazione a causa delle forti pendenze. Una tale situazione avrebbe potuto portare ad una architettura che andasse contro le scelte progettuali utilizzate in passato penalizzando fortemente il verde esistente e la natura del luogo.

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L’obiettivo principale del resto è stato quello di anticipare una soluzione di basso impatto ambientale che potesse rimanere in linea con gli edifici scolastici presenti senza però trascurare le esigenze legate allo svolgimento delle attività previste. Una struttura quindi in grado di dialogare con le costruzioni esistenti e completare quel progetto iniziato più di venti anni fa che prevedeva di riunire i tre Istituti Secondari più importanti della Garfagnana in un’unica area.

Fig. 5.1.1: L’area vista da est con segnati in grigio i vecchi edifici

Sono stati valorizzati i due lotti di terreno adiacenti a quello in questione, da adibire a parcheggio ed alle attività sportive e per questo sono stati studiati nuovi percorsi carrabili e pedonali e nuovi accessi al fine di mettere in comunicazione nella maniera più idonea le varie attività e destinazioni. Non sono state trascurate le vie d’accesso esistenti e neppure la strada di prossima realizzazione che metterà in comunicazione La Saiona con la S.S. n° 445 della Garfagnana. Diversi posti auto sono stati mantenuti e nuovi sono stati previsti sia nel punto di

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incontro fra via Puccini e via Fermi, sia intorno agli edifici esistenti in modo che questi possano essere raggiunti in maniera agevole anche dai portatori di handicap.

Nel lotto adiacente alla palestra è stata cercata una disposizione che sfruttasse il più possibile lo spazio esistente, cercando di prevedere una soluzione che andasse bene anche per l’uso extra-scolastico.

Una particolare attenzione, è stata usata anche nella progettazione del verde, cercando di utilizzare specie vegetali in linea con le disposizioni normative ed in armonia con le tipologie arboree esistenti. Il posizionamento di alcune di queste contribuisce a creare delle barriere naturali al rumore, mentre alcune semplicemente devono servire a guidare la vista all’individuazione degli spazi e dei percorsi.

Aspetti tipologici e distributivi

Il punto nodale attorno al quale si sviluppa l’intero edificio è l’atrio di accesso alla scuola. Attorno a tale volume si sviluppano le aree funzionali determinate nei paragrafi precedenti:

- Lo spazio per l’insegnamento ordinario

- Lo spazio per l’insegnamento tecnico-pratico

- L’auditorium

- La biblioteca

- Il magazzino

- Lo spazio tecnico-amministrativo

e dell’extrasistema costituito da:

- Spazi ricreativi ludico sportivi

Considerando l’area già in possesso del Comune di Castelnuovo Garfagnana e le zone da

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- da destinare a strade e parcheggi: 6440 m2

- da adibire a verde attrezzato : 4220 m2

- da adibire ad attività sportiva : 8480 m2

- occupati dalla nuova palestra : 1400 m2

- impegnati dal liceo “Galileo Galilei” : 1431 m2

- occupati dall’ I.T.G.C. “Luigi Campedelli” : 2382 m2

Se poi consideriamo che le distanze da tenere sono di 5 metri dai confini e 10 metri dagli edifici esistenti, il lotto a disposizione per la costruzione del nuovo IPSIA si riduce come già

detto a circa 10˙408 m2.

Territorio circostante

- Attrezzatura sportiva

Il campo che si trova nella zona Nord – Ovest del terreno, è da parecchi anni in disuso. La funzione principale cui avrebbe dovuto assolvere era quella, probabilmente, di campo sportivo ad uso scolastico.

La vicinanza degli impianti sportivi, hanno fatto si che tale area, sia stata usata per gli scopi più disparati. Durante il periodo invernale è stato usato prevalentemente dalle numerose squadre di calcio giovanili del Castelnuovo Garfagnana, mentre nel periodo estivo è spesso abbandonato e soggetto ad usi non autorizzati.

E’ nelle intenzioni del Comune del paese e della Provincia di Lucca fare di questa area una zona completamente attrezzata per l’uso sportivo scolastico. La vicinanza della palestra di recente costruzione ed il parcheggio di prossima realizzazione, potrebbero favorirne un uso anche al di fuori degli orari scolastici, assicurando un ritorno economico non indifferente. Va inoltre considerato che proprio fra tale area e il parcheggio suddetto, è in progetto una ulteriore strada che metterà in comunicazione diretta via Enrico Fermi e via Puccini con la S.S. n° 445 della Garfagnana contribuendo ancor di più a mettere in luce l’intera zona de La Saiona.

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A tale scopo, è stata studiata una soluzione che potesse sfruttare al massimo lo spazio a nord della palestra. Il solo campo da calcio era abbastanza riduttivo, considerando l’uso che può essere fatto dei circa 8500 mq disponibili, per questo si è cercata una soluzione che comprendesse varie zone per la pratica degli sport più disparati: tennis, calcio a 7, calcio a 5, basket.

- Tennis: i campetti da tennis sono due. Da sempre a Castelnuovo e nell’intera

Garfagnana e sempre stato uno degli sport più praticati. L’esistenza di un tennis club proprio nella zona sportiva, né è la testimonianza migliore. I campi all’aperto, se non devono ospitare gare della federazione internazionale, vanno costruiti a partire dalle dimensioni minime di m 34,77 per m 16,97. Nel nostro caso si sono raggiunte le dimensioni di m 18,00 x m 36,00 per entrambi, con la possibilità di disputare gare di “singolo” e di “doppio”. I campi nei quali non devono svolgersi incontri ufficiali, possono avere pavimentazione in legno, asfalto, cemento o sostanze analoghe. Nel nostro caso si è ritenuto opportuno l’uso della terra stabilizzata.

- Calcio a 7: il campo di calcio a sette occupa lo spazio maggiore nell’area sportiva.

Questo tipo di attività, sta prendendo sempre più piede nelle varie zone d’Italia, essendo a metà fra il calcio a 11 ed il calcio a cinque. Nella zona di Castelnuovo, attualmente esiste un solo campo di calcio a sette. Le misure del nostro campo, sono di 40 m x 70 m, abbondantemente al di sopra del minimo richiesto (40 m x 60 m). anche questo viene lasciato in terra stabilizzata ed erba.

- Calcio a 5: il calcetto, come viene comunemente chiamato, è fra gli sport più praticati

in Garfagnana. Questo successo è dovuto al fatto che viene amato da quasi tutti i praticanti di calcio a 11, ed al fatto che nel periodo estivo vengono organizzati vari tornei in tutta la valle. Non va trascurata la facilità nell’organizzare una partita, occorrendo solo 5 giocatori per parte. Anche questo campetto viene coperto con manto erboso e le sue dimensioni di 43,4 m per 27,7 m ne fanno un campo regolare.

- Basket: il campo da basket è delle dimensioni di 18 m x 30 m. Di solito il campo da

basket è usato anche come campo di pallavolo dato che le dimensioni dei due terreni di gioco sono simili. Il terreno è in cemento ricoperto da pvc mescolato a plastificante, che ne determina la elasticità. Tali sport sono i più praticati nelle scuole, considerati da tempo (assieme al nuoto) i più indicati per lo sviluppo del fisico del teenager.

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Parcheggi: La zona adibita a parcheggio è quella che si trova a Nord – Est. Questa area

adiacente al ponte e che si trova nel punto di incontro fra via Fermi e via Puccini è tuttora

usata come parcheggio. Di circa 3200 m2, si presenta piena di buche e solo parzialmente

ricoperta di asfalto, inoltre manca tutta la segnaletica. Attualmente non viene usata come parcheggio per la scuola, ma quasi esclusivamente come piazzola di sosta per i camion ed i tir della zona industriale.

L’area è stata quindi organizzata tenendo conto dei dati antropometrici e di ingombro di un’automobile. L’ingombro convenzionale - standard assegnato alle automobili, è pari a 2,50 x 5,00 m. La superficie complessiva da porre in conto nel dimensionamento di un’area di parcheggio, comprendente spazio di sosta e quota parte pertinente delle corsie di manovra è fatta pari a 25 mq.

Nei parcheggi deve essere previsto un posto auto per diversamente abili ogni cinquanta o frazione di cinquanta, di larghezza non inferiore a 320 cm opportunamente segnalati con fascia d’accesso da 80 cm marcata al suolo. I posti macchina ricavati nella piazzola sono 61, di cui due per i diversamente abili.

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Il parcheggio è di quelli del tipo in cui la successione dei posti di sosta è disposta secondo angoli di rotazione di 45° con corsie centrali a senso unico. Negli spazi fra posti auto sono previsti alberi di basso fusto, mentre tutto intorno all’area si provvederà a disporre marciapiede e siepe di altezza di circa un metro.

Le leggi più importanti in materia di sosta sono: Legge 1150/1942; Legge 847/1964; DM 1444/1968; Legge 426/1971; Legge 10/1977; Legge 94/1982; Legge 47/1985; Legge 24.3.1989, n.122; DM 6 luglio 1989; DM aree urbane 14 febbraio 1990; Codice Civile art. 817, 818, 819.

Nella legge 6 agosto 1967, n.765 riguardante gli edifici scolastici viene precisato che il rapporto tra l’area dei parcheggi e il volume dell’edificio deve essere non inferiore a 1 mq su ogni 20 mc di costruzione. In questo calcolo vanno conteggiate: le aule, l’auditorium, la biblioteca, le sale riunioni e la palestra, In base a tale disposizione, le aree predisposte a parcheggio risultano abbondantemente dimensionate.

Fig. 5.1.3: Il nuovo parcheggio

Oltre all’area suddetta si deve tener conto che sono già presenti due grandi parcheggi nella zona Est de La Saiona, di cui uno può dirsi quasi al completo servizio del plesso scolastico.

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Sono inoltre stati ricavati altri 20 posti auto nelle vicinanze delle scuole e numerosi posti per motorini e biciclette.

Percorsi, viabilità: la zona è servita dalle già numerose volte citate via E. Fermi e via G.

Puccini. La strada di nuova costruzione sarà un ulteriore collegamento alla S. S. n° 445 della Garfagnana mettendo anche in comunicazione una delle zone abitative più recenti di Castelnuovo: Santa Maria. Intorno agli edifici, è stata mantenuta una parte della strada interna esistente, ed in più si è cercato un collegamento con il nuovo edificio nella zona prossima alla collina che si trova a sud – ovest.

La posa è stata studiata in modo che i percorsi pedonali potessero essere individuati facilmente. La pavimentazione che mette in collegamento gli ingressi alla zona ed il nuovo edificio è stata fatta in modo da poter essere distinta da quella che delimita la piazza fra le tre costruzioni. I percorsi sono stati fatti in modo da favorire la fruibilità da parte dei portatori di handicap con rampe a norma con pendenze del 5 o dell’8 %.

Per le scale e le rampe valgono le norme contenute ai punti 4.1.10. 4.1.11. e 8.1.10. e 8.1.11. del DM LLPP 14 giugno 1989, n.236.

Il progetto

Ingressi

Gli ingressi principali all’edificio sono tre: l’atrio e due ingressi di servizio.

Atrio: è l’ambiente di ingresso principale. Si presenta dall’esterno come una parete quasi totalmente vetrata in cui si possono distinguere una parte mobile e una fissa. Chi entra nell’edificio, trova un ingresso con bussola. La prima zona dell’edificio di larghezza di 1,80 metri permette di accedere ad una reception che sarà gestita dall’istituto nella maniera più opportuna. Generalmente vi si svolge la funzione di dare informazioni immediate per chi entra e non conosce l’edificio o gli orari di lezione, o per chiedere un colloquio con i professori o col capo d’istituto. La seconda zona è organizzata in un grosso spazio che

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consente l’accesso alle varie parti del fabbricato. Chi percorre l’ingresso, si troverà sulla destra l’accesso alle aule e ai laboratori del piano terra, sulla sinistra la parte destinata all’auditorium e alle sue funzioni, di fronte gli uffici ed i collegamenti (scale ed ascensore) con il primo piano. L’atrio è stato progettato con materiale tale da garantire REI 120, e dotato di porte taglia-fuoco.

Ingressi di servizio: sono entrambi di circa 24,7 m2. Permettono l’ingresso alla zona aule e

laboratori del piano terra. Da questi partono le rampe di scale larghe 1,20 metri che portano al piano primo. Il vano scala è stato studiato in modo tale che vi sia un luogo sicuro per i diversamente abili, dotato di aperture tali da permettere l’uscita dei fumi in caso di incendio. Si veda allegato al DM dell’Interno 26 agosto 1992 e successive modificazioni e integrazioni.

Aule

Le 16 aule sono state progettate in riferimento agli indici standard di superfici delle unità ambientali del DM Pubblica Istruzione del 18 dicembre 1975 che prevede che per le attività

normali ci si riferisca ad un minimo di 1,96 m2 per persona. Ne conseguono aule di 49 m2.

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141 Fig. 5.1.5: pianta tipo di un’aula

L’attrezzatura indispensabile per il normale svolgimento delle lezioni sono:

- tavoli e sedie per gli alunni;

- cattedra e sedia per l'insegnante;

- lavagna;

- armadio per la custodia del materiale di uso quotidiano;

I banchi sono delle dimensioni minime di 70 cm x 140 cm tali da ospitare due alunni e la loro disposizione garantisce il passaggio di una persona fra una fila e l’altra. L’ingresso in aula dal corridoio è stato dimensionato in modo da garantire il passaggio contemporaneo di una persona e un disabile su sedia a rotelle (150 cm). L’orientazione dell’ala dell’edificio che ospita le aule è quella nord – est. E’ stato scelta una disposizione degli spazi per l’insegnamento ordinario che riprendesse quella dell’edificio antistante. L’illuminazione diurna è garantita da ampie finestre larghe 2,40 metri ed una porta a vetro della dimensione di 120 cm così come previsto dall’allegato al DM dell’Interno 26 agosto 1992 e successive modificazioni e integrazioni.

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Laboratori

I laboratori sono di tre tipi differenti. Il più grande misura più di 350 m2, il più piccolo 85 m2

e quelli intermedi circa 175 m2. Di quest’ultima tipologia ce ne sono 5, uno a piano terra e

quattro al piano superiore. L’attrezzatura minima per i laboratori consiste in:

- tavoli e sedie per gli alunni;

- cattedra e sedia per l'insegnante;

- lavagna

- armadietti per la conservazione degli elaborati

- armadietti per riporre le tute da lavoro

Inutile dire che i banchi saranno dimensionati in base all’uso che si fa nei vari ambienti. In alcuni laboratori, è necessario che vi siano tavoli al servizio dell’insegnante per l’uso di macchinari meccanici. La disposizione dei laboratori si rifà a quella dell’edificio antistante. Sulla base di considerazioni legate ad esigenze di illuminazione naturale, si è scelto un allineamento differente. Sono stati fatti più ingressi, mentre per l’esterno si sono scelte finestre e porte di 2,40 metri.

A piano terra si hanno i seguenti laboratori:

Laboratorio Macchine Utensili: di area maggiore di 350 m2, dove si usano macchine al tornio,

fresatrici e rettificatrici, trapano e mola. Ogni banco di lavoro è dotato di un macchinario e deve essere opportunamente distanziato dagli altri in modo da non creare problemi di spazio durante la lavorazione dei pezzi da parte di ogni singolo alunno. L’aula è dotata di magazzino per la conservazione degli elaborati e delle tute da lavoro.

Laboratorio di saldatura: di 175 m2. In questa stanza si praticano diversi tipi di saldatura fra i

quali la saldatura elettrica e la saldatura ossiacetilenica. Le dimensioni adottate sono 10,5 m x 16,6 m circa.

Laboratorio tecnologico: di 85 m2. In tale aula si consente di effettuare prove tecnologiche e

meccaniche sui materiali, misurazioni e controlli sui manufatti eseguiti dagli allievi del settore meccanico nelle varie officine attraverso la programmazione. E’ quindi necessario attrezzare

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ogni aula di computer e strumenti adatti. Le dimensioni sono maggiori di 10,5 m x 8. La disposizione dei banchi è differente dagli altri laboratori.

Fig. 5.1.6: vista ovest dell’istituto (zona Laboratori)

Al primo piano si hanno 4 laboratori:

Laboratorio di Pneumatica, Automazione e Robotica e: di 175 m2. In questo caso le attività

che vi si svolgono sono molteplici, si va dallo studio alla progettazione di applicazioni in campo industriale, all’uso del braccio meccanico (piccolo robot), al montaggio dei circuiti.

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Laboratorio di Impianti elettrici: di 175 m2. Anche in questo caso, era necessario adottare uno

spazio di circa 10,5 m x 16,6 m in cui viene insegnato agli alunni la realizzazione di circuiti per uso civile, il montaggio ed il collaudo.

Laboratorio di Impianti elettrici ed elettronici: di 175 m2. In questo caso le attività che vi si

svolgono ricalcano quanto detto per il precedente laboratorio. Il corso però appartiene ad un livello differente in cui si studiano i circuiti industriali con particolare attenzione al disegno, alla programmazione e la simulazione.

Laboratorio di misure elettriche ed elettroniche: di 175 m2. Si adotta l’uso di macchine

all’avanguardia per la misurazione.

Magazzino

Le zone con funzione di magazzino sono dislocate in varie parti dell’edificio. Uno è collocato

a piano terra. La dimensione è di circa 86 m2. Assolve la funzione principale di preparazione

del materiale per i laboratori: in tale locale devono, infatti, essere preparati i pezzi da lavorare al tornio, devono conservarsi gli attrezzi per la saldatura, essere dotato di una sega di grandi dimensioni per il taglio del metallo, ecc.

Lo spazio richiesto per la conservazione del materiale è enorme, infatti, gli studenti dell’Istituto Professionale producono una gran quantità di manufatti. A tale scopo sono state ricavate altre aree magazzino, poste nel sottotetto, raggiungibili tramite scala a chiocciola dai singoli magazzini del primo piano.

Servizi igienici

Si è cercato di distribuirli nelle varie zone dell’edificio. La zona aule – laboratori è dotata di due blocchi di servizi igienici per piano identici. Si sono fatte considerazioni in base all’analisi della popolazione scolastica. Non va, infatti, trascurato il fatto che il rapporto fra maschi e femmine che hanno frequentato finora l’Istituto Professionale è sempre stato fortemente sbilanciato verso i primi. Il numero di femmine iscritte non è mai andato oltre le quattro unità.

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La soluzione messa in pratica prevede che ogni locale abbia aerazione. Per il gruppo di bagni collocati all’esterno, i ricambi d’aria sono garantiti dalle aperture, mentre per quelli interni si rende necessaria la ventilazione forzata.

Fig. 5.1.8: l servizi igienici nella zona aule

I riferimenti normativi più volte citati prevedono comunque che i servizi siano separati per sesso, che vi siano impianti per i disabili e per gli insegnanti.

In base all’allineamento dell’edificio antistante sono stati ricavati i servizi e sono stati strutturati i questo modo: si entra in un corridoi largo 180 cm e sul quale si affacciano sulla destra i servizi per le donne e per i disabili di sesso femminile e per i professori.

In fondo al corridoio si hanno i bagni per gli uomini e per i disabili di sesso maschile.

Un'altra zona servizi la troviamo nella zona uffici. Un servizio solo poiché deve servire 4 – 5 persone.

Il blocco di bagni dell’auditorium è molto grande. I servizi divisi per sesso, sono stati pensati per servire più di trecento persone in orari anche serali quando l’ala nord – ovest dell’edificio con aule e laboratori può essere chiuso.

L’ultimo zona bagni si trova al primo piano affiancata alla biblioteca. E’ strutturata in maniera simile a quella di figura 5.1.5 già descritta per la zona aule.

Uffici

Gli uffici sono collocati su due piani, strutturati in maniera simile, ma con funzioni diverse. La zona è distinguibile dall’esterno in quanto il corpo che ospita tale funzione è più avanzato rispetto a quello in della zona didattica.

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A piano terra si trovano accanto al vano scale – ascensore, vi si arriva dall’atrio percorrendo

un corridoio largo circa 3,6 metri. Sulla sinistra c’è la stanza bidelli di circa 47 m2, mentre

entrando nella porta di fronte si entra in una saletta di attesa di circa 12 m2 che permette il

successivo ingresso in presidenza (40 m2) e in segreteria (59 m2).

Al piano primo si hanno invece l’ufficio tecnico, la stanza per gli aiutanti tecnici e la stanza

professori (40 m2, 47 m2 e 59 m2) oltre la saletta di attesa uguale a quella già descritta a piano

terra.

Auditorium

Il più volte citato DM della Pubblica Istruzione del 18 dicembre 1975 prevede uno spazio polivalente per attività didattiche, spettacoli, assemblee, riunioni di genitori ecc.; L’auditorium costruito servirà all’intero complesso scolastico, visto che nelle altre due scuole l’unico spazio in cui sono previste attività a scala di grande gruppo è il corridoio.

La collocazione è facilmente individuabile, dato che l’orientazione è stata pensata in modo da poter essere percepita immediatamente da qualunque parte dell’area si arrivi.

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La disposizione è stata anche concepita in modo da favorire il “collegamento” con l’edificio presente, e a tale scopo è stato pensata una zona che metta in comunicazione l’Istituto Campedelli con la zona antistante l’auditorium: un passaggio ricavato al posto dei bagni nella zona sud. Non va inoltre trascurato l’ultimo motivo per cui è stata scelta una simile inclinazione: quello energetico.

Fig. 5.1.10: Vista sud dell’istituto con il tetto dell’auditorium e i pannelli fotovoltaici

L’auditorium è, infatti, disposto secondo l’asse elio termico per permettere la costruzione di un impianto a pannelli fotovoltaici. Essendo pensato anche per un uso extra-scolastico, è stato munito anche di un guardaroba ed un bar. Il modo per accedervi può essere quello dall’atrio oppure quello dalla zona bar.

Una volta entrati nell’atrio, si svolta a destra. Si trova il guardaroba, si passa di fianco al bar e di fronte si trova l’accesso alla sala-auditorio o ad un corridoio che permette di raggiungere la

stanza per l’esposizione di m2 51 o la saletta relatori. Si tratta qui di un stanza di 30 m2 di

superficie pensata al servizio di chi deve preparare l’esposizione. In fondo al corridoio ci sono i bagni.

Sfruttando la naturale inclinazione del terreno, si è arrivati a progettare una sala che favorisse la visibilità da parte degli utenti. I posti per gli utenti che possono contemporaneamente stare

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seduti sono circa 300. Le file da undici posti sono così divise: 6 file vicine nella parte bassa, mentre altre nove sono nella zona alta.

Fig. 5.1.11: Pianta dell’auditorium

I corridoi sono stati fatti larghi 180 cm in modo da permettere il passaggio di tre parsone contemporaneamente. Le vie di esodo sono disposte in modo da favorire un deflusso immediato: tre a sud, due a est e due a ovest; sono larghe 120 cm secondo quanto disposto dalla normativa in materia di incendi. La fruibilità è garantita anche ai portatori di handicap, per i quali sono stati disposti 4 posti nella sala. Inoltre è garantita la circolazione in tutta la sala (che raggiunge pendenza massima del 5%) e anche sul palco. A tal fine è stata disposta una rampa della pendenza dell’8% che permettesse ad un eventuale relatore portatore di handicap l’accessibilità al palco.

L’auditorium ha un’altezza che va da 6,48 a 5,90 metri. La stanza è isolata e sono stati istallati dei pannelli acustici per la riflessione del suono verso il pubblico.

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Bar

Il bar è collocato nella zona di collegamento fra l’atrio e l’auditorium. E’ dotato di ingresso autonomo, che può servire come ulteriore accesso all’edificio. Questo locale deve servire principalmente a rifornire gli studenti per l’ora di intervallo mattutino. Può naturalmente essere aperto in orari diversi ed essere a disposizione del pubblico dell’auditorium. Si presenta

con una superficie di 45 m2 divisa in una zona adibita alla conservazione ed una per la

consumazione di cibi e bevande.

Fig. 5.1.12: Vista est dell’edificio con l’auditorium a sinistra, il bar a destra in basso

Biblioteca

La biblioteca soddisfa ampiamente i requisiti minimi previsti dal DM della Pubblica Istruzione del 18 dicembre 1975. E’ stata concepita in modo da avere gli spazi tali da permettere lo svolgimento di tutte le attività individuali e di gruppo relative all’informazione, alla ricerca e allo scambio dei dati. Ubicata al primo piano dell’edificio è costituita da:

• uno spazio per il personale della biblioteca addetto a svolgere attività di ausilio didattico, reperimento, conservazione e manutenzione dei materiali. Tale spazio si trova sulla destra di

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chi accede alla biblioteca e consente anche i rapporti tra gli addetti alla biblioteca e gli insegnanti.

• uno spazio per la ricerca multimediale con 20 postazioni per l’uso del computer. Questo è collocato sulla destra, dietro la postazione dei bibliotecari.

Fig. 5.1.13: Disposizioni progettuali per sale multimediali

• una zona sulla destra i cui è permessa la consultazione libera e la lettura di riviste e quotidiani.

• l’ultima stanza è la sala di lettura, arredata con scaffali facilmente accessibili da parte degli allievi e senza che si abbia un traffico fastidioso ai lettori.

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La prima stanza occupa complessivamente uno spazio di circa 150 m2, la seconda di 126 m2.

Tutte e due sono state disposte in modo da avere illuminazione mattutina abbondante proveniente da est.

riferisca ad un minimo di 1,96 m2 per persona. Ne conseguono aule di 49 m2.

Fig. 5.1.15: Pianta della biblioteca

Esposizione elaborati

Al fine di avvalorare i manufatti degli studenti, è stato pensato questo spazio, situato al primo piano sopra l’atrio di ingresso. Si presenta come una zona ampia, illuminata dalle grandi

aperture. La dimensione è di 102 m2. E’ stata arredata con vetrine per la visione degli

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Locali tecnici

I locali tecnici sono stati posizionati nel sottotetto. Le strutture di separazione devono presentare resistenza al fuoco non inferiore a REI 60 e le eventuali comunicazioni in esse praticate devono avvenire tramite porte di caratteristiche almeno REI 60 dotate di congegno di auto-chiusura.

Ogni impianto deve essere dotato di un dispositivo di comando manuale, situato in un punto facilmente accessibile, per l'arresto dei ventilatori in caso di incendio. Gli impianti elettrici del complesso scolastico devono essere realizzati in conformità ai disposti di cui alla legge del 1º marzo 1968, n° 186.

Ogni scuola deve essere munita di interruttore generale, posto in posizione segnalata, che permetta di togliere tensione all'impianto elettrico dell'attività; tale interruttore deve essere munito di comando di sgancio a distanza, posto nelle vicinanze dell'ingresso o in posizione presidiata. Le scuole devono essere dotate di un impianto di sicurezza alimentato da apposita sorgente, distinta da quella ordinaria. L'impianto elettrico di sicurezza deve alimentare le seguenti utilizzazioni, strettamente connesse con la sicurezza delle persone:

a) illuminazione di sicurezza, compresa quella indicante i passaggi, le uscite ed i percorsi delle vie di esodo che garantisca un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux;

b) impianto di diffusione sonora e/o impianto di allarme.

Nessun'altra apparecchiatura può essere collegata all'impianto elettrico di sicurezza. L'alimentazione dell'impianto di sicurezza deve potersi inserire anche con comando a mano posto in posizione conosciuta dal personale. L'autonomia della sorgente di sicurezza non deve essere inferiore ai 30'. Sono ammesse singole lampade o gruppi di lampade con alimentazione autonoma. Il dispositivo di carica degli accumulatori, qualora impiegati, deve essere di tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa entro 12 ore. Le scuole devono essere munite di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presenti in caso di pericolo.

Il sistema di allarme deve avere caratteristiche atte a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti il complesso scolastico ed il suo comando deve essere posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola. Il sistema di allarme può essere costituito,

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per le scuole di tipo 0-1-2, dallo stesso impianto a campanelli usato normalmente per la scuola, purché venga convenuto un particolare suono.

Le scuole devono essere dotate di una rete idranti costituita da una rete di tubazioni realizzata preferibilmente ad anello ed almeno una colonna montante in ciascun vano scala dell'edificio; da essa deve essere derivato ad ogni piano, sia fuori terra che interrato, almeno un idrante con attacco UNI 45 a disposizione per eventuale collegamento di tubazione flessibile o attacco per naspo.

La tubazione flessibile deve essere costituita da un tratto di tubo, di tipo approvato, con caratteristiche di lunghezza tali da consentire di raggiungere col getto ogni punto dell'area protetta. Il naspo deve essere corredato di tubazione semirigida con diametro minimo di 25 mm e anch'esso di lunghezza idonea a consentire di raggiungere col getto ogni punto dell'area protetta. Tale idrante deve essere installato nel locale filtro, qualora la scala sia a prova di fumo interna. Al piede di ogni colonna montante, per edifici con oltre 3 piani fuori terra, deve essere installato un idoneo attacco di mandata per autopompa.

Per gli altri edifici è sufficiente un solo attacco per autopompa per tutto l'impianto. L'impianto deve essere dimensionato per garantire una portata minima di 360 l/min per ogni colonna montante e, nel caso di più colonne, il funzionamento contemporaneo di almeno 2 colonne. L'alimentazione idrica deve essere in grado di assicurare l'erogazione ai 3 idranti idraulicamente più sfavoriti, di 120 l/min cad., con una pressione residua al bocchello di 1,5 bar per un tempo di almeno 60 min.

Qualora l'acquedotto non garantisca le condizioni di cui al punto precedente dovrà essere installata una idonea riserva idrica alimentata da acquedotto pubblico e/o da altre fonti. Tale riserva deve essere costantemente garantita.

Le elettropompe di alimentazione della rete antincendio devono essere alimentate elettricamente da una propria linea preferenziale. Devono essere installati estintori portatili di capacità estinguente non inferiore 13 A, 89 B, C di tipo approvato dal Ministero dell'interno in ragione di almeno un estintore per ogni 200 m2 di pavimento o frazione di detta superficie, con un minimo di due estintori per piano.

Limitatamente agli ambienti o locali il cui carico d'incendio superi i 30 kg/m2, deve essere installato un impianto di rivelazione automatica d'incendio, se fuori terra, o un impianto di estinzione ad attivazione automatica, se interrato.

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Si applicano le vigenti disposizioni sulla segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzata alla sicurezza antincendi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 1982, n. 524 (Gazzetta Ufficiale n. 218 del 10 agosto 1982).

Figura

Fig. 5.1.1: L’area vista da est con segnati in grigio i vecchi edifici
Fig. 5.1.2: Disposizioni progettuali per parcheggi
Fig. 5.1.3: Il nuovo parcheggio
Fig. 5.1.4: vista da nord est dell’ istituto
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Riferimenti

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