Intellectual Property Rights (IPR)
Il presente lavoro è soggetto alla Intellectual
Property Rights (IPR), che riconosce il diritto morale di essere riconosciuto autore/autrice dell’opera, e patrimoniale, connesso all’eventuale sfruttamento economico del risultato della propria attività
creativa.
Si invita dunque a non fotografare le slides e citare l’autrice nel caso di utilizzo di alcune sue parti.
GRAZIE!!
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Sono Consulente, Coaching Formatrice Professionista A.I.F. e Docente in Master Universitari. Mi occupo da oltre dieci anni di partià e violenza di genere, modelli inclusivi, linguaggi paritari e strategie di cambiamento ugualitario.
Lavoro con importanti Sindacati, Enti, Istituzioni, Aziende e Organizzazioni.
Curo una Rubrica su Repubblica Tv dal titolo Pillole di Genere Racconti di parità e un salotto-caffé dal titolo Giustizia di Genere Caffè.
Scrivo per Repubblica Firenze, Senza Filtro, Ag Cult, Ladynomics e importanti web magazine.
Ho una laurea cum laude in Teoria della Letteratura, una Specilizzaione e un Dottorato di Ricerca in Italianistica. Sono inoltre Inspirational Speaker, saggista, scrittrice e poeta, tradotta in inglese e serbo.
I miei libri scientifici: Marguerite Yourcenar (Bulzoni 2007); Bestiari di Genere (Sef, 2008); Narrazioni e Generi, (Seri Editore 2020). Quelli poetici Con Figure - poesia, (Editrice Zona 2018); L’altrui mestiere (in corso)
Ho ideato il modello Herpowerment – a Lei il Potere!, il supporto metodologico Letterapia e ho collaborato a Metoxe – con Methodos e Oxfam – per il potere tossico nelle organizzazioni
Fra i miei Clients: CGIL, Oxfam Italia, Findomestic, Secura Ambiente, G4B, Focus MGMT e importanti realtà amministrative del territorio Veneto, Toscano, Lombardo, Campano, Laziale.
Dot.ssa Eleonora Pinzuti
Coaching e Formatrice Professionista | Saggista e Scrittrice
info@eleonorapinzuti.it 3338945506
La Nuova Rubrica di Eleonora Pinzuti
La “traccia” delle parole alla prova dei fatti
Il linguaggio del femminicidio, fra crimine e narrazione tossica.
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Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-NC-ND
Le parole sono
Azioni
L’impronta linguistica
• Esiste? Che differenza c’è con quella digitale?
• In filologia è possibile attribuire la paternità o la maternità di uno scritto grazie all’uso che del linguaggio fa un determinato soggetto.
• Infatti non è soltanto l’aspetto grafologico ad essere «riconoscibile» (tanto che si parla della
«firma» come elemento imprenscindibile) ma anche l’intero asse della comunicazione:
dalla locuzione alla fraseologia, dai lemmi usati alla tipologia del contesto culturale.
• Il linguaggio è insomma l’impronta dell’individuo.
Dr.ssa Eleonora Pinzuti 8
« Una particolare
espressione linguistica è il riflesso e lo specchio di una particolare condizione di spirito»
(Leo Spitzer, Critica stilistica e semantica storica, Bari, Laterza. 1966, p.46)
Idioletto
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L’idioletto è lingua individuale, quella lingua cioè che io parlo selezionandola dall’intero materiale linguistico a mia disposizione. (Angelo Marchese)
La pragmatica linguistica
• Il linguaggio, con le sue pragmatiche, da Freud a Vigotsky, è il regno del
‘rivelazione’, è dunque possibile cogliere le tracce relazionali di chi lo parla con gli strumenti propri della linguistica, della Stilkritik (critica stilistica) e della grammatologia. Possiamo insomma, analizzando le parole di un soggetto, evincerne una mappa cognitiva, relazionale ed emotiva
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Esistono dei
“Linguaggi del Femminicidi”?
Assolutamente sì e si riverbera in due tipi differenti di narratologie.
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Il linguaggio esterno o la
narratologia del crimine
• La prima è “esterna alla fenomenologia dei fatti” e, in virtù di questo, indiretta. Riguarda come la stampa racconta l’episodio del femminicidio: gli stilemi usati, gli aggettivi, la prosologia, la metacomunicazione. Questo tipo di narrazione è di fondamentale
importanza ed incide direttamente sulla percezione sociale del fenomeno. Porre attenzione al narrato è essenziale per prevenire il fenomeno, indirizzare le
potenziali vittime ai centri antiviolenza e non
alimentare stereotipi di genere o fraseologie
assolutorie degli offenders.
• La seconda è invece “interna” ai fatti e direttamente relata all’atto. In tal senso, il linguaggio del femminicidio parlato dagli
offenders, è spesso rivelatore del rapporto che intercorre con la donna: “lapsus”,
dimenticanze, omissioni, reiterazioni,
ricorrenze, uso degli aggettivi, dei pronomi possessivi, lack of accuracy, fraseologie e iterazioni possono fornire indicazioni
preziose sulla modalità della relazione che si intratteneva con la vittima e possono
indirizzare o indicare ipotesi per ulteriori
verifiche.
Each and every word, pause and hesitation
has meaning during a discourse.
Don Rabon
Dr.ssa Eleonora Pinzuti 15
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Il lapsus
In psicoanalisi, i lapsus sono inquadrati all'interno della categoria più generale degli atti mancati. Essi sono considerati forme di
espressione indiretta dell'inconscio: l'errore che prende corpo nel lapsus, secondo Freud, è solo apparentemente casuale. Il lapsus costituirebbe un canale attraverso il quale trovano sfogo pensieri che, altrimenti, resterebbero rimossi dalla censura.
Il lapsus freudiano è un fenomeno psicologico che prende nome da Sigmund Freud, che lo descrisse per la prima volta (chiamandolo Fehlleistung o parapraxis) nel saggio Psicopatologia della vita quotidiana (1901).
L'atto mancato o paraprassia, o atto sintomatico, o lapsus d'azione, definito in inglese come "slittamento", è un fenomeno psichico che consiste in un errore d'azione: si vorrebbe fare una certa azione e invece se ne fa un'altra.
In sostanza, la paraprassia, come il linguaggio è un «mondo intenzionale»
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Logli e il lapsus
“Ora però c’è da dire che a quell’ora…ah
già, a mezzanotte no…”
Telefonata delle 23 e 41 del 17 maggio 2015
metodo Tracy Harpster e lo Statement Analysis and 911 Calls volto a
rivelare le incongruenze linguistiche delle chiamate d’emergenza (chi non ricorda il caso Stasi)
F. Ciontoli «Buonasera, mi serve urgentemente un’ambulanza a Ladispoli. […]
C’è un ragazzo che s’è sentito male di botto, è diventato troppo bianco. Si è spaventato per uno scherzo. Non respira più»
La professionista chiede cosa sia accaduto
«non glielo so spiegare bene. Probabilmente uno scherzo, si è spaventanto tantissimo e non respira più”
Che scherzo gli avete fatto?
«Eh non lo so io non c’ero in quel momento le sto dicendo»
Come fa allora a sapere che è stato uno scherzo, chi glielo ha detto?
Perché sta con mio padre mia madre siamo in famgilia, che ci stiamo prendendo in giro?
«no, non mi passi suo padre»
«mamma, glielo dici tu per favore che non ci crede!»
Dr.ssa Eleonora Pinzuti 19
«Quando ho visto quei panni lì, mi è venuta una cosa alla testa. Madonna mia, e adesso cosa…da chi mi deve far
vergognare mia moglie? Che cosa mi sta combinando mia moglie? Io ho pensato quella cosa lì, della vergogn…che mi vergognavo se qualcuno l’avesse vista nuda»
Pronome Possessivo e Pronome Personale
L’impronta interna del linguaggio (Vincenzo Garcia su Lucia Caiazza)
«Cioè, sto piangendo da tre giorni, ma che volete da me?
Ti giuro su mio padre e mia madre, non ho dato un calcio, non ho dato un emmm…»
aposiopesi
Un ausilio contestuale
Il linguaggio in quanto tale non è una prova incrontrovertibile come il DNA, ma è un ausilio con-testuale volto a descrivere e sostenere un profilo emotivo, cognitivo e
relazionale attraverso la stilkritik, la pragmatica linguistica e la analisi testuale o la stilometria
Ogni parola è una traccia
• Se ogni contatto lascia una traccia, anche ogni
parola è una traccia che regala l’impronta del mondo interiore ed emotivo dell’eventuale offenders o del contesto vittimologico.
• Questo con-testo è da consocere e valutare per de- scrivere, cioè scrivere sopra e intorno al caso
indagato, una versione non deficitaria della storia.
La Teoria è la Pratica
dell’agire
‘‘
Si è sempre responsabili di quello che non si è saputo evitare.
’’
Jean Paul Sartre
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