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C. C Portale ESCE IL SABATO

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24.31 Gennaio 1931 (Anno IX>

C. C Portale ESCE IL SABATO

Direzione. Auministrazionc. Pubblicità: TORINO - Via Arsenale,

h

- Telefono 55 - Un numero separato Lire 0.80 MlOONAMl NTO ITALIA E COLONIE LIRE 38 — PER OLI ABBONATI BELL'E.I.A.R. LIRE 30 — ESTCROl LIRC 74; CON ABBONAMENTO POSTALE LIRE 30

Stilli' inule sonore affiorano Ut immagini e /tassano le vot i iteli anima umana...

(2)

OM^uiAtcr imv vmhlxr tutti- -cfHo

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a/ndahoruy jiìie/ti. c % pitia xA& x^hay /ti

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RADIO

LAVOCt DjORO

MILANO- VIA 5 GREGORIO-3a- TELEE 67A72 ROMA - LARGO &OLDOM I T6LEF. 65510

(3)

RADIOCORRIERE

tTHiiinn*BinrÉV» .

(4)

2 R ADIOCORRIERE

Gli apparecchi

vincilori di concorsi

CONCESSIONARI E RIVENDITORI IN TUTTA

Ricevitore SITI 10 A

per onde corte da 15 a 100 metri.

Alimentazione della rete luce.

Due valvole schermate.

Induttanze fìsse.

Vincitore del recente concorso bandito dalla E. 1. A. R.

Il noto ricevitore SITI 40 B

a 5 valvole, una schermata.

.. Premialo con Medaglia d'Oro j.

dal Ministero delle Comunicazioni

Vincitore del Concorso Inlernaziónale di Padova,

Prezzo ridotto a L. 1200

compresa tassa radio

S. I. T. I.

Società Industrie Telefoniche Italiane

Capitale L. 12.000.000 Interamente versato

VIA GIOVANNI PASCOLI, 14

- niLANO

-VIA GIOVANNI PASCOLI, 14

(5)

HADIOGOBRIERE

MUSAGETE

La radio porge all'appassionato di musica il raro piacere delie

audizioni raccolte ed intime.

Solo, solo accanto alla Qadio Marelli, voi vi mettete in comu¬

nione collo spirilo stesso delia

l’Apparecchio più perfetto e meno costoso del mercato italiano

RADIOMARKU.I

(6)

RADIOCORRIERE

PHILCO

L'apparecchio perfetto a prezzo modesto L’apparecchio che già trionfa nel 1931

L’apparecchio che si vale delle più recent»

innovazioni tecniche

Tone control

Altoparlante elettro din amie*

control Gli Apparecchi sono equipaggiati

con valvole PHILIPS

MODELLO 296 Nove va Ivo 1 e

NUOVO RADIOFONOGRAFO

Società Anonima

INDUSTRIALE COMMERCIALE LOMBARDA A L C I S

Via S. Andrea 18 - Telegr. Alci* ■ MILANO - Telefoni 72.441 *72'442- 72-443

Società Anonima BRUNET - M

8 • VIA PANFILO CASTALDI - 8 Telclono 64-505

(7)

24*31 Gennaio 1931 (Anno IX) Inno VII • N. 4 C. C- Postale

ftadfoconl&te

GLI APPARECCHI EIAR 1931

L’ATTUAZIONE PRATICA DEL CONCORSO BANDITO FRA I COSTRUTTORI ITALIANI PER UN APPARECCHIO ITALIANO

LE CARATTERISTICHE E LE CONDIZIONI DI VENDITA DEGLI APPARECCHI PRESCELTI

Nel bandire il Concorso fra i costruttori italiani per un ap¬

parecchio radiofonico italiano VEiar non altro si propose che di trovare il mezzo per dare un nuovo impulso alla radiofo¬

nia e all’industria radiofonica nazionale, facilitando l'introdu¬

zione in ogni casa italiana di un apparecchio italiano.

Chiuso il Concorso, prescelti gli apparecchi, stabilite le mo¬

dalità di vendita, nel dare atto dei risultati raggiunti, l’Eior sente di poter affermare di aver dato una nuova prova del suo amore zelante e della sua vi¬

gile cura nell’affrontare quelli che possono ritenersi i proble¬

mi basilari dello sviluppo ra¬

diofonico nel nostro Paese.

Non poche difficoltà erano da superare. Varie le esigenze, va¬

rie le possibilità. Occorreva tro¬

vare una serie di apparecchi di tipo distinto e di diversa po¬

tenzialità i quali dessero uguale affidamento di bontà e serietà di costruzione e potessero es¬

sere posti in vendita a prezzi ed a condizioni tali da ritenersi accessibili anche a chi dispo¬

ne di modeste risorse finan¬

ziarie.

Per la scelta dei tipi VEiar tenne conto (e tenerne conto doveva) delle molte richieste di consigli e di informazioni ri¬

cevute e si fermò su quattro che consentono di soddisfare la generalità delle domande.

11 giudizio sulla bontà e se¬

rietà di costruzione fu affidato ad una Commissione di esper¬

ti, parte dei quali designati dal Governo, alla quale si chiese non solo di dire quali fra gli apparecchi presentati al Con¬

corso riteneva fossero i migliori per efficienza e per fattura ma altresì se le Ditte presentatrici davano le necessarie garanzie per l’italianità, la qualità e la quantità del prodotto. E ciò

perchè è lecito supporre che un apparecchio, lanciato dalla Eiar, con particolari condizio¬

ni di vendita, non può non pro¬

vocare larghe richieste. Tutte le Ditte premiate dimostrarono al¬

la Commissione — che non sarà mai abbastanza encomiata per lo zelo e lo scrupolo con cui as¬

solse al suo mandato — di tro¬

varsi in condizione da poter ri¬

spondere ad ogni richiesta sol¬

lecitamente.

Per le modalità di vendita si studiò di ottenere dalle Dille premiate, con i migliori prezzi, le più larghe facilitazioni. Prez¬

zi minimi e pagamenti rateali.

Un doppio ordine di considera¬

zioni facilitò le intese. I pro¬

duttori si resero conto che la garanzia che viene loro data dall'esito del concorso Eiar fa¬

cilita lo smercio togliendo ogni dubbio e ogni esitazione negli eventuali acquirenti e d’altra parte che ogni e qualunque con¬

cessione viene largamente com¬

pensata dal conseguente alleg¬

gerimento delle spese di pro¬

paganda.

Il Concorso, come abbiamo detto, ha compreso quattro tipi di apparecchi: per la ricezione

delle stazioni locali o viciniori il primo; per la ricezione delle stazioni lontane il secondo; per un ricevitore portatile capace di consentire la ricezione in al¬

toparlante anche di stazioni lontane il terzo; per la ricezio¬

ne ad onde corte il quarto.

Gli apparecchi vincitori del¬

le quattro categorie presentano non solo le caratteristiche per ognuno di essi richieste, ma già sin da oggi sono pronti per la vendita in numero notevolis¬

simo.

L’fiiVir assume disinteressata¬

mente il patrocinio morale di questa vendita che vuole essere non un affare commerciale ma un servizio reso in piena co¬

scienza a coloro che non sanno decidersi da soli nella scelta di un ricevitore.

Nelle pagine che seguono a questa i lettori troveranno, con le fotografie di ogni apparec¬

chio, le caratteristiche e le con¬

dizioni di vendila di ciascuno di essi e il modulo di contralto.

Nel prezzo di ogni apparecchio, si tratti di pagamento globale o rateale, è compreso Vabbona¬

mento per un anno alle radio- audizioni e al Radiocorriere.

Chi si accontenta della rice¬

zione della stazione locale e di quelle viciniori ha nell’appa¬

recchio EIAR I (Ansaldo Lo¬

renz) il tipo che gli conviene;

chi ama le larghe scorribande nella gamma delle onde radio¬

foniche può assicurarsi tale pos¬

sibilità con l’acquisto del tipo EIAR II (Radiomarelli); chi vuole la radio come distrazione per i brevi e lunghi viaggi può procurarsi tale godimento ac¬

quistando il tipo EIAR 111 (Allocchio e Bacchini); chi vuo¬

le cimentarsi con le onde corte e procurarsi sensazioni prove¬

nienti da altri continenti ha a sua disposizione il tipo EIAR IV (Siti).

Quattro tipi di apparecchi, i migliori che oggi produce l’in¬

dustria italiana, sono posti, per rintervento dell’Erar, a dispo¬

sizione dei radioamatori ita¬

liani in condizioni che non po¬

trebbero essere più vantaggiose.

Bontà di materiali, moderni¬

tà di circuiti, certezza di fun¬

zionamento per l’uso a cui sono destinati, severo controllo scien¬

tifico preventivo: ecco per rias¬

sumere i pregi intrinseci di que¬

sti apparecchi.

Del felice esito della inizia¬

tiva, che si rinnoverà tutti ali anni, l’Ente radiofonico si sente e si proclama orgoglioso. Dagli amici della radio attende, con ferma fiducia, il consenso che consacri gli sforzi compiuti.

Con la collaborazione di tutti i radioamatori la radiofonia nazionale deve brillantemente affermarsi. La voce misteriosa, che dalle antenne si avventa per gli spazi infiniti deH’etere, è voce di grandezza e deve por¬

tare sempre più alto e più lon¬

tano il nome della Patria. E’

dovere dell’Italia essere presen¬

te, gagliardamente, fascistica- mente presente, in tutti i cie¬

li del mondo.

Il Politecnico di Torino ove si rtunl la Commissione giudicatrice e.

furono eseguite le prove e misure sugli apparecchi.

(8)

6 RADIOCOKK1ERE

EIAR I - EIAR II

Le caratteristiche degli apparecchi e le condizioni di vendita

(Termini del Concorso : Apparecchio per la ricezione della stazione locale o vicina e per onde della gamma dai 200 ai 545 metri, con un mussinfo di tre valvole).

Prezzo di venal/a comprensivo della tassa di abbi perento alle radioau- dizioni e al Radiocorritrc)

— se a coniami Lire 13pO

— se a tate . Lire 1460 aa versarsi in una pi ima rata di 326 e in 9 rate mensili di L 12ò

E’ un ricevitore solido del tipo più moderno costruito nelle Officine Ansaldo Lorenz di Genova, che impiaga la valvola schermata ed II pentodo e che è accoppialo con un altoparlante bilanciato ad otto poli di grande potenza, che riproduce perfettamente tutte le note della gamma musicale.

Esso è capace di dare una audizione limpida e melodiosa di tutte le sta¬

zioni europee ed è dotato di grande selettività. Con questo complesso si riccvoiui le stazioni estere senza nessuna difficoltà anche nel pressi di una stazione di rat tiodi/fv siane di qualunque potenza.

La reputazione del condensatori è a frizione volvente e permette, senza difficoltà, una granile precisione di messa a punto.

Per accenderlo basla atlacparlo a qualunque presa di corrente alter¬

nala fra100e 220 v.: esso può dunque essere trasportato dalla città in campagna e da una città a<l un’altra senza nessuna difficoltà e consuma tanta energia quanta una comune lampadina.

Attaccato ad un grammofono qualunque lo trasforma In un potente radio-grammofono. In 1^1isti amento perfetto, con intensità di suono rego¬

labile fino ad un massimo sufficiente per U-ballò ed assolutamente puro dal rumori di fondo.

EIAR II

RADIO MARELLL

(Termini del Concorso: Apparecchio per la ricezione delle stazioni lontane, per onde della gamma dai 200 ai 545 metri con un massimo di olto valvole).

Piexzo di veuìdiJa — se a contatili Lira 30*50 (comprensivo del materiale

d'antenna, delta tassa di

abbonamento atte radtoau- , , _.

dizioni e al ftadtocorilere) —‘ 9fì a rote . , Lire oloO da versami kì una pileria m/a di L- I00C e in 9 rate? mensili di L. 240 L'KIAR il è fabbricalo In uno stabilimento della Magneti Marcili a Sesto S. Giovanni, stabilimento àt tre zziti o per apfxtreccbi dì precisione quali sono i Magneti, noti ef( usati dal principali fabbricanti di auti^no- bitl. e spcciuìmmte adottati dati'Al fazione.

Le caratteristiche principati udì'apparecchio sono la seguenti: uh solo bottone di manovra per la sintonia — cinque circuiti di iintonia accòr¬

gali1, di cui due doppi, comandati slmuttàneaMent$ —; regoìntore di vo¬

lume — atto vdlvólc : quattro schermale, di cui una detettrice, una di basso frequenza normale, due di circuii») bilanciato per bassa frequenza cU potenza, ed una raddrizzatrice — sintonizzazione micrometrica per¬

manente su ciascuno del cinque circuiti — sintonizzatore d’antenna per In messa a punto déTTapparecchio a seconda dette cnraiteiAsliShe <TH- VaerCQ — interruttore per la messa in funzione dell'appareecMo ed esclu¬

sione d'antenna, per tu ricezione della locale —- trasformatore (Calimen¬

ta zio ne blindalo atto per te nolani fra 110 e 220, frequenza da 42 « 100 periodi — altoparlante elettrodinamico. Il tutto racchiuso in un elegante mobile di mogano.

Per ottenere it funzionamento si rseqria la connessione rii terra ralle¬

gando U conduttore al serra file inferiore mentre l'antenna sarà connessa a quello superiore. Innestine la spina, unita al cordone lungo, ad una presa di corrente, girare «la sinistra a destra II bottone )ioslo sulla sinistra del pannello frontale rteìVapparerchto fino a sentire il primo sratto.

Dal momento in cui ai manovra Vintemi Ilare occorrono circa .10 se¬

condi prima che t’apparecchio zia pronto a funzionare.

(9)

RADIOCORRIERE 7

EIAR III - EIAR IV

Le caratteristiche degli apparecchi e le condizioni di vendita

EIAR III

ALLOCCHIO E BACCHINI, portatile (Termini del Consorso: Apparecchi portatili a funzionamento auto¬

nomo per onde della gamma dai 200 ai 545 metri con tre o più valvole).

P/ezzo di vendila (comprensivo dilla tassa di

abbonamento alle radioau- , dizioni e al Radiocorriere! se a rate.

conienti Lire 2100

Lire 2300 da versarsi in una prima rela di L 500 e In 9 tale mensili di L 200

La Radio-Valigia E.I.A.R., vincitrice del Concorso, è quanto di piu per¬

fetto sia oggi stato fatto in queste costruzioni, malgrado che il costo sia contenuto in una cifra molto modesta.

La maggioranza degli apparecchi esteri di tipo sfinite sono a poche Vàlvole ; e ciò perché, dato il grande numero di stazioni, si è sempre In condizione di ricevere da vicino, per questa radio-valigia, invece, è stato ritenuto più conveniente adottare un alto numero di valvole per dare la possibilità di ricevere, non solo la stazione locale, ma anche e speewt- menle le stazioni estere lontane, così da permettere di ascoltare pro¬

grammi diversi. _

Ma ciò che essenzialmente è stato ottenuto, è di mantenere, pur au¬

mentando la sensibilità dell’apparecchio, una notevole purezza di suono.

in maniera che anche le stazioni lontane, guanto te vicine, possono essere

udite con la massima fedeltà. „

A questi dati si unisce una grande semplicità di manovra, affidala a due soli condensatori, ai quali, naturalmente, va aggiunto un bottone per la regolazione del volume. Trai landosi poi di ricevitore a cambiamento di frequenza, e cioè a telaio, si ottiene anche una eslrema selettività, grazie alla oricntabililù del telaio stesso. .... ,

L’apparecchio è alimentato normalmente con pile e batterie, che con¬

sentono una autonomia notevole: però è dotalo anche di un attacco per alimentatore, a mezzo del quale si può escludere le batterie interne ed alimentare l'apparecchio attraverso un apposito alimentatore alla rete di

EIAR IV

SITI nell)

(Termini del Concorso : Apparecchi per la ricezione delle onde corte della gamma dai 15 al 100 metri con tre o più valvole).

P/ezzo di vendila — se a (comprensivo del materiale d'antenna, della tassa di abbonamento alle radioau- dizioni e al Radiocorriere) se a

con/anll Lire ÌOOO

rate . • L re 21(50 do versarsi In una piimn tuia di L 550 e In 9 tale mensili di Lt.200

L’apparecchio EIAR IV, O. C. A. è un ricevitore studialo e costruito esclusivamente per la ricezione delle onde corte, per funzionamento con presa diretta dalla rete di illuminazione.

Il circuito comprende uno stadio di amplificazione in A.F. con valvola a griglia schermante, una valvola rivelatrice a reazione c due stadi di amplificazione in B.F.: il primo con accoppiamento a resistenza capacità, il secondo a trasformatore.

I condensatori variabili dei due circuiti accordali — di cui uno è inse¬

rito sulla griglia e l’altro sulla placca della valvola ampliflcatrice in A.F.

— vengono regolati da un unico comando a demoltiplica. Un commuta¬

tore permette di inserire quattro induttanze diverse nei circuiti accordati e di coprire così il campo d'onda da 15 a 100 mt. La regolazione della reazione avviene per mezzo di un potenziometro che agisce sulla tensione schermo della valvola rivelatrice.

Per l’alimentazione delle valvole serve un alimentatore Integrale che ò montalo nell’interno dell'apparecchio.

II trasformatore d'entrata è previsto di prese per le seguenti tensioni della rete 110 - 125 - 135 - 155 Volta.

La lunghezza dell’aereo da usarsi dipende dal luogo dell’installazione.

Generalmente un aereo della lunghezza di 6 a 15 mt. sarà sufficiente.

L'apparecchio O. G. C. realizza il medesimo circuito dell'0. C. A.: pre¬

vede soltanto l’alimentazione con batteria.

(10)

8 HÀDIOCORRIERE

Proposta di Contratto H.

forieri Itnlinnn Ri Wirihi Pnriinfrmim AmmÙnn.

SOCIETÀ ANOMIMfl SEDE in TORINO Ui a O^nfi enza IO CAPITALE SOCIALEL EEOOOO

Il sottoscritto . . . presa visione delle condizioni generali e speciali di vendita sotto riportate, che tutte dichiara di accettare senza riserva alcuna, con la presente bì obbliga di acquistare — «Ile condizioni stesse — il complesso radio-ricevente, vincitore del concorso indetto dalla “EIAR, per il 193_, completo degli accessori d’uso tipo__. --

Condizioni speciali.

Prezzo dell’apparecchio franco destino e comprensivo della prima annualità di abbona¬

mento alle Radio-audizioni e al Radiocorriere, a contanti L. .-.-_!_

Di detta somma, saranno da versarsi anticipatamente, all'atto della firma del regolare contratto di vendita ed a presentazione di regolare ricevuta L. ___

La rimanenza sarà da pagarsi in 9 rate mensili di L._il:_caduna (senza interessi) secondo le modalità qui a seguito indicate, o in una sola rata da verearsi all’atto della ricezione dell'apparecchio per l’importo di L. ,_

Condizioni generali di vendita.

Art. / — L’accettazione di ogni proposto di acquisto è subordinata alla disponibilità della merce ed all’insindacabile giudizio della Ditta costruttrice ; la Società quindi si riserva la facoltà di accettare o rifiutare qualsiasi ordine.

Ad accettazione avvenuta la Società S.I.P. R-A- si impegna di fare fornire in istnto di perfetto fun¬

zionamento gli apparecchi radioriceventi vincitori del concorso indetto dalla E.LA. R. (Ente Italiano Audi¬

zioni Radiofoniche).

Art. 2. — Il prezzo di vendita, compresa la tassa dovuta all'Erario, fa prima annualità dell'abbona¬

mento alle Radio-audizioni e al Radir/fcorricre, verrà corrisposto direttamente alla Casa fornitrice o in due rate (una alla firma del contratto e una nH’atto di ricezione dell’apparecchio), o in IO rate mensili, di cui la prima da corrispondersi all'atto della lirma del regolare contratto di vendita e le altre 9 al l'dl ogni mese successivo alla consegna dell’apparecchio. , .. . . . Nel caso in cui il compratore intendesse effettuare il pagamento rateale del complesso ordinato, dovrà fornire alla Direzione S. I. P. R. A. i dati indicati a tergo del presente foglio.

Art. 3- — TI compratore a rate si impegna per sè e per i suol aventi causa a titolo generate o parti¬

colare durante il corso dell’esecuzione del contratto e lino alla completa estinzione del debito, a rispettarne scrupolosamente gli obblighi, tenendo presente che:

a) in rappresentanza dei pagamenti rateali, e senza che ciò costituisca novazione, l'acauirente rimetterà alla Società fornitrice "degli Affetti cambiari corrispondenti a ciascuna scadenza rateale, firmati da lui e dal garante — se richiesto —

b) il pagamento delle rate dovrà essere fatto esclusivamente mediante ritiro dei suddetti effetti, che saranno presentati dagli Uffici postali o da Istituti di credito della piazza più prossima alla residenza dell acquirente, previo avviso, restando a carico dell’acquirente stesso le spese causate da ogni altra forma di pagamento -, c) la vendita 6 latta con riserva di dominio da parie della Società fino al pagamento puntuale di tutte le rate e quindi tino a detto giorno l'acquirente non potrà In alcun modo disporre del complesso c delle sue parti, nè trasportarlo dal luogo di consegna senza previo avviso olla Società, e dovrà conservarlo In perfetto stato, assumendo su di sè tutti i rischi e pericoli anche per caso fortuito o forza maggiore;

d) la mancanza al puntuale pagamento di una sola rata porterà per conseguenza l'annullamento de iure del presente contratto e la Società avrà facoltà o di ritirare il complesso, restando a suo favore le rate pagate a titolo di penale c di risarcimento danni, o di richiedere l'Immediato integrale pagamento del residuo prezzo, servendosi a tale uopo anche degli effetti cambiari, che saranno tutti esigibili otto giorni dopo la coslituzionc in moia da farsi anche con lettera raccomandata e nonostante qualunque otiertn O parziale pagamento successivo;

e) l’acquirente dovrà usare l'apparecchio e curarne la conservazione e la manutenzione con la diligenza di un buon padre di famiglia, denunciando immediatamente, e In ogni caso non olire le 24 ore, alla Società venditrice, tutte le azioni esecutive o conservative (pignoramento o sequestro) delle quali I apparecchio fosse stato oggetto.

Art. 4. — La merce viaggia a rischio e pericolo del compratore anche se spedita direttamente dalla Società franca di porto- In caso di guasti o rotture dovuti a difetti di fabbricazione che si verifichino entro an anno dalla data del presente, la Società prowederà gratuitamente alle riparazioni necessarie

Art. 3. — Orni tassa o carico fiscale presente e futuro comunque Inerente tanto alla vendita quanto all'uso dell’apparrccbio, oggetto del contratto, si Intende a carico del compratore.

Art. 0. — Per ogni contestazione relativa al presente contratto è esclusivamente competente il Foro di Torino. , , .. ._

Le tratte, accettazioni, regolamenti, le spedizioni, senza o con assegno, le esazioni a mezzo ai wca- rlcati, non operano deroga a questa clausola. Non si potrà derogare a tale clausola neppure nel caso cne la S. I. P. R. A. e la Casa fornitrice fossero ricercate per connessione o continenza di causa.

Per la Casa Fornitrice

(11)

RADIOCORR1ERE 9

^ PREMIO BA6UTTA

Ieri sera ho avuto l’alto onore d’essere ospite a Bagutta — nes¬

suno dei miei ascoltatori me¬

rita ch'io offenda Ui sua cultura dicendogli che coso è Itagutta

— e mi sono convinto che non è vero che c'è la crisi del libro in /tatto. Ho veduto conto per¬

sone scalmanarsi per arrivar a comperare una copia del Cuo- ringoln di Pietro Solari a ot¬

tanta lire, del Pittore volante di Anselmo Bucci a cento (men¬

tre se aspettavano questa mat¬

tina da un libraio potevano averle a pretti molto più rego¬

lari). Ma era stato proclamato il vincitore del Quarto Premio Letterario Bagutta. c tutta l’on¬

da degli spcl latori, che ave dumo invaso la celebra trattoria e fino a corso Venezia ingombravano la circolazione, ci-a accesa e in¬

vasa dal sacro fuoco del mece¬

nate letterari.

Lo arcim appiccato loro Orio Vergatili urlando per tre ore — tra la pasta asciutta, l'arrosto, il panforte, la frutta—;ora Vcr- gani s’era buttato in un angolo perchè non gli era rimasta una goccia di fiato, dall'altro angolo Bocchelli, mitralo d'argento e pavesalo di viola, faceva Tim- pcralorc enigmatico per non es¬

sere costretto a gridare anche lui. In conclusione, c'erano otto giudici contenti di aver porta¬

to in porto anche quesTanno la delicata c rumorosa faccenda del premio, è’efa il popolo dei baguttiani felici di avere dei giudici rosi svelti c romponi, c’era una tavolato della stampa felice di aver ma ter hi per tele¬

fonare due colonne allegre ai loro giornali, ceravamo noi, ospiti di pass-aggio. felici di aver visto la cerimonia da vi¬

cino c al noslro ritorno poter raccontarla iu'Ue lontane città in cui di questa festa milanese

Cene, cenacoli e bi¬

glietti da mille - Gino Rocca e Venezia del Duemila - Librai In giostra -

si parla come di un baccanale raro: insamma tutto un mondo di gente felice, che esprimeva la sua felicità con tulle le grida più varie che l’uomo abbia im¬

parato a mettere insieme da quando la civiltà gli ha dolo un vocabolario fatto di vocali e so¬

prattutto di consonanti. Quello che aveva il diritto, ansi il do¬

vere, di essere più felice di tutti, era il solo che non gridasse; se ne slava zitto e. mogio in un terzo nugolo. Ma lo faceva per modestia. Bario del vincitore del premio, di Gino Bocca, la cui virtù più preclara è appunto la modestia. Tutti ormai lo sapete, che il libro premialo era il suo.

il romanzo Gii ullimi furono i primi: il romanzo di Venezia, della Venezia incorruttibile, che non è mai stala fabbricala dalla mano dell'uomo, che anzi pree¬

sisteva all’uomo c al tuonilo, e che continuerà a esistere, eter¬

na e immutabile, anche quando il resto del mondo si sarà ri- confuso nel caos.

lo non vi voglio raccontare, il romanzo; primo, perchè molli

di voi io hanno già letto; secon¬

do, per non togliere il piacere degli imprevisti a quelli che lo leggeranno. Ma il romanzo, che appartiene al genere dei ro¬

manzi € di anticipazione » (è la Venezia dell’anno duemila e più;

dalTcnisodio riesce a una porta¬

ta piu anipia, per non dire uni¬

versale. E’ la rappresentazione de ll'i n quietudine di conquista della vita meccanica che a un certo punto pare che stringa molto da presso te membra della bella addormentata, e a noi prende lo spavento che ella possa esserne soffocala. Ma Ve¬

nezia sa difendersi. opponendo alte forse materiali il suo in¬

cantamento placido di irrag¬

giungibile regina; sa chiudersi in una invisibile rete di puro spirito, fatta forse di quella stessa sostanza che ai tempi delle invasioni tratteneva i bar¬

bari quand'erano giunti saccheg¬

giando fino ai monumenti di Ho¬

mo r colpiti da una religione im¬

provvisa.

Bagutta ha fatto bene a pre¬

miare questo romanzo, c spe¬

cialmente ha fatto bene a pre¬

miare in esso tutta la vita di un giovine artista e lavorato¬

re che da molti anni l’Italia segue con attenzione e stima grandissime; da molti anni; da quando, reduce dalla gucn'a e vestito ancora della divisa di granatiere, ebbe piena parte aJ.la grande vigilia di via l'aoio da Cannob&io le intanto si affer¬

mava col primo romanzo ra¬

glino, libro (fi sincera passione) (die prime commedie fatte di serenità; dalle accese giornate

della involuzione fascista alla composta retti (Udine della sua missione di critico teatrale; dal¬

l’aspirazione umana del suo più recente teatro alta misurata e sagace opera di gerarca del gior¬

nalismo lombardo.

Lode adunque pienissima ai fragorosi giovani di Bagutta.

ultimi discendenti di don Chi¬

sciotte fqtti arco rii e pratici delle necessità della vita, incar¬

nazione moderna, appunto, del¬

l’antica cavalleria : cavalleria letteraria che ha imparato al cu¬

lli, alleggiavi enti dalla scapiglia¬

tura romantica togliendone ogni sterile malinconia. I baguttiani hanno creato, con questi sparsi clementi della storia c con tutta la loro passione, hanno creato uno stile: uno stile a cui l'Italia guarda sorridendo di simpatia come si fa ai giochi dei ragaz¬

zi ma anche con ammirazione come a una forza e a un inse¬

gnamento novissimi; cenacolo che dei vecchi cenacoli ha can¬

cellato tutti i vizi, che ha ab¬

bandonato i sentieri coperti /ter lo via grande della sincerità, ha eletto a sua musa massima la

Simpatia. Stile, ho detto: uno stile nuovo, tutto italiano, tutto d’oggi : giovinezza, spregiudica¬

tezza, energia. H premio Bagut¬

ta, oltre che una istituzione let¬

teraria, è un’altra affermazione morale, una delle cento facce con le quali ogni giorno l'Italia rivela a se stessa il rinnovato aspetto del suo spirito e della sua stona.

MASSIMO BONTEMPELLI.

■luimiimiiimiiiiiiinnniiiiiminiinHiiiiiitmuiHi.

Il volo intorno all'Africa

compiuto da

Francis Lombardi con Mazzolii e Basini

La sera del 20 corrente, Francia Lombardi Ita parlato dinanzi al mi¬

crofono dclL'audllofio di Milano del volo intorno all'Africa compiuto con Mnzzotti e Rasini.

Il magnifico volo clic ha congiunto in un unico meraviglioso anello ae¬

reo tutla l’Africa, si è sviluppalo per la lunghezza di 28 mila chilo¬

metri.

Gli apparecchi sono parliti da Ro¬

ma nel fatidico 28 ottobre e dono aver sorvolato per 1500 chilometri il mare, hanno costeggiato la Tri- po litania, •a Cirenaica, per raggiun¬

gere il Cairo. Dal Cairo le magnifi¬

che alt romane hanno seguito 11 cor¬

so dei Nilo immortale per volare poi sugli sterminali deserti raggiungen¬

do Kartuum, quindi il Sudan a,nglo- egiziano e mime Malakol. Da Mala- kol a Mongolia gli nrxlltl volatori hanno sorvolato una regione paludo¬

sa che non offriva per 000 chilometri nessuna possibilità di atterraggio.

Il 4 dicembre è cominciata la se¬

conda parte del volo e il 29 gli eroi del peripio incontravano a «clama gli ardili transatlantici. Da Villa Ci- sneros In rapide tappe per Affai dir, Casablanca, Fez. Orano, Tunisi, Na¬

poli le Aquile clic riportarono il se¬

gno di Roma sull’Africa antica, sono rientrale nel toro cielo immortale.

Nel prossimo numero del « Ra- diocorricre * pubblicheremo IMnle- ressonle relazione dell'epica impresa nella parola di Francis Lombardi.

(12)

10 RADIOCORRIERE

INTERVISTE AL MICROFONO

TATIANA PAVLOVA

— Signora Tatiana, vorrei sapere In che modo vi apparve la vocazio¬

ne per il Teatro.

— Ecco... Io credo che si nasca con tuia generica vocazione artisti¬

ca. Una specie di natura. .4 un cer¬

to momento della vita, qualunque occasione è lmona per accorgerci che una, fra te varie strade del- TArte, è quella da percorrere, lo so che, bambina, ero tanto ossessiona¬

ta dalla manìa di recitare, che. su¬

bito dopo le orazioni, esprimevo a me stessa questo voto : — * Che lo

muoia, piuttosto di cedere a chi con¬

trasta le mie aspirazioni al Teatro ».

— Come cominciaste?

— Da me, nella mia casa. A cin- qtie anni, recitavo. Sempre parti tragiche, del grande repertorio clas¬

sico, quello che oggi non sento e Tipn fo. Sommamente, mi divertiva avvolgermi nei lenzuoli, come in un peplo romano. Forse, già da allora, per tstinto, il mio amore classico per Roma mi avviava verso l’Italia.

— Aveste dei maestri, una scuola?

- Maestri e scuole cèlebri. Il mio piu grande maestro fu Orlènleff, il più grande attore russo.

— Potete vantamene, certamente.

E la vostra prima interpretazione?

— La Zingara, nel « Draiut », di Ibsen.

— Come vi riuscì?

— Male. Esageravo in sincerità, senza riuscire a temperarla e affi¬

narla con la misura.

— Siete sincera, con voi stessa.

— E’ l’unico modo per credere al proprio « lo » di domani.

— A quale commedia si collega il vostro primo autentico successo?

— .Ifirll Snellri di Ibsen. Quindi¬

ci anni fa. lo ero la regina.

— Quando le circostanze ti Indus¬

sero a recitare in un’altra lingua, preferiste senz'altro la nostra?

— Senza alcuna esitazione.

— E perchè? Conoscevate altre lingue, e bene!..,

— Che imporla?... Per superare l’enorme difficoltà di recitare In imo lingua straniera un teatro straniero in una terra straniera, occorre es¬

sere pazzamente innamorati di quel¬

la lingua, di quel teatro, iti quella terra, lo ero un’innamorata del¬

l’Italia.

— Avevate qualche nozione della lingua?

— Nessuna. Sapevo soltanto, in cifre, lo sforzo e l'ostacolo, anche materiale, a cui mi accingevo.

— Ditemi U ricordo più lucido del periodo di preparazione...

— Il più lucido?... E' un ricordo matematico. Diciotto ore di studio al giorno, per molti mesi. Ah!... Le preghiere affettuose del mio indi¬

menticabile maestro, Cesare Dondi- ni, che. spaventato, mi rimprove¬

rava il soverchio impegno, temendo per la mia salute...

— Come rivedete, nella memoria, la vostra prima rappresentazione in Italia?

— Mio Dio!... Come un terrore immenso. Indescrivibile. Fu al « Val¬

le », a Roma. Cominciavo dal cuore d’Italia. Ahimè, son già più di sette unni! Ricordo con orgoglio che as¬

sisteva al mio spettacolo Sua Ec¬

cellenza Mussolini.

— E, da allora, vittorie.su vitto¬

rie... .4 me sembra che il pubblico vi abbia sempre maggiormente ap¬

prezzata. Come vi pare il pubblico italiano?

— Ah!... E’ difficile giudicarlo definirlo... Certo, è il pubblico più sincero, il più caro e soddisfacente dei pubblici... Però... Al suo con¬

senso, non si pud credere con as¬

solutezza... Un pubblico difficile. In fondo, l’ho scelto per questo. Le dif¬

ficoltà invogliano. E la sincerità ap¬

paga.

— Quali sono le commedie che hanno meglio rivelato la vostra per¬

sonalità?

— Quelle in cui ho più sofferto.

— Ditemi gli autori italiani a cui avete aderito con la vostra sensi¬

bilità artistica...

— Rosso di San Secondo... Casel¬

la.... Martini.... Viola... Colantuoni, nella stia ultima commedia, che da¬

rò presto anche qui.. Ludovici...

— /n astratto, e per definizione, quale sarebbe, secondo voi. la com¬

media-tipo, l’Ideale della commedia?

— Quella che riesca a far diver¬

tire e a far soffrire tanto un raffi¬

nato che un contadino

— Mi sembra un po’ estensivo...

Però...

— Eppure !.... Credete, Casella, il cerebralismo, ormai, è passalo di moda !

— Non discuto. Ditemi, ora, le doti « essenziali » che deve avere un attore.

— Amóre per II teatro, e non per la propria vanità. Naturalmente, poi, il talento. Oggigiorno, anche la cultura. Assolutamente. E poi...

E poi, un’esperienza tutta personale, intima, del dolóre e della gioia. In una parola, vivere. Poi, recitare. Poi, interpretare.

— A parte la vostra eccellenza ar¬

tistica, c’è, nel pubblico, la sensa¬

zione che uno speciale fascino, stra¬

no e bizzarro, emani da voi, lo se¬

duca, lo costringa, gli imponga.

Come lo spiegate?

— Ritengo che... Spero che II pub¬

blico italiano si sia fatta di me l’opinione che — in qualunque caso

— io porto sul palcoscenico un grande rispetto per lui, pari al ri¬

spetto con cui considero le opere che interpreto. No, no. son certa che il pubblico mi vuol bene!

— Una parola sulla scenografia c sulla messa in scena...

— Il mio palcoscenico è una di¬

mostrazione serale delle mie idee.

Rinnovarsi, ogni tanfo. Mi è appar¬

sa lodevole e piacente la scena di

« Campo di Maggio ». Ottime le luci.

— Qual’è, per voi, l’essenza del modernismo?

— Detestare il banale e il comune.

— Come definite la vostra gior¬

nata, signora?

— La mia giornata è un faticoso sogno. La realtà, sia un bene o un male per me, non la conosco.

— E le ore libere?

— Ahimè, poche! In quelle poche, vedere, vedere. Tutto, vedere!

— A quale arte vi sentite più af¬

fine?

>— Alla letteratura.

■— Che ne pensate della radio, nei riguardi del teatro?

— Che potrebbe e dovrebbe es¬

sergli utilissima. Potrà e dovrà. E ora, vi chiedo io : che impressioni avete udite sulla mia interpretazio¬

ne de La Signora XV

— Entusiastiche, signora Tatia¬

na. Per mio conto, essa onora l’arte e il teatro Italiano.

E adesso, è tardi. Che questo ul¬

timo successo sin una formula di augurio, un auspicio di gloria, per tutto l’anno nuovo, alla vostra arte.

E di felicità, a voi!

ALBERTO CASELLA.

▲Il * ÌI1*0«JIMI

7lh><|n«1tro >T«g|iom

24 S. - 8. TIMOTEO, discepolo di 8. Pao¬

lo (+ 07).

San Paolo amò questo ano discepolo t lo eolie con sé e l'ebbe caro come le pupille degli occhi, (.'ordinò vescovo per lo chiesa di Efeso.

Un giorno die una parte del popolo tentava di riportare sullo strada maestra tl culto di Diana, Timoteo si scagliò con parole veementi contro gl'idolatri. Allora di alcuni forsennati fu preso e lapidato. Correva l'anno 97.

«p 35 D. • IH d. l'E PI PAN IA - Conver¬

sione di S. Paolo.

Vangelo: Guarigione del lebbroso.

Gesù un giorno si trovava in una città, di cui non si conosce II nome, quando (narra San Matteo, e cosi completano con maggiori par¬

ticolari 8. Luca e S. Marco), un uomo, co¬

perto di lebbra, venne a raccomandarsi e lo pregò, dicendo :

— Signore, se vuol, tu puoi mondarmi.

Gesù, preso a compassione, tesa la mano, lo toecò dicendo:

— Lo voglio, sii mondato.

E lo accomiatò, con grave ammonizione:

— Guardati dal dir nulla ad alcuno (quel¬

l'uomo aveva trasgredita apertamente la legge musaica, vietanta al lebbrosi d'introdursi in città); ma va’, mòstratl al sacerdote e offri per la (tu purgazione quanto ha ordinalo Mosè, affinchè tl serra come testimonianza |>er essi.

Ma colui, andatosene, cominciò a parlarne e propalare 11 fatto; tanto che Gesù non potè più mostrarsi palesamento per la città, ma do¬

vette starsene fuori, In luoghi solitari (1)1 tf L. - 8. POLICARPO, vescovo di Smir¬

ne (+ 166).

Discepolo caro a Sun Giovanni poti racco¬

gliere ancora le rive testimonianze di coloro ebe avevano visto Gesù. Ordinato vescovo di Smirne, nell'anno 90 fu primate di tutta l'Asia. Sca¬

tenatasi la quarta persecuzione. Policarpo non fu risparmiato Da un sogno egli vaticinò la propria line: fu. Inflitti, dopo breve processo trascinato su una catasta di legna ardente. Ma 11 fuoco pareva risparmiarlo: allora un ribaldo lo trapassò con la spada e Policarpo cadde.

27 M. • 8. OIOV. CRISOSTOMO (+ *07) n Crisostomo, eloquentissimo, è chiamato anche, per tale sue qualità. Il Bocca d’oro.

Egli è da considerarsi il padre della cristiana eloquenza. Studiò col retore Llbanlo ma non praticò che brevemente 11 foro. Ritiratosi In solitudine vi restò lino a che non fu ratto ve¬

scovo di CostautinopolL Già difensore strenuo del monschismo. combattè indie l’eresia Inva¬

dente. Perseguitato, tre volte subì l'esilio. In uno de' dolorosi viaggi, dappresso la tomba di Pan Basilio, piegò la sua vita In Cristo l’an¬

no 407.

28 M. • 8. CIRILLO, Pappare a di Alea- sundria d’EgtttO. (*.U4).

Ornatosi di scienza divida' Cirillo successe a suo zio Tedilo sulla cattedra patriarcale !’Ales¬

sandriti. Combattè l’eresia e tentò c!m la po¬

tenza della sua ragione di attirare alla fide Ne¬

stori che andata Incendiando di eresie l'Orien¬

te. Presiedette 11 Condilo di Efeso In cui fu solennemente proclamato II dogma di una sola personalità del Cristo e della divina maternità di Maria. Scrisse gran copia di opere dogmati¬

che e movi In Alcssaudria d'Egitto, il 28 giu¬

gno 444.

29 C. - 8. FRANCESCO DI 8ALE8, dot¬

tore ( + 1622).

Nel castello di Sale*, da genitori Illustri per censo e tradizioni familiurl, nacque Francesco.

Era II 21 agosto 1567. Istruito dal Gesuiti si formò un carattere saldo. Da quello trasse la forza di serbarsi vergine. Ep a Pudova a stu¬

diarvi diritto civile e canonico. Indole ardente e portato all'Ini seppe diventare mansueto coma un agnello. Abbraccia lo stato ecclesiastico c si porta pelln Svizzera per combattere il Calvini¬

smo. Quindi è vescovo di Ginevra. Instancabile soldato di Cristo. Knndò l'ordine della Visita¬

zione di Maria. Lasptò molte opere scritte. Mori repentinamente II 28 dicembre 1622.

30 V. • 8. GIACINTA ROMANA (f 1640) Santa Giaciuta Mnriacotti è una vergine del terz’ordine di Pan Francesco. Trascorse una vita frivola, distratta da cose fatue e mondane.

Pur tuttavia prese II velo in San Bernardino di Viterbo assumendo 11 nome di Giacinta. Amma¬

latasi. usci dal letto e dal mole con anima nuova. Visse diiqiiantaclnque anni sempre pre¬

gando e meditando la Passione di Cristo e te¬

nendo Il proprio corpo sotto ITncessante morso del cilicio.

31 8. - S. MARCELLA, matrona roma¬

na (+ 410).

Gloria delle matrone di Roma, chiama San Girolamo questa Santa. Rimasta vedova rifiutò cospicui maritaggi e insieme con Asella ed Al¬

bina ridusse la propria rasa a chiostro. Donò ogni suo avere e si ritirò In una casa campo atre dove visse la vita claustrale. Adottò come figlia Prlhclplo è ne difese II candore quasi a prezzo della vita, contro l'Infamia dei barbari Mori untamente l'anno 410.

Invito alla terra.

Poi che febbraio vlcn con lume Indosso, son finite- le favole alla stalìa;

dà taglio al ferri e fa cantar la pinlla, poi vattene a rifar le sponde al fosso.

K dà la calce al tronchi del frutteto;

irrora 11 pesco e 11 pero di solfato, trasporta il concio a fumigar sul prato, frangi la terra al ceppi del vigneto.

E porta là, dove per tuo segreto,

— contadino dal cuore Illuminato — 11 tralcio della vite va tagliato dove un ramo va fatto più discreto Poi se 11 sole tl viene a consolare ara 11 campo, e die Dio tl benedica se 11 marzllnlo porti a seminare.

Quest'i pane che cresce con fatica:

or fagli un letto die possa campare e II dono trasfiguri nello spira.

IL BUON ROMEO.

(13)

RADIOCORRIERE 11

P

roseguendo nell’esposizione al lettori della vita di Al Jolson dovremo per forza parlare dol- rargiiOiouto contenuto nti titolo, poi¬

ché non è possibile parlare del più celebre cantante di jazz americano senza parlare delle canzoni che oi vengono d'olire oceano, di molte fra le quali Jolson è uno degli applau¬

dii! autori.

Al Jolson si è fatto qual è, assu¬

mendosi la parte di protagonista nelle più belle revuet che r Am en¬

ea abbia Inscenato.

E II Winter Garden lo creò gran¬

de vedetta americana della canzo¬

ne, tanto ebe net 1919-20 gli piove¬

vano le offerì e di sciiti ore da ogni parte degli Stali Uniti: e con le sciilture 1 soldi a palate. Era fluita Il lungo e travaglioso periodo di miseria e s'iniziavo per lui il pe¬

riodo delle affermazioul e delle in.- tirrte, profonde soddisfazioni. Il pub¬

blico. questa grande folla, che lon-

Le canzoni di jazz

te volte In aveva guardalo indiffe¬

rente, si anfanava e simpatizzava fi¬

li a Imeni o a pieno con lui, quando cantava dall'alto della sua predella posta suH'avarnprnsoenlo.

Quando Al Jolson tentò II etnema- togra fo ?

Fu nel 1924, quando D. \V. Orlf- 111 h, suo fervente ammiratore, all telegrafò da Piladeltla: «TI propon¬

go di girare un film di mia ideazio¬

ne: Uis Uorker Sei/*- Al Jolson ac¬

corse e fece il primo provino. Ma rimase cosi poco «odaisfatlo che scrivendo ad lrvhig Berlin, suo in¬

timo amico, gli diceva: «Il mio de¬

bilito nel cine è stalo lamentevole.

Questo genere mulo non è fallo per me. lo e II cine non saremo mai o- mlci ».

L'uomo propone e si scoraggia, ma poi l'avveuire dispone... Ed ceco che nel 1927. dopo appena tre anni.

Al Jolson si riaccosta alla cinema¬

tografia.

Storia del “ Cantante di jazz «

1 fratelli Werner, concessionari per lo sfruttamento sperimentato del fallo sonoro, e amici sinceri di Jolson, stettero qualche giorno a New York, allo scopo di decidere Il cantante a girare U primo film parlato e cantalo e Taritela ftnal- im-nte acconsenti al debutto ool iV Ita pilone.

Nessuno sa quanto sia strana la storia del lavoro: «The Jazz Sin-

S

cr». Nel 1927 questo copione di Irn venne suggerito al fratelli War¬

ner per fa loro grande esperimento.

La picce era già siala rappresenta¬

la In lenirò e con successo dall’at¬

tore Jcssel. Sani Warner comperò il lavoro con l'intenzione ohe lo Jcssel stesso dovesse girarlo per 11 lllm. L’altare firmò il contratto e chiese un anticipo; ottenutolo, pre¬

se Il volo e cesi la Casa rimase sen¬

za protagonista per la pièce. Un grave Imbroglio!-.

Sam Warner è un apnassfonnlo giocatore di golf. E un giorno gio¬

cando con l’avvocato Nuthau Bur¬

loni. legale di Al Jolson, parlò della disavventura toccatagli. L'avvocato fu pronto a consigliare al mcltcvr- en-scèno il suo oliente. Warner par¬

ti senz’altro per New York e dopo qualche giorno Jolson era Ingag¬

giato per 75.000 dollari.

Il cantante, malgrado I suol pre¬

cedenti col cinema, si era lascialo sedurre dalle promesse di gloria e dall’assicurazione che il film sonoro sarebbe stalo quanto inai adatto per le sue spiccate doti di attore e can¬

tore ad un tempo.

Egli, veramente, cominciava a stancarsi del teatro e stava cercan¬

do uun nuova forma di espressione drammatica-

1 fluitili Warner non tralasciaro¬

no nulla per convincerlo. GII fecero girare u New York alcuni sdcelches cantati col sistema Vilajihone, e il risultato fu cosi soddisfacente che l'attore si decise é parti per Holly¬

wood.

Cominciò senz’altro coll’udàtlare 11 soggetto alla propria personalità, mutandolo per buona parte. In modo che la vicenda si Ispirasse alle fasi - principali della sua vita, e toglien¬

do al completo le canzoni in copio¬

ne. sostituendo ad esse dei pezzi del suo repertorio e per buona parte di sua composizione. \

" Le mie canzoni „ Cosi infatti Af Jolson lanciò e lan¬

cia le sue ben nòtèN-canzoni da Jazz, molte delle quali furopo pura impie¬

gate per girare il suo secondo film sonoro: Il cslittante peno (The Slo¬

ghi* f.wl), olia non -vate ^értamente meno del primo, sebbene là troppa insistenza di un leU-motlf scemi tal¬

volta l'effetto oosi vario della per¬

sonalità jolson lana.

Passiamo in rivista alcune fra queste canzoni:

« Dlrty hnnds, dirtv faoefl ». il me¬

raviglioso canto, tutto ritmo che nel

« Cantante di Jazz » egli cauta truc¬

cato da negro, canto che si adagia In melodici abbandoni, specie negli a- culi che Al Jolson «a rendere cosi bene, in un falsetto delicato e pa¬

stoso. senza stridul i di voce o spara¬

te di forza, che nei nostri cantanti sono cosi abituali.

Che cosa diremo di cMammy», quell’inno alla madre, cosi dolce nell'Inizio del ritornello, così denso di nostalgie per chi è si lungo tem¬

po vissuto lontano dalla madre?

L’allegria divampa, si sprigiona, annegando tutti gli spleen e gli snob malinconici, nella sua canzo¬

ne: « Toot, tool, tool sle »~ L'anima gioconda, quasi infantile degli ame¬

ricani trova in questo canto, quasi primitivo, tutla lu forza della sua espressione.

B veniamo ora olle sue tre produ¬

zioni migliori (contenute entrambe nel The singlng fool):

« There<s a Roimbaw aronud my shouldcr», la canzone più pazza¬

mente allegra che io oonosoa, fra quelle di produzione moderna. In essa il ritmo è travolgente, il tema che spesso ritorna è veramente effi¬

cace nella sua giocondità sbrigliata;

originale nella trovala, aucU* corno soggetto, questa canzone è degna in tutto del 6iio soggetto. « Ho un ar¬

cobaleno dietro le spalle ». esprime tutta la gaiezza del l’uomo felice del¬

la sua vita turbinosa, non sa e non può essere una espressione di gioia pacata c consapevole, ma 68MM0 moderna, deve necessari amonto can¬

tare un'allegria che rasenta l’ebrietà.

la follìa di ritmo, il dinamismo, che carati frizza il modernismo america¬

no. Essa è talmente efìlcace da far¬

si comprendere anche da noi italia¬

ni, che pure, si può ben dire, siamo al polo opposto dei sistemi di espres¬

sione americana.

La canzone americana e quella italiana Le altre due sue celebri canzoni, l'una Sonnff boy, creata por espri¬

mere tutta la tenerezza paterna nel- l'intimità famigliare c nel dolore più straziante, e l'altra II all deperirti on Yuu per cantare l'amore più fer¬

vente, la dedizione più cumplela che dice alla donna adorala: «Tutto di¬

pende da voi », son due gioielli di li¬

rismo moderno. Poiché, è bene dirlo una buona volta, gli americani non considerano la canzone alla stregua nostra, ma la comprendono ed am¬

mirano come una forma d'arte, una forma lirica del tulio moderno, riet- la quale il nuovo animò umano non può diro ciò che sente se non con parole accompagnate da musica.

FT primitivismo? Non sapremmo...

E’ di certo un mezzo nuovo di espressione a noi ignoto.

La cannone è pe*- noi un genere inferiore, e, a parte i nostri canti popolari indimenticabili e inconfon¬

dibili. noi abbiamo beu ragione di considerare le nostre canzonetta mo¬

derne come un'espressione artistica di seconda e terza inano.

L'Italia, purtroppo, non diede sul mercato canzoneilislicò per buoni anni che interminabili lagne a tempo di tango che (rullavano, noiosamen¬

te, di toreri, di madrilene, di ban- doleri et simiHa, quando non canta¬

vano le tristi vicende di una gitana, di una (zigana o. meglio ancora, di un qualsiasi cosacco.

Soggetti di maniera, rilml di ma¬

niera, temi di maniera, scelti cosi a cu saccio e am (Danniti all’insaziata seie di nuovo del pubblico, che tut¬

tavia accollava e cantava e pagava.

Per buona parte le canzoni ame¬

ricane, invece, dicono o uno stato d'animo, o esprimono il carallere di particolari ambienti, o meglio di spe¬

ciali momenti della vila. Lasciamo ora da parie e la forma e il modo, spesso assai poco confacctUc. dol- l’espresslonc, ma consideriamone il soggetto: saremo portati a ricono¬

scere che quel popolo di primitivi è alla ricerca, nelTànibito della can¬

zone (espressione lirica popolare), di molivi nuovi e veramente indovinati, e si tende nello sforzo di nobilitare questo genere che aJTesLorq (e non voglio comprendere qui soia ITtalta, ma anche la Francia e la Germania oho producono la loro porzione an¬

nua di porcherie) è cosi in ribasso.

Per questa ragione di indole pu¬

ramente artistica, principalmente, gli americani sono oggi i conquista¬

tori del mercato mondiale canzonet- tistlco.

Il re del jazz

E da questa smania di dare alla canzone una formo d'arie fa si oho gli americani profondano tanto de- nuro in questo genere musicale nel¬

la parte tecnica, sia per gli autori, eia per gli orchestralo!1! e arran- geurs, e sia ancora per gli esecutori.

Le partiture di musica da lazi che ci giungono dall’America (e i tecnici lo possono dire) sono perfet¬

te tecnicamente e alle a rendere l’e¬

secuzione migliore possibile. E ciò si verifica, sebbene molte, le più, fra esse non giungano direttamente dall’America ma bensì attraverso editori europei di Parigi e di Ro¬

ma. GII americani considerano li Jazz cumc un’espressione artistica, come un particolare complesso strumen¬

tale intese ad ottenere dati effetti in un genere di musica del lutto spe¬

ciale. E sotto questo punto di vista nessuno può contrapporsi al punto di vista d’olire oeoano.

Questo, del resto, ci spiega il fa¬

natismo dello folle americane e l'am¬

mirazione del nostro pubblico per P.

Whiteman, fi famoso re del jazz, die non esiliamo a o-.nskJerare come il migliore direttore di orchestra- jazz. D'altra parte non dobbiamo di¬

menticare che il nostro pubblico, che essendo italiano ha ben altra sensi-»

bllilà ohe non quello americano, co¬

mincia ad interessarsi con fervore ai Whiteman ed ai Jack Hillon (specie a quest uiamo che si può sentire di¬

lettamente, e che ha preso l'ottima abitudine di fare annualmente un giro in Italia) e si appassiona vera¬

mente al genere jazzistico.

Una

lirica nuova

E parlando di questo argomento non sarà malo ricordare il successo di pubblico che ebbe in Italia il film .-onoro « Follie del giorno ». Questo lllm non presentava interesse alcuno nè come vicenda, nè come rinoman¬

za di attori. Fece tuttavia delle pie¬

none. E ciò lo si deve ai fatto che presentava alcune fra le migliori e vere canzoni da Jazz che TAmcrioa ci abbia finora mandale.

Non è possibile non considerare la grada fanciullesca c piena di soar vilà di « Thais vou baby ! ». Questa canzone cosi dolce distrusse fortu¬

natamente molti preconcetti del no¬

stro grosso pubblico sui jazz. Molli si accorsero solo allora che questa espressione musicale consente anche

Susta ».

E non dimentichiamo (poiehè sia¬

mo in argomento) la più bella can¬

zone di « Follie del giorno», la do¬

lorosa e accorala « Big city blues » (Malinconia della grande oiltà), che ha In sò la polenta espressione della tristezza di chiunque si trovi, oon lutti I suoi patemi d’nniino, disperso fra ia folla Immane, ohe gii si accal¬

ca d'altorno, che lo stringe, elle lo Boffooa, rendendolo oome un gra¬

nellino di sabbia disperso per le dune dell’immenso deserto.

Quella donna sola che canta Del¬

la notte le suo infinite malinconie, e la tristezza di vedersi abbandona¬

ta da tutti, ignorata nella folla, ren¬

de veramente il senso di orrore del- . l'anima umana dolorante per le si ra¬

de Immense delle metropoli e ma¬

lata di un’informità che nessun soc¬

corso della civiltà potrà sanare. Ed è logico che un soggetto siffatto non poteva che essere cantato sul ritmo della modernità, espresso nella for¬

ma melodica d'arte del presenta e deU’awcnlre : la canzone di Jazz.

GIOVANNI TELE8IO.

(14)

12 RADIOCORRIERE

Dai superbì voli Iransallantici alla

Il Governo degli Stati Uniti d’America, in seguito all’ottimo risultato dato dai servizi postali aerei istituiti da qualche anno tra l’America del Nord, l’Ame¬

rica Centrale e l’America del Sud, ha deciso di creare nel cor¬

rente anno un servizio aereo at¬

traverso l’Atlantico per il tras¬

porto di passeggeri e posta. La decisione è stata presa dopo il parere favorevole dei più grandi

aviatori che onorano la Repub¬

blica Stellata, tra cui Byrd e Lindbergh, e già la Direzione generale delle Poste, in persona del Postmaster-General, ha ban¬

dito Tasta per la concessione del¬

l’esercizio fra le Società d’avia¬

zione nazionali.

L'importanza di un simile pas¬

so, tendente a cementare sem¬

pre più le relazioni amichevoli tra gli Stati Uniti e gli altri Stati europei, nonché a ridurre le distanze che dividono i popoli per una migliore comprensione delle buone intenzioni interna¬

zionali, non può rimanere tras¬

curata, come se si trattasse di una semplice impresa commer¬

ciale. Unire per via aerea l’Ame¬

rica e l’Europa, in modo che la distanza non si calcoli più a giorni, ma ad ore, è progetto grandioso e non solamente eco¬

nomico. E l’iniziativa americana merita il plauso di tutti coloro che s’interessano della prospe¬

rità e della pace futura delle nazioni.

In questi ultimi anni si sono avuti voli meravigliosi a lunghe distanze, voli di resistenza, rifor¬

nimenti in navigazione, miglio¬

ramenti negli apparecchi, mo¬

tori più perfetti e sopratutto si¬

stemi di segnalazioni e comuni¬

cazioni per mezzo della radio, che dànno sicuro affidamento sulla riuscita del progetto. Se si pensa che l’Atlantico ed il Pacifico sono stati trasvolati in tutti i sensi, che gli aviatori han¬

no domato il deserto, la giungla e le vette delle più alte monta¬

gne, un regolare servizio trans- atlantico bene organizzato non può apparire chimerico nemme¬

no al profano. Secondo i compe¬

tenti americani, non occorre al¬

tro che stabilire le rotte, fissare gli opportuni accordi internazio¬

nali e scegliere il materiale adatto, cioè i velivoli, gli appa¬

recchi di segnalazione e le navi per il collegamento lungo l’O¬

ceano

I dettagli del servizio aereo sono stati in parte esaminati e sembra che sia stato raggiunto un accordo sulle seguenti diret¬

tive. Per gli Stati Uniti funzio¬

nerebbero da porti di base New York, Baltimora e Charleston, S. C., da dove gli apparecchi postali inizierebbero la traver¬

sata nei viaggi dall’America al¬

l’Europa. Si fa notare in propo¬

sito che la rotta meridionale è più lunga della traversata set¬

tentrionale verso Terranova, ma la circostanza di trovare condi¬

zioni meteorologiche general¬

mente favorevoli per tutto Tan¬

no, con assenza di nebbia, com¬

penserebbe ad usura la maggio¬

re distanza.

Sarebbero stabilite stazioni intermedie a Bermuda ed alle Azzurre, ma i grandi intervalli oceanici potrebbero essere spez¬

zati con stazioni intermedie su

« isole galleggianti ». L’idea di creare isole galleggianti lungo l’Atlantico ha fatto sorridere

AME

molte persone che non si rendo¬

no conto dello sviluppo del pro¬

gresso moderno. Certamente per la prossima linea aerea Stati Uniti-ICuropa non saranno crea¬

te vere e proprie isolette artifi¬

ciali con alberghi, campì di giuoco, piscine ed altre comodi¬

tà per i viaggiatori che si vo¬

gliono fermare per qualche gior¬

no, ma verranno disposti campi di atterraggio galleggianti, an¬

corati o meno, in modo che un velivolo possa discendere sul campo per rifornimento o per riparazioni urgenti.

Questo importantissimo pro¬

blema sarà possibilmente risolto

RICA.

con l’utilizzazione di molte navi già costruite e possedute dal Go¬

verno americano e precisamente dal Shìpping Board. Queste na¬

vi sarebbero trasformate in mo¬

do da poter consentire l’atter¬

raggio di un comune aeroplano postale, del tipo di quelli usati per le rotte del Sud America, e verrebbero dislocate ad intervalli determinati per far servizio co¬

stante di segnalazione e di aiuto.

Fornite di apparecchi radio tras¬

mittenti e riceventi, potrebbero mantenersi in continuo contatto con gli apparecchi in volo e du¬

rante la notte favorirebbero la navigazione aerea con i loro po¬

tentissimi riflettori elettrici. Una catena di navi lungo la rotta, da Charleston alla costa euro¬

pea, oltre a costituire un valido ausilio per gli apparecchi posta¬

li, riuscirebbe anche utile per le altre navi commerciali in rot¬

ta in quella zona dell’Atlantico.

La posizione di ogni nave sa¬

rebbe nota ai piloti, ma in caso di spostamento, per motivi di forza maggiore o per altre cau¬

sali, l’uso della radio renderebbe possibile Tirnniediata segnala¬

zione «Iella nuova posizione per tutti gli eventuali bisogni degli apparecchi in volo.

Uno dei principali ostacoli per le lunghe trasvolate non è co¬

stituito dal volo in sé stesso, ma dalla difficoltà di sollevarsi in . aria al momento della partenza.

In simili casi il velivolo postale ha necessariamente il suo carico redditizio, cioè un certo numero di passeggeri ed i sacchi conte¬

nenti le lettere ed i pacchi po¬

stali. Inoltre deve portare una grande quantità di benzina e di olio, in proporzione alla lun¬

ghezza del volo che sta per ini¬

ziare. E’ evidente che l'apparec¬

chio debba esser carico fino al massimo grado. In tali condi¬

zioni il decollaggio diventa un affare molto difficile e pericolo¬

so, che in ogni caso sposserebbe gli uomini dell’equipaggio, met¬

tendo in pericolo fin dall’inizio l’esito della traversata.

(15)

RADIOCORRIERE 13

posta aerea attraverso i Continenti

B U RO PA

Per rimediare a tale inconve¬

niente. gli americani hanno pen¬

sato al rifornimento aereo dei velivoli dopo l'inizio dei volo. E’

stato infatti proposto che ogni aeroplano postale transatlantico sia, prima di lasciare l'ultima stazione costiera, caricato con passeggeri e materiale postale e con benzina ed olio sufficienti per un volo di sole cento miglia in aria; il carico cniuoleto di

■benzina ed olio verrebbe effet¬

tuato da un aeroplano di servi¬

zio che volerebbe al di sopra del velivolo postale. In altre parole, si ripeterebbe ciò che è sialo fallo tante volte per il riforni¬

mento di carburante e lubrifi¬

cante ai velivoli che, per rom¬

pere il recor-d di durata, sono rimasti in aria anche per intere settimane. Eliminando il peri¬

colo di uti decollaggio a caricò completo, la sicurezza del ser¬

vizio sarebbe moltiplicata.

La parte più importante del servizio aereo transatlantico verrebbe affidata alla radio. Gli aeroplani sarebbero costali te¬

mente guidati nella loro rotta da un sistema completo e sicuro di fari radio. 1 segnali trasmessi dalle stazioni apposite potranno essere raccolti da tutti i velivoli che eventualmente si trovereb¬

bero in navigazione. E poiché le segnalozioni dei fari radio non ammettono sbagli, anche nei casi di invisibilità delle stelle o del sole riuscirà impossibile de¬

viare dalla rotta precisa. Come si sa, per il funzionamento di un faro radio sono trasmessi in una determinata direzione, die poi è quella die deve seguire l’npparecchio in volo, segnali radio di una data lunghezza di onda, alla quale è accordato l'apparecchio ricevente dell’ae¬

roplano. Il pilota lui innanzi a sè uno strumento, collegato con il radio ricevitore, sui cui qua¬

drante brillano due linee lumi¬

nose in continuo movimento e parallele fra loro. Quando una delle due linee in movimento co¬

mincia ad accorciarsi, allora è segno che il velivolo si sposta da un lato dalla rotta nreci<=n. Onl-

ma rende possibile la navigazio¬

ne alla deca, poiché le onde radio die azionuno lo strumento di guida sono capaci di portare il pilota fin sopra il faro radio a cui è accordato lo strumento la posizione della linea che dà la segnalazione visiva, egli sa subito se si sposta verso destra o verso sinistra. Basta quindi una mnnovra per rimettersi sul¬

la giusta direzione. Tale siste-

stesso. Quando non è possibile scorgere il suolo sottostante, il pilota si rende conto di over rag¬

giunto la mèla per il fatto che tutte e due le lineette luminose cessano il loro movimento. Allo¬

ra gli ulteriori accerlamenti ven- goni eseguiti usando l’apparec¬

chio radio telefonico e metten¬

dosi in comunicazione con il campo di aviazione sottostante, dato che i fari radio vengono L neralmente installati presso il campo in cui l'aeroplano debba discendere.

L’uso di navi, come basi di ri- fornimento lungo la rotta, ap¬

porterebbe il vantaggio di un atterraggio più comodo, per il fatto che una nave si può sposta¬

re facilmente per mettersi nella posizione più favorevole, qua¬

lunque possa essere la direzione e la velocità del vento. 1 peri¬

coli della nebbia e delle tempe¬

ste verrebbero ridotti per le con¬

tinue comunicazioni sulle con¬

dizioni del tempo. Ed in ciò la radio rappresenta l’elemento più importante. Occorrendo, un velivolo postale potrebbe sostare per diverse ore, o anche per qualche giorno, su una nave base, in attesa di condizioni me¬

teorologiche più favorevoli, ben¬

ché la rotta prescritta per il ser¬

vizio transatlantico, lungo la di¬

rezione che da Charleston va a Bermuda e da quest'isola alle Azzorre, non sia tanto battuta dalle tempeste.

Una delle personalità più al correlile del progetto, il vice di¬

rettore delle Buste americane W.

Irving Glover, ha recentemente fatto delle dichiarazioni che non lasciano alcun dubbio sul suc¬

cèsso della meravigliosa impre¬

sa. « Noi — ha detto il Glover — potremmo iniziare il servizio po¬

stale transatlantico aereo anche da domani, servendoci del ma¬

teriale giù disponibile, ina si sta pensando ad una preparazione più completa e più efficiente in modo cne, quando il servizio sa¬

rà di folto inizialo, non ci sarà nessuno che potrà lamentarsi per essere stato trascurato qual¬

che deli aglio riflettente'la sicu¬

rezza, la velocità, l’econamja eri il conforto dei piloti ed anche dei passeggeri, poiché i velivoli postali trasporteranno anche persone ». E dopo aver fatto ri¬

saltare che l'aviazione ha favo¬

rito lo sviitrpppo dei sentimenti di amicizia tra gli Stati Uniti, il Canada ed il Messico, il detto Mr. W. Irving Glover ha ag¬

giunto:

« Un servizio postale aereo con l’Europa ridurrà le spese dei te¬

legrammi inviati per cavo, faci¬

literà gli scambi commerciali, sostituirà in parte tutte le for¬

ine di comunicazione attual¬

mente esistenti eri aumenterà grandemente l'utilità del servi¬

zio aereo già stabi ito con l’Ame¬

rica Centrale e l’America del Sud. I voli die gli uomini han¬

no compiuto fino alla presente data dimostrano rattuabilità del progetto. L’equipaggiamento ne¬

cessario, le rotte, il personale e la cooperazione del pubblico aspettano l'ora della chiamata.

11 Ministero «ielle Poste, come per il passato, dà volentieri il suo aiuto attivo per stabilire questo nuovo mezzo di unione internazionale ».

E dopo simili dichiarazioni non abbiamo nulla da aggiun¬

gere, tranne che l’augurio di veder presto realizzato il bel so¬

gno che è realtà.

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