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120. SEDUTA DI MERCOLEDÌ 19 GENNAIO 2022 (POMERIDIANA) La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza)

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120.

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 19 GENNAIO 2022 (POMERIDIANA)

La seduta si svolge in modalità mista (telematica e in presenza) PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI

INDI DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI

INDICE

Il testo degli oggetti assembleari è reperibile sul sito dell’Assemblea Appello dei Consiglieri

PRESIDENTE (Zamboni) OGGETTO 4260

Richiesta di istituzione, ai sensi dell'art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell'Assemblea Legislativa e dell'art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una commissione assembleare d'inchiesta sul People Mover. A firma dei Consiglieri: Lisei, Tagliaferri, Barcaiuolo

(Continuazione discussione e reiezione) PRESIDENTE (Zamboni)

FACCI (Lega)

PRESIDENTE (Zamboni) ZAPPATERRA (PD) TARUFFI (ERCEP) PICCININI (M5S) LISEI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri) FACCI (Lega)

ZAMBONI (EV) CASTALDINI (FI) TARUFFI (ERCEP) PICCININI (M5S) OGGETTO 4253

Richiesta di istituzione ai sensi dell’articolo 40 comma 2 dello Statuto e dell’articolo 61 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema dei Fondi PNRR. A firma della Consigliera: Castaldini

(Discussione)

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(Ordine del giorno 4253/1 oggetto 4574 – Presentazione e discussione) PRESIDENTE (Rainieri)

CASTALDINI (FI) TARUFFI (ERCEP) PICCININI (M5S) PRESIDENTE (Rainieri) LISEI (FdI)

ZAPPATERRA (PD) PICCININI (M5S) RANCAN (Lega) ZAPPATERRA (PD) CASTALDINI (FI) RANCAN (Lega) PRESIDENTE (Rainieri) RANCAN (Lega) PRESIDENTE (Rainieri) RANCAN (Lega) TARUFFI (ERCEP) LISEI (FdI)

PRESIDENTE (Rainieri) Allegato

Partecipanti alla seduta

Votazione elettronica oggetto 4260

Comunicazione ai sensi dell’art. 69 del Regolamento interno

PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE ZAMBONI La seduta ha inizio alle ore 14,51

PRESIDENTE (Zamboni): Dichiaro aperta la seduta pomeridiana n. 120 del giorno 19 gennaio 2022.

È computato come presente ai soli fini del numero legale, ai sensi dell’articolo 65, comma 2, del Regolamento interno, il presidente della Giunta, Bonaccini, assente per motivi istituzionali.

Hanno giustificato la propria assenza gli assessori Colla, Donini e Salomoni.

Cominciamo dall’appello nominale.

1. AMICO Federico Alessandro 2. BARGI Stefano

3. BERGAMINI Fabio 4. BESSI Gianni

5. BONDAVALLI Stefania 6. BULBI Massimo 7. CALIANDRO Stefano 8. CASTALDINI Valentina

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9. CATELLANI Maura 10. COSTA Andrea 11. COSTI Palma 12. DAFFADÀ Matteo 13. DELMONTE Gabriele 14. FABBRI Marco 15. FACCI Michele 16. FELICORI Mauro 17. GERACE Pasquale 18. GIBERTONI Giulia 19. LISEI Marco 20. LIVERANI Andrea 21. MALETTI Francesca 22. MARCHETTI Daniele 23. MARCHETTI Francesca 24. MONTALTI Lia

25. MONTEVECCHI Matteo 26. MORI Roberta

27. MUMOLO Antonio 28. OCCHI Emiliano 29. PARUOLO Giuseppe 30. PELLONI Simone 31. PICCININI Silvia 32. PIGONI Giulia 33. PILLATI Marilena

34. POMPIGNOLI Massimiliano 35. RANCAN Matteo

36. RONTINI Manuela 37. ROSSI Nadia 38. SABATTINI Luca 39. SONCINI Ottavia 40. STRAGLIATI Valentina 41. TAGLIAFERRI Giancarlo 42. TARASCONI Katia 43. TARUFFI Igor 44. ZAMBONI Silvia 45. ZAPPATERRA Marcella

PRESIDENTE (Zamboni): Taruffi Igor è arrivato adesso, quindi direi che il numero legale è più che raggiunto. Riprendiamo i nostri lavori dall’oggetto 4260. Eravamo al dibattito generale.

OGGETTO 4260

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Richiesta di istituzione, ai sensi dell’art. 60, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea Legislativa e dell’art. 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una commissione assembleare d’inchiesta sul People Mover. A firma dei Consiglieri: Lisei, Tagliaferri, Barcaiuolo

(Continuazione discussione e reiezione)

PRESIDENTE (Zamboni): L’oggetto 4260 riguarda la richiesta di istituzione, ai sensi dell’articolo 60, comma 1, del Regolamento interno dell’Assemblea Legislativa, e dell’articolo 40, comma 1, dello Statuto della Regione Emilia-Romagna, di una Commissione assembleare d’inchiesta sul People Mover.

La richiesta è arrivata a firma dei consiglieri Lisei, Tagliaferri, Barcaiuolo. Il dibattito generale era iniziato dopo l’illustrazione da parte del consigliere Lisei, quindi riprendiamo dal dibattito generale. Ogni consigliere può intervenire per un tempo massimo di 10 minuti.

Ha chiesto la parola il consigliere Facci.

FACCI: Grazie, presidente.

Questo è un argomento ahimè spinoso per tutti coloro che vivono e comunque frequentano e conoscono la città di Bologna o comunque l’area metropolitana di Bologna, perché l’odissea oramai del People Mover parte da lontano, parte forse anche da quando lei stessa, presidente, ma anche l’assessore Priolo, a vario titolo e ovviamente con differenti ruoli, in vari momenti storici, sedevano sui banchi della maggioranza e della Giunta del Comune di Bologna, che hanno dato il via ad un’opera obiettivamente molto controversa e contestata.

PRESIDENTE (Zamboni): Mi scusi, consigliere, se la interrompo. In realtà, all’epoca del People Mover non ero in Consiglio comunale, né in Giunta né come consigliera. Solo una precisazione per il verbale.

FACCI: Le chiedo scusa. Mi sono confuso. Sicuramente l’assessore Priolo conosce la materia e sicuramente sull’assessore Priolo non mi sono sbagliato.

Il tema è un altro. Il tema è quello che oggi ci viene richiesto e presentato dai colleghi di Fratelli d’Italia:

una Commissione d’inchiesta. A nostro avviso, questa Commissione d’inchiesta è necessaria. È necessaria in quanto trattasi di un’opera, come è stato ricordato dal collega che ha illustrato la richiesta, che vede la Regione Emilia-Romagna impegnata con un investimento originario di 27... Non voglio sbagliarmi, visto che sono stato... Chiedo scusa. Eccolo qua: 27 milioni di euro. 27 milioni di euro che risalgono al 2006, quando venne fatto l’accordo quadro Regione, Provincia e Comune di Bologna.

Non sto a raccontare tutte quelle che sono state le vicende societarie in cui indubbiamente già si capiva che c’era qualcosa che non funzionava nella gestione economica dell’opera e nel successivo ruolo che hanno avuto le varie società che sono state costituite, che però hanno visto ‒ tanto per arrivare in fondo

‒ l’ingresso importante di ATC, che oggi è divenuta TPER a seguito della fusione di ATC e di FER nel 2012.

Che cos’è che non funziona di quest’opera? Quest’opera non funziona, funziona a singhiozzo. Volendo partire dal fondo, perché le vicende originarie obiettivamente sono abbastanza complesse e vedono anche tutta una serie di criticità nella gestione amministrativa che è stata fatta a livello di Comune di Bologna, partirei dal 2018, quando il collaudo che doveva in qualche modo risolvere e dare il via finalmente a quest’opera viene presentato, un collaudo statico, collaudo statico che, però, ha avuto una serie di problematiche, tant’è che è stato poi richiesto un successivo supplemento, che è stato presentato un anno dopo, ad agosto 2019.

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Ho presentato personalmente, insieme ai colleghi, una serie di atti in questi anni, abbiamo anche presentato un esposto, perché hanno avuto notizia di problematiche legate alla realizzazione delle opere, e debbo dire che la risposta che ci è stata data all’ultima interrogazione fatta ci dà conforto perché – ovviamente la risposta ha la firma del dottor Andrea Corsini, l’assessore Corsini, va da sé che sarà stata stilata dagli uffici – si confermano “maldestre operazioni di montaggio”. Uso testualmente questo termine. Stiamo parlando del periodo 2018-2019. Sono stati fatti, poi, interventi correttivi, con tutta una serie di prescrizioni.

Però, per arrivare all’attualità e per cercare di sintetizzare al massimo tutt’oggi, quest’opera non funziona, tutt’oggi non funziona, tanto che – lo prendo come riferimento proprio perché è il più neutro possibile in qualche modo, visto che è atto proveniente dall’Amministrazione regionale – si fa riferimento al fatto che ancora a novembre 2021, parliamo di due mesi fa, non si ha evidenza che il concessionario abbia dato seguito al consigliato trattamento nelle posizioni definite tre nel collaudo supplementare di cui la pila con la rottura del tirafondo faceva parte. Cioè, vi fu un fermo dei mezzi, causato dalla rottura di un tirafondo in alcune pile di sostegno, e nell’evidenziare questo verosimilmente la società o, comunque, chi è intervenuto si è reso conto non solo che era rotto quel tirafondo, ma che il concessionario non aveva seguito le opere di intervento di manutenzione che erano state precedentemente indicate da parte naturalmente della società committente: novembre 2021.

Noi quindi a novembre 2021, ci siamo resi conto che per gli interventi dove vi era stato un collaudo statico, il concessionario non aveva svolto il proprio compito. Poi la Regione ha fatto un’altra cosa: ha commissionato alla NIER, una società di consulenza di Castel Maggiore, una valutazione, la cosiddetta valutazione RAM, valutazione sulle caratteristiche di affidabilità, disponibilità e manutenibilità del sistema People Mover.

Ebbene, questo intervento – è costata circa 40.000 euro, questa commessa, quest’opera commissionata – continua ad avere delle problematiche. Perché? Perché non c’è alcun tipo di collaborazione da parte della società concessionaria nelle richieste che vi erano state fatte dalla società di ingegneria per, naturalmente, arrivare a fare quest’analisi.

Tuttora, cito sempre la risposta dell’assessore, si parla di criticità che sono ancora parzialmente irrisolte, e che quindi, in qualche modo, non hanno permesso una conclusione precisa di queste valutazioni.

Tra l’altro, ancora, leggo testualmente “a seguito dei fermi degli ultimi mesi – questa è una risposta di fine novembre, primi di dicembre, stiamo ovviamente parlando di ieri l’altro – e delle successive asserite criticità emerse, il concedente apprende di non venire costantemente informato di vizi, difformità e/o difetti d’opera riscontrati successivamente all’emissione del collaudo tecnico amministrativa”, tant’è che questa circostanza è stata oggetto di una contestazione.

Ho cercato, in poche parole, in pochi minuti, di fare un po’ il punto di anni di problemi, di stop and go, tra collaudi statici e collaudi dinamici, fra valutazioni sui mezzi. Ora ci rendiamo conto che effettivamente quest’opera, oltre ad essere costata un sacco di denari alla collettività, è un’opera che non funziona.

La richiesta, allora, di una Commissione d’inchiesta è una richiesta che va sicuramente perorata, perché parliamo di 27 milioni di euro. Se fosse un’altra opera, ovviamente potremmo fare altro tipo di ragionamenti, ma sicuramente l’importanza, la serietà, gli interessi in gioco... qui c’è il Comune di Bologna, come è stato ricordato dal consigliere Lisei, il Comune di Bologna che sta mettendo mano, proprio perché è stata fatta una società che di fatto determina la responsabilità contabile, finanziaria, economica, l’impegno del pubblico, nonostante in realtà quest’opera sia un’opera di fatto congegnata in questo modo, quindi hai una responsabilità perenne dell’Ente pubblico, che è prigioniero di questo.

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È ovvio che allora quest’opera deve essere un’opera che funzioni, che non abbia problemi, quindi tutte quelle criticità che oggi sono emerse devono essere chiarite, di chi è la responsabilità, quali sono i problemi, che cosa occorre per risolverli. Per questo è una proposta che ci trova assolutamente d’accordo e che ovviamente avrà il nostro sostegno.

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto la parola la consigliera Zappaterra.

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Il tema è certamente da affrontare, è assolutamente legittimo preoccuparsi per i problemi di funzionamento evidenziati in questi mesi dal People Mover bolognese.

È anche noto che l’assessore Corsini sta seguendo da vicino la vicenda, per fare in modo che questi problemi vengano superati, quindi, se il tema è occuparci di questa problematica, proporre un approfondimento nel merito, noi ci siamo. Riteniamo anche che gli strumenti siano già a disposizione, a partire dalla Commissione consiliare competente dove, come sempre succede per le altre tematiche, tutti i soggetti competenti sul tema possono essere auditi, dove i Gruppi assembleari possono confrontarsi, possiamo discutere e anche dare un contributo, laddove ci sia possibile.

Da questo punto di vista, quindi, se il tema è affrontare la problematica, noi ci siamo, però alla proposta della Commissione d’inchiesta diciamo “no” convintamente per quattro motivi, presidente, che elencherò molto rapidamente. Primo, per una questione anche di metodo nell’affrontare il problema e della gradualità che, come sempre, bisognerebbe utilizzare nell’affrontare questioni complesse. Nelle nostre Commissioni questo tema non è ancora passato, non è ancora stato discusso, non l’abbiamo ancora affrontato, non è stato approfondito. Fatichiamo a pensare che si possa davvero partire direttamente per saltare alle conclusioni, a meno che la richiesta non sia pregiudiziale. Se è pregiudiziale allora si può partire da zero e arrivare alle conclusioni. Ma non è il nostro approccio. Questo è il primo motivo per cui la Commissione d’inchiesta non ci convince.

Il secondo motivo, più che di metodo, è assolutamente di sostanza. La Regione ha certamente svolto un ruolo rispetto al People Mover, in particolare concedendo al Comune di Bologna un finanziamento importante, che è stato quello che ha consentito di procedere al bando. Però è anche chiaro a tutti ‒ e ci tengo a risottolinearlo per i cittadini che magari ci ascoltano ‒ che il protagonista istituzionale è il Comune di Bologna, ed è quella la prima sede nella quale andrebbe approfondito il merito della vicenda.

È vero che come Assemblea e come Regione ci occupiamo di questioni anche collaterali, sulle quali abbiamo avuto un ruolo, ma non siamo protagonisti, ci occupiamo di tutto il territorio regionale, figuriamoci, però scavalcare le competenze e le altre Istituzioni non credo sia corretto.

Il terzo motivo riguarda il fatto che le due osservazioni precedenti che ho appena fatto, una sul metodo e una sul merito, un po’ fanno sospettare che la richiesta della Commissione d’inchiesta da parte dei colleghi sia più dettata da esigenze di propaganda, di strumentalizzazione che non dalla voglia e dall’interesse reale di entrare nel merito della vicenda, della questione. Se avessero voluto entrare nel merito, magari saremmo partiti con la gradualità alla quale facevo riferimento.

L’ultimo motivo, ultimo, ma non meno importante, ci tengo a dirlo, l’ha detto il collega Lisei stamattina.

È noto a tutti che sul People Mover c’è un’inchiesta già chiusa e c’è un’altra inchiesta in corso. La magistratura sta già svolgendo il proprio lavoro. Quindi, al netto del fatto che noi abbiamo competenze molto specifiche e possiamo occuparci di tutto, penso che sarebbe davvero inopportuno non utilizzare le Commissioni che abbiamo, e che vanno bene, per discutere, ma istituire una Commissione d’inchiesta,

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che avrebbe tutto un altro sapore, tutto un altro ruolo e che penso che in questa fase non sia opportuna proprio per il lavoro che la magistratura sta svolgendo.

Per questi quattro motivi voteremo “no” alla richiesta. Però ‒ ci tengo a ribadirlo ‒ laddove ci fosse un interesse vero ad esaminare il merito della vicenda, i problemi del People Mover, noi siamo assolutamente a disposizione. Questo lo voglio dire. C’è la III Commissione. Quando vorrete convocarla per fare un approfondimento, troverete da parte nostra la massima disponibilità al confronto.

PRESIDENTE (Zamboni): Grazie, consigliera.

Al momento non ci sono pervenute altre richieste di intervento. Il consigliere Taruffi ha chiesto la parola.

TARUFFI: Grazie, presidente.

Colgo l’occasione di questa proposta avanzata dai colleghi di Fratelli d’Italia per ripercorrere anch’io, più succintamente forse e con meno dovizia di particolari di quanto non abbia fatto in precedenza il collega Facci, e per ricordare – mi collego in particolar modo a questo – i 27 milioni che la Regione ha stanziato nel bilancio dell’anno 2015, ad aprile, nel bilancio di quell’anno, per cofinanziare il progetto “People Mover”. In quella sede io e il nostro Gruppo chiedemmo, fatto più unico che raro per una forza di maggioranza, il voto per parti separate sul bilancio e votammo contro la parte relativa allo stanziamento di 27 milioni per il People Mover. Dicevo, correva l’anno 2015, aprile 2015, quindi sette anni fa, e adesso non l’ho fatto perché non volevo esagerare nell’autocitazione, però sarebbe curioso andare a prendere l’intervento attraverso il quale motivavo la ragione del nostro dissenso, perché sarebbe, credo, abbastanza interessante vedere come già allora fossero evidenti tutte le criticità e tutte le problematiche, che poi si sono puntualmente verificate, anzi si sono persino, per certi aspetti, aggravate, perché con il passare degli anni, appunto, quelle criticità si sono aggravate, non ultimo tutta la vicenda che abbiamo conosciuto e che soprattutto i residenti di quella parte del comune di Bologna più interessati conoscono bene, anche sul collaudo e su tutti i problemi che hanno ingenerato anche relativamente agli orari in cui sono stati predisposti i collaudi eccetera.

Non voglio tediarvi su questo, però in quella sede, sette anni fa, non solo noi, ovviamente, chi insieme a noi in Comune a Bologna già da allora sollevava criticità su quel progetto e denunciava i rischi che quel progetto comportava dal punto di vista delle scelte tecniche, strutturali.

Ricordo le Commissioni che sono state anche negate, in Comune, a Bologna, in quegli anni per approfondire il tema. Dico in Comune a Bologna, perché non può sfuggire che ovviamente il luogo decisionale per eccellenza per quello strumento, per quella scelta che ha portato poi alla realizzazione del People Mover, sia stato ovviamente il Comune di Bologna.

È giusto però parlarne anche in questa sede, perché come veniva ricordato e come ha ricordato anche nel testo che richiede l’istituzione della Commissione speciale, ci sono pur sempre congrue risorse della Regione che sono state destinate per cofinanziare quell’opera. Dicevo: in Comune a Bologna si negavano le Commissioni, si accampavano diverse scuse. E oggi purtroppo i dati, gli elementi sono sotto gli occhi di tutti.

Devo però anche dire, mi pare, anzi, di poter dire, senza paura di essere smentito, che l’atteggiamento dell’Amministrazione comunale sia cambiato in ordine alla questione People Mover. Le parole del Sindaco, le parole dell’Amministrazione, da questo punto di vista sono state e sono molto eloquenti.

È evidente, però, che si scontano, come dicevo, dei ritardi, dei problemi e delle criticità che qualcuno aveva sollevato per tempo, financo, come ricordavo, a esprimere voti un voto contrario.

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Ricordo anche quando votammo in dissenso rispetto al resto della maggioranza, qualche ironia, da parte di alcuni, rispetto a quella scelta, che veniva tacciata come “il fronte del no”. Quando ci sono critiche rispetto a un’opera, la prima cosa che succede è quella di etichettare chi avanza dei problemi e delle criticità come facente parte del fronte del no.

Noi non ci siamo mai iscritti, non abbiamo mai militato in quel fronte. Siamo però persone che cercano di guardare le cose per quelle che sono, nel merito, e cercano di svolgere critiche circostanziate, come sono state quelle che abbiamo mosso su quella scelta, financo, appunto, come ricordavo, a votare contro la parte di bilancio che stanziava quelle risorse.

Ho ricordato questo perché a distanza di tanti anni, oggi possiamo dare un giudizio forse più laico su tutto quello che è stato il percorso del People Mover, un giudizio anche più netto, devo dire. Sennonché, il problema rimane tutto lì e chi governa deve dare soluzioni.

Tra le soluzioni io non penso possano essere annoverate Commissioni speciali d’inchiesta. Lo dico perché, come è noto, come Gruppo anche in altre occasioni abbiamo votato e respinto richieste di Commissione d’inchiesta, Commissioni speciali, perché non riteniamo che questi siano gli strumenti utili a risolvere e a dare soluzione ai problemi.

Ricordo sempre che l’istituzione di un’ulteriore Commissione concretamente non aggiunge nulla ai poteri delle Commissioni ordinarie, non aggiunge nessun potere in più rispetto alle Commissioni ordinarie, se non quello di aggiungere sedute di lavoro senza avere però nessuno strumento, sedute di lavoro che si potrebbero tranquillamente svolgere peraltro nelle Commissioni, in questo nella III Commissione, la Commissione ambiente e trasporti, senza aggiungere nulla.

L’invito che faccio quindi è sempre lo stesso, proviamo a utilizzare gli strumenti che abbiamo, utilizzando strumenti come la Commissione, in questo caso - ripeto - la Commissione deputata è la Commissione III, magari per fare anche audizioni, per chiedere e fare il nostro lavoro, così come abbiamo fatto ad esempio nella precedente legislatura (chi c’era lo ricorderà) sulla Fiera, quando abbiamo dovuto affrontare la crisi di BolognaFiere. Non abbiamo chiesto l’istituzione di una Commissione speciale sulla Fiera, anche se c’erano tutti gli elementi per fare una discussione ampia e approfondita. Quello che abbiamo fatto è stato far funzionare nel miglior modo possibile la Commissione esistente, cioè in quel caso la Commissione politiche economiche, in cui abbiamo chiesto e sono sfilati in quella Commissione tutti i responsabili di BolognaFiere e abbiamo fatto un dibattito ampio, articolato, che si è sviluppato per intere settimane.

Io penso che noi dovremmo fare altrettanto su un tema importante, su cui la Regione ha investito, come il tema del People Mover, nella Commissione deputata, che è la Commissione III, quindi se i colleghi che hanno avanzato questa proposta faranno richiesta di audizione dei responsabili amministrativi dei procedimenti amministrativi, magari ricostruendo anche in quella sede l’iter amministrativo che ha portato a questa scelta, posto che noi ovviamente ci occupiamo di profili amministrativi, ci sono le sedi giudiziarie alle quali non possiamo che guardare con rispetto, ma di cui né facciamo parte né, ovviamente, possiamo avere poteri equipollenti. Facciamo un altro tipo di mestiere, facciamo un altro tipo di lavoro. Quello che penso è che dovremmo farlo nelle sedi deputate.

Sarei ben contento se in Commissione III avanzassimo la proposta di una serie di audizioni per approfondire questo tema, per quello che ci compete, provando anche a dare un contributo concreto, partendo dalle considerazioni che ho fatto all’inizio, cioè dalla posizione che abbiamo espresso, credo nel modo più limpido possibile, votando contro il bilancio che finanziava quella scelta.

Non devo aggiungere altro sulla nostra posizione rispetto a quella scelta. Più chiaro di così si muore.

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Oggi mi interessa, come dicevo, con chi governa questo compito, provare a dare soluzioni. Chi rappresenta le Istituzioni, chi ha un mandato e rappresenta i cittadini all’interno delle Istituzioni ha il compito di provare a trovare soluzioni. Visto che il People Mover, al di là del dibattito che c’è stato, al di là delle scelte che ci sono state, al di là degli errori che ci sono stati, esiste, è un fatto, anche il funzionamento del People Mover è un altro fatto abbastanza acclarato, credo che il nostro compito potrebbe essere quello di sviluppare un percorso all’interno della Commissione III serio, che rifugga dalle precipitazioni propagandistiche e che stia sul merito. A quel punto, io credo, potremo fare davvero un bel dibattito, con tutti i tempi necessari, chiedendo di venire in Commissione ai responsabili amministrativi e politici, ricostruendo tutto l’iter che è necessario ricostruire per provare, alla fine, a dare anche un’indicazione, visto che stiamo parlando ‒ e concludo, presidente ‒ di soldi anche (non solo, ma anche) della Regione Emilia-Romagna, per conto della quale, ovviamente, rispondiamo e dobbiamo rispondere ai cittadini.

L’invito che faccio va esattamente in questa direzione.

Grazie.

PRESIDENTE (Zamboni): Ha chiesto la parola la consigliera Piccinini.

PICCININI: Grazie, presidente.

Mi scuso perché ho perso la prima parte del dibattito. Purtroppo, io sono una e non sono “trina”, quindi per altri impegni ho perso la prima parte. Immagino che andrò a ripetere, probabilmente, cose che sono già state dette dai colleghi.

Oggi si chiede di istituire una Commissione d’inchiesta per andare a verificare delle criticità che, a mio avviso, sono più che ovvie ormai. Sono criticità di tipo economico, sono criticità tecniche, logistiche, di sicurezza, di inquinamento acustico, di aumento dei costi, come abbiamo letto più e più volte. Diciamo che il Movimento 5 Stelle queste criticità le ha sollevate anni e anni fa ormai in Consiglio comunale, siamo stati profeti inascoltati. Abbiamo fatto anche delle simulazioni per portare alla luce la capienza limitata di questo mezzo. Ecco, forse la Commissione d’inchiesta andava fatta dieci anni fa, per provare a evitare che alla fine quest’opera venisse approvata.

Più e più volte abbiamo chiesto un mezzo alternativo per arrivare in aeroporto, ma non c’è stato niente da fare. Oggi fare una Commissione d’inchiesta, seppur capendo, ovviamente, la necessità di approfondire ancora una volta tutte quelle criticità che elencavo prima, credo che non sia lo strumento giusto per arrivare all’obiettivo, che ormai non è più fermare le navette, ma è purtroppo arrivare a limitare i danni, perché oggi ci troviamo a dover limitare i danni, che sono di vario tipo, come dicevo prima, e provare a evitare che questi costi non ricadano sui cittadini bolognesi, e non. Il biglietto è già aumentato. Quindi, serve che anche da parte del Comune di Bologna si mettano in campo tutti gli sforzi possibili per provare a limitare difetti e criticità che noi avevamo già evidenziato anni e anni fa.

Condivido quello che diceva il collega Taruffi, ovverosia andiamo a vedere nel merito quali sono le questioni da approfondire e proviamo a dare delle risposte nei limiti delle nostre possibilità perché, ripeto, dal mio punto di vista – so di non dire una cosa nuova – questo mezzo non doveva neanche essere messo in campo. Lo dimostrano tutti gli interventi che abbiamo fatto in Consiglio comunale, lo dimostrano tutte le interrogazioni che abbiamo portato in Consiglio regionale. C’è stata la volontà di andare avanti e oggi ci troviamo con un mezzo che accumula problemi su problemi.

Io non sono per non affrontare i problemi, ma sono per farlo, anche a livello regionale. Se c’è la volontà, troviamo il modo di affrontarli nella Commissione 3, o nelle Commissioni preposte, facciamo lì il

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dibattito. Proviamo a mettere in campo gli strumenti e le soluzioni che possono provare, come dicevo, a intervenire e a limitare i danni, perché siamo arrivati a questo punto. Non sono per non farla, la discussione. Però, la Commissione d’inchiesta, ripeto, andava fatta quando questo mezzo si poteva fermare.

Oggi non è più così, non siamo in queste condizioni. Io penso però che un approfondimento sia del tutto legittimo, che un dibattito, un confronto sia del tutto legittimo, anche con gli attori coinvolti, con la Marconi Express e con tutti i soggetti, come dicevo, che sono coinvolti, e che hanno potestà rispetto alle criticità che più volte sono state evidenziate dai consiglieri e che abbiamo letto sui giornali. Credo sia utile, anche come Regione, richiamarli alle loro responsabilità, cosa che a livello regionale fino ad oggi io credo che non sia stata fatta, proprio perché probabilmente è mancato, anche all’interno delle Commissioni, quel confronto che invece a livello comunale c’è stato.

Questo dibattito allora facciamolo, facciamolo però con gli strumenti giusti. Ribadisco: non nascondo che le criticità ci sono, le abbiamo sempre evidenziate. Affrontiamole e proviamo a trovare delle risposte che possano anche venire incontro a tutti quei problemi che anche oggi ci siamo detti in questa sede, compreso il problema del rumore, che non lascia dormire i residenti.

Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, la disponibilità a fare questa discussione c’è, e non ci tiriamo indietro. Grazie.

PRESIDENTE (Zamboni): Non vedo altre richieste di intervento nel dibattito generale.

Se non ci sono richieste di intervenire, nominiamo gli scrutatori e poi passiamo alle dichiarazioni di voto.

Anzi, prima le dichiarazioni di voto e poi gli scrutatori.

Consigliere Lisei per dichiarazione di voto.

LISEI: Grazie, presidente.

Ho ascoltato il dibattito e ringrazio i colleghi che sono intervenuti, anche quelli che voteranno contro questa Commissione d’inchiesta, seppure lo reputi un voto non coerente con le premesse.

Capisco che oggi sono in maggioranza, quindi, ovviamente, debbono modificare il loro approccio a un mezzo trasportistico che hanno contrastato in tutti i modi. Oggi condivido che ci troviamo nella necessità di trovare delle soluzioni, non credo che una semplice Commissione sia lo strumento idoneo, anche perché la molteplicità delle criticità che ha mostrato il People Mover sotto tutti i punti di vista, che non sto qua a rielencare, richiede un dispiegamento di tempo che non può essere esaurito in un’unica Commissione e anche soprattutto la necessità di audizioni tecniche, ripetute sotto diversi punti di vista, che in un’unica Commissione non possono eseguirsi.

Non basta quindi un dibattito, serve una serie di approfondimenti seria e duratura. Ogni Commissione d’inchiesta viene detto che non è lo strumento giusto, quindi mi domando a questo punto quando sia il momento e lo strumento giusto la Commissione d’inchiesta.

Detto questo, riteniamo che la richiesta rimanga congrua e necessaria rispetto a un mezzo che ha una serie di criticità, sulle quali non ci arrendiamo e non ci arrenderemo dal cercare di tutelare i residenti, soprattutto perché il primo problema, quello più evidente oggi è quello dei residenti, che poveracci non riescono a dormire la notte.

Il secondo ovviamente è di adeguare e di garantire delle migliorie al mezzo, che vadano incontro non soltanto al tema dell’inquinamento acustico per i residenti, ma che vadano incontro anche ai necessari adeguamenti di un’opera, che non può essere guasta ogni tre per due, ma che evidentemente ha delle criticità strutturali che richiedono, purtroppo, manutenzione e interventi duraturi nel tempo,

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permanenti nel tempo, proprio perché c’è stata una scelta a monte, probabilmente, di progettazione e di scelta del mezzo, che era inadeguata.

Ci fa piacere che oggi anche chi governa la città e che allora, comunque, sedeva come assessore cerchi di risolvere i problemi. La nostra preoccupazione è che, come sta accadendo su tante altre partite, questa volontà di risolvere i problemi sia soltanto una volontà di facciata, si voglia semplicemente cercare di salvare la faccia di fronte all’opinione pubblica, ma che, come anche in altre partite (vedi il Passante e la spolverata green, che serve giusto per far digerire il mal di pancia, una pillolina di Maalox a chi oggi è con lui in maggioranza), in realtà, non sia risolutivo dei problemi.

Per questo, ovviamente, voteremo a favore della richiesta che abbiamo presentato. Ci dispiace che anche in questo caso non troverà il consenso dell’aula, molto probabilmente.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RAINIERI PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Facci, prego.

FACCI: Grazie.

Brevemente, perché nell’intervento precedente ho esposto i motivi per i quali riteniamo che questa richiesta di Commissione debba essere sostenuta, quindi debba essere votata. Sicuramente, stando a quelli che sono gli interventi dei colleghi di maggioranza, debbo dire che stiamo perdendo un’occasione:

l’occasione di essere chiari e trasparenti rispetto sicuramente ai cittadini, ma rispetto anche al fatto che stiamo parlando di importanti e imponenti risorse pubbliche.

Soprattutto, il fatto che vi sia questa consapevolezza... Perché vi è consapevolezza. Nelle risposte che abbiamo ricevuto dall’Assessorato c’è la consapevolezza di queste criticità, perché non possono essere sottaciute, perché risultano dai documenti tecnici che hanno accompagnato i vari collaudi, le varie analisi, dalle diffide che sono state fatte. Se non sarà una Commissione d’inchiesta, perché, forse, non si vuole ammettere che c’è stata trascuratezza da parte di questo Ente nella gestione della propria parte di risorse pubbliche e di controllo, perché evidentemente può essere solo quello non voler ammettere questa consapevolezza, sicuramente ci sarà uno strascico, che non è una Commissione, una seduta di Commissione. Ci sarà la magistratura contabile, perché noi un esposto lo portiamo, alla luce di quello che ci dice l’assessore Corsini, alla luce di quello che ci dicono gli uffici. Questo è da responsabilità contabile, in ogni caso. Non è una Commissione d’inchiesta, per i motivi sottostanti, che comprendiamo.

Non li condividiamo, ma li comprendiamo dal nostro punto di vista. Ma sicuramente ci dovrà essere un accertamento contabile, perché non è possibile tollerare questo tipo di criticità, questo tipo di vizi, questo tipo di – ve lo dico – maldestra operazione di montaggio. L’avete scritto là, lo hanno scritto i tecnici. Cioè, ci si rende conto che c’è stata una totale assenza di perizia – usiamo un termine molto diplomatico –, di diligenza. Ma questo c’è stato. Siccome parliamo di importanti risorse pubbliche, queste vanno necessariamente salvaguardate, oltre al fatto che va salvaguardato quello che è il servizio che si vuole offrire e tutto quello che ne consegue, perché naturalmente deve essere comunque tutelato il bene comune, che sia la salute dei residenti, che sia la salute dei cittadini, che sia il servizio che si vuole offrire, che sia anche il concetto, che in quest’aula spesso e volentieri trascurate, del buon andamento della pubblica amministrazione.

Per questo ci sarà da parte della Lega il voto convinto su questa Commissione. Ma in ogni caso sappiate, con buona pace di chi pensa con il voto negativo di mettere una pietra sopra, che ci saranno strascichi

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nelle aule verosimilmente più idonee di questa, sicuramente più idonee di questa per accertare responsabilità contabili. In ogni caso, ribadisco, si è persa un’occasione importante.

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Prego, consigliera Zamboni.

ZAMBONI: Grazie, presidente.

Intervengo in dichiarazione di voto, visto che prima nel dibattito non sono potuta intervenire perché presiedevo la seduta.

PRESIDENTE (Rainieri): Siamo ancora in discussione generale.

ZAMBONI: No, avevo aperto le dichiarazioni di voto.

PRESIDENTE (Rainieri): Chiedo scusa.

ZAMBONI: Niente. Non si preoccupi.

La dichiarazione di voto è contraria all’idea di istituire la Commissione. Io sono in quest’aula solo da due anni, però se comprendo bene una Commissione d’inchiesta non dà dei poteri che una Commissione normale non abbia. Quindi, io sono assolutamente d’accordo di approfondire il tema del People Mover, anche perché, come ricordavo prima al collega Facci, io all’epoca avevo lasciato l’Amministrazione comunale, non avevo alcun ruolo nell’Amministrazione ed ero contraria a quest’opera, di cui vedevo, insieme ad un gruppo di persone, che era parimenti contrario, una forzatura che non era spiegabile con l’obiettivo da raggiungere.

L’aspetto più grave, secondo me, di questa partita è stato quando si è coinvolto il Comune nella gestione del rischio di impresa. Quest’opera nasce in project financing; vuol dire che chi la realizza, poi la gestisce, oneri e onori, ci può guadagnare, ci può perdere. Ma farla realizzare, e dopo la realizzazione coinvolgere un ente pubblico nella gestione era qualcosa che non era accettabile.

Già questo meccanismo quindi era molto peggio che opaco, era qualcosa che non tutelava a sufficienza gli interessi pubblici. Poi si è dimostrato che anche nella realizzazione è un’opera che ha molti difetti. La stessa impresa che l’ha realizzata agisce infatti in un settore che sappiamo essere molto diverso da quello delle infrastrutture di trasporto. Già questo quindi lasciava veramente perplessi, all’epoca.

Io quindi sono d’accordo che si debba andare a guardare cosa è successo in tutta questa vicenda. Nel frattempo, il Comune di Bologna ha mandato una diffida a chi gestisce l’opera, non è che ha avuto un atteggiamento consociativo, ma ha avuto un atteggiamento di rivalsa. È giusto quindi che qui in Regione i consiglieri possano approfondire tutto il percorso che c’è stato, sia negli aspetti giuridico- amministrativi, che negli aspetti finanziari e poi di realizzazione e gestione dell’opera, che è tuttora zoppicante, cioè sono quasi di più i giorni che non funziona di quelli in cui funziona. Ma poi anche il costo del biglietto, assolutamente superiore ai costi di mercato: basta essere in due a prendere un taxi, e già ci guadagni, per arrivare all’aeroporto, e viceversa.

Inoltre, la struttura in sé non teneva conto, nel progetto iniziale, delle aree di sviluppo dell’aeroporto, in un certo senso era già carente rispetto a quella che sarebbe stata l’infrastruttura di accoglienza dei passeggeri dell’aeroporto di Bologna.

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I difetti sono tanti. È giusto andare a guardare, ed è sperabile, devo dirlo, come voce critica fin da allora, che una qualche soluzione per farlo funzionare bene si trovi. L’idea infatti che l’unica destinazione finale sia una rottamazione e quindi l’arrugginimento di questa struttura senza poterla utilizzare sicuramente è uno scenario tragico dal punto di vista dell’investimento di risorse pubbliche.

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliera Castaldini, prego.

CASTALDINI: Presidente, provo senza audio, per capire se si può sentire bene, visto che sono purtroppo in una situazione di rete un po’ instabile. Mi sentite?

PRESIDENTE (Rainieri): Noi la sentiamo, ma, se potesse alzare appena il volume, sarebbe meglio.

CASTALDINI: Certo, va bene così? Grazie.

Credo che, per quanto riguarda la discussione di oggi, e anche la richiesta che i colleghi di Fratelli d’Italia fanno, possiamo dire che oggi, di fatto, la politica non ha svolto un compito in maniera giusta.

Per capire e per immaginare che cosa è stato il People Mover nel dibattito della città di Bologna io ho un’immagine in mente, quella delle tante inaugurazioni rimandate, quella delle soluzioni che oggi non si riescono a dare ai cittadini, che in un nodo fondamentale come quello di Bologna devono raggiungere l’aeroporto. Ho in mente gli articoli 30, le interrogazioni fatte, la storia sin dall’inizio, quando tutta l’opposizione diceva che c’era un problema, che qualcosa non andava e che un progetto come quello non era adatto alla città.

Il punto - credo - è che adesso è l’epilogo, bisogna dire che la storia è finita e che neanche una Commissione d’inchiesta politica svolgerà il compito che le spetta.

Io spero che si continui a immaginare di guardare dentro le carte del People Mover, forse non è più l’ambito politico, ma saranno altri ambiti, come diceva il consigliere Facci. Io chiaramente voterò per questa Commissione d’inchiesta, ma purtroppo oggi non è un bel giorno per i politici, che da sempre hanno seguito questa vicenda. Grazie, presidente.

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Consigliere Taruffi, prego.

TARUFFI: Grazie, presidente.

Quando facciamo questo dibattito sulle Commissioni speciali, che - ripeto - non è la prima volta e non sarà probabilmente l’ultima, io vorrei che qualche consigliere mi spiegasse, al di della parte propagandistica che pure non sfugge a nessuno, qual è il significato dal punto di vista concreto, più tangibile.

Io ho ascoltato anche, nel loro intervento adesso, il collega Facci e altri che hanno parlato di una seduta di Commissione. Dicono che la complessità della vicenda del People Mover non può essere liquidata da una seduta di Commissione. Vero. Infatti, nessuno ha detto che dobbiamo fare una seduta di Commissione. Possiamo tranquillamente calendarizzare più sedute di Commissione, esattamente come abbiamo fatto nella precedente legislatura con la Commissione Politiche economiche, in cui abbiamo dedicato diverse sedute alla questione Bologna Fiere. Lì sono venuti a parlarci e a sottoporsi alle nostre domande i rappresentanti, tutti i vertici di Bologna Fiere, le rappresentanze sindacali. Abbiamo fatto il

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nostro lavoro di Commissione. Non capisco perché lo stesso identico lavoro non possa essere fatto attraverso i lavori della Commissione III, cioè Politiche ambientali, trasporto e mobilità, sul People Mover.

Il consigliere Facci ogni tanto dice che non siamo attenti al buon funzionamento della Pubblica amministrazione. Bisognerebbe stare un pochino più sorvegliati nel linguaggio. Al netto di questo, proprio perché, invece, vogliamo fare chiarezza, siamo interessati ‒ questa è la nostra posizione ‒ a interloquire con i vertici di Marconi Express, con il Comune di Bologna, con i rappresentanti amministrativi che negli anni hanno seguito quel percorso, istruiamo i lavori della III Commissione e facciamo lì questo dibattito. Lo dice uno ‒ lo ripeto ancora una volta ‒ che ha votato contro il finanziamento sul People Mover, votando contro il bilancio della Regione, quella parte di bilancio, quindi al di sopra di ogni sospetto. L’abbiamo fatto nel 2015, non ieri. Per testimoniare che su quel tema le criticità erano note.

Il fatto che il Comune di Bologna sia in questa operazione con Marconi Express è sicuramente un elemento che si presta ‒ per essere eufemistici ‒ a diversi rilievi. Quello che penso ‒ lo ribadisco e lo continuo a sostenere ‒ è che il nostro lavoro lo dobbiamo fare e lo possiamo fare nei luoghi che ci sono dati e nelle forme che ci sono date, perché la Commissione speciale di inchiesta non aggiunge nulla. Io, infatti, magari sarò forse un po’ radicale, credo che nei nostri Regolamenti e nello Statuto di questa Regione dovrebbero essere previste forme del nostro lavoro che abbiano un senso, perché la Commissione speciale di inchiesta non è come in Parlamento. Al netto della retorica, non è una Commissione di inchiesta come quelle che sono in Parlamento che, come tutti sappiamo, hanno poteri inquirenti. Noi no. La Commissione speciale non ha nulla di speciale, se non il fatto che è una Commissione in più. Ma non aggiunge né toglie nulla al lavoro che possiamo fare nelle Commissioni ordinarie. Ripeto, esiste la Commissione Mobilità e Trasporti, utilizziamo quella. E non ho detto una seduta, ho detto più sedute, ovviamente calendarizzando i lavori e facendo quello che serve per fare un dibattito approfondito e serio, che dia conto delle risorse che per questo Ente abbiamo impegnato in quella votazione, in quel voto di aprile 2015, nella quale, ripeto, noi votammo contro. Quindi, l’invito che faccio è questo.

Siccome abbiamo, e concludo, presidente, votato contro già altre Commissioni speciali adducendo sempre le stesse ragioni, per le stesse ragioni noi voteremo contro. Ma siamo molto interessati, invece, a discutere dei profili amministrativi, e non solo, che riguardano la vicenda del People Mover.

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene.

Non ci sono più interventi? Collega Piccinini, prego.

PICCININI: Grazie, presidente.

Torno a ribadire ciò che ho detto in discussione generale. È chiaro che People Mover abbiamo ribadito in Consiglio comunale in tutti questi anni e in Consiglio regionale, e lo ribadisco anche oggi, non è un mezzo all’altezza di questa città. Questo ce lo dobbiamo sicuramente dire. Nulla vieta che in questa sede possiamo fare comunque degli approfondimenti. Rimane il rammarico perché quella è un’opera che si sarebbe potuta fermare quando era ora, oggi non è più così. È indubbio che le criticità siano molteplici e su diversi versanti, anche questo ce lo siamo detti. Da parte del Movimento 5 Stelle c’è la disponibilità a fare una discussione e, come già detto, a provare a fare la nostra parte come consiglieri regionali, ma anche come Istituzione che, comunque, ha contribuito a quest’opera e, quindi, si è posta in carico anche e si è assunta delle responsabilità e deve avere voce in capitolo.

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Non si può fare ovviamente finta di niente. Dopodiché, torno a dire che la Commissione d’inchiesta andava bene dieci anni fa, quando il Movimento 5 Stelle ha esplicitato più di una volta tutte le criticità a cui siamo andati incontro. L’abbiamo fatto anche, ripeto, con delle manifestazioni concrete, anche in Consiglio comunale, per far vedere che quello era un mezzo limitato, anche in termini di capienza, ferme restando tutte le altre criticità che poi sono venute fuori, di cui avevamo parlato anche in quella sede.

Per oggi quindi il nostro è un voto contrario nella forma; non è un voto contrario nella sostanza. Anzi, tutte le volte che come consiglieri comunali riusciamo a fare degli approfondimenti e ad affrontare tematiche anche, se vogliamo, spinose, ma che impattano sulla vita dei cittadini in generale, ma anche nello specifico dei residenti che si trovano a combattere con il rumore di queste navette, addirittura, come abbiamo scoperto di recente, rumori anche notturni per lavori non autorizzati (perché siamo arrivati anche a questo), io credo che facciamo qualcosa di positivo se riusciamo ad affrontare questo tema in termini propositivi e apportare dei benefici alla cittadinanza e a tutti coloro che ogni volta ci sollecitano perché ci sono dei disagi.

Nel merito quindi massima disponibilità. La forma, secondo noi non è quella corretta.

PRESIDENTE (Rainieri): Non ho altri iscritti in dichiarazione di voto.

Mettiamo in votazione l’oggetto 4260. Nominiamo gli scrutatori: Piccinini, Taruffi, Pelloni.

La votazione è aperta.

La votazione è chiusa.

Votanti 47 Favorevoli 18 Contrari 28 Astenuti 0 È respinto.

OGGETTO 4253

Richiesta di istituzione ai sensi dell’articolo 40 comma 2 dello Statuto e dell’articolo 61 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema dei Fondi PNRR. A firma della Consigliera: Castaldini

(Discussione)

(Ordine del giorno 4253/1 oggetto 4574 – Presentazione e discussione)

PRESIDENTE (Rainieri): Passiamo ora all’oggetto 4253: “Richiesta di istituzione ai sensi dell’articolo 40 comma 2 dello Statuto e dell’articolo 61 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa di una Commissione speciale di ricerca e di studio sul tema dei Fondi PNRR”, a firma della consigliera Castaldini.

Apriamo il dibattito generale.

Consigliera Castaldini, prego.

CASTALDINI: Presidente, mi sente?

PRESIDENTE (Rainieri): Un po’ basso, se può alzare un po’ la sentiamo.

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CASTALDINI: Tutte le volte... Grazie. Non amo molto l’online, non accadrà più.

Presidente, come lei sa, insieme ai colleghi consiglieri io ho fatto questa proposta partendo da un’esigenza che tutti noi sentiamo, non è una questione di maggioranza od opposizione, ma in questo periodo e in questo momento in maniera sempre più frequente abbiamo l’esigenza di dare una risposta ai tanti sindaci, alle tante persone che incontriamo sui territori che hanno bisogno di chiarimenti, di un punto di chiarezza e soprattutto di un punto che possa fare rete con chi è più piccolo, quindi governa piccoli paesi e non ha la possibilità di accedere alle tante informazioni che invece molte volte capita che per rapporti e relazioni i consiglieri regionali abbiano.

Da lì, però, è nata una esigenza successiva, quando, di fronte a domande così stringenti, alla fine mi trovavo a rispondere che non avevo molte più informazioni rispetto a loro, e anche lì non era una questione di colore o di appartenenza politica.

Da qui nasce una richiesta ormai datata, perché, in realtà, quando ho fatto questa proposta all’Assemblea legislativa, eravamo la prima Commissione che poteva parlare di un tema così importante come il PNRR. Oggi siamo un po’ in ritardo, ma in un ritardo non grave. Credo sia la volontà di tutti quella di poter trattare questo tema in maniera comune e di fare in modo che le nostre informazioni siano le informazioni che il territorio desidera, cerca. È per quello che oggi ho fatto una proposta di una Commissione di studio e di ricerca. Il tema di avere punti di riferimento, persone da invitare, temi da trattare e da approfondire, credo sia veramente una delle questioni più importanti in questo momento rispetto ai fondi che andremo a guardare con molta attenzione, soprattutto per tutta la regione, ma anche per i Paesi che hanno progetti già nel cassetto, progetti importanti per l’economia, per il lavoro, per la scuola, per tutto quello che muove il PNRR.

Non ho molto da aggiungere. Ho avuto, chiaramente, interlocuzione con più o meno tutti i Gruppi, per quanto mi è stato possibile, a distanza e non in presenza. So che il Partito Democratico presenterà un ordine del giorno. È un’interlocuzione che c’è stata, per cui credo ci sia questa volontà.

Tutto ciò che può portare all’approfondimento di un tema così fondamentale mi troverà sicuramente a favore. Cominciamo un percorso. Questo percorso è importante. L’ho sempre creduto. Credo che questo sarà il tema della politica post-Covid per antonomasia. Io sono pronto a trattarlo.

Grazie, presidente.

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Ci sono altri interventi? Consigliere Taruffi, prego.

TARUFFI: Grazie, presidente.

La richiesta avanzata dalla consigliera Castaldini... Abbiamo avuto modo anche di interloquire in forma diretta in questi giorni e nelle settimane precedenti. Per quanto ci riguarda, le ragioni dalle quali muove la richiesta sono motivazioni condivisibili, nel senso che credo sia utile, oggettivamente, fare un punto, trovare una forma, uno strumento di lavoro che coinvolga questa Assemblea e i rappresentanti di questa Assemblea sul tema dei fondi dell’attuazione, insomma dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sul quale, peraltro, visto che ne discutiamo e non abbiamo spesso modo di farlo in quest’aula, o almeno non l’abbiamo fatto fino adesso, due cose più in generale vorrei dirle. Però, credo che, come sempre, sia utile e importante scegliere gli strumenti migliori per provare a dare un contributo efficace al nostro lavoro.

Allora, così come ci siamo dati questa modalità durante il periodo più duro della pandemia, ovviamente pandemia che sappiamo essere ancora in corso e contro la quale stiamo ancora combattendo, e avremo

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probabilmente ancora diversi mesi di fronte da affrontare, però nel momento più acuto della pandemia nello scorso anno ci siamo dati l’incontro settimanale come appuntamento fisso, a prescindere dalla necessità di calendarizzare i lavori dell’Assemblea, ci siamo dati l’appuntamento settimanale della Conferenza dei capigruppo e dell’Ufficio di Presidenza, che abbiamo utilizzato come luogo in cui affrontare settimanalmente le esigenze, le domande e le richieste nel confronto con la Giunta e in particolar modo con il capo di gabinetto politico, il dottor Manghi, la possibilità di interloquire e approfondire aspetti che riguardavano la gestione della pandemia e, quindi, le misure e le ordinanze che il presidente stava assumendo, le decisioni che la Giunta stava assumendo, e più in generale di valutazione e di confronto su quelle che erano le misure che il Governo stava adottando. Ecco, io credo che quella formula sia stata, soprattutto nella fase più acuta, una formula efficace, che ci ha consentito di sviluppare un utile momento di confronto con la Giunta, e credo che quella potrebbe essere la formula attraverso la quale provare anche a declinare, cioè in quella sede, quella della Conferenza dei capigruppo, così come abbiamo fatto per il Covid, per il PNRR, anche in questo caso, quindi, non aggiungendo un’ulteriore Commissione a quelle già presenti, senza ovviamente nulla togliere alla possibilità, anche in questo caso, di calendarizzare nelle Commissioni competenti sedute appositamente dedicate al tema del PNRR, però, senza aggiungere ulteriori Commissioni che, ripeto, non aggiungono nulla a quelle esistenti.

Credo che quella della Conferenza dei Capigruppo o dell’Ufficio di Presidenza, potrebbe essere la sede in cui sviluppare una utile dialettica e un utile punto di approfondimento sul tema di attuazione del PNRR.

Lo dico anche sulla base del fatto che condivido le riflessioni della consigliera Castaldini rispetto alla necessità di informazione che avanzano i Sindaci, i territori; sono parole e considerazioni corrette.

Mi piacerebbe però che noi portassimo avanti, a conclusione, questo ragionamento, provando un attimo a fare un passo indietro, e cioè ricordarsi, più o meno verso la fine del 2020, primi mesi del 2021, prime settimane del 2021, il dibattito sul PNRR a livello nazionale. Ricorderete, c’era un altro Governo, in quel momento, il Presidente del Consiglio non era Draghi, che c’era un’altra composizione che sosteneva il Governo.

Se ricordate, in Parlamento, e in particolar modo, nel Senato della Repubblica, molti senatori si alzavano accusando il Governo di mancata trasparenza, di voler sequestrare il dibattito sul PNRR al Parlamento.

Invocavano addirittura, quando l’allora Governo ipotizzò la struttura dei tecnici che dovevano affiancare il Governo nella stesura di piani per il PNRR, il sequestro della democrazia.

Ne abbiamo sentite cioè di tutti i colori, ripeto, in particolar modo nell’aula del Senato della Repubblica.

Si chiedeva giustamente il coinvolgimento, giustamente si accusava il Governo di mancato confronto.

Poi il Governo è caduto, è stato sostituito da un altro Governo, e quello che è successo è che non solo non c’è stato nulla di diverso da quello che si accusava, ma addirittura peggio. Diciamocelo, senza correre il rischio di essere accusati di lesa maestà, perché in questo Paese, verso il Presidente del Consiglio attuale difficilmente si possono spendere parole di critica senza essere tacciati delle peggiori cose. L’attuale Governo non ha condiviso nulla, per esplicita volontà del presidente del Consiglio, con nessuno, e il PNRR è sicuramente una delle più importanti occasioni del nostro Paese e credo che sia il massimo esempio della centralizzazione in barba a tutti i federalismi, in barba a tutte le pretese di coinvolgimento dei territori, delle Regioni, eccetera, eccetera, eccetera, tant’è che credo che il centralismo democratico peccasse di pluralismo da questo punto di vista.

Bisogna che ce lo diciamo, perché chi si alzava dai banchi del Senato accusando il precedente Governo di mancato coinvolgimento del Parlamento, delle Regioni, delle Istituzioni eccetera, eccetera, se avesse un minimo di onestà intellettuale, non so cosa dovrebbe dire oggi che il PNRR è stato impostato, è passato

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sulla testa di tutti. Noi giustamente chiediamo uno spazio di discussione per capire che cosa succede, però le decisioni sono già state prese, sono state prese in una stanza da poche persone che hanno condiviso nulla con nessuno.

Questo è stato il PNRR, e bisogna che ce lo diciamo, poi gli effetti del PNRR li vedremo, ma l’impostazione è stata questa, effettivamente ha ricordato le modalità decisionali del board di una importante banca europea, ma il Governo di un Paese non è il board della BCE, è un’altra cosa, e bisognerebbe avere consapevolezza del fatto che lo Stato è la sommatoria di una serie di Istituzioni che dovrebbero essere coinvolte, dovrebbero trovare forme e possibilità di discussione, soprattutto per provare a dare un contributo.

Qui il Presidente del Consiglio, che ovviamente gode di una osanna continua (ultimamente un po’ meno, perché poi la realtà presenta sempre il conto, a un certo punto), però dalla stampa, dai media, da tutti il Presidente del Consiglio è osannato perennemente, continuamente, e nessuno gli ha chiesto una cosa, una volta, sulle le linee guida del PNRR, del più importante piano di investimento che si è svolto in Italia dai tempi del Piano Marshall, anzi maggiore dal punto di vista di investimenti, nessuno ha fiatato.

Allora è giusto chiedere spazi di confronto in Regione, io sono d’accordo, penso che la riunione dei Capigruppo e dell’Ufficio di Presidenza possa essere il luogo adatto, però, se chiediamo luoghi di condivisione a livello regionale, e io sono d’accordo, lo ripeto, bisogna che una parola, però, la spendiamo anche su come è stato gestito a livello nazionale. Non può funzionare sennò. E ce lo dobbiamo dire. È funzionato come il monumento al centralismo democratico, in barba a tutto quanto quello che abbiamo discusso per un anno e mezzo, in cui abbiamo detto di tutto e il contrario di tutto.

Ripeto: specialmente nell’aula del Senato diversi senatori eletti non troppo lontano da qua si sono alzati dicendo le peggiori cose del precedente Governo. Vivaddio, il tempo, come sempre, è galantuomo.

Bisognerebbe avere l’onestà di dire che forse, anzi sicuramente dal punto di vista del coinvolgimento istituzionale e dal punto di vista dei processi decisionali c’è molto da dire, c’è veramente molto da dire. E non solo da dire. Ci sarebbe anche molto da fare.

Speriamo che i prossimi mesi, i prossimi anni abbiano un indirizzo diverso da quello che abbiamo visto in questi mesi.

PRESIDENTE (Rainieri): Consigliera Piccinini, prego.

PICCININI: Grazie, presidente.

Mi riaggancio a quello che diceva il collega Taruffi, che ha dimenticato un pezzo, ovvero che quando c’era il presidente Conte l’impostazione era, evidentemente, molto più trasparente e condivisa. Poi è successo quello che è successo. Oggi ci troviamo ad avere un PNRR del presidente Draghi scritto senza consultare nessuno, senza consultare gli Enti locali, senza consultare gli Enti territoriali, quindi le Regioni. Questo è un aspetto che è bene sottolineare.

Dopodiché, condivido il contenuto della richiesta della collega Castaldini. Lei l’ha fatto formalmente, io l’ho fatto informalmente. Credo che tutti noi, maggioranza e minoranza, abbiamo la necessità di conoscere, soprattutto per la parte che concerne la Regione, cosa si sta muovendo dietro le quinte, quindi avere contezza di come si sta muovendo la Regione e, eventualmente, avere informazioni anche per quanto riguarda le Province, la Città metropolitana e i Comuni. La partita è importante ed è bene che tutti noi, siccome siamo legislatori, cerchiamo di rivendicare anche il nostro ruolo su questo.

Io sono favorevole. Anzi, secondo me, siamo già in ritardo rispetto alla condivisione di queste informazioni. Rischiamo di arrivare a partita già conclusa. Quindi, appoggio questa richiesta. Però,

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siccome sto vedendo che c’è la volontà di arrivare a un documento... Si parlava di una riunione dei Capigruppo che possa affrontare questo tema. Siccome io non ho ancora ricevuto niente, quindi il testo non ce l’ho, non vorrei arrivare alla votazione e votare al buio. Quindi, presidente, le chiedo un minuto di sospensione dell’aula almeno per avere il testo e poterlo leggere. A vista mi pare che siano due pagine e mezzo, quindi io vorrei avere il tempo di leggerlo. Le chiedo la cortesia di sospendere per un minuto l’aula e consentire a tutti di poter avere il testo, poterlo leggere in maniera compiuta e poter esprimere un voto avendo contezza dei suoi contenuti.

PRESIDENTE (Rainieri): Va bene. Accordiamo cinque minuti di sospensione, il tempo di fotocopiare e distribuire l’oggetto che è appena arrivato.

Sospendo l’aula.

(La seduta è sospesa alle ore 16.19 è ripresa alle ore 16.27) PRESIDENTE (Rainieri): Riprendiamo i lavori dell’aula.

La consigliera Piccinini ha letto e controfirmato, anche, il documento. Non so se deve intervenire ancora la consigliera Piccinini, se vuol finire il suo intervento. No. Bene.

Consigliere Lisei, prego.

LISEI: Grazie, presidente.

Noi condividiamo la richiesta che è stata presentata dal Gruppo di Forza Italia. La condividiamo nel merito e la condividiamo nei contenuti. È difficile non rilevare come sui finanziamenti del PNRR si stia aprendo un capitolo che, forse, richiederà la desecretazione nazionale. Capire dove vanno i soldi del PNRR, capire chi ha scelto cosa, chi ha scelto come, chi, quando, dove e perché, sta diventando quasi una caccia al tesoro.

Ci sono alcuni casi che, tra l’altro, a me fanno scappare da ridere. Faccio un piccolo esempio. Nell’ultima sessione di bilancio ho appreso che la linea rossa del tram è finanziata con i soldi del PNRR. Anzi, la prima linea e la seconda linea del tram sarebbero finanziate con i soldi del PNRR. Nel Comune di Bologna, ad esempio, non risulta così, o quantomeno non è emerso così.

Tanto per dire che su questo tema siamo nel caos più totale, “caos” nel senso di trasparenza sia nelle scelte sia su effettivamente cosa è finanziato. È evidente che anche da parte degli amministratori locali...

Sui quali c’è una retorica quasi stucchevole, quanto è stucchevole la retorica, ormai, sul personale sanitario, che sono eroi. I poveri amministratori locali fanno fatica a comprendere che cosa è finanziato e che cosa non è finanziato.

C’è un altro grave problema, che abbiamo evidenziato, tra l’altro, come Gruppo di Fratelli d’Italia, abbiamo scritto anche una lettera al presidente, sulla necessità che i Comuni siano affiancati nella partecipazione ai bandi del PNRR. Tant’è vero che ci sono appelli di sindaci perché molti Comuni non sono strutturati, nel senso che non hanno le strutture tecniche sufficienti e necessarie per partecipare ai bandi del PNRR, proprio perché c’è una scarsità di personale e di competenze tecniche e amministrative che consentano ai Comuni di essere in grado di partecipare, quantomeno, a poter vedere attribuite risorse su opere che sono importanti sul territorio. Questo è un tema che è fondamentale per tutti i Comuni, di qualsiasi colore politico, e credo che questo sia uno scotto che pagano tanti amministratori, proprio la difficoltà ad avere un supporto tecnico.

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Noi intravediamo e vediamo come Fratelli d’Italia una duplice esigenza e necessità. La prima, assolutamente emergenziale, e dico emergenziale perché alcuni bandi stanno scadendo in queste ore, ad esempio quello dell’edilizia scolastica, è che la Regione si faccia carico di mettere a disposizione risorse tecniche per le Amministrazioni comunali per partecipare ai bandi del PNRR. Come è stato per quello che riguarda l’emergenza sisma, dove la Regione ha aiutato nella difficile trama amministrativa e burocratica che c’è dietro lo stanziamento di risorse nazionali, così nel PNRR la Regione oggi è l’unico Ente locale che ha le risorse per farsi carico di affiancare i Comuni nella partecipazione ai bandi.

L’altra necessità che viene rappresentata all’interno di questa richiesta è quella di capire, perché molte volte c’è anche una difficoltà nel reperire le informazioni giuste, nel capire dove si vuole muovere la pubblica amministrazione, proprio perché c’è stata una centralizzazione nelle scelte, una centralizzazione che spesso è stata anche delegata ai tecnici e che, quindi, la politica fa fatica oggettivamente a comprendere.

Non nascondo – l’ho detto scherzando all’inizio del mio intervento – personalmente una grande difficoltà nel capire che cosa verrà finanziato e che cosa non verrà finanziato nella nostra regione.

Quindi, è assolutamente centrata la richiesta fatta dalla collega Castaldini e in parte condivido anche le critiche complessive mosse da alcuni consiglieri che mi hanno preceduto alla gestione del Governo rispetto a queste risorse. Dopodiché, per fortuna io non ho l’imbarazzo del mio collocamento politico, nel senso che siamo opposizione a livello nazionale, siamo opposizione a livello locale. Non abbiamo cinquanta sfumature di rosso, come qualcuno, che da qualche parte è rosso più intenso e da qualche parte meno inteso. Noi siamo opposizione dappertutto, quindi siamo abbastanza coerenti, credo, nel poter affermare che le rimostranze che abbiamo sollevato al Governo Conte e al Governo Draghi sono uniformi.

Dopodiché, cari colleghi, dico sommessamente una cosa: trovo quantomeno singolare, e troviamo quantomeno bizzarro che invece di utilizzare degli strumenti previsti dal nostro Regolamento ci inventiamo robe che non sono “previste”. Dopodiché: la commissione d’inchiesta non va bene, la commissione di studio di ricerca non va bene…. Ora, noi siamo per i fantasisti, non siamo per il catenaccio.

Se volete inventarvi nuove forme di partecipazione, le valutiamo sempre con grande interesse e grande attenzione, e le valutiamo dopo, nei risultati finali, perché è questo che ci deve essere.

Ripeto, però, che trovo bizzarro che abdichiamo a strumenti previsti dal Regolamento per inventarcene di nuovi. Dopodiché, valuteremo successivamente se i nuovi strumenti si riveleranno efficaci o meno.

Alle proposte fatte dalla maggioranza, francamente non ci sentiamo di votare contro perché qualsiasi forma di maggior coinvolgimento è sicuramente cosa positiva, quindi è migliorativa, assolutamente, delle condizioni attuali; non ci sentiamo però neanche di votare a favore di qualcosa i cui contenuti sono ancora un po’ vaghi.

Ripeto: il problema secondo me non è tanto il nome, qui ci si sofferma molto, probabilmente, sui nomi che ci sono nel Regolamento, così come sulla commissione d’inchiesta ci si immagina spesso qualcuno che vuole attribuirsi la volontà di utilizzare le commissioni d’inchiesta come sostitutive rispetto ad attività di indagini, o altro.

In realtà, molto banalmente, secondo me, il nostro Regolamento prevede la possibilità di istituire dei luoghi dedicati alla trattazione di determinate tematiche in maniera specifica. Questa è la funzione della Commissione d’inchiesta, questa è la funzione, secondo me, anche della Commissione di ricerca e studio, dedicare esclusività alla trattazione di determinati argomenti, avere un contesto autonomo,

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indipendente rispetto alle normali Commissioni, quindi dedicato, esclusivo, e che abbia una propria legittimità all’interno del nostro Regolamento.

Per questo credo e spero che prima o poi sia lo strumento della Commissione d’inchiesta che la Commissione di ricerca e studio, anche perché mi piacerebbe esplorarne l’efficacia o la scarsa efficacia, come qualcuno predica all’interno di quest’aula, credo e spero che prima o poi verranno attuate, verranno utilizzate, perché sono possibilità che abbiamo, previste nel Regolamento, ed è un peccato non poterle utilizzare, a maggior ragione se le finalità a monte, per le quali vengono fatte le richieste, sono condivise da una parte dell’aula.

PRESIDENTE (Rainieri): Grazie.

Se non ci sono altri interventi in discussione generale, ricordo che su questo oggetto è stato presentato un ordine del giorno a firma Zappaterra, Taruffi, Bondavalli, Zamboni, Piccinini. Passiamo quindi al dibattito generale sull’ordine del giorno. Dieci minuti, prego, consigliera Zappaterra.

ZAPPATERRA: Grazie, presidente.

Premesso che, come ho già avuto modo di dire ai colleghi, anche alla collega Castaldini, la sua richiesta di un focus di approfondimento sul PNRR è assolutamente condivisa da parte nostra, cerchiamo però di affrontare anche questo tema, come rispetto alla richiesta della precedente Commissione d’inchiesta sul People Mover di cui abbiamo discusso, stando pienamente dentro gli strumenti concessi dal nostro Regolamento, ma facendo un pezzo in più, cercando di non istituire sedi nuove, considerato che le Commissioni e le sedi che abbiamo già attive e operative possono essere più che sufficienti.

Questo facendo però un pezzo di riflessione in più, che è innanzitutto quella di guardare a come hanno funzionato le Commissioni di studio sul PNRR istituite in altre Regioni, e tutti i colleghi delle altre Regioni bipartisan ci danno conto di una grande difficoltà ad entrare nel merito, tenuto conto dell’attuale centralizzazione da parte del Governo delle procedure del PNRR, rendendo molto difficile il lavoro di queste Commissioni, ma anche prendendo spunto dalle scelte fatte da altre Regioni, e cito il Piemonte, che non è certo una Regione governata dal Centrosinistra, che hanno fatto, invece, scelte come quella che stiamo facendo noi, di discussione e di approfondimento, di coinvolgimento dei Gruppi assembleari sul PNRR, però senza bisogno di Commissioni aggiuntive. Semplicemente mettendo in capo alla Conferenza dei Capigruppo il coordinamento e le riflessioni di questo genere. Credo che il Piemonte, così come le altre Regioni che l’hanno fatto, da questo punto di vista, stia facendo un’esperienza importante, che funziona, ed è un po’ il modello che ci sentiamo di sottoporre noi all’attenzione dei colleghi, ribadendo l’ottimo suggerimento della collega Castaldini sul fatto che i Gruppi assembleari siano maggiormente coinvolti di quanto non lo siano attualmente sul tema PNRR, perché è un’esigenza che sentiamo tutti come legislatori in quest’aula, ma anche come rappresentanti dei territori che si confrontano quotidianamente con i sindaci, con le associazioni di categoria, con gli stakeholder, con i soggetti beneficiari delle risorse del PNRR, che sono veramente tante.

Credo che chiunque di noi sul proprio territorio stia lavorando per approfittare di ogni misura. Escono bandi tutti i giorni, dal recupero delle farmacie storiche ai giardini storici piuttosto che alla misura sui borghi. Stiamo accompagnando tutti, sia i soggetti deputati alla progettazione che i Comuni, a candidarsi. È un lavoro che stiamo facendo. Condivido che dobbiamo essere più aggiornati e più coinvolti. Credo che la Regione Emilia-Romagna fino adesso lo sforzo l’abbia fatto, attraverso la cabina di regia, di coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali, dei Comuni e degli stakeholder. La cabina di regia è presieduta dal sottosegretario.

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