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IL CONSIGLIO APPROVA

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Academic year: 2022

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Consiglio Provinciale

Verbale n. II della seduta del 14 marzo 2013

Il giorno 14 marzo 2013 alle ore 11.00, presso la sala del Comune di Iglesias, si è riunito in seduta pubblica straordinaria il Consiglio Provinciale, unitamente ai consigli provinciali italiani per trattare il seguente ordine del giorno:

1. Surroga del consigliere dimissionario Emanuele Cani ai sensi dell’articolo 38 comma 8 del Testo Unico Enti Locali e subentro del primo dei non eletti.

2. Ordine del giorno sulla situazione della Provincia alla luce dell’ulteriore proroga Sono presenti al primo appello i Signori Consiglieri:

PRES. ASS. PRES.

ASS.

1) CHERCHI SALVATORE X 13) CREMONE ANGELO X

2) SUNDAS ELIO X 14) TRONCI ELIGIO X

3) TOCCO GIOVANNI X 15) ROMBI ACHILLE X

4) LENZU PIERGIORGIO X 16) BALDINO MARCO X

5) CANI EMANUELE X 17) VIGO ANTONIO X

6) MADEDDU EMANUELE X 18) RUBIU GIANLUIGI X

7) PIANO UGO BRUNO X 19) PINTUS TERESA X

8) CROBU LIVIA X 20) STERA ATTILIO X

9) RUBBIANI MARA X 21) CORONGIU MARIO X

10) LODDO ROSSANO X 22) PERSEU LUIGI X

10) CAU MARCO X 23) LOCCI IGNAZIO X

11) MASSA SALVATORE X 24) SPIGA ELEONORA X

25) ACCA PIER PAOLO X

Totale presenti: 19; Totale assenti: 6

Presiede la seduta il Dott. Elio Sundas, Presidente del Consiglio.

Partecipa il Segretario Generale Dott. Franco Nardone.

Sono presenti gli assessori provinciali : Cicilloni, Grosso, Pili, Vacca, Pintus, Pizzuto

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Si dà atto che in Segreteria è disponibile la registrazione della seduta odierna e che la stessa costituisce parte integrante del seguente verbale.

Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO esegue l’appello nominale dei presenti, per verificare il numero legale, alle ore 11.40

Risultano presenti i signori:

Cherchi Salvatore, Sundas Elio, Madeddu Emanuele, Rubbiani Mara, Cau Marco, Rombi Achille, Attilio Stera, Angelo Cremone, Ignazio Locci, Antonio Vigo, Eleonora Spiga, Ugo Piano, Marco Baldino, Acca Pierpaolo, Eligio Tronci, Piergiorgio Lenzu, Teresa Pintus, Giovanni Tocco, Loddo Rossano

Sono assenti i signori : Crobu Livia, Perseu Luigi, Emanuele Cani, Massa Salvatore, Mario Corongiu, Gianluigi Rubiu

Totale presenti: 19 Totale assenti: 6

Ai sensi dell’art. 23, comma 2, del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Provinciale, la seduta è dichiarata aperta alle ore 11.43

Nomina scrutatori : Lenzu, Rombi e Tronci

Il Presidente del Consiglio, dopo aver effettuato l’appello nominale dei presenti, dichiara aperta la seduta alle ore 11.42

Al primo punto dell’ordine del giorno è iscritta la proposta di delibera avente ad oggetto :

Surroga del consigliere EMANUELE CANI per dimissioni ai sensi dell’articolo 38 comma 8 Testo Unico Enti Locali e subentro del primo dei non eletti

Il presidente del consiglio ELIO SUNDAS legge in aula la lettera di dimissioni del consigliere CANI EMANUELE.

Nella lettera il consigliere comunica di aver deciso di rassegnare le proprie dimissioni vista la recente elezione a deputato.

Ringrazia il Presidente della Provincia e la Giunta, il Presidente del Consiglio e i consiglieri nonché il personale della Provincia con cui ha collaborato in questi anni. Augura buon lavoro al primo dei non eletti che subentrerà al mandato di consigliere provinciale.

Terminata la lettura della lettera e dell’allegata surroga, il Presidente comunica che, dal verbale elettorale risulta che il primo dei non eletti nella lista del consigliere dimissionario è ANTONIO FANNI di San Giovanni Suergiu.

Si procede pertanto alla convalida, ai sensi degli art.66 e ss del Testo Unico Locale, con la votazione dell’atto per alzata di mano.

L’esito della votazione è la seguente : UNANIMITA’

IL CONSIGLIO APPROVA

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Il Presidente del Consiglio chiede se è presente in aula il primo dei non eletti ANTONIO FANNI.

Vista la presenza del neo consigliere tra il pubblico, lo stesso viene invitato ad entrare e a sedersi in Consiglio per insediarsi.

Il neo consigliere ANTONIO FANNI entra in aula e prende la parola per ringraziare i colleghi della calorosa accoglienza.

Pur consapevole di subentrare in un momento di forte precarietà nel futuro delle province, si augura comunque di poter espletare il proprio mandato fino alla fine con i colleghi consiglieri continuando il lavoro svolto fino ad oggi incentivando progetti utili per lo sviluppo del territorio e il risanamento della forte crisi che lo attanaglia.

Chiede di intervenire Angelo Cremone per un breve quesito rivolto al Presidente della Giunta, ANGELO CREMONE

Riferisce che in questi giorni è apparsa una polemica riguardante il Consorzio di Portovesme di cui la Provincia è autorevole membro.

“ A Portoscuso, dice il consigliere, sono preoccupati perché nonostante lo Statuto vigente sia molto chiaro in merito ancora il Comune non ha un suo rappresentante in Consorzio ”

Chiede al Presidente di intervenire lui nella vicenda così come era stato fatto a suo tempo con l’allora Sindaco Adriano Puddu, per assicurare e garantire l’applicazione dello Statuto.

“ Portoscuso ha diritto ad avere questo riconoscimento per quello che ha dato con questo territorio “ SALVATORE CHERCHI

Condivide con quanto detto dal consigliere Cremone ovvero che il Comune di Portoscuso debba essere adeguatamente rappresentato in Consorzio.

Aggiunge però che lo stesso diritto, il Comune, lo aveva anche quando è stato commissariato , anche se in quel caso il Comune non è parso particolarmente interessato,

… “ un comune che è interessato al Consorzio per primo avrebbe dovuto fare il ricorso al Tar anche perché poi come si è visto il TAR ha letteralmente demolito quel commissariamento definendolo illegittimo.”

Ritiene che le battaglie si devono fare sempre e non solo in relazione ai quadri politici che si alternano.

Aggiunge che l’Assemblea è stata reintegrata 6 mesi fa, dopo che chi si è interessato veramente alla vicenda , ha combattuto ed è riuscito ad ottenere la sentenza a favore degli enti locali .

Premesso questo, precisa e conclude dicendo che è giusto che il Comune di Portoscuso abbia la sua rappresentanza all’interno del Consorzio ma è anche giusto che si dia il tempo politico a chi detiene quelle cariche e a chi per quelle cariche ha combattuto sempre di prendere le sue decisioni.

.. “ Non rispondo come è evidente del ruolo di altri comuni che vantano e che hanno difeso il loro diritto di stare dentro gli organi del Consorzio, detto questo confermo che il Comune di Portoscuso ha diritto a stare dentro gli organi del Consorzio pure lui …”

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“ …..Io cederei volentieri la mia rappresentanza all’interno del Consorzio, quella della Provincia, ma non posso entrare nel ruolo e nella disponibilità delle rappresentanze degli altri Comuni …”

ANGELO CREMONE

Replica che si dichiara soddisfatto della risposta ricevuta e ribadisce che la sua richiesta di intervento al presidente della Provincia sarebbe partita in ogni caso, anche se al posto di sindaco attuale ci fosse stato un avversario politico, perché ritiene che quello che conta, e, da cui non si possa prescindere, sia la presenza di un rappresentante del Comune all’interno del Consorzio, perché non è accettabile questa situazione e a prescindere dal comportamento del singolo quanto il fatto che quell’istituzione debba essere rappresentata.

Chiede di intervenire il consigliere GIOVANNI TOCCO

Non condivide che in un aula consiliare si faccia una querelle per delle nomine in un momento in cui stanno succedendo eventi ben più gravi di una mancata nomina o rappresentanza all’interno di un ente strumentale.

Ritiene che, piuttosto che sopprimere le province, dovrebbero abolire proprio enti obsoleti e inutili come appunto il Consorzio industriale.

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Il Presidente del Consiglio procede alla trattazione del secondo punto iscritto all’ordine del giorno :

Discussione e approvazione di un documento sulla situazione della Provincia alla luce dell’ulteriore proroga Lascia l’aula il consigliere ATTILIO STERA (19 P, 6 A ).

Interviene il Presidente della Provincia , SALVATORE CHERCHI

Il Presidente spiega che questo documento è nato in conferenza dei capigruppo ed è stato condiviso dalla netta maggioranza di questo Consiglio seppur con qualche distinguo.

È un documento che propone una riflessione su quel che sta accadendo in modo particolare nella nostra Provincia ma anche ad ampio raggio visto che coinvolge direttamente anche gli altri enti.

Contiene degli impegni molto vincolanti. Lo spunto per la riflessione è stata la proroga ottenuta di ulteriori 4 mesi nell’attività delle province istituite con legge regionale.

Riassume brevemente tutta la vicenda della soppressione delle province dall’esito del referendum alla prima leggina regionale che conteneva scadenze, diverse scadenze, di cui nessuna è stata rispettata, nemmeno l’ultima del 28 febbraio con l’abrogazione delle province sarde.

Non è stato definito nemmeno un nuovo ordine dell’assetto degli enti locali. Il consiglio regionale ha sostituito la data del 28 febbraio con quella del 30 giugno concedendo un ulteriore proroga. Da qui è partita la prima riflessione su cosa fare di fronte a questa ulteriore proroga.

La discussione in capigruppo è stata determinata dal forte rispetto reciproco che esiste tra i consiglieri e i diversi organi di questa Provincia.

Si è valutato che questa discussione dovesse essere condotta non solitariamente dal presidente o dalla giunta e neppure da una maggioranza o per iniziativa della minoranza. Questa discussione assembleare, diretta ad

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esaminare le questioni di fondo è qualcosa di molto importante nella caratterizzazione dell’essere di questo Consiglio.

Il Consiglio ha prodotto in questi anni decisioni utili e anche in questa circostanza si è voluto procedere in tal senso.

Spiega il primo riferimento di riflessione : la natura tra rappresentanti e rappresentati.

Qui si sostanzia il rapporto democratico che deve esistere tra la comunità e i suoi rappresentanti legittimati con il voto popolare ad assolvere obiettivi di benessere generale.

… Tutti noi ci siamo presentati alle elezioni per attuare un programma valutato e sottoposto agli elettori, utile nei suoi obiettivi al benessere cittadini amministrati.. e seppure ognuno abbia apportato il suo contributo personale arricchendo quel programma …

In questi mesi dopo il referendum, la capacità di lavoro della provincia, è stata colpita nella sua funzione essenziale di programmazione.

Se si cancella questo punto, la programmazione, allora governare il territorio diventa tutt’altra cosa. Siamo inibiti nella funzione di programmazione. Non siamo stati con le mani in mano e nel documento viene sottolineato cosa è stato fatto. Ma la politica delle proroghe vincola e impedisce la programmazione e il mettersi obiettivi di medio termine. In questi mesi abbiamo lavorato tutti insieme. Il pIano Sulcis è il lavoro di tanti ma innanzitutto il nostro lavoro come Provincia.

Ricorda anche i vari progetti per le politiche attive del lavoro per sottolineare che questa Provincia ha messo il lavoro al centro della sua programmazione.

I risultati ottenuti sono stati anche insperati, spiega il presidente della provincia, ma a fronte di questo, c’è anche da dire che non sarà questa Provincia il soggetto di attuazione del Piano Sulcis perché non potrà essere un soggetto istituzionale a gestire la sua realizzazione in conseguenza dell’arco temporale troppo breve che ha davanti.

Con la logica delle proroghe mensili non ci si può proporre ad assumere tale ruolo.

Aggiunge come secondo punto che Il bilancio di previsione è stato portato avanti consolidando lo sviluppo dei programmi che erano stati approvati in Consiglio : 50 milioni di programmi in essere più 22 milioni di parte corrente. Tutte le risorse sono state impegnate. Ci sono 700 mila euro di avanzo di amministrazione che rimane impegnabile.

.. “ Molte delle risorse sono state impegnate e contrattualizzate.

La Provincia ha anche approvato già il rendiconto consuntivo e il preventivo per il 2013. È un bilancio quello di previsione del 2013 che non può fare programmazione triennale perché c’è la scadenza.”

Ritiene che tutto ciò che sta accadendo abbia un unico responsabile : la Regione.

I danni provocati sono enormi, parte dei programmi che erano stati presentati agli elettori sono stati accantonati. Ad esempio le risorse della banca europea degli investimenti servivano per programmi di respiro adeguato e anche nel settore culturale, che non si limita all’erogazione di contributi, numerosi programmi di ampio respiro sono stati forzatamente accantonati in conseguenza della precarietà.

In conclusione questa situazione non è accettabile e non è seria nei confronti dei cittadini amministrati che hanno dato un mandato per attuare un programma che ora non può essere portato avanti.

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Inizialmente il Presidente dice che voleva mettere fine subito a questa situazione di stallo della Provincia.

Critica fortemente l’incapacità legislativa della Regione e l’ultima decisione dell’ulteriore proroga che è ridicola.

Aggiunge che la conferenza dei capigruppo ha detto, alla luce di questa situazione ,che, però , si è ancora in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale, quindi, prendere ora certe determinazioni potrebbe essere incoerente e incongruo con certe decisioni della Corte, quindi occorre attendere la pronuncia nel mese di Aprile così come è doveroso attendere ulteriori decisioni del Governo nazionale o regionale.

Conclude dicendo che o si producono nel corso di questo intervallo temporale dei fatti nuovi che eliminano l’instabilità istituzionale come ad esempio la sentenza della Corte costituzionale che rende vigore e forza alle province oppure si mette fine a tutto.

Legge il punto del documento dove si dice chiaramente che se la Regione non produrrà qualcosa di chiaro e definitivo al 30 giugno, allora, il Presidente della Provincia, la Giunta e il Consiglio si dimetteranno dal proprio incarico perché non vogliono assolutamente rendersi partecipi della politica del tirare a campare nel caso di una qualche decisione del consiglio regionale qualora lo stesso facesse una leggina con un ulteriore proroga.

Sottolinea che, un gesto del genere, le dimissioni al 30 giugno se non si prenderà una decisione forte e chiara sul futuro degli enti locali, è una forma di rispetto doverosa innanzitutto per chi ha eletto i consiglieri cioè i cittadini di questa Provincia e per rispetto nei confronti di loro stessi.

IGNAZIO LOCCI

Premette che Il gruppo del popolo delle libertà condivide l’abolizione delle province al di là dell’esito referendario.

In riferimento al documento illustrato oggi in aula condivide che sia giusto attendere la legge di riforma ma aggiunge anche che è già consapevole che in questi pochi mesi sarà difficile che si metta ordine dove regna il caos e l’incapacità dal tempo dei referendum.

Non vuole però sottrarsi inoltre dal voler dire rispetto a quello già detto dal Presidente che il problema di una regione irresponsabile che non sa o non vuole riordinare gli enti locali in Sardegna esiste è concreto cosi come a livello nazionale regna la confusione e l’incapacità.

Ritiene che non è una riforma della politica sufficiente, quella dell’abolizione delle province .

“ La politica deve essere più terrestre e frequentare le strade di periferia. Occorre ridurre le aziende sanitarie, eliminare o dimezzare i consorzi industriali e di bonifica, enti delle acque e gli enti strumentali della Regione sardegna.”

Ritiene che l’unica politica seria sia proprio venuta dagli enti locali e soprattutto in questa Provincia come con il piano di riordino del Territorio presentato e proposto allo Stato, la Provincia è stata l unica a presentarsi e programmare un iniziativa del genere.

Sulla decisione della Corte costituzionale pensa che non si produrrà alcun nuovo esito piuttosto un rinvio.

Preannuncia voto a favore del documento proposto dal Presidente Cherchi con la speranza che si prenda atto veramente di quello che vogliono i cittadini dalla politica

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MARCO BALDINO

Condivide in gran parte il documento, le province sono state penalizzate fortemente dopo il referendum perché sono stata lasciate in sospeso con pochissime risorse e incapaci di programmare per il lungo termine.

Nonostante tutto il Consiglio e la Giunta sono riusciti a garantire la funzionalità dell’Ente raggiungendo anche risultati insperati come l’Intesa con il Governo per l’attuazione del Piano Sulcis.

Non condivide le prospettive future indicate dal documento perché non ritiene che sia Il Consiglio a doversi dimettere e mettere conclusione subito al suo mandato ma che siano altri a dover prendere decisioni in merito in riferimento a un ulteriore prolungamento o meno.

.. “ Al consiglio spetta il dovere di rispettare la volontà degli elettori, ad altri spetta l’attuazione della volontà referendaria, pertanto direi di aspettare tali eventi prima di prendere decisioni affrettate.”

Lascia l’aula il consigliere ELIGIO TRONCI ( 18 P, 7 A ) ANGELO CREMONE

Si riferisce al documento, perché per gli altri enti strumentali è d’accordo nel ridurli o eliminarli, e vuole fare una serie di considerazioni importanti in merito :

Non condivide il documento perché, come ha detto anche in capigruppo, si sente preso in giro, perché sembra che questa sia l’unica Provincia a mettere le mani avanti dicendo che si chiude ora e subito, mentre rileva che manca un passaggio molto più importante:

“ Chiedo che prima di votare ci si riconfronti con i capigruppo, lo si possa rendere più propositivo ….

Propongo che, in questo documento ci sia qualcosa di più propositivo, che da domani Lei Signor Presidente con una commissione di consiglieri si impegni a raggiungerli comunque quegli obiettivi, non per chiudere una provincia perché anche a livello nazionale questo disegno del Governo Monti si è arenato perché occorre un disegno costituzionale di riassetto intero dei vari livelli dall’alto verso il basso. Si deve fare quell’atto.

Contesta nel documento il passaggio in cui si dice che si vuole attendere la pronuncia del 24 aprile della Corte costituzionale in merito al referendum abrogativo delle province :

“ …..È una trappola. Il 24 aprile ci sarà probabilmente un altro rinvio ma anche se fosse che i referendum non sono validi, cosa facciamo chiudiamo questa Provincia e le altre senza che ancora a livello regionale siano riusciti a stabilire chi farà che cosa ? senza riallocare le funzioni e le risorse ?...”

Vuole chiedere invece che da domani tutto il Consiglio, la Giunta e il suo Presidente lavorino insieme per obbligare la Regione ad ottemperare affinché le Province possano continuare a svolgere finché non ci sarà il vero riordino nella loro funzione principale, la programmazione.

“… Ma lei almeno sa che fine faranno i 180 dipendenti della Provincia? Lei mi ha risposto in capigruppo che non sono problemi suoi Presidente …

Fuori microfono inizia un dibattito tra il Presidente della Provincia e il consigliere ANGELO CREMONE

Il Presidente della Provincia sostiene che le affermazioni riferite dal consigliere CREMONE siano un falso perché nel documento illustrato oggi c’è il riferimento anche ai lavoratori della Provincia,quindi invita il consigliere a chiedere scusa per le sue affermazioni perché sono smentite dallo stesso documento.

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Continua l’intervento il consigliere ANGELO CREMONE

“ Certe battute io non le faccio tanto per farle e mi prendo la responsabilità di quel che dico, se Lei in quella riunione dei capigruppo intendeva dire, alla mia domanda con la sua risposta, che non era un compito nostro assumersi la responsabilità di come si gestivano i dipendenti questo lei lo doveva spiegare meglio perché invece così ha dichiarato …”

Interviene fuori microfono il Presidente della Provincia e rilegge attentamente il punto del documento in cui viene fatto espresso riferimento ai dipendenti della Provincia a dimostrazione che il Presidente ha incluso anche loro nel documento e nelle richieste di garanzia finali.

Continua l’intervento il consigliere ANGELO CREMONE

Riprende il suo intervento sottolineando che questa Provincia come le altre andranno chiuse ma secondo un disegno di legge costituzionale, non si possono chiudere le province cosi senza una programmazione sul chi farà che cosa.

Ricorda inoltre che questa Provincia non ha raggiunto un quorum negativo per la permanenza della Provincia quindi ne aveva riconosciuto la validità e la funzionalità

Preannuncia voto di astensione a meno che non si corregga il documento rendendolo più incisivo ovvero si obblighi la Regione a programmare la chiusura delle Province per le competenze proprie della legge 9/2006 e per gli obiettivi che si erano proposte tutte le province sarde nei loro mandati

ANTONIO VIGO

Condivide il documento e l’amarezza espressa dal Presidente della Provincia.

Non condivide invece pienamente l’intervento del consigliere Cremone perché proviene comunque da un partito che ha fatto dell’abolizione delle province un suo punto di programma fondamentale ma è anche piacevolmente stupito dall’inversione o dal cambio di opinione del consigliere su questa Provincia e sulla sua insistenza nel non chiudere tutto e subito perché dimostra ancora una volta come questa Provincia abbia lavorato bene fin dall’inizio.

Ritiene che comunque tutti i partiti a livello regionale si stanno rivelando incapaci di realizzare la volontà referendaria, penalizzando ulteriormente e avvilendo le province con queste ulteriori proroghe.

Pensa che in riferimento alla tanto attesa sentenza della Corte ad aprile in realtà non ci si debba fare più di tanto affidamento perché è più probabile che ci sia un rinvio. In questo contesto anche un ulteriore proroga della Regione dopo il 30 giugno sarebbe estremamente avvilente non avendo più strumenti a disposizione per programmare, investire e realizzare. A questo punto la posizione proposta dal presidente è interessante, le dimissioni di un Presidente della Provincia sarebbe comunque un segnale forte che magari potrà ridestare dalla sua incoscienza il governo regionale.

Ricorda che, senza la Provincia, i comuni del territorio non avranno più un livello intermedio di riferimento che si è rivelato un ottimo collaboratore in diverse occasioni e ricorda infatti l’ultimo finanziamento predisposto dalla Giunta proprio per il Comune di cui il consigliere è sindaco .

Auspica che quelle poche risorse che sono state investite e destinate ai piccoli Comuni dalla Provincia possano poi essere trasferite in questi mesi ai Comuni come promesso.

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Preannuncia voto favorevole al documento e alla proposta espressa dal presidente : occorre attendere la sentenza della Corte ma in ogni caso al 30 giugno valutare con un azione forte come riportare alle proprie responsabilità organizzative e programmatorie la stessa Regione.

ACHILLE ROMBI

Sostiene che , pur capendo le motivazioni espresse dal presidente e tutti i passaggi della vicenda dal referendum ad oggi, è palese più che mai la validità e la funzionalità delle Province come enti intermedi non solo per i cittadini ma soprattutto per i Comuni .

Ne ricorda la nascita nella Costituzione anche prima delle Regioni.

Condivide il fatto che debbano essere evitati gli sprechi ma non il fatto che si parta dal basso mentre consorzi e altri enti strumentali continuino a sopravvivere pagando invece il prezzo le province che si sono rivelate invece enti utili.

Ricorda, come già sottolineato dal consigliere CREMONE , che nella nostra Provincia, il quorum è stato raggiunto per i voti presi a Cagliari e nel Sassarese, non in questa Provincia dimostrando quindi che i nostri cittadini stavano riconoscendo l’importanza dell’Ente per il territorio.

Critica aspramente la Regione che non è stata in grado di rispettare nessuna delle scadenze previste nella legge post referendum.

In questo momento di sconforto per il territorio propone al Consiglio di avere un po’ di coraggio in più, occorre un vero riordino se si vuole rispettare la volontà referendaria, non come quello avvenuto nelle comunità montana che ci sono voluti cinque anni di commissariamento.

“ …….Quello che deve preoccupare è il vuoto amministrativo che si creerebbe con un commissario.

È anche vero che la Provincia non può programmare più niente neanche le risorse ultime vista l assenza di un bilancio regionale ………..”

Propone di attendere la pronuncia della Corte costituzionale e di fare in modo di portare avanti un azione politica

…… affinché la Regione rispetti la volontà dei cittadini senza ulteriori proroghe ma portandoli a organizzare il riordino delle competenze degli enti locali. Non merita il vuoto legislativo questa Provincia, quindi prima di andarcene noi si deve capire chi si occuperà dell’edilizia scolastica, delle strade e della Protezione civile.

MARCO CAU

Ribadisce che rispetta l’esito del referendum sulle province però è passato circa un anno da quando si sono svolti e non c’è nessuna traccia di riordino degli enti locali da parte della Regione.

C’è una totale confusione anche per la rivisitazione della legge elettorale quindi ci sono problemi anche per la riduzione dei consiglieri regionali, l’altro referendum ancora in sospeso. Il Parlamento ha approvato tale riduzione ma la regione Sardegna ancora non ha recepito questo provvedimento.

“ È chiaro che ci vogliono far morire di stenti come Provincia con queste ulteriori proroghe e stante la situazione è impossibile andare avanti così è anche vero che pure le altre province sono cosi tutte nella stessa barca.

Anche se questa Provincia dovesse sopravvivere, non sarà la panacea di tutti i mali, però sono preoccupato di lasciare questo territorio senza guida, perché di fatto rimarrà così senza guida.

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I comuni del nostro territorio, quando hanno problemi , come l’ occupazione ad esempio e altri si rivolgono proprio al presidente Cherchi che cerca sempre di battagliare per risolverli questi problemi. “

Propone di trasmettere il documento che oggi verrà votato ai 23 comuni di questa provincia, al Prefetto, ai presidi delle scuole superiori della Provincia e alle forze sociali.

EMANUELE MADEDDU

Ricorda, a difesa dell’intervento critico fatto dal consigliere CREMONE contro il Presidente della Provincia, che l’impegno del Presidente è stato incisivo e rilevante proprio per il settore LAVORO e fin dall’inizio del suo mandato.

“…. C’è una pratica quotidiana, consigliere Cremone, sia del Consiglio che della Giunta per difendere tutti i posti di lavoro del territorio compresi quei lavoratori che in Provincia a qualsiasi titolo, anche per la società in house, prestano la loro attività lavorativa. “

Ricorda i vari bandi di politiche del lavoro come altro esempio dell’impegno costante della ricerca e offerta di lavoro per il territorio fortemente in crisi

Ringrazia per la presenza fisica oggi in aula l’opposizione perché è esempio di forte responsabilità.

“ L’esito referendario ha sancito una posizione popolare comunque da rispettare, da allora, dovevano proporre una legge di riordino degli enti locali ma ad oggi non è stato proposto e approvato un bel niente. Oggi si scarica sulle province una responsabilità importante con una potenzialità molto limitata per operare e dall’altra le aspettative delle persone che non sono diminuite ma anzi aumentate a causa della crisi.

Abbiamo fatto quel che potevamo in questi mesi. L’intesa e il Piano sulcis ha avuto il suo maggior protagonista proprio la Provincia. Non ci sfugge che quando ci sono i problemi reali è alla Provincia che continuano ad andare a chiedere piuttosto che votare il movimento cinque stelle nei fatti come segno di protesta collettivo.

Rispetto a questa situazione occorre che ciascuno di noi si assuma le proprie responsabilità e chi deve dare risposta dia risposte. L’assessore regionale agli enti locali propone prima di portare le province a scadenza naturale ma poi in Consiglio si decide una cosa diametralmente opposta. Nel rimpasto della Giunta regionale di queste ore, tra i punti centrali c’è la chiusura immediata delle Province. Sui problemi seri invece ci prepariamo al 6° assessorato all’industria.

O la Provincia riesce a portare avanti il proprio programma elettorale fino alla scadenza oppure facendolo continuare ad esistere senza risorse.. la situazione diventa inaccettabile . ognuno si assuma le proprie responsabilità .. non è giusto diventare l’agnello sacrificale di una situazione complessiva che non si vuole affrontare e che è una riforma generale dell’assetto degli enti locali. Il Consiglio regionale se ne deve occupare in tempi brevi …. L’interesse da tutelare è complessivo ….. “

Preannuncia voto favorevole e disponibilità per chi ne avesse bisogno anche di un ulteriore confronto sospendendo cinque minuti e arrivando a una condivisione unanime del documento

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Chiude gli interventi SALVATORE CHERCHI PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

“ Non è dettato dallo sconforto né dall’amarezza questo documento, è un documento di responsabilità verso i cittadini. Non mettiamo in discussione l’esistenza o meno della Provincia ma si mette in discussione il modus operandi della Regione che fa andare avanti senza risorse e senza poter programmare una Provincia con proroghe mensili. Non parliamo tanto di Corte costituzionale quanto piuttosto l’oggetto di questa discussione è che come la Provincia soggetto democratico è confinato alla sopravvivenza a mensilità.”

“ Se venisse cancellato questo stato di precarietà , noi siamo pronti a continuare il nostro lavoro, ora esercitare le proprie funzioni in questa situazione è impossibile … stiamo chiedendo serietà alla Regione che si assuma le proprie responsabilità altrimenti noi non saremo disposti o complici o rassegnati o conniventi a continuare a svolgere il proprio dovere così perché la valutazione è diversa non stiamo precipitando le cose stiamo anticipando oggi una conclusione futura e cioè che tutto questo balletto deve finire entro il 30 giugno…se intervengono altre decisioni che riportano la provincia a stabilità non avremo remore a continuare a lavorare. “

ANGELO CREMONE

Ribadisce che vorrebbe aggiungere in quel documento l’impegno del Presidente e dei capigruppo per incontrare la Regione affinché si possa sollecitare quella programmazione necessaria sia per i dipendenti che per le competenze che a chiusura dovrebbero finire altrove, diversamente, preannuncia voto astensione in caso di non accoglimento della sua richiesta.

Terminati gli interventi si procede alla votazione del documento per alzata di mano, L’Esito della votazione è il seguente :

18 PRESENTI , 7 ASSENTI ( STERA, RUBIU, CORONGIU, TRONCI, CROBU,MASSA,PERSEU )

17 FAVOREVOLI

1 ASTENUTO ( ANGELO CREMONE )

IL CONSIGLIO APPROVA

Esauriti i punti iscritti all’ordine del giorno il Presidente del Consiglio dichiara chiusa la seduta alle ore 13.30

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CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE

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Il sottoscritto ______________________________ certifica che il presente verbale è stato posto in pubblicazione all’Albo della Provincia di Carbonia Iglesias per 15 giorni

dal ______________________________

lì________________________________

Il Funzionario incaricato

____________________________

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