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I lavori terminano alle ore 19, 15.

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Senato della Repubblica – 7327 – Camera dei Deputati

XVIII LEGISLATURA − DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI - DOC. XXIII, N. 13

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Potrebbe anzi istituirsi un ruolo amministrativo di personale civile e di supporto, che esiste già per le forze armate, che consenta l'impiego sul territorio del personale delle forze dell'ordine che oggi lavora negli uffici.

Le conclusioni di questa sessione sono nella direzione di pas- sare daUe parole

ai

fatti, e i fatti; per chi è impegnato in Parla- mento, sono quegli interventi nonnativi che tutti hanno reclamato come indilazionabili. (Applausi).

PRESIDENTE. La giovinezza matura del collega Mantovano conclude degnamente questa prima giornata. del nostro Convegno.

Quanto ··a1 problema dell'ergastolo, fondamentale per la nostra civiltà penale, ne riparleremo, onorevole Mantovano, alla Camera dei deputati. Intanto gli argomenti ostativi opposti non sono in effetti risolti dal testo del Senato. Questo non esclude che lo pos- sano essere presso la Camera dei deputati. E tuttavia l'ultima parola la voglio dire per ringraziare il nostro presidente Del Turco che mi sta convincendo, anche contro una mia diffidenza di prin- cipio per una certa «convegnistica», che le cose fatte bene, con sincerità di intenti e intelligente programmazione, come sta acca- dendo oggi, possono giovare al compito istituzionale della Com- missione. (Applausi).

I lavori terminano alle ore 19, 15.

XVIII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI DOC.XXIII N. 13 - TOMO XIV

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VENERDÌ, 27 NOVEMBRE 1998

I lavori hanno inizio alle ore 10,00.

Presidenza del deputato Carmelo Carrara,

componente della Commissione parlamentare antimafia

PRESIDENTE. Questa seconda giornata del Convegno sulla lotta alle mafie nel territorio ha come tema «Il ruolo degli enti locali in alcune realtà straniere».

Gli interventi svolti nella giornata di ieri hanno fortemente contrassegnato il carattere di globalizzazione del fenomeno crimi- nale ed hanno anche evidenziato la necessità di dare una risposta unitaria e, quindi, di delineare un'unica strategia nei confronti del dilagare dei fenomeni criminali non soltanto in Italia ma in diversi paesi del mondo. Le mafie senza frontiere hanno bisogno anche di antimafie senza frontiere.

Poiché è stato rilevato il fatto che la collaborazione malavi- tosa favorisce il crimine, dedichiamo la prima parte del Convegno di questa mattina al ruolo degli enti locali in alcune realtà stra- niere, sempre in materia di osservanza della legalità e delle con- dizioni di sicurezza che devono accompagnare lo sviluppo delle imprese e della società.

Abbfamo oggi la presenza ed avremo il contributo non solo dei sindaci italiani, ma anche cli .alcuni esponenti di enti locali stranieri, che sono l'onorevole avvocato Jean Marie Bockel, sin- daco di Mulhouse (Francia) e vice presidente del Forum europeo per la sicurezza urbana~ il dottor David Birch, commander of the Major Crime Unit of Merseyside (Gran Bretagna); il senatore av- vocato Jacques Peyrat, sindaco di Nizza e, infine, il dottor Car- mine Russo, dirigente FBI.

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Dai nostri ospiti _riceveremo sicuramente un utile contributo per affrontare non solo le problematiche della sicurezza urbana proprie degli amministratori nelle aree a rischio - quindi, sapremo come operano gli enti locali - ma anche quelle delle polizie locali federali in paesi stranieri, sempre nell'ottica dell'operatività in rete e del collegamento con le forze di polizia per frenare il fenomeno mafioso.

Do, quindi, la parola all'onorevole avvocato Jean Marie Boc- kel, sindaco di Mulhouse e vice presidente del Forum europeo per

la sicurezza urbana. ,

BOCKEL Jean Marie, sindaco di Mulhouse e vice presidente del Forum europeo per la sicurezza urbana. Signore e signori, svolgerò il mio intervento - come avete già annunciato - innanzi- tutto come sindaco di Mulhouse, città industriale che conta 300.000 abitanti, che si trova vicino alla Germania e alla Svizzera e che ha la caratteristica di avere nella sua popolazione, anche in rapporto alla sua evoluzione industriale, una rilevante comunità di stranieri (un'importante comunità turca e una_ dell'Africa setten- trionale) e in secondo luogo come vice presidente del Forum euro- peo per la sicurezza urbana.

Oggi, nella maggior parte delle città europee, come Mulhouse e Nizza (interverrà in seguito il senatore Peyrat, sindaco di Nizza, che parlerà della propria esperienza), la constatazione che in primo luogo facciamo è che la delinquenza, soprattutto quella mi- norile, è in rialzo costante, così come l'impunità dei delitti com- messi. Questo fatto comporta un rilevante problema per le nostre città. Si constata, d'altro canto, che quella che definirei politica sociale, politica di prevenzione, politica· occupazionale, che in Francia si chiama politica delle aree urbane, che deve concorrere a far cessare la delinquenza ed alla quale credo molto, oggi è messa in difficoltà, su alcuni territori dove si incontrano difficoltà, dal degrado dei comportamenti, dalla destrutturazione di un certo numero di giovani e dalla deresponsabilizzazione dei genitori e delle famiglie. Oggi assistiamo ad una richiesta di sicurezza anche nelle scuole, nei trasporti pubblici, in campo sociale e in seno alle comunità, comprese quelle degli immigrati. Quella che si chiama

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microcriminalità - del resto ci riporta all'argomento oggi in esame - è il terreno ideale per lo sviluppo del crimine, dei traffici e della

grande delinquenza.

A fronte di queste constatazioni i sindaci, che in particolare si ritrovano in seno al Forum e che lavorano e riflettono insiéme, ri- tengono sempre di più che la sicurezza oggi debba essere assicu- rata nel quotidiano e debba avere il carattere della coproduzione.

Di fronte ai limiti della sola azione della polizia o dei giudici ri- spetto a questi problemi, la risposta è spesso inefficace, perché i mezii di polizia sono a volte focalizzati su questioni più gravi.

Ebbene, 'di fronte a tali limiti della risposta è nato il concetto di coalizione locale per la sicurezza urbana, che muove i passi dal- l'idea sempre più accettata che ogni reato commesso merita una sanzione adeguata (si tratta del concetto britannico di «zero tolle- ranza»). Esso parte dall'idea che la sicurezza riguarda tutti e del resto il sindaco, quali che siano i suoi reali poteri nei vari paesi, si trova sempre in prima linea di fronte ai suoi cqncittadini. Que- sta coalizione locale riuni.sce la polizia, la giustizia, il sindaco, i servizi e i trasporti pubblici, le scuole, la casa, i centri sociali, le associazioni, i cittadini e le famiglie.

Il concetto di contratto locale di sicurezza è nato in Francia e quello che ho sottoscritto sei mesi fa consiste innanzitutto nella definizione di un territorio pertinente (che può riguardare più da vicino un quartiere o un settore particolarmente sensibile) e nella costituzione di quelli che si chiamano gruppi locali di prevenzione della delinquenza (individuo per individuo, tutti insieme per dare risposte concrete e durature a questo problema).

Successivamente vi è - probabilmente è la cosa più difficile - la diagnosi della situazione del territorio. Se non vi è un rileva- mento comune della realtà dei problemi, non può esservi una de- finizione comune delle priorità e della natura ·delle risposte da dare. Tuttavia, occorre che questa_ diagnosi comune sia realizzata dai vari partner (prima citati), che hanno evidentemente propri vincoli e priorità, e riguardi la natura della delinquenza, del van- dalismo, del racket e via dicendo. Naturalmente, partendo da que- sta diagnosi, si coopera nel rispetto delle competenze di ognuno e ciò richiede una responsabilizzazione degli abitanti, dei quali

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vanno ascoltate le richieste, e una valutazione delle misure alter- native al carcere: oggi molto spesso non esistono misure alterna- ti ve al carcere in materia di microdelinquenza, perché non c'è tempo, perché vi sono troppi dossier; questa situazione, rispetto alla considerazione che tutto merita una sanzione, non è accetta- bile e ciò ha conseguenze molto drammatiche.

A partire da questo si cerca sempre più di creare un efficace sistema di prevenzione, organizzato intorno all'idea di riparazione e di maggior considerazione della vittima, che molto spesso viene dimenticata. Si tratta cioè di mettere la vittima e l'attore uno di fronte all'altro, attraverso un mediatore, con l'obiettivo natural- mente di riparare al danno. Grazie a .questa mediazione, che può essere una misura alternativa al giudizio o ad esso posteriore (penso in alcuni casi a misure riparatrici), si può raggiungere un obiettivo molto importante: una maggior rapidità della· rispost~

sia per la vittima sia per il delinquente minore. Che cosa significa per un minorenne avere una risposta giudiziaria sei mesi . o un anno dopo i fatti accaduti? Rapidità ed anche accettazione dalle due parti; il mezzo concreto per attuare questa prevenzione e ripa- razione è il moltiplicarsi di quelli che si chiamano in Francia (esi- stono, però, anche in numerosi paesi europei) i casi di giustizia e di diritto: il sostegno da parte degli enti locali, dei municipi nei propri servizi, di misure riparatorie attraverso l'affidamento di vari lavori ·di interesse generale e - se possibile - di collegamento, nei casi di degradazione e vandalismo, con la popolazione. È un'i- dea, che si manifesta sempre più fortemente in vari paesi (come Francia, Inghilterra e Italia), di resp(?nsabilizzazione dei genitori anche attraverso il dialogo, in modo da farli riappropriare del loro senso di autorità.

Questa filosofia generale è molto importante in Francia. Dal- 1' idea di tutela· del minore dalla società si passa a un'idea, che non è contraddittoria ma complementare, di tutela della societ~. In seno alla. società spesso sono gli elementi più deboli a trovarsi di fronte a comportamenti degradati e ciò evidenzia la necessità di rafforzare la risposta della comunità, qualunque essa sia, sul proprio territorio, con l'idea di ,generare un controllo sociale infor- male come esisteva una volta.

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Oggi si rileva il ritorno dei portieri, cioè dei cosiddetti corri- spondenti notturni che sono volontari, non solo per il vicinato ma anche per i giardini e gli altri servizi pubblici; tutto questo ri-' chiede un rafforzamento della loro presenza sul territorio accanto alla polizia. Si parla dei nuovi mestieri, del deficit di sicurezza, di agenti di sicurezza di polizia, di impieghi giovanili nei trasporti pubblici e di moltiplicarsi di guardiani negli spazi e- servizi pubblici.

A conclusione di questa mia testimonianza voglio dire che l'idea di coalizione .locale, il controllo della sicurezza e l'idea di coproduzione di sicurezza è molto forte e poco alla volta può prendere spazio nel territorio con una capacità di valutazione dei risultati abbastanza spettacolare sulla piccola delinquenza e, quindi, sul crinùne in generale. Questo sistema, accompagnato da una efficace preparazione, organizzato in associazioni e con in- terventi nelle scuole, nel settore economico, ha senso solo se oggi si provvede a creare la polizia di quartiere. Poco a poco in Francia - e non solo in Francia - questa polizia di quartiere sta comin- ciando ad esistere. Nei territori dove l'ordine non è rispettato pie- namente - ciò è estremamente grave - si fa strada l'idea di polizia di quartiere, che potrebbe significare il commissariato di quartiere, o la polizia a livello di isolati, ormai scomparsa.

In alcuni paesi d'Europa possiamo osservare la presenza del poliziotto in modo permanente sullo stesso territorio, il suo rico- noscimento da parte della sua gerarchia e l'accettazione da parte della maggioranza degli abitanti. Ciò è importante, perché in al-

cuni territori oggi le persone non forniscono più testimonianze, dando prova dell'esistenza di un certo fatalismo. Penso che con il degrado della situazione nella quale ci troviamo, che proseguirà ancora per un certo tempo, le cose potranno cambiare e riscontro sempre maggiori segni anche nelle comunità degli immigrati pre- senti nel mio comune, che sono numerosi ed importanti, con feno- meni qua e là di mafia.

A causa di questi fenomeni vi è sempre più un senso di scon- tentezza e anche di distanza. Le perso!le sono mature, e noi vo- gliamo fare in modo che si crei un clima di fiducia per accettare e sostenere la polizia di quartiere.' È anche importante che si dif-

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fonda i] sentimento che questa polizia è presente, identificabile, ri- conosciuta nella sua gerarchia, e che ha i mezzi tecnici e scienti- fici per poter agire sul territorio, soprattutto contro il. traffico di droga,

è

per poter raccogliere informazioni. È questa la maglia de- bole, e vi sono paesi più avanti rispetto ad altri. Per noi il ritorno della polizia di _ quartiere, che possa riconquistare il territorio con il lavoro sociale, è diventata una priorità. Il lavoro di inserimento potrà avere luogo con convinzioni corrette. Questo presuppone un grande dibattito che oggi è in corso in Francia: lo dico anche come parlamentare.

Esistono

territori in cui la polizia e la gendarmeria sono pre- senti in modo soddisfacente; i prç>blemi più gravi sono altrove, in territori nei quali questa polizia di quartiere è praticamente scom- parsa. lmrriaginate il dibattito che attualmente c'è in Parlamento su questa questione: ognuno, intervenendo su tale problema, vuole difendere il proprio commissariato e la propria gendarmeria; è le- gittimo, ma "chiaramente non facilita il compito del Governo.

Ciò richiede naturalmente anche un buon coordinamento e il rafforzamento del potere locale.

In

alcuni paesi europei, ad esem- pio, il sindaco ha un ruolo molto importante; anche in Francia ha un ruolo importante, ma non in materia di polizia. La scorsa set- timana si è svolto il congresso dei sindaci di Francia; si pone il problema del rafforzamento laddove ci sono dei vuoti da parte dello Stato.

In sostanza, tutte queste misure non sono certo sufficienti, ma sono necessarie perché non vi è sicurezza senza legame sociale.

Ma se questo è vero, è altrettanto vero che non vi può essei-e le- game sociale e democrazia vivente senza sicurezza. (Applausi).

PRESIDENTE. Ringrazio l'onorevole Bockel per il suo inter- vento nel quale si è sottolineato ancora una volta la necessità di avere organismi a li vello locale in materia di sicurezza; noi abbiamo il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Natu- ralmente una innovazione rilevante sarebbe un contratto sociale per costituire una polizia ]ocale per la sicurezza che potrebbe recuperare aree del territorio.

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Cedo ora la parola al dottor David Birch, comandante del11u- nità contro il crimine del Merseyside, regione che raggruppa una ventina di comuni, fra i quali la città di Liverpool.

BIRCH David, commander of the Major Crime Unit of Mer- seyside. Signor Presidente, illustre generale Siracusa, gentili ospiti, vi sono grato per l'opportunità che mi avete offerto di rivolgermi a questo uditorio. Come diceva il Presidente, sono membro di que- sto organismo della polizia del Merseyside e sono comandante dell'unità grandi crimini che si occupa della lotta contro la crimi- nalità organizzata. La nostra criminalità organizzata - devo sotto- linearlo - non è come la mafia, e siamo grati agli italiani per non aver esportato finora la mafia nel Regno Unito.

Sono oggi in rappresentanza della Presidente dell'autorità di polizia del Merseyside che si rammarica di non essere qui con voi.

L'argomento della mia breve comunicazione sarà il ruolo delle autorità locali nella collaborazione con la polizia per garan- tire che quest'ultima risponda alle necessità della popolazione. La mia città, Liverpool, si trova nel cuore del Merseyside. In Inghil- terra e in Galles ci sono 43 Corpi di polizia, che hanno strutture, finanziamenti e controlli simili a quelli della polizia del Mersey- side. Quindi, ciò che vale per la polizia del Merseyside, è valido anche per il resto della Gran Bretagna.

Il Merseyside è una grande area metropolitana simile a quella di Napoli e descriverò oggi la struttura che ha la responsabilità di garantire che la polizia faccia ciò che la comunità vuole; la polizia

è

responsabile delle proprie azioni.

Vorrei innanzitutto parlarvi dell'area del Merseyside per aiu- tarvi a capire quello che dirò nel mio intervento. Negli ultimi anni quest'area ha registrato dei tassi molto alti di disoccupazione, ma oggi riusciamo con successo ad attrarre società ad alta tecn~logia e di altri settori industriali; abbiamo una manodopera delicata ed efficiente che continua ad attrarre investimenti dall'esterno dell' a- rea. Una società indipendente di valutazione ha osservato che i la- voratori del Merseyside sono per il dodici per cento più produttivi della media nazionale. Chiaramente un aumento di fiducia porta anche a miglioramenti nell'economia come è stato detto ieri in

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questa sede. C'è una eccellente infrastruttura di trasporti che è in grado di rispondere sia alle necessità commerciali e imprendito- riali che alle esigenze dei singoli. Nella regione è altresì presente una eccellente rete autostradale; il porto di Liverpool, che negli ultimi dieci anni ha contato moltissimi dipendenti, oggi movi- menta oltre 33 milioni di tonnellate di cargo all'anno, cioè molto più che in qualsiasi altro momento della propria storia, eppure solo pochi lavoratori operano in questo porto. L'aeroporto di Li- verpool è in espansione e alla fine del 1998 avremo movimentato oltre 700.000 passeggeri. La rete metropolitana è, nel Regno Unito, seconda per dimensioni soltanto a Londra, ovviamente, e fornisce un eccellente struttura di trasporto a tutta la regione ed è ben collegata con la rete nazionale.

Sebbene la disoccupazione si sia ridotta negli ultimi mesi, la regione continua a soffrire di un tasso di disoccupazione superiore ai livelli nazionali più o meno del 5 per cento. Il Merseyside at- tualmente beneficia dei finanziamenti comunitari essendo un'area ricompresa nell'obiettivo 1.

La regione ha una fiorente industria dell'arte e della cultura che, insieme all'industria turistica, conta circa 40.000 addetti e at- trae circa 25 milioni di turisti all'anno. Il settore dei servizi sta nettamente sostituendo l'industria pesante degli anni Sessanta.

Le tre università sono fra le più grandi e le più popolari del Regno Unito e contano circa 40.000 studenti nelle varie facoltà. La popo- lazione del Merseyside è di circa un milione e mezzo di persone;

è una popolazione in via di invecchiamento, perché molti dei no- stri giovani si sono trasferiti altrove per cercare lavoro.

Tradizionalmente si tratta di un'area di grande criminalità, che ha un rapporto diretto con l'alto tasso di disoccupazione, ma recentemente la criminalità si è molto ridotta; il tasso di crimi- nalità è sceso del 10 per cento nel 1997. Questo obiettivo è stato in parte raggiunto grazie ad una stretta collaborazione con i Ser- vizi di informazione e concentrandoci sui criminali più attivi.

L'arresto dei criminali è aumentato del 3 per cento; stiamo lavo- rando per spezzare il circolo vizioso criminalità-disoccupazione, e trasformarlo in circolo virtuoso lavoro-riduzione del crimine, con miglioramento dell'economia.

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Vorrei ora descrivervi come è strutturata la nostra polizia. La polizia in Gran Bretagna è governata con un sistema tripartito. In questo assetto la responsabilità dell'attività di polizia è condivisa fra il Governo centrale, il Capo deJla polizia e l'autorità locale di polizia. Questo è un sistema che fornisce pesi e contrappesi volti ad evitare che un singolo organo abbia un controllo illimitato sulla polizia. Il Governo centrale copre l' 85 per cento del bilancio della polizia e ha varie competenze, in primo luogo stabilisce gli obiet- tivi nazionali di polizia, per quanto riguarda la lotta alla

crimina-

lità, quindi l'attivit~ di prevenzione, di investigazione, d.i rileva- zione dei crimini e di riduzione della criminalità stessa. In secondo luogo, per quanto riguarda i servizi di polizia della comu- nità, opera costruendo un miglior rapporto con i cittadini e con al- tri enti per migliorare la qualità della vita locale. Proprio ieri in questa sede è stato accennato alla necessità di essere liberi dalla criminalità e dalla paura. Sempre al Governo centrale compete la gestione di richieste di intervento, la gestione del traffico e la rassicurazione della cittadinanza con · la promozio;1e di un am- biente più sicuro.

Il Governo centrale promuove anche · t' efficienza e l'efficacia della polizia prevenendo e riducendo i crimini violenti, i furti, af- frontando il problema della droga che nel Regno Unito è il pro- blema più importante, e migliorando la nostra risposta alle richie- ste di emergenza. Fornisce diretti ve di comportamento ai servizi di polizia, ispezionando i corsi di polizia e valutandone le attività in tutto il Regno Unito, attività, queste, che sono prodromiche alla emanazione di direttive di comportamento.

Gli ispettori del Governo centrale esaminano regolarmente l'operato dei corpi di polizia per garantire che rispondano a deter- minati standard e per avere conferma che siano perseguiti gli obiettivi dettati dal Governo centrale. Gli ispettori presentano poi le loro relazioni al Governo centrale.

L'autorità di polizia fornisce il 15 per cento del bilancio della polizia stessa e ha i seguenti compiti: approvazione del bilancio, le cui spese vengono coperte con tasse locali; detenninazione de- gli obiettivi locali della polizia, elaborati di concerto con l'autorità nazionale, determinazione deg1i obiettivi specifici volti al raggiun-

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gimento degli obiettivi più generali di polizia; pubblicazione di un piano di polizia con una relazione annuale; infine nomina del Capo deJla polizia e del Vice capo della polizia. L ' autorità di po- lizia si riunisce ogni mese e convoca regolarmente i vertici della polizia locale per rendere conto dei vari interventi della polizia nel paese.

Queste riunioni sono aperte ai cittadini, alla stampa e ai mezzi di inform_azi(?ne. L'autorità di polizia è composta da 17 componenti; per la precisione ci sono 9 consiglieri politici (che si candidano all'elezione per l'autorità di polizia e vengono eletti dai 5 consigli circoscrizionali del Merseyside ), 3 giudici delle ma- gistrate 's courts, ossia di tribunali che corrispondono alle preture it_aliane, ed infine 5 componenti indipendenti, che sono espres- sione dei consiglieri e dei giudici, cioè degli altri 12 componenti dell'autorità, scelti fra i membri della comunità locale ·cti concerto con il Ministro dell'interno che rappresenta il Governo centrale.

Il Capo della polizia (Chief Constable) ha diverse compe- tenze; innanzi tutto dirige e controlla la forza di polizia, che conta attualmente 4.600 poliziotti e 2.000 dipendenti civili; la maggior parte di queste persone dipende dai comandanti locali di polizia, che dispongono di un proprio staff e di un proprio budget e sono responsabili delle attività locali di polizia cui sono preposti.

Il Capo della polizia prepara inoltre la bozza del piano di po- lizia, che viene rimessa a11 'esame dell'autorità di polizia, e cura la pubblicazione di una relazione annuale che viene inviata sia al Governo centrale sia all'autorità di polizia, innanzi ai quali il Chief Constable è responsabile. Questi ha inoltre la competenza di mantenersi nei limiti prefissati di spesa; il bilancio della polizia del Merseyside è di circa 243 milioni di sterline.

È pacificamente riconosciuto che la polizia deve stringere rapporti di collaborazione con altri enti; infatti la polizia del Mer- seyside ha collaborato con l'autorità di polizia e con gruppi locali della comunità per elaborare un codice di comportamento. Tale codice contiene una promessa che vincola la polizia: delinea in- fatti i livelli di servizio che devono essere assicurati alla comunità, stabilisce la risposta che deve essere fornita alle emergenze e de- finisce le forme della sorveglianza dei testimoni e delle vittime

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della criminalità; il codice contiene anche norme relative alle per- sone sotto custodia, agli automobilisti ed alle famiglie delle vit- time. Le copie di questa sorta di «contratto sociale»· sono disponi- bili per tutti i cittadini e vengono affisse nei commissariati.

Se ùn cittadino ritiene che la polizia della regione del Mer- seyside non abbia rispettato i parametri prefissati, o viceversa pensa di aver ricevuto un buon servizio, può riferire le proprie opinioni rivolgendosi a qualsiasi stazione di polizia, recandosi al commissariato, telefonando o inviandole per scritto e queste ver- ranno poi trasmesse ai dirigenti direttamente interessati.

I poliziotti del Merseyside hanno fatto una promessa alla -co- munità, in sostanza hanno detto: «Il nostro compito è quello di rendere il Merseyside più sicuro e raggiungeremo questo obiettivo proteggendo ed aiutando la comunità; lavoreremo con dedizione, onestà, trasparenza ed integrità per creare un ambiente più sicuro.

Voi siete i nostri clienti, forniremo un servizio all'altezza delle vostre esigenze e ci consulteremo regolarmente con voi per garan- tire il rispetto delle vostre necessità».

Questo impegno è stato assunto da ogni singolo poliziotto del Merseyside e l'autorità di polizia controlla che venga rispettato.

Riteniamo che la via del successo sia quella di dare alla parte sana della popolazione ciò di cui ha bisogno; il consenso della co- munità è quindi considerato un aspetto importante per il funziona- mento della polizia del Regno Unito.

Tale consenso si consegue con una serie di strumenti: in primo luogo · con la concertazione, quindi conducendo inchieste fra la cittadinanza e definendo di conseguenza le priorità dell'at- tività di polizia. In secondo luogo teniamo regolarmente dei forum con la comunità, durante i quali i cittadini possono intervenire per parlare e per porre domande ai funzionari della polizia locale ed ai componenti dell'autorità di polizia.

Un terzo s~mento è rappresentato da collaborazioni di vario tipo, come, ad esempio, i programmi di vigilanza dei quartieri con i quali la polizia aiuta gli abitanti di singoli quartieri a costituire gruppi di autodifesa per proteggere case e proprietà: attualmente nel Merseyside, su una popolazione di un milione e mezzo di abi- tanti, esistono 3.500 gruppi di vigilanza di quartiere, che proteg-

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gono 375.000 case; esistono inoltre programmi di vigilanza per le scuole, per le fabbriche, per le chiese e per tante altre realtà simili.

Assegnando alla stessa comunità parte della responsabilità della propria sicurezza la polizia incoraggia i cittadini a farsi di- rettamente carico dei problemi locali, il che aumenta l'orgoglio

ClVlCO.

Un quarto strumento utile per garantire il consenso della co- munità è che

il

Capo della polizia è responsabile davanti ali' auto- rità di polizia, che è composta in parte - come ho illustrato - da politici eletti a livello locale.

Infine, vengono utilizzati singoli cittadini che volontaria- mente agiscono come poliziotti non retribuiti; li chiamiamo special constables, poliziotti speciali, ed attualmente ne esistono circa 500.

La polizia del Merseyside recluta attualmente il 3 per cento di coloro che aspirano a fare parte della polizia vera e propria ed il 15 per cento dei candidati che vogliono diventare poliziotti speciali: non mancano quindi le persone che vogliono contribuire alla lotta contro la criminalità.

La polizia della Gran Bretagna, dunque, deve rispondere delle proprie attività sia al Governo ~entrale sia al Governo locale e ciò rassicura la comunità. Le strutture che ho descritto, infatti, garantiscono che la polizia non vada fuori controllo.

In ogni corpo di polizia vi sono, inoltre, unità speciali per la lotta alla criminalità organizzata ed al terrorismo; questi poliziotti ricevono un addestramento speciale e di loro è responsabile il Capo della polizia, che a sua volta risponde di fronte ai compo- nenti dell'autorità di polizia.

Poiché si garantisce che i politici eletti localmente abbiano il controllo dell'autorità di polizia, in Gran Bretagna possiamo es- sere certi che le attività di polizia poste in essere sono quelle che la popolazione vuole e che sono svolte con il suo ~onsenso.

Vi ringrazio nuovamente per avermi offerto l'opportunità di intervenire; finora il Convegno è stato molto interessante e mi ha fornito informazioni utilissime. (Applausi).

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PRESIDENTE. Ringrazio il dottor Birch che ci ha fornito un quadro generale su come nella regione del Merseyside si riescano a far lavorare insieme strutture molecolari: come abbiamo saputo, coesistono infatti ben 43 corpi di polizia.

Si tratta di un modello difficilmente omologabile in Italia, dove esistono strutture centralizzate per ogni settore: per i pro- grammi, per le attività di po1izia, per il sistema di protezione, per i collaboratori di giustizia ed anche per il ristoro delle vittime dei reati. Il messaggio principale che mister Birch ha lanciato è che la polizia deve collaborare con le autorità locali, che sono si- curamente le più vicine ai cittadini e rappresentano i sensori prin·

cipali delle istanze e delle problematiche sociali che provengono sia dalle zone limitate, come i quartieri, sia dalle aree metropo- li tane.

Lascio ora la parola al senatore avvocato Jacques Peyrat, sin- daco di Nizza.

PEYRAT Jacques, sindaco di Nizza. Signor Presidente, signore e signori, la mia partecipazione al vostro Convegno è per me motivo di onore. L'onore consiste, evidentemente, nell'es- sere stato invitato in questa sede per dibattere di un fenomeno nato ufficialmente verso la metà dello scorso secolo, che ha con- tinuato a svilupparsi, che è superiore e diverso dal banditismo tra- dizionale e che si è inserito in tutti gli aspetti della vita della società e non finisce di sorprenderci.

Nizza somigha a Napoli, anche se forse in piccolo: ha ugual- mente un porto, un aeroporto internazionale e problemi simili a quelli della città che ci ospita. Come Napoli, Nizza è una città in- ternazionale e quindi è più sensibile ai fenomeni di mondializza- zione che hanno drasticamente modificato il problema della crimi- nalità, che è progressivamente divenuta più transnazionale grazie a carenze e mancanze della legislazione dei nostri due paesi, che solo ora stanno scomparendo.

I prodotti · della criminalità organizzata rappresentano una parte importante dell'economia mondiale, pari, secondo stime at- tendibili, a circa il 2 per cento del prodotto interno lordo, ossia all'equivalente di 500 miliardi di dollari, una cifra enorme. Questa

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mondializzazione favorisce evidentemente lo sviluppo della crimi- nalità organizzata, attraverso la domanda e l'offerta di prodotti il- legali che vengono scambiati in un mercato agevolato dal sistema Internet.

Nizza è la quinta città francese in termini di sviluppo demo- grafico e non è la prima in fatto di criminalità.

Di fatto, dal 1980 la Francia sembra essere diventata terreno fertile per le attività criminali, forse è un rifugio piuttosto che una testa di ponte.

Gli esperti distinguono tre livelli nell'industria mafiosa: il primo è quello caratterizzato dalla violenza, il secondo è quello del riciclaggio del denaro sporco che costituisce i profitti illeciti ed il terzo è rappresentato dagli investimenti dei capitali riciclati in attività legali. Quest'ultimo stadio può essere raggiunto solo con la concordanza tra un'organizzazione criminale di alto livellQ ed una base etnica omogenea, che permette un radicamento forte a livello socioculturale; tale concordanza è favorita da un contesto economico e sociale difficile.

Le stesse cause danno luogo agli stessi effetti: l'instabilità politica e sociale, la povertà, le disuguaglianze create da un'eco- nomia in pieno cambiamento e l'arrivo massiccio in Europa occi- dentale, in Francia, in Italia e in Germania, di immigrati prove- nienti da paesi in crisi ( che vogliono far coincidere i loro sogni di un nuovo Eldorado con le realtà che scoprono quando final- mente giungono nei nostri paesi) costituiscono il terreno che favo- risce l'emergere della mafia.

La gioventù che consuma droga e ne diviene dipendente, così come un'altra gioventù avida di ricchezza facile, in un terreno di valori scomparsi, sono i fenomeni che generano la presenza della criminalità.

Un rapporto parlamentare francese si concludeva con queste parole: «La Francia non è a riparo dalla mafia; la mafia è come il terrorismo di qualche anno fa: se non la si prende sul serio fin dall'inizio c'è il rischio di svegliarsi con un mostro fuori controllo».

In effetti, la repressione svolta contro la mafia, ad esempio negli Stati Uniti d'America, ed il bisogno di espansione, legato

XVIII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI DOC.XXIII N. 13 - TOMO XIV

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allo sviluppo degli scambi ed alla mondializzazione dell' econo- mia, hanno portato un'estensione della mafia e la Francia e Nizza non sono state risparmiate.

La mafia non si è stabilita fortemente nel nostro territorio, ma si serve come via di comunicazione di questa base mediterranea, che comprende l'insieme della Costa Azzurra ed anche basi più nascoste; con il rapporto di cui ho fatto cenno in pratica si è con- statato (in particolare dalla presenza del riciclaggio di denaro sporco, che è la fase più sviluppata del crimine, in Francia come dappertutto) che la mafia proveniente dai paesi dell'Est co- mincia a manifestarsi nel nostro Paese.

I Servizi di sicurezza . francesi temono, tenuto conto delle somme investite, una presenza sempre più forte della mafia russa sul nostro territorio. Gli investimenti riguardano il settore immobi- liare, l'industria alberghiera, le agenzie di viaggio e certamente il mercato della pornografia. È quindi un fenomeno interamente le- gato all'ondata migratoria che sta sommergendo il nostro Paese.

Dalla fine dell'impero francese, dalla fine della guerra di Algeria questa ondata ha facilitato zone di non diritto, laddove i. delin- quenti hanno creato una economia parallela nascosta, fondata sul traffico della droga, fortemente ancorata alle porte delle grandi città e che, evidentemente, è collusa con le operazioni mafiose.

E così tutte le mafie sembrano aver preso la Francia come bersa- glio, principalmente la Costa Azzurra. La Costa Azzurra infatti vive, come del resto la Francia e l'Italia, del turis~o che comporta in Francia, in Costa A~zurra, l'apertura di casino che sono fonti di profitto considerevole. In Francia ci sono 45 milioni di giocatori i~ 153 casino, e una cifra globale di 6 miliardi di franchi di pro- fitti. Quindi abbiamo dovuto preoccuparci di questi casino ed ab- biamo attuato una legislazione specifica. Il sindaco di Mentone ha fatto in modo che nessuno dal vostro Paese possa stabilirsi da noi senza essere portatore di un certificato antimafia, che viene rila- sciato dall'equivalente del prefetto nel vostro Paese.

~rtroppo abbiamo registrato un certo numero di arresti di .mafiosi conosciuti. Nel 1986 si .trattò di Antonio Calderone; che il giudice Falcone aveva interrogato a Nizza; nell'87 si trattò di Pasquale Pergola, membro di una mafia molto vicina quella ita-

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