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Come inviare il certificato di malattia all Inps

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Come inviare il certificato di malattia all’Inps

Autore: Noemi Secci | 22/11/2020

Certificazione del medico curante, della guardia medica o dell’ospedale:

quali dati devono essere indicati, come può avvenire la trasmissione.

Se il lavoratore si ammala, cioè se si verifica una patologia che gli impedisce di svolgere l’attività lavorativa, per potersi assentare deve farsi rilasciare un’apposita

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certificazione sanitaria.

La certificazione di malattia è solitamente rilasciata dal medico curante, ma può essere rilasciata, in caso di sua assenza, dalla guardia medica o dal medico di continuità assistenziale. In caso di ricovero o di accesso al pronto soccorso, la certificazione è rilasciata dall’ospedale.

Il certificato medico deve essere inviato all’Inps, in quanto è l’istituto, nella maggior parte dei casi, a retribuire il lavoratore durante le assenze per malattia.

Ma come inviare il certificato di malattia all’Inps? Il certificato non deve essere inviato dal lavoratore, ma direttamente dal medico o dal personale sanitario, in via telematica. Solo in casi specifici, la certificazione può essere inviata in forma cartacea.

I dati indicati nel certificato sono particolarmente importanti, in quanto determinano l’obbligo, o l’esonero, dagli accertamenti sanitari dell’Inps, cioè dalla visita fiscale. Inoltre, nella certificazione sono indicati i giorni di cure assegnati dal medico e ulteriori dati fondamentali ai fini del corretto svolgimento della visita fiscale.

Facciamo dunque il punto della situazione sul certificato di malattia e sull’invio all’Inps.

Entro quando deve essere trasmesso il certificato di malattia?

Il medico curante, nel caso in cui riscontri che l’interessato sia temporaneamente impossibilitato a lavorare a causa della sua patologia, deve redigere il certificato di malattia e trasmetterlo all’Inps in via telematica, immediatamente o al più tardi nella giornata successiva, in caso di visita presso il domicilio del lavoratore.

Il medico libero professionista può emettere il certificato di malattia?

Anche il medico libero professionista, a cui è possibile rivolgersi nei casi previsti dalla legge o dal contratto di lavoro, può rilasciare il certificato di malattia

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telematico, in quanto dispone delle credenziali di accesso al servizio.

Il certificato di malattia va trasmesso al datore di lavoro?

Il certificato telematico di malattia non deve essere trasmesso al datore di lavoro, in quanto questi può visualizzarlo attraverso i servizi online dell’Inps. Se previsto dal contratto collettivo o dal contratto individuale, però, deve essere fornito al datore il numero di protocollo del certificato (Puc).

Grazie a questo codice, per il datore di lavoro è più semplice trovare la certificazione all’interno del sito web dell’Inps. In ogni caso, sulla base di quanto disposto dal contratto collettivo, bisogna sempre informare preventivamente il datore di lavoro dell’assenza.

Si può chiedere copia del certificato di malattia?

Il lavoratore può chiedere al medico che ha emesso il certificato:

una copia cartacea dello stesso;

l’invio della certificazione all’indirizzo di posta elettronica personale [1].

Quali dati del certificato bisogna controllare?

Il lavoratore deve sempre controllare la correttezza dei seguenti dati obbligatori, di cui è l’unico responsabile:

dati anagrafici,

l’indirizzo di reperibilità durante la malattia e ogni informazione ritenuta utile (specificando eventuale località, frazione, borgo, contrada, precisando se si tratta di via, piazza, vicolo e aggiungendo, se occorre, palazzina, residence…).

Se i dati non sono corretti e il medico fiscale si reca ad un indirizzo sbagliato, per il

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lavoratore non ci sono scusanti. Il lavoratore può comunque cambiare l’indirizzo di reperibilità; per conoscere la procedura, vedi “Cambio indirizzo reperibilità visita fiscale“.

Quali dati deve contenere il certificato di malattia?

Oltre ai dati anagrafici e relativi all’indirizzo, dei quali è responsabile il dipendente, devono essere indicate nel certificato medico anche queste informazioni [2]:

data di inizio malattia, dichiarata dal lavoratore;

data di rilascio del certificato;

data di presunta fine malattia;

se si tratta di inizio, continuazione o ricaduta;

se la visita è ambulatoriale o domiciliare;

Il medico è tenuto ad inserire correttamente, se ne ricorrono i presupposti, le seguenti informazioni:

indicazione di evento traumatico: questa specifica serve perché l’Inps possa valutare se vi sono le condizioni per attivare un’azione surrogatoria verso eventuali terzi responsabili; se l’esito dell’azione è positivo, le giornate recuperate dall’Inps non rientrano nel computo del periodo massimo assistibile per malattia;

segnalazione del diritto all’esonero dalla visita fiscale; l’esonero è consentito solo per:

una patologia grave che richieda terapie salvavita;

una malattia per la quale sia stata riconosciuta la causa di servizio (solo per alcune categorie di dipendenti pubblici);

la sussistenza di una malattia connessa alla situazione di invalidità già riconosciuta, maggiore o uguale al 67%).

Il medico può anche inserire eventuali ulteriori dettagli nelle note di diagnosi per definire meglio il quadro clinico e garantire lo svolgimento corretto della visita fiscale.

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Come verificare la trasmissione del certificato di malattia?

Il lavoratore è tenuto a verificare la corretta trasmissione del certificato telematico. A tal fine, può visualizzare sia la certificazione che l’attestazione di malattia (cioè il certificato medico privo di diagnosi) sul sito web dell’Inps, entrando con le proprie credenziali dispositive (Spid di secondo livello, Pin Inps, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi) nell’apposito servizio online di consultazione del certificato. È necessario immettere il codice fiscale e il numero di protocollo per consultare l’attestato.

La guardia medica può rilasciare il certificato di malattia?

Nei giorni festivi e prefestivi, il lavoratore deve rivolgersi al medico di continuità assistenziale per il rilascio del certificato di malattia:

nell’ipotesi che la patologia sia insorta in queste giornate;

nell’ipotesi in cui sia necessario giustificare la continuazione di una malattia certificata sino al venerdì.

L’ospedale può rilasciare il certificato di malattia?

Nei casi di ricovero o accesso al pronto soccorso, il lavoratore deve richiedere alla struttura ospedaliera il rilascio di una certificazione che attesti:

il periodo di degenza;

l’eventuale successiva prognosi di malattia.

Anche in questi casi, la trasmissione deve avvenire in via telematica, a cura della struttura.

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Si può inviare il certificato di malattia cartaceo?

Se la struttura ospedaliera è impossibilitata al rilascio del certificato telematico, può consegnare al lavoratore un certificato cartaceo.

In questo caso, il lavoratore deve provvedere all’invio della certificazione all’Inps e al datore di lavoro. Nel dettaglio, il certificato cartaceo va consegnato all’Inps (o inviato con raccomandata con ricevuta di ritorno) entro due giorni, per i lavoratori del settore privato che hanno diritto all’indennità economica di malattia da parte dell’istituto.

Sempre entro 2 giorni, deve essere trasmessa al datore di lavoro l’attestazione medica cartacea, qualora il lavoratore abbia diritto all’indennità economica di malattia Inps. In caso contrario, i termini di trasmissione sono previsti dal contratto di lavoro.

Il certificato di malattia cartaceo è valido?

Il certificato di malattia e l’attestato redatti su carta possono essere accettati solo quando non sia tecnicamente possibile la trasmissione telematica. Ai fini della validità della certificazione prodotta, devono risultare inseriti comunque tutti i dati obbligatori per la certificazione telematica.

Da quale giorno inizia la malattia?

L’Inps riconosce l’indennità di malattia, ai lavoratori aventi diritto in quanto assicurati con diritto alla prestazione da parte dell’istituto, soltanto dal giorno di rilascio del certificato.

Il medico per legge non può giustificare giorni di assenza precedenti alla visita. Nel caso in cui, però il certificato sia redatto a seguito di visita domiciliare e la circostanza sia espressamente indicata dal medico, l’Inps riconosce anche il giorno precedente alla redazione, se feriale.

Nei giorni non riconosciuti dall’Inps, il datore di lavoro può ritenere il dipendente assente ingiustificato.

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Note

[1] Art. 7 L. 221/2012. [2] Disciplinare tecnico allegato al decreto del ministero della Salute 18 aprile 2012 ed illustrate nella circolare Inps 113/2013.

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