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La Teoria della Mente nell invecchiamento patologico: dalla teoria alla pratica

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Academic year: 2022

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(1)

Mauro Adenzato mauro.adenzato@unito.it

La Teoria della Mente nell’invecchiamento patologico:

dalla teoria alla pratica

Dipartimento di Psicologia Centro di Scienza Cognitiva, Università di Torino

Neuroscience Institute of Turin

XI Convegno Nazionale della Società Italiana di Psicologia dell’Invecchiamento (SIPI) Milano, 25-26 maggio 2018

(2)

Nel corso dell’evoluzione della linea filetica del genere Homo vi è stato un progressivo aumento del volume cerebrale

Adattato da: Babbitt et al. 2011, Proc Biol Sci

(3)

L’aumento del volume cerebrale ha riguardato

in modo particolare le aree prefrontali della neocorteccia

Katerina Semendeferi

Adattato da: Semendeferi et al. 2001, Am J Phys Anthropol

(4)

Il progressivo aumento del volume cerebrale è il risultato

dell’evoluzione di sistemi neurocognitivi necessari a navigare nell’ambiente sociale

Robin Dunbar

L’ipotesi del cervello sociale

Adattato da: Dunbar 1998, Evol Anthropol

(5)

Evoluzione di sistemi neurocognitivi che permettono di gestire le informazioni relative all’interazione sociale

La Teoria della Mente (ToM) può essere intesa come un sistema

neurocognitivo evolutosi in risposta a pressioni selettive agite dalla vita di gruppo

L’ipotesi del cervello sociale: implicazioni

(6)

Comunicazione extra-linguistica

Comunicazione linguistica

Journal of Cognitive Neuroscience NeuroImage Journal of Cognitive Neuroscience Neuropsychologia Social Cognitive and Affective Neuroscience Frontiers in Human Neuroscience NeuroImage

L’ipotesi del cervello sociale e le aree neurali coinvolte nella ToM:

l’Intention Processing Network

(7)

Il ruolo della corteccia mediale prefrontale (mPFC) nella comprensione delle intenzioni sociali

Intenzione privata (PInt)

Intenzione comunicativa (CInt)

(8)

Il ruolo della corteccia mediale prefrontale (mPFC)

nella variante frontale della demenza frontotemporale (fvFTD)

(9)

se la mPFC è specificamente coinvolta nella comprensione delle intenzioni sociali

se la mPFC è l’area primariamente

coinvolta nei processi neurodegenerativi della fvFTD

allora nella fvFTD dovremmo osservare specifici problemi nella comprensione di intenzioni sociali

Ipotesi

(10)

Intenzione privata

(11)

Intenzione comunicativa

(12)

Causalità fisica

(13)

Pazienti bvFTD

(n = 17) Pazienti AD

(n = 18) t-test

Età 68.59 (6.84) 69.50 (6.46) t = -.406, p = .688

Durata della malattia 2.75 (1.48) 1.89 (1.44) t = 1.746, p = .090

MMSE 25.90 (2.23) 25.38 (4.45) t = .436, p = .666

Digit span 4.96 (.87) 5.10 (1.01) t = -.435, p = .667

Token test 29.75 (3.03) 29.36 (5.33) t = .260, p = .796

TMT A 74.71 (37.00) 74.06 (52.02) t = .042, p = .967

TMT B 270.07 (80.36) 258.13 (120.22) t = .323, p = .749

TMT B minus A 203.13 (68.78) 186.06 (89.62) t = .592, p = .558

Span spaziale 4.27 (.63) 4.10 (.93) t = .645, p = .524

Matrici Raven 23.71 (7.25) 22.89 (10.12) t = .276, p = .784

Memoria di Prosa 2.77 (3.42) 2.89 (3.96) t = -.092, p = .927

Fluenza Verbale, lettere 19.58 (9.67) 24.45 (10.06) t = -1.460, p = .154 Fluenza Verbale, categorie 17.73 (9.39) 18.43 (10.72) t = -.203, p = .840

Risultati ai classici test neuropsicologici

(14)

Risultati al test di Teoria della Mente

Pazienti fvFTD (n = 17)

Pazienti AD

(n = 18) t-test

Causalità fisica (controllo) 4.65 (2.50) 4.83 (2.01) t = -.244, p = .809

Intenzione privata 4.76 (2.08) 5.00 (2.20) t = -.325, p = .747

I ntenzione comunicativa 3.24 ( 1.56) 5.00 ( 2.45) t = -2.524, p = .017

(15)

Capacità discriminativa dei test di cognizione sociale:

evidenze convergenti

Confronto tra test neuropsicologici e un test di cognizione sociale

1. Subtest Go/No-Go del Frontal Assessment Battery (FAB) 2. Iowa Gambling Task (IGT)

3. Reversal-Learning test (RL)

4. Versione abbreviata del Social cognition and Emotional Assessment (mini-SEA = Ekman 60 faces + Faux pas)

Bertoux et al. 2013, Alzheimer’s and Dementia

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Tristezza Felicità Rabbia Disgusto Paura Sorpresa

Ekman, Pictures of facial affect

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Tristezza Felicità Rabbia Disgusto Paura Sorpresa

Ekman, Pictures of facial affect

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Tristezza Felicità Rabbia Disgusto Paura Sorpresa

Ekman, Pictures of facial affect

(19)

Tristezza Felicità Rabbia Disgusto Paura Sorpresa

Ekman, Pictures of facial affect

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Tristezza Felicità Rabbia Disgusto Paura Sorpresa

Ekman, Pictures of facial affect

(21)

Tristezza Felicità Rabbia Disgusto Paura Sorpresa

Ekman, Pictures of facial affect

(22)

Faux pas test

Il marito di Elena stava organizzando una festa a sorpresa per il compleanno della moglie. Invitò Sara, un’amica di Elena, e le disse,

“Non dirlo a nessuno, specialmente a Elena”. Il giorno prima della festa, Elena era a casa di Sara e Sara rovesciò un po’ di caffé sul suo vestito nuovo. “Oh!” disse Sara, “avevo intenzione di indossarlo alla tua festa!” “Quale festa?” disse Elena. “Dai”, disse Sara, “vediamo se riusciamo a togliere la macchia”.

Qualcuno ha detto qualche cosa che non avrebbe dovuto dire, o qualcosa di imbarazzante?

(23)

Sensibilità e specificità discriminativa tra i vari test

Bertoux et al. 2013, Alzheimer’s and Dementia

The distinction between fvFTD and AD was accurate in 82.5% of participants using the Mini-SEA, and in 69.7% using the number of reversals performed in the Reversal-Learning Test.

(24)

Il funzionamento dei processi di mentalizzazione può essere predittivo della comparsa di una fvFTD

4.150 adulti di età compresa tra 50 e 60 anni Assessment neuropsicologico standard

Reading di Mind in the Eyes (RME) test

Pardini et al. 2013, J Neurol Neurosurg Psychiatry

(25)

contemplativo contrariato incoraggiante divertito

Reading the Mind in the Eyes (RME) test

(26)

Dai 4.150 adulti sono stati selezionati un gruppo di controllo (N = 150) e un gruppo di persone (N = 83) con basso punteggio al RME ma una normale valutazione neuropsicologica e assenza di atrofia cerebrale valutata con MRI

Follow-up a due anni di distanza

In confronto al gruppo di controllo, nel gruppo low-RME si osservano:

- deficit a molti test neuropsicologici (FAB, TMT, fluenza fonemica) - sufficienti elementi per una diagnosi di fvFTD in 12 persone

(in nessun caso nel gruppo di controllo)

Il funzionamento dei processi di mentalizzazione può essere predittivo della comparsa di una fvFTD

Pardini et al. 2013, J Neurol Neurosurg Psychiatry

(27)

Articoli sulla mentalizzazione nei disturbi

neurodegenerativi pubblicati sulle piattaforme

Scopus e Web of Knowledge

(28)
(29)

Ipotesi del cervello sociale: implicazioni pratiche

I test di Teoria della Mente devono essere inclusi nell’assessment standard dei pazienti

con disturbi neurodegenerativi

Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry, 2017 Clinical Neuropsychiatry, 2013 Neuroscience and Biobehavioral Reviews, 2012

(30)
(31)

Variante frontale della demenza frontotemporale (bvFTD)

•Mutamenti di personalità

•Apatia e scarsa empatia

•Comportamento disinibito e antisociale

•Impulsività

• Funzioni esecutive frontali inizialmente preservate

(32)

Distribuzione dei punteggi al RME nella

popolazione generale con sviluppo neurotipico

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