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STRATEGIA NAZIONALE AREE INTERNE (stimolare la crescita investendo nella coesione territoriale)

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Academic year: 2022

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Roma, 25 maggio 2017

STRATEGIA NAZIONALE AREE INTERNE

(stimolare la crescita investendo nella coesione territoriale)

Sabrina Lucatelli - Coordinatore Comitato Tecnico Aree interne

FORUM PA Roma, 25 maggio 2017

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Le Aree Interne italiane

rappresentano il 52% dei comuni, il 22% della popolazione e circa il 60%

della superficie territoriale del Paese

La mappa delle Aree Interne:

la grafica e i numeri

Classificazione N. % Popolazione % KM2 % Polo 217 2,7 20.993.647 35,3 28.987 9,6 Polo intercomunale 123 1,5 3.008.676 5,1 8.736 2,9 Cintura 3.571 44,1 22.150.877 37,3 84.235 27,9 Intermedio 2.371 29,3 8.852.851 14,9 88.461 29,3 Periferico 1.520 18,8 3.789.918 6,4 72.541 24,0 Ultraperiferico 290 3,6 637.775 1,1 19.113 6,3 Centri 3.911 48,3 46.153.200 77,7 121.958 40,4 Aree Interne 4.181 51,7 13.280.544 22,3 180.115 59,6 Totale 8.092 100,0 59.433.744 100,0 302.073 100,0

Fonte : Elaborazioni DPS su dati del Ministero dell’Istruzione 2013, del Ministero della Salute 2013 e RFI 2012

(3)

Focalizzare l’attenzione del policy-maker su territori che devono tornare a essere una Questione Nazionalee un asse importante del rilancio del Paese.

Migliorare l’uso delle risorse (il capitale territoriale: risorse naturali, patrimonio culturale, i saperi locali…).

Aumentare il benessere delle popolazioni locali (migliorare sia le condizioni di

«cittadinanza», sia le opportunità di lavoro).

Ridurre i costi sociali della de-antropizzazione (dissesto idro-geologico, degrado dei paesaggi, perdita conoscenze e tradizioni, capitale edilizio in disuso….).

Rafforzare i Fattori di Sviluppo Locale (quali vocazioni per questi territori?).

INVERTIRE IL TREND DEMOGRAFICO DELLE AREE INTERNE

Gli obiettivi della Strategia

(4)

Dimensione Nazionale e Governance multi-livello (Centro – Regioni – Associazioni/Unioni di Comuni).

Due linee di azione convergenti e interdipendenti: investimenti su filiere «chiave» e gli interventi sui Servizi, attorno a filiere cognitive.

Impegno Multi-fondo per sostenere le Aree Selezionate (Fondi nazionali più Fondi strutturali: FESR, FSE e FEASR ma anche altro…).

Interventi su un numero limitato di aree per Regione per avviare un processo di apprendimento e replicazione dei meccanismi virtuosi riscontrati.

Selezione pubblica, che si realizza attraverso un processo trasparente e condiviso (OpenKit Aree Interne).

Risultati Attesi & Attori Rilevanti.

Le 5 innovazioni della Strategia

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Fonte: Elaborazioni del Comitato tecnico aree interne (CTAI) sui dati dei confini amministrativi aggiornati al 31/12/2015 rilasciati da Istat.

1066 Comuni coinvolti (oltre il 13%

dei Comuni italiani) con una popolazione media di poco più di 1.900 abitanti

3,5% della popolazione nazionale (2 milioni e 100 mila abitanti al 2011)

16,7 % del territorio nazionale

52% della popolazione residente nelle aree selezioante vive in aree periferiche e ultra-periferiche

Caduta di popolazione fra il 2001 e il 2011 è mediamente pari al 4,2%

Hanno una dimensione media di circa 29 mila abitanti (15 Comuni)

Le 71 aree progetto selezionate

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Stato dei lavori di co-progettazione nelle prime aree deliberate

Regione Area

Lavori avviati (incontro formale con

Area)

Bozza di Strategia

Preliminare di

Strategia Strategia d’area

Abruzzo Basso Sangro Trigno X X X X

Basilicata Montagna Materana X X X X

Calabria Reventino Savuto x X X

Campania Irpina X X X X

Emilia Romagna Appennino Emiliano X X X

Friuli Alta Carnia X X X X

Lazio Val Comino X X X

Liguria Antola Tigullio X X X X

Lombardia Valchiavenna X X X X

Lombardia Valtellina X X X X

Marche Appenino Basso Pesarese e Anconetano X X X X

Molise Matese X X X X

Piemonte Valli Maira e Grana X X X X

Provincia Autonoma di Trento Tesino X X X X

Puglia Monti Dauni X X X

Sardegna Alta Marmilla X X X X

Sicilia Madonie X X X X

Sicilia Val Simeto X X X

Toscana Casentino - Valtiberina X X X X

Umbria Sud Ovest Orvietano X X X X

Valle d’Aosta Bassa Valle X X X X

Veneto Spettabile Reggenza X X X X

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Stato dei lavori di co-progettazione nelle seconde aree deliberate

Regione Area

Lavori avviati

Bozza di Strategia

Preliminare di

Strategia Strategia d’area (Incontro

formale area)

Abruzzo Val Fino-Vestina X X

Basilicata Mercure Alto Sinni Val Sermento X X

Calabria Area Greganica X X

Campania Vallo di Diano X X X

Emilia Romagna Basso ferrarese X X

Friuli Venezia Giulia Dolomiti friulane X X

Lazio Monti Reatini X X

Liguria Beigua Union Sol X X

Lombardia Oltrepo Pavese X X

Marche Maceratese X X

Molise Fortore X X

Piemonte Valle Ossola X X

Provincia Autonoma di Trento Val di Sole X X

Puglia In corso di selezione

Sardegna Gennargentu-Mandrolisai X X

Sicilia Nebrodi X X

Toscana Garfagnana X X X

Umbria Nord-Est X X X

Valle D’Aosta Gran Paradis X X X

Veneto Sappada Comelico X X

Veneto Foce Delta del Po X X

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Stato dei lavori di co-progettazione nelle terze e quarte aree deliberate

Regione Area

Lavori avviati (Incontro formale

area)

Bozza di Strategia

Preliminare di

Strategia Strategia d’area

Abruzzo Valle Roveto- Giovenco X X

Abruzzo Gran Sasso Valle

Subequana X X

Emilia Romagna Appennino Piacentino

Parmense X X

Lazio Monti Simbruini X X

Liguria Valle Arroscia X X

Lombardia Alto Lago e Valli del Lario X X X

Marche Piceno X X

Sicilia Terre sicane X X

Toscana Mugello, Val di Sieve, Val

Bisenzio X X

Veneto Agordino X X

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Istruzione

Temi e soluzioni per il miglioramento dei servizi

Temi – chiave emersi dalle Aree

Sottodimensionamento e frammentazione dell’offerta scolastica Qualità della didattica e modelli pedagogici

Livelli di apprendimento e competenze Ampliamento dell’offerta formativa

Formazione del personale docente

Orientamento dell’offerta formativa alle vocazioni territoriali Livello di istruzione e formazione della popolazione adulta

Riflessione Collegata ai temi di Sviluppo

(10)

La Strategia per le Aree Interne

nelle aree del sisma del 24 agosto, 26-30 ottobre 2016, 18 gennaio 2017

(11)

Concludendo

Tutte le aree stanno lavorando ma a velocità differenziata dovuta a:

– complessità dell’area e date di partenza differenziate;

– grado di leadership del Sindaco referente;

– presenza e/o qualità dell’assistenza tecnica locale;

– presenza di forme di associazione pre-esistenti;

– grado di complessità (e solidità) delle proposte che emergono;

– diversi livelli di accompagnamento delle Regioni.

Anche nel campo dei servizi (soprattutto, scuola e mobilità) si opta per scelte semplici, non si osa abbastanza (micro-progettualità vs scelte sistemiche).

Basteranno a provocare il cambiamento?

La fase più difficile è il passaggio dal Preliminare alla Strategia dovuta a:

⁻ difficoltà a scegliere;

⁻ difficoltà a produrre schede progettuali adeguate (progettazione debole);

⁻ difficoltà a far coincidere domande dei territori e opportunità di finanziamento dei programmi;

⁻ difficoltà a ragionare in termini di risultati attesi.

Importante optare per scelte di associazionismo funzionali ai risultati attesi della Strategia e investire (molto!) sulla capacitazione delle Amministrazioni Locali.

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Grazie per l’attenzione!

sa.lucatelli@palazzochigi.it; comitatoareeinterne@governo.it

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