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L’ UNIONE EUROPEA Premessa storica.

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Academic year: 2021

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L’ UNIONE EUROPEA

Premessa storica.

Nel 1945, alla fine della seconda guerra mondiale, gran parte d’Europa si presenta come un cumulo di macerie, la popolazione è stremata dai lunghi anni di guerra, dai bombardamenti, dalle deportazioni, dalla fame. Le principali nazioni, protagoniste del conflitto, siano esse vinte (Germania e Italia) o vincitrici (Francia, Regno Unito), devono pensare alla ricostruzione post-bellica, mentre l’intera Europa Orientale, compresa una parte della Germania, è finita sotto l’occupazione ed il controllo dell’Unione Sovietica, le truppe USA invece, sono stanziate, con centinaia di migliaia di soldati, in quasi tutti i paesi alleati od occupati. L’Europa esce dalla guerra con una certezza : non saranno più le grandi nazioni europee a determinare i destini del mondo, la storia ha voltato pagina, USA e URSS si sono spartiti gran parte del mondo con le loro relative zone d’influenza.

Dalle ceneri di una sconfitta, sta emergendo prepotente ad oriente una grande potenza economica, il Giappone, le colonie reclamano l’indipendenza, si stanno per sgretolare i grandi imperi francese e britannico, che spesso si erano dati battaglia in tutto il mondo, gli europei, sono costretti ora a guardare un mondo nuovo, non più eurocentrico. E’ questo il quadro storico nel quale si trovano ad operare i governanti dei paesi europei, negli anni immediatamente successivi al 1945, essi hanno chiara la percezione che da ora in avanti, le questioni tra i singoli stati del vecchio continente, saranno marginali e controproducenti. Nasce così l’idea di una casa comune dei popoli d’Europa, unirsi invece di contrapporsi, lasciare da parte un po’d’orgoglio e d’interesse nazionale, in favore di una prospettiva comune futura, prerogativa di tutti i cittadini europei. Naturalmente, ciò che oggi sembra abbastanza scontato e condivisibile, non lo era affatto in quegli anni, le ferite della guerra erano ancora fresche e l’odio e la rivalità secolari per niente sopiti. Per queste ragioni oggettive, si deve riconoscere ai protagonisti politici del tempo, una grande lungimiranza e un grande coraggio nel gettare le basi per l’inizio di questo lungo cammino d’integrazione, non ancora affatto concluso. Gli USA (nella cui area d’influenza ricadevano i paesi che inizialmente diedero origine alla Comunità Europea), non si opporranno a questo progetto, dal momento che dovevano contrastare principalmente il pericolo di un’eventuale allargamento dell’ influenza dell’Unione Sovietica e quindi giudicheranno questo tentativo come positivo per i loro stessi interessi, in

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quanto portatore di sviluppo e benessere in questi stessi paesi, nei quali la popolazione, vivendo un momento di crescita economica e non di crisi, sarebbe stata meno tentata da eventuali rivolte orchestrate e supportate dai partiti comunisti (collegati al governo di Mosca), presenti in maniera consistente soprattutto in Italia e Francia.

Cronologia e tappe fondamentali dell’UE.

LE ADESIONI ALL’ UNIONE EUROPEA

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Le origini.

L’atto ufficiale di nascita di quella che in seguito diverrà l’UNIONE EUROPEA, può essere considerato il Trattato costitutivo della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio) che fu firmato a Parigi il 18 aprile 1951 ed entrò in vigore il 24 luglio 1952. Questo trattato introdusse la libera circolazione dei prodotti in questione, senza diritti doganali né tasse, vietando pratiche discriminatorie, sovvenzioni o aiuti imposti dagli Stati. Fu sottoscritto dai governi di : Italia, Repubblica Federale di Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo.

L’importanza di questo primo passo fu fondamentale per il successivo sviluppo del processo d’integrazione europea, infatti esso delineava le future istituzioni europee e poneva la CECA, come organismo sovranazionale.

Il passo successivo fu la sottoscrizione, da parte degli stessi governi che avevano dato origine alla CECA, dei Trattati di Roma, firmati nella capitale italiana il 25 marzo 1957 ed entrati in vigore il 1 gennaio 1958. I due documenti, prevedevano : la nascita della COMUNITA’ ECONOMICA EUROPEA (CEE), l’abolizione delle tariffe doganali tra gli stati membri, l’introduzione di politiche comuni nell’agricoltura e nei trasporti il primo, mentre il secondo trattato sanciva la nascita della COMUNITA’

EUROPEA DELL’ENERGIA ATOMICA (CEEA o EURATOM) con finalità di coordinare le ricerche sull’uso civile dell’energia nucleare. Nei trattati vennero istituiti il MERCATO COMUNE EUROPEO (MEC) e l’Assemblea Parlamentare Europea, composta da 142 membri nominati dai parlamenti dei paesi membri, con funzioni solo consultive.

Con il Trattato di fusione, firmato a Bruxelles l’8 aprile 1965 ed entrato in vigore il 1 gennaio 1967, vennero riunite le tre comunità europee (CEE, CECA, CEEA), che da allora condivisero lo stesso bilancio.

Le nuove adesioni e i rifiuti.

Nel 1967, i cittadini della Norvegia, respinsero con un referendum, l’adesione del loro paese alla CEE, ma nel 1973 si registrò l’importante adesione alla comunità europea del Regno Unito insieme a quelle della Danimarca e dell’Irlanda, fu il primo dei numerosi allargamenti successivi. Nel 1979 si tennero intanto le prime elezioni per il Parlamento Europeo, il primo ed unico organo comunitario, eletto direttamente, a suffragio universale da tutti i cittadini dei paesi membri. Nella seconda metà degli anni settanta, finiscono i regimi dittatoriali di destra in Grecia, Spagna e Portogallo, si aprirono così le porte della comunità per i tre paesi dell’europa meridionale e mediterranea, l’adesione della Grecia avvenne nel 1981, quelle del Portogallo e della Spagna nel 1986. Nello stesso 1986, veniva firmato in febbraio in Lussemburgo, l’Atto Unico, trattato entrato in vigore il 1 gennaio 1987, che prevedeva misure atte al completamento del Mercato Comune e un embrione di unione politica dei dodici paesi membri.

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L’Europa dopo la caduta del muro di Berlino e il Trattato di Maastricht.

Nel novembre del 1989, cadde il muro di Berlino e nel 1990 la Germania fu finalmente riunificata, i territori della ex Germania Est, vennero così a far parte da subito della CEE, che aumentò così, non il numero dei paesi membri, ma la superficie ed il numero degli abitanti.

Il 7 febbraio 1992, nella cittadina olandese di Maastricht, venne sottoscritto dai dodici paesi membri della Comunità Europea, l’omonimo Trattato, pilastro fondamentale di tutte le future tappe dell’integrazione europea. Il trattato, entrò in vigore il 1 novembre 1993, dopo ritardi dovuti alla ratifica in alcuni paesi. Il Trattato di Maastricht, stabilì :

a) la nascita dell’ UNIONE EUROPEA, che comprendeva la CE, Politica estera e sicurezza comune (PESC) e Affari interni e giustizia (GAI),

b) la creazione dell’unione monetaria, attraverso l’istituzione dell’Istituto Monetario Europeo (IMI), dal quale sarebbe nata il 1 gennaio 1999 la Banca Centrale Europea (BCE), ed i relativi parametri di convergenza che avrebbero portato in futuro alla moneta unica europea.

c) maggiori competenze per il Parlamento Europeo, attraverso l’introduzione del principio di codecisione con il Consiglio.

d) la creazione dell’Ufficio Europeo di polizia (EUROPOL), atto alla collaborazione investigativa tra le polizie dei paesi membri.

e) l’introduzione della Cittadinanza Europea, integrando anche i precedenti accordi di Schengen sulla libera circolazione dei cittadini comunitari all’interno dell’Unione.

Le ostilità ad alcune delle decisioni recepite nel Trattato di Maastricht da parte soprattutto del Regno Unito, portarono alla decisione di stabilire la clausola opting- out, attraverso l’esercizio della quale, il governo britannico avrebbe potuto anche non recepire le future innovazione dell’Unione Europea, senza tuttavia essere esclusa da quest’ultima.

Nasceva così la formula della cosiddetta “Europa a due velocità” ed il termine

“Euroscetticismo”, che indicava la tendenza politica di quei governi restii a cedere progressivamente all’UE, parte della propria sovranità nazionale, come appunto il controllo delle frontiere o l’emissione di una propria moneta.

Nel 1995 entrarono a far parte dell’UE Austria, Svezia e Finlandia. Nel 1992 i cittadini della Svizzera, respinsero l’adesione all’UE con un referendum, che sarà riproposto varie volte fino al 2004, sempre con esito negativo all’adesione. Nel 1994 furono ancora i cittadini della Norvegia a respingere la possibilità di aderire all’UE, con un secondo referendum dopo quello del 1967. Mentre in Svizzera, si sono tenute

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alcune consultazioni referendarie analoghe (l’ultima nel 2004), con esito sempre contrario all’adesione.

L’allargamento ad Est e l’Euro.

Il Trattato di Amsterdam firmato il 2 ottobre 1997 ed entrato in vigore il 1 gennaio 1999, introdusse nuove disposizioni in materia di integrazione sui temi della giustizia e della libera circolazione delle persone e preparò le istituzioni comunitarie ai futuri nuovi ingressi dei paesi dell’est europa che sarebbero avvenuti negli anni successivi.

Il 1 gennaio del 1999 entrò in vigore ufficialmente la moneta unica europea, l’Euro, anche se l’effettiva circolazione avverrà soltanto a partire dal 1 gennaio 2002 in soli dodici paesi dell’UE (Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Austria, Finlandia, Irlanda e Grecia, mentre successivamente diverrà moneta ufficiale anche in Slovenia, Slovenia, Cipro e Malta), Regno Unito, Svezia e Danimarca invece non adottarono la moneta unica. Il 26 febbraio 2001 venne sottoscritto il Trattato di Nizza, che entrò in vigore il 1 febbraio 2003, nel quale si posero le basi per l’imminente allargamento ad est con conseguente aumento del numero dei membri.

Nel 2004, in uno scenario internazionale profondamente cambiato dagli attentati negli USA dell’11 settembre 2001, iniziò la fase dell’allargamento ad est dell’UE.

Entrarono a far parte dell’Unione Europea ben dieci nuovi paesi : Lettonia, Estonia, Lituania, Cipro, Malta, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia.

La maggior parte di questi paesi erano stati membri del Patto di Varsavia, mentre addirittura tre di essi (Lettonia, Estonia e Lituania) erano stati addirittura parte della stessa Unione Sovietica. Nello stesso 2004, il 29 ottobre, venne firmato nella sala del Campidoglio, il nuovo Trattato di Roma, nel quale venne approvato il testo della Costituzione Europea, ma la vittoria del no nei referendum che si tennero in Francia e Olanda nel 2005, di fatto congelò la ratifica del testo, che fu successivamente riproposto, aggiustato e limitato nel Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007, ad oggi ratificato, con molte difficoltà da tutti i paesi membri dell’UE, e che entrerà in vigore il 1 dicembre 2009. Infine, a partire dal 2007, entrarono gli ultimi due paesi, Romania e Bulgaria, venne così raggiunto l’attuale numero di ventisette paesi membri dell’Unione Europea. Con l’allargamento a questi nuovi paesi (fortemente caldeggiato dagli USA per motivi strategici e geopolitici), la relativa omogeneità economica, sociale e culturale dei primi quindici paesi membri è diminuita e la nuova sfida, passa attraverso la crescita e l’integrazione nel sistema dei valori dell’UE di gran parte dei nuovi paesi aderenti, attuali e futuri.

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Principali organi ed istituzioni dell’ Unione Europea.

La UE è una complessa struttura, articolata in istituzioni ed organismi di varia natura, i principali sono : Parlamento Europeo, Commissione Europea, Consiglio dell’UE (o Consiglio dei Ministri), Consiglio Europeo, Corte di Giustizia UE, Corte dei conti europea, Banca Centrale Europea, Banca Europea degli investimenti, Fondo Europeo per gli investimenti.

Il Parlamento Europeo.

Il Parlamento Europeo è l’unico organo dell’Unione Europea ad essere direttamente eletto a suffragio universale dai cittadini aventi diritto degli stati membri. E’stato eletto per la prima volta nel 1979, attualmente è composto da 736 deputati, eletti in rappresentanza proporzionale al numero degli abitanti degli stati membri. Si riunisce in seduta plenaria a Strasburgo, ma ha sedi anche a Bruxelles e Lussemburgo.

E’ suddiviso in gruppi parlamentari che rispecchiano le tendenze politiche affini nei diversi paesi di provenienza dei singoli deputati.

Ha funzioni di tipo : legislativo, di bilancio e di controllo democratico.

La Commissione Europea.

La Commissione Europea è l’organo esecutivo dell’UE, ha sede a Bruxelles ed è composta da un membro per ogni stato, così come regolato dal Trattato di Lisbona.

I suoi componenti sono indipendenti dai governi nazionali. E’ entrata in funzione nel 1995, dura in carica cinque anni ed è guidata da un Presidente, nominato dal Consiglio dell’Unione Europea, quest’ultimo, una volta ottenuta la fiducia del Parlamento Europeo, sceglie i ventisei commissari rimanenti, sulla base delle proposte fatte dai singoli, ed affida loro le relative competenze, una volta nominata, l’

intera Commissione deve essere a sua volta approvata di nuovo dal Parlamento Europeo.

E’ strutturata in Direzioni Generali, equivalenti a ministeri, rappresenta e tutela gli interessi dell’UE, propone l’adozione di atti normativi comunitari e si occupa dell’attuazione delle decisioni degli organi legislativi comunitari.

Il Consiglio dell’Unione Europea ( o Consiglio dei Ministri ).

Il Consiglio dell’Unione Europea, assieme al Parlamento Europeo, è l’organo legislativo dell’UE ed ha sede a Bruxelles. E’composto dai ministri competenti su varie materie, è quindi un organo a composizione variabile. La Presidenza è assunta a turno per una durata semestrale, da un rappresentante dei ventisette stati membri dell’Unione Europea. Il Consiglio dell’UE, sempre assieme al Parlamento Europeo,

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ha anche funzioni di bilancio e inoltre coordina e controlla le politiche economiche ed estere degli stati membri ed è delegato dall’Unione Europea ad occuparsi dei trattati internazionali tra l’Unione Europea e gli altri stati o le altre organizzazioni internazionali.

Il Consiglio Europeo.

Il Consiglio Europeo, è un organo “anomalo”, nel senso che non era stato previsto dai trattati iniziali costitutivi dell’ Unione, è composto dai capi di stato o di governo dei paesi appartenenti all’UE, insieme ai rispettivi ministri degli esteri e al presidente della Commissione Europea. Si riunisce in via ordinaria a Bruxelles due volte all’anno (giugno e dicembre) e in via straordinaria ogni volta che ve ne sia la necessità. Fino ad oggi la Presidenza del Consiglio è coincisa con quella a rotazione semestrale del Consiglio dell’UE, con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona (1 gennaio 2010), il Presidente sarà nominato appositamente con un mandato di due anni e mezzo. Le competenze del Consiglio Europee, rimangono tuttavia ambigue e l’organo, pur regolato dal Trattato di Maastricht e successivi, non è inserito, come accade invece per gli altri principali organi comunitari, nell’architettura fondante dell’UE. Resta tuttavia l’importanza politica di questo organo, in quanto espressione diretta dei governi nazionali.

La Corte di giustizia delle comunità europee.

E’ un’istituzione dell’Unione Europea ed ha sede a Lussemburgo. E’ composta da ventisette giudici (uno per ogni stato membro) e da otto avvocati, i suoi componenti durano in carica per sei anni (rinnovabili). Il suo compito principale è quello di pronunciarsi su inadempienze degli stati membri o di istituzioni europee nell’applicazione delle norme comunitarie.

La Corte dei Conti europea.

Ha sede anch’essa a Lussemburgo, è composta da un membro per ognuno dei ventisette paesi aderenti all’UE. E’un organo preposto al controllo di tutte le entrate ed uscite finanziarie dell’Unione Europea, controllandone la legittimità.

La Banca Centrale Europea (BCE).

Ha sede a Francoforte ed è l’organo finanziario, incaricato dell’attuazione della politica monetaria dei paesi che hanno adottato l’euro. La BCE inoltre, esercita il controllo dell’inflazione della “zona euro” e fissa i tassi d’interesse.

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La Banca Europea degli investimenti.

Ha la sede centrale a Lussemburgo e si occupa del finanziamento degli investimenti necessari a sostenere gli obiettivi politici dell’Unione Europea, ne sono membri tutti gli stati componenti l’UE.

Il Fondo Europeo per gli investimenti.

Il Fondo Europeo per gli investimenti ha per scopo principale, quello di sostenere le piccole e medie imprese, può operare non solo nei paesi membri dell’UE, ma anche in nei paesi candidati che hanno in corso la domanda di adesione all’UE. Il fondo opera con risorse proprie, che gestisce per conto della Banca Europea degli investimenti o per conto della stessa Unione Europea. Ha sede a Lussemburgo.

LE SEDI DELLE PRINCIPALI ISTITUZIONI COMUNITARI

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FONDI STRUTTURALI EUROPEI

I Fondi strutturali europei, sono lo strumento principale con il quale l’Unione Europea, persegue l’obiettivo di innalzare la qualità della vita degli abitanti che vivono sul suo territorio.

Sono suddivisi in :

FESR - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, FSE - Fondo Sociale Europeo, Fondo di Coesione.

L’operatività dei Fondi Strutturali, è decisa a livello territoriale da PROGRAMMI OPERATIVI pluriennali.

La programmazione per il periodo 2007-2013, attualmente in corso, definita dall’agenda di Lisbona, ha tre Obiettivi :

Obiettivo Convergenza : punta ad accelerare la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. Esso riguarda gli Stati membri e le regioni in ritardo di sviluppo.

Obiettivo Competitività regionale e occupazione : questo obiettivo punta, al di fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la competitività, l'occupazione e le attrattive delle regioni.

Obiettivo Cooperazione territoriale europea : Questo nuovo obiettivo è inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale.

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