Lezione 10
Epatiti Virali
Pierpaolo Cavallo
Definizione
• Con il termine EPATITI VIRALI si intendono una serie di forme infettive di origine virale che colpiscono il fegato.
• Numerosi sono i virus in grado di provocare danni a livello epatico, ma alcuni virus hanno un tropismo elettivo per il fegato.
• Esiste un gruppo di virus epatitici, detti minori, che possono anche dare epatite; essi sono:
• citomegalovirus, virus di Epstein-Barr, virus Coxsackie ed herpesvirus
• Esistono invece I virus epatitici maggiori che sono specifici per il fegato e causano, in genere, forme più gravi.
Virus epatitic maggiori
Via oro-fecale:
• EPATITE A (HAV),
prevenibile con vaccino
• EPATITE E (HEV), non esiste
vaccino
• Via parenterale (e sessuale): • EPATITE B (HBV), prevenibile con
vaccino
• EPATITE C (HCV), non esiste vaccino
• EPATITE delta (HDV), agisce in coinfezione con HBV • EPATITE G (HGV), in studio, associato ad HCV e HBV 3
Epatite acuta
agente ospite la vittoria dell’agente porta alla morte la vittoria dell’ospite porta alla morte dell’agente 3E se nessuno vince…
agente ospite
… si crea un EQUILIBRIO DINAMICO tra agente ed ospite, una “guerra dei cent’anni” in cui nessuno vince per molto, molto tempo. Si chiama EPATITE CRONICA!
5
Epatite: forme possibili
EPATITE ACUTA: malattia che guarisce in meno di 6 mesi, ma puó evolvere a
EPATITE CRONICA: malattia che dura oltre 6 mesi (anche per sempre)
EP. CR. PERSISTENTE (ECP): malattia con danno epatico
NON progressivo
EP. CR. ATTIVA (ECA): malattia con danno epatico
PROGRESSIVO, a rischio per:
CIRROSI EPATICA ED
Cirrosi epatica
7
9
Cirrosi e carcinoma
CIRROSI EPATICA:
Distruzione progressiva della
struttura del fegato e relativa
perdita delle funzioni
(insufficienza epatica cronica)
Una certa % di casi evolve a
CARCINOMA DEL FEGATO (cancro-cirrosi)
(il carcinoma del fegato esiste anche senza la cirrosi)
Sintomi di epatite acuta
• Non è possibile distinguere le diverse epatiti sulla base dei
sintomi
• Si ha inizialmente un quadro di tipo influenzale: spossatezza,
mialgia e dolori articolari, nausea, diarrea, febbre.
• Possono poi comparire sintomi più specifici: Ittero, fegato
ingrossato, urine scure e feci chiare.
11
Ittero
Dovuto ad alterata funzione epatica, con accumulo nel
sangue di bilirubina.
Essa deriva dalla distruzione dei globuli rossi e contiene
un pigmento giallo, che accumulandosi nel sangue
rende colorata prima la sclera e poi la cute.
Subittero sclerale e ittero cutaneo
13
Epatite cronica
E’ una malattia caratterizzata da infiammazione cronica del
fegato, virale (B e C) o, più rara, autoimmune.
Il rischio di cronicizzare é:
• 10% per HBV (un caso ogni 10);
• circa 70% o più per HCV (due casi su tre).
L’infiammazione cronica può produrre gravi danni da cicatrici
(fibrosi), fino a distruggere struttura e funzione, cioè a
produrre cirrosi epatica e/o epatocarcinoma.
Istologia e fisiologia del lobulo epatico
• Il fegato ha una struttura basata sul
«lobulo»: un gruppo di epatociti disposti
attorno ad un canale centrale dove si
trovano arteria, vena, dotti linfatico e
biliare
• Ogni lobulo è circondato da una «lamina
limitante»
• Il quadro è tanto più grave quanto più
viene coinvolta la limitante e sconvolta la
normale architettura del fegato
15
Epatite Cronica e Cirrosi Epatica
• Il danno è sempre legato ad una infiammazione cronica; quello che cambia è la diffusione, gravità e durata dell’infiammazione.
• ECP (= epatite cronica persistente): infiammazione cronica con lamina limitante intatta -> danno non progressivo.
• ECA (= epatite cronica attiva): lamina limitante lesionata, formazione di cicatrici fibrose -> danno progressivo.
• CIRROSI: struttura del fegato totalmente distrutta, fibrosi estesa, formazione di noduli -> danno irreversibile.
17
Epatite Cronica e Cirrosi Epatica
• Il danno è sempre legato ad una infiammazione
cronica.
• Quello che cambia è la diffusione, gravità e durata
dell’infiammazione.
• Se essa rimane entro il lobulo, la malattia non
progredisce (ECP: la forma persistente)
• Se si formano cicatrici fibrose, essa è attiva (ECA)
19
Una ECA che
progredisce molto
può giungere alla
completa
distruzione del
tessuto epatico,
cioè alla CIRROSI
Virus Durata di incubazione
Epatite acuta Epatite cronica
HAV Virus Epatite A
10-50 giorni Non grave, spesso asintomatica NO
HBV Virus Epatite B 45-180 giorni Asintomatica: 50% adulti 90% bambini Adulti 5-10% Bambini 25-50% Neonati 90% HCV Virus Epatite C 15-180 giorni Asintomatica 90% Circa 70% HDV solo insieme ad HBV 19
Epatite acuta da.. Rischio forma fulminante
Soggetti a rischio di forma fulminante Note HAV Virus Epatite A 0.1% Nessuno in particolare HBV Virus Epatite B 0.1% Nessuno in particolare HCV Virus Epatite C
Quasi zero Nessuno in particolare
HDV Virus Epatite “delta” 5% Molto alto «coinfezione» «superinfezione» = B e D infettano assieme = D infetta un soggetto già
colpito da B HEV
Virus Epatite E
20% Donne in gravidanza, specie
nel III trimestre
Diffuso solo Sud-Est Asiatico, Africa e Sud America
21
Epatite B - Epidemiologia
• Virus molto resistente, permane nell’ambiente fino a 7 giorni • Infezione: avviene per via parenterale, con scambio di sangue,
sperma, secrezione vaginale, saliva
• Il virus passa le mucose intatte e la pelle lesionata • Al momento del parto fino al 90% dei casi
• Tatuaggio senza opportune precauzioni
• Rischio presente per conviventi di malati (rasoio, forbici etc.) • Rischio presente per operatori sanitari in contatto con sangue
Epatiti a trasmissione parenterale
23
Epatite B – Prevenzione (ANCHE PER LA «D»)
• Vaccinazione con richiamo ogni 10 anni: conviventi di portatori, tossicodipendenti, personale sanitario, detenuti, agenti di corpi di polizia etc.
• Immunoprofilassi passiva per i casi di contagio accidentale (HB-Ig) • Educazione sanitaria del portatore: rischio da rapporto sessuale non
protetto, uso in comune di oggetti taglienti etc.
• Trasmissione madre-figlio: controllo HBsAg e HBeAg nel I e III trimestre, trattamento del figlio di madre portatrice con HBIg alla nascita e contemporaneo avvio della vaccinazione
25
Epatite C - Epidemiologia
• Virus diffuso in tutto il mondo, maggiormente dove le
condizioni socio-economiche ed igieniche sono più carenti:
• Camerun 40%
• paesi scandinavi 0.15%
• Infezione: avviene per via parenterale, max rischio tatuaggio,
uso di aghi in comune, odontoiatria etc.
• Basso rischio di trasmissione per via sessuale e madre-figlio
• Non esiste vaccino, prevenzione come HIV
27
Epatite C – Prognosi
Altissimo rischio di cronicizzazione: su 100 infetti
• 70-90 cronicizzano
• 20 vanno alla cirrosi entro 10-20 anni
• il 25% dei cirrotici evolve rapidamente allo stadio terminale
di insufficienza epatica e/o epatocarcinoma
Epatite C - Terapia
http://salute.regione.emilia-romagna.it/documentazione/ptr/elaborati/229-epatite-c-cronica-luglio-2017 29
Epatite C – costi della terapia
Epatite D
HDV o agente Delta, non appartiene ad alcun gruppo di virus
animali, ma è un «VIRUSOIDE» simile ai viroidi delle piante
Ha bisogno di fare COINFEZIONE col Virus B, cioè può replicare
e causare malattia solo in una persona con infezione attiva da
HBV
Una persona può essere:
• COINFETTATA simultaneamente dai due virus, oppure
• SUPERINFETTATA da HDV dopo infezione cronica da HBV.
31
Epatite D – Quadri clinici
• La malattia acuta ha maggiore probabilità di epatite
fulminante
• E’ più grave nel caso di superinfezione, perché vi è già la
sottostante infezione B in corso
• In tutti i casi, l’infezione delta ha rischio di diventare cronica
circa nel 70%
Epatite G
• Isolato da pazienti con epatite nel 1995, presente nel 2-5%
della popolazione generale.
• Causa infezione persistente nel 15-30% degli adulti, spesso
ritrovato in co-infezioni con altri virus, come HCV, HBV e HIV
• Riportata associazione con il linfoma non-Hodgkin
• E’ possibile che HGV non sia un «vero» hepatitis virus, ed è
ancora in fase di studio
33
Epatiti a trasmissione orofecale
Epatite A – Epidemiologia e Prevenzione
• Circolazione oro-fecale
• Trasmissione diretta da mani sporche, indiretta da alimenti crudi (mitili, verdure etc.), meno frequente da acqua contaminata
• Diffusissima in aree tropicali e subtropicali, maggiormente dove le condizioni socio-ambientali e igieniche sono scadenti
• Prevenzione classica: corretto trattamento dei liquami, igiene personale e della casa
• Immunoprofilassi possibile: vaccino e siero
• In caso di contagio basta isolamento domiciliare per 7 giorni
35
Epatite A - Patogenesi
• Infezione quasi sempre asintomatica • Pochi casi con ittero e sintomi evidenti • Rari casi gravi o atipici:
• fuminanti 0.1%
• protratte fino a 4 mesi 5-10% • recidivanti 2-5%
Epatite E
• Frequentemente legata ad acqua inquinata, con epidemie in aree a basso livello igienico
• Solo prevenzione classica, non esiste vaccino né terapia specifica • Quadro clinico come Epatite A, ma
• maggior frequenza di forme fulminanti
• quadro clinico molto più grave in gravidanza, specie nel terzo trimestre, con mortalità fino al 20%
• Non cronicizza
• Rischio massimo per viaggiatori nelle aree endemiche
37
Materiale didattico
• da studiare: Barbuti – Giammanco – Fara: capitolo 13, i paragrafi che parlano delle 5 forme di Epatite Virale presentate in questa lezione