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Università di Pisa Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura Riqualificazione del parco urbano della Cittadella vecchia di Pisa

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Academic year: 2021

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Università di Pisa

Facoltà di Ingegneria

Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura

Riqualificazione del parco urbano

della Cittadella vecchia di Pisa

Candidato:

Marco Polimeno

Relatori:

Prof. Arch. Domenico Taddei

_________________ _________________________

Ing. Massimo Fiorido

_________________________

Prof. Ing. Pietro Croce

_________________________

(2)

“Una delle ragioni d’essere del diagramma è che fornisce una condizione intermedia tra presenza, immagine e idea, tra passato e presente.” Peter Eisenman

(3)

Indice

Introduzione pag. 001

1.0 Il Luogo

1.1 Esame preliminare pag. 004

1.2 Analisi percettiva dello spazio pag. 009

1.3 Inquadramento storico pag. 014

1.4 Valutazione delle proposte del S.I.T. pag. 022 1.5 Vocazione funzionale e proposta progettuale pag. 024 2.0 Teorie decostruttiviste

2.1 Cosa nonè il decostruttivismo pag. 027 2.2 Elementi e tecniche caratterizzanti pag. 030

2.2.1 Layering 2.2.2 Folding 2.2.3 Morphing 2.2.4 Blurring 2.2.5 Beetween 2.2.6 Stratigrafia 2.2.7 Iterazioni 2.2.8 Interarticolazione organica 2.2.9 Innesti 2.2.10 Diagrammi

2.3 Considerazioni finali pag. 052

3.0 Digital graphic e progettazione

3.1 Rappresentazione VS Progettazione pag. 054 3.2 Software e metodi di modellazione pag. 055

3.2.1 Booleane 3.2.2 Lofting 3.2.3 Morphing 3.2.4 Nurbing

3.3 Considerazioni finali pag. 062

4.0 Genesi progettuale

4.1 Ricerca del metodo pag. 064 4.2 Modulo e griglia dell’arsenale repubblicano pag. 065 4.3 Somatizzazione storico-percettiva, morphing piano e topologia pag. 067

4.3.1 Piega della tersana 4.3.2 Contrazione sulle torri 4.3.3 Margine urbano

4.4 Corrugazione verticale pag. 072

4.4.1 Stringhe e percorsi 4.4.2 Curvatura e flessi 4.4.3 Layering e booleane

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5.0 Esito progettuale

5.1 Funzioni del complesso, accessibilità e relazioni con l’ambiente pag. 078

5.2 Sistema funzionale pag. 080

5.2.1 Mediateca 5.2.2 Museo 5.2.3 Laboratori 5.2.4 Sala conferenze

5.3 Caratterizzazione ambienti interni pag. 085 5.3.1 Ipotesi strutturale

5.3.2 Percorsi e elementi di collegamento

5.4 Assetto esterno pag. 088

5.4.1 I cretti 5.4.2 Le piazze

5.4.3 Cromatismi e trattamento superficiale 6.0 Analisi strutturale

6.1 Ipotesi A: Struttura in cemento armato pag. 092 6.1.1 Descrizione dell’opera

6.1.2 Normativa di riferimento 6.1.3 Ipotesi relazione geologica 6.1.4 Schematizzazione strutturale 6.1.5 Analisi dei carichi

6.1.6 Caratteristiche dei materiali 6.1.7 Combinazioni di carico 6.1.8 Analisi sismica

6.1.9 Verifica spostamenti SLD 6.1.10 Verifica aste

6.1.11 Verifica soletta di copertura 6.1.12 Verifica piastra di fondazione

6.2 Ipotesi B: Struttura in acciaio pag. 130 6.2.1 Schematizzazione strutturale

6.2.2 Caratteristiche dei materiali 6.2.3 Analisi sismica

6.2.4 Verifica spostamenti SLD 6.2.5 Verifica aste

6.2.6 Verifica dei nodi 7.0 Elaborati grafici

7.1 Il luogo pag. 147

7.2 Teorie decostruttiviste pag. 156

7.3 Digital graphic e progettazione pag. 166 7.4 Genesi e esito progettuale pag. 171

7.5 Il progetto pag. 187

7.6 Render pag. 196

7.7 Carpenterie pag. 201

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1

Introduzione

Il tema della tesi riguarda la riqualificazione del vuoto urbano dell’area della Cittadella di Pisa; attualmente lo spazio non sfrutta appieno le sue potenzialità, anzi risulta completamente slegato dal contesto funzionale.

Il Parco della Cittadella è sempre stato un sito strategico nella storia cittadina e rappresenta tutt’oggi un nodo cruciale irrisolto dello sviluppo urbano del futuro prossimo della città. L’analisi svolta sul sito evidenzia la presenza di una forte caratterizzazione storica, che rimane però celata dalle molteplici stratificazioni successive.

Uno degli obiettivi dell’intervento è quello di riportare alla luce le tracce delle preesistenze e legarle al contesto attuale: il progetto sarà frutto della somatizzazione delle tensioni storiche e morfologiche che si sviluppano sull’area.

Il primo problema da affrontare è stato quello della determinazione della vocazione funzionale: verificata la mancanza di una struttura in grado di mettere in relazione i differenti organismi di diffusione culturale dispersi nel territorio urbano, è sembrato opportuno dedicarsi alla progettazione di un cento culturale polifunzionale.

Data la posizione centrale, la vicinanza alle principali infrastrutture e l’elevato interesse storico e culturale, tale funzione si concilia opportunamente con l’esigenza di creare un punto di raccordo tra i nuclei culturali cittadini.

Un aspetto fondamentale di tutta la progettazione è stato la ricerca di un metodo inderogabile che potesse comporre coerentemente tutti gli elementi inseriti nel sistema progettuale.

Tale ricerca parte dallo studio del decostruttivismo in quanto esso racchiude in sé tre elementi estremamente interessanti: il primo è quello di mettere in discussione ogni assioma architettonico riportando così la creatività dell’ideatore ad uno stato più neutrale; il secondo è quello, a differenza delle altre tendenze, di non dettare dei veri e propri canoni stilistici bensì una logica che applicata da ogni progettista porta a risultati spesso completamente diversi; infine una parte integrante della progettazione deriva dal coinvolgimento di differenti discipline che contribuiscono a sintonizzare l’opera alla cultura attuale.

Gran parte della tesi quindi è stata un puro approfondimento teorico al fine di dotarsi degli strumenti progettuali necessari allo sviluppo del tema prefissato; il processo di apprendimento in realtà si è sviluppato in gran parte anche man mano che evolveva il progetto con l’inserimento di nuove problematiche e nuove soluzioni.

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2 Parallelamente allo studio sul decostruttivismo è stato necessario approfondire il campo della Computer Graphic in quanto essa introduce dei nuovi strumenti per sfruttare, integrare e migliorare le teorie decostruttiviste.

L’intento della trattazione è quello di mostrare come la progettazione sia fortemente influenzata da questi nuovi mezzi e che questi non sono più usati solo come semplici applicativi per disegnare.

Il fine di questa tesi è quello di ideare un oggetto architettonico coerente alla metodologia individuata e in grado di risolvere le problematiche a cui l’area deve far fronte.

Al processo progettuale architettonico si è affiancato uno studio ingegneristico al fine di verificare la validità delle ipotesi strutturali avanzate.

Alla luce di quanto detto è evidente che l’esito progettuale, paradossalmente, rappresenta soltanto la verifica dell’applicazione di un processo logico coerente.

La questione non è più focalizzata sul risultato, bensì sul processo che ha portato a questo prodotto; non tanto il “cosa”, ma il “come”.

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