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APPENDICI Appendice A – Schede Botaniche Appendice B – Tabelle fitosociologiche Appendice C – Foto delle principali tipologie vegetazionali Appendice D – Carta della vegetazione e Carta dell’uso del suolo

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APPENDICI

Appendice A – Schede Botaniche Appendice B – Tabelle fitosociologiche

Appendice C – Foto delle principali tipologie vegetazionali Appendice D – Carta della vegetazione e Carta dell’uso del suolo

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SCHEDE BOTANICHE

Salix eleagnos Scop. –

Salice ripaiolo (Fam. Salicacee)

Forma biologica: P caesp/P scap Tipo corologico: Orof. S-Europ.

Morfologia: grosso arbusto o alberello alto 1-6 m, dioico, con rami sottili, da giovani

ricoperti da una sottile pubescenza biancastra. Foglie strettamente lineari, lunghe 6-12 cm, con margine revoluto, bianco ragnatelose inizialmente su entrambe le pagine, poi solo sulla pagina inferiore, picciolo breve e stipole assenti. Fiori in amenti cilindrici,arcuato-patenti, i maschili con filamenti staminali pelosi, saldati alla base ed antere gialle. Fioritura tra febbraio ed aprile, precedente la fogliazione.

Ecologia: tipica di stazioni

rivierasche, diffusa lungo fiumi e torrenti da 100 a 1800 m s.l.m. e soprattutto lungo l’alto corso dei torrenti a letto ciottoloso e falda freatica superficiale, soggetti a prolungati periodi di aridità estiva e a periodiche sommersioni. In questi ambienti vegeta spesso insieme a Salix purpurea, specie con simili esigenze ecologiche.

Corologia: diffusa sulle montagne dell’Europa centro-meridionale, in Italia è presente sulle Alpi e sull’Appennino fino alla Basilicata e alla Calabria meridionale. E’ assente nelle Isole maggiori.

Osservazioni: ha sviluppato

adattamenti ad ambienti

xerofili (foglie pelose a lamina stretta, picciolo corto e bordi revoluti) e a suoli alluvionali lungo fiumi o torrenti (rapida crescita, rami eretti, sottili e flessibili, detti vimini, foglie lanceolate). Si presta ad essere utilizzata nel campo dell’ingegneria naturalistica per il consolidamento dei terreni franosi collinari-montani e delle sponde dei corsi d’acqua, grazie ad abbondante e rapida propagazione vegetativa ed elevata adattabilità alle condizioni pedoclimatiche.

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Salix caprea L. –

Salice delle capre, salicone (Fam. Salicacee)

Forma biologica: P caesp/P scap Tipo corologico: Euras.

Morfologia: arbusto policormico o piccolo albero alto 2-15 m, dioico, con rami

rosso-brunastri a maturità, foglie ellittiche, acute, con margine intero o grossolanamente dentato e pagina inferiore grigio-verdastra per densa feltrosità bianca. Fiori in amenti eretti, densiflori, i maschili ovato-allungati, i femminili cilindrici. Fioritura tra marzo ed aprile, precedente la fogliazione.

Ecologia: specie pioniera, molto rustica, diffusa dal piano basale a quello montano, fino a 1600 m di quota. Si trova generalmente in boschi aperti, radure, lungo i corsi d’acqua, su terreni freschi, non acquitrinosi, ma colonizza anche aree disboscate e cave.

Corologia: areale

comprendente quasi tutta l’Europa e buona parte dell’Asia boreale fino al Giappone. In Italia è frequente sui rilievi alpini ed appenninici, più raro nella Pianura Padana ed in Sicilia ed assente in Sardegna.

Osservazioni: specie che colonizza suoli di origine non alluvionale, più compatti e

meno umidi, ampiamente diffusa in vari habitat secondari creati dalle attività antropiche, in particolare scarpate stradali e cave abbandonate. E’ la specie di salice più tollerante all’ombreggiamento, in grado di vegetare all’interno di foreste e di colonizzare le tagliate dei cedui di latifoglie miste, entrando così a far parte della composizione del nuovo soprassuolo.

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Salix apennina Skvortsov

– Salice dell’Appennino (Fam. Salicacee)

Forma biologica: NP Tipo corologico: Endem.

Morfologia: arbusto policormico alto 2-4 m, con rami eretti, glabri o grigio-tomentosi

nella parte superiore, di colore giallo-brunastro da giovani, poi grigio. Foglie obovate, acuminate all’apice, con margine irregolarmente dentato, glabre e verdi sulla pagina superiore, opache ed a volte con peli rossicci lungo le nervature sulla pagina inferiore. Stipole di solito ben sviluppate. Fiori in amenti, i femminili cilindrici, i maschili con filamenti staminali pelosi alla base. Fioritura in aprile-maggio, contemporanea o di poco anteriore alla fogliazione.

Ecologia: vegeta nel piano submontano delle Alpi fino a 500-600 m s.l.m. e in quello

montano dell’Appennino, da 300 a 1600 m di quota, prevalentemente in compluvi umidi presso paludi, specchi d’acqua, rive di torrenti, senza particolari esigenze di substrato.

Corologia: endemica, dell’Appennino, dalla Liguria alla Basilicata ed anche in Sicilia e sul versante meridionale delle Alpi.

Osservazioni:

colonizzatrice di habitat secondari di origine antropica, in particolare dei

terreni abbandonati dell’Appennino

centro-settentrionale. Rientra tra le specie di interesse regionale incluse nell’allegato A della L.R.

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Populus nigra L.

– Pioppo nero (Fam. Salicacee)

Forma biologica: P scap Tipo corologico: Paleotemp.

Morfologia: albero dioico alto fino a 30-40 m, con portamento piramidale o

colonnare, chioma ampia e corteccia scura, profondamente fessurata. Foglie alterne, ovato-triangolari, lunghe 5-10 cm, glabre su entrambe le facce, acuminate, regolarmente dentellate sul bordo, di colore verde intenso fin dalla comparsa, lungamente picciolate. Gemme fusiformi, lunghe fino a 8 mm, vischiose. Fiori in amenti penduli lunghi 10-15 cm, di colore rossastro i maschili, giallo-verde i femminili. Fioritura in marzo-aprile, antecedente la fogliazione. Frutti costituiti da capsule ovoidali in amenti, liberanti a maturità semi piumosi.

Ecologia: specie frequente lungo i corsi d’acqua o su terreni umidi, dal piano basale a

1200 m di quota. E’ componente principale, insieme a salici ed ontani, della vegetazione ripariale tipica di molti corsi d’acqua della penisola.

Corologia: specie con

areale esteso all’Europa meridionale, comune in tutto il territorio italiano, frequentemente coltivata

per ornamento soprattutto nella cv.

italica (pioppo d’Italia o cipressino), a portamento colonnare e fastigiato, con rami eretti, molto appressati al tronco, utilizzata anche come frangivento.

Osservazioni: specie impiegata soprattutto nell’industria della carta,

produce un legno di modesta qualità. Ricercata dalla api per il nettare, prodotto dai fiori femminili, il polline, prodotto dai fiori maschili, e la propoli, prodotta da gemme e germogli.

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Saponaria ocymoides L.

– Saponaria rossa, saponaria montana, saponaria di roccia

(Fam. Caryophyllaceae) Forma biologica: H scap

Tipo corologico: Orof.SW-Europ.

Morfologia: pianta perenne alta 20-40 cm, con fusti prostrati, ramosissimi, che si

espandono sul terreno formando densi cespugli, ricoperti da una fitta peluria glandulosa. Foglie lanceolate, lunghe 1,5 cm, sessili. Fiori su brevi peduncoli, riuniti in cime ascellari, portate da steli fiorali eretti. Calice cilindrico, roseo, densamente peloso-ghiandoloso, dentato all’apice, corolla formata da 5 petali spatolati di colore rosso-vinoso, lunghi fino a 8 mm. Frutto a capsula piriforme. Fioritura da Maggio ad Agosto.

Ecologia: specie diffusa in terreni scoperti, rocciosi e franosi, preferibilmente calcarei,

da 100 a 1500 m s.l.m., raramente fino a 2400 m.

Corologia: specie con

areale incentrato sulla penisola iberica, talora presente anche

sul Massiccio Centrale, rara o assente sui Balcani. In Italia è diffusa sulle Alpi e l’Appennino settentrionale e centrale, manca al Sud, nelle isole e nelle aree di pianura, dove si rinviene solo come avventizia su macerie e negli alvei dei corsi d’acqua.

Osservazioni: specie tipica dei terreni asciutti e ben drenati, usata anche come pianta

ornamentale nei giardini rocciosi. Rientra tra le specie di interesse regionale incluse nell’allegato A della L.R. 56/2000.

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Bryonia dioica Jacq. –

Brionia comune, zucca selvatica, vite bianca, fescera, barbone

(Fam. Cucurbitaceae)

Forma biologica: G rhiz/H scand Tipo corologico: Euri-Medit.

Morfologia: pianta dioica, perenne, rampicante, con fusti erbacei, volubili, dotati di

cirri ascellari, lunghi 1-3 m e con radice carnosa a fittone. Foglie alterne, con lamina ricoperta da peli rigidi, triangolare, palmato- lobata, di larghezza pari alla lunghezza, a base cordata ed apice acuto. Fiori in racemi ascellari, i maschili ghiandolosi, con calice a tubo diviso in 5 lobi triangolari, corolla giallastra con lacinie acute, lunghe 4 mm. Frutto a bacca sferica, prima gialla poi rossa, delle dimensioni di 6-8 mm. Fioritura da Aprile a Giugno.

Ecologia: specie diffusa dal livello del mare alla fascia submontana (0-800 m s.l.m.),

in siepi, boscaglie umide, macerie.

Corologia: specie comune in tutto il territorio italiano, tranne che in Sardigna.

Osservazioni: pianta velenosa in ogni sua parte, soprattutto nella radice e nelle bacche, che restano attaccate ai fusti anche molto tempo dopo la caduta delle foglie. Rientra tra le specie di interesse regionale incluse nell’allegato A della L.R. 56/2000.

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Lilium bulbiferum L. –

Giglio rosso, giglio di San Giovanni (Fam. Liliaceae)

Forma biologica: G bulb

Tipo corologico: Orof. Centro-Europ.

Morfologia: pianta erbacea perenne, alta 30-80 cm, con piccolo bulbo a sezione

trigona e squame bianche appuntite, da cui si sviluppa uno scapo eretto, alto 30-80 cm, con macchiette purpuree alla base. Foglie sparse, poco lanose inferiormente, le basali picciolate e lanceolate, lunghe fino a 10 cm, le mediane progressivamente più piccole, le superiori con bulbillo ascellare. Fiori in racemi 1-5 flori, eretti, con 3 tepali esterni ellittici e acuminati e 3 interni subspatolati, tutti di colore giallo-aranciato, con punteggiature brune superiormente. Stami eretti, lunghi 4 cm, con antere grigie, stilo aranciato di 3 cm, stimma violetto, trilobo. Frutto a capsula ovoide con più semi, che maturano a fine estate. Fioritura da Maggio a Luglio.

Ecologia: è diffuso nei boschi di latifoglie e nelle praterie di montagna, da 500 a 2 000

m s.l.m.

Corologia: specie tipica dei

rilievi montuosi dell’Europa centrale (Alpi, Giura, Carpazi). In Italia è comune sulle Alpi e i rilievi prealpini, rara nella penisola, ma presente in tutte le regioni ad eccezione delle isole.

Osservazioni: sono descritte

due sottospecie, subsp.

bulbiferum, con fiori ermafroditi e bulbilli sempre presenti all’ascella delle foglie superiori, e subsp.

croceum, (Chaix) Baker, con

fiori dioici o monoici e senza bulbilli. La specie, per la notevole bellezza e vistosità

dei fiori, è oggetto di raccolte indiscriminate, tanto da essere stata inserita tra le specie di interesse regionale riportate nell’allegato A della L.R. 56/2000.

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Orchis purpurea Hudson –

Orchide maggiore (Fam. Orchidaceae)

Forma biologica: G bulb Tipo corologico: Eurasiat.

Morfologia: pianta robusta, alta 30-80 cm, con grossi tuberi ovali e scapo eretto, di

elevata statura. Foglie basali oblunghe, erette, lucide, lunghe fino a 15 cm, le superiori avvolgenti il fusto. Infiorescenza densa, multiflora, prima ovoide, poi cilindrica, lunga fino a 20 cm. Tepali purpurei, saldati tra loro, labello bianco-roseo con papille porporine pelose, trilobo, con lobi laterali lineari e lobo mediano triangolare, diviso in due lobuli divergenti e sfrangiati, tra i quali è posta una piccola appendice dentiforme. Sperone roseo, corto, incurvato verso il basso e leggermente ingrossato all’apice. Fioritura da Aprile a Giugno.

Ecologia: vegeta in boschi xerofili, cespuglieti, pascoli, dal piano basale fino a 1300 m

di quota, su suoli calcarei o neutri, asciutti o poco umidi.

Corologia: specie diffusa

dall’Inghilterra al Caucaso, presente anche in Nord Africa. In Italia è comune al Centro-Nord mentre è rara nel resto della penisola e nelle isole.

Osservazioni: in Toscana è rara

nei pressi del mare ma diviene più abbondante nell’interno, dove si rinviene comunemente.

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Platanthera bifolia (L.) Rchb.

– Platantera comune (Fam. Orchidaceae)

Forma biologica: G bulb Tipo corologico: Paleotemp.

Morfologia: pianta alta 20-60 cm, a portamento esile, con fusto eretto. Foglie basali in

numero di due, subopposte, oblanceolate, ottuse all’apice, foglie cauline molto minori, strettamente lanceolate, con apice acuto e progressivamente ridotte. Infiorescenza allungata, lassa, con 15-25 fiori, ognuno dotato di una piccola brattea triangolare alla base. Tepali biancastri, lanceolati, labello verdognolo, lineare, intero, lungo circa 1 cm, con sperone verde chiaro, sottile ed orizzontale, lungo fino a 3 cm. Fioritura da Maggio a Luglio.

Ecologia: specie rinvenibile in boschi aperti, arbusteti, radure e prati, da 0 a 2000 m

s.l.m., su suolo umido o asciutto, senza particolari esigenze di substrato.

Corologia: specie presente in gran

parte d’Europa, fino al Nord Africa a Sud e alla Siberia ad Est. In Italia è comune soprattutto su Alpi, Appennino settentrionale e centrale, mentre è più rara nelle aree di pianura, al Sud e nelle isole.

Osservazioni: molto simile a Platanthera chlorantha (Custer)

Rchb., specie più rara in tutto il territorio italiano, inserita nell’allegato A della L.R. 56/2000.

Platanthera bifolia è frequente

soprattutto nei boschi di aghifoglie mentre Platanthera chlorantha si rinviene di solito nei boschi di latifoglie, su substrato calcareo. Specie distinguibili solo in base ai caratteri fiorali e facilmente ibridabili tra loro.

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Cephalanthera rubra (L.) L. C. Rich.

– Cefalantera rossa (Fam. Orchidaceae)

Forma biologica: G rhiz Tipo corologico: Eurasiat.

Morfologia: pianta alta 25-80 cm, con fusto eretto, esile, sinuoso, spesso arrossato alla

base. Foglie amplessicauli, strettamente lanceolate, acute all’apice, distanziate tra loro. Infiorescenza lassa, composta da 3-12 fiori, dotati di brattee strette ed acute, le inferiori più lunghe del fiore. Perianzio roseo-purpureo, con tepali lanceolati ed acuti, simili tra loro, labello con ipochilo concavo ed epichilo allungato ed acuminato. Fioritura da Maggio a Luglio.

Ecologia: specie diffusa in boschi e

cespuglieti, fino a 1800 m di quota, preferibilmente su substrato calcareo.

Corologia: specie a distribuzione

eurasiatica, presente a Nord fino alla Scandinavia e alla Gran Bretagna, a Sud fino al Nord Africa. In Italia, comune sulle Alpi, più rara sui rilievi della penisola e della isole, solo di rado si rinviene nella aree di pianura.

Osservazioni: riproduzione per semi

rarissima, prevalenza della moltiplicazione vegetativa, tramite produzione di gemme avventizie sulle radici.

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Betula pendula Roth

– Betulla bianca, betulla verrucosa (Fam. Betulaceae)

Forma biologica: P scap Tipo corologico: Eurosib.

Morfologia: pianta decidua, monoica, alta fino a 25-30 m, con chioma slanciata e

stretta, fusto diritto, sottile, molto ramificato e corteccia bianca e liscia, che si sfalda longitudinalmente. Foglie a lamina rombo-triangolare, lunghe 3-6 cm, acuminate, con margine dentato e seghettato, pagina superiore verde, glabra e pagina inferiore più chiara, dotata di formazioni ghiandolari. Picciolo lungo pochi cm, giovani rami sottili, glabri e penduli. Amenti maschili lunghi 4-5 cm, giallo-brunastri, sessili, i femminili più corti e tozzi, verdastri. Fioritura in Aprile-Maggio, antecedente la fogliazione.

Ecologia: tipica del piano

collinare e montano, dove vegeta tra 500 e 2000 m di quota, in boschi umidi, abetine, cespuglieti subalpini, su terreni aerati e preferibilmente acidi. Forma boschi puri o si trova in consociazione con latifoglie e conifere.

Corologia: diffusa in Europa

ed Asia, in Italia si rinviene su Alpi ed Appennino centrale fino al Salernitano. Spesso introdotta a scopo ornamentale o forestale.

Osservazioni: è inclusa nell’allegato A della L. R. 56/00. Specie rustica, poco esigente dal punto di vista nutritivo, che si insedia spesso su terreni nudi ed è dotata di un apparato radicale molto

sviluppato. Adatta al consolidamento di terreni instabili e molto apprezzata come specie ornamentale e forestale.

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Alnus glutinosa (L.) Gaertner

– Ontano nero (Fam. Betulaceae)

Forma biologica: P scap (P caesp) Tipo corologico: Paleotemp.

Morfologia: pianta decidua, monoica, alta fino a 20-25 m, di solito a portamento

arboreo, con chioma poco fitta, fusto assurgente, ramificato fin quasi dalla base e corteccia brunastra, lucida, ricca di lenticelle. Foglie a lamina espansa, obovata, lunga 5-7 cm, vischiosa, grossolanamente dentata, con apice tronco o retuso. Picciolo lungo 1-2 cm, giovani rametti vischiosi, gemme all’ascella

delle foglie di forma clavata e stipole caduche prima della completa distensione della lamina fogliare. Amenti maschili lunghi fino a 10 cm, in gruppi di 3-5 all’apice dei rami, prima verde-giallastri, poi bruni alla fioritura. Infiorescenze femminili ovoidi, più corte (3 cm), dopo la fecondazione lignificate a formare una tipica infruttescenza ovale contenente gli acheni. Fioritura in Marzo-Aprile, antecedente la fogliazione.

Ecologia: è diffusa tra 0 e 800 (1200) m s.l.m., in

boschi e cespuglieti lungo i corsi d’acqua e su suoli torbosi e asfittici, in popolamenti puri o associata ad altre essenze ripariali, quali salici e pioppi.

Corologia: tipica dei climi temperati, in Italia è diffusa in tutte le regioni

Osservazioni: specie pioniera,

colonizzatrice di terreni argillosi e sciolti, poveri di nutrienti, soggetti ad inondazioni e paludosi. Radici dotate di tubercoli con batteri azotofissatori. Grazie all’elevato sviluppo dell’apparato radicale, è utilizzata per il consolidamento di rive e scarpate.

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Spartium junceum L.

– Ginestra (Fam. Leguminosae)

Forma biologica: P caesp Tipo corologico: Euri-Medit.

Morfologia: pianta alta fino a 1,5 m, a portamento arbustivo, con chioma larga ed

irregolare, fusti robusti, elastici, ascendenti, molto ramificati fin dalla base, di colore verde, nella parte basale bruno. Foglie precocemente caduche, semplici, più o meno scomparse alla fioritura, con lamina lanceolata lunga circa 2 cm, a margine intero. Giovani rami a sezione circolare e lisci. Fiori in lassi racemi terminali, con corolla papilionacea di colore giallo brillante e calice verdastro. Legume nerastro a maturazione, eretto, pubescente, lungo fino a 8 cm. Fioritura in Maggio-Giugno.

Ecologia: presente dal piano basale a quello montano, fino ad oltre 1000 m

sull’Appennino e nelle isole, in cespuglieti situati in posizione sologgiata. Trova il suo optimum nella fascia submediterranea ma penetra anche in quella mediterranea. Tollerante a substrati calcarei ed argillosi, richiede una buona disponibilità d’acqua nel terreno. E’ pioniera su suoli pesanti (es. argille plioceniche dell’Appennino settentrionale e centrale). Si rinviene di solito in popolamenti densi, anche di elevata estensione, e rappresenta un elemento tipico del paesaggio vegetale italiano. Non forma una propria associazione ed è accompagnata principalmente da specie ubiquitarie.

Corologia: originaria del bacino del Mediterraneo, è comune in tutto il territorio

italiano.

Osservazioni: per la sua capacità di colonizzare terreni scoperti ed ambienti difficili,

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Ligustrum vulgare L.

– Ligustro, olivella (Fam. Oleaceae)

Forma biologica: NP

Tipo corologico: Europeo-W-Asiat.

Morfologia: arbusto solitamente di pochi m di altezza, con chioma espansa e

cespugliosa e fusti eretti, corteccia liscia, lenticellata. Foglie caduche, nelle zone a clima mediterraneo più o meno persistenti in inverno, semplici, opposte, con picciolo brevissimo, margine intero, lamina ellittica e lunga 1,5 cm alla base dei rami, lanceolata e lunga fino a 4 cm all’apice. Fiori in pannocchie terminali, con corolla bianca, imbutiforme, di 4 petali e piccole dimensioni (5 mm). Frutti rappresentati da bacche subsferiche, nere e lucide. Fioritura in Aprile-Maggio.

Ecologia: specie eliofila, che

vegeta dal livello del mare fino a 1300 m di quota, in boschi caducifogli termofili, associata a roverella, carpino nero, orniello, soprattutto ai margini dei boschi, nei cespuglieti di degradazione, nelle siepi. Presenta una notevole attività stolonifera, che le permette di diffondersi rapidamente per via vegetativa, formando densi cespugli.

Corologia: diffusa in Europa

e in Asia occidentale, in Italia è presente in tutta la penisola ma non nelle isole.

Osservazioni: grazie all’apparato radicale molto espanso e alla capacità di colonizzare anche terreni aridi e ricchi in calcare, è utilizzata per consolidare terreni instabili e marginali. Molto diffusa anche come pianta ornamentale.

(17)

Primula vulgaris Hudson

– Primula comune, occhio di civetta, primavera (Fam. Primulaceae)

Forma biologica: H ros

Tipo corologico: Europ. – Caucas.

Morfologia: pianta alta 10-15 cm, con rizoma obliquo, breve, dotato di grosse radici

secondarie e fusto nullo. Foglie tutte basali, oblanceolato-spatolate, lunghe 5-9 cm alla fioritura, poi fino al doppio, con apice arrotondato e margine irregolarmente eroso-dentato, ristretto alla base. Fiori su piccioli di 4-7 cm, calice formato da tubo di 1 cm e denti lesiniformi di 5-7 mm, corolla gialla con tubo di 2 cm e lobi obcordati, dotati di una macchia più scura alla base. Fioritura in Febbraio-Marzo, a volte fino a Maggio.

Ecologia: vegeta da 0 a 1500 m s.l.m., in boschi di latifoglie, soprattutto faggete,

querceti, carpineti.

Corologia: comune in tutto il territorio italiano, assente in Sardegna, nel Sud e in

Sicilia presente solo sui rilievi, nella Pianura Padana quasi ovunque scomparsa.

Osservazioni: le specie del genere Primula sono incluse nell’allegato C1 della L.R.

56/00. Nelle popolazioni naturali è diffusa l’eterostilia, sono presenti, quindi, individui con fiori longistili ed altri con fiori brevistili, identici ai primi, tranne che per la lunghezza dello stilo.

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Salvia pratensis L.

– Salvia comune (Fam. Labiatae)

Forma biologica: H scap Tipo corologico: Euri-Medit.

Morfologia: specie alta fino a 50 cm, con fusti eretti, pelosi. Foglie basali con picciolo

di 4 cm e lamina ovata, lunga fino a 10 cm, a margine grossolanamente dentato e crenato, rugose sulla pagina superiore e irsute su quella inferiore. Foglie cauline sessili, di minori dimensioni, dentate, con base arrotondata o semiabbracciante. Fiori in infiorescenze semplici o con rami brevi, riuniti in verticillastri 4-6flori, con corolla violetta, lunga 2-3 cm, dotata di un corto labbro inferiore e di un labbro superiore arcuato, e calice formato da un breve tubo con denti. Fioritura da Maggio ad Agosto.

Ecologia: presente nei prati aridi, da 0 a 1600 m s.l.m..

Corologia: comune in tutto il territorio, assente in Calabria meridionale e isole. Osservazioni: è inclusa nell’allegato A della L.R. 56/00.

(19)

Scabiosa uniseta Savi

– Vedovina meridionale (Fam. Dipsacaceae)

Forma biologica: H scap Tipo corologico: Endem.

Morfologia: pianta alta circa 1m, con radice fittonante, indurita, fusto eretto, foglioso

e ramoso in alto. Foglie pelose, le primordiali indivise, dentate o crenate, le basali definitive profondamente incise o lirate, le cauline pennatosette, con lacinie laterali lineari-lanceolate e segmento apicale allargato. Fiori in capolini, di solito numerosi, del diametro di 2-3 cm, su peduncoli brevi, calice con reste lunghe 4 mm, precocemente caduche, corolla violacea. Fioritura da Maggio ad Agosto.

Ecologia: presente in prati aridi e boscaglie, dal livello del mare a 1800 m di quota. Corologia: diffusa lungo l’arco appenninico, dalla Liguria alla Calabria.

Osservazioni: è inclusa nell’allegato A della L.R. 56/00. Simile a Scabiosa gramuntia,

da cui si distingue per le maggiori dimensioni, la più densa pelosità fogliare, il segmento apicale delle foglie più ampio e la scarsa persistenza delle reste calicine.

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Campanula medium L.

– Campanula toscana (Fam. Campanulaceae)

Forma biologico: H bienn

Tipo corologico: NW-Medit.-Mont.

Morfologia: alta 20-60 cm, con fusti eretti, ispidi, poco ramificati. Foglie densamente

setolose, con margine crenato o dentato, oblanceolato-spatolate alla base, lanceolate e sessili le superiori. Fiori isolati o in racemo paucifloro, penduli o inclinati, su peduncoli di 2-10 cm, con calice formato da tubo di 1 cm, denti lanceolato-cuoriformi lunghi 1,5 cm e appendici ripiegate di 1 cm, corolla violetta, dotata di tubo a botticella, lungo 4-5 cm, e denti brevi, stimmi 5. Frutto a capsula. Fioritura in Maggio-Giugno.

Ecologia: presente da 0 a 1500 m di quota, su pendii cespugliosi e rocciosi, pietraie,

frane.

Corologia: areale esteso dall’Italia centrale alla Francia meridionale, nel nostro Paese

diffusa nel Piemonte meridionale, in Liguria, Emilia e Toscana fino al Monte Amiata. Si rinviene raramente nella Marche e in Val d’Aosta. Spesso coltivata e subspontanea in Lombardia, Veneto, Lazio e in altre regioni.

Osservazioni: è inclusa negli allegati A e C della L.R. 56/00. Si rinvengono

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Centaurea ambigua Guss.

– Fiordaliso d’Abruzzo am. Compositae)

orma biologica: H scap/H bienn ipo corologico: Endem.

orfologia: pianta alta 20-40 cm, grigio-tomentosa inizialmente, poi glabrescente,

on fusti eretti o prostrati, ramosissimi. Foglie primordiali strettamente lanceolate, tere, acute, le definitive lunghe 3-10 cm, pennatosette, completamente divise in egmenti lineari di 1-2 cm, acuti e mucronati. Involucro dei capolini formato da quame ad appendice scura, mucrone apicale debole e ciglia laterali di 2mm. Fiori

sei. Fioritura da Giugno ad Agosto.

cologia: diffusa in ambienti aridi, preferibilmente su substrato calcareo, da 1000 a

500 m s.l.m..

orologia: presente sui rilievi della penisola, dalle Alpi Apuane ed Appennino

tosco-miliano all’Abruzzo. Comune anche sull’Isola d’Elba.

00. Presenta una morfologia onda dell’ambiente in cui vegeta.

(F F T M c in s s ro E 2 C e

Osservazioni: è inclusa nell’allegato A della L.R. 56/

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Centaur

am. Compositae) orma biologica : T scap ipo corologico: Subcosmp.

orfologia: pianta alta 30-80 cm, con fusto ascendente, flaccido, ramoso, coperto da

na pelosità ragnatelosa. Foglie lineari-lanceolate, lunghe 2-7 cm, acute, di solito tere, trinervie. Capolini di 2-3 cm di diametro, portati da peduncoli afilli allungati d eretti. Involucro piriforme di squame spesso arrossate, con strette appendici brune brevi ciglia argentee. Fiori azzurri. Fioritura in Maggio-Giugno, sui rilievi fino ad

gosto.

cologia: diffusa nei campi di cereali,

a 0 a 1500 m di quota.

orologia: specie comune in tutto il

rritorio italiano, con areale di origine ulle coste asiatiche del Mediterraneo.

sservazioni: è inclusa nell’allegato A

ella L.R. 56/00. Molto diffusa, fino a ochi decenni fa, nei campi delle

del paesaggio timamente

ea cyanus L.

– Fiordaliso vero (F F T M u in e e A E d C te s O d p

vallate alpine, appenniniche e, in minor a Padana, tanto da misura, della Pianur

essere un elemento tipico agricolo collinare, ul

ivenuta rara e scomparsa nelle zone d

ad agricoltura intensiva, a causa della diffusione delle concimazioni chimiche, dei diserbanti e delle arature profonde.

(23)

Colchicum autumnale L.

– Colchico d’autunno, zafferano falso (Fam. Liliaceae)

Forma biologica: G bulb

Tipo corologico: Centro-Europ.

orfologia: pianta con bulbo-tubero piriforme, avvolto da una guaina formata dai

sti del bulbo dell’anno precedente. Foglie in numero di 4, carnose, lanceolate, nghe 20-25 cm. Fiori in numero di 1-3, avvolti alla base da una spata ialina, ucronata, con strette ali membranose. Perigonio con tubo incolore, lungo 1-2 cm e cinie rosee, le esterne più strette. Stami 6, di cui 3 con filamenti di 1,5 cm, gli altri di cm, antere gialle, stili eretti, stimma papilloso, ricurvo ad uncino. Fioritura in

gosto-Settembre.

cologia: presente in prati falciati, ambienti umidi, schiarite dei boschi, da 0 a 2100 m

.l.m.. Predilige terreni argillosi, ricchi in azoto.

orologia: specie a d areale centro-europeo, in Italia comune sulle Alpi, rara nella

ianura Padana e sull’Appennino settentrionale.

velenosa per la caloide, la colchicina. M re lu m la 1 A E s C P

Osservazioni: è inclusa nell’allegato A della L.R. 56/00. Pianta

(24)

Calam

am. Graminaceae) orma biologica : H caesp ipo corologico: Orof. Eurasiat.

orfologia: pianta alta circa 1 m, con culmi eretti,

ensamente cespugliosi e stoloniferi, con tendenza a rmare popolamenti puri. Foglie con guaina ubescente-scabra, lamina larga 6-8 mm, spesso rrossata, ligula tronca. Pannocchia sottile, ontratta, lunga fino a 15 cm, di solito paglierina o rgentea. Glume subeguali, acuminate, lemma di irca 4 mm, con peli lunghi quasi altrettanto, resta

serita in prossimità della base, ginocchiata, poco iù lunga del lemma.

cologia: presente da 0 a 2100 m s.l.m., su pendii

assosi umidi e pinete.

orologia: specie delle montagne europee ed asiatiche, in Italia diffusa su Alpi ed

ppennino centro-settentrionale.

derata specie a basso rischio, secondo il progetto RE.NA.TO..

agrostis varia (Schrader) Host

– Cannella comune (F F T M d fo p a c a c in p E s C A Osservazioni: è consi

(25)
(26)

a. Vegetazione pioniera delle aree estrattive dismesse N° DEL RILEVAMENTO 1 2 25 COPERTURA (%) 70 60 90 SUPERFICIE (mq) 100 100 100 STRATO 4 Fraxinus ornus L. 2 . 2

Ostrya carpinifolia Scop. 1 1 2

Alnus cordata (Loisel.) Desf. . . 3

3 Cornus sanguinea L. 2 . 2

Coronilla emerus L. 3 . .

Fraxinus ornus L. . . 3

Ostrya carpinifolia Scop. . 1 2

Spartium junceum L. . . 3

Clematis vitalba L. . . 2

Juniperus communis L. . . 2

Salix apennina Skvortsov . 1 .

Salix cinerea L. . 2 .

Salix eleagnos Scop. . . 1

Salix purpurea L. . 2 .

Lonicera etrusca Santi . . 1

Robinia pseudoacacia L. 1 . .

2 Calamagrostis varia (Schrader) Host 3 3 4

Fraxinus ornus L. 2 1 3

Centranthus ruber (L.) DC. 2 . 3

Cornus sanguinea L. 2 . .

Dactylis glomerata L. 3 . .

Lathyrus sylvestris L. . . 2

Ostrya carpinifolia Scop. . . 2

Avena barbata Potter . 1 .

Bromus erectus Hudson . 1 .

Carex sylvatica Hudson . . 1

Centaurea nigra L. . . 1

Festuca pratensis Hudson . 1 .

Poa pratensis L. . 2 .

Erica sp. . . +

1 Clematis vitalba L. 4 . 3

Dorycnium pentaphyllum Scop. . 1 3

Coronilla emerus L. . . 3

Dorycnium hirsutum (L.) Ser. . . 3

Genista germanica L. . . 3

Vicia cracca L. 2 . 1

Centranthus ruber (L.) DC. . . 2

Euphorbia cyparissias L. . . 2

Fraxinus ornus L. 2 . .

Sanguisorba minor Scop. . 2 .

Centaurea nigra L. . . 1

Cornus sanguinea L. 1 . .

(27)

b. Popolamenti a prevalenza di Quercus cerris e Ostrya carpinifolia N° DEL RILEVAMENTO 3 18 19 20 21 23 26 COPERTURA (%) 100 100 100 100 100 100 100 SUPERFICIE (mq) 100 100 100 100 100 100 100 STRATO 6 Quercus cerris L. 5 . 5 . 5 . .

Castanea sativa Miller . . 3 . . . .

5 Quercus cerris L. 4 4 2 4 . 4 1

Ostrya carpinifolia Scop. 3 5 4 . . . 3

Castanea sativa Miller . . 3 . . 1 1

Cornus sanguinea L. . . . . .

Betula pendula . . . 1 .

Malus domestica Borkh. . . . . .

4 Ostrya carpinifolia Scop. 3 5 2 . . 3 1

Quercus cerris L. 1 2 . 3 2 4 1

Cornus sanguinea L. 1 2 3 . . 3 .

Castanea sativa Miller . 2 1 . 2 2 .

Fraxinus ornus L. 2 . . 2 . . 1

Corylus avellana L. . . . . 4

Acer pseudoplatanus L. . . . . .

Crataegus monogyna Jacq. . 1 . . . . 1

Acer campestre L. . 1 . . . . .

3 Cornus sanguinea L. 3 3 2 . . . 1

Pteridium aquilinum (L.) Kuhn . . 2 3 4 . 2

Juniperus communis L. 3 1 . . . . 3

Cytisus scoparius (L.) Link . . . . 3 3 .

Castanea sativa Miller . . 1 . 2 . .

Fraxinus ornus L. . . . 3 . 1 1

Corylus avellana L. . . . . 4

Rubus ulmifolius Schott . . 4 . . . .

Clematis vitalba L. . 3 . . . . . Ligustrum vulgare L. 2 . . . . . 1 Quercus cerris L. 1 . . 1 . 1 . Spartium junceum L. . . . 3 . . . Urtica dioica L. . . . . . Acer campestre L. . . . 2 . Acer pseudoplatanus L. . . . . .

Centaurium erythraea Rafn . . . . .

Lonicera etrusca Santi . . . . 1

Ostrya carpinifolia Scop. . 1 . . . . .

2 Quercus cerris L. 2 1 2 . . 2 .

Pteridium aquilinum (L.) Kuhn 1 2 . . . 2 .

Chaerophyllum hirsutum L. . . . . .

Cornus sanguinea L. 2 . . . 1 3 .

Geum urbanum L. . . . . .

(28)

cont. b.

2 Rosa canina L. . . . . 2 2 .

Acer pseudoplatanus L. . . . . .

Campanula rapuncoloides L. . . . . .

Clematis vitalba L. . 3 . . . . .

Ostrya carpinifolia Scop. 2 . 1 . . . +

Scutellaria columnae All. . . 3 . . . .

Acer campestre L. . 1 . . . . .

Fraxinus ornus L. 2 + . . . . .

Genista tinctoria L. . . . 2 . . .

Hieracium pictum Per. . . . 2 . . .

Ligustrum vulgare L. 2 . . . . . .

Lonicera etrusca Santi . . . 2 . . .

Centaurium erythraea Rafn . . 1 . . . .

Dactylis glomerata L. 1 . . . . . . Genista germanica L. . . . 1 . . . Hypericum hirsutum L. . . . . 1 Hypericum perforatum L. . . . . 1 Juniperus communis L. . . . 1 . . . Lathyrus sylvestris L. . . . 1 . . . Ononis natrix L. . . . . .

Rubus ulmifolius Schott . . . 1 .

Scabiosa gramuntia L. . . . 1 . . .

Succisa pratensis Moench . 1 . . . . .

Leucanthemum vulgare Lam. . . + . . . .

1 Hedera helix L. 3 4 3 . . 2 .

Quercus cerris L. 3 1 . 2 4 4 .

Tamus communis L. 3 2 . . . . .

Fragaria vesca L. . . 1 . . 1 .

Castanea sativa Miller . . . . .

Clematis vitalba L. . 3 . . . 2 .

Cornus sanguinea L. . 3 . . . 2 2

Euphorbia cyparissias L. . . 1 2 . . 1

Coronilla emerus L. . . . 5 . . 1

Dorycnium pentaphyllum Scop. . . . 3 2 1 .

Rosa canina L. 1 1 . . 2 . .

Trifolium medium L. 3 . . . . . 3

Prunella vulgaris L. . . 3 . . . .

Genista germanica L. . . . . 2 2 .

Primula vulgaris Hudson . 2 . . . . .

Tussilago farfara L. . . . 2 . . .

Agrostis tenuis Sibth. . . . 3 .

Euphorbia amygdaloides L. . 2 . . . 1 .

Geum urbanum L. . . . . .

Juniperus communis L. 2 . . . . . 1

Mycelis muralis (L.) Dumort. . . . . .

Potentilla reptans L. . . . 3 .

Pteridium aquilinum (L.) Kuhn 2 . . . . . .

Trifolium repens L. . . 3 . . . .

Acer pseudoplatanus L. . . . . .

Carex sylvatica Hudson . . . 2 . . .

(29)

cont. b.

1 Festuca pratensis Hudson . . . 2 .

Geranium robertianum L. . . . . 2 . .

Helleborus foetidus L. . . . 2 .

Ligustrum vulgare L. 1 . . . . . 1

Lonicera etrusca Santi . . . . 2

Ostrya carpinifolia Scop. . . . 2 . . .

Acer campestre L. . . . . 1

Epipactis helleborine (L.) Crantz . . . 1 .

Galium aparine L. . . 1 . . . .

Poa pratensis L. . . . 1 .

(30)

c. Popolamenti a prevalenza di Pseudotsuga menziesii e Pinus strobus

N° DEL RILEVAMENTO 9

COPERTURA (%) 100

SUPERFICIE (mq) 100

STRATO

6 Pseudotsuga menziesii (Mirbel) Franco 2

Pinus strobus L. 2

Acer pseudoplatanus L. 2

3 Acer pseudoplatanus L. 3

Cornus sanguinea L. 2

Castanea sativa Miller +

1 Hedera helix L. 4 Acer pseudoplatanus L. 3 Clematis vitalba L. 2 Cornus sanguinea L. 2 Fragaria vesca L. 1 Helleborus foetidus L. 1 Platanthera bifolia (L.) Rchb. 1

Primula vulgaris Hudson 1

Tamus communis L. 1

Quercus cerris L. +

(31)

d. Vegetazione ripariale a prevalenza di Salix sp.pl. e Populus sp. N° DEL RILEVAMENTO 13 14 15 16 17 COPERTURA (%) 100 100 100 100 100 SUPERFICIE (mq) 100 100 100 100 100 STRATO 5 Populus nigra L. 2 . 2 4 . Robinia pseudoacacia L. . . 3 . 3 Salix cinerea L. . . 2 1 .

Salix eleagnos Scop. . . . 1 2

Salix purpurea L. . . . . 3

Alnus cordata (Loisel.) Desf. . . 4 . .

Alnus glutinosa (L.) Gaertner 1 . . . .

4 Salix eleagnos Scop. 4 4 . 3 .

Populus nigra L. . 3 . . .

Salix cinerea L. . . 3 . .

Alnus cordata (Loisel.) Desf. . . . . 2

Robinia pseudoacacia L. . . . 2 .

Salix caprea L. . . 2 . .

Salix purpurea L. . . 2 . .

Alnus glutinosa (L.) Gaertner . . . . 1

Ostrya carpinifolia Scop. 1 . . . .

Sambucus nigra L. . . 1 . .

3 Salix eleagnos Scop. . 3 . 3 3

Melilotus officinalis (L.) Pallas . . . 4 2

Clematis vitalba L. . . 4 . .

Artemisia vulgaris L. 3 . . . .

Buddleja davidii Franchet . . . 1 2

Rubus ulmifolius Schott . . 3 . .

Scrophularia nodosa L. 2 1 . . .

Alnus cordata (Loisel.) Desf. . . . 1 1

Centranthus ruber (L.) DC. . . . . 2 Cornus sanguinea L. . . 2 . . Dactylis glomerata L. . . . . 2 Eupatorium cannabinum L. 2 . . . . Salix cinerea L. . . . . 2 Salix purpurea L. . . . . 2 Urtica dioica L. 2 . . . . Robinia pseudoacacia L. . . 1 . . 2 Chaerophyllum hirsutum L. 3 . . 2 .

Silene vulgaris (Moench) Garcke 2 . . 2 1

Artemisia vulgaris L. . . 4 . .

Galium aparine L. 2 . . 2 .

Periballia minuta (L.) Asch.et Gr. 1 1 2 . .

Cornus sanguinea L. . . 2 . .

Ranunculus lanuginosus L. 2 . . . .

Melilotus officinalis (L.) Pallas 1 . . . .

Mentha aquatica L. . . . . 1

(32)

1 Clematis vitalba L. . 3 . 3 2

Petasites hybridum (L.) Gaertn.,Meyer et Sch. 1 2 3 1 .

Arabis sagittata (Bertol.) DC. . 2 4 . .

Geranium robertianum L. . 2 2 1 . Tussilago farfara L. . . 3 . 2 Urtica dioica L. 2 3 . . . Chaerophyllum hirsutum L. . 3 . . . Galium aparine L. . . . 1 . Mentha aquatica L. 1 . . . . Ranunculus lanuginosus L. 1 . . . . Robinia pseudoacacia L. . 1 . . .

(33)

e. Popolamenti a prevalenza di Castanea sativa

N° DEL RILEVAMENTO 22 24

COPERTURA (%) 100 100

SUPERFICIE (mq) 100 100

STRATO

6 Castanea sativa Miller 3 5

5 Castanea sativa Miller 4 2

Cornus sanguinea L. 4 .

Malus domestica Borkh. 1 .

4 Cornus sanguinea L. . 2

Castanea sativa Miller . 2

Acer pseudoplatanus L. 2 .

3 Cornus sanguinea L. 4 4

Pteridium aquilinum (L.) Kuhn . 1

Castanea sativa Miller . 2

Urtica dioica L. 3 .

Acer pseudoplatanus L. . 1

Centaurium erythraea Rafn 1 .

2 Quercus cerris L. . 1

Pteridium aquilinum (L.) Kuhn 2 .

Chaerophyllum hirsutum L. 3 3

Geum urbanum L. 3 3

Mycelis muralis (L.) Dumort. . 3

Acer pseudoplatanus L. 2 1 Campanula rapuncoloides L. . 3 Acer campestre L. 1 . Hypericum hirsutum L. 1 . 1 Hedera helix L. 2 3 Tamus communis L. 2 2 Fragaria vesca L. 3 3

Castanea sativa Miller 3 4

Clematis vitalba L. 2 .

Euphorbia cyparissias L. . 3

Rosa canina L. 2 .

Prunella vulgaris L. 2 .

Primula vulgaris Hudson 1 1

Tussilago farfara L. . 2

Geum urbanum L. 3 .

Mycelis muralis (L.) Dumort. 3 .

Pteridium aquilinum (L.) Kuhn 1 .

(34)

f1. Praterie a prevalenza di Arrhenatherum elatius

N° DEL RILEVAMENTO 5 7 8 10 12

COPERTURA (%) 100 100 100 100 100

SUPERFICIE (mq) 100 100 100 100 100

STRATO

3 Arrhenatherum elatius (L.) Presl 5 4 4 4 4

Holcus lanatus L. 1 . 1 2 4

Dactylis glomerata L. 2 1 1 1 .

Rumex obtusifolius L. . . . . 2

2 Rumex obtusifolius L. 2 . . . 3

Festuca pratensis Hudson . 2 2 . .

Medicago sativa L. . . . . 3

Poa pratensis L. 1 + 1 1 .

Poa trivialis L. 1 + 1 1 .

Anthoxanthum odoratum L. 2 . . . .

Bromus hordeaceus L. . . . . 2

Leucanthemum vulgare Lam. . . . . 2

Bromus gussonei Parl. . . . . 1

Cynosurus cristatus L. . 1 . . .

Hypericum perforatum L. . . . . 1

Plantago lanceolata L. . . . . 1

Succisa pratensis Moench . . . . 1

1 Medicago sativa L. 2 3 2 . 3 Potentilla reptans L. . 2 3 2 2 Lathyrus pratensis L. . 3 2 2 . Trifolium pratense L. . 3 . 1 2 Lotus corniculatus L. . 3 2 . . Galium aparine L. . . 1 . 3

Taraxacum officinale Weber . . . 2 2

Cirsium arvense (L.) Scop. . . . 3 .

Rhinanthus alectorolophus (Scop.) Pollich 3 . . . .

Convolvulus arvensis L. . . . . 2 Lychnis flos-cuculi L. + . 1 1 . Medicago lupulina L. . 2 . . . Plantago lanceolata L. . 1 . 1 . Ranunculus bulbosus L. 2 . . . . Geranium dissectum L. . . . . 1

(35)

f2. Praterie a prevalenza di Medicago sativa N° DEL RILEVAMENTO 6 11 COPERTURA (%) 100 100 SUPERFICIE (mq) 100 100 STRATO 2 Medicago sativa L. 5 5 Bromus sterilis L. 4 3 Poa trivialis L. 2 2 Poa pratensis L. 1 2

Trisetum flavescens (L.) Beauv. 2 .

Ranunculus bulbosus L. . 1

Rumex obtusifolius L. 1 .

1 Trifolium pratense L. 3 3

Taraxacum officinale Weber 2 1

Galium aparine L. . 2

(36)

f3. Praterie a prevalenza di Trifolium sp.pl. N° DEL RILEVAMENTO 4 COPERTURA (%) 100 SUPERFICIE (mq) 100 STRATO 2 Lychnis flos-cuculi L. 3 Ranunculus bulbosus L. 3 Anthoxanthum odoratum L. 2

Arrhenatherum elatius (L.) Presl 2

Cynosurus cristatus L. 2 Holcus lanatus L. 2 Lolium perenne L. 2 Poa trivialis L. 2 Crepis vesicaria L. 1 1 Trifolium incarnatum L. 3 Trifolium pratense L. 3 Achillea millefolium L. 2 Lotus corniculatus L. 2 Medicago lupulina L. 2 Bellis perennis L. 1 Ranunculus bulbosus L. 1

(37)
(38)

Area di studio: sito estrattivo

(39)
(40)
(41)
(42)

Praterie a prevalenza di Arrhenatherum elatius Popolamenti a prevalenza di Castanea sativa

(43)

Praterie a prevalenza di Medicago sativa

(44)
(45)
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