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Aree interne. L’indagine di Riabitare l’Italia: più della metà dei giovani vuole restare

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Academic year: 2022

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GIOVANI DENTRO

Indagine di Riabitare l’Italia sui giovani e le aree interne (Primi risultati)

CARATTERISTICHE CAMPIONE SWG (rilevazione dicembre 2020):

Dimensione campione: 1.008 soggetti di cui il 52% è di genere femminile e il 48% maschile.

Il 45% ha tra i 18-29 anni e il 55% tra i 30-39 anni.

Il 54% dei soggetti intervistati ha trascorso del tempo fuori dal proprio comune in cui vive abitualmente per esperienze di lavoro (di cui il 44% in Italia mentre circa il 10% all’estero), che sono durate più di un anno per il 42% dei rispondenti.

Il 41% ha frequentato o sta frequentando l’università.

Il 67% dei soggetti intervistati sono lavoratori. Il 44% ha un lavoro a tempo indeterminato, e il 22% a tempo determinato.

ORIENTAMENTO A RESTARE/PARTIRE:

Il 67% degli intervistati è orientato a rimanere nel comune delle aree interne in cui vive.

In particolare, il 50% degli intervistati è orientato a restare pianificando lì la propria vita e il proprio lavoro (ciò è vero soprattutto per le donne, 52%) e circa il 15% è orientato a partire, anche se preferirebbe restare.

Tra chi resta, i fattori a cui viene attribuito molto peso nella scelta sono: la migliore qualità della vita dal punto di vista ambientale e dello stile di vita (79%), la possibilità di avere contatti umani e sociali più gratificanti (67%), il minor costo della vita (60%) e perché il posto in cui si vive piace e offre opportunità per restare (55%).

Le motivazioni principali nella scelta di partire vengono individuate dalla maggior parte degli intervistati nelle opportunità in termini di qualità del lavoro e della formazione (84%) e nella possibilità di accedere a migliori condizioni di vita per l’offerta di servizi culturali, sociali, assistenziali (77%)

AGRICOLTURA:

emerge un’importanza prospettica delle attività agro-silvo-pastorali. Solo il 9% degli

intervistati ritiene che la motivazione principale per rimanere in agricoltura sia la mancanza di valide alternative di lavoro e solo il 6% non vede motivazioni valide per lavorare in ambito agricolo.

inoltre la maggior parte degli intervistati ha un rapporto positivo con la

natura riconoscendone il valore di risorsa (13%) o vivendola come ambiente incontaminato (59%);

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Per il 21% il desiderio di contatto con gli animali e la natura è tra le motivazioni

fondamentali che portano un giovane a lavorare in agricoltura. Altre motivazioni sono: la continuazione di attività familiari (17%), l’interesse personale (15%) e la preferenza per uno stile di vita semplice (12%).

da riabitarelitalia.net

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