SEMINARIO PRECONGRESSUALE
SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORO NEI SERVIZI NECROSCOPICI E DI ANATOMIA PATOLOGICA
IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE
DEI RISCHI CHIMICI E FISICI NELLE ATTIVITÀ
27 OTTOBRE 2016
DEI RISCHI CHIMICI E FISICI NELLE ATTIVITÀ NECROSCOPICHE E OBITORIALI
Prof. Matteo Vitali Prof.ssa Carmela Protano
Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive
Università La Sapienza, Roma
Razionale e obiettivi
Lo svolgimento delle indagini di sopralluogo e delle attività necroscopiche e obitoriali
prefigura, per i diversi operatori coinvolti, l’esposizione a differenti pericoli
l’esposizione a differenti pericoli, principalmente di natura biologica,
di natura biologica, fisica e chimica fisica e chimica Identificazione e valutazione dei rischi fisici e
chimici connessi con lo svolgimento delle
attività necroscopiche e obitoriali
Alcune premesse per i rischi chimici
Il rischio chimico connesso alle attività Il rischio chimico connesso alle attività necroscopiche e obitoriali è
necroscopiche e obitoriali è strettamente strettamente correlato a
correlato a::
Utilizzo di presidi chimici biocidi per procedure di antisepsi, disinfezione e decontaminazione mirata
Rischi chimici e fisici nelle attività necroscopiche e obitoriali - M. Vitali e C. Protano
di antisepsi, disinfezione e decontaminazione mirata
Produzione di particolato durante le attività connesse all’utilizzo di seghe elettriche a lama oscillante
Utilizzo della formaldeide per la conservazione
dei reperti autoptici
Alcune premesse per i rischi fisici
I principali rischi fisici connessi alle attività I principali rischi fisici connessi alle attività necroscopiche e obitoriali
necroscopiche e obitoriali possono possono essere essere identificati in:
identificati in:
Microclima degli ambienti all’interno dei quali si svolgono le attività
si svolgono le attività
Esposizione al rumore determinato da strumentazione elettrica
Vibrazioni mano-braccio determinate
dall’utilizzo di seghe elettriche a lama
oscillante
Protocollo di lavoro e metodologie
Identificazione delle attività che comportano
esposizione a rischi fisici e chimici per ciascun ciclo produttivo
Rischi chimici e fisici nelle attività necroscopiche e obitoriali - M. Vitali e C. Protano
Campagne di monitoraggio
Protocollo di lavoro e metodologie
Identificazione delle attività che comportano
esposizione a rischi fisici e chimici per ciascun ciclo produttivo
IN PARTICOLARE
definizione dei gruppi omogenei di lavoratori esposti e dei
diversi cicli produttivi
Protocollo di lavoro e metodologie
Campagne di monitoraggio
IN PARTICOLARE
identificazione dei limiti normativi
identificazione delle tecniche analitiche per il monitoraggio ambientale e personale acquisizione e messa a punto della strumentazione analitica
definizione del piano dei monitoraggi
attuazione delle campagne di monitoraggio per i diversi gruppi e per i diversi cicli valutazione del rischio chimico e cancerogeno
eventuali proposte di azioni correttive
formazione dei lavoratori
Risultati fase 1 (1)
definizione dei gruppi omogenei di lavoratori esposti e dei diversi cicli produttivi
Ciclo produttivo Descrizione del processo per l’identificazione dei rischi Gruppi
omogenei Sorgenti di rischio
Presa in carico della salma
La salma viene trasportata in obitorio mediante ambulanza (autopsia di tipo amministrativo) o camion refrigerato (autopsia giudiziaria); il personale dell’obitorio provvede allo scarico e alla successiva presa in carico
operatori socio- sanitari che prendono in carico la salma
Microclima (camion
refrigerato): tempo medio di scarico 5- 10’
Microclima
Accoglienza della salma
Lavaggio della barella e, se necessario, della salma effettuato in area dedicata esterna
operatori socio- sanitari che lavano la barella ed
eventualmente la salma
Microclima (ambiente
esterno): tempo di lavaggio molto variabile in relazione alle condizioni della salma
Osservazione
della salma 24 h di osservazione in stanza dedicata e in assenza di personale - -
Conservazione della salma pre e post autopsia
La salma viene conservata in cella frigorifera sia tra la fine dell’osservazione e la presa in carico per l’autopsia che dopo l’autopsia prima della presa in carico per le esequie
operatori socio- sanitari o il medico legale
Microclima (0-4°C):
tempo di
esposizione 5-10’
che si ripete 4 volte per ciascuna salma
Risultati fase 1 (2)
definizione dei gruppi omogenei di lavoratori esposti e dei diversi cicli produttivi
Ciclo produttivo Descrizione del processo per l’identificazione dei rischi Gruppi
omogenei Sorgenti di rischio L’autopsia viene effettuata in apposita sala settoria condizionata
su tavolo settorio dotato di trituratore e aspiratore, che produce rumore. Durante l’autopsia sono utilizzati diversi strumenti, tra i quali la sega circolare (utilizzata per la calotta cranica e, in caso di calcificazioni, per le coste) che espone l’operatore a vibrazione mano braccio, rumore e produzione di particolato. Se vi è necessità di conservare reperti autoptici, viene utilizzata
Microclima
(condizionamento sala settoria) Rumore
Vibrazioni mano- braccio
Rischi chimici e fisici nelle attività necroscopiche e obitoriali - M. Vitali e C. Protano
Autopsia e ricomposizione della salma
necessità di conservare reperti autoptici, viene utilizzata
formaldeide. In linea teorica, in caso di salma di un soggetto che ha assunto sostanze tossiche (farmaci, droghe, sostanze chimiche pericolose) è possibile ipotizzare l’esposizione a tali sostanze in corso di autopsia.
Le salme che devono essere conservate per lungo periodo dopo l’autopsia sono preparate con cotone o segatura imbevute di formaldeide, posizionate all’interno del cadavere. Allo stesso modo, se l’autopsia è effettuata su salme che sono state conservate per lungo tempo o arrivate dall’estero, queste presenteranno la stessa tipologia di conservazione mediante segatura o ovatta e formaldeide
medico legale con la
collaborazione di specializzandi e tecnici di sala
braccio Formaldeide Particolato Altre sostanze chimiche assunte dal soggetto La durata dell’autopsia è estremamente variabile e comunque non prevedibile a priori
Vestizione La salma viene vestita dopo essere stata estratta dalla cella frigorifera e prima della presa in carico per le esequie
operatore socio- sanitario o addetto servizio funebre
-
Risultati fase 1 (3)
definizione dei gruppi omogenei di lavoratori esposti e dei diversi cicli produttivi
Ciclo produttivo Descrizione del processo per l’identificazione dei rischi Gruppi
omogenei Sorgenti di rischio Pulizia e
sanificazione degli ambienti controllati (spogliatoi, servizi, sale settorie, etc)
Trattamento di pulizia e sanificazione con biocidi operatore socio- sanitario
Microclima
(condizionamento sala settoria) Biocidi settorie, etc)
Ricezione, trasporto, conservazione, uso e
smaltimento della
formaldeide
I contenitori della formaldeide (taniche da 25 litri
opportunamente etichettate) sono consegnate dalla ditta
fornitrice direttamente presso il reparto sale settorie, all’interno del quale i contenitori sono conservati nella sala istologica. I reperti da conservare, prodotti in corso di autopsia, vengono portati dal medico legale nella sala istologica all’interno del contenitore finale il quale viene poi riempito di formaldeide direttamente dalla tanica. Infine il contenitore con il reperto viene chiuso ermeticamente e conservato in apposito armadio ventilato. I relativi vetrini sono preparati in laboratori esterni, dove viene trasportato il contenitore sigillato a cura del medico legale che quindi lo riconsegna presso la sala istologica. Lo smaltimento dei contenitori (reperto + formaldeide +
contenitore) avviene in tre fasi all’interno della sala istologica: il reperto nel rifiuto materiale biologico, la formaldeide nel
serbatoio dedicato, il contenitore vuoto nei rifiuti speciali
medico legale con la
collaborazione di specializzandi
Formaldeide
Risultati fase 2 (1)
identificazione dei limiti normativi: microclima
Categoria Benessere generale Disagio locale
PPD (%)
PMV DR% PD%
Differenza T verticale
Pavimento caldo o freddo
Asimmetria radiante
A < 6 -0,2 < PMV < +0,2 < 10 < 3 < 10 < 5 B < 10 -0,5 < PMV < +0,5 < 20 < 5 < 10 < 5 C < 15 -0,7 < PMV < +0,7 < 30 < 10 < 15 < 10
UNI EN ISO 7730:2006 Linee guida sugli standard di sicurezza e
di igiene del lavoro nel reparto operatorio. ISPESL, 2009
Parametro Limite di
riferimento
T aria (°C) 20 – 24
Umidità Relativa (%) 40 – 60
Rischi chimici e fisici nelle attività necroscopiche e obitoriali - M. Vitali e C. Protano
identificazione dei limiti normativi: rumore
Ente proponente Limiti ambienti di lavoro
D,Lgs, 81/2008 Livello di esposizione giornaliera al rumore (Lex/8h) in dB(A)
Valore inferiore di azione: 80 dB(A) Valore superiore di azione: 85 dB(A) Limite di esposizione, 87 dB(A)
Pressione acustica di picco (ppeak) in dB(C) Valore inferiore di azione: 135 dB(C)
Valore superiore di azione: 137 dB(C) Limite di esposizione, 140 dB(C)
Annoyance:
55-60 dB(A) come limite di comfort C < 15 -0,7 < PMV < +0,7 < 30 < 10 < 15 < 10 Velocità dell’aria (m/s) 0,05
< 0,10
PMV chirurgo ± 0,5
PPD chirurgo ≤ 10%
PMV = Predicted Mean Vote, voto medio previsto
PPD = Predicted Percentage of Dissatisfied, percentuale predetta di insoddisfatti DR = Draught Rating, percentuale prevista di persone infastidite dalla corrente d’aria
PD = Percentage of Dissatisfied, percentuale prevista di persone infastidite per la differenza verticale di temperatura, per la temperatura del pavimento, per l’asimmetria radiante da soffitto caldo/da parete fredda/da soffitto freddo/da parete calda
Risultati fase 2 (2)
identificazione dei limiti normativi: monossido di carbonio e anidride carbonica
Ente proponente Limiti ambienti di lavoro
American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH-USA)
Monossido di carbonio TLV TWA: 29 mg/m
3(25 ppm) Anidride carbonica TLV TWA: 9000 mg/m
3(5000 ppm)
identificazione dei limiti normativi: vibrazioni mano - braccio
Ente proponente Limiti ambienti di lavoro
D.Lgs 81/2008 Livello d'azione giornaliero di esposizione A(8) = 2,5 m/s2 Valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 5 m/s2 Livello di esposizione per brevi periodi 20 m/s2
identificazione dei limiti normativi: polveri
Ente proponente Limiti ambienti di vitaambienti di vita
D.Lgs 155/10
PM10: 50 mg/m3limite media giornaliera;
40 mg/m3limite media annuale
PM2,5: 25 mg/m3limite media annuale
Ente proponente Limiti ambienti di lavoro
American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH-USA)
PNOC TLV TWA (Particulate Not Otherwise Classified) inalabili : 10 mg/m
3PNOC TLV TWA (Particulate Not Otherwise Classified) respirabili: 3 mg/m
3 Ente proponente Limiti ambienti di vitaambienti di vitaD.Lgs 155/10 Monossido di carbonio : 10 mg/m
3(25 ppm)
Industrial Hygienists (ACGIH-USA)
Anidride carbonica TLV TWA: 9000 mg/m
3(5000 ppm)
Anidride carbonica TLV STEL: 54000 mg/m
3(30000 ppm)
Risultati fase 2 (3)
identificazione dei limiti normativi: formaldeide
Ente proponente Limiti ambienti di lavoro
American Conference of Governmental Industrial Hygienists (ACGIH-USA)
0,37 mg/m3(0,3 ppm) TLV-STEL effetti irritativi acuti
National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH-USA)
0,02 mg/m3(0,016 ppm) REL-TWA effetti long term (anche cancerogeni) 0,123 mg/m3(0,1 ppm) REL-STEL effetti irritativi acuti
European Union Scientific Committee on Occupational Exposure Limits (SCOEL)
0,246 mg/m3(0,2 ppm) OEL-TWA 8h effetti long term (anche cancerogeni) Rischi chimici e fisici nelle attività necroscopiche e obitoriali - M. Vitali e C. Protano
Ente proponente Limiti ambienti di vitaambienti di vita
WHO 2000 0,1 mg/m3(0,08 ppm) media su 30 minuti
livello più basso di dose che può produrre effetto (LOAEL) Commissione Europea 2005 0,03 mg/m3(0,025 ppm) limite cautelativo per la popolazione
livello più alto per il quale non sono previsti effetti
Canada 2006 0,123 mg/m3(0,1 ppm) per 1 ora/0,05 mg/m3(0,04 ppm) per 8 ore effetto critico: irritazione degli occhi e sintomi respiratori nei bambini Occupational Exposure Limits (SCOEL) effetti long term (anche cancerogeni)
0,492 mg/m3(0,4 ppm) OEL-STEL effetti irritativi acuti
Proposta di revisione SCOEL (2016) 0,369 mg/m3(0,3 ppm) OEL-TWA 8h effetti long term (anche cancerogeni) 0,738 mg/m3(0,6 ppm) OEL-STEL effetti irritativi acuti
identificazione delle tecniche analitiche per il monitoraggio ambientale e personale acquisizione e messa a punto della strumentazione analitica
definizione del piano dei monitoraggi
CAMPAGNE DI MONITORAGGIO
GIORNO DI MONITORAGGIO
DURATA AUTOPSIA PARAMETRI VALUTATI
24-09-2016 10,11-12,53 CO – CO2
MICROCLIMA RUMORE
28-09-2016 14,46-16,25 CO – CO2
MICROCLIMA MICROCLIMA RUMORE POLVERI
30-09-2016 10,30-13,15 CO – CO2
MICROCLIMA RUMORE POLVERI 10,40-14,00
12,40-14,00
06-10-2016 09,48-12,13 CO – CO2
MICROCLIMA RUMORE POLVERI FORMALDEIDE
07-10-2016 10,00-12,00 CO – CO2
MICROCLIMA RUMORE POLVERI FORMALDEIDE 14,30-16,00
Risultati fase 2 (5)
CAMPAGNE DI MONITORAGGIO: Risultati delle rilevazioni microclimatiche delle prime tre giornate di monitoraggio in sala settoria
Data
Inizio – Fine
misurazioni Tw (°C ) Tg (°C ) Ta (°C ) UR (%) Va (m/s) Tr (°C) PMV PPD (%)
24-09-2016 09.00 – 13.30 14,35 17,91 17,98 67,54 0,16 17,72 0,21 6,24 28-09-2016 13.30 – 17.30 15,55 18,92 19,22 68,14 0,02 18,68 0,48 9,82 30-06-2016 08.30 – 15.00 14,71 17,95 18,17 69,04 0,02 17,75 0,33 7,74
Rischi chimici e fisici nelle attività necroscopiche e obitoriali - M. Vitali e C. Protano
30-06-2016 08.30 – 15.00 14,71 17,95 18,17 69,04 0,02 17,75 0,33 7,74
Sempre categoria B
Tw: Temperatura del bulbo umido a ventilazione forzata Tg: Temperatura globotermometrica
Ta: Temperatura dell’aria UR: Umidità relativa Va: velocità dell’aria
Tr: Temperatura media radiante
Parametri utilizzati per le elaborazioni: clo = 1,11 met = 1,72 (tipici del chirurgo)
Condizioni climatiche esterne medie nel periodo delle giornate di monitoraggio
Ta (°C ) UR (%)
mattina 17,4 72,6
pomeriggio 23,3 58,3
CAMPAGNE DI MONITORAGGIO:
Risultati delle rilevazioni dei livelli CO e CO
2delle prime tre giornate di monitoraggio in sala settoria
Data
Inizio – Fine misurazioni
[CO
2] ppm [CO] ppm
Media Min - Max Media Min - Max
24-09-2016 09.00 – 13.30 296 250 - 356 0 0
Le concentrazioni medie di CO e CO
2sono risultate sempre stabili nel corso dei monitoraggi e sempre ben al di sotto dei limiti
24-09-2016 09.00 – 13.30 296 250 - 356 0 0
28-09-2016 13.30 – 17.30 271 245 - 308 0,90 0 - 1 30-06-2016 08.30 – 15.00 298 244 - 388 0,90 0 - 2
Concentrazioni esterne medie nel periodo delle giornate di monitoraggio
[CO
2] ppm [CO] ppm
mattina 302 1
pomeriggio 247 1
ben al di sotto dei limiti
previsti per legge
Risultati fase 2 (7)
CAMPAGNE DI MONITORAGGIO:
Risultati delle rilevazioni dei livelli di PM nel corso di una giornata di
monitoraggio che prevedeva due autopsie, la prima nel corso della mattina, la seconda nel corso del pomeriggio
Ore 10.40: apertura
Ore 11.06:
apertura cranio con sega oscillante
Ore 12.53: fine esame autoptico e lavaggio tavolo
Rischi chimici e fisici nelle attività necroscopiche e obitoriali - M. Vitali e C. Protano
Ore 10.00: inizio esame autoptico con accensione tavolo Ore 10.40: apertura torace e addome con utilizzo del costotomo
Risultati fase 2 (8)
CAMPAGNE DI MONITORAGGIO:
Risultati delle rilevazioni dei livelli di PM nel corso di una giornata di
monitoraggio che prevedeva tre autopsie, tutte svolte nel corso della mattina
Ore 13.00: apertura cranio con sega oscillante 3°
autopsia
Ore 11.00: apertura cranio con sega oscillante 1°autopsia
Ore 11.30: apertura cranio con sega oscillante 2°autopsia
Risultati fase 2 (9)
CAMPAGNE DI MONITORAGGIO:
Risultati delle rilevazioni dei livelli di PM nel corso di una giornata di monitoraggio che prevedeva una autopsia nella quale veniva utilizzata la sega a mano
Ore 14.46: inizio Ore 15.05: apertura torace e addome con utilizzo del costotomo
Ore 15.15:
apertura cranio con sega a mano
Ore 16.15: fine esame autoptico e lavaggio tavolo
Pulizie Rischi chimici e fisici nelle attività necroscopiche e obitoriali - M. Vitali e C. Protano
Ore 14.46: inizio esame autoptico con accensione tavolo
Risultati fase 2 (10)
CAMPAGNE DI MONITORAGGIO:
Risultati delle rilevazioni della rumorosità ambientale in sala settoria in
assenza di attività
Risultati fase 2 (11)
CAMPAGNE DI MONITORAGGIO:
Risultati delle rilevazioni della rumorosità ambientale in sala settoria nel corso di una giornata di monitoraggio che prevedeva tre autopsie, tutte svolte nel corso della mattina
Ore 10.50: apertura torace e addome con costotomo
Ore 11.00: apertura cranio con sega oscillante
Rischi chimici e fisici nelle attività necroscopiche e obitoriali - M. Vitali e C. Protano
Ore 10.30: inizio esame autoptico con accensione tavolo
con costotomo oscillante
Risultati fase 2 (12)
CAMPAGNE DI MONITORAGGIO:
Risultati delle rilevazioni della rumorosità ambientale in sala settoria nel corso di una
giornata di monitoraggio che prevedeva un’autopsia
Risultati fase 2 (13)
CAMPAGNE DI MONITORAGGIO:
Risultati delle rilevazioni dei livelli di formaldeide
0,00 0,20 0,40 0,60 0,80
mg/m3
….nell’aria atmosferica
Rischi chimici e fisici nelle attività necroscopiche e obitoriali - M. Vitali e C. Protano
mg/m3
….in sala settoria nel corso di una giornata di monitoraggio che prevedeva un’autopsia
0,00
12:13 12:14 12:15 12:17 12:18 12:19 12:20 12:21 12:23 12:24 12:25 12:26 12:28 12:29 12:30 12:31 12:33 12:34 12:35 12:36 12:37 12:39 12:40 12:41 12:42 12:43 12:45 12:46 12:47 12:48 12:49 12:51 12:52 12:53 12:54 12:56 12:57 12:58 12:59 13:00 13:02 13:03 13:04 13:05 13:07 13:08
Attuazione delle campagne di
monitoraggio per i diversi gruppi e per i diversi cicli
diversi cicli
Valutazione del rischio chimico e cancerogeno
Eventuali proposte di azioni correttive
Formazione dei lavoratori
In conclusione….
• nelle attività di sala settoria sono presenti pericoli chimici e fisici
• tali pericoli vanno considerati, assieme a quelli biologici, nella valutazione del rischio e nelle
Rischi chimici e fisici nelle attività necroscopiche e obitoriali - M. Vitali e C. Protano