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CARNE BOVINA, UFFICIALE RIMOZIONE DIVIETO CINA SU IMPORTAZIONE DI QUELLA ITALIANA. MARTINA, ASSOCARNI, CONFAGRICOLTURA, CIA, CAI E AGRI.

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CARNE BOVINA, UFFICIALE RIMOZIONE DIVIETO CINA SU IMPORTAZIONE DI QUELLA ITALIANA. MARTINA, ASSOCARNI, CONFAGRICOLTURA, CIA, CAI E AGRI. I COMMENTI

L a C i n a h a a n n u n c i a t o l a r i m o z i o n e d e l d i v i e t o d i i m p o r t a z i o n e

d a l l ’ I t a l i a d i carne bovina e seme bovino imposto più di 16 anni fa per l ’ E n c e f a l o p a t i a Spongiforme Bovina ( B S E ) e p e r i l v i r u s d i Schmallenberg. La decisione è stata comunicata ieri 18 dicembre dal Ministero dell’Agricoltura cinese e dall’Amministrazione per il Controllo della Qualità, l’Ispezione e la Quarantena (AQSIQ) a conclusione dei lavori del Comitato Governativo Italia‐Cina presieduto dal Ministro degli Esteri Alfano e dal suo omologo Wang Yi ed ufficializzata questa mattina.

A margine del Comitato, il Direttore Generale della Sanità Animale e Farmaci Veterinari del Ministero della Salute, Silvio Borrello, in visita a Pechino in questi giorni, ha incontrato il Direttore Generale del Dipartimento per la Quarantena degli Animali e delle Piante (AQSIQ), Li Jianwei,

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con il quale sono state discusse le modalità applicative del provvedimento. Assocarni desidera ringraziare il Ministero della Salute italiano e la nostra Ambasciata a Pechino per l’ottimo lavoro svolto e per la caparbietà con la quale hanno condotto le trattative in questi anni.

ESPORTAZIONE CARNE CINA, MARTINA: “RISULTATO STRATEGICO CHE AIUTA MIGLIAIA DI NOSTRI ALLEVATORI”

Posted by Redazione × Pubblicato il 19/12/2017 at 21:51

“Dopo 16 anni torneremo ad esportare carne bovina di qualità italiana in Cina. È un risultato strategico del grande lavoro che abbiamo fatto in questi anni insieme al Ministero della salute e alla nostra ambasciata. Dopo lo sblocco sulle carni suine dello scorso anno e delle arance di inizio 2017 superiamo un altro ostacolo storico. Aprire i mercati con regole giuste può aiutare migliaia di nostri allevatori e agricoltori, come dimostra l’aumento del 92% delle esportazioni agricole in Cina in questi ultimi mesi. L’export del Made in Italy si sostiene con protezione e promozione, avanti su questa strada”.

Così il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina commenta la decisione da parte della Cina di rimuovere dopo oltre 16 anni il bando sulla carne bovina italiana

CINA, CONFAGRICOLTURA: RISULTATO IMPORTANTE PER IL SETTORE DELLA CARNE BOVINA ITALIANA

Posted by Redazione × Pubblicato il 19/12/2017 at 13:24

Confagricoltura ha accolto con grande soddisfazione l’annuncio della rimozione del blocco delle importazioni di carne bovina fresca italiana da parte della Cina. Un bando che dura da 16 anni imposto dal Paese asiatico al nostri prodotti a causa

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della BSE, per la quale in realtà l’Italia è classificata come

“trascurabile” dal 2013.

“Un risultato importante – commenta la presidente della Federazione nazionale di prodotto allevamenti bovini Elide Stancari – ottenuto innanzi tutto per l’impegno degli operatori della filiera che hanno messo a disposizione degli ispettori le loro aziende e stabilimenti ed anche grazie al lavoro del nostro governo e della nostra Ambasciata a Pechino, che apre interessanti prospettive per il settore bovino. Il risultato odierno è la riprova della qualità e della salubrità delle nostre carni e dell’alto standard di produzione dell’allevamento italiano”.

La Cina è, e può diventarlo sempre di più, un importante mercato per le nostre esportazioni e recentemente sta dando segnali di disponibilità a lavorare di comune accordo. Nel 2017 quelle agroalimentari sono aumentate del 17% anche grazie al parziale sblocco delle carni suine e dei prodotti derivati

“Sono segnali positivi sul fronte del commercio internazionale – rimarca la rappresentante di Confagricoltura -. Nell’era della globalizzazione aprire i mercati con regole giuste è un’

o p p o r t u n i t à i m p o r t a n t e p e r t u t t o i l m a d e i n I t a l y agroalimentare. E’ importante ora che l’ottimo lavoro del governo italiano prosegua per autorizzare al più presto i singoli impianti di macellazione e trasformazione per esportare nel Paese, ultimo atto che occorre per attuare la decisione presa”.

CARNE ITALIANA, CIA: CINA SBLOCCA IL BANDO MA SIANO RISPETTATE LE REGOLE

Posted by Redazione × Pubblicato il 19/12/2017 at 13:10

“E’ positiva la decisione del governo di Pechino di rimuovere il bando sulla carne bovina italiana, aprendo a nuove possibilità di mercato per i nostri allevamenti. Adesso è

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importante che vengano rispettate le regola dalle Autorità cinesi”. E’ quanto dichiara Dino Scanavino presidente della Cia-Agricoltori Italiani dopo l’annuncio dato dal Ministero dell’Agricoltura cinese e dall’Amministrazione per il Controllo della Qualità, l’Ispezione e la Quarantena (AQSIQ) a conclusione dei lavori del Comitato governativo Italia-Cina.

Il via libera riguarderà la carne disossata di bovini con meno di 30 mesi.

CARNE ITALIANA IN CINA, AGRI: BENE BLOCCO DIVIETO MA LAVORARE SU ORGANIZZAZIONE FILIERA

Posted by Redazione × Pubblicato il 19/12/2017 at 13:13

“Accogliamo positivamente la notizia della rimozione del bando cinese sull’import di carne bovina italiana per la BSE e crediamo che il nostro Paese possa rispondere nei prossimi anni con un’offerta adeguata alla crescente domanda di qualità da parte della Cina”.

Pietro Minelli, presidente di AGRI, Confederazione Agricola ed Agroalimentare, commenta l’eliminazione dopo 16 anni del bando cinese sull’import di carne bovina per la BSE e dopo 5 di quello sul seme bovino per il virus di Schmallenmerg, dopo la riunione di ieri del Comitato intergovernativo Italia – Cina alla presenza del Ministro Alfano.

“In Cina – aggiunge Minelli – è stimata una crescita dei consumi di carne bovina nei prossimi 10 anni del 25% ed un forte aumento dell’import. L’Italia ha una grande opportunità per affermare la forte caratterizzazione e tipicità delle proprie realtà produttive sul mercato cinese con garanzie di elevati standard di qualità, tracciabilità e salubrità, ma bisogna fare di più nell’organizzazione dell’offerta, nella promozione e nella distribuzione.

Occorre sviluppare -conclude Minelli – sistemi di qualità certificati e differenziare il prodotto, porre in essere

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campagne di comunicazione per valorizzare il prodotto, dall’origine alla sicurezza, e stare nei circuiti distributivi moderni, anche attraverso la creazione di nuove piattaforme distributive nazionali che sappiamo sfruttare anche le nuove tecnologie d’informazione e commerciali ”.

EXPORT CARNE BOVINA IN CINA, CAI: BENE, OPPORTUNITA PER VENETO CHE PRODUCE IL 28% PRODUZIONE ITALIANA

Posted by Redazione × Pubblicato il 19/12/2017 at 13:02

“La rimozione del bando sulla carne bovina da parte della Cina, annunciato oggi dal ministero dell’Agricoltura di Pechino, apre le porte a un canale commerciale particolarmente vantaggioso per il Made in Italy, con potenzialità interessanti per le nostre produzioni, in particolare del Nord Italia, che rappresenta circa il 70% del totale nazionale.

Solo il Veneto alleva il 28%, con 455.000 capi, secondo il Rapporto di Veneto Agricoltura”.

È positivo, dunque, lo spiraglio che si apre all’export per il presidente della Confederazione degli Agromeccanici e Agricoltori Italiani (Cai), Gianni Dalla Bernardina, al vertice anche delle associazioni dei contoterzisti di Verona e del Veneto.

“Seppure siamo consapevoli che la produzione di carne bovina Made in Italy non garantisce l’autosufficienza – osserva Dalla Bernardina – siamo convinti che, una volta varato il protocollo di intesa con i requisiti sanitari, la filiera i t a l i a n a s a p r à t r o v a r e s p a z i , g r a z i e a l l a q u a l i t à dell’offerta”.

Nel 2016 la produzione di carne bovina del Veneto ha superato, a valore, i 410 milioni di euro (fonte: Veneto Agricoltura), con Verona al primo posto (119,4 milioni), seguita da Padova (90,2 milioni) e Treviso (81,4 milioni di euro).

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L’auspicio di Cai è che i tempi per la definizione del protocollo siano rapidi, in modo da consentire operativamente le esportazioni.

CARNI LAVORATE, IL MERCATO E LE TENDENZE IN ITALIA, GERMANIA, USA, RUSSIA E CINA

Posted by Redazione × Pubblicato il 19/12/2017 at 16:40 I l

m e r c a t o d e l l e c a r n i l a v o r a t e n e l

s e t t o r e retail, a l i v e l l o mondiale, v a l e

quasi 160 m i l i a r d i d i

d o l l a r i . Che siano rosse o bianche, il loro consumo è in continua crescita. Con questo report si è voluto esplorare i trend di consumo in mercati importanti quali Italia, Germania, Stati Uniti, Russia e Cina.

Nell’ambito degli strumenti e dei servizi di Confcooperative a supporto di processi di internazionalizzazione delle cooperative associate, l’Ufficio per le Politiche di Internazionalizzazione e Mercati, in collaborazione con l’Ufficio Studi e Ricerche di Fondosviluppo pubblica “Export &

Mercati“, una collana di approfondimenti per conoscere le opportunità che possono derivare dai mercati internazionali.

Il report di febbraio è dedicato alle Carni lavorate (rosse e bianche) ed offre un’analisi approfondita su andamento delle vendite (in volume e valore), variazione attesa nel prossimo medio termine (2016/2021) e ripartizione delle vendite per

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tipologia di prodotto relativamente ai mercati di Italia, Germania, Stati Uniti, Russia e Cina.

Per il mercato mondiale della carne, prendendo in analisi gli anni 2011/2016, si segnala uno sviluppo dei volumi di vendita retail da 17.358,5mila tonnellate a 17.767,3mila tonnellate (+2,4%) ed un ridimensionamento del valore delle vendite retail da 158.717,7 milioni di Dollari a 145.355,9 milioni di Dollari (-8,4%)

Considerando i volumi, nel 2016 il 72,6% delle vendite retail fa riferimento alla carne rossa mentre il 27,4% alla carne bianca-pollame. In termini di valore, invece, alla carne rossa è riconducibile il 73,9% del venduto retail con il restante 26,1% relativo alla carne bianca-pollame

Nel medio periodo (2016/2021), è attesa una salita dei volumi e del valore delle vendite retail delle carni lavorate: i primi aumenteranno da 17.767,3mila tonnellate a 18.688,2mila tonnellate (+5,2%) e il secondo da 145.355,9 milioni di Dollari a 154.761,9 milioni di Dollari (+6,5%).

IL MERCATO DELLE CARNI LAVORATE IN ITALIA

Nel periodo di analisi 2011/2016, in Italia, il mercato retail delle carni rosse lavorate ha registrato volumi e valore delle vendite in crescita, rispettivamente, da 463,6mila tonnellate a 486,9mila tonnellate (+5%) e da 7.066,5 milioni di Euro a 7.416,7 milioni di Euro (+5%). Si segnala, tuttavia, che, a partire dal 2014, l’andamento del valore delle vendite retail risulta negativo e nel 2016, rispetto all’anno precedente, il calo si attesta al -0,9%.

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Considerando i volumi, nel 2016, il 94,8% delle vendite retail fa riferimento agli elaborati da banco frigo, il 4,2% agli e l a b o r a t i d a s c a f f a l e ( l a t t i n e , c o n t e n i t o r i i n alluminio/vetro, ecc.) e l’1% ai surgelati. In termini di valore, invece, il 97,1% del venduto retail è riconducibile agli elaborati da banco frigo, il 2,3% agli elaborati da scaffale e lo 0,6% ai surgelati. La categoria “elaborati da scaffale” è quella per cui si rilevano le performance peggiori in termini di volumi e valore delle vendite, dal momento che è percepita dai consumatori come meno salutare rispetto alle altre due.

Volumi e valore delle vendite retail delle carni rosse lavorate, nel medio periodo (2016/2021), diminuiranno, rispettivamente, da 486,9mila tonnellate a 481,2mila tonnellate (-1,2%) e da 7.416,7 milioni di Euro a 6.950 milioni di Euro (-6,3%). Tali aspettative al ribasso sono da ricollegarsi al sentiment dei consumatori nei confronti del rapporto fra eccessivo consumo di carne rossa e pericolosità per la salute

Per quanto riguarda le carni bianche-pollame lavorato in Italia, dal 2011 al 2016 questo mercato ha presentato una innalzamento dei volumi e del valore delle vendite retail da 125,3mila tonnellate a 135,4mila tonnellate (+8,1%) e da 1.907,8 milioni di Euro a 2.090,4 milioni di Euro (+9,6%). Le

“categorie elaborati da banco frigo”, “elaborati da scaffale”

e “surgelati” sono state tutte caratterizzate da una robusta crescita dei volumi e del valore delle vendite, dal momento che i consumatori preferiscono tali prodotti rispetto al pollo intero e ai tagli freschi.

Considerando i volumi, nel 2016 il 92,6% delle vendite retail fa riferimento agli elaborati da banco frigo, lo 0,5% agli e l a b o r a t i d a s c a f f a l e ( l a t t i n e , c o n t e n i t o r i i n alluminio/vetro, ecc.) e il 6,9% ai surgelati. In termini di valore, invece, il 95,7% del venduto retail è riconducibile agli elaborati da banco frigo, lo 0,3% agli elaborati da

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scaffale e il 4% ai surgelati.

Negli anni 2016/2021, si prevede che i volumi e il valore delle vendite retail delle carni bianche-pollame lavorato cresceranno ulteriormente da 135,4mila tonnellate a 150mila tonnellate (+10,8%) e da 2.090,4 milioni di Euro a 2.321,6 milioni di Euro (+11,1%).

I L M E R C A T O D E L L E C ARNI LAVORATE IN GERMANIA

In Germania, con riferimento al periodo 2011/2016, per il mercato retail delle carni rosse lavorate si segnala una contrazione dei volumi di vendita da 1.073,6mila tonnellate a 1.041,1mila tonnellate (-3%) ed un incremento del valore delle vendite da 7.431,9 milioni di Euro a 8.055,4 milioni di Euro (+8,4%).

Considerando i volumi, nel 2016 il 92,1% delle vendite retail fa riferimento agli elaborati da banco frigo, il 5,9% agli e l a b o r a t i d a s c a f f a l e ( l a t t i n e , c o n t e n i t o r i i n alluminio/vetro, ecc.) e il 2% ai surgelati. In termini di valore, invece, il 94% del venduto retail è riconducibile agli elaborati da banco frigo, il 4,6% agli elaborati da scaffale e

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l’1,4% ai surgelati.

Si stima che, nel medio periodo (2016/2021), i volumi delle vendite retail evidenzieranno una riduzione pari al -5% (da 1.041,1mila tonnellate a 988,7mila tonnellate), mentre il valore delle vendite retail registrerà un aumento del +2,3%

(da 8.055,4 milioni di Euro a 8.238,2 milioni di Euro).

Il mercato retail delle carni bianche-pollame lavorato, in Germania, dal 2011 al 2016 ha registrato uno sviluppo dei volumi di vendita da 334mila tonnellate a 353,4mila tonnellate (+5,8%) e del valore delle vendite da 2.035,3 milioni di Euro a 2.273,1 milioni di Euro (+11,7%). Tale tipologia di prodotti (in particolare la categoria “elaborati da banco frigo”) sta vivendo un momento decisamente favorevole in confronto al consumo di carne rossa, che è percepita come più pesante e non altrettanto salutare. Fattori quali l’ampia disponibilità, prezzi unitari leggermente in diminuzione e una maggiore varietà di prodotto hanno, anch’essi, contribuito a rendere il pollame una vera alternativa alla carne rossa.

Considerando i volumi, nel 2016 l’80,5% delle vendite retail fa riferimento agli elaborati da banco frigo, il 4,4% agli e l a b o r a t i d a s c a f f a l e ( l a t t i n e , c o n t e n i t o r i i n alluminio/vetro, ecc.) e il 15,1% ai surgelati. In termini di valore, invece, l’84,5% del venduto retail è riconducibile agli elaborati da banco frigo, il 3,9% agli elaborati da scaffale e l’11,6% ai surgelati

Nel medio periodo (2016/2021), volumi e valore delle vendite retail presenteranno un trend in crescita, complessivamente pari al +6,3% (da 353,4mila tonnellate a 375,5mila tonnellate) per quanto riguarda i primi e del +8,8% (da 2.273,1 milioni di Euro a 2.473,5 milioni di Euro) per quel che concerne il secondo.

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I L MERC A T O DELL E CARN I LAVO RATE NEGL I STAT I UNIT I

Le carni rosse lavorate Dal 2011 al 2016, negli Stati Uniti, per il mercato delle carni rosse lavorate è possibile notare performance negative in termini di volumi di vendita retail (in diminuzione da 3.012,8mila tonnellate a 2.958mila tonnellate, pari al -1,8%) e positive dal punto di vista del valore delle vendite retail (in crescita da 17.571,2 milioni di Dollari a 19.357,5 milioni di Dollari – +10,2%). Il significativo aumento del valore delle vendite è riconducile ad un incremento dei prezzi unitari a seguito di una contrazione dell’offerta. Da sottolineare, inoltre, come per i volumi di vendita retail, nel 2016 rispetto all’anno precedente, vi sia una ripresa pari al +2,1%.

Considerando i volumi, nel 2016 l’85,3% delle vendite retail fa riferimento agli elaborati da banco frigo, l’8% agli e l a b o r a t i d a s c a f f a l e ( l a t t i n e , c o n t e n i t o r i i n alluminio/vetro, ecc.) e il 6,7% ai surgelati. In termini di valore, invece, l’81,9% del venduto retail è riconducibile agli elaborati da banco frigo, il 6,3% agli elaborati da scaffale e l’11,8% ai surgelati.

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Volumi e valore delle vendite retail, negli anni 2016/2021, evidenzieranno entrambi buoni andamenti pari, rispettivamente, pari al +7,2% (da 2.958mila tonnellate a 3.170,8mila tonnellate) e al +8,4% (da 19.357,5 milioni di Dollari a 20.979,8 milioni di Dollari).

Le carni bianche-pollame lavorato Per il mercato statunitense delle carni bianche-pollame lavorato, nel periodo di analisi 2011/2016, si segnalano performance positive in termini sia di volumi di vendita retail (in salita da 1.074,9mila tonnellate a 1.163,1mila tonnellate, pari a +8,2%) che di valore delle vendite retail (in aumento da 8.748,5 milioni di Dollari a 9.799,6 milioni di Dollari, pari a +12%).

Considerando i volumi, nel 2016 il 59,2% delle vendite retail fa riferimento agli elaborati da banco frigo, il 3,4% agli e l a b o r a t i d a s c a f f a l e ( l a t t i n e , c o n t e n i t o r i i n alluminio/vetro, ecc.) e il 37,4% ai surgelati. In termini di valore, invece, il 56,8% del venduto retail è riconducibile agli elaborati da banco frigo, il 3,4% agli elaborati da scaffale e il 39,8% ai surgelati.

Nel medio periodo (2016/2021), volumi e valore delle vendite retail continueranno a registrare uno sviluppo pari, rispettivamente, al +2,5% (da 1.163,1mila tonnellate a 1.192,7mila tonnellate) e al +9,5% (da 9.799,6 milioni di Dollari a 10.726,9 milioni di Dollari).

IL MERCATO DELLE CARNI LAVORATE IN RUSSIA

Le carni rosse lavorate Nel mercato retail delle carni rosse lavorate, in Russia, nel periodo di analisi 2011/2016, si riscontrano volumi di vendita in contrazione da 628,1mila

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tonnellate a 624mila tonnellate (-0,7%) e un innalzamento del valore delle vendite da 157.758,5 milioni di Rubli a 243.746,4 milioni di Rubli (+54,5%). I volumi di vendita della carne rossa sono stati fortemente influenzati da un embargo alle importazioni, imposto dal governo russo, su una lunga lista di prodotti provenienti dai paesi occidentali.

Considerando i volumi, nel 2016 il 57,3% delle vendite retail fa riferimento agli elaborati da banco frigo, il 12% agli e l a b o r a t i d a s c a f f a l e ( l a t t i n e , c o n t e n i t o r i i n alluminio/vetro, ecc.) e il 30,7% ai surgelati. In termini di valore, invece, il 58,7% del venduto retail è riconducibile agli elaborati da banco frigo, il 9,9% agli elaborati da scaffale e il 31,4% ai surgelati.

Nel periodo di previsione (2016/2021), si attende un incremento dei volumi e del valore delle vendite retail delle carni rosse lavorate pari, rispettivamente, al +11,6% (da 624mila tonnellate a 696,2mila tonnellate) e al +2,8% (da 243.746,4 milioni di Rubli a 250.675,2 milioni di Rubli).

Le carni bianche-pollame lavorato Per quanto riguarda le carni bianche-pollame lavorato, in Russia, dal 2011 al 2016 questo mercato ha presentato volumi e valore delle vendite in crescita da 231,9mila tonnellate a 338,3mila tonnellate (+45,9%) e da 52.651,2 milioni di Rubli a 101.473,1 milioni di Rubli (+92,7%). Le vendite di questi prodotti, differentemente dalla carne rossa lavorata, sono state molto meno influenzate dall’embargo alle importazioni imposto dal governo russo in quanto la produzione di carne bianca-pollame lavorato è quasi interamente domestica.

Considerando i volumi, nel 2016 l’89% delle vendite retail fa riferimento agli elaborati da banco frigo, il 5,1% agli e l a b o r a t i d a s c a f f a l e ( l a t t i n e , c o n t e n i t o r i i n alluminio/vetro, ecc.) e il 5,9% ai surgelati. In termini di valore, invece, il 90,2% del venduto retail è riconducibile agli elaborati da banco frigo, il 4,3% agli elaborati da

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scaffale e il 5,5% ai surgelati.

Nel medio periodo (2016/2021), è previsto un ulteriore significativo sviluppo dei volumi e del valore delle vendite retail delle carni bianche-pollame lavorato: i primi da 338,3mila tonnellate a 411,3mila tonnellate (+21,6%) e il secondo da 101.473,1 milioni di Rubli a 109.420,3 milioni di Rubli (+7,8%)

I L M E R C A T O D E L L E C A RNI LAVORATE IN CINA

Le carni rosse lavorate Negli anni 2011/2016, per il mercato cinese delle carni rosse lavorate è possibile evidenziare un ridimensionamento dei volumi di vendita retail da 1.886,8mila tonnellate a 1.767mila tonnellate (-6,3%) ed un aumento del valore delle vendite retail da 55.709,5 milioni di Yuan a 59.251,1 milioni di Yuan (+6,4%). La significativa decrescita dei volumi di vendita (e, a partire dal 2013, anche del valore delle vendite) è da ricondurre alla maggiore sensibilità dei consumatori rispetto a tematiche quali salute e alimentazione legate al consumo di elaborati da scaffale, che trovano riflesso in una contrazione del venduto non compensata dalle

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performance positive delle altre categorie.

Considerando i volumi, nel 2016 il 31,4% delle vendite retail fa riferimento agli elaborati da banco frigo, il 61,5% agli e l a b o r a t i d a s c a f f a l e ( l a t t i n e , c o n t e n i t o r i i n alluminio/vetro, ecc.) e il 7,1% ai surgelati. In termini di valore, invece, il 39,4% del venduto retail è riconducibile agli elaborati da banco frigo, il 52,1% agli elaborati da scaffale e l’8,5% ai surgelati.

Dal 2016 al 2021, in Cina, per il mercato retail delle carni rosse lavorate si stima un calo in termini di volumi di vendita (da 1.767mila tonnellate a 1.661,9mila tonnellate, pari al -5,9%) ed una salita del valore delle vendite (da 59.251,1 milioni di Yuan a 60.044,6 milioni di Yuan, pari al +1,3%)

Le carni bianche-pollame lavorato Nel mercato delle carni bianche-pollame lavorato, in Cina, con riferimento al periodo 2011/2016, si segnala una riduzione dei volumi di vendita retail da 618,7mila tonnellate a 595,8mila tonnellate (-3,7%) ed un lieve calo del valore delle vendite retail da 14.082 milioni di Yuan a 14.073,3 milioni di Yuan (-0,1%). Da notare, tuttavia, nel 2016 rispetto all’anno precedente, una leggerissima ripresa per quanto riguarda i volumi (+0,03%) ed un più consistente rialzo per quel che concerne il valore (+1,2%).

Considerando i volumi, nel 2016 il 28,9% delle vendite retail fa riferimento agli elaborati da scaffale (lattine, contenitori in alluminio/vetro, ecc.) mentre il 71,1% ai surgelati. In termini di valore, invece, il 25,4% del venduto retail è riconducibile agli elaborati da scaffale e il 74,6%

ai surgelati. I dati relativi alla categoria elaborati da banco frigo non sono rilevati.

Dal 2016 al 2021, in Cina, il mercato retail delle carni bianche-pollame lavorato registrerà un incremento in termini

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sia di volumi di vendita (da 595,8mila tonnellate a 628,8mila tonnellate – +5,5%) che di valore delle vendite (da 14.073,3 milioni di Yuan a 15.037,4 milioni di Yuan – +6,9%).

LA CINA RIDUCE I DAZI A IMPORTAZIONE PER 187 BENI DI CONSUMO.

ECCO QUALI

Posted by Redazione × Pubblicato il 19/12/2017 at 15:20

Pubblicata sul sito del Ministero delle Finanze cinese una decisione della Commissione per le Tariffe del Consiglio di Stato che prevede la riduzione temporanea delle aliquote daziarie applicabili all’importazione di 187 beni di c o n s u m o . T r a c u i v o n g o l e , crostacei, salmoni, salami, pasta, formaggi, frutta secca e noci.

La riduzione – si legge sul sito di Confcooperative internazionalizzazione -, in vigore dal primo dicembre, riguarda prodotti alimentari, farmaceutici, cosmetici, abbigliamento, calzature ed elettrodomestici. La decisione, che fa seguito a due analoghi provvedimenti emanati nel giugno 2015 e nel gennaio 2016, oltre a diminuire ulteriormente i dazi per alcuni dei prodotti già coinvolti nei precedenti provvedimenti, amplia il numero complessivo dei beni che beneficiano delle riduzioni tariffarie.

L’abbattimento e’ in genere pari al 50% del dazio applicato per le Most Favourite Nations (MFN), tra cui rientra anche l’Italia. Sono numerosi i prodotti del settore alimentare inclusi nella lista, alcuni dei quali particolarmente rilevanti per le esportazioni dall’Italia, attuali o potenziali.

Si segnalano in particolare le riduzioni previste per parmigiano reggiano, grana padano e altri formaggi stagionati

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e per il gorgonzola (da 15/12% a 8%); per formaggio grattugiato e fuso e acquaviti di vino (da 10 al 5%); vermouth (da 65 a 14 %); pasta e salsicce/salami (da 15 a 8%).

Ulteriori riduzioni di aliquota sono state apportate sul latte in polvere per bambini (che si è ormai azzerata), sulle preparazioni alimentari per bambini, su alcuni superalcolici (aliquote ridotte dal 10 al 5%) e su diversi cosmetici, tra cui prodotti per il trucco delle labbra e degli occhi, lacche per capelli e dentifrici, con tagli anche in questo caso dal 10 al 5 %.

In allegato l’elenco completo dei beni di consumo oggetto della riduzione daziaria.

Qui di seguito la tabella:

Riduzioni_dazi_Cina_2018

Riferimenti

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