• Non ci sono risultati.

Parità anche nel carrello

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Parità anche nel carrello"

Copied!
56
0
0

Testo completo

(1)

con

con consumatori e responsabilità. Il mensile dei soci

con

SOLIDARIETÀ DA NOVA COOP 10 MILIONI PER IL TERRITORIO

A PAGINA 4

nova Coop | n°2 marzo 2021

Parità

anche nel carrello

Al via Close the gap, l'agenda di Coop per le donne e le pari opportunità. Si comincia l'8 marzo

con una campagna concreta e simbolica: dire basta all'Iva "di lusso" sugli assorbenti femminili

LOTTA AI TUMORI UN ASSEGNO DA 120 MILA EURO PER LA RICERCA

A PAGINA 6

(2)

Off erte valide dall’11 Marzo 2021

Per tutti i dettagli consulta il materiale a punto vendita e sul sito www.coopvoce.it

Con le off erte Evolution di CoopVoce comunicare è semplice.

Scegli l’off erta più adatta a te.

9,50€

50 GIGA MINUTI ILLIMITATI 1000 SMS

EVO 5O

1 0 GIGA MINUTI ILLIMITATI 1000 SMS

EVO 1O

MINUTI ILLIMITATI 1000 SMS

EVO VOCE & SMS

5,90€

4,50€

(3)

8 Parità nel carrello:

mettiamoci la fi rma PAOLA MINOLITI 14 All'assalto

della bolletta CLAUDIO STRANO

18 700 anni, ma non li dimostra SILVIA FABBRI

22 L'orto?

Lo coltivo sul balcone SILVIA FABBRI

28 Un ciclo sereno 30 C'è aria fritta

in cucina CLAUDIO STRANO

32 Quanta plastica sulla frutta e la verdura!

CHIARA FAENZA 33 Capire TikTok

ALESSANDRA FARABEGOLI

34 Metti la primavera nel piatto 37 Una foto ci

porterà lontano 38 Nei musei

la visita è reale 39 I libri del mese 41 L'intervista:

Paolo Fresu PIERFRANCESCO PACODA

13 La dieta nella app MICHELE SCULATI 17 Energia e

superbonus LUCA MERCALLI

21 Grazie, Dante SIMONAVINCI 35 Andar per prati

MASSIMO MONTANARI 38 Via al salto

di specie MASSIMO CIRRI

4 Da Nova Coop 10 milioni di euro per il territorio MONICA DI MARTINO 6 120 mila euro

all'Istituto di Candiolo MONICA DI MARTINO 45 Lotta allo spreco,

ecco i progetti che funzionano ENRICO NADA 46 Dove nasce il Raschera Fior fi ore Coop ADRIANA RICCOMAGNO

sommario consumatori 2 | marzo 2021

Mensile della Cooperazione di Consumatori Viale Aldo Moro 16, 40127 Bologna Tel. 051.6316911 Fax 051.6316908

redazione@consumatori.coop.it Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,34 Abbonamento annuo euro 3,10

Direttrice responsabile Paola Minoliti Redazione

Monica Di Martino, Silvia Fabbri, Alice Munerato, Andrea Pertegato, Silvia Pizzorno, Lina Sini, Claudio Strano Nova Coop

Numero Verde 800 238 380

Progetto grafi co Kitchen

Impaginazione e grafi ca Ilde Ianigro

Simone Campana

Responsabile della pubblicità Paolo Ortolani

Stampa

Rotopress International srl (Loreto- Bologna)

Coop Editrice Consumatori 40127 Bologna, Viale Aldo Moro, 16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908

C. F., P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Bologna n. 03722150376 Iscrizione all’albo delle Cooperative a mutualità prevalente n. A108296

Consiglio di amministrazione Presidente Andrea Mascherini Vice Presidente Silvio Ambrogio

Tiziana Cattani, Alessandro Medici, Marisa Pecere, Andrea Pertegato, Enrico Quarello

www.consumatori.e-coop.it

Primo piano Consumare

informati

Vivere bene Rubriche Nova Coop

45 14

Associato USPI, Unione stampa periodica italiana Questo prodotto è stampato su carta certifi cata Fsc

Off erte valide dall’11 Marzo 2021

Per tutti i dettagli consulta il materiale a punto vendita e sul sito www.coopvoce.it

Con le off erte Evolution di CoopVoce comunicare è semplice.

Scegli l’off erta più adatta a te.

9,50€

50 GIGA MINUTI ILLIMITATI 1000 SMS

EVO 5O

1 0 GIGA MINUTI ILLIMITATI 1000 SMS

EVO 1O

MINUTI ILLIMITATI 1000 SMS

EVO VOCE & SMS

5,90€

4,50€

(4)

Q

uello che abbiamo da poco lasciato è stato l’anno della più grave recessio- ne dal Dopoguerra. L’emergenza sanitaria e la crisi sociale hanno reso necessario rafforzare ovunque la macchina della solidarietà, con interventi piccoli e grandi. Fin da subito ci si è resi conto della necessità della tutela delle persone più vulnerabi- li: anziani, ammalati e soggetti con basse difese immunitarie. Per queste

categorie la spesa è diventata un problema, logistico ed anche economico.

Nova Coop si è messa quindi a disposizione del territorio per intercettare queste problematiche e offrire il proprio supporto a enti locali, presidi sanitari, asso-

ciazioni di volontariato e altre realtà del privato sociale, nelle forme ogni volta più opportune. Così, nell’ambito del Protocollo d’Intesa nazionale firma- to da Ancc Coop, Anci e Dipartimento Protezione Civile, già nella seconda metà di marzo la coopera- tiva, grazie anche alla direzione Politiche Sociali, era attiva con progetti solidali mettendosi in rete con i Comuni e le associazioni del terzo settore operanti sul territorio per l’organizzazione della

consegna gratuita della spesa alimentare.

I consuntivi di questi giorni certificano che la Cooperativa ha restituito al territorio, nel corso del 2020, un importo complessivo di circa 10 milioni di euro. Dietro ai numeri ci sono però tantissime sto- rie. Ulteriori contributi in merci e denaro sono stati devoluti ad amministrazioni locali, enti e associa- zioni per sostenere i servizi attivati localmente di voucher o pacchi spesa ai nuclei familiari con

particolari necessità. Al- cuni servizi di sostegno alle persone sono nati per rispondere a partico- lari segnalazioni giunte dal territorio, come la fornitura di beni di pri- ma necessità – durante il primo lockdown – agli ospedalizzati Covid e ai loro figli nelle strutture di diverse province piemon- tesi. Anche molti dipendenti si sono messi a di- sposizione per dare una mano. Nel corso del 2020 Nova Coop ha esteso il proprio servizio di acquisto online e consegna della spesa a domicilio Coop a Casa a nuovi comuni del Torinese e alle province di Biella, Cuneo e Novara, introducendo la consegna gratuita per gli over 65, per contribuire a proteg- gere dal contagio una delle categorie più a rischio.

Il progetto “Buon Fine”, il piano di recupero delle

IL CONSUNTIVO

Da Nova Coop

10 milioni di euro per il territorio

— Monica Di Martino

Dalle consegne gratuite per gli over 65 alla donazione delle eccedenze alimentari. Ecco le tante attività solidali della cooperativa nel difficile anno del Covid-19

«

La pandemia del 2020 ci ha spinto a riorientare le nostre attività per affrontare un’emergenza sanitaria che di giorno in giorno si stava trasformando anche in una bomba economica e sociale»

primo piano nova coop

(5)

eccedenze alimentari, ha permesso di ridurre lo spreco e destinare prodotti perfettamente edibili ad organizzazioni di volontariato per la preparazio- ne di pasti alle persone in stato di indigenza, per un valore pari a 5,68 milioni di euro.

Per supportare il mondo della scuola, Nova Coop ha continuato a proporre attività di educazione al consumo consapevole (200 mila euro), a soste- nere gli istituti del territorio con la fornitura gratuita di materiali didattici e informatici attraverso il progetto Coop per la Scuola (930 mila euro), ha promosso la giornata di raccolta di materiali scolastici da devolvere alle famiglie bisognose con “Dona la Spesa – Speciale scuola”.

Inoltre ha effettuato donazioni straordinarie di materiali tecnologici in alcune scuole per consen- tire la didattica a distanza anche a studenti privi dei mezzi necessari.

Nel corso dell’anno, l’onda della solidarietà ha raggiunto molte realtà che avevano avviato pro- getti specifici per l’emergenza Covid, come l’inizia- tiva dell’ora di lavoro donata dai dipendenti e raddoppiata dalla Cooperativa a favore di Croce Rossa Piemonte (63 mila euro), e ha mantenuto vive altre collaborazioni di straordinario valore come quella con Banca Etica (33.500 euro) e il sostegno all’Istituto di Candiolo e alla Fondazione piemontese per la cura del Cancro-Onlus (111.518 mila euro).

«La nostra Cooperativa ‒ commenta il Presiden-

te di Nova Coop Ernesto Dalle Rive ‒ svolge da sempre una funzione di generatore di impatto sociale nel tessuto piemontese che parte dal settore che le è maggiormente proprio, la solida- rietà e l’educazione alimentare, per estendersi a molti altri ambiti affini a livello valoriale: la promo- zione di stili di vita sani, l’educazione alla legalità, l’ambiente. La pandemia del 2020 ci ha spinto a riorientare le nostre attività per mettere le nostre competenze, le strutture e il personale a disposizio- ne per offrire un aiuto concreto durante un’emer- genza sanitaria che di giorno in giorno si stava trasformando anche in una bomba economica e sociale. Nella prima parte dell’anno, alle tante iniziative coordinate come Coop a livello nazionale – ad esempio siamo stati gli unici nelle prime fasi dell’epidemia ad importare dispostivi medici dall’Asia, quando erano introvabili, e a proporli nei nostri negozi a prezzo calmierato – come Nova Coop vi abbiamo affiancato una gamma davvero

impressionante di azioni locali: dalla donazione di dispositivi mobili per il colloquio a distanza nelle Rsa isolate, al confezionamento delle spese solidali fatte dal nostro personale dei punti vendita. Nel secondo semestre ci siamo concentrati di più su iniziative che potessero generare impatti “di sistema”, sostenendo iniziative capaci di favorire il potere di acquisto dei consumatori e sostenere le filiere di produttori piemontesi nostri fornitori in questa delicata congiuntura».

primo piano nova coop

Buon Fine

Solidarietà Candiolo

Contributi a spese Mangiami

subito

Educazione al consumo

Coop per la scuola

Solidarirtà ai dipendenti

Ore donate alla Croce Rossa

Banca

etica

Sponsor

(6)

primo piano nova coop

Oltre 120 mila euro

da Nova Coop all'Istituto di Candiolo

I

l Presidente di Nova Coop Ernesto Dalle Rive ha consegnato nella mattina del febbraio scorso ad Allegra Agnelli, Presidente della Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro onlus, un assegno di 120.482 euro, raccolti con la campagna “Scegli il prodotto Coop e Insieme sosteniamo la ricerca contro il cancro”, lanciata dalla Cooperativa nel mese di dicembre.

La campagna, giunta alla sua seconda edizio- ne, ha avuto quest’anno come obiettivo il soste- gno all’Istituto di Candiolo nella sua attività di ricerca sul fronte dei tumori maschili alla pro- stata e ai testicoli. In particolare, i fondi serviran- no a finanziare la neonata piattaforma Girt-Uro (Gruppo interdisciplinare di ricerca traslazionale e clinical trials per i tumori urologici), coordinata dal dottor Pasquale Rescigno.

L’accordo tra Nova Coop e la Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro onlus non si limita alle raccolte fondi ma prevede una più am- pia collaborazione tra la Cooperativa e l’Istituto di Candiolo, in attività di informazione, prevenzione e crescita culturale che vedranno, nei prossimi mesi, l’organizzazione di 3.000 visite di pre- venzione gratuite e di una serie di webinar con i medici dell’Istituto per i Soci Coop.

«Ringrazio Nova Coop per il sostegno ‒ di-

chiara Allegra Agnelli ‒ Candiolo è un sogno diventato una bellissima realtà ma è anche una macchina che non si ferma mai e che deve continuare a svilupparsi. Abbiamo in programma l’apertura di un hospice per i pazienti terminali e una biobanca: tutto questo richiede un continuo dispendio di denaro che deve essere raccolto e grazie a iniziative come questa possiamo conti- nuare nel percorso finalizzato a dare a Candiolo un’eccellenza che consentirà a tante persone di avere un’assistenza».

«Per parte nostra ‒ spiega Ernesto Dalle Rive

‒ abbiamo scelto di sostenere ancora l’Istituto di Candiolo per seguire l’approccio coerente che Nova Coop ha da sempre con il territorio piemon- tese: restituzione, sinergia, crescita lenta ma continuativa, l’affiancare a un contributo econo- mico un discorso di crescita culturale per offrire al consumatore maggiori strumenti di scelta consapevole. Quello che si è appena concluso è stato un anno difficile a causa del Covid che ha attratto le energie e le attenzioni di tutti, con questa campagna abbiamo ribadito che stare a fianco di Candiolo non è per noi una scelta di breve periodo. Questa lunga fase pandemica ha rafforzato Nova Coop come comunità coesa e solidale, attenta alla sicurezza e al benessere dei Soci, dei clienti e dei lavoratori».

— Monica Di Martino

I fondi saranno destinati alla ricerca sul fronte dei tumori maschili

e alla prevenzione attraverso 3.000 visite gratuite.

Allegra Agnelli: «In programma anche l'apertura di un hospice per i pazienti terminali»

Il Presidente di Nova Coop Ernesto Dalle Rive consegna l'assegno alla Presidente della Fondazione per la ricerca sul cancro, Allegra Agnelli

(7)
(8)

primo piano attualità

Q

ualche ministra c’è stata, anche se a volte ha preferito farsi chiamare ministro. Invece, nonostante il succedersi di 67 governi in 76 anni – da quando, cioè, le donne hanno il diritto di voto nel nostro Paese – una presidente della Repubblica o del Consiglio, in Italia, non si è mai vista. Neppure in un film di fantapolitica, uno spot pubblicitario o una fiction tv: l’eventuali- tà che a guidare il Paese sia una donna non si affaccia neppure nella nostra fantasia.

Forse è questo l’esempio che rende lampante la condizione delle donne in Italia, come confermano i numeri in tanti ambiti. Nel Global gender Gap Index del World Economic Forum sull’equità di ge- nere, siamo al 76° posto su 153 paesi censiti, e al 17° sui 20 dell’Europa Occidentale (fanno peg- gio di noi solo Grecia, Malta e Cipro). Le cittadine italiane arrancano dietro a quelle delle nazioni più avanzate, con posizioni in netto peggioramento rispetto al 2006 sulla maggior parte degli indicato- ri di parità. A trascinare in basso l’Italia in fatto di

uguaglianza di genere sono soprattutto il tasso di occupazione femminile (appena il 48,5% delle donne tra i 15 e 64 anni lavora, contro il 67,5%

degli uomini) e le alte differenze salariali (si stima che le italiane guadagnino dal 5 al 20% in meno dei colleghi maschi, senza contare che in più si sobbarcano gran parte del lavoro domestico).

In pandemia meno lavoro, più violenza Il mercato del lavoro al femminile sconta una debolezza strutturale che è stata aggravata dalla pandemia. Il 2020, ci dice l’Istat, ha registrato un calo di 444 mila occupati in Italia: di questi 312 mila, cioè quasi tre su quattro, sono donne.

Senza considerare le libere professioniste e chi lavorava in nero, priva di contratti e garanzie.

In tante hanno perso l'occupazione e con essa autonomia, reddito, autostima. A volte perfino la vita, visto che l'indipendenza economica è essen- ziale anche per sottrarsi ad abusi e violenze do- mestiche. Le lavoratrici hanno pagato molto cara la loro presenza nei settori economici più colpiti

L'Italia arranca nelle classifiche mondiali sulla condizione femminile e la pandemia ha peggiorato le cose. Un problema per l'intero paese. Per l'8 marzo Coop lancia quattro azioni per ridurre il gap e dare alle donne pari opportunità. A partire da una proposta concreta e simbolica: tagliare l'Iva (di lusso) sugli assorbenti.

Parità nel carrello:

mettiamoci la firma

— Paola Minoliti

AL VIA "CLOSE THE GAP", LA CAMPAGNA DI COOP PER RIDURRE LE DISPARITÀ

(9)

primo piano attualità

continua a pagina 10

Onu 2030 Sostenibilità

La parità di genere è il quin- to dei 17 obiettivi dell’Agen- da 2030 Onu per assicurare al pianeta uno sviluppo sostenibile. Per questo occorre secondo l'Onu:

- Porre fine a ogni forma di discriminazione verso le donne, bambine e ragazze in ogni parte del mondo - Eliminare la violenza contro di loro nella sfera pubblica e privata, incluso il traffico a fini di prosti- tuzione, lo sfruttamento sessuale e di altro tipo - Eliminare pratiche nocive come il matrimonio delle bambine, forzato e combi- nato, e le mutilazioni dei genitali femminili - Riconoscere e valorizzare il lavoro di cura e domesti- co non retribuiti fornendo servizi pubblici, infrastrut- ture e protezione sociale, e promuovere la responsabi- lità condivisa in famiglia - Garantire alle donne la piena partecipazione e pari opportunità di leadership a tutti i livelli nella vita poli- tica, economica e pubblica - Garantire l'accesso alla salute sessuale e riprodut- tiva e ai diritti riproduttivi - Dare alle donne pari diritti di accesso alle risorse economiche e naturali, come proprietà, servizi finanziari, eredità - Migliorare l'uso della tecnologia che può aiutare il lavoro delle donne, in particolare la tecnologia dell'informazione e della comunicazione

- Adottare politiche concrete e leggi appli- cabili per la promozione dell'eguaglianza di genere e l'empowerment

dal crollo dell'economia, come i servizi, ma anche la precarietà dei contratti di lavoro e un contesto culturale e sociale che ha imposto ancora una volta alle donne di fare fronte, in gran parte da sole, ai bisogni e alla cura della casa, dei bambini, degli anziani.

Anche il cosiddetto "soffitto di cristallo" è ancora lì, trasparente, all'apparenza indistruttibile. Eppu- re, è assodato che una maggiore partecipazione dell'altra metà del cielo al mondo del lavoro sareb- be un beneficio per tutti: si stima che se il tasso di occupazione femminile in Italia fosse uguale a quello maschile, il Pil del nostro paese (cioè la ricchezza prodotta) sarebbe di 88 miliardi in più. Con grandi benefici per i bilanci delle famiglie, la competitività delle aziende, lo sviluppo soste- nibile e perfino per i tassi di natalità dell’Italia, sempre più bassi.

Un reddito in più in casa, infatti, è un'assicurazi- one contro la povertà e un incentivo che, nei paesi più attenti all'equità di genere, consente di dare vita a famiglie più numerose.

Coop, un'insegna in rosa

A fare da apripista, per fortuna, ci sono tante donne coraggiose e determinate, che sono riuscite a lavorare, fare impresa ed a entrare nelle "stan- ze dei bottoni", e anche aziende e contesti più inclusivi. In Italia Coop è tra i maggiori datori di lavoro femminile: su 55 mila dipendenti delle cooperative aderenti, il 70% è composto da lavo- ratrici. Sono donne il 44% dei componenti dei Con- sigli di amministrazione e di sorveglianza, il 32%

delle figure direttive e più della metà dei soci attivi nei territori. «Nonostante le storture di sistema e l'assenza di politiche incisive sul fronte della parità – spiega Maura Latini, amministratrice delegata di Coop Italia - siamo in una posizione avanzata rispetto al contesto esterno. Ora i tempi sono maturi e le cooperative sono pronte a fare di più, consapevoli che i temi della parità e dell'inclu- sione non sono un problema delle donne, ma una questione di interesse collettivo. È un tema molto ampio sul quale occorre lavorare con più strategie.

Una di queste è sensibilizzare l'opinione pubblica e

Pari o dispari?

Fonti: Istat, Eurostat, Bloomberg

30.591.392

La popolazione femminile

del nostro paese

51,2 %

La percentuale di donne sul totale

della popolazione italiana

48,5 %

La percentuale di donne

tra i 15 e i 64 anni che lavorano (gli uomini sono al 67,5%)

88 MLD

La crescita del Pil italiano

ogni anno se il tasso

di occupazione femminile fosse pari a quello maschile

I numeri della differenza

Fonti: Istat, Cerved-Fondazione Marisa Bellisario-Inps, Ladynomics

35

Posto dell'Italia

per occupazione femminile

sui 37 paesi Eurostat

70,2 %

Percentuale di donne

tra quanti hanno perso il lavoro il Italia nel 2020

89 %

Femminicidi 2020

avvenuti in ambito

familiare

(10)

primo piano attualità

la politica». Due fonti indipendenti ed autorevoli - l’organizzazione internazionale Oxfam e l’Istituto Tedesco di Qualità – hanno assegnato proprio a Coop riconoscimenti sull’inclusione femminile nel lavoro.

Ora nasce la campagna "Close the gap - Ridu- ciamo le differenze", lanciata per la festa dell’8 marzo, che nei prossimi mesi svilupperà una serie di azioni per sostenere la parità di genere dentro e fuori i negozi: rivolgendosi ai soci e ai consuma- tori, ma anche a dipendenti, gruppi dirigenti delle cooperative e fornitori.

L'ingiustizia comincia nel carrello Si parte con una iniziativa al tempo stesso concreta e simbolica su un bene di prima neces- sità per le donne: Coop sposa la raccolta di firme

“Stop tampon tax, il ciclo non è un lusso!”, avviata sulla piattaforma Change.org dalle gio- vani donne dell’associazione Onde Rosa. Dunque dal 6 al 13 marzo, Coop praticherà un taglio del

prezzo di vendita su tutti gli assorbenti igienici con una riduzione dell'Iva dal 22% al 4%.

Mentre gli assorbenti vivi verde Coop, già con ali- quota ridotta, saranno “vestiti” in confezioni che inviteranno a firmare la petizione (per conoscerli meglio, si veda il servizio a pagina 24 di questo numero di Consumatori).

«La disuguaglianza inizia dalle piccole diffe- renze – dice Latini - come quella che si riscontra nella tassazione dei prodotti di igiene e cura: gli assorbenti femminili, bene tutt'altro che di lusso, subiscono un'Iva del 22%, al pari di articoli di abbigliamento, sigarette, vino, che non sono considerati di prima necessità, mentre sono tassati al 4% tutti i beni indi- spensabili nella vita quotidiana. Quella dell’ab- bassamento dell’Iva sugli assorbenti non è solo una questione economica, di puro risparmio. La scelta di tassare come bene di lusso un assor- bente è prima di tutto un messaggio sbagliato, una discriminazione concreta contro la

COME SPENDERE I 209 MILIARDI IN ARRIVO DALLA UE

Gli obiettivi al femminile per il Piano di Ripresa

I

l Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dovrà essere predisposto dal nostro Paese, entro aprile, per accedere ai circa 209 miliardi di fondi stanziati per l’Italia da Next Generation EU. È un’imperdibile occasione per portare almeno al 60% il tasso di occupazione delle donne in Italia (obiettivo che dovevamo raggiungere 11 anni fa, secondo il Patto di Lisbona): cioè attivare una leva chiave per lo sviluppo economico, produttivo, tecnologi- co e sociale di tutto il paese.

Per la prima volta, la questione femminile non sarà un capitolo a parte ma, assieme a giovani e Sud, dovrà essere trasversale a tutte le azioni.

Cosa si può fare, concretamente? Un'ampia rete di associazioni femminili ha dato vita al manifesto

"Donne per la Salvezza - Half of it", chiedendo alla Ue il rispetto dell'articolo 23 della Carta euro- pea dei diritti fondamentali, che recita "la parità tra uomini e donne deve essere garantita in tutti i settori, compresi l'impiego, il lavoro e la retri- buzione". A dare obiettivi mirati per l'Italia sono

state, in un’audizione alla Camera, le economiste e le studiose sociali di Ladynomics, InGenere e Il giusto mezzo. Ecco, in sintesi, le loro indica- zioni al governo.

1) Servono obiettivi definiti e quantificati, strumenti, modalità e tempi certi di realizzazione del Piano. La “cabina di regia” del PNRR deve avere un pari numero di donne e uomini capaci e competenti. La diversa prospettiva delle donne, educate da secoli alla cura delle persone e capaci di essere leader diverse nei modi e nei valori, è indispensabile.

2) Nel Piano italiano, a inizio febbraio, compa- rivano progetti al femminile per due delle cinque

“missioni” previste: istruzione e ricerca (favoren- do, ad esempio, l’accesso delle donne agli studi scientifici, tecnologici e matematici), ed inclusio- ne e coesione (come il potenziamento dei servizi per l’infanzia, anziani e disabili). Ma è cruciale che ci siano progetti “rosa” anche sui temi della digitalizzazione del paese e della rivoluzione verde, dove si parte da forti squilibri di genere che possono aggravarsi. La maggior parte delle

continua da pagina 5

Maura Latini:

«

l'Iva sugli assorbenti è al 22%,

per altri beni è al 4%

» ToTale

lavoraTori

55.000

lavoraTrici

70%

rUoli DireTTivi

32%

Nei cDa e cDs*

44%

socie eleTTe

51,6%

Donne alla Coop

Percentuali di donne al lavoro e in organismi di rappresentanza nelle Coop aderenti a Coop Italia.

*Consigli di amministrazione e sorveglianza

(11)

primo piano attualità

risorse del Piano è già destinata infatti a set- tori a forte occupazione maschile come l’ICT, le infrastrutture, i trasporti.

3) Per ridurre il divario, si potrebbero usare strumenti come le quote dedicate all’occupa- zione femminile o mettere indicatori di parità di genere tra i criteri di assegnazione dei bandi per gli appalti. Ma è una strada impervia. Il Covid ha generato prima di tutto una “crisi di cura”, sanitaria e sociale: servono anche più servizi sociali, scuola, welfare e istruzione, generando occupazione in settori dove la presenza femmi- nile supera il 70%. E innalzare la retribuzione dei lavori di cura, ora tra le più basse in Europa.

4) Anche la politica industriale non è neutra e deve essere trasversale. Ad esempio, puntando sulle tecnologie per assistere i nonni, in modo da migliorare i servizi per loro, incenti- vare settori ad alta innovazione e portare nelle strutture per anziani, ma anche nelle loro case e nelle famiglie, soluzioni avanzate.

5) Importante finanziare anche progetti indiriz- zati espressamente alle donne, come l’imprendito- ria femminile, l’accesso al credito, la prevenzione della violenza domestica e dei femminicidi: una piaga aggravata dalla pandemia.

quale vogliamo dare un segnale». Nella legge di bilancio del 2019 l'aliquota sul tartufo è stata ridotta dal 10% al 5%, mentre il taglio dell'im- posta al 5% è stato applicato solo agli assorbenti compostabili e lavabili.

Intanto Francia, Regno Unito e Olanda hanno già ridotto l’aliquota, Canada e l’Irlanda l'hanno abolita e la Scozia, per prima, fornirà gratuita- mente gli assorbenti alle sue cittadine.

Un'onda rosa per poter scegliere

Secondo le stime di Onde Rosa, che ha promosso la raccolta di firme contro la tampon-tax, ogni donna spende in assorbenti circa 126 euro l'anno. La ridu- zione della tassa in Italia consentirebbe un rispar- mio di 23 euro all’anno per ogni consumatrice, da moltiplicare per il numero di donne in famiglia:

«Il differenziale sull’Iva non rappresenta in sé una cifra enorme - osserva Silvia De Dea, cofonda- trice dell’associazione - anche se sulle fasce di popolazioni fragili, monoreddito, con più donne

Il libro per l'8 marzo

Una "Mimosa in fuga" verso la libertà

Mimì è un rametto di mimosa ribelle che l’8 marzo decide di scappare dalla cesta e riappropriarsi della libertà. Scoprirà, grazie all’incontro con la bambina Mia, i valori della Giornata internazionale della donna: credere in se stesse, lottare per i propri diritti e sentirsi libere, ovunque e sempre, seguendo la storia tracciata da grandi donne determinate e coraggiose del passato e del presente. Come Marisa Rodano, che l’8 marzo del 1946 “inventò” questo simbolo, offrendo un rametto di mimosa, fiore delicato e forte, per accompagnare il materiale informativo per le italiane chiamate per la prima volta al voto.

Mimì e Mia sono le protagoniste di “Mimosa in fuga”, la deliziosa storia illustrata che porta le firme della scrittrice e attivista Serena Ballista, dell’illustratrice Paola Formica e dell’edi- trice e direttrice di Carthusia Edizioni, Patrizia Zerbi.

Con la collaborazione dell’UDI (Unione Donne in Italia), il volumetto è in libreria dal 18 febbraio e anche Ancc-Coop (l’associazione nazionale delle cooperative di consumatori) contribuirà alla sua diffusione, grazie a una tiratura speciale di 17 mila copie che le coopera- tive doneranno alle dipendenti, alle consigliere di amministrazione, alle socie attive nelle iniziative territoriali per l’8 marzo. Perché, spiega il presidente di Ancc-Coop Marco Pedro- ni, “la cooperazione nasce per sostenere e liberare chi è oppresso e svantaggiato. Coop ci sarà sempre per questa battaglia delle bambine e dei bambini del mondo”.

continua a pagina 13

1 PER UNA VERA PARITÀ: AZIONE

Il 70% dei dipendenti Coop è donna, oltre il 44% dei membri dei Cda è donna, oltre il 32% dei ruoli direttivi è ricoperto da donne e sono donne più della metà dei soci volontari nei territori. La strada verso la vera parità è ancora lunga. Intendiamo percorrerla, rendicontando i nostri risultati anno dopo anno.

2 PER CAMBIARE LA CULTURA: FORMAZIONE

Vogliamo coinvolgere tutti i nostri dipendenti per sensibilizzarli alla cultura dell’inclusione, nei luoghi di lavoro e nelle relazioni con i consumatori attra- verso attività formative. A queste attività inviteremo anche i nostri fornitori.

3 PER RIDURRE L’IVA SUGLI ASSORBENTI: PETIZIONE Firmiamo la petizione dell’associazione “Onde Rosa”, per la riduzione dell’IVA degli assorbenti femminili considerati oggi come bene di lusso.

Vogliamo l’IVA sugli assorbenti dal 22% al 4% sempre. Per questo motivo dal 6 al 13 marzo in tutti i negozi Coop i prezzi di tutti gli assorbenti verranno ribassati come se l’IVA fosse al 4%.

4 PER CREARE COMPORTAMENTI VIRTUOSI: PREMIAZIONE Premieremo ogni anno comportamenti virtuosi che favoriscono la parità di genere anche tra i nostri fornitori di prodotto Coop.

Coop: 4 azioni 2021 per ridurre il gap

(12)
(13)

continua da pagina 11

in famiglia, diventa consistente. È un simbolo di ingiustizia che rende chiaro come la disparità e la discriminazione ci circondano anche nelle cose più quotidiane e banali. Promuoviamo l’uso e la conoscenza di tutti i prodotti per il ciclo, non solo quelli monouso: ci sono anche le coppette mestruali e i pads riutilizzabili. L’importante però è che tutte le donne abbiano diritto a scegliere liberamente i prodotti con i quali si sentono più a proprio agio e che sono più adatti a loro durante il ciclo, senza che nessuno di essi sia considerato un lusso».

La campagna ha già prodotto i primi eff etti, generando maggiore coscienza sul tema, e pure iniziative spontanee: alcuni Comuni hanno scelto di abbassare l’Iva sugli assorbenti nelle farmacie comunali.

Premiare i Fornitori "virtuosi"

Le azioni di Coop coinvolgeranno direttamente sui temi della parità molti altri soggetti. Innanzitutto i fornitori di prodotto a marchio: «Insieme a sicu- rezza alimentare, sostenibilità ambientale e eticità del lavoro, monitoriamo i nostri fornitori anche sui temi dell'equità della remunerazione e delle condizioni di lavoro delle donne - spiega Maura Latini - Le disuguaglianze di genere sono enormi anche a livello di fi liere agricole dove le donne troppo spesso sono pagate molto meno degli uomini per le stesse mansioni. Rispetto ai fornitori di prodotti a marchio intendiamo varare un premio annuale destinato a quelle imprese che promuovo- no la leadership femminile e che possono fare da apripista e da modello per le loro buone prassi sulla parità di genere».

Un Futuro "dalla parte delle BamBine"

Al proprio interno, Coop ha assunto l’impegno di intervenire a tutti i livelli a prestare sempre più attenzione alla uguaglianza di genere nei percorsi di carriera, per avere una maggiore presenza di donne nei ruoli apicali e equità nelle retribuzioni, costruendo una cultura interna inclusiva e paritaria, anche con percorsi di forma- zione mirati.

Per l’8 marzo, è già nato il volumetto per ragazzi

“Mimosa in fuga”, di cui parliamo in queste pagine. Perché, come recitava il titolo di un altro libro celebre, la parità comincia “dalla parte delle bambine”. Il futuro del lavoro sarà loro: le donne, secondo gli esperti di risorse umane di tutto il mondo, sono le prime portatrici di quelle “soft skill”

(come capacità di lavorare in gruppo e negoziare, empatia, creatività, abilità nella gestione delle aspettative altrui) di cui tutte le aziende avranno sempre più bisogno e che non saranno sostituite, in futuro, dall’intelligenza artifi ciale.

primo piano attualità Nutrizione e salute

Michele Sculati

medico, sPecialista iN scieNza dell'alimeNtazioNe, dottore di ricerca iN saNitÀ Pubblica

La dieta nella app

C hi oggi non ha uno smartphone abitualmente con se? Le potenzialità di raccolta dati e calcolo di questi strumenti sono notevoli e posso- no essere sfruttate non solo per la comunicazione, ma anche per la nostra salute. Esistono riviste scientifiche dedicate al tema e con una rile- vanza notevole, come ad esempio il “Journal of Medical Internet Research, mHealth and uHealth”, dove per “mHealth” si intende mobile Health, ovvero salute e smartphone, mentre per uHealth si intende Ubiquitous Health, ov- vero salute e dispositivi elettronici portatili, nonché i social network gestiti attraverso l’informatica medica e programmi di intelligenza artificiale. Il panorama di opportunità possibili è dunque vario, popolato da realtà che vanno dalle piccole startup innovative, alle spin-off universitarie fino ai co- lossi del Big-Tech.

In questo panorama si inseriscono anche le app dedicate al mondo della dieta, della corretta alimentazione e più in generale al mantenimento di un corretto peso corporeo. In questo momento tra le più utilizzate vediamo quelle che conteggiano le calorie, e alle volte realizzano anche un bilancio energetico, avendo molti smartphone il contapassi e potendo integrarsi con i braccialetti chiamati “activity traker”.

Possono sembrare certamente utili al controllo della nostra dieta, tuttavia hanno vari limiti, come evidenziato da un recente editoriale a cura dell’Università di Harvard dal titolo inequivocabile: “Stop counting calo- ries”, smetti di contare le calorie. I motivi sono vari, ad esempio la densità nutrizionale degli alimenti risulta ancor più importante delle semplici calorie, ma difficile da calcolare se non con algoritmi su cui non si è ancora raggiunto un accordo condiviso. Poi vi sono le nuove conoscenze relative al microbiota (la flora batterica intestinale), che evidenziano come una dieta in grado di modulare il microbiota modifichi la biodisponibilità di nu- trienti quali l’inositolo, oppure la velocità di assorbimento dei carboidrati.

Fattori almeno altrettanto importanti rispetto al mero conteggio calorico.

Rimangono inoltre rilevanti problemi di accuratezza dei dati nelle app, con limiti sia nella valutazione delle porzioni che nei database di alimenti a disposizione. Ma il problema maggiore è relativo al “controllo”, elemento che può diventare ossessione: l’utilizzo di app può diventare uno stru- mento al servizio dell’ossessività in persone vulnerabili. È dunque da consigliare il monitoraggio del loro uso da parte dei genitori con figli in età adolescenziale.

In alternativa al “fai da te”, app ben realizzate possono, e potranno sem-

pre di più, migliorare la qualità e la tipologia di servizio che un professioni-

sta offre. Un buon dietologo potrà sempre avere una marcia in più rispetto

ad una app nel capire cosa possa essere di aiuto al paziente, ed il motivo

è molto semplice: il comportamento alimentare umano è, prima di tutto,

umano.

(14)

«B

uongiorno, ci risulta dalle ultime bollette che lei paga troppo per la luce di casa. Se mi dà il codice della fornitura faccio un veloce controllo». Segue immancabile proposta per sottoscrivere un contratto diverso, cambiando fornitore, a volte anche a nostra insaputa. Telefonate come questa, da parte di improbabili venditori di energia o, com'è capitato, di fantomatiche autorità del mercato libero, dovrebbero metterci sul chi va là. Il fatto che le nostre bollette siano in mano a sconosciuti o che il nostro stesso fornitore possa chiamarci o farci visita (se è serio, non lo farà mai senza un appuntamento; e perché, poi, proporre uno sconto?), dovrebbero farci sentire il classico odore di bruciato. E tale è, forte e pure fastidioso, perché i raggiri, nella giungla delle offerte di energia, sono in crescita esponenziale in Italia, fra telefonate sui cellulari (teleselling selvag- gio) e altre forme di vendita ai limiti del lecito e del sopportabile.

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha calcolato che ancora nel 2019, quando l'assalto alle bollette non era ai livelli di oggi, l'area dell'energia era seconda solo all'e-commerce quanto a pratiche scorrette: dalla commercializ- zazione di impianti fotovoltaici da parte di agenti "travestiti" col marchio di noti operatori, alla promozione ingannevole di carburanti diesel venduti per "green"

quando non lo erano, fino a 50 mila euro di multa inflitti a una società per aver vantato certificazioni inesistenti e sfruttato indebitamente il marchio del servizio istituito dall’Autorità di regolazione di settore (Arera). E adesso è caccia grossa ad accaparrarsi utenti e contatori di luce e gas. Ma cosa sta succedendo?

Il salto a piè pari nel mercato

Sta succedendo che siamo a pochi mesi dalla svolta. A 22 anni dall 'avvio del pro- cesso di liberalizzazione dell'energia, infatti, e a 14 dal suo completamento, ma con regime di tutela (ovvero con la possibilità di optare per la tariffa tutelata

VERSO LA COMPLETA LIBERALIZZAZIONE DELLE TARIFFE DI GAS ED ELETTRICITÀ

All'assalto

della bolletta

— Claudio Strano

È cominciata la volata che dovrebbe portarci, dal gennaio 2022, al mercato libero dell'energia.

E si fa dura la battaglia tra i 700 gestori che si contendono la clientela domestica. Un clima in cui, tra marketing selvaggio, vendite al telefono e porta a porta, stanno crescendo a dismisura i raggiri

Come difendersi Quattro i tipi di truffa

Super offerte al telefono

Operatori poco credibili chiedono il codice della fornitura in bolletta per "proposte vantaggiose". Verificare chi sta chiamando e per conto di chi. Nel dubbio chiamare il proprio fornitore. Oltre al diritto di ripensamento (14 giorni), ci si può comunque svincolare nel giro di un mese sottoscrivendo un contratto con l'attuale fornitore o con un altro di fiducia.

Strane mail e messaggi

Messaggi via chat, email e sms veicolano link sospetti che chiedono dati personali o di cambiare la password. Oppure versamenti con carta di credito per fatture insolute di luce. Mai fornire pin o password senza la certezza di chi c'è dall'alta parte del computer o dello smartphone.

Pubblicità ingannevoli

Avanzano offerte super vantaggiose o sbandierano concorsi non proprio trasparenti. Meglio evitare proposte povere di dettagli e approfondire sempre i contenuti e le voci di costo.

Agenti fantasma

Si presentano alla porta senza un appuntamento insistendo per controllare il contatore o consultare le bollette. Verifi- care l’identità di chi si ha davanti dal tesserino e con altre modalità. Consultare la documentazione contrattuale.

Nessuno è autorizzato a chiedere denaro.

primo piano energia

(15)

continua a pagina 16

Come cogliere le opportunità I vantaggi per chi cambia

Risparmio

Più che il prezzo dell'energia, fanno risparmiare bonus e offerte per abbo- namenti pluriennali; "salvadanaio" e altre opportunità per valorizzare o compensare i consumi inferiori o superiori al piano prescelto; buoni spesa e raccolte punti che consentono di fruire di più vantaggi anche in ambiti diversi.

Innovazione

Monitoraggio e gestione digitale dei propri consumi offrono la possibilità di cambiare il piano tariffario dall'app o dall'area clienti, senza costi; l'assistenza al consumatore, anche da remoto, si avvale di assistenti digitali sempre attivi.

Servizi

Ci sono soluzioni e offerte da cogliere pensate per favorire la mobilità elettrica, la riqualificazione energetica degli edifici (sfruttando ad esempio il traino del superbonus con il fotovoltaico, il cappotto termico, la colonnina di ricarica delle auto); ci sono tariffe che promuovono la sostenibilità am- bientale (con offerte di sola energia verde certificata proveniente da fonti rinnovabili) e piani di sostegno a progetti di solidarietà sociale.

Valori

Trasparenza, reputazione, solidità aziendale, eticità sono valori da ricercare, ancora più importanti in un mercato frammentato come quello dell'energia.

da Arera, che la rimodula ogni tre mesi tenendo conto dell'andamento del mercato), il 2021 dovrebbe essere l'anno decisivo per il salto nelle incognite e nelle opportunità del mercato libero. Un anno

"caldissimo", dunque, con una posta in palio molto alta, in cui vedremo spostarsi 18 milioni di utenti nell'elettrico (tra famiglie e piccole imprese) e 9,6 milioni nel gas (tra domestici e condomini) che ancora oggi usufruiscono del regime di tutela, verso la scelta di una compagnia privata. Sono circa 700 (erano 500 una decina di anni fa) e non si rispar- miano colpi. Così nel far west energetico che si è creato, le truffe si moltiplicano e i filtri per evitarle, invocati da più parti, sono ancora pochi e inefficaci.

La data del salto a piè pari nel libero mercato – dopo vari slittamenti dovuti soprattutto ai dubbi sollevati dalle associazioni di consumatori – è stata fissata al 1° gennaio 2022, mentre dall'i- nizio di quest'anno è già realtà per circa 200 mila piccole e medie imprese. Anche per via di questa sfasatura temporale, che qualche confusione in più l'ha ingenerata, i rischi per i consumatori domestici sono aumentati.

Quando la truffa è messa in luce

In soli 7 mesi del 2020, Federconsumatori (che tra parentesi è contraria all'abolizione del mercato

MERCATO TUTELATO

i PreZZi Dell'eNerGia veNGoNo sTaBiliTi Da arera oGNi TriMesTre iN Base

alle qUoTaZioNi all'iNGrosso MERCATO LIBERO

oGNi forNiTore ProPoNe PreZZi e coNDiZioNi coNTraTTUali iN virTù Delle ProPrie PoliTicHe coMMerciali

e Della coNcorreNZa DIFFERENZE

riGUarDaNo la sola forNiTUra e coMMercialiZZaZioNe, MeNTre

i cosTi Di reTe, Del coNTaTore e le iMPosTe riMaNGoNo le MeDesiMe Per TUTTi i forNiTori

primo piano energia

(16)

continua da pagina 15

primo piano energia Nomisma

«Il mondo sta cambiando»

Davide Taberelli, presiden- te di Nomisma Energia, è uno dei maggiori esperti in materia. Per lui «il mondo sta cambiando» e non sono tanto i risparmi economici secchi, «tutto sommato modesti, in me- dia 50 euro l'anno per una famiglia con un consumo annuo di 2700 kWh», il lato più interessante della futura liberalizzazione.

«Questo mercato non è paragonabile a quello dei telefonini – spiega –, l'e- nergia è un bene diverso, ma qualcosa si può ottene- re dalla totale apertura del mercato. Le leve principali sono l'innovazione tecno- logica e l'energia verde per contrastare i cambiamenti climatici. Si avvantaggerà, intendo dire, sicuramen- te di più quella parte di consumatori interessata al futuro, al risparmio energetico, alle fonti alter- native, all'alimentazione elettrica delle auto, dove la spinta è fortissima, ma anche alla gestione digita- le delle bollette per avere sotto controllo i consumi e programmarli in anticipo, ad esempio quando è mag- giore l'esposizione solare e gli accumuli costano di meno. Altri consigli sono di fare attenzione a chi fa offerte troppo convenienti con sconti che, tra l'altro, dopo un anno vengono quasi sempre tolti. Più importante è orientarsi su gestori affidabili con un buon portafoglio clienti e principi di trasparenza e correttezza».

tutelato) ha ricevuto 22.120 segnalazioni per tantativi di truffa da parte di operatori telefonici per vendite di luce/gas in sostituzione di contratti in essere. Per "poca trasparenza" l'Antitrust, inoltre, aveva già avviato 13 procedimenti istruttori nei confronti di alcune società.

A volte il cavallo di Troia sono telefonate sospet- te con la scusa di un aumento delle tariffe o della scadenza del contratto, altre volte è una pubblicità gridata che promette sconti fortissimi e irrealistici.

Basta fare quattro conti per accorgersene. Anche sommando le bollette elettriche con quelle del gas infatti (che comportano una spesa maggiore

"spalmata" nell'arco dell'anno), passare al libero mercato comporta un risparmio abbastanza contenuto in bolletta: si calcola che nel 2021 si andrà dai 132 euro annui per un single, ai 141 di una coppia, ai 217 di una famiglia (studio SOStariffe.it).

E ciò al netto degli aumenti d'inizio anno, pari al 5%.

Considerando la sola elettricità, invece, il risparmio medio scende a poco più di 50 euro, il che se in valore assoluto non è tanto, può diventare rilevante con l'aggiunta di altri vantaggi e risparmi tangibili riassunti nel box alla pagina precedente.

Ma torniamo adesso ai modelli di truffa e a come metterli in luce. Via sms potrebbero chiederci, con qualche scusa, una copia della bolletta o i nostri dati sensibili. Idem via chat, mentre per email arrivano generalmente messaggi incorniciati in home page fotocopia a quelle dei più famosi venditori (phi- shing), accompagnati sempre dalla medesima ri- chiesta, e cioè di dati personali che non bisogna mai dare se non a fronte di precise garanzie di serietà.

Poi ci sono i comparatori online delle tariffe di luce e gas: possono essere sponsorizzati a no- stra insaputa, quindi dare dati non obiettivi o poco precisi e affidabili. Il più autorevole è il comparatore di Arera, l'Autorità per l'energia, le reti e l'ambiente, che fornisce un servizio gestito con Acquirente Unico (su www.acquirenteunico.it/attivita/por- tale-offerte). Arera continuerà a svolgere compiti di riferimento e sorveglianza con un'offerta Placet che fa da bussola per il mercato, e con la quale i

consumatori potranno continuare a fare confronti.

Si tratta di un'offerta che coniuga la libertà della tariffa alla chiarezza contrattuale, un punto questo a cui prestare molta attenzione perché nella poca chiarezza proliferano i malintenzionati.

Il "grabbing" dei contatori

La parola grabbing significa "accaparramento" ed è spesso usata a indicare le terre dell'Africa comprate per pochi dollari. Il grabbing dei contatori sta a iden- tificare un' altra forma di accaparramento, ovvero la corsa, in un mercato selvaggio, ad acquisire il maggior numero possibile di contratti, per sottrarli ai competitor e fare "massa critica" o rivenderli. Di questo si occupano i falsi operatori: chiamano fin- gendosi addetti delle aziende fornitrici e proponen- do tariffe ultra-convenienti, che è il primo segnale che dovrebbe insospettirci. Se ricevono però da noi il via libera, si fanno dare codice fiscale e codice iden- tificativo della fornitura (Pod e Pdr, rispettivamente per l'energia elettrica e il gas) che sono sufficienti a creare contratti fantasma che ci arriveranno, un giorno, a casa da firmare. Ma possiamo sempre non farlo, o esercitare in seguito il diritto di recesso o sottoscrivere nel giro di un mese un contratto con altri che ci svincola.

In questo marasma, gli operatori seri si con- frontano con i disonesti, mentre le opportunità di risparmio si confondono c0n i tentativi di frode. Che possono muoversi con le gambe dei comparatori attivi non soltanto online, ma anche fisicamente sul territorio. Cioè emissari di agenzie che fanno raffronti tra le varie offerte di mercato e che dovreb- bero aiutare il cliente nella scelta migliore. Ma anche qui serve una buona dose di diffidenza perché in mezzo a chi lavora a termini di legge ci sono i broker dell'energia, cioè intermediatori senza scrupoli il cui interesse primario è strappare più contratti possibili per poi, dopo 6 mesi o un anno (non prima, per evitare lo storno delle loro provvigioni), spingere il cliente a cambiare ancora fornitore, incassando a destra e a manca. Va ribadito ancora una volta che il cliente domestico può, comunque, svincolarsi quan-

(17)

primo piano energia

do vuole, semplicemente sottoscrivendo un'altra proposta da un diverso operatore.

Da queste truff e porta a porta si diff erenziano le off erte degli incaricati commerciali delle compa- gnie: agenti che operano su appuntamento, ricono- scibili da cartellini o altre forme di verifi ca dell'iden- tà personale (via chat ad esempio) e, comunque, non autorizzati a chiedere o ricevere denaro.

Semplificazione e trasparenza

In un quadro del genere, sarebbe importante avere un albo dei venditori, com'è successo ad esem- pio per il passaggio al digitale terrestre. Tanto gli operatori quanto le associazioni di consumatori lo chiedono da tempo. Altrettanto importante sarebbe una semplifi cazione graduale del mercato nella direzione, ad esempio, del Regno Unito, che ha scremato a 40 gli operatori. Ha abbracciato in pieno il mercato libero anche la Germania, i cui abitanti mo- strano un alto grado di fedeltà ai distributori locali.

Diverso il caso della Francia, dove l’energia rimane di fatto sotto il controllo dell’ex monopolista statale.

La semplifi cazione, tra l'altro, porterebbe vantaggi al sistema e ai clienti fi nali. L'eccessiva frammentazione – sottilineano gli esperti – non è libera concorrenza, ma un costo in più per il sistema.

Sono appena una trentina, su un totale come detto di circa 700, i fornitori di energia con un portafoglio superiore ai 50 mila contatori. Tra questi, le due aziende del sistema Coop: Accendi Luce & Gas Coop (www.accendilucegas.it), che ha consulenti energetici sul territorio in cui operano Coop Allean- za 3.0, Coop Reno, Unicoop Tirreno e Mastercoop Puglia, ed EnerCasa Coop (www.enercasacoop.it) ed EnerImpresa Coop (www.enerimpresa.it) con esperti disponibili nel nord-ovest del Paese e in Sardegna. Entrambi off rono energia e stipulano contratti in tutta Italia con le garanzie di Coop, tra

cui semplicità e trasparenza. Risparmiare sul mercato libero è possibile se si prende l’abitudine di controllare i dati in fattura, il che non è facile né intuitivo e richiede la collaborazione di un interlo- cutore serio e credibile. Altra regola d’oro è verifi care tutti i costi in bolletta perché alcune voci sono identiche per tutti i fornitori. Nella scelta, infi ne, tra prezzo variabile o fi sso, va tenuto conto che quest'ultimo appiana le oscillazioni del mercato sia in aumento sia in diminuzione dei prezzi.

Terra, uomini e clima

Luca Mercalli

PresideNte societÀ meteorologica italiaNa

Energia e superbonus

L e nostre case sono dei colabrodo energetici. O perché antiche o perché mal costruite negli anni del boom economico, quando il gasolio te lo tiravano dietro e bastava mettere una caldaia più grande per compen- sare le perdite da muri mal isolati e serramenti pieni di spifferi. Oggi questa situazione non è più sostenibile, sia per i costi energetici sempre più pesan- ti, sia per l’impatto ambientale prodotto dai combustibili. È dall’inizio degli anni Duemila che si è fatta strada una cultura del risanamento energetico, grazie a innovazione tecnologica e soluzioni come la casa passiva, edifici a energia quasi zero (NZEB, Near Zero Energy Buildings) e protocolli di certifi- cazione come CasaClima, Itaca, o lo svizzero Minergie.

Per spingere in questa direzione sono stati introdotti gli Ecobonus fiscali, che dal 65% sono passati all’attuale Superecobonus del 110%. Sono incenti- vi che richiedono una non semplice trafila burocratica, come sempre accade in Italia, ma se ben utilizzati possono farci risparmiare fino al 90% dei costi di riscaldamento e raffrescamento, riducendo le emissioni di CO2 che alte- rano il clima e altri veleni che danneggiano la salute.

Credo che il risanamento energetico delle abitazioni sia uno dei più im- portanti obiettivi della società: ci rende tutti più resilienti di fronte a fu- turi aumenti dei costi dell’energia, riduce la dipendenza dall’estero delle importazioni di gas e petrolio, migliora la qualità ambientale nostra e delle generazioni future e produce un’enormità di lavoro virtuoso, per industrie e artigiani, lavoro che non può essere trasferito all’estero perché le case sono qui, saldamente ancorate sul nostro territorio. In sintesi, le operazioni per riqualificare gli edifici sono: il cappotto isolante sui muri esterni, i pa- vimenti e il tetto (superfici opache), i serramenti con vetri doppi o tripli e guarnizioni stagne, i sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) - importanti per aerare gli ambienti senza sprecare energia -, i pannelli sola- ri fotovoltaici con eventuali batterie di accumulo, i collettori solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria e l’integrazione al riscaldamento, le pompe di calore per riscaldare d’inverno e raffreddare d’estate. Da dove iniziare?

Le domande che mi sento fare più spesso sono se il tal dispositivo sia meglio di un altro, se comprare una pompa di calore di questa o dell’altra marca, se è meglio quell’isolante sintetico o naturale. Invece non si deve mai partire dall’apparecchiatura o dal materiale, ma piuttosto dal progetto.

Ogni casa richiede prima di tutto una diagnosi energetica sulla quale si pro- gettano gli interventi su misura, gli spessori e i tipi di isolanti, e si quantifi- cano le necessità energetiche. Occorrono professionisti preparati, architetti e ingegneri esperti in bioedilizia, e non bisogna aver timore di spendere per questa fase così importante: anche i costi progettuali sono detraibili dall’e- cobonus, mentre il fai-da-te approssimativo rischia di provocare errori ir- reversibili. Insomma, prima si deve decidere dove andare, dopo si sceglierà con che mezzo.

Comparatori e agenti "fantasma"

hanno l'obiettivo di accaparrarsi

e rivendere i nostri contratti

(18)

700 anni, ma non li dimostra!

— Silvia Fabbri

Nel Settecentenario della morte, tutta Italia celebra il Sommo Poeta, Dante, con eventi, mostre, concerti. Ecco dove puntare per capirne la modernità e seguire la "diritta via"

D

ante Alighieri moriva nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321 a Ravenna.

Settecento anni dopo in quella città e in tutta Italia, celebreremo l’uomo ma soprattutto le sue opere, a partire dalla Commedia che comincia proprio il 25 marzo del 1300 – secondo le ricostruzioni degli studiosi - nella selva oscura, con lo smarrimento della

“diritta via” e con la discesa agli inferi. Per questo il 25 marzo di ogni anno si festeggia il Dantedì, e quello di quest’anno è particolarmente simbolico:

sarà come il via ufficiale agli eventi per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.

Come orientarsi in questo amplissimo cartellone, per non smarrire, noi pure, la diritta via? La nostra guida d’eccezione è Giuseppe Ledda, dantista e docente dell’Università di Bologna, nonché com- ponente del Comitato nazionale per le celebrazioni che ha selezionato e finanziato i progetti per questo anno dantesco. «C’è stata una grande progettualità diffusa, in tutta Italia: perché Dante è di tutti, non solo delle città dantesche per eccellenza come Fi- renze, Ravenna, Verona o Bologna. Nelle sue opere si trovano riferimenti geografici a zone in cui non è mai stato, ma la sua immaginazione prodigiosa l’ha

portato a citarle nelle sue opere. Se proprio dovessi- mo tracciare un percorso ideale direi che non si può non partire da Ravenna, che è da secoli il cuore del culto dantesco, su cui la città ha costruito una pro- gettualità straordinaria. A cominciare dal Ravenna Festival che organizza e promuove opere musicali, teatrali e di danza legate al ricordo di Dante ogni anno, ma quest’anno in modo particolare».

Pur nella precarietà del momento, una cosa dunque è certa: per incontrare Dante si deve andare a Ravenna, perché – come spiega Ledda – «lì ci sarà sempre qualcosa di bello da fare. Tra l’altro proprio in questa città – riprende il professore – verrà ria- perto il Museo dantesco, che anche prima era bel- lo e molto visitato, ma era comunque pensato molti anni fa. Ora il nuovo allestimento fa un intelligente uso di nuove tecnologie unite a una grande serietà scientifica». Oltre a una potente esperienza immer- siva nella poesia della Commedia, il museo propone oggetti suggestivi, tra cui l’opera di ricostruzione tridimensionale del volto di Dante, realizzata a conclusione di uno studio antropologico associato a tecniche di fisiognomica e informatica, e la cassetta in legno in cui per almeno due secoli sono state conservate, e fortunosamente salvate, le spoglie

continua a pagina 20

primo piano cultura

IL 2021 È DANTESCO

(19)

700 anni, ma non li dimostra!

— Silvia Fabbri

Nel Settecentenario della morte, tutta Italia celebra il Sommo Poeta, Dante, con eventi, mostre, concerti. Ecco dove puntare per capirne la modernità e seguire la "diritta via"

S

i defi nisce “sociolinguista precaria a tempo indeterminato, traduttri- ce, grammamante e branditrice di vocabolari”. Insegna all’Università di Firenze ed è autrice di libri tra cui “Potere alle parole. Perché usarle meglio”. Lei è Vera Gheno, ed è la persona giusta per capirne di più della lingua di Dante, l’invenzione da cui è cominciato tutto.

Perché Dante è importante, dal punto di vista della lingua?

Viene considerato a ragione uno dei padri della lingua italiana – il principale, insieme a Petrar- ca e a Boccaccio – perché con la Commedia fa un’operazione di importanza capitale: decide di scrivere in italiano. Il che è principalmente un’o- perazione di esplorazione linguistica. Sì, certo, il Sommo viene citato dai grammarnazi – quelli che avversano il cambiamento, per intenderci, quelli che “Dante si rivolterebbe nella tomba” – come punta massima a cui è arrivato l’italiano, ma chi ne parla in questo modo dà dimostrazio- ne di non conoscerlo, perché Dante non si limita a scrivere in italiano, ma lo sperimenta. Pren- diamo ad esempio l’espressione “pape Satàn aleppe”, inventata di sana pianta. Ancora oggi gli esegeti cercano di capire cosa volesse dire!

Insomma, era uno spirito libero, uno sperimen- tatore. La Commedia dal punto di vista della lingua è variegata, piena di neologismi, di latini- smi, di provenzalismi, anche di espressioni che oggi abbiamo perso. È una specie di tesoretto.

Ma la lingua di Dante è ancora contempo- ranea?

Sì, talmente è importante Dante che la nostra lingua ancora ne è intrisa, ovvero lui è vivo nel nostro parlato quotidiano: citiamo pezzi della Commedia senza sapere che sono pezzi della Commedia. Quando diciamo “il bel paese”, ad esempio; “cosa fatta capo ha”; oppure “bella persona”; “non mi tange”. E a ulteriore testi- monianza della popolarità di Dante abbiamo alterato il verso dantesco “non ragioniam di lor ma guarda e passa”. Noi diciamo correntemente

"non ti curar di lor ma guarda e passa”. E questa

è proprio la cartina al tornasole di quanto Dante sia rilevante. Cioè, non lo citiamo per farci belli.

Lo citiamo come fosse un proverbio popolare.

Cosa risponderebbe a chi dice che la lin- gua dantesca è diffi cile?

Penso che noi italiani leggiamo ancora oggi Dante con poco sforzo. L’inizio della Commedia è molto chiaro e non dimostra per nulla la sua età.

Ma com’è possibile che Dante sia ancora com- prensibile? In altre culture, con altre lingue non succede. Per un inglese, ad esempio, Chaucer o Shakespeare sono molto diffi cili. Il segreto è che per lunghissimi secoli l’italiano non è stata la lingua parlata dagli italiani che sono diventati italofoni, tecnicamente, ieri l’altro, cioè intorno agli anni ‘60 del ‘900. Prima dell'unità d'Italia parlavano i loro dialetti. Poi ci sono stati 100 anni di scuola, di leva militare… Ma è con la te- levisione che c’è stato un salto di qualità. Il fatto che dai tempi di Dante e fi no al 1960 l’italiano lo parlassero letteralmente quattro gatti, cioè fon- damentalmente i toscani, ha fatto sì che fi no al 1960 l’italiano sia stato come un cappotto messo via in naftalina e non è cambiato. Così possiamo leggere i classici del ‘300, certo con un minimo sforzo, ma con facilità.

Qual è l’occasione che dobbiamo cogliere con questo settecentenario?

Partiamo dalla considerazione che il problema di Dante è lo stesso di Manzoni: quello di essere un libro scolastico. Questo ce lo rende indigesto e antipatico. L’occasione del Settecentenario potrebbe essere quella di rileggersi la Commedia, fuori dal contesto scolastico, apprezzando anche quanto fosse birichino, Dante, perché usa parolacce, inventa… Divertendosi ad esempio con tutti i suoi verbi in 'arsi': come immillarsi, diventare mille; induarsi, diventare due; intuarsi, diventare te; infuturarsi, protendersi verso il futuro. Dante, tolta la costrizione scolastica, è un testo fi chissimo, certo non è facilissimo, ma se si esce dal contesto “devo capire tutto perché m’interrogano”, diventerà caleidoscopico! E soprattutto è un modo molto intelligente per migliorare le proprie competenze linguistiche.

VERA GHENO SOCIOLINGUISTA

primo piano cultura

L'INTERVISTA

La Divina Commedia?

Il tesoretto della lingua italiana

Riferimenti

Documenti correlati

- Awareness della popolazione (rischi e adattamento) - Interventi di prevenzione sui sottogruppi vulnerabili - Monitoraggio degli effetti sulla salute.. - Tecnologie e

Supporto all’integrazione delle tematiche del cambiamento climatico all’interno degli strumenti a disposizione della Pubblica Amministrazione (a livello comunale, regionale

Le tisane sfuse sono di maggiore qualità, non contengono altro che piante e sono decisamente più efficaci, soprattutto se vengono utilizzate come bevanda naturale per

[r]

A sollecitare invece un atteggia- mento di cautela verso queste cifre, giudicate “molto teoriche”, è il Vice- segretario Generale SIT (Società Italiana di

I filtri sostitutivi Donaldson sono un concentrato delle nostre in- novative tecnologie di filtrazione e assicurano protezione superio- re alle macchine fuoristrada he-

Dunque, Adriatic LNG si appresta a offrire al mercato - tramite una procedura detta Open Season – una capacità di rigassificazione potenzialmente pari a 153 miliardi di metri cubi

Questa leggera riduzione viene però annullata da una crescita delle maggiorazioni sui costi di trasporto (componente Qt, +1,3% circa sulla variazione complessiva