• Non ci sono risultati.

Petrelli pagina 5. Sciopero gomma-plastica entro settembre Continua lo stallo delle trattative. proclamano 8 ore di sciopero.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Petrelli pagina 5. Sciopero gomma-plastica entro settembre Continua lo stallo delle trattative. proclamano 8 ore di sciopero."

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

IL BLOG DEL DIRETTORE

Legno,uncontratto aregolad’arte

P

rimi segnali di uscita dalla crisi? Lo annun- cia Confindustria che rivede al rialzo le sti- me del Pil. Un ottimismo contrastato dal- le previsioni sul fronte del mercato del lavo- ro con meno 1,8 milioni di posti a fine anno.

Un trend confermato sui social che denuncia- no: ”L’uscita dal tunnel è ancora lontana”.

www.conquistedellavoro.it

CURIOSAmente

Storie dell’altro mondo

Rinnovo firmato. Aumento salariale di 86 euro per i 370 mila addetti. Acciai (Filca): “Testo innovativo”

I

eri stavo lavorando su questo blog. Stavo scri- vendo di come in Europa il rigore sembri valere so- prattutto per l’Italia, dato che la Francia di Hollande sfonda anche quest’anno il tetto del deficit/pil al 4,1%.

Volevo raccontarvi anche di come si stia riaprendo lo scontro tra Parlamento e Consiglio sul bilancio plu- riennale 2014 - 2020. Nuvo- le nere sull’Europa, per quanto il presidente del Parlamento europeo - Mar- tin Schulz - e quello della Bce - Mario Draghi - abbia- no trovato un accordo sulle

regole di trasparenza per il nuovo ente supervisore che controllerà 150 tra le più grandi banche dell’eu- rozona con un accordo in- formale che sarà sottopo- sto oggi al voto del Parla- mento europeo. Forse vi avrei anche aggiunto di co- me - nel calibrare i bilancini finanziari alla ricerca di ri- sorse da grattare in Europa - la controversa Tobin tax sulle transazioni finanzia- rie abbia subìto ieri una brutta battuta d’arresto do- po che il servizio legale del Consiglio dell’Ue ha giudi- cato la proposta ”non ri-

spettosa” dei trattati euro- pei e ”discriminatoria” per gli stati che non partecipe- ranno all’iniziativa (e il rife- rimento esplicito era alla schiva Londra). Una decisio- ne che i sindacati europei hanno immediatamente criticato.

Avrei potuto approfondire, sì. Poi lo sguardo mi si è po- sato su una notizia letta di sfuggita il giorno prima. E stavolta ho fermato la mia ricerca.

Si chiamava Rawan, viveva ad Al Hardh, regione nord orientale dello Yemen al confine con l’Arabia Saudi- ta ed aveva 8 anni. Ha per-

so la vita durante la prima notte di matrimonio con uno sposo la cui età era ol- tre cinque volte la sua, a causa di un’emorragia in- terna. Spose della morte.

Ad 8 anni, capite? Mosleh Al Azzani, capo della polizia del distretto di Harradh, ora smentisce furiosamen- te, ma un coraggioso repor- ter freelance insiste sulla veridicità della notizia.

Ho smesso di cercare nu- meri europei. Ho interrot- to l’analisi di quei dati e di quelle cifre. La tastiera è di- ventata silenziosa di fronte alla vita reale e alla morte di quelle stupìte carni inno- centi. Sono rimasta muta

di fronte al racconto video di una bimba di 11 anni, Na- da Al Ahdal, fuggita un me- se fa al matrimonio combi- natole dalla famiglia e alle minacce di morte dei geni- tori. Genitori capaci di ucci- dere i propri figli in un mon- do che conta 58 milioni di spose bambine.

Spread & spritz über alles:

ma quando il mondo smet- terà di inseguire solo la con- tabilità e tornerà ad occu- parsi anche di Rawan e del- le sue amiche, delle baby soldato dell’Uganda e delle bimbe segregate nei bassi- fondi cinesi occulti di Pra- to?

r.vitulano@cisl.it

C

ontinua lo stallo delle trat- tative nel rinnovo del con- tratto del settore gomma-pla- stica che interessa 140 mila la- voratori. E i sindacati di cate- goria proclamano 8 ore di scio- pero.

R

esta sospeso il futuro del sito di Orcenico (Pn). Sindacati in campèo per scongiurare la chiu- sura.

Si valuta anche la possibilità di mantenere aperti i tre siti produt- tivi italiani.

Crisi, spiragli di ripresa? Meglio non fare sondaggi

ANCHE

ON LINE

I

lavoratori Indesit han- no portato le ragioni del- la loro protesta al Presi- dente della Camera Bol- drini. Rinviato al 23 set- tembre l’incontro al Mi- se.

Petrelli pagina 5

I

l Gruppo Campari riporta le attività di imbotti- gliamento presso la distilleria Wild Turkey, con un nuovo impianto da 43 milioni di dollari, creando nuovi posti di lavoro e generando getti- to fiscale allo Stato del Kentucky.

Dopo sette anni l'imbottigliamento di uno dei brand di whiskey più famosi al mondo è tornato a casa.

A pagina 8. Servizi alle pagine 2-3

Indesit, lavoratori dalla Boldrini Ideal standard

Futuro incerto per sito Orcenico

Ricci a pagina 8

Sciopero gomma-plastica entro settembre

Castignani a pag. 7

Campari beve whiskey in Kentucky

Bazzaro a pagina 6 Martano a pagina 5

www.conquistedellavoro.it

QuotidianodellaCislfondatonel1948daGiulioPastore---ISSN0010-6348

y(7HA0B0*QNOKLO( +@!"!}!#!$

Anno65-N.200 GIOVEDÌ12SETTEMBRE2013

conquiste del lavoro

Direttore:RaffaeleBonanni-DirettoreResponsabile:RaffaellaVitulano-DirezioneeRedazione:ViaPo,22-00198Roma-Tel.068473430-Fax068541233.Email:conquiste.lavoro@cisl.it.ProprietàConquistedelLavoroSrl.Societàsottopostaadirezioneecoordinamentoesercitatadaaltrisoggetti.”Impresabeneficiaria,perquestatestata,deicontributidicuiallaleggen.250/90esuccessivemodificheedintegrazioni”. Amministratoreunico:MaurizioMuzi-Sedelegale:ViaNicotera,29-00195Roma-Tel.06385098.-Amministrazione,Uff.Pubblicità,Uff.Abbonamenti:ViaPo,22i.12-00198Roma-Telefoni068473269/270-068546742/3,Fax068415365-Registraz.TribunalediRoman.569/20.12.48.Autorizz.affissionemuralen.5149del27.9.55-Sped.inabb.post.D.L.353/2003(conv.inL.27/02/2004N.46)Art.1comma2DCB- Roma.FilialediRoma.Nonrestituirealmittente-Stampa:MetrotipoSpa,ViaVaccareccia,27Pomezia(Rm);PoligraficoEuropaSrl,ViaE.Mattei,2Villasanta(MB).UnacopiaE0,60-ArretrataE0,82.Abbonamenti:annualeE103,30;iscrittiallaCislE41,50;esteroE155,00;comprensivodi”ConquistedeiPensionati”:maggiorazionediE1,66.C.C.Postalen.51692002intestatoa:ConquistedelLavoro,ViaPo,21-00198Roma

(2)

GIOVEDÌ12SETTEMBRE2013

2 conquiste

del

lavoro in primo piano

Finedellarecessionevicina

L

a salvaguardia di 6.500 licenzia- ti individuali prevista dall'ulti- mo decreto del Governo riguarde- rà solo coloro che sono stati licen- ziati tra il 2009 e il 2011 e che avrebbero raggiunto i requisiti pensionistici precedenti la rifor- ma Fornero entro il 6 gennaio 2015.

Lo ha precisato ieri l’Inps in un

messaggio di chiarimento sulla re- cente ulteriore salvaguardia di la- voratori cosiddetti esodati.

Si includono tra i soggetti interes- sati alla concessione del beneficio della salvaguardia - si legge nel messaggio - “i lavoratori il cui rap- porto di lavoro si sia risolto tra il primo gennaio 2009 ed il 31 dicem- bre 2011, in ragione della risolu-

zione unilaterale del rapporto di lavoro medesimo, a condizione che: abbiano conseguito successi- vamente alla data di cessazione un reddito annuo lordo complessi- vo riferito a qualsiasi attività, non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indetermina- to, non superiore a 7.500 euro”.

Inoltre i lavoratori devono risulta- re in possesso dei requisiti anagra- fici e contributivi che, in base alla disciplina pensionistica vigente prima della riforma Fornero, avrebbero comportato la decor-

renza del trattamento pensionisti- co entro il trentaseiesimo mese successivo alla data di entrata in vigore della stessa riforma.

In attesa delle istruzioni in ordine alle modalità di presentazione del- le istanze per l'accesso alla salva- guardia, specifica l’ente previden- ziale, “si interessano le sedi a non adottare provvedimenti di reiezio- ne nei confronti dei soggetti che ritengano di essere beneficiari di tale ulteriore salvaguardia e che presentino domanda di pensio- ne”.

Dall’aumento Iva all’Imu:

cade il governo, salta la legge

A

chi ha perso il lavo- ro e a chi è ancora affannosamente in cerca del primo impiego sembrerà strano, maper qualcuno il peggio è finito. A sostenerlo, nero subianco,dopo Saccoman- ni (il primo con una vista tanto acuta da vedere, con diverse settimane d’antici- po sugli altri, la luce fuori daltunnel) edil Governato- re Visco, ora sono anche gli industriali.”Recessionefini- ta nel terzo trimestre”, so- stieneilCentrostudidiCon- findustria (Csc), che nelle previsioni colloca l'interru- zione della caduta del Pil (-1,6% nel 2013, +0,7% nel 2014) nel terzo trimestre di quest'anno e il ritorno a va- riazioni positive nel quarto (+0,3%). L'economia italia- na è arrivata "al punto di svolta", anche se la ripresa sarà "lenta". Così lenta che i disoccupati non se ne ac- corgeranno.Anzi.L’occupa- zione - avverte viale del- l’Astronomia - toccherà

"un nuovo punto di mini- mo" dall'inizio della crisi nel quarto trimestre del 2013, con un milione e 805 mila posti di lavoro (indica- ti come Ula, Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) in meno rispetto a fine 2007 (-7,2%). E così, di rin- vio in rinvio, le imprese tor- neranno ad assumere (for- se) non prima di primavera 2014. Questo senza conta- re che la pressione effetti- va, escluso il sommerso, toccherà il 53,5% quest'an- no e il 53,2% nel 2014. Nu- mericoncuiècostrettoafa- re i conti lo stesso Sacco- manniche,dopo averbolla- to il patto di Genova tra Confindustria e sindacati come troppo oneroso, ora sembraaver cambiato regi- stro aprendo a quel con- fronto che la Cisl aveva sol- lecitato già a fine luglio per voce del suo segretario ge- nerale. C’è chi (Brunetta), parla di un Saccomanni co- strettoasmentirsioagiusti- ficarsi. Il ministro, invece, che ieri era ospite di Squin- zi, se l’è cavata con una bar- zelletta:quella del ferrovie- re che deve fare l'esame per diventare capo stazio- ne. Gli dicono: “Ci sono due treni che stanno correndo a forte velocità uno contro l'altro, tu cosa fai?”. L'aspi- rante capo stazione rispon- de: “Attivo i semafori rossi - ma non funzionano - allora chiamo i macchinisti - ma i telefoni non funzionano - allora lancio i razzi d'emer- genza-masonobagnati-al- lora chiamo mia moglie e

gli dico vieni a vedere che bello spettacolo”. Una si- tuazione “che vorrei evita- re”, ha concluso con una ri- sata il ministro. Deve esse- re per questo che ora Sac- comanni, dalle colonne del Sole-24Ore, si dice convin- to che si debbano reperire le risorse necessarie per re- alizzare il programma delle parti sociali. Il ministro fa anche alcuni esempi al ri- guardo:riduzione delcosto econtemporaneamentein- cremento dell'efficienza dell'apparato pubblico; in- novazione nei sistemi di so- stegnoalreddito,conpoliti- che attive che favoriscano ilreinserimentodilavorato- ri inoccupati; superamento dei limiti dimensionali del- le nostre aziende, che ren- derebbe possibile un pro- gramma di investimenti perl'innovazionetecnologi- ca e per l'internazionalizza- zione; sviluppo delle com- petenze (e del coraggio)

per selezionare le iniziative di investimento meritevoli di un adeguato accesso al credito a più lungo termine daparte delsistema banca- rio e finanziario. “Tocca a noi, a tutti noi, insieme.

Conlaleggedi stabilità-sot- tolinea - il governo farà la sua parte”. Tra i sindacati c’è chi da tempo aspettava che un segnale del genere venisse lanciato da via XX Settembre. Si chiama con- certazionee c’è chi,percor- rendo i corridoi della Banca d’Italia ben prima di Sacco- manni, ha saputo farne il più efficace strumento di politica economica in anni in cui (esattamente come oggi) in pochi avrebbero scomesso sulla possibilità dell’Italiadifarcela. All’epo- ca dovevamo agganciare il treno per l’Europa, oggi dobbiamo cercare di rigua- dagnare un titolo di viaggio ancora valido.

Ester Crea

Confindustria colloca il punto di svolta nel terzo trimestre di quest'anno. Per il lavoro, però, le previsioni restano negative

Esodati, Inps: arriva la salvaguardia per i 6.500 licenziati tra 2009 e 2011

Labarzelletta di Saccomanni

L’

aumento dell’Iva può es- sere evitato. O comun- que, è molto probabile che non arrivi già a ottobre. Lo ha detto ieri il ministro dello Svi- luppo Economico, Flavio Zano- nato. Il ministro, tuttavia, ha fatto una previsione tecnica più che politica. Se la situazio- ne politica precipitasse, con la caduta del governo e il conse- guente stallo, l’aumento Iva scatterebbe dal primo ottobre.

L’Iva, d’altronde, è solo il primo provvedimento a rischio, in or- dine di tempo. Se la crisi di go- verno dovesse aprirsi, sono di- versi i provvedimenti già varati dall’esecutivo che potrebbero avere percorsi parlamentari ac- cidentati. Certo, un governo in carica per gli affari correnti po- trebbe comunque intervenire per decreto, ma molti provvedi- menti (in primis l’abolizione Imu) necessitano di una volon- tà politica e di una maggioran- za solida per superare gli scogli parlamentari.

Ecco in sintesi gli appuntamen- ti di politica economica e i prov- vedimenti in bilico fino a fine anno.

Stop aumento Iva.L’incremen- to dal 21 al 22% dell’aliquota or- dinaria è sterilizzato fino al 30 settembre. Per prorogarlo a fi- ne 2013 serve circa 1 miliardo.

Sia Pd che Pdl puntano allo stop, ma come detto nei giorni

scorsi da esponenti Democrati- ci l’aumento non si può esclude- re. E l’esperienza dell’abolizio- ne Imu, ottenuta raschiando il fondo del barile e toccando an- che voci di spesa tutt’altro che inutili, non induce all’ottimi- smo sulla ricerca di nuove co- perture.

Seconda rata Imu e Service tax.Per cancellare anche la ra- ta di dicembre dell'Imu servo- no altri 2,4 miliardi. C’è l’accor- do politico ma non le risorse.

Né è ancora noto quali saranno i confini della service tax, che dal 2014 dovrebbe sostituire anche la Tares e che dovrebbe essere delineata con un collega- to alla legge di stabilità. Lo stes- so provvedimento dovrebbe prevedere le misure per il recu- pero della deducibilità Imu pa- gata dalla imprese sui beni stru- mentali, come i capannoni.

L’iter del decreto Imu, che con- tiene anche interventi su Cig ed esodati, inizia proprio oggi e già si preannunciava battaglia sul- le coperture individuate.

Legge di stabilità. Il governo la

deve presentare entro il 15 ot- tobre. La ex finanziaria dovreb- be contenere i due miliardi di euro per coprire l’aumento dei ticket sanitari previsto da gen- naio 2014 e anche le risorse per alleggerire il costo del lavoro.

Riduzione delle tasse sul lavo- ro.La richiesta di interventi fi- scali a favore di lavoratori e im- prese, che i sindacati continua- no a rinnovare da mesi, è stata messa nero su bianco da Confin- dustria, Cgil, Cisl e Uil, nel cosid- detto Patto di Genova. Un Pat- to che ha ottenuto immediata- mente sponda dal premier Let- ta e, nonostante un breve ripen- samento, anche dal ministro dell’Economia, Saccomanni.

Difficilmente un intervento strutturale sul fisco in grado di dare respiro a lavoratori e im- prese, difficilmente potrà arri- vare da un governo di scopo o da maggioranze risicate. Anzi.

Considerato che nessun gover- no negli ultimi vent’anni è inter- venuto strutturalmente sul fi- sco, forse l’esecutivo di larghe intese ha più chance dei prede- cessori.

Delega fiscale, legge sulla Pa, Scuola. La delega fiscale do- vrebbe avere un percorso rapi- do in virtù di un accordo tra i partiti e tra Camera e Senato per chiudere in fretta e dare al governo la possibilità di propor- re subito i decreti delegati (in prima fila la riforma del cata- sto, ma anche la revisione di tax expeditures e incentivi alle imprese in chiave reperimento risorse per gli altri interventi).

E’ già in Parlamento il decreto Pa, che apre la strada alla stabi- lizzazione dei precari. E il Parla- mento dovrebbe anche conver- tire il dl scuola: un pacchetto da 400 milioni che prevede assun- zioni e stabilizzazioni.

Dl Fare-2 e “destinazione ita- lia”. Potrebbero invece non ve- dere proprio la luce il decreto Fare-2, atteso soprattutto per il taglio al costo dell’energia, e il programma “destinazione Ita- lia”, annunciato per fine set- tembre, con facilitazioni per gli investitori esteri da un lato e un grande piano di dismissioni dall' altro.

I. S.

Le stime

*

stima giugno 2013 ANSA

Previsioni di Confindustria sull’economia italiana.

Dati in %

2013 2014

PIL

DEFICIT

CONSUMI FAMIGLIE PRESSIONE FISCALE

(% del Pil)

-3,0 -2,6 -1,6

+0,7 +0,5*

-2,8

-0,1 -0,3*

44,2 44,5

-3,0*

-1,9*

(3)

Maservestabilitàpolitica

B

ruxelles (nostro servi- zio) – L’ultimo discor- so di Josè Manuel Bar- roso sullo stato del- l’Unione davanti all’assem- blea di Strasburgo passerà alla cronaca (scomodare la storia cipare francamente un po’ ec- cessivo) come un piccolo sla- lom tra gli omissis della storia (questa sì) recente dell’Unio- ne europea e della sua gestio- ne della crisi. La prima grande assente è la parola

“austerità”, mai utilizzata dal presidenteuscentedellaCom- missione europea. La crisi, semmai, dice Barroso, è stata combattuta con una “risposta decisa”,perunquadrogenera- le di ripresa, presentato dal portoghese, che la stragrande maggioranza dell’Europarla- mento ha trovato eccessiva- mente ottimistico. A sentire Barroso,infatti,la crisi non èfi- nita. Il peggio, tuttavia, sem- bra sia davvero passato. Le “ri- sposte decise”, osserva, co- minciano “a convincere mer- cati,cittadiniepartnerinterna- zionali”, gli spread “si riduco- no”, il settore finanziario “è

stato riformato e ora i rispar- mi dei cittadini sono alsicuro”, la produzione industriale e le esportazioni “aumentano”, “i mercati azionari vanno bene”, le prospettive dell’economia migliorano, così come la fidu- cia dei consumatori. Qualche esempio? Barroso mette in fi- la i meriti di chi ha saputo rial- zarsi dopo anni di buio.La Spa- gna, osserva il presidente del- la Commissione, “ha portato le sue esportazioni di beni e servizi al 33% del Pil”, l’Irlanda

“può nuovamente ricorrere ai mercati di capitali e la sua eco- nomia crescerà per il terzo an- no consecutivo”, il Portogallo

“è in ripresa dopo molti mesi di calo”, la Grecia “ha fatto una correzione fiscale notevo- le e si rivede già un avanzo pri- mario” e a Cipro si stanno “at-

tuandoiprogrammi diconsoli- damento”. Siamo sulla strada giusta, chiosa Barroso, e “re- stiamo fiduciosi verso chi non ha ancora trovato risposte”.

All’appello manca qualcuno, vero? L’Italia non entra nel no- vero di quelli che ce l’hanno fatta, e resta dunque da chie- dersise il nostro Paese va inse- rito nel girone dei “rimanda- ti”. Dimenticanza (grave) o omissis politicamente oppor- tuno? Le interpretazioni nei corridoi di Strasburgo si spre- cano. In sostanza ci si divide in due fazioni. Secondo alcuni, Barroso non ha citato l’Italia perché non è mai stata consi- derata un Paese veramente a rischio default. Secondo altri, invece,il responsabiledell’ese- cutivo Ue ha volutamente

“congelato” i progressi di con-

solidamento dell’Italia perché attende gli sviluppi del caso Berlusconi per capire se Bru- xelles dovrà aprire, nell’even- tualità di una crisi di governo, un nuovo dossier sulla tenuta economica e sociale, e l’affidabilità più generale di un Paese che potrebbe tornare a breve sotto osservazione di mercati, Bce e istituzioni tran- snazionali. Il silenzio su quan- to fatto dal ticket Monti-Letta appare curioso. Tecnicamen- te,si dirà cheBarrososi èriferi- to esclusivamente a quei Pae- si inseriti nel programma di ri- sanamento della trojka (Bce, Ue, Fmi), resta comunque agli atti che tra i Paesi dell’Europa periferica che hanno compiu- to “sforzi importanti” l’Italia non è stata citata. In un discor- sodi stampocomplessivamen-

te elettorale, Barroso (ondiva- go tra la tentazione di chiede- reunterzo mandatoper lagui- da della Commissione, la can- didatura a segretario generale della Nato e il ritorno a casa da presidente della Repubblica) difende l’azione dell’Unione europea nell’ultimo anno e non appare convincente sul contrasto alla disoccupazio- ne,specialmente quella giova- nile. Si invoca la necessità di completare l’unione bancaria (“così i contribuenti non pa- gheranno la crisi e le banche saranno sganciate dal rischio sovrano”) e accelerare i tempi per un accordo definitivo sul budget Ue del prossimo set- tennato. Essenziale, comun- que, secondo Barroso, defini- reunbilancioannuale chepos- sa finanziare l’occupazione,

ed è proprio su questo punto che il numero uno della Com- missione ha incassato le criti- che del gruppo socialista (S&D), che ha chiesto all’ese- cutivo Ue di fare pressione su un Consiglio che sta bloccan- do un accordo che qualche mese fa aveva dato il via libera per anticipare le risorse per l’occupazione. “Se questo non accadrà – dice il capogruppo Swoboda – non voteremo un bilancio che non mette a di- sposizione fondi per i giova- ni”.˘E se il Ppe pone l’accento sulla necessità di completare il mercato unico ed estenderlo a mobilità, energia, finanza, comunicazione e commercio elettronico, “per una crescita pari a un punto di Pil senza un euro in più di spesa”, il gruppo liberale (Alde) propone entro gli 8 mesi che restano prima delle elezioni europee (22-25 maggio)di acceleraresul com- pletamento dell’unione ban- cariael’agenda digitale.Unse- gnale concreto, spiega il capo- gruppo Guy Verhofstadt, in una fase delicatissima: “Non può esserci spazio per l’auto- compiacimento,serve più rea- lismoperchélecosepiùimpor- tanti devono essere ancora fatte. La crisi non è finita, sia- mo entrati nella seconda fase che potrebbe essere ancora più difficile: rischiamo una fa- se di stallo, un inverno giappo- nese che può durare 20 anni”.

Pierpaolo Arzilla

studio Usa.

choc:

redditi più alti mangiano 95% ripresa

Bruxelles: Tlc.

pacchetto di misure per creare un mercato unico Ue

Prospettive di crescita segnalate anche dal presidente della Commissione nel suo Discorso sullo Stato della Ue

Crisi.

Padoan (Ocse):

Italia torna a crescere da fine anno

“L

a tendenza in realtà si sta per invertire, noi prevediamo una crescita po- sitiva a partire dalla fine di quest'anno, inizio del 2014 ed il 2014 dovrebbe essere finalmente una crescita po- sitiva”. Lo ha detto il vicedi- rettore generale dell'Ocse, Pier Carlo Padoan, ai micro- foni del Gr Rai commentan- do i recenti dati Istat sull'ul- teriore calo del Pil. Padoan ha sottolineato anche che serve stabilità politica.

L

a crescita dei redditi più elevati supera di molte volte quella di tutti gli altri, e questa, che è una tenden- za storica, si è accentuata a livelli stridenti con la reces- sione globale e la ripresa che l'ha seguita in questi ulti- mi anni. Guardando al caso americano, l'1 per cento dei redditi più elevati - sostiene un economista dell’Universi- tà di Berkeley - si è accapar- rato il 95 per cento della cre- scita totale dei redditi.

V

ia libera della Commissio- ne Ue al pacchetto di mi- sure per il settore delle tlc, dove si stabilisce la fine pro- gressiva del roaming da lu- glio 2014. Bruxelles punta ad arrivare alla creazione di un mercato unico Ue che spinga una razionalizzazione del nu- mero di operatori presenti e porti al superamento dell’at- tuale frammentazione. Nei 28 stati membri sono infatti presenti oltre 100 operatori mobili contro i 4 degli Usa.

Barroso vede la ripresa

Ma “dimentica” l’Italia

(4)

GIOVEDÌ12SETTEMBRE2013

4 conquiste

del

lavoro dibattito

Giovani e politica. Valori solidi e persone credibili per ricostruire un rapporto logarato dalle cattive esperienze

I

l rapporto tra le giova- ni generazioni e la poli- tica è, si potrebbe di- re, un tema classico che nella storia si è posto di frequente, soprattut- to in periodi delicati, con questioni sistemiche da affrontare. Si pensi - solo per fare riferimento alla storia dell’Italia contem- poranea - ai primi anni del novecento, caratteriz- zati da un forte antigiolit- tismo, dall’emergere im- petuoso delle filosofie vi- taliste, dal primato del- l’azione, dall’anti-intellet- tualismo, dal rifiuto della tradizione di cui il futuri- smo fu senz’altro la mani- festazione più violenta:

tutti fenomeni che vide- ro la gioventù come pro- tagonista di primo piano.

Si pensi, ancora, al fasci- smo che del giovanilismo fece una bandiera. La grande questione del rap- porto tra nuove genera- zioni e politica tornò poi ad essere ancora decisi- va nell’immediato secon- do dopoguerra con il ri- torno dell’Italia alla de- mocrazia ed ebbe sussul- ti importanti nella storia repubblicana, a comincia- re dalla svolta storica che sotto questo profilo rap- presentò il 1968 (o me- glio, in Italia, l’autunno del 1969). Gli anni settan- ta sarebbero, inoltre, del tutto incomprensibili sen- za tener conto della centralità della questio- ne giovanile.

Oggi, però, il problema si pone in modo radical- mente diverso.

Non si tratta più di reagi-

re ad una certa egemo- nia culturale e politica, di manifestare o meno una certa sensibilità sociale, di proporre una diversa ideologia o una differen- te fede politica. Le grandi famiglie politiche del no- vecento non hanno più al- cuna presa. Non si inten- de far riferimento sola- mente alla ovvia impossi- bilità di riproporre nel 2013 i paradigmi inter- pretativi, le metodologie di analisi, le soluzioni poli- tiche e sociali del fasci- smo e del comunismo. Ci si riferisce anche alle for- me del cristianesimo de- mocratico, della socialde- mocrazia, del liberalismo e alle varie declinazioni che ad esse è possibile da- re.

La stanchezza nei con- fronti della politica non spinge le giovani genera- zioni - come è stato nel passato - verso nuove for- me di attivismo, verso l’elaborazione di nuove culture politiche. La co- siddetta de-ideologizza-

zione viene spesso richia- mata dagli analisti per spiegare l’incapacità di trovare un nuovo amalga- ma sociale, cioè un quid novum che consenta di superare la pura dimen- sione individuale e di pro- porsi all’interno di un sog- getto che possa avere una propria dimensione comunitaria. Il ricono- scersi parte di una comu- nità, verso cui si sente di avere non solo diritti ma anche doveri, è un tratto del tutto assente nella so- cietà contemporanea.

Un elemento che, natu- ralmente, non coinvolge solamente le giovani ge- nerazioni ma tutte le par- ti della società, divenuta - come affermano ormai da lungo tempo i sociolo- gi - fluida, “liquida”.

Ma la de-ideologizzazio- ne (fattore senz’altro im- portante) non è la causa.

Così come una nuova ideologizzazione non può essere la risposta.

Ciò di cui le giovani gene- razioni hanno disperato

bisogno e che, consape- volmente o meno, recla- mano a gran voce è la Leg- ge. La Legge con la maiu- scola. Quella che in psico- analisi si declina come li- mite al godimento morta- le, ossia il voler godere di tutto senza freno, senza riconoscimento dell’Al- tro (sia esso una singola persona o la comunità o, ancora, una parte di es- sa).

Il caso italiano appare particolarmente esempli- ficativo. Il rimprovero che viene mosso aspra- mente alla classe dirigen- te che ha guidato il paese negli ultimi decenni è di esser diventata casta, os- sia un soggetto privilegia- to che si è posto al di so- pra della legge. Le cosid- dette leggi ad personam, lo sperpero di risorse pubbliche, il dilagare del- la corruzione, il discono- scimento persino teoreti- co della necessità di un’etica pubblica, riman- dano alla rappresentazio- ne di una classe dirigente

dedita al pieno ed irrefre- nabile godimento di sé e dei beni a disposizione.

In questo scenario le gio- vani generazioni non de- siderano una rivoluzione politica da realizzare nel nome di una nuova Idea, non si pongono propositi di sovvertimento della legge ma ne chiedono il rispetto. Ciò che doman- dano è responsabilità, è limite non trasgressione.

A differenza della genera- zione sessantottina che - sempre per rimanere sul terreno delle categorie psicanalitiche - desidera- va e agiva edipicamente per arrivare alla morte del padre (cioè della Leg- ge), quella di oggi si muo- ve, come ha acutamente argomentato nei suoi la- vori Massimo Recalcati, nel segno di Telemaco. Il figlio di Ulisse, costretto a vedere la propria casa devastata dai proci, at- tendeva il ritorno del pa- dre in quanto ritorno del- la Legge. Se non ci si vuo- le limitare a leggere tutto

nel segno facile e un po’

pigro dell’antipolitica, si deve riconoscere che an- che in quel fenomeno complesso e articolato che è stato il sostegno al Movimento 5 stelle (pur con tutti i limiti e le con- traddizioni), vi è una par- te consistente di richie- sta di responsabilità, una domanda di Legge.

In un’Italia dominata dai proci, la prima necessità è il ripristino della Legge, intesa non come la ripro- posizione di una dimen- sione autoritaria ma co- me il ritorno ad un’etica della responsabilità. L’at- tesa delle giovani genera- zioni è che gli adulti siano capaci di testimoniare - anche politicamente - questo principio di re- sponsabilità, non dichia- randolo ma esercitando- lo, attraverso una conti- nua esemplificazione quotidiana.

È questo che, prima di ogni altra cosa, domanda- no ed esigono.

*Storico

Lachiavedelcambiamento ènell’eticadellaresponsabilità

Femminicidio.

Per Cisl ok decreto ma servono risorse per finanziare provvedimenti

di Paolo Acanfora *

L

a Cisl ”esprime soddisfazione per le mi- sure contenute nel decreto Femminici- dio ma chiede risorse per i centri antivio- lenza e il recupero degli uomini maltrat- tanti”. Ad affermarlo, in una nota, è il se- gretario confederale della Cisl, Liliana Oc- min dopo l’audizione nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Ca- mera. "Sebbene le misure introdotte dal D.L 93/2013 siano concepite per rispon- dere ad un problema di sicurezza pubbli- ca ed emergenza sociale - spiega Ocmin - l'impianto del decreto ha un approccio di carattere culturale che ne segna l'innovatività. Ma bisogna fare di più in

merito all'attuale stato di funzionamento e finanziamento del sistema dei servizi di supporto, protezione e recupero delle donne vittime di violenza. In tal senso chiediamo chiarimenti in merito all'entità ed alla provenienza delle risorse di carat- tere locale, nazionale e comunitarie allo- cabili sui suddetti interventi. Inoltre, im- portante per la Cisl è anche l'adozione di percorsi di recupero e reinserimento del violento, al fine di evitare una reiterazio- ne del reato al termine del periodo di pe- na. L'organizzazione sindacale - prosegue Ocmin - chiede anche che si introducano programmi di supporto e recupero delle

vittime minori, come chiede la convenzio- ne di Lanzarote (ratificata dall'Italia) che possono subire la violenza da osservatori.

Esprimiamo preoccupazione in merito al- la destinazione di risorse dedicate ad in- terventi a favore delle donne, non solo in tema di violenza, ma anche in termini di sostegno all'occupabilità ed alla concilia- zione tra vita e lavoro che negli anni sono andati ad assottigliarsi fino a scompari- re". "Ci riferiamo in particolare - conclude Ocmin - alle risorse destinate al finanzia- mento delle azioni positive ai sensi della Legge 125/1991 e dell'ex articolo 9 Legge 53/2000".

(5)

GIOVEDÌ12SETTEMBRE2013

conquiste

del

lavoro TERRITORIO & IMPRESE

Settorelegno,c’èlafirma

V

enti di guerra sulle banche. Schiacciata dalla crisi e da numerosi impietosi - gli ultimi hanno certificato un nuovo aumento delle sofferenze - l’Abi starebbe ragionan- do sull’ipotesi di disdettare il contratto nazionale con un anticipo di sette mesi. Dall’esecutivo dell’associazione che si è svolto ieri, stando a quanto ricostruito dal sito de Il Sole24Ore, non sarebbero trapelati segnali di un ripensa- mento. Dunque è possibile che la decisione sia comunica-

ta ai sindacati già nell’incontro in programma il 16 settem- bre. Se così fosse, si assisterebbe ad un terremoto nelle relazioni industriali di un settore che negli ultimi anni si era distinto per prassi concertativa. Certo i sindacati non faranno sconti, fa capire la Fiba: si va verso “un futuro di tensioni e di conflitti”, sostengono i bancari della Cisl. Do- po anni di ristrutturazioni e sacrifici la disdetta unilaterale viene percepita dalle sigle del credito come un affronto intollerabile. Per questo, afferma la Fiba, “diciamo no a un disegno che se attuato dimostrerebbe solo l’arroganza e l'inadeguatezza degli attuali gruppi dirigenti aziendali a ge- stire le sfide e i cambiamenti che la crisi impone”. “L’ap- puntamento, da tempo fissato, per individuare una solu- zione alla trasformazione del Fondo di Solidarietà impo-

sta dalla riforma Fornero (questione delicatissima perché mette a rischio l'esistenza dell'unico ammortizzatore so- ciale del settore), avrebbe meritato - sottolinea la Fiba in una nota - ben altro clima di quello che si instaurerà nel caso in cui l'Abi dovesse procedere irresponsabilmente al- la disdetta, anticipata e unilaterale, del contratto naziona- le”. Inevitabile che a questo punto i sindacati pensino alle contromosse: “Se per mantenere i privilegi di chi, quando parla della crisi, parla sempre "della crisi degli altri", sarà confermata la scelta di prevaricare il diritto dei lavoratori ad un giusto contratto di lavoro e agli strumenti di tutela occupazionale - avverte la Fiba - non avremo altra scelta che aprire una nuova, durissima, stagione conflittuale”.

R

oma (nostro servizio). Federlegno e i sindacati di categoria Filca Cisl, Feneal Uil e Fillea Cgil hanno firmato a Milano l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale Legno/Industria, scaduto il 31 marzo scorso. Il contratto, che interessa circa 370mila addetti, sarà valido fino al 2015 e prevede un aumento sa- lariale di 86 euro al parametro 100, diviso in tre tranches, e l’aumento a 13 euro(attualmente è pari ad8 euro)dell’ele- mento economicodi garanzia. “Sitratta di un ottimo accor- do - sottolinea Paolo Acciai, segretario nazionale della Fil- ca Cisl - non privo di tensioni, come la rottura della trattati- va da parte di Federlegno che ha portato alla giornata di sciopero nazionale nel giugno scorso. I risultati ottenuti so- no di tutto rispetto - spiega Acciai - soprattutto per quanto riguarda la tutela e la dignità dei lavoratori, con l’elabora- zione di un codice di condotta, e per il contrasto all’abuso di contratti a termine o di somministrazione, per i quali è previsto un limite ben preciso. Ma il testo è innovativo an- che sui temi della Responsabilità sociale d’impresa, del welfare, dell’orario di lavoro e della malattia”.

Di seguito una breve sintesi.

Durata e decorrenza

Il contratto sarà valido tre anni, dal 1˚ aprile 2013 al 31 marzo 2015.

Salario

Aumento salariale pari ad 86 euro al parametro 100, divi- so in tre tranches: 24 euro dall’1 aprile 2013; 30 euro dall’1 aprile2014; 32 euro dall’1 aprile 2015. In conformità all’ac- cordo interconfederale firmato da sindacati e Confindu- stria non ci sarà una tantum: i 5 mesi di arretrato saranno spalmati su ottobre e novembre 2013 e maggio 2014. Infi- nel’elemento economico di garanzia, previsto in quelle re- altà aziendali nelle quali non c’è contrattazione di II livello, passa da 8 a 13 euro.

Responsabilità sociale di impresa - Carta dei valori Inun protocolload hoc le parti hanno definitola Responsa- bilità sociale d’impresa come valore aggiunto per l’impre- sa e per i suoi rapporti con i lavoratori, i clienti, i fornitori, il territorio e le istituzioni. Inoltre la Carta dei valori indica qualielementi qualificanti per il settore il rispetto delle leg- gi, la fiscalità, la concorrenza e la lotta alla corruzione, la sicurezza dell’ambiente di lavoro e della salute dei lavora- tori, la tutela dell’ambiente, l’antiriciclaggio, l’integrità in- tesa come condotta ispirata all’integrità morale edalla tra- sparenza ed i valori di correttezza e buona fede.

Trattamento in caso di malattia o di infortunio non sul lavoro

In caso di patologie gravi accertate (tumorali o leucemi- che) che comportano terapie salvavita, il lavoratore avrà diritto ad una aspettativa aggiuntiva di 365 giorni di calen- dario oltre ai 13 previsti oggi.

Orario di lavoro

È stata introdotta la possibilità di nuovi regimi di orario di lavoro per l’intera azienda o parte di essa, che prevedano articolazioni dell’orario su base settimanale diverse da quelle contrattuali, previo confronto e accordo con le Rsu o, in loro mancanza, con le organizzazioni sindacali territo- riali.

Apprendistato

L’inquadramentodell’apprendista nella qualificada conse- guire con trattamento economico è scaglionato al 65%

per il primo anno, al 70% per il secondo anno, al 75% per il terzo anno ed all’85% per il quarto anno.

Previdenza integrativa - Fondo Arco

Il contributo per la previdenza complementare sarà così incrementato: 1,30% dal 1˚ gennaio 2013; 1,40% dal 1˚

gennaio 2014; 1,60% dal 1˚ gennaio 2015; 1,80% dal 1˚

gennaio 2016 Sanità integrativa

È stato individuato il Fondo di Sanità Integrativa: si tratta diAltea, costituito da Filca, Feneal e Fillea. Per tutti i lavora- tori che si iscriveranno il contributo a carico dell’azienda sarà pari a 10 euro.

Contratto di lavoro a tempo determinato e contratto di somministrazione

Il numero dei lavoratori che possono essere occupati con contratto a termine o disomministrazione nonpotrà supe- rare complessivamente il25% (calcolato su base semestra- le) dei lavoratori occupati a tempo indeterminato. Le per- centuali potranno essere elevate con accordo aziendale tra le Rsu o, in loro mancanza, con le organizzazioni sinda- cali territoriali.

Vanni Petrelli

Gomma-plastica, indetto unoscioperodi8ore

L’Abi all’attacco del contratto nazionale.

Fiba: pronti alla protesta

L’intesa siglata interessa circa 370mila addetti, sarà valida fino al 2015 e prevede un aumento di 86 euro

R

oma (nostro servizio). Conti- nua lo stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro del settore gom- ma-plastica scaduto a dicembre. E così ieri i sindacati nazionali di cate- goria Femca Cisl, Filctem Cgil e Uil- tec Uil hanno indetto altre 8 ore di sciopero da svolgersi a livello regio- nale o territoriale entro il 30 set- tembre. “Abbiamo deciso di pro- clamare lo sciopero nazionale di 8 ore ma di articolare le mobilitazio- ni a livello regionale così ogni terri- torio lo può gestire come meglio crede. Sicuramente non manche- ranno i presidi sotto la sede della Federazione Gomma Plastica a Mi- lano”.

Nei sette mesi di incontri tra le par- ti sono emerse distanze notevoli su temi centrali che costituiscono

una parte importante del contrat- to nazionale di lavoro e toccano la vita dei lavoratori sotto il profilo della tenuta dei diritti e della conci- liazione dei tempi di vita e di lavo- ro. In particolare queste distanze riguardano: la modifica delle mag- giorazioni sui turni (4%, 28%, e 40%) che la Federazione Gomma e Plastica intende legare alla presen- za maggiorandone l'importo; la ge- stione delle ore di straordinario (applicazione delle maggiorazioni esclusivamente per le ore ecceden- ti le 40 settimanali effettivamente prestate); le modalità di contratta- zione degli orari di lavoro;

l'agibilità sindacale.

Già a luglio i sindacati a fronte del- la negata ma necessaria richiesta di “alleggerire il tavolo” avevano dichiarato lo stato di agitazione

del settore e proclamato un pac- chetto di 12 ore di sciopero le cui prime 4 sono state svolte a luglio.

Visto che finora dalla controparte non sono giunti segnali di una vo- lontà a riprendere la trattativa, le segreterie nazionali di categoria hanno confermato le altre 8 ore di sciopero. “Inoltre - tiene a sottoli- neare Colombini - le controparti devono ancora darci una risposta sulla questione dell'assistenza sa- nitaria”. I 140 mila lavoratori del settore, infatti, attendono l’avvio dell'assistenza integrativa da gen- naio 2013, ma ancora niente.

“E’ ora - conclude Gigli - di rimuove- re le pregiudiziali e cominciare a di- scutere come finora non si è fatto.

Il contratto nazionale di lavoro si di- fende se si rinnova”.

Sara Martano

Continua ancora lo stallo nel confronto negoziale per il rinnovo

(6)

GIOVEDÌ12SETTEMBRE2013

6 conquiste

del

lavoro cronache

T

rieste (nostro ser- vizio). Destino so- speso quello del- la Ideal Standard di Orcenico, in provincia di Pordeno- ne, dopo che la trattati- va aperta ieri al mini- stero dello Sviluppo Economico, ha previ- sto ancora un mese di tempo per definire la questione sulla chiusu- ra o meno del sito della destra Tagliamento.

Malgrado la permanen- za dei sei scenari già tracciati dall’azienda nell’incontro di luglio scorso - vale a dire la possibilità di ricorrere agli ammortizzatori so- ciali o al part time o di vendere - è emerso un nuovo ”barlume di positività”. A riferirlo, riconoscendo il ruolo positivo svolto dal Go- verno (che ha rassicura- to che a Orcenico ri- marrà un’attività indu- striale) è Angelo Co- lombini, il segretario nazionale della Femca Cisl, ieri al tavolo roma- no. ”È stata negata - spiega Colombini - ogni pregiudiziale sullo stabilimento di Orceni-

co: qualsiasi decisione che ora verrà presa, do- vrà valorizzare la com- pagine italiana di Ideal Standard, ovvero tutti gli stabilimenti produt- tivi”. Quanto ai prossi- mi passi, che porteran- no già entro fine mese ad un nuovo appunta- mento per vagliare co- me uscire dalla crisi a li- vello di gruppo, c’è an- che la richiesta di un in- contro con il ministro del Lavoro per discute- re degli ammortizzato- ri sociali, tenuto conto che il 31 dicembre sca- drà il contratto di soli- darietà e, probabilmen- te, si dovrà ricorrere al- la cassa integrazione in deroga. Ben fermi an- che gli impegni della Regione Friuli Venezia Giulia, con la governa- trice Debora Serrac- chiani che si è detta pronta a mettere in campo, per salvaguar- dare il sito produttivo pordenonese, che at- tualmente occupa ol- tre 400 lavoratori, un pacchetto di incentivi su Irap ed energia. ”La nostra priorità di far ca- dere la pregiudiziale su

Orcenico - commenta il segretario della Femca provinciale, Franco Rizzo - è stata incassata: ora c’è la possibilità concreta di ragionare sul piano in- dustriale e di capire co- me poter arrivare al sal- vataggio degli stabili- menti; il tutto sotto il coordinamento indi- spensabile del Mise”.

Ad essere accolta con soddisfazione è anche la definizione di un’agenda di impegni che vedrà la ricerca de- gli ammortizzatori so- ciali da applicare e la di- scussione di merito ap- punto sul piano indu- striale. A tavolo in cor- so, proprio il sito di Or- cenico è stato teatro di una grande manifesta- zione, prima di tutto di solidarietà, promossa da Cgil, Cisl e Uil territo- riali ed anticipata da un presidio e da un vo- lantinaggio sulla stra- da statale. Un’assem- blea pubblica che ha raccolto oltre 600 per- sone, tra lavoratori, istituzioni - molti i sin- daci e i rappresentanti politici presenti - ed

Rsu di altre aziende, co- me Electrolux che han- no espresso tutta la lo- ro vicinanza alle mae- stranze di Ideal Stan- dard. ”Difendere il la- voro e rimanere uniti”

è il messaggio condivi- so e rilanciato anche dal segretario confede- rale Arturo Pellizzon, assieme alla richiesta corale che la politica in- tervenga con più forza

e coraggio per salvare la produttività di un ter- ritorio che continua a pagare alto il conto del- la crisi, con oltre 10mi- la persone già interes- sate da percorsi di cas- sa integrazione e mobi- lità.

Ideal Standard - è stato sottolineato da più par- ti - è l’esempio emble- matico di come si difen- de una fabbrica, di co-

me attorno ad uno sta- bilimento possa crear- si una forte mobilitazio- ne. Tuttavia, nonostan- te il risultato raggiunto ieri, la guardia non si abbassa, con i lavorato- ri che continueranno a presidiare e vigilare lo stabilimento 24 ore su 24.

Mariateresa Bazzaro

Scenari. Ancora nulla di fatto per il sito di Orcenigo (Pn)

Centro di Documentazione Giornalistica, Piazza di Pietra 26, 00186 Roma

tel. 06 6791496 • fax 06 6797492 • www.cdgedizioni.it • www.agendadelgiornalista.it

anche in versione digitale

www.agendadelgiornalista.net

due volumi 2.000 pagine

• Oltre 200.000 riferimenti di Media, Uffici Stampa e Istituzioni

• Tutt tt e le redazioni dei Quotidiani nazionali e locali

• Agenzie di Stampa

• 2.000 Periodici

• Tv e Radio nazionali

• 4.500 Uffici Stampa

• Istituzioni nazionali ed internazionali

• In allegato il cd-rom con i 100.000 Giornalisti italiani

TUTTI I CONTATTI CHE CONTANO

IdealStandard, destino

sospeso

(7)

GIOVEDÌ12SETTEMBRE2013

7 conquiste

del

lavoro vertenze

Indesitelacrisi

dell’elettrodomestico arrivanoallaCamera

ì

In assenza di Sergio Marchionne, che a Francoforte non si è presentato per “mo- tivi di lavoro”, scatenando così una ridda di ipotesi tra gli osservatori (accelerazio- ne del negoziato con Veba su Chrysler?

Sbarco in borsa di Cnh? Definizione della partnership in Russia con Renault e Zill?), lontano pure John Elkann, ieri al Salone di Francoforte è stato il gran giorno di Mase- rati. “Maserati investirà 1,5 miliardi di eu- ro fino al 2014, di cui 600 milioni il prossi- mo anno”, ha detto Harald Wester, re- sponsabile del marchio controllato da Fiat, in un incontro con la stampa. Risorse che non saranno destinate solo a Mirafio-

ri, dalla cui “fusione” con Grugliasco na- scerà quel polo del lusso al centro del re- cente accordo tra i sindacati e Fiat. Le ci- fre snocciolate da Wester comprendono solo in parte l’investimento da un miliar- do previsto per lo stabilimento torinese, ha precisato il numero uno di Maserati. “È un sito storico - ha spiegato - per riavviar- lo e dare lavoro alle persone c'è bisogno di un investimento strutturale che va al di là del prodotto”. Non è poi da escludere, almeno in linea di principio, che al Suv tar- gato Maserati, disponibile sul mercato tra il secondo e il terzo trimestre 2015, si af- fianchi un “gemello” dello stesso mar-

chio. Andrebbe a tenere compagnia ad un altro modello, stavolta firmato Alfa Ro- meo, sul quale però il Lingotto non si è an- cora sbottonato. Di certo c’è che la riorga- nizzazione di Mirafiori e Grugliasco avver- rà sotto l’ombrello della cassa integrazio- ne straordinaria, prorogata di un anno gra- zie proprio grazie all’accordo siglato dai sindacati (con la solita eccezione della Fiom). Nessuna preoccupazione, poi, per il sito di Modena: “Nel 2013 i volumi saran- no leggermente più elevati rispetto all’an- no scorso - ha garantito Wester - Abbia- mo dato tutte le garanzie occupazionali”.

C.D’O.

A

ncona (nostro servizio). Le crisi del di- stretto di Fabriano approda alla Came- ra dei Deputati. Ricevuti ieri a Monteci- torio, dal presidente della Camera, Lau- ra Boldrini, una delegazione dei lavoratori in cas- saintegrazione del distretto marchigiano del bianco. Sono tante, nell’area di Fabriano, le aziende in crisi, Tecnowind, Ghergo group, Eli- ca, Faber, Best e Antonio Merloni, che insieme alla Indesit Company stanno soffrendo da trop- po tempo. La presidente ha manifestato un for- te interessamento alle tante realtà in crisi del territorio fabrianese ed in particolare alle diffi- coltà che stanno vivendo i lavoratori. ”Ci sono cose che si possono e si devono fare a livello par- lamentare” è quanto ha sottolineato durante l’incontro ”sono qui per ascoltare le vostre istan- ze, che mi stanno a cuore, per capire meglio co- me posso esservi utile”. Chiare le richieste dei lavoratori, che nell’occasione hanno consegna- to alla Boldrini la maglietta simbolo della verten- za Indesit “1.425 VOLTE... NO!!! LA STORIA SIA- MO NOI”.

”Innovazione industriale nel territorio, sviluppo di nuovi prodotti, salvaguardia dell’occupazio- ne scongiurando le delocalizzazioni” è quanto ha rilanciato Andrea Cocco, Fim Cisl Marche, du- rante l’incontro. ”Tutto il territorio fabrianese è in ginocchio, dalle grandi aziende come Indesit alle piccole imprese artigiane dell’indotto - ha proseguito Cocco -. Non possiamo dimenticare la situazione critica che stanno vivendo anche i lavoratori dell’indotto, occorre introdurre quan- to prima meccanismi di tutela a partire dal rifi- nanziamento della cassa integrazione in dero- ga”. Forti preoccupazioni arrivano anche da Guanito Morici, responsabile della Area Sindaca- le Territoriale di Fabriano: ”Ogni singolo atto di attenzione e interesse certamente aiuta, per cui è apprezzabile ed importante la disponibilità del presidente della Camera, ma la situazione del territorio Fabrianese, di quello che fino a po- chi anni fa era uno dei principali distretti indu- striali italiani, ha urgente bisogno che si affronti concretamente la causa che sta nel declino del settore della produzione degli elettrodomestici.

È necessario individuare misure concrete per ri- dare competitività alle aziende del settore, av- viare programmi e progetti di riconversione pro-

duttiva per quelle aziende che non possono ri- manere in questo settore”. E ancora. ”È fonda- mentale - conclude Morici - che si operi per rida- re un’opportunità lavorativa alle migliaia di lavo- ratrici e lavoratori che hanno perso il posto di lavoro o rischiano di perderlo nei prossimi me- si”. Ed in concomitanza con il coordinamento sindacale Indesit, a Roma si è riunito il tavolo istituzionale sul progetto di piattaforma fisica di ricerca e innovazione tecnologica per gli appa- recchi domestici e professionali (Janus275) da realizzare a Melano, appena approvato dalla Giunta della Regione Marche. Intanto la settima- na a Fabriano continua ad essere bollente, dopo due giorni di scioperi a gatto selvaggio negli sta- bilimenti della Indesit Company di Melano e Al- bacina, dal ministero dello sviluppo economico arriva il rinvio al 23 settembre dell’incontro pro- grammato per il 17 settembre. Slitta così di una settimana l’attesa per un confronto che tutti sperano possa essere determinante per trovare soluzioni concrete a difesa del lavoro dei 1.425 esuberi previsti dal piano presentato dalla Inde- sit Company il 4 giungo scorso.

Cinzia Castignani

Maserati vuole tornare a ruggire (anche) a Mirafiori:

entro il 2014 1,6 miliardi di investimenti

Vertenza Fabriano. Il ministero ha rinviato al 23 l’incontro per il tavolo

AcciaierieBeltrame, incubochiusura

inValdiSusa

T

orino (nostro servizio) - I 390 lavoratori del- lo stabilimen- to delle Acciaierie Bel- trame di San Didero, in Val di Susa, seguo- no con una certa pre- occupazione l'evol- versi della situazione che riguarda la loro fabbrica. Anche se la cassa integrazione straordinaria a rota- zione scadrà il prossi- mo 1˚ aprile, l'ipotesi chiusura del sito val- susino, annunciata dall'azienda la scorsa primavera, resta an- cora in piedi.

Proprio in questi gior- ni, nella sede dell'as- sessorato al Lavoro della Regione Pie- monte, sindacati, azienda e assessore regionale hanno fat- to il punto per capire come procedere in questi mesi che man- cano alla scadenza della cassa. Va ricor- dato che le Acciaierie Beltrame hanno la se- de centrale a Vicen- za, un altro impianto a San Giovanni Valdar- no, in provincia di Arezzo, e stabilimenti in Francia, Svizzera, Lussemburgo, Belgio, e Romania.

Con circa 2.600 addet- ti, il gruppo è presen- te in tutti i mercati mondiali, con la pro- duzione di laminati destinati alle costru- zioni edili, alla cantie- ristica navale e alle macchine movimen- tazione terra. Negli ul- timi anni, però, l'Euro- pa si è trovata a fare i conti con una conside-

r e v o l e

sovraccapacità pro-

duttiva di acciaio, do- vuta anche alla crisi del settore edilizio, che ha spinto le azien- de a ridurre la produ- zione.

"Alla crisi generalizza- ta - ha spiegato Mar- got Cagliero della Fim Cisl Torino-Canavese, che è il primo sindaca- to nella fabbrica di San Didero, in Val di Susa - si è aggiunto il costo energetico e del trasporto. Fattori che hanno portato l'azienda, peraltro sempre corretta con il sindacato, alla deci- sione di chiudere la fabbrica, situata a po- chi chilometri dal can- tiere di Chiomonte.

Dopo un presidio per- manente dei lavorato- ri, durato settimane, e l'intervento delle istituzioni locali, ab- biamo evitato, alme- no per il momento, il peggio. Occorre, pe- rò, risolvere il proble- ma del costo energeti- co e dei trasporti. Se non verranno date ri- sposte in tal senso, le speranze che l'azien- da faccia marcia indie- tro sono ridotte al lu- micino".

Proprio per venire in- contro alle esigenze di tutte le aziende del- la Val di Susa, la regio- ne Piemonte ha avvia- to in questi mesi, pre- sentandolo anche al ministro dello Svilup- po Economico, Flavio Zanonato, il progetto Smart Susa Valley, che intende indirizza- re le compensazioni legate alla Tav ad atti- vità rivolte all'efficien- za energetica, all' eco-sostenibilità, alla

sicurezza e all' attrattività territoria- le.

Il progetto intende porre le condizioni per concepire, anche grazie alle ricadute della nuova linea Tori- no-Lione, un "regime speciale", in grado di valorizzare luoghi, sa- peri e competenze, at- traverso agevolazioni tariffarie e processi di semplificazione am- ministrativa. Tra le fi- nalità del progetto, c'è infatti la riduzione dei costi energetici per le imprese al fine di favorire la ripresa di competitività, evi- tando la forte tenden- za alla delocalizzazio- ne all'estero o addirit- tura la chiusura degli stabilimenti italiani.

Negli ultimi anni, mol- te delle 40 principali aziende della valle so- no entrate in crisi, con ripercussioni ne- gative sull'occupazio- ne. Il progetto può fornire quindi gli stru- menti per favorire una crescita sostenibi- le per tutta la Valle.

"Stiamo parlando del futuro di imprese e la- voratori - ha afferma- to Margot Cagliero - e su questo tutte le par- ti presenti al tavolo concordano sulla ne- cessità di proseguire su questa strada. È im- portante che istituzio- ni, parti sociali e azienda continuino a lavorare insieme con l'obbiettivo di coglie- re tutte le opportuni- tà possibili che la ri- presa, di cui paiono esserci piccoli segna- li, può offrire".

Rocco Zagaria Stefano Balestra, Rsu Indesit di Melano, consegna la

maglia della protesta al presidente della Camera, Lau- ra Boldrini.

(8)

GIOVEDÌ12SETTEMBRE2013

8 conquiste

del

lavoro glocal

“Quando i politici parlano di fine crisi sorrido. Che ne parli Confindustria mi inquieta”

@testa71

“Ma davvero la crisi è finita?

Dicono grazie alla buona politica europea. Ma vaaaaa”

@piodantini

“Per ottimisti fine-crisi, Wto taglia ancora stime crescita commercio: da 3,3 a 2,5%”

@ogiannino

Nestlè Perugina:

un premio negli Usa per prodotti

”Baci Bianco”

Crisi alla fine? Meglio non fare sondaggi...

Giustizia e Tribunali. Allarme dei sindacati: rischio caos per tagli ma il ministro Cancellieri va avanti.

t tweet “Chiusura tribunali errore drammatico, si può correggere, si deve correggere”. @gasparripdl

f post “La chiusura porterà a trattare i cittadini come animali costretti a muoversi da una città all’altra”. aldo di bacco

t tweet “Il governo Letta chiude i tribunali. Cosa Nostra ringrazia.”

@petrettoanto

f post “Migliaia in difesa dei tribunali: a Palermo mamme e boy scout presidiano gli ingressi”.

andrea mennella pesacane

t tweet “Invece delle province chiudiamo i tribunali. Io abolirei il ministro”. @lucacornaTO

Social Room

a cura di Andrea Benvenuti

Lawrenceburg. Il colosso italiano del beverage ha inaugurato l'impianto di imbottigliamento presso la distilleria del Wild Turkey

CamparibevewhiskeyinKentucky

Con oltre 44.000 metri quadri di spazio la struttura creerà più di 70 nuovi posti di lavoro

“Per Confindustria, crisi finita ma poi chiede 4 miliardi...

Basta agli aiuti di stato”

@gselvaggia

“Non so se mi annoia di più chi parla di decadenza o chi parla di fine della crisi”

@annina

“Crisi? A Savona bambini a scuola per mangiare. In molti senza cibo a casa”

@mattiadimattia

A

lcuni sostengono che whiskey o whisky rap- presentino solamente due grafie differenti che indicano lo stesso spirito, al- tri invece che sono due parole leggermente diverse che descri- vono due distinti gruppi di alcoli- ci. Produttori americani e irlan- desi etichettano il loro distillato con la parola Whiskey, mentre whisky viene usato per indicare i distillati canadesi, scozzesi e giapponesi. Inoltre i whiskey-whisky si differenziano tra loro in diverse categorie a se- conda dalla zona di produzione e dalle metodologie di lavorazio- ne, capita così di avere Bourbon whiskey (di origine americana), Canadian whisky (di origine ca- nadese), Irish whiskey (di origi- ne irlandese), Scoth whisky (di origine scozzese) e Tennessee whiskey (originario dello Stato del Tennesse, Stati Uniti). Alla luce di queste disquisizioni è una notizia che il Gruppo Cam- pari riporti le attività di imbotti- gliamento presso la distilleria Wild Turkey, con un nuovo im- pianto da 43 milioni di dollari, creando nuovi posti di lavoro e

generando gettito fiscale allo Stato del Kentucky. Dopo sette anni l'imbottigliamento di uno dei brand di whiskey più famosi al mondo è tornato a casa.

Il sindacato ha accolto positiva- mente questa operazione: ”Sia- mo di fronte ad una strategia di lungo termi-

ne - ha sottoli- neato il segre- tario naziona- le Fai Cisl, Fa- brizio Scatà - perchè il gruppo è da anni presen- te in molti pa- esi per frutta-

re non solo il mercato interno ma anche quello internazionale ed avere così bilanci in positi- vo”. La fama dello spirit origina- rio del Kentucky si è diffusa in tutto il mondo, con politiche commerciale mirate verso Au- stralia, Canada e Giappone. Poi c’è da rilevare la capacità parti- colare di questo management:

”E’ in grado - ha sottolineato Scatà - di gestire i processi di produttività sia a livello locale sia all’estero, rispettando quel

codice etico molto caro alla Fai Cisl, con ottime relazioni sinda- cali nei posti di lavoro”.

Il settore del Kentucky Bourbon è cresciuto a un ritmo rapido, con la produzione del nostro spi- rit locale cresciuta del 120% nel- l’ultimo decennio e cinque mi-

lioni di botti a invecchiare nel nostro Stato, ha confermato Steve Beshear, Governatore del- lo Stato del Kentucky. Oltre a creare più di sessanta nuovi po- sti di lavoro nella zona, l'impian- to fornisce completa capacità di imbottigliamento e packaging per tutti i marchi di distillati del Gruppo Campari negli Usa, tra cui la linea di Bourbon Wild Tu- rkey e il più grande marchio sta- tunitense dell'azienda - Skyy Vo- dka. I benefici immediati e a lun-

go termine della nuova struttu- ra comprendono efficienza dei costi, miglioramento del servi- zio clienti, opportunità di inno- vazione più efficienti e rapide, e maggiore flessibilità produttiva attraverso l’internalizzazione delle attività di imbottigliamen- to dell’azien- da. Con ol- tre 44.000 metri quadri di spazio, l’impianto di imbottiglia- mento di Wild Turkey gestirà ini- zialmente fi- no a quattro milioni di casse da nove litri di prodotto ogni anno, ma è stato progettato per avere la capacità di sostenere agevol- mente le necessità future del Gruppo Campari nel Nord Ame- rica. Il nuovo impianto risponde- rà immediatamente alla cresci- ta di Wild Turkey, Wild Turkey American Honey, Wild Turkey Spiced, Wild Turkey Kentucky Spirit, Russell’s Reserve, Rare Breed Bourbon e SKYY Vodka, sia negli Usa che nel resto del

mondo. “Dopo sette anni di as- senza, siamo lieti di riportare nella distilleria Wild Turkey la capacità di imbottigliamento di due dei brand maggiori e a più rapida crescita del Gruppo Cam- pari”, ha dichiarato Bob Kun- ze-Concewitz, Ceo del Gruppo Campari. Controllando il proces- so di produzione completo per tutta la gamma Wild Turkey, di- venta più agile soddisfare la cre- scente domanda globale non so- lo per Wild Turkey, ma anche per Skyy Vodka. Dall’acquisizio- ne del marchio nel 2009, il Grup- po Campari ha fatto notevoli in- vestimenti finanziari nelle attivi- tà della distilleria e dei suoi di- pendenti, per un valore che ha superato i 100 milioni di dollari.

Nel 2011 il Gruppo ha annuncia- to l’espansione della distilleria per un investimento pari a circa 50 milioni di dollari, più che rad- doppiandone la capacità pro- duttiva. Questo è andato di pari passo con l’apertura negli ulti- mi anni di nuovi magazzini per l’invecchiamento. Nel 2014, Wild Turkey aprirà un nuovo Vi- sitor Center all’avanguardia.

Rodolfo Ricci

N

el 2012 più 30% per Baci sul mercato ame- ricano Baci Bianco, il prodotto Perugina che Nestlè ha lanciato sul mercato americano nel 2012, è stato insignito da Progressive Gro- cer, una delle più importanti riviste trade ame- ricane, del premio “2013 Editor's Picks”, come packaging “più originale, coinvolgente e diver- tente dell'anno”. In un comunicato, Nestlè Ita- lia sottolinea che questo riconoscimento “è particolarmente importante in considerazio- ne del ruolo fondamentale che sta sempre più assumendo l'export e in particolare il mercato americano, parte fondamentale del successo internazionale di Baci Perugina”, che nel 2012 ha registrato un più 30% rispetto al 2011, an-

che grazie alla novità Baci Bianco, lanciata con il claim “Say I Love you the Italian way”. “Gli americani - spiega Corrado Castrovillari, diret- tore generale della divisione dolciari di Nestlè italiana - stanno continuando la riscoperta del- lo storico cioccolatino made in Italy, prodotto esclusivamente nello stabilimento umbro di San Sisto, e da lì esportato in 55 Paesi tra cui Usa, Canada, Australia, Giappone e Medio Oriente. Ogni anno qui si producono oltre 1.500 Baci al minuto, per un totale di circa 300 milioni di pezzi venduti ogni anno”. Infine il lan- cio di Baci Bianco è stato sostenuto da una campagna rivolta alle spose americane, che ha coinvolto i principali magazine di settore.

La fama dello spirit originario del Kentucky si è diffusa in tutto il mondo: Australia, Canada e Giappone. Scatà (Fai Cisl): ”Siamo di fronte ad una strategia di lungo termine perchè il gruppo è

da anni presente in molti paesi per fruttare non

solo il mercato interno ma anche quello

internazionale ed avere così bilanci in positivo”

Riferimenti

Documenti correlati

COMPITI DI MATEMATICA per le applicazioni economiche e finanziarie AA.. Si determini invece quali variabili pos-.. sono essere assunte come variabile dipendente, e si

ANAAO ASSOMED – CIMO – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM FEDERAZIONE VETERINARI E MEDICI – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – CISL MEDICI – FESMED –

Al di là della lusinga e dell’onore personale, significa avere un incarico fondamentale per lo sviluppo della futura logistica nazionale, soprattutto perché si presiede un

Titolare di Studio Legale, con sede in Corso Setorio – 06046 Norcia (Pg) Settore: Diritto civile, diritto penale, diritto di famiglia, diritto amministrativo, diritto del

Ogni giorno ci prendiamo cura della salute di oltre 10 milioni di persone e offriamo Piani sanitari personalizzati e integrati con un’ampia gamma di servizi, per rispondere a

1) Dalle 10 alle 13 nelle zone industriali di Castelfranco Veneto (Borgo Padova), San Giacomo di Veglia e Vittorio Veneto. Sono previsti volantinaggi in alcuni centri

CGIL CISL UIL chiedono, inoltre, un incontro a tutti i partiti per solle- citare la presentazione di emendamenti alla manovra nella fase di dis- cussione parlamentare;

"La partecipata adesione che, al netto dei contingenti minimi obbligati a rimanere in servizio per garantire le urgenze, ha toccato punte di adesione dell'80%,