• Non ci sono risultati.

Gaia De Laurentiis è L inquilina del piano di sopra

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "Gaia De Laurentiis è L inquilina del piano di sopra"

Copied!
19
0
0

Testo completo

(1)

Gaia De Laurentiis è L’inquilina del piano di sopra

Dal 28 febbraio al 5 marzo, Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero portano in scena, al Teatro San Babila, una elegante favola moderna: L’inquilina del piano di sopra di Pierre Chesnot.

Una commedia dai buoni sentimenti che ride dei rapporti di coppia e di eventi come il tentativo di suicidio più volte minacciato dalla protagonista. Una commedia che mette il buon umore e fa amare la vita, proprio perché ridicolizza il dramma che ognuno di noi ha in sé perché “Ormai sei nato e non c’è più niente da fare!!!”

Due personaggi in crisi esistenziale ed un terzo, l’amica di lei, che al giro di boa degli anta, quaranta lei e cinquanta e più lui, fanno i conti con il loro passato e si interrogano sulle aspettative del futuro.

Solitudine e incomunicabilità accomunano i protagonisti che, in un torrido agosto, sembrano essere gli unici superstiti di una Parigi deserta. Dopo il tragicomico tentativo di suicidio che si trasforma in una grottesca richiesta d’aiuto,

“l’inquilina del piano di sopra” Sophie accetta, come ultimo tentativo, la sfida dell’amica Suzanne: rendere felice un uomo, il primo che le capiti a tiro. Un modo per dare senso alla propria vita dopo ventennali tentativi di rapporti andati a male.

L’incontro è inevitabile: lui Bertrand, unico scapolo scontroso del palazzo, personalità eccentrica, professore universitario che si diletta nella costruzione di marionette, pupazzi e meccanismi automatizzati, diventa il protagonista involontario della vicenda.

Inizia così il gioco dell’innamoramento in un alternarsi di

(2)

stati d’animo che trascinano i due dal pianto al riso mentre si scoprono simili più di quanto possa apparire: insieme trovano la capacità di sdrammatizzare le piccole tragedie quotidiane per affrontare con leggerezza e lucidità la paura della solitudine.

L’inquilina del piano di sopra TEATRO SAN BABILA

Corso Venezia, 2/A – 20121 Milano -Tel. 02 798010 [email protected]

www.teatrosanbabilamilano.it Biglietti da 15 a 32

(3)

I tormenti dei “Creditori” di Strindberg secondo Guaineri

di zZz – È in scena Strindberg: “Creditori” (1889). Teatro Libero di Milano: 20-26 febbraio 2017; regia di Luigi Guaineri, con Fabio Banfo, Monica Faggiani e Fabrizio Martorelli. Una prima nazionale di un testo di certo tra i meno frequentati dai registi italiani, ma che negli ultimi dieci anni ha potuto contare su un discreto numero di messinscene. D’altra parte, Strindber è per molti, ma non per tutti. I suoi testi sono ‘camere di tortura’; sono tifoni di parole pungenti e – non di rado – ciniche: di quelle per le quali si può impazzire, urlare o anche restare attoniti, con lo sguardo fisso su una crepa aperta sulle certezze. E è quando la parola diventa bisturi e l’anima viene spiattellata sul tavolo di un anatomopatolo che inizia la lotta per la sopravvivenza: si salvi chi può. Ma nei “Creditori” chi si salva? Adolf muore, ma gli altri due – tra crediti e debiti – non vivono (più). E se camminano sono corpi in cerca di sicurezze che non avranno mai: quale abito indosserà Tekla per la festa a cui non arriverà (forse)? E che ne sarà di Gustav al termine della partita che ingaggia e vince contro Adolf, prima, e Tekla, poi? E quale è il premio? Nessun premio; solo la soddisfazione di trafiggere con le parole gli avversari fino a sfinirli. Tutto questo è “Creditori”. Tutto questo Luigi Guarnieri lo ha reso bene; e lo ha interpretato in maniera superba soprattutto la Tekla abbagliante ed energica di Monica Faggiani, che, rispetto agli altri attori, con il suo ingresso in scena ha senz’altro dato una svolta al ritmo e alla godibilità dello spettacolo. Certo, Strindberg fa paura a tutti: attori e registi, che spesso non osano o osano “quanto basta”. Ma Strindberg ha fatto paura anche al pubblico del

(4)

Libero, che – pure nei momenti in cui i dialoghi raggiungevano il massimo a livello di commedia-tragica – faceva fatica a lasciarsi andare a qualche risata: forse perché il dubbio contagia e il dramma di chi vive nel dubbio crea empatia e porta ad essere silenziosamente rispettosi della tragedia, che, Luigi Guaineri fa consumare in un ambiente molto essenziale, scarno, risuonante dell’enfasi posta sulle metafore corporee/chirurgiche della psicoanalisi (mi vedrai dissezionare un’anima e le viscere sul tavolo… poi non potrai più farne a meno). Uno spettacolo, insomma, fedele al testo (per fortuna!), senza tanti fronzoli ‘sperimentali’. Meglio se gli attori avessero fatto un uso più consapevole degli impedimenti che il regista ha voluto mettere loro: gli oggetti di scena (i cerchi a terra sul palcoscenico) ci sono piaciuti;

ma sono rimasti una bella opportunità in parte mancata. Le proiezioni video, invece, ridondanti e non in linea con l’asciuttezza che Luigi Guaineri ha dato (e ha fatto bene) al suo “Creditori”.

Karima e Ettore Bassi portano in scena The Bodyguard

Debutta domani, 23 febbraio, a Milano The Bodyguard- Il Musical con Karima e Ettore Bassi nei ruoli che furono portati sul grande schermo, 25 anni fa, da Whitney Huston e Kevin Costner nell’omonimo film.

A differenza di altri musical nati da film, come ad esempio Dirty Dancing, lo spettacolo non è la trasposizione teatrale del film ma un vero e proprio adattamento per il palco, i n c e n t r a t o s o p r a t t u t t o s u l l a s t o r i a d ’ a m o r e t r a i protagonisti, come sottolinea il regista Federico Bellone.

(5)

Sul palco, un cast di artisti di grande spessore daranno vita alla storia d’amore tra la cantante Rachel Marron e l’aitante guardia del corpo Frank Farmer, in un allestimento che promette sorprese e effetti speciali stupefacenti.

Karima è orgogliosa e felice di poter omaggiare con questo ruolo il mito di Whitney Houston “Ho iniziato a cantare a 3 anni, a 8 mi sono innamorata della voce di Whitney e da allora ho portato a tutti provini le sue canzoni, in particolare The Greatest Love of All, la mia preferita insieme con Run to You e I Have Nothing“. La giovane artista ha anche conosciuto la Houston “Ho avuto l’onore di aprire i suoi concerti in Italia nel 2010 ma purtroppo non l’ho mai avvicinata proprio perché la vedevo come un mito. Mi bastava sentirmi ringraziare da lei sul palco per aver cantato prima del suo concerto” ricorda Karima.

Per Ettore Bassi è un debutto nel mondo del musical “Sono stato molto lusingato quando mi hanno chiamato per il ruolo di Kevin Costner. Mi sono lanciato in questa avventura con grande entusiasmo e divertimento”

Fanno parte del cast anche la bella e brava Helen Tesfazghi, che si alternerà con Karima nel ruolo di Rachel, Loredana Fadda, Russel Russel, Piero di Blasio, Daniele Balconi, Fabrizio Corucci e un ensemble di ballerini di prim’ordine.

Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Nazionale – Che Banca dal 23 febbraio al 7 maggio 2017.

(6)

Michelangelo & Sebastiano: la National Gallery esplora il rapporto

Il rapporto tra Michelangelo e Sebastiano del Piombo è il tema della mostra dedicata ai due artisti italiani che sarà in scena per tutta la primavera alla National Gallery di Londra.

Michelangelo & Sebastiano apre il 15 marzo e termina il 25 giugno. L’esposizione, che analizza il rapporto tra i due artisti sostanzialmente contemporanei (Michelangelo 1475-1564 e Sebastiano del Piombo 1485-1547), esplora i talenti complementari e le personalità divergenti dei due artisti. La mostra comprende circa settanta opere tra dipinti, disegni,

(7)

sculture e lettere, prodotte da Michelangelo e Sebastiano prima, durante e dopo la loro collaborazione. Michelangelo &

Sebastiano, grazie all’ampia corrispondenza tra i due artisti presentata dall’esposizione, offre una visione unica nella loro vita personale e professionale, le loro preoccupazioni, le frustrazioni e i momenti di gloria.

Nel 1511, Sebastiano del Piombo, un giovane pittore veneziano dal talento eccezionale, arriva a Roma e viene rapidamente coinvolto dalla scena artistica e altamente competitiva della città. Qui incontra Michelangelo, all’epoca al lavoro per il soffitto della Cappella Sistina. I due diventano rapidamente amici e alleati contro lo straordinario Raffaello, da poco arrivato in città e con una fama in aumento tra i più influenti patroni di Roma. Come unico pittore ad olio in città rivale di Raffaello, Sebastiano del Piombo diventa un collaboratore ideale per Michelangelo. Da parte sua, Sebastiano del Piombo beneficia immensamente dei disegni e delle proposte concettuali di Michelangelo e insieme creano una serie di opere di grande originalità e rara bellezza.

Q u e l l a t r a M i c h e l a n g e l o e S e b a s t i a n o d e l P i o m b o è una collaborazione sviluppatasi in un momento particolarmente drammatico per l’Italia stretta tra guerra e alle prese con lo scisma teologico nel Nord Europa, ma anche di grande energia intellettuale e innovazione artistica.

La amicizia tra Michelangelo e Sebastiano del Piombo iniziata a Roma nei primi anni del ‘500 dura per oltre venticinque anni, ben oltre il trasferimento a lungo termine di Michelangelo nella sua nativa Firenze (1516) e la morte di Raffaello (1520), per poi chiudersi bruscamente con il ritorno di Michelangelo a Roma per dipingere il Giudizio Universale nella Cappella Sistina, apparentemente a causa di un diverbio sulla tecnica pittorica.

Un prestito chiave della mostra Michelangelo & Sebastiano è il Compianto su Cristo morto, noto anche come la Pietà di Viterbo (circa 1512-16 – in foto) Si tratta del primo dipinto frutto

(8)

della collaborazione tra Michelangelo e Sebastiano e rappresenta eloquentemente l’unione delle due menti. Raramente esposto fuori dall’Italia, è anche il primo grande paesaggio notturno nella storia, originale nell’iconografia per la separazione del Cristo dal grembo della madre.

A suo tempo, la Pietà di Viterbo fu ricevuta con ampie lodi, grazie a cui Sebastiano del Piombo si aggiudicò le due seguenti importanti commissioni, entrambe completate con l’aiuto di Michelangelo – la decorazione della cappella Borgherini in San Pietro in Montorio, Roma (1516-24) e la Resurrezione di Lazzaro (1517-19). Quest’ultima fu dipinta in concorrenza con la grande Trasfigurazione (ora ai Musei Vaticani) di Raffaello per la cattedrale di Narbonne, dalla cui fu rimossa nel XVIII secolo. La Resurrezione di Lazzaro diventò poi parte del gruppo fondamentale di dipinti che forma parte della collezione della National Gallery nel 1824, a cui fu attribuito il primo numero di inventario, NG1.

Recenti ricerche scientifiche condotte presso la National Gallery hanno fornito nuovi spunti sui rispettivi lavori dei due artisti sulla Resurrezione di Lazzaro. La riflettografia infrarossa ha evidenziato che il contributo di Sebastiano del Piombo al dipinto fu più considerevole e indipendente dall’influenza di Michelangelo di quanto si fosse pensato. Ora resta inteso che Michelangelo è intervenuto solo in una fase relativamente avanzata nello sviluppo del dipinto, rivedendo con i disegni la figura del Lazzaro resuscitato, già dipinto da Sebastiano del Piombo

Tra le altre opere in evidenza c’è Il Cristo risorto di Michelangelo, una statua di marmo di dimensioni maggiori del naturale scolpita da Michelangelo nel 1514-15, prestata dalla Chiesa di San Vincenzo Martire di Bassano Romano (Italia). Il Cristo risorto sarà esposto con un calco in gesso del XIX secolo ispirato alla seconda versione dello stesso soggetto di Michelangelo (1519-21), che risiede sempre nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva a Roma. Mai vista prima, questa

(9)

giustapposizione permette ai visitatori di vedere per la prima volta queste statue fianco a fianco.

La Visitazione di Sebastiano dal Louvre di Parigi e il Compianto sul Cristo morto dallo State Hermitage Museum di San Pietroburgo lasceranno le loro collezioni per la prima volta per viaggiare a Trafalgar Square. Quest’ultimo sarà riunito con La discesa di Cristo al Limbo (1516) di Sebastiano del Piombo proveniente dal Museo del Prado di Madrid, e con una copia del secolo XVII di Francisco Ribalta del Cristo che si rivela agli apostoli di Sebastiano, non conservato. I tre dipinti saranno presentati come il trittico originale per la prima volta da quando furono separati nel 1646.

Per evocare l’esperienza di vedere le opere in situ, sarà utilizzata una rivoluzionaria tecnologia per presentare una spettacolare riproduzione tridimensionale della cappella Borgherini in San Pietro in Montorio, Roma. Utilizzando le più avanzate tecniche di acquisizione digitale e di ricostruzione delle immagini, la National Gallery porterà la cappella a Londra per una coinvolgente esperienza della struttura così come fu creata.

“Questa è la prima esposizione del suo genere mai allestita, e la prima a presentare l’opera di Sebastiano del Piombo nel Regno Unito. Sebbene altamente stimato tra i collezionisti nel secolo XIX , Sebastiano è stato emarginato nell’immaginario collettivo in gran parte a causa della sua stretta associazione con Michelangelo, Raffaello e Tiziano. Spero che questa mostra possa incoraggiare un nuovo punto di vista su questo grande artista originale, evidenziando anche un aspetto trascurato dell’attività di Michelangelo” afferma Matthias Wivel, curatore del The Credit Suisse Exhibition: Michelangelo

& Sebastiano.

Il direttore della National Gallery, dott. Gabriele Finaldi, commenta “La mostra ci introduce nel cuore dell’Alto Rinascimento a Roma, dove stava nascendo un’arte nuova ed

(10)

eroica. In un contesto di guerra e di conflitto religioso Michelangelo e Sebastiano del Piombo hanno prodotto opere sulla vita e la morte e la risurrezione che sono tra le più potenti e toccanti mai realizzate. Questa è un’opportunità unica per vedere un’eccezionale raccolta di capolavori”.

Michelangelo & Sebastiano DOVE, COME E A QUANTO- 15 marzo-25 giugno

National Gallery, Londra Biglietto: 18 sterline

Orari: 10-18. Venerdì ultimo ingresso: 201.15

Keith Haring in mostra a Milano

Dal 21 febbraio al 18 giugno 2017, Milano celebra il genio di Keith Haring (1958-1990) con una grande mostra allestita a Palazzo Reale. L’esposizione di Keith Haring prevede con una vasta selezione di opere provenienti da tutto il mondo e mette in evidenza i riferimenti tra Haring e altri artisti e linguaggi.

A Palazzo Reale saranno presenti oltre 90 opere del geniale artista americano, molte di grandi dimensioni, alcune inedite o mai esposte in Italia, provenienti da collezioni pubbliche e private americane, europee, asiatiche. La rassegna, per la prima volta, rende il senso profondo e la complessità della

(11)

sua ricerca, mettendo in luce il suo rapporto con la storia dell’arte.

All’interno del percorso espositivo, i lavori di Haring vengono posti in dialogo con le sue fonti di ispirazione, dall’archeologia classica, alle arti precolombiane, alle figure archetipe delle religioni, alle maschere del Pacifico e alle creazioni dei nativi americani, fino a arrivare ai maestri del Novecento, quali Pollock, Dubuffet, Klee.

L’esposizione Keith Haring. About Art, curata da Gianni Mercurio, ruota attorno a un nuovo assunto critico: la lettura retrospettiva dell’opera di Keith Haring non è corretta se non è vista anche alla luce della storia delle arti che egli ha compreso e collocato al centro del suo lavoro, assimilandola fino a integrarla esplicitamente nei suoi dipinti e costruendo in questo modo la parte più significativa della sua ricerca estetica.

Le opere dell’artista americano si affiancano a quelle di autori di epoche diverse, a cui Haring si è ispirato e che ha reinterpretato con il suo stile unico e inconfondibile, in una sintesi narrativa di archetipi della tradizione classica, di arte tribale ed etnografica, di immaginario gotico o di cartoonism, di linguaggi del suo secolo e di escursioni nel futuro con l’impiego del computer in alcune sue ultime sperimentazioni. Tra queste, s’incontrano quelle realizzate da Jackson Pollock, Jean Dubuffet, Paul Klee per il Novecento, ma anche i calchi della Colonna Traiana, le maschere delle culture del Pacifico, i dipinti del Rinascimento italiano e altre.

Keith Haring è stato uno dei più importanti autori della seconda metà del Novecento; la sua arte è percepita come espressione di una controcultura socialmente e politicamente

(12)

impegnata su temi propri del suo e del nostro tempo: droga, razzismo, Aids, minaccia nucleare, alienazione giovanile, discriminazione delle minoranze, arroganza del potere. Haring ha partecipato di un sentire collettivo diventando l’icona di artista-attivista globale.

Tuttavia, il suo progetto, reso evidente in questa mostra, fu di ricomporre i linguaggi dell’arte in un unico personale, immaginario simbolico, che fosse al tempo stesso universale, per riscoprire l’arte come testimonianza di una verità interiore che pone al suo centro l’uomo e la sua condizione sociale e individuale. È in questo disegno che risiede la vera grandezza di Haring; da qui parte e si sviluppa il suo celebrato impegno di artista-attivista e si afferma la sua forte singolarità rispetto ai suoi contemporanei.

La mostra sarà ordinata in un allestimento emozionante e al contempo denso di rimandi al contesto in cui la breve ed esplosiva vita di Haring gli consentì di esprimersi come una delle personalità più riconosciute dell’arte americana del dopoguerra.

DOVE, COME E A QUANTO

KEITH HARING. ABOUT ART

Milano, Palazzo Reale: 21 febbraio – 18 giugno 2017

lunedì: 14.30-19.30

martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30 giovedì e sabato: 9.30-22.30

(13)

Biglietti: 12 euro

Tornano a teatro i Kataklò

Con EUREKA (dal greco,“ho trovato”, esclamazione resa da Archimede) tornano in scena i Kataklò. Lo spettacolo è ideato, diretto e coreografato dalla fondatrice e direttrice artistica Giulia Staccioli. Lo show dei Kataklò vuole comunicare con la stessa forza del celebre scienziato il desiderio di condividere con il pubblico la ricerca di un movimento nuovo, espressivo, intenso, libero da fumosi intellettualismi e sempre In EUREKA si ritrovano gli stessi elementi che da vent’anni fanno di Kataklò una compagnia amata ed apprezzata in campo internazionale: i gesti intensi e mai scontati dei suoi espressivi performer, la scelta di luci suggestive e accattivanti, la ricerca musicale accurata e non banale che spazia da melodie sconosciute a brani che fanno parte della memoria storica e culturale di tutti e costumi che suggeriscono ambientazioni sempre nuove. I due tempi dello spettacolo sono molto diversi tra loro: il primo tempo è, quasi in bianco e nero, in cui il corpo e la luce sono protagonisti; il secondo invece è colorato, energico, coinvolgente e ironico. A regalargli unicità nel panorama della danza acrobatica, l’assoluta novità dell’apertura alla partecipazione attiva del pubblico: ad ogni replica, infatti, cinque spettatori, selezionati dalla compagnia, saliranno sul palco con gli artisti. Non acrobati tecnicamente addestrati, ma cinque temerari che condivideranno un’esperienza indimenticabile e contribuiranno a rendere ogni replica unica

(14)

e irripetibile. A Milano i Kataklò saranno presenti al Teatro Carcano dal 22 al 26 febbraio

La ParsonsDance è pronta a far ballare il Paese

Tournée italiana della ParsonsDance, la compagnia fondata dell’eclettico coreografo David Parsons che ha creato una danza che punta dritto all’emozione.

La ParsonsDance attraverserà l’Italia dal 18 febbraio al 2 aprile 2017. Confermata fra gli otto meravigliosi performer anche l’italiana Elena D’Amario, la ballerina scoperta allo show Amici di Maria De Filippi grazie al quale nel 2010 vinse una borsa di studio di un anno con la Parsons Dance a New York.

Nel programma che vedremo nel tour italiano 2017 non mancherà la celebre e richiestissima “Caught” (brano del 1982 che David Parsons creò per se stesso), incredibile assolo su musiche di Robert Fripp nel quale il danzatore sembra sospeso in aria grazie ad un gioco di luci stroboscopiche. “Caught” è una hit della modern dance definita dalla critica: “una delle più grandi coreografie degli ultimi tempi”. A fianco di questa e altri classici del repertorio della Parsons Dance come

“Union”, “Hand Dance” e “In The End”, la compagnia avrà l’onore di presentare in Italia, in anteprima europea, altri due brani originali che sicuramente sapranno affascinare e coinvolgere il pubblico italiano.

Tour italiano:

18 febbraio – Civitanova Marche – Teatro Rossetti 20 febbraio – Bari – Teatro Team

22 febbraio – Genova – Politeama Genovese 23 febbraio – Biella – Teatro Sociale Villani 25 febbraio – Bergamo – Creberg Teatro

(15)

27 febbraio – Firenze – Teatro Verdi 1 marzo – Como – Teatro Sociale

dal 2 al 5 marzo – Milano – Teatro degli Arcimboldi 7 marzo – Adria (RO) – Teatro Comunale

8 e 9 marzo – San Donà di Piave – Teatro Metropolitano Astra 10 marzo – Treviso – Teatro Comunale

11 marzo – Legnago – Teatro Salieri

12 marzo – Thiene (VI) – Teatro Comunale 14 marzo – Trieste – Teatro Rossetti

dal 16 al 18 marzo – Venezia – Teatro Malibran 21 marzo – Parma – Teatro Regio

22 marzo – Lucca – Teatro del Giglio 23 marzo – Perugia – Teatro Morlacchi

24 e 25 marzo Bologna – Teatro delle Celebrazioni 26 marzo – Torino – Teatro Colosseo

28 marzo – Cesena – Teatro Bonci

dal 29 marzo al 2 aprile – Roma – Teatro Brancaccio

Roberto Bolle inaugura il Cosmoprof

Per chi non avesse avuto ancora l’occasione di vedere Roberto Bolle dal vivo, l’ occasione è di quelle da non perdere. Sono state infatti aperte le prevendite per lo spettacolo Roberto Bolle and Friends, il Gala di Roberto Bolle in arrivo a Bologna, al Teatro EuropAuditorium giovedì 16 marzo 2017.

Roberto Bolle and Friends “è la perfetta sintesi di bellezza e eccellenza italiana” ha dichiarato in merito Franco Boni, Presidente di BolognaFiere, sottolineando come, anche per questo motivo, sia ricaduta sullo spettacolo di Roberto Bolle la scelta per festeggiare i 50° della fiera internazionale dedicata alla bellezza.

(16)

Il Gala di Roberto Bolle apre il 50° appuntamento con la Cosmoprof Worldwide Bologna della quale il giorno dopo, il 17 marzo, è fissata l’inaugurazione.

Roberto Bolle and Friends è uno spettacolo che ha girato – e gira tuttora – trionfante tra i luoghi più belli e significativi d’Italia e non solo. Ha aperto nuovi orizzonti e possibilità, ha conquistato piazze e teatri, ha portato danza dove non c’era mai stata.

C’è ancora riserbo sul cast ed il programma che lo stesso Roberto Bolle sta preparando, ma come sempre l’Étoile della Scala – che è anche Principal Dancer dell’ABT di NY – non mancherà di coinvolgere alcuni tra i nomi più importanti del panorama tersicoreo internazionale per offrire al pubblico una serata di danza al suo massimo livello.

La Traviata di Liliana Cavani

(17)

torna alla Scala

Torna alla Scala La Traviata firmata da Liliana Cavani con le scene di Dante Ferretti e i costumi disegnati da Gabriella Pescucci, spettacolo realizzato per l’inaugurazione della stagione del 1990. L’opera di Giuseppe Verdiandrà sarà in scena dal 28 febbraio al 14 marzo. Dirige Nello Santi, il patriarca della tradizione operistica italiana che alla Scala ha diretto solo una Madama Butterfly nel 1972. Grande l’attesa per il cast de La Traviata: nella parte di Violetta si alternano Ailyn Perez (28 febbraio, 3 e 5 marzo) e Anna Netrebko (9, 11 e 14 marzo); Francesco Meli è Alfredo Germont e Leo Nucci Giorgio Germont.

All’apertura delle vendite e La Traviata, lo scorso 28 dicembre, l’intera disponibilità è stata assorbita in poche decine di minuti. In questo momento restano soltanto gli ingressi in galleria in vendita il giorno di ciascuna recita.

Peraltro, per chi non avesse ancora conquistato un biglietto per La Traviata, domenica 26 febbraio alle 19 va in scena una anteprima dell’opera davvero speciale. L’incasso infatti sarà devoluto a sostegno alle popolazioni delle regioni colpite dal terremoto. I biglietti saranno posti in vendita – a metà prezzo rispetto alle rappresentazioni ufficiali – sabato 11 febbraio dalle ore 9:00 presso la Biglietteria centrale (Galleria del Sagrato, MM Duomo) e dalle ore 12:00 sul sito

(18)

Lillo & Greg alla conquista di Roma

Lillo & Greg vanno alla conquista di Roma dove promettono di sbancare con “Il Mistero dell’Assassino Misterioso”, un a u t e n t i c o c u l t d e l l o r o r e p e r t o r i o . L i l l o & G r e g approderanno il 22 febbraio al Teatro Sistina e vi rimarranno fino al 12 marzo.

Sul palco, insieme a Lillo & Greg, ci sono anche Vania Della Bidia, Danilo De Santis e Dora Romano. La Regia è di Lillo &

Greg. Scene di Andrea Simonetti.

Un castello nella campagna londinese, un misterioso maggiordomo, l’omicidio di un’anziana contessa, un investigatore e gli stravaganti sospettati: ecco gli ingredienti per un perfetto giallo, dai toni brillanti, di chiara matrice anglosassone. 
Il detective Mallory ha riunito nel salone principale del castello i sospetti assassini della Contessa Worthington, ma un inatteso accadimento cambierà le dinamiche dell’indagine, minando esponenzialmente la trama del giallo e scatenando gli egoismi e le meschinità degli altri attori disposti a tutto pur di farsi notare da un produttore televisivo presente in platea.
 I ritmi serrati, le battute oblique, l’onnipresente umorismo di situazione e non ultima la cornice del giallo, rendono la commedia elettrizzante ed esilarante fuor di ogni dubbio.

Nata da un’idea di Greg e scritta a quattro mani con Lillo,

“Il Mistero dell’assassino misterioso” è la prima commedia in cui si fa centrale la narrazione metateatrale che svela, scardinandolo con un pizzico di perfidia, il delicato equilibrio su cui vivono alcune compagnie di teatro, ma su cui si fondano anche la maggior parte dei rapporti umani: gelosie, meschinità, invidie, rancori e falsità.

(19)

Riferimenti

Documenti correlati

I graffitisti hanno, implicitamente, messo in rilie- vo che se esiste l’arte come manifestazione della bellezza e come ricerca della novità espressiva, ebbene, accanto a questa

Partendo dalle definizioni di violenza nei confronti delle donne, violenza domestica e violenza di genere, forniti dalla Convenzione di Istanbul, si è convenuto che, almeno ai

il documento " Linee guida per la progettazione e la gestione delle reti di monitoraggio acustico aeroportuale", allegato alla presente delibera di cui fa

In particolare, chi si rende responsabile di percosse o lesioni lievi nell’ambito di violenza domestica, può essere ammonito non solo su istanza della vittima o di un testimo- ne,

sull’equivalenza terapeutica fra medicinali contenenti differenti principi attivi, le Regioni si attengono alle motivate e documentate valutazioni espresse. dall’Agenzia italiana

L’evidenza della non contagiosità nella sfera dei rapporti sessuali è frutto di ricerche che definiscono a rischio zero un rapporto sessuale senza profilattico con una persona

Alto Magro Divertente Puzzolente Stretto Corto Dolce Liscio Caldo Pulito Ordinato Silenzioso Luminoso Veloce Forte Calmo Buono Lontano.. Grasso Debole Basso Largo Lento Buio Lungo

Altri dati chiave sono l’incidenza delle patologie post parto, suddivise per mese e per ordine di parto; il momento della lattazione in cui si verifica un evento patologico