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Allevamento e alimentazione dei vitelli

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Academic year: 2022

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(1)

Allevamento e

alimentazione dei vitelli

(2)

Lessico

0 - 3 mesi VITELLE

3 - 6 mesi VITELLE SVEZZATE

6 - 12 mesi MANZETTE

12 mesi – Prima Inseminazione MANZE (animali puberi)

Inseminazione – parto (24-30 mesi) MANZE GRAVIDE o GIOVENCHE

(3)

Categorie produttive:

filiera latte

Vitelli con alimentazione a base di latte età < 2-3 mesi; peso 30-120 kg

Vitelle svezzate e fino alla pubertà età < 8 -9 mesi; peso 120 -270 kg

Manzette e manze prima della fecondazione età 9 -13 mesi; peso 270-380 kg

Manze in copertura età 14 — 17 mesi ;peso:

380-450 kg

Manze gravide o giovenche peso 450-550 kg

Vacche peso 550-700 kg

(4)

Categorie produttive:

filiera carne

Vitelli a carne bianca Vitelloni leggeri

Vitelloni pesanti

Linea Vacca vitello

(5)

Premessa

L’allevamento (alimentazione) del vitello condiziona la produttività dell’intero

allevamento:

- A livello individuale - garantisce un adeguato sviluppo anatomico-funzionale dell’animale e

permette la piena espressione del potenziale genetico - A livello di mandria - Influenza il migliramento

genetico

(6)

Esempio allevamento di

o100 vacche che partoriscono 1 vitello/anno o45 vitelle/anno (il resto sono maschi)

o25 vacche che devono essere sostituite oPOTENZIALE DI SELEZIONE

- MORTALITÀ NULLA (45-25)/45*100= 44%

- MORTALITÀ DEL 20% (9 vitelle) (36-25)/45*100 = 24%

45 44

36 25

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90

Vitelle disponibili Potenziale selezione Mortalità nulla Mortalità 10%

%

(7)

OBIETTIVI

(8)

Tematiche

A - Prestomaci del giovane ruminante dalla nascita allo svezzamento

B- Alimenti per lo svezzamento

C- Tecniche di svezzamento

(9)

LA NASCITA

Prime cure da prestare al vitello

• Pulizia delle narici e della bocca

• Stimolazione della respirazione frizionando le coste con paglia

• Pulizia e disinfezione del moncone ombelicale

• Controllare l’assunzione del colostro

(10)
(11)
(12)

GABBIA DA PER VITELLI NEONATI

(13)

A - Prestomaci del giovane ruminante dalla nascita allo

svezzamento

(14)

Prestomaci nel vitello neonato

Esofago

Reticolo Abomaso 5%

60%

Rumine

25%Omaso 10%

Intestino

Doccia esofagea

(15)

PRESENZA DELLA DOCCIA ESOFAGEA

Plica muscolare che si estende dal cardias all’omaso che, chiudendosi per riflesso, convoglia il latte dall’esofago all’abomaso attraverso il rumine.

Evita la caduta del latte nel rumine-reticolo, che causerebbe meteorismo, irritazione della mucosa e diarrea.

La chiusura della doccia esofagea si verifica quando l’animale assume alimenti liquidi, precisamente sotto il riflesso della suzione, poppata con testa protesa in avanti ed in alto.

(16)

La doccia esofagea

(17)

Sviluppo dei prestomaci

Omaso,% 10 10 8

Reticolo,% 5 5 5

Nascita 6 settimane Post svezzameto

Totale, 100 100 100

Abomaso,% 60 25 7

Rumine,% 25 60 80

(18)

Omaso ed Abomaso crescono con ritmo

proporzionale a quello del corpo:

Accrescimento Isometrico

Rumine

presenta un ritmo di accrescimento 4 volte superiore a quello del corpo

Accrescimento Allometrico

- incremento allometrico del rumine

-scomparsa del

riflesso della doccia esofagea

fenomeni caratteristici dello svezzamento

(19)

4 - 30 giorni

Il vitello è un monogastrico funzionale

Rispetto all’adulto

- l’abomaso è molto più sviluppato

- il rumine è più piccolo e privo di attività fermentativa e di assorbimento

Progressiva sostituzione del latte con alimenti solidi

- aumento della muscolatura e della taglia del rumine - sviluppo delle papille ruminali

- colonizzazione del rumine da parte della microflora batterica e protozoaria

TAPPE DELLO SVILUPPO DEI

PRESTOMACI NEL VITELLO

(20)

Da 31 a 60 giorni

L'attività ruminale si manifesta dal 4° settimana di vita.

Circa il 50% dei soggetti inizia a ruminare alla 2/3° settimana.

Generalmente l'attività ruminale si sviluppa completamente tra la 5° e la 11° settimana, in funzione della tecnica di svezzamento.

9-10 mesi di età

Termina lo sviluppo volumetrico del rumine.

Il vitello si trasforma in poligastrico

(21)

Nel ruminante adulto gli AGV, assenti alla nascita rappresentano la principale fonte di energia

Durante lo svezzamento si modifica il metabolismo energetico dell’animale

La maggior parte dell’energia ingerita dal giovane ruminante è sotto forma di lattosio (esoso) che sarà metabolizzato a livello epatico (alti livelli di insulina)

(22)

MODIFICHE DELLA MUCOSA RUMINALE

Alla nascita la mucosa ruminale è liscia

Indice papillare 40% Indice papillare 20%

(23)
(24)

GLI ALIMENTI

L'alimentazione del vitello durante lo svezzamento è effettuata utilizzando alimenti liquidi e solidi.

ALIMENTI LIQUIDI

- colostro e latte di transizione - latte naturale

- latte ricostituito

- latte ricostituito acidificato -ALIMENTI SOLIDI

- Mangimi complementari - Fieno

Il colostro e il latte sono gli migliori alimenti per il giovane ruminante subito dopo la nascita.

(25)

Il colostro

Il colostro è un liquido giallastro secreto dalla

ghiandola mammaria nei primi giorni dopo il parto.

Ricco di peptidi e fattori di crescita, costituisce il

primo alimento che il vitello deve assumere dopo la nascita

• Funzione immunitaria

• Valore nutrizionale

• Attività antitossica

• Attività lassativa (meconio)

(26)

Nei ruminanti la placentazione è epitelio o sindesmo – coriale:

- Assenza di passaggio transplacentare delle Ig - Anticorpi ricevuti solo attraverso il colostro

- Il tasso di permeabilità intestinale agli anticorpi è elevato solo durante le prime 24 h dopo la nascita. Da 0 a 3 giorni

Il vitello è

axenico

,

ovvero privo di difese

immunitarie, che gli sono trasmesse attraverso il colostro

(27)

(A) placenta epitelio coriale: la barriera tra sangue materno e corion (cellule beige) comprende l’endotelio vascolare materno e l’epitelio uterino (cellule blu). (B) la placenta Endotelio coriale: la barriera tra sangue materno e il corion consiste

dell'endotelio vascolare materno. (C) placenta emocoriale: sangue materno bagna direttamente villi coriali.

Katie Vicari/Nature Publishing Group

(28)

Composizione del latte e del colostro bovino

Numero di mungiture 1

Solidi totali, % Grasso, % Proteine, % Componente

23.9 6.7 14.0

Latte Colostro

Lattosio, % Minerali, %

Vitamina A, ug/dl

2.7 1.11 295

2

Latte di transizione 17.9

5.4 8.4 4.2 3.9 0.95

---

3

14.1 3.9 5.1 2.4 4.4 0.87 113

4

13.9 3.7 4.2 0.2 4.6 0.82

---

5

13.6 3.5 4.1 0.1 4.7 0.81

74

11

3.3 3.2 4.9 0.74 34

12.5

Anticorpi, % 6.0 0.09

Gli anticorpi derivano dal circolo sanguigno materno e

rispecchino le malattie e i microrganismi a cui è stata esposta la madre

Vitamina E, ug/dl300-600 40-60

(29)

I vitelli nascono senza difese immunitarie

proprie che sviluppano a partire dal 3° - 4° mese di vita; fino a quel momento, il colostro è l’unico

elemento in grado di proteggerli dai normali microrganismi.

Al fine di un adeguato trasferimento dell'immunità

passiva dalla madre al vitello è necessaria l’assnzione di una adeguata quantità di colostro nelle prime ore di vita.

La concentrazione serica di immunoglobuline ritenuta adeguata è pari a 10 mg/ml di IgG; valori inferiori determinano un aumento del rischio di

infezioni e del tasso di mortalità.

(30)

range

0 6 12 18 24

0 10 20 30 40 50

Ore dopo la nascita

Assorbimento degli anticorpi attraverso la parete

intestinale, %

media

Il colostro deve essere somministrato prima possibile

(31)

Nelle prime ore di vita l'assorbimento degli anticorpi è favorito da alcuni fattori a carattere transitorio:

1. la mucosa intestinale è permeabile alle

macromolecole proteiche delle immunoglobuline che dal lume intestinale passano al circolo

sanguigno;

2. la scarsa produzione di HCl nell'abomaso

consente un pH vicino alla neutralità che evita la denaturazione delle proteine anticorpali;

3. la scarsa quantità di enzimi proteolitici nel tratto gastrointestinale nelle prime ore di vita riduce

l'eventualità di idrolisi delle molecole delle immunoglobuline.

(32)

L'assorbimento delle immunoglobuline risulta

massima nelle prime 4-6 ore dopo la nascita ma scompare quasi completamente dopo 24 h.

Contemporaneamente si osserva la riduzione della concentrazione degli anticorpi nel colostro.

Tuttavia, la somministrazione del colostro è utile

anche nelle 24-36 ore successive per lo sviluppo dell'immunità locale (intestinale) e la maturazione dell'apparato digerente.

A tale proposito un ruolo importante è ricoperto dal latte di transizione non commercializzabile prodotto nel corso delle prime 5-7 mungiture.

(33)

• È necessario somministrare almeno 5-6 litri di

colostro suddivisi in più pasti (1 pasto ogni 6-8 ore) nelle prime 24-36 ore successive alla

nascita.

• In genere: 2 litri di colostro subito dopo la nascita ed altri 2 litri entro 12 ore

• La T di somministrazione deve essere di 36-38 °C

(34)

Un colostro di alta qualità

E’ spesso, cremoso (elevato peso specifico) e non contiene tracce di sangue

Proviene da vacche che:

o vivono in azienda da lungo tempo

o Pluripare

o sono state vaccinate durante l’asciutta

o hanno avuto un periodo di asciutta di circa 60 gg o non mostrano perdite di colostro prima del parto

o non hanno infezioni in atto (mastiti, paratuberolosi, etc.)

E’ ottenuto nella prima mungitura

(35)

Qualità del colostro

Contenuto in IG (min 50 mg/ml) Colostro ricco di IG

maggiore efficienza di assorbimento

Valutazione della concentrazione di IG nel colostro

Quanto più il colostro si presenta denso tanto più si può supporre ricco di anticorpi (densimetro, colostrometro)

Il colostrometro misura il peso specifico del colostro.

• scala di lettura:

verde = 1 qualità eccellente giallo = 2 qualità media

rosso = 3 qualità scarsa

(36)

La qualità del colostro varia con:

Individualità dell’animale

(37)

Banca del colostro

Alcune bovine producono una quantità di colostro superiore alle esigenze alimentari del vitello.

Si può congelare il colostro e il latte di transizione in eccedenza, da somministrare, a temperatura

corporea, ai vitelli che non possano assumerne una quantità sufficiente dalla madre.

Per gli stessi motivi si può ricorrere anche ai colostri artificiali commerciali.

(38)

Latte naturale

L'alimento ideale per il giovane ruminante è il latte intero, la cui digeribilità è sempre superiore rispetto al latte ricostituito.

Negli allevamenti intensivi da latte, il prodotto è destinato

prevalentemente al consumo alimentare umano e solo in

particolari situazioni (es. eccesso produttivo rispetto ai limiti imposti dalla quote) può essere

vantaggioso l'impiego del latte per l’alimentazione del vitello.

(39)

Mangimi sostitutivi del latte

(Latte in polvere o ricostituito)

I mangimi da allattamento (o sostituti del latte) presentano contenuti in grasso e proteine (% SS) generalmente inferiori rispetto al latte materno.

A parità di condizioni determinano incrementi di peso lievemente più bassi, ma adeguati a garantire la salute degli animali e a stimolare la precoce assunzione di alimento solido.

Sono costituiti da latte magro o siero di latte in polvere cui sono aggiunte miscele di grassi animali e vegetali, proteine (caseina, concentrato proteico del siero di latte, proteine del frumento, della patata), carboidrati, sali minerali, vitamine.

(40)

• Latte tradizionale la quota proteica è costituita

quasi essenzialmente dalla farina del latte magro

→ CASEINA

• Latte “ senza latte” la quota proteica è in gran parte fornita dalle proteine del siero del latte e da materie prime diverse dal latte.

• Latte acido simile al latte “senza latte” ed in più:

– può essere ingerito freddo

– può essere preparato solo 2-3 volte a settimana – non contiene caseina → non coagula

nell’abomaso.

TRE PRICIPALI TIPI DI LATTE

(41)

Esempi di formulazioni di latte ricostituito.

1 2 3

Latte magro in polvere 47,0 - -

Siero dolce disidratato 15,0 37,5 15,0

Siero grassato 50 % 9,0 11,5 11,5

Siero permeato 5,0 5,0 15,6

Concentrato proteico siero 35 % 2,5 10,5 21,0

Frumento tenero 8,1 10,6 14,0

Proteina frumento 1,5 12,0 14,0

Proteina patata - 2,5 2,5

Olio vegetale idrogenato 6,5 5,7 5,7

Olio di cocco 4,0 3,0 3,0

Metionina 0,1 0,15 0,15

Lisina HCI - 0,2 0,2

Integratore mineral-vitaminico 0,5 0,5 0,5

Aroma 0,1 0,1 0,1

(42)

ANALISI CHIMICA % tq

1 2 3

Sostanza secca 95,1 95,1 94,68

Proteina grezza 22,01 22,35 22,12

Lipidi grezzi 15,76 16,03 16,73

Carboidrati 48,19 49,72 49,14

Fibra grezza 0,19 0,28 0,36

Ceneri 6,09 5,43 5,55

Energia metabolizzabile kcal/kg 4050 4000 4000

Calcio % 0,81 0,75 0,75

Fosforo % 0,69 0,60 0,60

Magnesio % 0,70 0,70 0,70

Potassio % 0,65 0,65 0,65

Sodio, % 0,10 0,10 0,10

Cloro % 0,20 0,20 0,20

Zolfo % 0,29 0,29 0,29

(43)

INTEGRAZIONE PER KG

1 2 3

Ferro, ppm 100 100 100

Cobalto, ppm 0,10 0,10 0,10

Rame, opro 10 10 10

Manganese, ppm 40 40 40

Zinco, ppm 40 40 40

Sodio, ppm 0,25 0,25 0,25

Selenio, ppm 0,30 0,30 0,30

Lisina 1,73 1,65 1,72

Metionina 0,51 0,51 0,52

Triptofano 0,29 0,32 0,38

Treonina 0,99 0,99 1,3

Vitamina A UI/kg 25000 25000 25000

Vitamina D UI/kg 6000 6000 6000

Vitamina E UI/kg 100 100 100

(44)

Latte ricostituito acidificato

Sostituto del latte tendenzialmente privo di caseina e artificialmente inacidito con

l'aggiunta di acidi organici (acido propionico, citrico, formico) o di probiotici produttori di acido lattico.

Può essere somministrato ad libitum a T ambiente (latte freddo). Gli altri tipi di latte vanno

sooministrati a 38°C

La somministrazione ad libitum abitua l'animale ad assumere elevate quantità di alimento liquido.

Penalizzazione delle performance di crescita nella fase immediatamente successiva allo svezzamento.

Attualmente si preferisce somministrare il latte acidificato con le stesse modalità previste per il latte ricostituito

normale (in funzione del peso vivo).

(45)

L’acidificazione

 esercita un effetto benefico sulla microflora

intestinale (riduzione dei coliformi ed un aumento dei batteri lattici).

Diminuzione delle manifestazioni diarroiche ed un miglioramento dello stato sanitario

degli animali (aspetto importante nelle aziende dove la tecnica di svezzamento e le condizioni igienico-sanitarie non sono ottimali)

 consente un rapido abbassamento del pH abomasale ed un conseguente migliore funzionamento degli enzimi gastrici.

(46)

Mangimi complementari e fieni

Fin dai primi 7-10 d vanno messi a disposizione degli animali fieno di ottima qualità e mangime da

svezzamento che possano, da una certa età in poi, sostituirsi efficacemente al latte.

Sviluppo della muscolatura e delle papille ruminali.

L'inizio dell'attività ruminale è favorita soprattutto dalla produzione di acidi grassi volatili derivanti dalla

fermentazione dei cereali

(47)

Caratteristiche del mangime da svezzamento

1. APPETIBILE (cruscami, melasso di barbabietola e cloruro di sodio, alimenti fioccati/estrusi)

2. COPRIRE I FABBISOGNI

3. MATERIE PRIME RICCHE DI GLUCIDI 4. ALTAMENTE DIGERIBILE

5. ENERGIA densità energetica ≥ 1 UFL/kg SS – cereali ( mais e orzo )

– farine di estrazioni di semi oleosi e cruscami – farine di erba medica

(48)

6. PROTEINE (16 – 18%) Fonti azotate di elevato valore biologico

- farine di estrazione di soia

- farine di estrazione di girasole (stimola att.

rumin.)

7. FIBRA (non superiore 8 – 11%) - cruscami e panello di lino

- farina medica disidratata

- buccette d’uva, tutoli di mais macinati e paglia di grano.

8. ELEMENTI MINERALI

9. VITAMINE (idrosolubili e liposolubili)

(49)

 Sviluppo dei prestomaci

 Insediamento della microflora (batteri) e microfauna (protozoi) nel rumine-reticolo

 Differenziazione delle papille della mucosa dei prestomaci

 Inizio dell’attività metabolica della mucosa ruminale, AGV

Regressione del meccanismo della doccia esofagea

C - Lo Svezzamento

Tecnica di allevamento che accompagna il passaggio del vitello da monogastrico funzionale a poligastrico

(50)

Obiettivi

- Fornire diete bilanciate per la fisiologia e i fabbisogni del giovane animale e che

garantiscano il suo armonico sviluppo - Contenere i costi alimentari

 evitare sprechi

 ridurre l'impiego degli alimenti più costosi (latte ricostituito) a favore di altri che possano,

soprattutto da una certa età in poi, sostituirli in maniera soddisfacente

(51)

SVEZZAMENTO NATURALE Dura 6/8 mesi e fino a un peso di 200 kg.

I vitelli crescono con la madre; quando la produzione di latte materno è inferiore ai fabbisogni, i vitelli

iniziano spontaneamente a consumare alimento solido. Soggetti da carne.

SVEZZAMENTO ARTIFICIALE

Nei bovini dura 8-10 settimane. Graduale sostituzione della dieta liquida con quella solida. Si somministra

una dieta mista:

LIQUIDO (sostitutivo del latte)

SOLIDO (fieno + mangime) per stimolare lo sviluppo della funzionalità ruminale e soddisfare i fabbisogni energetici e proteici del vitello

(52)

FATTORI CHE INFLUENZANO L’EPOCA DI SVEZZAMENTO

Il meccanismo nervoso che controlla la motilità ruminale è potenzialmente funzionante già a 2 settimane di età.

Lo sviluppo della funzionalità ruminale è favorito da 3 fattori:

1. Età, prima della III settimana di vita il vitello non consuma alimenti solidi. Solo a partire da questa settimana si può modificare il regime alimentare liquido.

(53)

2. La restrizione di latte, che favorisce il consumo di alimenti solidi.

3. Digeribilità della dieta solida. Lo sviluppo delle papille ruminali è stimolato dalla produzione di

AGV.

Per favorire lo sviluppo delle papille ruminali, e quindi lo svezzamento, è necessario

somministrare alimenti facilmente fermentescibili e ad elevato transito ruminale (l’accumulo nel rumine di particelle indigerite determina una riduzione della capacità di ingestione).

(54)

I tradizionali schemi di svezzamento prevedono la somministrazione razionata del latte (8-10% del peso vivo - quantità massima di 4-5 litri al giorno

distribuiti in due pasti giornalieri), valore inferiore

rispetto a quanto si osserva in condizioni naturali o in seguito ad un'assunzione a volontà (16-24%

del peso)

Lo scopo è quello di stimolare l'assunzione di alimento solido

(55)

La somministrazione razionata deve comunque permettere elevati incrementi ponderali per ottenere un peso e un'altezza adeguati all'età al

primo parto.

Attenzione al contenuto proteico della dieta.

(56)

FASI DELLO SVEZZAMENTO

- fase colostrale

- fase lattea (alimentazione liquida) dura 2/4

settimane. L’alimentazione è a base di latte, con disponibilità di acqua, e mangime per favorirne l’assunzione graduale. Il fieno, sempre di ottima

qualità può essere somministrato o no (L’assenza di fieno stimola l’assunzione di mangime).

- fase di svezzamento (alimentazione mista) dura 5/8 settimane e termina quando la dieta è formata

unicamente da alimenti solidi.

- fase post-svezzamento (alimentazione solida) dura 2 mesi.

(57)

Da 0 a III settimana = dieta a base di latte, 8-10%

del peso vivo somministrata in due pasti giornalieri.

Es. vitello di 40 kg PV, max 5 Litri di latte in due pasti.

Fine III settimana / inizio IV = inizio della

somministrazione di mangime da svezzamento starter.

(58)
(59)

NOTE

(1) per il mangime quale viene indicato il probabile consumo mentre la somministrazione di acqua e fieno è ad libitum.

(2) Anche se il colostro esaurisce la sua funzione immunitaria nel giro di circa 36 ore dal parto, è consigliabile prolungare la sua

somministrazione (proveniente dalla banca del colostro) per

almeno 3 - 4 giorni in quanto esso:- possiede un valore nutritivo superiore a quello del latte;- svolge un'azione di controllo sulla microflora intestinale;- contribuisce alla difesa dell'integrità degli epiteli del digerente. Si ricorda che, se il colostro non è fresco di mungitura la sua temperatura deve essere portata a 36-38 °C.

(3) Dopo il colostro, per alcuni giorni, prima di passare al latte

sostitutivo, si consiglia di utilizzare latte materno intero in quanto nei primi giorni di vita l'apparato digerente del vitello non riesce ad utilizzare efficientemente alcuni prodotto (grassi animali o

vegetali, glucosio, saccarosio, amidi, alimenti proteici) presenti nel latte in polvere.

(60)
(61)

Per verificare il “buon procedere dello svezzamento” occorre controllare:

 Stato sanitario

 L’accrescimento

 Il consumo di mangime

(62)

 Stato sanitario

Illness can be easy to detect: calf is

too weak to stand, breathing labored and rapid, evidence of severe

diarrhea.

Other symptoms are not so clear:

behavior out of the ordinary; being off feed (calves that don't drink at all, drink only part of their milk); calf

that's lying down too much time; dull eyes.

(63)

 Accrescimento relativo

(lnP1 – lnP0) x100 T

Dove:

lnP1 logaritmo naturale del peso vivo alla fine dello svezzamento.

lnP0 logaritmo naturale del peso vivo alla nascita T età dello svezzamento

< 1% vitelli in cattivo stato di nutrizione, che non riusciranno a recuperare peso nel I anno di vita attraverso l’accrescimento compensativo.

Per ottenere un accrescimento relativo > 1% con lo svezzamento

precoce, l’incremento medio giornaliero non deve essere inferiore a 900 g.

(64)

Ricordiamo che l’incremento ponderale durante lo svezzamento è influenzato dal peso dell’apparato digerente.

Es. in un vitello di 65 kg di PV, in fase di svezzamento il complesso rumine-reticolo pesa 2,5 kg (ossia il 3,8% del PV).

Mentre in un vitello di 110 kg, alimentato a latte, i due prestomaci pesano 1,3Kg (ossia 1,2% di pv).

(65)

L'epoca dello svezzamento

-Varia generalmente fra i 50 e i 60 giorni.

- Per lo svezzamento precoce a 40 giorni, si somministreranno quantità inferiori di latte (max 4 litri) e si avrà cura di lasciare a disposizione fin dai primi giorni dopo la nascita, un mangime

starter ad elevata digeribilità e appetibilità

- Al fine di ridurre lo stress dello svezzamento è utile ridurre la somministrazione del latte una

settimana prima ad un solo pasto di 2 litri di latte al giorno

(66)

Vantaggi dello svezzamento precoce

Risparmio di manodopera: si riduce il tempo

dedicato alla preparazione e somministrazione degli alimenti.

Riduzione dei costi alimentari: nel caso dello

svezzamento naturale il vitello consuma 10 q di latte e a 3 mesi di età pesa 150 Kg. Lo stesso incremento può essere ottenuto adottando una tecnica di svezzamento precoce.

(67)

Il latte viene ricostituito sciogliendo 110- 120 g di polvere/l di acqua calda. La T di somministrazione varia in funzione del tipo di latte.

Modalità di somministrazione

Il metodo migliore di

distribuzione del latte è tramite secchio individuale munito di tettarella, più rispondente alle caratteristiche anatomiche e fisiologiche del vitello.

(68)
(69)
(70)

Svezzatore automatico per vitelli

• Impianto di preparazione e somministrazione

automatica dei latte ricostituito, programmato per fornire agli animali il dosaggio ideale in funzione dello stadio di sviluppo.

• Analogo agli auto-alimentatori per gli animali adulti: una marca elettronica di riconoscimento (transponder) identifica nella memoria della

macchina le caratteristiche anagrafiche e

morfologiche dell’animale, e lo alimenta secondo uno schema predisposto dall’allevatore e

registrato sulla centralina di governo.

(71)

Svezzatore automatico

Riferimenti

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