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IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA. 2 trimestre 2020

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Academic year: 2022

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IL MERCATO DEL LAVORO IN LOMBARDIA 2° trimestre 2020

Nel secondo trimestre del 2020 il mercato del lavoro lombardo risente in maniera evidente della situazione di emergenza legata alla diffusione del Covid-19: il numero di lavoratori diminuisce del -2,4%, determinando una discesa del tasso di occupazione (66,5) di due punti in un solo anno;

prosegue inoltre il calo della disoccupazione (tasso pari al 4%), per via della difficoltà oggettiva di cercare un lavoro. La conseguenza è una diminuzione del tasso di attività (69,3) e un ampliamento della fascia di popolazione fuori dal mercato del lavoro. Se i dati sullo stock di occupati fotografano una situazione difficile, l’analisi dei flussi mostra in maniera ancora più evidente l’entità dello shock: il saldo tra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro è negativo per 70 mila movimenti, in gran parte dovuto ai mancati rinnovi dei contratti a tempo determinato, concentrati soprattutto nel settore del commercio e dei servizi. Tengono invece i contratti a tempo indeterminato, anche per l’esplosione senza precedenti delle ore di Cassa Integrazione e dei Fondi di Solidarietà: le ore autorizzate nel trimestre sono 542 milioni, un numero non lontano da quello complessivo del biennio 2009-2010.

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Istat

-2,4%

4.291

4.495 4.385

-4%

-2%

0%

2%

4%

6%

8%

3800 3900 4000 4100 4200 4300 4400 4500 4600 4700

1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2

07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Occupati

(migliaia)

-

Lombardia

Variazione tendenziale (asse dx) Valore assoluto (asse sx)

67,1

68,5

66,5

62 63 64 65 66 67 68 69 70

1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2

07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Tasso di occupazione

(15-64)

-

Lombardia

(2)

Informazione economica

I dati di stock

Dopo la sostanziale stabilità registrata nel primo trimestre, nel periodo compreso tra aprile e giugno il pieno dispiegarsi degli effetti dell’emergenza sanitaria Covid-19 determina un significativo calo del numero di occupati in Lombardia: la variazione rispetto allo stesso periodo del 2019 risulta pari al -2,4%, una diminuzione che non si verificava dalla crisi del 2009. Il numero di occupati scende a 4 milioni e 385 mila, tornando ai livelli del 2016.

Il calo riguarda sia gli uomini sia le donne, anche se la perdita risulta più intensa per le lavoratrici (-2,8% rispetto al -2,2% registrato dalla componente maschile); uno sguardo di lungo periodo mostra invece come negli ultimi anni la crescita si sia concentrata nell’occupazione femminile:

rispetto al 2008 il numero di lavoratrici risulta in crescita del +6%, mentre gli occupati uomini sono leggermente diminuiti (-0,6%).

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Istat

Il tasso di occupazione, calcolato sulla fascia di età 15-64 anni, mostra una decisa contrazione, scendendo di due punti in un solo anno (dal 68,5 al 66,5): tale calo è determinato anche dalla dinamica della popolazione in età lavorativa, che in Lombardia risulta ancora in crescita (a differenza che in Italia).

La diminuzione è sostanzialmente allineata per la componente maschile (dal 75,9 al 73,9) e per quella femminile (dal 61 al 59,1), lasciando inalterato il gap di genere. Negli ultimi dodici anni la riduzione del divario è stata invece sensibile: il calo del tasso maschile e la crescita di quello femminile hanno portato il gap dai 19 ai 14,8 punti.

La discesa del tasso di occupazione registrata in regione risulta del tutto analoga a quella verificatasi a livello nazionale: la Lombardia conferma uno dei valori più elevati in Italia, dopo Trentino Alto Adige ed Emilia-Romagna.

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Istat

Il numero di disoccupati nel secondo trimestre è stimato in 181 mila individui, con una netta diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-26%): prosegue quindi l’effetto della pandemia nell’ostacolare la ricerca attiva di lavoro da parte delle persone, condizione necessaria

-3%

-2%

-1%

0%

1%

2%

3%

1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2

12 13 14 15 16 17 18 19 20

Occupati - variazione a.a. e contributi per sesso -

Lombardia

Maschi Femmine Var.% totale

76,6 75,9

73,9

57,6

61,0 59,1

50 55 60 65 70 75 80

1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2

07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Tasso di occupazione

(15-64)

per sesso -

Lombardia

Maschi Femmine

(3)

Informazione economica

per poter rientrare nella definizione statistica di disoccupato. Il calo è ascrivibile soprattutto alle persone alla ricerca della prima occupazione (-35,4%) e agli ex occupati (-29,9%), mentre è meno significativo per la componente proveniente dall’area dell’inattività (-6,8%).

Il tasso di disoccupazione scende così al 4%, perdendo oltre un punto in un anno e posizionandosi non lontano dai livelli che avevano preceduto la crisi del 2009 (era al 3,7% nel secondo trimestre 2008). Si tratta però, come già commentato, di un effetto dovuto alla sostanziale chiusura del mercato del lavoro durante il periodo di lockdown e che potrebbe preludere a un’inversione di tendenza della disoccupazione, dopo anni di riduzione, una volta che le persone potranno tornare a cercare un lavoro.

Anche in questo caso non si notano differenze evidenti per sesso: i tassi maschili e femminili scendono infatti in maniera analoga (dal 5,9% al 4,8% per gli uomini e dal 4,5% al 3,3% per le donne), confermando comunque la maggiore incidenza della disoccupazione nella forza lavoro femminile.

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Istat

Il contemporaneo calo di occupati e disoccupati determina una marcata riduzione del tasso di attività, che perde ben tre punti in un anno passando dal 72,3 al 69,3; la diminuzione in questo caso risulta lievemente più intensa per gli uomini, che “lasciano sul campo” ben 3,1 punti (dal 79,6 al 76,5), rispetto alle donne, il cui tasso cala di 2,7 punti (dal 64,8 al 62,1). La discesa registrata negli ultimi due trimestri vanifica il lento processo di crescita della partecipazione al mercato del lavoro che aveva caratterizzato gli ultimi anni, riportando il tasso sotto i livelli del 2008; questo non vale per la componente femminile, a cui si deve la crescita dei livelli di attività registrata negli anni precedenti: le donne che lavorano o che cercano attivamente un lavoro sono infatti il 62,1% della popolazione femminile in età lavorativa, contro il 60,6% di dodici anni fa.

3,7

5,1 4,0

0 2 4 6 8 10

1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2

07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Tasso di disoccupazione, totale e per sesso -

Lombardia

2,9

4,5 3,3

4,9 5,9

4,8

0 2 4 6 8 10 12

1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2

07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Maschi Femmine

(4)

Informazione economica

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Istat

I dati di flusso

Il sostanziale blocco che ha caratterizzato il mercato del lavoro nel secondo trimestre, in particolare nel mese di aprile, quando le misure di contenimento del virus sono state particolarmente rigide, ha comportato un netto calo sia delle attivazioni di rapporti di lavoro (207 mila movimenti, -45,6% su base annua) sia delle cessazioni (278 mila movimenti, -28,9%): la diminuzione registrata dai nuovi contratti è stata però più intensa, determinando un saldo ampiamente negativo (-70 mila movimenti). Il confronto con il valore del saldo registrato nello stesso trimestre degli anni precedenti (lievemente negativo nel 2019, -8 mila movimenti, e positivo nel 2018, +4 mila, e nel 2017, +46 mila) rende evidente il netto peggioramento.

Fonte: Elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Regione Lombardia

Le conseguenze negative dell’emergenza sanitaria si sono scaricate soprattutto sui contratti a tempo determinato (saldo pari a -53 mila movimenti rispetto ai -3 mila dello scorso anno), che in molti casi non sono stati rinnovati una volta giunti a scadenza, mentre le altre tipologie di contratto non ne hanno per il momento risentito in maniera evidente. I rapporti a tempo indeterminato, in particolare, mostrano un saldo lievemente negativo (-10 mila movimenti) in linea però con i valori già evidenziati nel 2019; è chiaro che l’ampio ricorso agli ammortizzatori

78,9 79,6

76,5

60,6

64,8 62,1 69,8

72,3 69,3

55 60 65 70 75 80

1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2

07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Tasso di attività

(15-64)

per sesso -

Lombardia

Maschi Femmine Totale

-100 -50 0 50 100 150

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500

I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II

2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020

Avviamenti e cessazioni

(migliaia)

-

Lombardia Saldi (scala a dx) Avviamenti Cessazioni

(5)

Informazione economica

sociali, da un lato, e il divieto di licenziamento, dall’altro, hanno finora protetto questa categoria di lavoratori.

Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Regione Lombardia

Dal punto di vista settoriale, l’impatto del Covid-19 si è concentrato in quei settori che fanno maggiore ricorso a contratti a tempo determinato: in particolare nel commercio e nei servizi il saldo è addirittura più negativo rispetto a quello complessivo (-71 mila movimenti), mentre agricoltura e costruzioni mostrano valori lievemente positivi, in linea con quelli del 2019.

Nell’industria il saldo peggiora leggermente e si sposta in territorio negativo (-6 mila movimenti), ma il settore mostra comunque una sostanziale tenuta dal punto di vista occupazionale.

Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Regione Lombardia

207 6 6 30 117 48

278 6 10 34 170 58

Totale Apprendistato Progetto Somministrazione Determinato Indeterminato

Avviamenti e cessazioni

(migliaia)

per contratto

- Lombardia Avviamenti (II trim 2020) Cessazioni (II trim 2020)

-70 1 -4 -4 -53 -10-8 6 -3 2 -3 -10

Totale Apprendistato Progetto Somministrazione Determinato Indeterminato Saldi II trim 2020 Saldi II trim 2019

207 9 148 19 32

278 7 218 15 38

Totale Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria

Avviamenti e cessazioni

(migliaia)

per settore

- Lombardia Avviamenti (II trim 2020) Cessazioni (II trim 2020)

-70 2 -71 4 -6-8 3 -16 2 3

Totale Agricoltura Commercio e servizi Costruzioni Industria Saldi II trim 2020 Saldi II trim 2019

(6)

Informazione economica

La crescita della Cassa Integrazione registrata nel secondo trimestre 2020 non ha precedenti nella serie storica: le ore autorizzate in Lombardia sono state 376 milioni, un valore superiore al totale delle autorizzazioni del 2010, quando era stato raggiunto il precedente picco di utilizzo di questo strumento. L’incremento ha riguardato in particolare la componente ordinaria (261 milioni di ore) e quella in deroga (101 milioni di ore), per via dell’allargamento dei criteri di accesso legato all’emergenza sanitaria; le ore di CIG straordinaria risultano invece “solo” raddoppiate su base annua, raggiungendo i 14 milioni.

Se a questi numeri si aggiungono le ore autorizzare nei Fondi di Solidarietà, che nel periodo 2017-2019 hanno di fatto sostituito la CIG in deroga, si raggiunge il valore record di 542 milioni di ore, non lontano dal numero complessivo di ore di CIG del biennio 2009-2010.

Questo picco anomalo risente del fatto che nel secondo trimestre si sono concentrate le autorizzazioni relative a periodi di competenza diversi, poiché aprile è stato il primo mese in cui sono state “lavorate” da Inps richieste di CIG legate all’emergenza sanitaria. Tuttavia, anche ipotizzando di “spalmare” le autorizzazioni in un arco temporale più ampio, l’incremento risulta eccezionale ed è una conseguenza della scelta del Governo di rinforzare questo strumento per salvaguardare l’occupazione, mantenendo il legame tra imprese e dipendenti durante il periodo di crisi.

Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati INPS

NOTA PER GLI UTILIZZATORI

I dati del presente rapporto provengono da elaborazioni fatte da Unioncamere Lombardia su dati di varie fonti e sono protetti da licenza “Creative Commons”.

Dati, grafici ed elaborazioni possono essere utilizzati liberamente SOLO A

CONDIZIONE di citare correttamente la fonte nel seguente modo "Fonte: Elaborazioni

di Unioncamere Lombardia su dati ……... ” (inserire qui la fonte) oppure riportare “Fonte:

Elaborazioni di Unioncamere Lombardia su fonti varie”) e il riferimento alla licenza

“Creative Commons”.

- 100 200 300 400 500 600

1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2

08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Ore di CIG autorizzate

(milioni) - Lombardia Ordinaria Straordinaria Deroga FIS

(7)

Informazione economica

Fonti dei dati:

Istat - banca dati I.Stat (dati.istat.it)

Inps - Osservatorio sulle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (www.inps.it/webidentity/banchedatistatistiche/menu/cig/main1.html)

Regione Lombardia - Quadrante del Lavoro (quadrantelavoro.regione.lombardia.it)

GLOSSARIO

Forze di lavoro Insieme delle persone occupate e delle persone in cerca di occupazione.

Occupati Persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento: hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura; hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente; sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia).

I dipendenti assenti dal lavoro sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi, oppure se durante l’assenza continuano a percepire almeno il 50% della retribuzione.

Gli indipendenti assenti dal lavoro, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono l’attività. I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se l’assenza non supera tre mesi.

Persone in cerca di occupazione

Persone non occupate tra 15 e 74 anni che: hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nei trenta giorni che precedono l’intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive all’intervista; oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla data dell’intervista e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive all’intervista, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.

Inattivi Persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o in cerca di occupazione.

Tasso di

occupazione Percentuale di popolazione occupata rispetto al totale della popolazione in età lavorativa (da 15 a 64 anni).

Tasso di attività

Percentuale di popolazione appartenente alle forze di lavoro rispetto al totale della popolazione in età lavorativa (da 15 a 64 anni).

Tasso di

disoccupazione Rapporto percentuale tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro.

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