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IMPIANTO, GESTIONE E PROTEZIONE DEL FRUTTETO DI MELOGRANO. Relatori: Dott. Agr. Chiara Vacca Dott. Agr. Domenico Annicchiarico

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Academic year: 2022

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(1)

IMPIANTO, GESTIONE E

PROTEZIONE DEL FRUTTETO DI MELOGRANO

Relatori:

Dott. Agr. Chiara Vacca

Dott. Agr. Domenico Annicchiarico

(2)

UN TESORO DA VALORIZZARE

MOTIVAZIONI SOCIO-ECONOMICHE MOTIVAZIONI AGRONOMICHE

Riconoscimento proprietà nutraceutiche Incremento dell’uso

come prodotto trasformato Prezzi di vendita

remunerativi

Miglioramento tecniche colturali

Diffusione di cultivar più produttive e

attraenti

Precoce entrata in produzione

MOTIVI DEL RECENTE SUCCESSO

(3)

ESIGENZE PEDOCLIMATICHE

• Inverni miti ed estati calde

• Suoli limoso-argillosi profondi e ben drenati

• Suoli con buona umidità e buona ritenzione dei nutrienti

• pH suolo 6,5 – 7,5

• Alta piovosità

• Elevata umidità relativa

• Vento

• Gelate tardive

• Sbilanci idrici

RUSTICITÀ PRODUTTIVITÀ

(4)

PROGETTAZIONE DI UN MELOGRANETO DA

REDDITO

(5)

SESTO DI IMPIANTO 6 x 3,5 m

DENSITÀ DI IMPIANTO 480 alberi/ha

FORMA DI ALLEVAMENTO

A vaso

GESTIONE DEL SUOLO

Pacciamatura del filare

SISTEMAZIONE DEL SUOLO

Baulatura

STRUTTURA DI

SOSTEGNO

Y trasversale

SISTEMA COLTURALE INTENSIVO

(6)

PREPARAZIONE DEL TERRENO

1) Rippatura 70-80 cm di profondità 2) Livellamento

3) Baulatura con aratro bivomere

4) Fresatura per affinamento baula

(7)

✓ Riduzione ristagni idrici e asfissia radicale

✓ Miglioramento scambi gassosi e termici radici – atmosfera

✓ Ottimizzazione apporti idrici e nutrizionali

✓ Riduzione cracking

LA BAULATURA

1 m

(8)

Prima…

(9)

Dopo…

40-50 cm

5-6 m

(10)

LA PACCIAMATURA

▪ Migliore gestione infestanti

▪ Riduzione evaporazione acqua dal suolo

▪ Restituzione luce zona in ombra della chioma

▪ Raffrescamento zona di suolo

esplorata dalle radici

(11)

IMPIANTO IRRIGUO

Microportata di erogazione, 1 o 2 ali gocciolanti per filare

VOLUME STAGIONALE DI ADACQUAMENTO

V = 2000-3000 m

3

/ha VOLUME SPECIFICO DI

ADACQUAMENTO v = 15 – 25 m

3

/ha/ora

STAGIONE IRRIGUA = allegagione – raccolta TURNO MEDIO = 3 giorni

ORARIO DI ADACQUAMENTO = 2-4 ore

(12)

STRUTTURA DI SOSTEGNO

▪ Sostiene i rami produttivi

▪ Migliora la qualità in generale del prodotto

▪ Riduce graffi e scottature dei frutti

▪ Facilita la raccolta

▪ Riduce i tempi di entrata in produzione

▪ Aumenta la produttività

• Incrementa i costi di impianto

(manodopera e struttura)

(13)

(1) Tubo di ferro zincato (2) Ali inclinate a Y

(3) Occhielli porta-cavetti (4) Traverso di rinforzo

STRUTTURA DI SOSTEGNO E SESTO D’IMPIANTO

(1) Palo

(2) Palo di testata (3) Tirante posteriore (4) Cavi orizzontali

(1) Albero (2) Palo

(14)

FORMA DI ALLEVAMENTO

Alberi allevati a vaso

(15)

Primi 2-3 anni potatura di

formazione; dal 3°-4°

anno potatura di produzione e legatura

dei rami selezionati

POTATURA

(16)

GESTIONE

DELL’IMPIANTO

(17)

GESTIONE DEL SUOLO

▪ Interfila lavorata o trinciata ▪ Baula diserbata o trinciata

(18)

LA NUTRIZIONE

Elemento Dose (kg/ha/anno)

Età del frutteto

1 2 3 4 5 6+

Azoto (N) 40-80 120-150 150-200 150-200 150-200 150-200

Fosforo (P) 20 40 40 50 50-70 75-100

Potassio (K)

0 0 150-200 150-200 200-250 250

Basata

principalmente su fertirrigazione

Tabella indicativa delle quantità annue dei macroelementi

Concimazione fogliare per

apporto di microelementi

(19)

SPOLLONATURA

▪ 2- 3 interventi l’anno

▪ Rimozione manuale o spollonatura chimica

Il melograno produce polloni per

tutto il periodo vegetativo

(20)

DIRADAMENTO DEI FRUTTI

Rimuovere frutti doppi e tripli

Rimuovere i frutti derivanti da ondate di fioritura successive alla

seconda

(21)

RACCOLTA

Raccolta manuale effettuata in più stacchi La melagrana è un

frutto non climaterico

Epoca di raccolta: da settembre a novembre a

seconda della cultivar

(22)
(23)

www.floemaconsulting.it

Dott. Domenico Annicchiarico +39 3281252730

Dott.ssa Chiara Vacca +39 3883640419

[email protected]

Floema consulting

floemaconsulting_agronomy

(24)

PRINCIPALI AVVERSITÀ

DEL MELOGRANO

(25)

DANNI DA VENTO

Graffi e abrasioni dell’epicarpo

(26)

DANNI DA GRANDINE

Impianto provvisto di rete antigrandine

(27)

Provocato da squilibri idrici e nutrizionali

SPACCATURA DEI FRUTTI - CRACKING

(28)

SPACCATURA DEI FRUTTI - CRACKING

In campo

Arrivo in magazzino

Durante la

conservazione

(29)

SCOTTATURA DEI FRUTTI - SUNBURN

(30)

Danno lieve

Danno severo

Effetto della scottatura sugli arilli

SCOTTATURA DEI FRUTTI - SUNBURN

(31)

SCOTTATURA - SUNBURN

Trattamenti a base di caolino

(32)

PRINCIPALI FITOFAGI DEL

MELOGRANO

(33)

PROTEZIONE INTEGRATA DEL MELOGRANO

Presenta ancora degli ostacoli

Ridotta quantità di presidi fitosanitari registrati

Mancanza di interesse da parte delle aziende chimiche ad estendere le

etichette

Continua necessità di deroghe

Particolare attenzione per i residui dei prodotti in

deroga

(34)

Cosa dicono a riguardo le norme eco-sostenibili regionali?

Si utilizzano prevalentemente sostanze per agricoltura biologica e mezzi

agronomici

(35)

AFIDI DEL MELOGRANO

Aphis punicae

(36)

AFIDI DEL MELOGRANO

Aphis gossypii

(37)

AFIDI DEL MELOGRANO - CONTROLLO

Contenimento delle formiche

Utilizzo di esche

Idonea gestione della chioma e diradamento dei

frutti

Non permettere agli afidi di trovare habitat

ideali

Trattamenti a base di piretrine, oli o saponi di potassio

Fare attenzione a resistenze alle piretrine

Utilizzo di prodotti fitosanitari in deroga

Per ora solo spirotetramat

(38)

Planococcus citri

Buona gestione della chioma e del

diradamento dei frutti sufficienti

per il controllo

Fonte immagine: dott. Antonio Guario

(39)

Ceratitis capitata

Attacca i

frutti maturi

(40)

Ceratitis capitata - CONTROLLO

Cattura massale

Trappole con attrattivo alimentare, da 120 a 150 trap/ha

Attract and kill

Spinosad

Da 50 a 100 trap/ha

(41)

Zeuzera pyrina

La larva scava

gallerie nel fusto e

nelle branche

(42)

Zeuzera pyrina - CONTROLLO

Confusione sessuale

Erogatori di feromoni a spaghetto, circa

300/ha

(43)

Cryptoblabes gnidiella

(44)

Cryptoblabes gnidiella

(45)

Aceria granati (eriofide del melograno)

Sintomi fogliari

accentuati, ma che non pregiudicano l’attività

vegetativa

(46)

Errata gestione dei

fitofagi

(47)

PRINCIPALI PATOGENI

DEL MELOGRANO

(48)

Botrytis cinerea

Agente di muffa grigia

Danni più importanti in post-raccolta, ma già in campo si possono osservare i sintomi durante la maturazione e in prossimità della raccolta

Attacca i residui fiorali nella corona, dopodiché penetra nei tessuti del frutto

Riesce ad infettare anche attraverso ferite o abrasioni presenti sull’epicarpo

(49)

I tessuti colpiti presentano rammollimenti e imbrunimenti

Questa fitopatia può provocare un sensibile aumento dello scarto, in quanto il prodotto

non è commercializzabile

(50)

Anche con prodotto apparentemente sano, in magazzino la malattia può esplodere fino

a raggiungere elevati livelli di infezione

(51)

Botrytis cinerea – DIFESA IN CAMPO

Mezzi agronomici Rimuovere le mummie e i frutti sintomatici

Equilibrare la

concimazione azotata

(52)

Botrytis cinerea – DIFESA IN CAMPO

Minerali silicatici

Principi attivi antibotritici annualmente concessi in

deroga Bentonite (20 kg/ha) Zeolite (6 kg/ha)

Maggiore efficacia in forma

polverulenta

Efficace anche in soluzione, utile anche per controllo di

insetti

Effettuare trattamenti ripetuti, soprattutto dopo eventi piovosi, durante la maturazione

dei frutti

(53)

Alternaria sp.

Infezione durante la fioritura

Difficile individuazione dei sintomi in campo per occhi meno esperti

Difesa di difficile attuazione: interventi preventivi con minerali silicatici e

rimozione frutti infetti dal campo, come effettuato per Botrytis cinerea

Agente del “cuore nero” dei

frutti

(54)

Frutti apparentemente sani

(55)

Erysiphe sp.

Agenti di oidio

▪ Probabilmente in serra il patogeno trova un

microclima favorevole al suo sviluppo

▪ Malattia attualmente trascurabile in quanto

interessa prevalentemente l’attività vivaistica

Fonte immagine: Dott.ssa Stefania Pollastro

(56)

Coniella granati

Agente di marciume dei frutti e di cancri a livello del

fusto

Non esistono ancora metodi di controllo

(57)

In conclusione…

▪ Monitoraggio continuo dell’incidenza di patogeni e fitofagi (studio della loro biologia ed epidemiologia);

▪ Oculata gestione agronomica globale dell’impianto;

▪ Incentivare la sperimentazione di prodotti fitosanitari per la protezione;

▪ Promuovere la certificazione del materiale vivaistico;

▪ Promuovere la consulenza tecnica di campo per l’applicazione di

idonee tecniche di produzione e protezione.

(58)

www.floemaconsulting.it

Dott. Domenico Annicchiarico +39 3281252730

Dott.ssa Chiara Vacca +39 3883640419

[email protected]

Floema consulting

floemaconsulting_agronomy

(59)

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Per ulteriori approfondimenti…

«Coltivare il melograno. Dalla scelta delle varietà alla realizzazione di un frutteto da reddito»

Autori:

Ferdinando Cossio,

Domenico Annicchiarico, Chiara Vacca.

Riferimenti

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