Strategie di controllo
Strategie di controllo
Significato moderno del concetto di lotta
In un discorso più generale di eco-compatibilità della difesa Eradicazione
Contenimento
dei fitofagi
Conseguenze del concetto di:
“l’unico insetto buono è l’insetto morto”
Falcidia di organismi utili
Esplosione di nuove specie dannose
Resistenza ai mezzi chimici applicati Maggiori stress dei vegetali trattati
Affermazione della “frutta di plastica”
Strategie di lotta sconsiderate
National Geographic Italia, marzo 2016
Meno spreco, meno fame
Ogni anno circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo - quasi un terzo della produzione mondiale - non vengono consumate. La frutta e gli ortaggi in particolare vengono gettati via più di altri alimenti.
Facilmente deperibili e vulnerabili ai cambiamenti di temperatura che incontrano durante il percorso dal campo alla tavola, sono anche i primi, nelle case, a finire nell'immondizia
Introduzione del concetto di soglia economica
Tra molteplici obiettivi è prioritario:
Salvaguardia dei complessi biocenotici e di tutte le interrelazioni tra viventi in un ambiente agrario
Maggiore rispetto delle
reti alimentari
e di tutti quegli organismi che potrebbero giocare un ruolo nel contenere specie dannose.L’azione di un agente dannosa va misurata:
si ragiona in termini di mancate produzioni e di costi da sostenere per evitarle.
Difesa eco-compatibile
Esempio di rete alimentare
Tortrice verde delle querce pericoloso defogliatore
danno
Specie d’importanza forestale
adulto
Tortrix viridana
Itoplectis Exorista
Labrorychus Apanteles Macrocentrus Meteorus
Dibrachys Eupelmus Pediobius Actia
Tortricodes tortricellus Pandemis ribeana
Choristoneura sorbiana Zeiraphera isertana Carcina quercana Teleia luculella
Rete alimentare
FITOFAGO
PRIMARIO FITOFAGI
SECONDARI ENTOMOFAGI
I fillominatori del melo
Esempio di rete alimentare Specie d’importanza agraria
3-4 mm
Leucoptera malifoliella
Phyllonorycter blancardella Closterocerus
trifasciatus Sympiesis
sericeicornis
Apanteles laevigatus Apanteles
lautellus
Cirrospilus pictus
Pnigalio agraules
Pediobius pyrgo
Chrysocharis nitetis
Achrysocharella formosa
Rete alimentare
MELO
Evoluzione dei mezzi di controllo dei fitofagi
Mezzi di lotta agronomici
Mezzi di lotta fisico-meccanici Mezzi di lotta biologici
Mezzi di lotta biotecnici
Mezzi chimici
pre 1945 post 1945
Inorganici - Organici Organici di sintesi Arseniati alcaloidi
Fosforo nicotina Bario piretro Calcio oli
Polveri
clorurati fosforati azotorganici
piretroidi
ICI + IGR + MAC Nuovi insetticidi
Evoluzione dei mezzi chimici di controllo
Il mercato europeo degli agrofarmaci vale ca. 12 miliardi di Euro, dominato dalla Francia, che detiene la SAU più estesa
tra le nazioni UE (28 Paesi)
L’Italia è il Paese maggior consumatore di fitofarmaci
per unità di superficie con un consumo pari a poco meno di 5 kg/ha per anno,
ca. il doppio rispetto a
Francia e Germania
Consumo di fitofarmaci in Europa
130.000 ql di insetticidi (di cui 50.000 ql di oli minerali) 175.000 ql di diserbanti
800.000 ql di fungicidi (il 50% = Cu + S) 195.000 ql altri fitofarmaci (fumiganti, etc.)
41 milioni di quintali di fertilizzanti
19 milioni di quintali di concimi minerali
Anno 2014 (ISTAT)
Consumo di fitofarmaci in Italia
MERCATO ITALIANO DEI PRODOTTI FITOSANITARI
MERCATO ITALIANO DEI PRODOTTI FITOSANITARI Ripartizione per colture
Le specie frutticole (vite compresa) impiegano quasi la metà dei fitofarmaci
commercializzati
Conseguenze dell’uso di fitofarmaci:
presenza diffusa di pesticidi nelle acque
Consumo di insetticidi in Italia
Il consumo è in costante calo negli ultimi 20 anni (- 40 %)
Sviluppo di nuove molecole che sono efficaci a dosi bassissime
Applicazione di nuove metodiche di lotta
(uso sostenibile dei fitofarmaci e di biotecniche per una difesa a ridotto impatto ambientale)
Formazione & divulgazione
rivolta agli operatori del settoreSempre meno autorizzati gli Esteri fosforici
Maggiore utilizzo di IGR, nuovi azotorganici, etc.
Lotta a calendario (o di copertura)
Lotta guidata
Lotta integrata
Lotta tradizionale basata su abitudini consolidate
senza particolari conoscenze biologiche dell’avversità
Introduzione di valutazioni empiriche di una soglia d’intervento ed uso di prodotti chimici semiselettivi
Uso di fitofarmaci selettivi in combinazione con entomofagi, tecniche colturali, modelli di sviluppo, dati meteorologici per arrivare alla più dettagliata previsione possibile della potenziale infestazione
Strategie di controllo
La direttiva 2009/128/CE (= Usi sostenibili degli agrofarmaci), recepita in Italia con D.Lgs. 14 agosto 2012, n. 150, ha istituito un "quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo
sostenibile dei pesticidi".
La direttiva viene attuata attraverso i Piani di Azione Nazionali (PAN) che stabiliscono gli obiettivi, le misure, i tempi e gli
indicatori per la riduzione dei rischi e degli impatti derivanti dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari.
Il PAN, adottato in Italia con Decreto Interministeriale (G.U. n.
35 del 12.02.2014) promuove pratiche di utilizzo dei prodotti fitosanitari maggiormente sostenibili e fornisce indicazioni per ridurre l’impatto dei prodotti fitosanitari nelle aree agricole,
nelle aree extra agricole e nelle aree naturali protette.
Piano d’Azione Nazionale (PAN)
per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari
Quando nasce il concetto di lotta integrata?
Perché nasce il concetto di lotta integrata?
Sistema di controllo degli organismi dannosi che utilizza tutti i fattori e le tecniche disponibili per mantenere le loro popolazioni al di sotto di densità che comportano danno economico, nel rispetto di princìpi ecologici, tossicologici ed
economici.
(Stern et al., 1959)
I N T E G R A T E D P E S T M A N A G E M E N T, o
IPM
(degli anglosassoni)Concetto di lotta integrata
clima
pianta coltivata
suolo
pratiche colturali biocenosi
Interrelazioni tra gli elementi dell’agroecosistema
Riflessione sulle basi dell’IPM
utilizza tutti i fattori e le tecniche disponibili
Riscoperta di buone pratiche agronomiche, meccaniche, fisiche e del controllo naturale, operato da numerosissimi organismi utili, accanto a nuove tecniche ora disponibili (genetica, biotecniche).
IPM
mantenere le loro popolazioni al di sotto di densità che comportano
danno economico
Introduzione del concetto di soglia che regolerà tutte le operazioni necessarie.
Varie sono le soglie da considerare:
soglia di tolleranza
soglia d’intervento
soglia di danno
interventi
soglia di danno soglia d’intervento soglia di tolleranza
tempo
densità di popolazione
POSIZIONE D’EQUILIBRIO
Rappresentazione delle soglie
IE T I D
O
Raccolt o
Popolazione del fitofago
Rappresentazione delle soglie
P
densità
IE = soglia ZERO! – danno estetico
T = soglia di tolleranza I = soglia d’intervento
D = soglia di danno
O = perdita pari al costo dell’intervento P = perdita economica
Rappresentazione delle soglie
nel rispetto di princìpi ecologici
La biocenosi che gravita su di un ecosistema
agrario deve essere salvaguardata il più possibile dalle strategie di lotta adottate di volta in volta.
Ne fanno parte insetti ausiliari (pronubi, entomofagi, etc.) che controllano i famosi fitofagi secondari.
Eventuali trattamenti con insetticidi andranno fatti con prodotti il più possibile selettivi.
Premessa base per la sua corretta applicazione è la
conoscenza delle relazioni biocenotiche tipiche di
ciascun agroecosistema.
nel rispetto di princìpi tossicologici
La scelta e l’utilizzo di
fitofarmaci
tiene contodelle ripercussioni sulla salute degli operatori agricoli, dei consumatori e dell’ambiente in toto
La tossicità di un principio attivo è da considerare sia nelle manifestazioni acute ( si calcola la DL 50 ) che in quelle croniche. Così si valuta l’efficacia di un fitofarmaco sia nei riguardi del fitofago che delle specie utili e dell’uomo attraverso gli effetti collaterali
La
tossicità cronica
(effetti cancerogeni, mutagenici, allergenici, teratogeni, etc.) viene spesso messa inevidenza molto a posteriori dall’inizio dell’uso e porta sempre al ritiro dal commercio della molecola pericolosa
nel rispetto di princìpi economici
Tutta la filosofia dell’integrazione dei mezzi poggia su di un dato irrinunciabile:
l’agricoltore deve produrre un valido reddito per sostenere l’azienda.
Nel bilancio costi / benefici sarà data
preferenza al sistema di lotta meno costoso
Parametri indispensabili
Individuazione dell’entomofauna specifica locale infeudata a determinate colture.
Fitofagi chiave
Fitofagi secondari
Antagonisti principali
Permanentemente dannoso; ogni anno
necessita di misure di controllo. Insufficiente controllo naturale (es. un carpofago).
Occasionalmente dannosi a seguito di
squilibri provocati dall’uomo (es. cocciniglie).
Da incrementare se sono assenti, da proteggere se presenti e attivi.
Sviluppare una strategia di controllo integrato
(Stern et al ., 1 95 9)
irrilevante
occasionale
fitofago permanente
fitofago chiave
Parametri indispensabili
per applicare e sviluppare una strategia di controllo integrato
Valutazione locale delle soglie economiche:
Dannosità locale del fitofago permanente (relazione densità / danno)
Prezzo potenziale di mercato del raccolto (prezzo stimato)
Costo degli interventi chimici necessari
(tutti elementi certi !)
Parametri indispensabili
per applicare e sviluppare una strategia di controllo integrato
Conoscenza dei parametri ambientali
ad es. i
dati meteorologici,
sono assolutamente necessari per impostare programmi di lottamolto efficaci.
Modelli previsionali di sviluppo dei fitofagi
(dati biologici ed uso dei gradi-giorno)
Campionare la vegetazione
Campionamento su pianta (visuale)
Prelievo di campioni da pianta
Dispositivi di cattura
Meccanici (imbuti, teli, frappage, etc.) Fototropici (trappole luminose)
Cromotropici (trappole gialle, etc.)
Chemiotropici (trappole alimentari, feromoniche)
(con l’aiuto di una lente contafili)
(rametti, foglie, gemme, fiori, frutti)
MONITORAGGIO DEGLI INSETTI IN LOTTA INTEGRATA
Trappole per monitoraggio
Quelle “tradizionali”
bottiglie-trappola
Fasce trappola
(es.: cartone ondulato)
trappola a caduta
bacinella
Pannelli collanti cromotropici
trappole luminose
Trappole per monitoraggio
Le diverse forme delle trappole
per coleotteri, lepidotteri, etc.
Trappole feromoniche
(per lepidotteri, coleotteri, cocciniglie, etc.)
capsula feromonica
fondo collante
Trappole feromoniche
(a pagoda, delta,
imbuto, etc.)
Altre tipologie di trappole feromoniche
impiegate per la cattura
di coleotteri
a pannelli incrociati tipo multi-imbuto
Mezzi di lotta agronomici
RESISTENZA VEGETALE
ANTIBIOSI
TOLLERANZA
ANTIXENOSI
barriera
R. ante portas (fisica o chimica)
alcaloidi, ormoni, antienzimi / vitamine
(pubescenza / spessore cere di superficie)
ANTIXENOSI
R. ante portas (fisica o chimica)
(pubescenza/ essudati superficiali)
Repellenza, deterrenza, impedimenti meccanici
Peli ghiandolari Trichomi
ANTIBIOSI
alcaloidi, ormoni, antienzimi / vitamine
Può essere letale
Si esplica attraverso sostanze che hanno azioni come:
anappetenti, inibitori di crescita, antiormoni, bloccanti della digestione o dell’assimilazione di nutrienti.
patata melia
DIFESE INDOTTE
Reazione di ipersensibilità
Produzione ex-novo di metaboliti secondari
Alterato chimismo fogliare
Variazione della qualità dell’alimento nella vegetazione di nuova emissione
Difese basate sui prodotti del metabolismo secondario
•Note da tempo per la loro attività anti-insetto
•Dimostrazione di induzione in seguito ad attacco di fitofagi Composti fenolici
es. tannini: in alcune specie di alberi, la fitofagia induce accumulo di tannini (→ denaturano e precipitano proteine, deterrenti)
es. lignina: deposizione di lignina aumenta durezza delle foglie → deterrente la fitofagia
Terpenoidi
es. nelle conifere, rilasciate oleoresine (mono- e diterpeni) in seguito all’attacco di Scolitidi
es. in aghi conifere, aumenta sintesi monoterpeni
Alcaloidi
Glucosinolati
Selezione per resistenza o per tolleranza ?
Effetto della resistenza vegetale sui nemici naturali
Resistenza vegetale e lotta integrata
Selezione varietale
M G L A S O N
soglia economica
densità R1 R2
suscettibile
MEZZI AGRONOMICI DI LOTTA
STRATEGIE:
• rendere la coltura difficilmente localizzabile da parte del fitofago
• rendere la coltura o l’habitat inaccettabili al fitofago
• rendere la coltura non disponibile nello spazio o nel tempo al fitofago
• ridurre la sopravvivenza del fitofago nella coltura mediante pratiche finalizzate a
rendere la coltura o l’habitat meno idonei al fitofago
rendere la coltura o l’habitat più idonei agli entomofagi
aumentando la biodiversità
A
B
Aratura / lavorazioni
Evitare un eccesso
di azotati per contenere
i problemi causati dai fitomizi limitandone le popolazioni Sfibratura residui colturali
(es. piralide - stocchi di mais)
Mezzi di lotta agronomici
profondità
Concimazione
Semina Ritardo o anticipo
(resistenza ecologica)
Mezzi di lotta agronomici
Evitare l’accumulo di specie parassite legate al terreno (es. nematodi)
Rotazioni
Da contenere (preferire metodi a goccia) Né eccessi né carenza
Totale o parziale; inserire siepi e/o frangiventi Monocoltura & policoltura. Intercropping.
Pt esca - Coltivazioni a strisce - inerbimenti Creazione aree rifugio
Consociazioni
Irrigazione
Diserbo
aumento complessità agroecosistema nello spazio
Mezzi di lotta agronomici
Scelta varietale
Innesto
Potatura
Raccolta
materiale di propagazione sano e certificato cv resistenti oppure più tolleranti
cv precoci (sfruttare asincronia fenologica)
Vite & fillossera - melo & eriosoma
Risanamento della chioma di un albero
Anticipata; strip cutting dell’erba medica
Mezzi di lotta agronomici
Mezzi di lotta fisico-meccanici
sbarramenti adesivi (es. formiche), acqua, petrolio
screening reti etc. (es. serre, magazzini, abitazioni)
distruzione parti infestate o residui colturali macchine sfibratrici(es. contro piralide del mais;
es. residui della potatura contro xilofagi)
scortecciamento e spazzolamento di rami e tronchi
raccolta diretta manuale, con aspiratori, ecc.
raccolta indiretta rami esca (es. corticicoli: scolitidi), ricoveri artificiali (cartoni ondulati), ecc.
dilavamento (es. contro acari, afidi e per pulitura da melate)Sbarramenti
Trappola adesiva
Trappola oziorrinco (velcro o similari)
Mezzi di lotta fisico-meccanici
Ricoveri artificiali
fascia di cartone ondulato
Screening
rete antinsetto
Mezzi di lotta fisico-meccanici
Sommersione
Fogging
Pirodiserbo
T° estreme Radiazioni
(Microonde, gamma)
Contro gli insetti terricoli
Aspersione nebulizzata in colture protette con funzione anti fitomizi
Al posto delle lavorazioni e/o diserbanti
Disinfestazione di derrate, legno, semi, strutture (serre, silos)
Mezzi di lotta fisico-meccanici
Atmosfera modificata
Polveri abrasive
Trappolaggio: rami/tronchi esca ricoveri trappola emissioni luminose
Uso di CO2 o di N2 in magazzino per risanare e /o impedire attività
Agiscono sulle membrane intersegmentali (insetti delle derrate)
(Scolitidi)
Larve svernanti Insetti volatori
Mezzi di lotta fisico-meccanici
Si sfrutta l’antagonismo esistente in natura
La manipolazione degli antagonisti naturali ha portato al
controllo biologico
che viene così definito:L’uso di organismi viventi allo scopo di proteggere le piante dagli agenti biotici dannosi
Mezzi di lotta biologici
Obiettivo:
insediamento + Notevoli capacità dispersione naturale di ricerca
Creazione di un punto di equilibrio tra fitofago ed entomofago non distante da quello originario
Caratteristiche degli organismi entomofagi
Perché ricorrere alle introduzioni di entomofagi?
Per rimediare a gravi alterazioni della biocenosi
Introduzioni accidentali
Esplosioni di
popolazione
Ricostituzione e mantenimento degli equilibri
Metodo propagativo
A seguito di un’accidentale diffusione di un fitofago da un continente all’altro si corre ai ripari introducendo uno o più entomofagi dagli areali d’origine dei fitofagi.
A
Le applicazioni seguono 2 principali linee d’azione
Torymus sinensis
Mezzi di lotta biologici
Metodo INOCULATIVO (stagionale)
Lancio di entomofagi in numero limitato
Effetto progenie a breve termine Utilizzato quando gli entomofagi
non superano determinate avversità stagionali
subiscono rarefazione per mancanza di ospiti e/o prede
vengono decimati da interventi chimiciLeptomastix
Esaltazione delle prestazioni biologiche
Metodo inondativo
Allevamenti massali di entomofagi e microrganismi che vengono distribuiti in gran numero per
cercare di avere un effetto positivo immediato quasi alla stregua di un intervento insetticida.
B
Mezzi di lotta biologici
Composizione 100 g di prodotto contengono:
Beauveria bassiana (ceppo jw-1,ATCC 74040)
g 7,16 (2,3x107 spore) Coformulanti q.b.a g 100
Composizione 100 g di prodotto contengono:
CpGV (concentrato tecnico)
g 26 (1x1013 GV/I) Coformulanti q.b.a g 100
BIOINSETTICIDI
Cp GranuloVirus Ao GranuloVirus SpliNPV
Bacillus thuringensis Bacillus firmus
Beauveria bassiana Metarhizium anisopliae Lecanicillium muscarium Paecylomices spp.
Verticillium lecanii
Composizione 100 g di prodotto contengono:
Bacillus thuringiensis var. kurstaki, ceppo 3HD-1, sierotipo 3a3b
g 6,4 (32.000
UI/mg) Coformulanti q.b.a g 100
BIOINSETTICIDI
Steinernema carpocapsae Steinernema feltiae
Heterorhabditis bacteriophora
CONSERVAZIONE degli antagonisti
Mantenimento e potenziamento degli entomofagi presenti
Uso limitato e selettivo del mezzo chimico
Mantenimento di zone rifugio (cfr. mezzi agronomici):
adiacenti alla coltura (siepi, bordi inerbiti)
all’interno della coltura (copertura vegetale, consociazioni)
ospiti alternativi
fonti di alimentazione (polline, melata)
svernamento degli entomofagi
Prevede l’uso di prodotti derivati da organismi naturali e manipolazioni intraspecifiche a carico degli stessi fitofagi (fisiologiche – etologiche – riproduttive) tramite l’impiego di mezzi tecnici.
Mezzi biotecnici per eccellenza sono i
semiochimici
e leradiazioni sterilizzanti (SIT) Mezzi di lotta biotecnici
Bacillus thuringiensis
corpo
parasporale
spora esosporio
sporangio
Uso dei feromoni sessuali
Cattura massale
Contro fitofagi debilitanti per la pianta
(xilofagi in genere)
Lepidotteri defogliatori
(processionaria del pino)
Mezzi di lotta biotecnici
Uso dei feromoni aggreganti Largamente utilizzati contro gli Scolitidi in ambiente forestale in sistemi di cattura massale.
Validi nei sistemi di lotta contro gli scarafaggi
Mezzi di lotta biotecnici
Uso dei feromoni marcanti
Con funzione antideponente per le mosche della frutta
Uso dei feromoni di allarme Aggiunti agli insetticidi aumentano la motilità della specie bersaglio migliorandone l’efficacia.
(afidi, acari)
Mezzi di lotta biotecnici
Confusione sessuale e disorientamento
Contro carpofagi molto
pericolosi come le tignole dei fruttiferi e della vite
Aspetto degli erogatori
A variare non è solo la forma
ma anche il contenuto di feromone che condiziona il numero di erogatori da impiegare per unità di superficie
(da 250-300 fino a 1000/ha)
Metodo attratticida
Il metodo prevede l’uso di un
supporto avvelenato con insetticida persistente (es. piretroide) attivato con il feromone sessuale della
specie da lottare.
I maschi si avvelenano a contatto con la superficie impregnata di insetticida. Questa tecnica è stata proposta contro la
cidia del melo e altri tortricidi
Alternativa al disorientamento
Esempi di Attract & Kill
Formulato con dosatore:
rilascio di gocce di pasta da 50 mg ciascuna (500 gocce/ha)
Dispositivo avvelenato che rilascia un debole odore feromonico.
Maschio attirato muore dopo 3-5 secondi
Mosca dell’olivo
Metodo attratticida Vioryl
Sacchetti di carta avvelenata da un piretroide, contenente ca. 70 gr di carbonato d’ammonio + innesco feromonico.
Esempi di Attract & Kill
Metodo Magnet Oli
Esempi di Attract & Kill
Evoluzione del metodo biotecnico
Autoconfusione
Autosterilizzazione
Feromoni
micro-incapsulati
Sistemi automatizzati per la diffusione della miscela da stazioni fisse e ad intervalli pre-determinati
PUFFER
puffer puffer
Attrattivi non feromonici
Proteine idrolizzate
(trimetilammina, putrescina)
Trimedlure
(paraferomone)
Metil-eugenolo
(oli essenziali)
Esche avvelenate
Repellenti
“mosche della frutta”
maschi di ceratite
Tefritidi
Tefritidi + insetti terricoli
(nottue, grillotalpa)
citronella, polisolfuri, piretroidi, acque di vegetazione dei frantoi
Metodo attratticida AgriSense
Lotta alle mosche della frutta
acetato di ammonio, trimetilamina altri componenti
Tecnica del maschio sterile (SIT)
Richiede una organizzazione territoriale complessa a partire da una
biofabbrica
che produce milioni di insetti sterili alla settimana, con mezzi di distribuzione degli stessi (es. aerei) ed una rete di monitoraggio.Specie trattabili
Non eterogoniche con femmine monogame e maschi poligami che trattati mantengono una vitalità paragonabile a quelli selvaggi.
Sono combattute in questo modo molte sp. delle cosiddette “mosche della frutta”.
Mezzi di lotta biotecnici
SIT MEDFLY PROGRAM CALIFORNIA
Each week, 310 million sterile Medfly pupae are delivered, from production facilities operated by CDFA in Hawaii and the USDA in Guatemala.
PREVENTIVE RELEASE PROGRAM CALIFORNIA
Four days after the sterile MDFFs are received as pupae, they are released as adult flies from fixed wing aircraft over the Los Angeles Basin.
The standard rate of release is 62,500 sterile male flies per square mile per week, up to 125,000 sterile male MDFFs
in high-risk area encompassing 250 square miles in central L.A.
PREVENTIVE RELEASE PROGRAM CALIFORNIA
A typical week features 56 missions flown over 15,000 linear miles to release 200 million sterile MDFFs.
To date, the PRP has been highly successful, resulting in a 97% reduction in the number of MDFF infestations in the L.A. Basin since the beginning of the preventive releases.
After completing 12 years of the program, a total of 158 billion sterile MDFFs have been released during 29,551 flight missions traveling over 7,301,000 linear miles.
APPROCCIO TRI-TROFICO
SELEZIONE DELL’OSPITE (host-selection)
localizzazione dell’habitat
localizzazione dell’ ospite
riconoscimento
accettazione regolazione