Progetto
Ex Mercati generali:
il nuovo stadio della Roma
Roma è una città che nasce lungo le sponde del fiume Tevere ma che ha basato tutta la sua importanza e grandezza sui
collegamenti con il mare perché i maggiori rifornimenti provenivano direttamente da lì.
Il fascino di questa zona si rispecchia anche nei quartieri circostanti quali Garbatella, Testaccio e Trastevere,
storicamente di sponda giallorossa.
La suggestione del nuovo stadio della Roma
collocato tra questi quartieri e a due passi dal leggendario
‘Campo Testaccio’ susciterà nei tifosi un maggiore senso di appartenenza e di attaccamento alla propria città.
Così come succederà ai giocatori che, oltre alla comodità per la vicinanza dal quartier generale di Trigoria, non dovranno giocare in uno stadio stile cattedrale nel deserto, ma in una zona della capitale con identità, storia e bellezza.
LEGAME STORICO
L’area degli Ex Mercati Generali è un vuoto urbano di circa 85.000 mq, dimensione ideale per edificare uno stadio da circa 45.000 posti, attenendosi al target di capienza standard dei principali stadi dell’epoca
contemporanea.
La scelta di farlo più piccolo ed “europeo” rispetto all’attuale Stadio Olimpico, oltre alla riduzione dei
consumi, consente più facilmente il godimento di uno stadio sempre pieno piuttosto che andare incontro a quella sensazione di vuoto tipica degli stadi con
maggiore capienza.
Per la massima riduzione dell’impatto ambientale, il progetto riguarda la costruzione del solo stadio e i necessari servizi annessi ma esclude tutto l’insieme di opere potenzialmente integrabili quali uffici, torri
e negozi.
LUOGO D’INTERVENTO
DIMENSIONI
L’intervento ha l’obiettivo di rigenerare un’area che un tempo ricopriva una funzione pubblica ma che a seguito della chiusura dei mercati
generali è rimasta completamente dismessa, demolita e lasciata in
abbandono, impattando negativamente sull’ecosistema del quartiere.
A seguito della demolizione degli ex mercati è rimasto solo il muro di
cinta lasciando un vuoto all’interno che ha portato all’interruzione di un tessuto urbano che prima era omogeneo e compatto (dalla Piramide
Cestia alla Basilica di San Paolo).
Il quartiere Ostiense si caratterizza nell’area industriale degli opifici, identificandosi come una zona produttiva di beni ad uso comune
destinati quindi a servizi pubblici. Lo stadio è una delle principali opere
“pubbliche” che dà sfogo al tempo libero di tutti coloro che sono
appassionati di sport (o musica dal vivo, dal momento che può essere utilizzato anche per ospitare concerti).
In tal senso, oltre alla riqualificazione di uno spazio vuoto riconnesso al tessuto urbano, si ridà vita anche ad una struttura che precedentemente già incarnava la funzione di offrire un servizio ai cittadini,
riconvertendone solo la destinazione d’uso. La zona peraltro si
presterebbe alla costruzione imponente di uno stadio che risulterebbe altimetricamente adeguato al volume degli edifici circostanti, non
impattando visivamente sulla skyline della loro altezza.
La costruzione del Ponte Settimia Spizzichino ha esaltato il legame tra le opere di architettura contemporanea e le preesistenti strutture di
architettura tipicamente industriale: il risultato è un’armoniosa fusione di entrambe gli stili che può trarre maggiore giovamento dall’innesto di una struttura moderna come uno stadio.
UN’OPERA DI RIQUALIFICAZIONE PER IL QUARTIERE
Non ci sarà ulteriore consumo di territorio.
Obiettivo prioritario del progetto sarà di intervenire su tre aspetti logistici necessari per facilitare e sensibilizzare il più possibile le persone a raggiungere lo stadio a piedi:
SCELTA ECOLOGICA
Predisporre dei grandi parcheggi di scambio lungo le fermate più periferiche della metropolitana (linea B) delle stazioni ferroviarie (treni FL1, FL3, FL5, R, RV), in
modo tale che le persone possano lasciare le autovetture fuori dal centro storico ed utilizzino le linee su rotaie per avvicinarsi allo stadio. Tutto ciò serve ad invogliare le
persone a prendere i mezzi di trasporto pubblico piutto- sto che la macchina, limitando l’impatto ambientale in termini di inquinamento e riducendo le problematiche legate al traffico.
Creare dei percorsi ciclopedonali guidati per arrivare allo stadio, segnati con dei colori e dei segnali.
Predisporre un servizio navette con delle linee speciali di autobus elettrici con partenza dalla Stazione Trastevere (treno) e dal Circo Massimo (metro B) che utilizzeranno le corsie preferenziali già esistenti in Viale Aventino e Viale Trastevere-Via Marmorata per poi confluire sulla corsia di Via Ostiense.
Strade principali: Via Ostiense, Viale Marconi, Via Cristoforo Colombo, Via Marco Polo, Via Portuense, Via del Mare.
Bus: 23, 30, 75, 77, 83, 160, 280, 670, 671, 669, 714,715, 716, 766, 769, 792
Tram: 3
Treno: FL1, FL3, FL5, R, RV
Fermate rete ferroviaria: Ostiense, Piramide, San Paolo Metro: Linea B
Fermate della metropolitana: Piramide, Garbatella, San Paolo
COLLEGAMENTIE TRASPORTI
La zona è ben collegata con alcune delle vie principali della città e si trova in una posizione strategica per il trasporto pubblico che riesce a coprire facilmente
tutti gli spostamenti, anche dai quartieri più periferici.
PARCHEGGI
La Via Ostiense è una strada storica, quindi se si scavasse potrebbero emergere dei reperti archeologici.
Così, in alternativa ai parcheggi interrati, si predispongono due piani parcheggio a livello stradale sollevando lo stadio di circa cinque metri da terra,
a cui si aggiunge un ulteriore parcheggio multipiano edificabile nella zona del Gazometro.