6. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
L’analisi condotta in questo elaborato ha fatto emergere l’importanza della costruzione delle mielerie consortili, poiché permette di superare difficoltà del settore apistico quali la polverizzazione ed il basso livello organizzativo dell’offerta.
La nostra analisi, condotta sugli apicoltori della Bassa Val di Cecina, ha evidenziato un forte interesse per l’attività apistica da parte di soggetti con caratteristiche fortemente eterogenee per sesso, istruzione e posizione sociale. Quest’attività coinvolge molte persone con un’età inferiore ai 40 anni, mostrando come l’apicoltura rappresenti una valida opportunità per i giovani ed evidenziando un ricambio generazionale. L’attività apistica viene condotta principalmente come hobby e con fini di autoconsumo.
Questi dati coincidono corroborano i dati ufficiali sulla situazione dell’apicoltura italiano: il 75% degli apicoltori italiani sono detentori e conduttori di un piccolo numero di alveari, orientati prevalentemente ad una produzione destinata all'uso familiare.
Tuttavia, i risultati ottenuti nel questionario, evidenziano talune realtà fortemente orientate alla integrazione dei redditi, dove sia il numero di alveari pro-capite e sia l’incidenza dell’attività apistica sul reddito del nucleo familiare dimostrano attività viene praticata per fini commerciali. Inoltre, la crescente professionalizzazione dell’attività apistica è dimostrata anche dalla grande disponibilità e dall’interesse degli intervistati alla realizzazione di una mieleria consortile. Dai risultati del questionario si evince che tutti i candidati sono favorevoli alla costruzione di una mieleria consortile e, in tale caso, sarebbero, non solo incoraggiati ad aumentare il numero delle arnie in produzione, ma soprattutto cambiare il fine dell’attività, passando da autoconsumo a commerciale.
In assenza di tale realizzazione, gli apicoltori continueranno la loro attività apistica finalizzata all’autoconsumo, continuando a vendere i propri prodotti realizzati in laboratori improvvisati. Laboratori che spesso comportano un mancato rispetto degli standard igienico-sanitari previsti dalla
vigente normativa, con luoghi di smielatura, talvolta, fatiscenti e con conseguente immissione di miele sul mercato che non fornisce adeguata garanzia di qualità al consumatore.
La costruzione di una mieleria consortile permette, agli interessati, di usufruire di un ambiente salubre e di tutte le attrezzature necessarie per poter estrarre e invasettare il miele dai favi, nel rispetto del Regolamento (CE) N. 852/2004, portando alla luce una piccola economia sommersa. Questi laboratori consentono una molteplicità di punti di forza:
• Opportunità lavorativa: in un momento economico di grande crisi, come questo, si offre la possibilità anche ai piccoli apicoltori di etichettare e commercializzare il miele prodotto con tutti i requisiti richiesti dalle normative sanitarie.
• Autoconsumo: chiunque può detenere un’arnia per la propria produzione di miele senza avere l’onere delle spese per il laboratorio.
• Collaborazione con scuole e/o attività di recupero.
• Maggior controllo e monitoraggio da parte degli organi competenti. Le mielerie, inoltre, possono diventare a livello locale luoghi di incontro e coordinamento di attività finalizzate alla gestione di azioni comuni di controllo delle principali avversità apistiche, cosi come punti informativi sulle principali novità in materia di normativa fiscale e igienico-sanitaria. • Tutela del consumatore, grazie ad un prodotto derivante da strutture certificate che risponde
a tutti i requisiti richiesti per legge.
Tuttavia le mielerie consortili hanno anche alcuni punti critici riconducibili principalmente alla gestione della struttura. Le mielerie consortili sono indicate soprattutto per i piccoli apicoltori, i quali producono per autoconsumo o per integrazione al proprio reddito, quindi conduttori di un numero limitato di arnie. Gli apicoltori che esercitano l’attività apistica come attività principale, quindi detentori di un consistente numero di arnie, avranno maggiore difficoltà ad usufruire di queste strutture, non tanto per la convenienza economica, ma soprattutto per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro e per la maggior necessità di spazi.
In conclusione le mielerie consortili possono essere una buona risposta ad alcuni punti critici del settore apistico, in quanto destinate a soddisfare le esigenze della maggior parte di apicoltori che al momento svolgono l’attività non rispettando le normative vigenti.
Grazie a queste strutture si ottiene una maggiore tutela sia degli apicoltori, sia dei consumatori, ma soprattutto garantisce la salvaguardia delle api e del ruolo indiretto che hanno sull’impollinazione delle colture agricole e della flora spontanea.
