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Negli ultimi anni è notevolmente cresciuto l’interesse da parte del mondo accademico e di molti professionisti, in particolare imprenditori e consulenti, sul termine Business Model. Quest’ultimo concetto presenta molti dubbi interpretativi riguardo al suo significato e di conseguenza sulla sua reale utilità: gli studiosi sono piuttosto divisi a riguardo, anche se sono riusciti a stabilire dei concetti condivisi a riguardo; il mondo professionale ha iniziato ad utilizzarlo come strumento schematico per rappresentare in modo semplice i numerosi elementi che compongono un’impresa.
Con il presente lavoro ci si è focalizzati su una particolare categoria di professionisti, ovvero gli analisti finanziari, i quali effettuano continuativamente delle valutazioni sulle società quotate. Tali soggetti danno ovviamente preminenza agli aspetti quantitativi nel loro lavoro e gli strumenti a cui fanno maggior riferimento sono quelli ufficiali in cui le società mostrano i loro risultati e la situazione economica, finanziaria e patrimoniale.
Per condurre delle valutazioni efficaci, essi debbono interessarsi anche agli aspetti descrittivi e qualitativi delle società che valutano: oltre agli aspetti numerici, essi devono infatti conoscere molto bene il funzionamento operativo di queste.
L'obiettivo di questo lavoro è dunque quello di capire il ruolo assunto dal Business Model delle società nel processo di elaborazione di uno Studio Societario da parte di un analista finanziario.
Per fare ciò si è effettuata una ricerca empirica suddivisa in due fasi distinte: nella prima si sono esaminate le informazioni presenti in un campione di Studi Societari e nella seconda si sono raccolte le risposte di alcuni analisti ai quali è stato inviato uno specifico questionario.
Sono presenti quattro capitoli, di cui due teorici e due relativi alla ricerca svolta. Nel primo capitolo si è esaminata la complessa letteratura sul tema del Business Model, dando risalto all’evoluzione temporale del concetto, alle sue diverse interpretazioni e al legame di questo con i concetti di innovazione e di strategia. Sono stati infine presentati in dettaglio il modello 'Canvas' di A. Osterwalder e il Qmat utilizzato da Borsa Italiana.
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Nel capitolo seguente è stata descritta la figura dell'analista finanziario, descrivendo il lavoro che esso svolge all’interno dell’ampio contesto dei mercati finanziari. Ci si è soffermati sulle sue principali fonti informative e su alcuni aspetti che la letteratura finanziaria ritiene che possano minare l’accuratezza del lavoro svolto.
Le due fasi della ricerca empirica svolta sono state inserite in due capitoli distinti: nel terzo si è presentata la ricerca svolta sul sito di Borsa Italiana, il quale mette a disposizione di tutti la lettura di molti Studi Societari. Tra questi ultimi, è stato selezionato un campione il quale è stato oggetto della ricerca: è stata creata un’apposita griglia di valutazione in cui si trovavano gli elementi specifici di un Business Model (seguendo due diverse interpretazioni del concetto) e per ogni Studio Societario esaminato questa veniva completata in base alle informazioni in esso ritrovate.
L’ultima fase di questo lavoro, ricompresa nel quarto capitolo, è stata l’invio un questionario agli analisti finanziari operanti sulle società quotate alla Borsa Italiana in modo da ottenere il loro diretto parere in merito alla rilevanza del Business Model e dei suoi singoli elementi al fine del loro lavoro di valutazione delle società per la produzione degli Studi Societari.
Questo stimolante lavoro non sarebbe stato possibile senza l’aiuto e la collaborazione del professor Enrico Gonnella, che ha fornito un appoggio continuativo ed indicazioni preziose.
Ringrazio Borsa Italiana, che con la decisione di rendere pubblica la fruibilità degli Studi Societari prodotti dagli analisti sulle società quotate in Italia, ha facilitato la mia ricerca e in modo particolare gli analisti che hanno concesso alla compilazione del questionario parte del loro tempo, consentendo di ottenere dei contributi preziosi.
Non posso infine non ringraziare alcune persone che mi sono state particolarmente vicine in questo periodo.
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Inizio dai miei genitori, che hanno sempre sostenuto, economicamente e moralmente, questi intensi e gratificanti anni di studio universitario, sia nei momenti migliori che in quelli peggiori.
Ringrazio Chiara, che in questi anni mi è stata vicino, ascoltandomi e comprendendomi in ogni istante: mi ha aiutato a capire tante cose, di me e non solo, ed ha certamente reso molto più dolce questo periodo.
Infine, l’ultimo grande ringraziamento va ai molti amici che hanno reso estremamente piacevoli questi anni, con numerosi momenti di svago davvero indimenticabili.
