Tettonica.
6.1 Assetto strutturale generale.
L’assetto geologico‐strutturale della Valle del Golo è il risultato di una lunga evoluzione tettonica (Cretaceo‐Paleogene) che ha condotto all’impilamento di una serie di unità differenti fra loro per origine e caratteristiche tettono‐metamorfiche. Questa pila di unità è stata ri‐orientata nel Miocene in risposta a deformazioni tettoniche che hanno portato alla formazione di pieghe a scala regionale con geometrie tipo duomi e bacini allungati in direzione Nord‐Sud (DURAND‐DELGA, 1978; 1984; JOLIVET et al., 1990; 1998; ROSSI et al., 1994; DANIEL et al., 1995). In relazione a queste strutture, l’area studiata è limitata ad Est dal fianco occidentale del duomo della Castagniccia, a Sud‐Ovest dalla culminazione dell’unità parautoctona Caporalino‐Pedani e, a Nord‐Ovest, dalla terminazione periclinale del Massiccio Cristallino del Tenda. Quest’area può essere suddivisa in due settori principali, uno orientale e l’altro occidentale. Nel settore orientale sono presenti le unità degli Schistes Lustrés che costituiscono il fianco Ovest del duomo della Castagniccia. Queste unità formano una pila con direzione ≈Nord‐Sud, immergente ad alto angolo (>45°) verso Ovest. Nel settore occidentale sono presenti le unità degli Schistes Lustrés comprese fra la chiusura periclinale del Massiccio Cristallino del Tenda a Nord e la culminazione dell’unità Caporalino‐Pedani che affiora in finestra tettonica a Sud. All’estremità occidentale dell’area studiata le unità degli Schistes Lustrés sono limitate dal massiccio gabbroide del Pineto (unità minore appartenente al gruppo delle unità superiori: Balagne, Nebbio, Rio Magno; cfr. cap.2). Queste unità sono disposte secondo una direzione media WNW‐ESE e immergono verso SSW. La variazione di orientazione (≈90° in direzione) fra le unità del settore orientale e quelle del settore occidentale è associata alla chiusura periclinale del Massiccio Cristallino del Tenda, la cui foliazione principale passa da un’orientazione media N180 50E lungo il fianco orientale a N90 40S lungo la relativa depressione assiale.
Fig. 6. 1a : S che ma te tt o n ic o della zon a di st ud io.
Fig 6. 1b : Sezione geologica sche m atica della Valle del Golo. La posi zione di qu est a sezion e n ell’area di st u d io è in dica ta dalla traccia riport at a sullo schem a st ru tt u rale di fi g. 6. 1a. Lege nda : US D : uni tà di S erra Debbi on e; ULC : un it à Le nto ‐Ca sa luna ; UC M : unità Cam p it ello ‐Morosaglia; UM FV : un it à Morte d a‐ Farinole ‐Volpajola; UML : uni tà Mandriale ‐La va si na . Ridiseg n to e mo di fi ca to da D URAND ‐D ELGA , 1 978.
6.2 Contatti tettonici di primo ordine.
I contatti tettonici di primo ordine sono rappresentati dalle superfici che separano le unità alloctone degli Schistes Lustrés da: a) le unità parautoctone continentali di Caporalino‐Pedani e del Massiccio Cristallino del Tenda, b) l’unità del Pineto. Queste superfici mettono in contatto unità oceaniche metamorfosate in condizioni AP/BT (Schistes Lustrés) con unità oceaniche non metamorfiche (massiccio del Pineto) o con unità continentali caratterizzate da un’impronta metamorfica variabile (unità Caporalino‐ Pedani: grado molto basso; Massiccio Cristallino del Tenda: facies scisti blu e scisti verdi).
6.2.1 Contatto Schistes Lustrés/Massiccio Cristallino del Tenda.
A scala regionale il Massiccio Cristallino del Tenda ha una struttura approssimativamente antiforme (orientazione assiale ≈N180) che termina verso Sud con una chiusura periclinale. La porzione meridionale del fianco Est di questa struttura è ben esposta, nell’area studiata, nei pressi del paese di Canavaggia. Qui le rocce metagranitoidi del Tenda (metaleucomonzograniti), caratterizzate da una foliazione principale con orientazione media N180 50E, sono sormontate da un’importante massa di metagabbri ofiolitici appartenenti all’unità Ligure Inferiore. La traccia della superficie di contatto fra le due unità, orientata N180, affiora con continuità per circa 2 km (fig. 6.2; 6.3).
Il fianco Sud del massiccio, che rappresenta la sua terminazione periclinale, ha un’organizzazione strutturale più complessa. In prossimità di Monte Quercitello, situato ≈1 km ad Ovest di Canavaggia, la foliazione principale dei metagranitoidi varia in direzione di ≈90°, passando da un’orientazione media N180 50E a N90 40S (fig. 6.3). In questa zona fra i metagranitoidi e le soprastatanti unità ofiolitiche degli Schistes Lustrés sono interposti i resti del basamento continentale pre‐ercinico, rappresentato da scisti paleozoici (fig. 6.3; 6.4).
Nel settore più occidentale dell’area studiata fra le unità ofiolitiche degli Schistes Lustrés e il sottostante basamento continentale pre‐ercinico è interposta una scaglia tettonica orientata mediamemente N90 40S, costituita da una lama di orthogneiss, spessa ≈200 m e lunga ≈2 km, seguita verso l’alto da una copertura sedimentaria metamorfica (fig. 6.3; 6.5). Questa unità piccola unità (≈4 km2), corrisponde alla Scaglia di Falconaia di
Fig. 6. 2: Li mite fr a i m et agabbri ofiolit ici degli Schi stes Lu st rés (u n ità Ligur e Inferior e) e i so tto st an ti me ta mo nz o g ra ni ti del Massiccio Crist allin o del Te n d a (t ra tto ross o).
NORD Proiezione (Schmidt Net) dei poli della foliazione principale lungo la terminazione periclinale del Massiccio Cristallino del Tenda.
Fig. 6.3: Schema strutturale delle principali unità affioranti nel versante settentrionale della Valle del Golo.
Sono mostrati i rapporti fra gli Schistes Lustrés e il Massiccio Cristallino del Tenda s.l.. Le unità ofiolitiche degli Schistes Lustrés sono direttamente sovrapposte ai metagranitoidi del Tenda lungo il suo fianco orientale, mentre nella porzione meridionale sono interposti, fra queste due unità, i resti del basamento continentale pre‐ ercinico. La Scaglia di Falconaia è situata fra le ofioliti (soprastanti) e le rocce metamorfiche di basamento pre‐ ercinico. N 1 Km
6.2.2 Contatto Schistes Lustrés/Unità Caporalino-Pedani.
La porzione settentrionale dell’unità parautoctona Caporalino‐Pedani (unità Pedani s.s.) è esposta in finestra tettonica sotto le unità ofiolitiche alloctone degli Schistes Lustrés e del massiccio del Pineto. Nell’area studiata l’unità Caporalino‐Pedani culmina a Punta di Querceta Tonda, antecima di Cima Pedani, ed è limitata a Nord dalle peridotiti serpentinitiche del Massiccio di Serra Debbione (fig. 6.6). La superficie di contatto fra le due unità non è osservabile sul terreno.
Nord Sud
Legenda:
1 Metamorfiti s.l. (basamento continentale pre-ercinico) 2 Metagranitoidi (Massiccio Cristallino del Tenda) 3 Metaperidotiti (Schistes Lustrés, unità Ligure Inferiore) 4 Metagabbri (Schistes Lustrés, unità Ligure Inferiore)
5 Scisti e metacalcari (Fm. Erbajolo; Schistes Lustrés, unità Lento-Casaluna)
Fig. 6.4: Sezione geologica attraverso il Massiccio Cristallino del Tenda e le soprastanti unità ofiolitiche degli
Schistes Lustrés.
Massiccio del Tenda
Unità Ligure Inferiore
Unità Lento-Casaluna
200 m
6.2.3 Contatto Schistes Lustrés/massiccio del Pineto.
Il massiccio del Pineto, appartenente al gruppo delle unità superiori (unità della Balagne, Nebbio, rio Magno; cfr. cap. 2), è un’unità oceanica non metamorfica composta da un complesso gabbroide stratificato intersecato da sporadici dicchi basaltici (SACCANI et al., 2000). La porzione settentrionale di questa unità affiora, nell’area studiata, presso Ponte Leccia ed è limitata ad Est delle peridotiti serpentinitche del massiccio di Serra Debbione. Il contatto fra queste due unità è rappresentato da una spessa (≥10 m) zona di taglio fraglie polifasica (orientazione: ≈N130 vert.) sviluppata a spese di basalti a pillows appartenenti all’unità Pineto. Gli indicatori cinematici associati indicano direzioni di movimento sia sub‐verticali sia sub‐orizzontali.
Fig. 6. 5: Vi sta pa no ra mi ca della S caglia di Falconaia ( o rt h o gn ei ss +copert ura me ta se di me n ta ri a di origin e cont in en ta le : me ta co ngl o me ra ti e fly sch calcareo me ta mo rf ic o ; cfr. cap 4) . Ques ta uni tà , di sp osta seco ndo un a dir ez ione ≈ Es t‐ Oves t e imme rg en te a Su d, è compresa fr a le o fiolit i alloct on e de gli Schistes Lu str és e le rocce del b asa me nto cont in ent ale pre ‐ ercinico (mica scisti a ser icite) ch e rappresen ta n o l’i n ca ssa nte dei granitoidi del Te n d a .
Fig. 6. 6: C u lm inazion e dell’un it à parautoctona Caporalin o ‐Peda ni so rm o n ta ta dalle pe ri do ti ti se rp en ti ni ti che del ma ssic cio di Serra Debbi on e (Schiste s Lu st rés ). Il versan te bos cos o in primo piano è cost it u ito da calcescit i de ll’un it a Ca m p it el lo ‐Morosaglia.
6.3 Unità del settore orientale.
Il settore orientale è caratterizzato da una pila di unità tettoniche orientate in direzione ≈Nord‐Sud e immergenti ad alto angolo (>45°) verso Ovest. Queste unità costituiscono il fianco occidentale del duomo della Castagniccia e sono limitate a Nord‐ Ovest dal fianco orientale, immergente ad Est, dell’antiforme del Massiccio Cristallino del Tenda. Dal basso all’alto e da Est ad Ovest sono rappresentate da: a) unità Mandriale‐Lavasina (Insieme Oceanico Inferiore) b) unità Morteda‐Farinole‐Volpajola (Unità di transizione) c) unità Cima di Tanoria (Unità di transizione) d) unità Campitello‐Morosaglia (Unità di transizione) e) unità Vallecalle‐Popa (Unità di transizione) f) unità Lento‐Casaluna (Insieme Oceanico Superiore) g) unità a trondhjemiti (Insieme Oceanico Superiore) h) unità Ligure Inferiore (Insieme Oceanico Superiore) I limiti fra le diverse unità sono descritti nel capitolo 4 (par. 4.2).
Non ci sono evidenze sul terreno per dimostrare l’esistenza di una piega sinforme a grande scala che raccordi il duomo delle Castagniccia all’antiforme del Tenda. Tuttavia, nella zona studiata, i metagabbri ofiolitici che sormontano il fianco orientale dei granitoidi del Tenda (fig.6.2; 6.3;) sono caratterizzati da una foliazione principale immergente ≈30° ad Est o Sud‐Est, mentre nelle unità degli Schistes Lustrés poste ad Est di questi la prevalente direzione di immersione della foliazione principale è verso WNW (orientazione media: N10 50NW), benché siano rappresentati tutti gli angoli di immersione intorno ad una direzione media N10 (fig. 6.7).
Nord
Nord
Fig. 6.7a: Proiezione (Schmidt Net) dei poli della
foliazione principale nelle unità Lento‐Casaluna, Campitello‐Morosaglia e Morteda‐Farinole‐Volpajola. Totale dati=785.
Fig. 6.7b: Diagramma di densità corrispondente a fig.
6.7a. Densità max.=5.47 (a 105/54). Contorni a 0,65; 1,30; 1,95…
È possibile ammettere l’esistenza di una piega sinforme, o di una serie di pieghe localizzate nelle unità degli Schistes Lustrés, che rendano conto della variazione di orientazione della foliazione principale fra le unità che costituiscono il fianco Ovest del duomo della Castagniccia e i metagabbri ofiolitici sovrapposti al fianco Est del Massiccio Cristallino del Tenda. I metagabbri ofiolitici appartengono all’unità Ligure Inferiore. Questa unità, secondo Rossi et al., (2001), è in posizione strutturale superiore rispetto all’unità Lento‐Casaluna. Nell’area studiata invece l’unità Lento‐Casaluna è chiaramente sovrapposta all’unita Ligure Inferiore. La superficie di contatto fra queste due unità è osservabile nella zona compresa fra i paesi di Canavaggia e Lento, in cui metagabbri dell’unità Ligure Inferiore immergono verso ESE con un angolo di ≈30° sotto la copertura metasedimentaria (Fm Erbajolo) dell’unità Lento‐Casaluna (fig. 6.2; 6.8). A Sud di Canavaggia, fra i metagabbri e la copertura metasedimentaria è interposta una scaglia di metabasalti, appartenente, anch’essa, all’unità Lento‐Casaluna (fig. 6.9). La superficie di contatto è parallela alla foliazione principale delle due unità. Fig. 6.8: Traccia della superficie di contatto tettonico fra l’unità Ligure Inferiore e l’unità Lento‐Casaluna. I metagabbri immergono ad ESE sotto la formazione d’Erbajolo. Località: zona fra Canavaggia e Lento.
Nord-Ovest Sud-Est
Legenda:
1 Metagranitoidi (Tenda)
2 Metagabbri (Schistes Lustrés, unità Ligure Inferiore) 3 Metabasalti (Schistes Lustrés, unità Lento-Casaluna)
4 Scisti e metacalcari (Fm. Erbajolo; Schistes Lustrés, Unità Lento-Casaluna)
Fig. 6.9: Sezione geologica in cui sono mostrati i rapporti fra il Massiccio Cristallino del Tenda e le unità degli
Schistes Lustrés.
Massiccio Cristallino del Tenda
unità Lento-Casaluna Unità Ligure Inferiore
200 m
6.3.1. Contatti tettonici.
In generale le superfici di contatto tettonico fra le unità del settore orientale sono caratterizzate da orientazioni medie NNE‐SSW ed immersioni ad alto angolo verso WNW parallele alla foliazione principale. L’unico contatto osservabile a scala mesoscopica è quello fra l’unità Campitello e la soprastante unità Lento‐Casaluna. Il limite fra queste due unità affiora lungo la strada N 193, circa 300 m a Sud‐Ovest di Campo Longo, ed è rappresentato da una zona di taglio polifasica sviluppata in metabasiti e serpentiniti, in cui le deformazioni fragili obliterano le precedenti deformazioni duttili. Questa zona di taglio è spessa ≈20 m e orientata N20 80NW.
Le superfici di contatto tettonico appaiono deformate da pieghe di terza fase. Delle pieghe F3 a scala cartografica sono sviluppate fra l’unità Morteda‐Farinole‐ Volapjola e la soprastante unità Mandriale‐Lavasina e fra l’unità Lento‐Casaluna e il massiccio serpentinitico di Raghia Buia, appartenente all’unità a trondhjemiti.
6.3.2 Strutture deformative maggiori all’interno delle unità.
La maggior parte delle strutture a grande scala all’interno di ogni unità sono probabilmente il risultato delle fasi deformative D2 e D3. Le orientazioni della foliazione principale nelle unità esaminate (unità Lento‐Casaluna, Campitello‐Morosaglia, Morteda‐ Farinole‐Volpajola) suggeriscono la presenza di pieghe isoclinali o aperte asimmetriche, attribuibili, rispettivamente, alle pieghe F2 e F3 osservate a scala mesoscopica.
Nell’unità Lento‐Casaluna l’orientazione prevalente della foliazione principale oscilla intorno alla direzione N30 con immersioni sub‐verticali o ad alto angolo verso Nord‐Ovest. Sono comunque presenti tutte le inclinazioni comprese fra 0 e 90° secondo le direzioni di immersione Sud‐Est/Sud‐Ovest/Nord‐Ovest (fig. 6.10). Questa disposizione è coerente con la presenza di pieghe ad assi immergenti verso Sud‐Ovest e piani assiali orientati N30 sub‐verticali o immergenti ad alto angolo verso Nord‐Ovest. Nella sottostante unità Campitello‐Morosaglia la distribuzione dei poli della foliazione principale sul reticolo di Schmidt mostra due massimi corrispondenti alle orientazioni N180 45W e N180 70E (fig. 6.11). Queste orientazioni sono coerenti con la presenza di pieghe asimmetriche vergenti ad Est ad assi ≈N180 sub‐orizzontali, simili alle pieghe F3 osservate a scale mesoscopica. Deve essere tenuto presente, tuttavia, che nelle proiezioni stereografiche, eventuali pieghe isoclinali F2 risultano mascherate dalle pieghe F3 a causa della sub‐coassialità della fase deformativa D3 alla fase D2. Nella più bassa delle unità studiate, l’unità Morteda‐Farinole‐Volpajola, la foliazione principale mostra un’orientazione prevalente N30 40NW, con la presenza di alcune misure sia orizzontali sia immergenti a Sud‐Est (fig. 6.12). Questa distribuzione deriva dalle misure raccolte principalmente intorno ad una piega di terza fase asimmetrica con vergenza a Sud‐Est (cfr. par. 6.3.2b). Nella zona di studio, infatti, questa unità occupa una superficie piuttosto ridotta, in cui la principale struttura è rappresentata da questa piega. Nord Nord
Fig. 6.10a: Proiezione (Schmidt Net) dei poli della
foliazione principale dell’unità Lento‐Casaluna. Totale dati=383
Fig. 6.10b:. Diagramma di densità corrispondente a
fig. 6.10a. Densità max.=3,68 (a 120/9). Contorni a 0,45; 1,90; 1,35…
Nord
Nord
Fig. 6.11a: Proiezione (Schmidt Net) dei poli della
foliazione principale dell’unità Campitello‐ Morosaglia. Totale dati=187
Fig. 6.11b: Diagramma di densità corrispondente a
fig. 6.11a. Densità max.=7,55 (a 94/45). Contorni a 0,90; 1,80; 2,70…
Nord
Nord
Fig. 6.12a: Proiezione (Schmidt Net) dei poli della
foliazione principale dell’unità Morteda‐Farinole‐ Volajola. Totale dati=215
Fig. 6.12b: Diagramma di densità corrispondente a
fig. 6.12a. Densità max.=12,03 (a 105/54). Contorni a 1,30; 2,60; 3,90…
6.3.2A STRUTTURE DI SECONDA FASE,D2.
A scala cartografica, la presenza di pieghe strette o isoclinali di seconda fase è testimoniata, in pianta, delle tracce dei contatti fra le diverse litologie che mostrano geometrie interdigitate “a fiamma” (fig. 6.13).
La caratteristica più evidente e comune a tutte le unità tettoniche è la distribuzione delle diverse litologie secondo bande con orientazione Nord‐Sud. Le coperture metasedimentarie includono tipicamente dei boudins ofiolitici decametrici e ettometrici disposti parallelamente fra loro e alla foliazione principale, lungo la quale sono allungati (fig. 6.14). Queste scaglie possono essere interpretate come i resti di fianchi laminati e boudinati di pieghe isoclinali F2 maggiori.
Fig. 6.13: Carta schematica in cui è mostrata la traccia del contatto deformato fra metabasalti ofiolitici e relativa copertura metasedimentaria (scisti e metacalcari, Fm. Erbajolo). Legenda: ULI= unità Ligure Inferiore; ULC=unità Lento‐Casaluna; in giallo sono indicate le metaradiolariti; le misure corrispondono alle orientazio foliazione principale (lineette co trattino ortogonale) e della lineazione L1 ni della n ccette). min./est. (fre Scisti e metacalcari (Fm. Erbajolo) Metaradiolariti ULI ULC Scisti e metacalcari (Fm. Erbajolo) Metaradiolariti Metabasalti Metabasalti Metagabbri Metagabbri N 200 m Fig. 6.14: Metagabbri foliati (al centro della fotografia) inclusi nelle coperture metasedimentarie (Fm. Erbajolo) dell’unità Lento‐Casaluna disposti parallelamente alla foliazione principale
6.3.2B STRUTTURE DI TERZA FASE,D3.
La più chiara struttura di terza fase è rappresentata dall’antiforme di Cima a Torra (unità Morteda‐Farinole‐Volpajola). Si tratta di una piega vergente a Sud‐Est, con asse sub‐orizzontale (direzione N30) e piano assiale immergente a Nord‐Ovest (fig. 6.15). Nord-Ovest Sud-Est Legenda: 1 Metaperidotiti 2 Metagabbri 3 Metabasalti 4 Metaradiolariti 5 Calcescisti 6 Paragneiss Diagramma di densità (Schmidt Net) dei poli della foliazione principale dei calcescisti di Cima a Torra. Totale dati=57. Densità max.=7,57 (a 126/40). Contorni a 0,90; 1,80; 2,70… Fig. 6.15: Sezione della piega F3 di Cima a Torra nell’unità Morteda‐Farinole‐Volpajola. Le linee rosse indicano i contatti tettonici con le unità confinanti: Unità Cima di Tanoria a Nord‐Ovest; unità Mandriale‐Lavasina a Sud‐ Est. Golo Cima a Torra 200 m
6.4 Unità del settore occidentale.
Nel settore occidentale sono presenti unità principalmente ofiolitiche (peridotiti serpentinitiche e metagabbri) disposte secondo una direzione prevalente N110 45SW (fig. 6.16). Queste unità sono sovrapposte alla chiusura periclinale del Massiccio Cristallino del Tenda a Nord ed alla culminazione dell’unità Caporalino‐Pedani a Sud. Dal basso all’alto sono rappresentate da:
a) unità Ligure Inferiore b) massiccio di Serra Debbione
Le notevoli masse di peridotiti serpentinitche presenti in questo settore e le scarse deformazioni duttili non consentono di definire con sufficiente accuratezza le deformazioni tettoniche di ordine maggiore.
L’unità Ligure Inferiore, circondando la terminazione periclinale del Massiccio Cristallino del Tenda, costituisce il raccordo fra il settore orientale e il settore occidentale. Nord Nord
Fig. 6.16a: Proiezione (Schmidt Net) dei poli della
foliazione principale delle unità tettoniche nel settore occidentale. Totale dati=115
Fig. 6.16b: Diagramma di densità corrispondente a
fig. 6.16a. Densità max.=7.63 (a 27/45). Contorni a 0,90; 1,80; 2,70…
Massiccio di Serra Debbione: discussione.
La parte meridionale del settore occidentale è occupata dal massiccio serpentinitico di Serra Debbione, che limita, verso Sud, l’unità parautoctona Caporalino‐ Pedani e, verso Ovest, l’unità non metamorfica del Pineto. Nelle note illustrative del foglio Corte (carta geologica 1/50.000; ROSSI et al., 1994) questo massiccio è incluso nella falda degli Schistes Lustrés ma non è attribuito ad alcuna unità tettonica in particolare. D. Ohnenstetter e M. Ohnenstetter ritengono, nelle medesime note illustrative (ROSSI et al., 1994), che tale massiccio occupi una posizione strutturale comparabile a quella dell’unità non metamorfica del Pineto e avanzano l’ipotesi che queste due unità abbiano condiviso la stessa evoluzione strutturale. In questa tesi si ritiene che il massiccio di Serra Debbione costituisca un’unità a sè, svincolata dell’unità Lento‐Casaluna posta ad Est e dall’unità Ligure Inferiore posta a Nord. Dal lavoro di rilevamento geologico è emerso, infatti, che questo massiccio è sovrapposto ad entrambe le unità degli Schistes Lustrés ed è separato attraverso una zona di taglio fragile dall’unità Pineto posta ad Ovest (cfr. par. 6.2.2). A Nord, la foliazione principale che caratterizza i metagabbri dell’unità Ligure Inferiore, benché non penetrativamente deformati, immerge a SSW, sotto il massiccio di Serra Debbione, (fig. 6.17) mentre ad Est i metabasalti e la relativa copertura metasedimentaria dell’unità Lento‐Casaluna, caratterizzati da una foliazione principale mediamente immergente verso i quadranti occidentali, sono sormontati dalle peridotiti serpentinitiche del medesimo massiccio. Inoltre queste peridotiti sono apparentemente prive di effetti
metamorfici di tipo orogenico di AP/BT e preservano, in alcuni settori, le strutture primarie di alta temperatura acquisite nel mantello (ROSSI et al., 1994). Queste caratteristiche sono in contrasto con il metamorfismo di AP/BT e le relative deformazioni registrati dall’Ligure Inferiore e dall’unità Lento‐Casaluna [(P/T)max.= facies scisti blu]. In
base a questi dati sembra possibile considerare il massiccio di Serra Debbione come un’unità equivalente alla confinante unità Pineto. Il limite con le unità Lento‐Casaluna e Ligure‐Inferiore non può essere definito con esattezza a causa delle condizioni di affioramento. A scala cartografica la superficie di contatto con l’unita Lento‐Casaluna appare deformata da pieghe sinformi e antiformi con orientazione ≈Nord‐Sud. Il limite con l’unità Ligure inferiore può essere tracciato lungo in corso del Golo con una direzione approssimativamente Est‐Ovest. Nord Sud Legenda: 1 Metaperidotiti 2 Metagabbri
3 Scisti e metacalcari (Fm. Erbajolo)
ULI=unità Ligure Inferiore MSD=Massiccio di Serra Debbione
Fig. 6.17: Sezione geologica attraverso il Massiccio di Serra Debbione e la sottostante unità Ligure Inferiore F. Golo Serra Debbione 200 m ULI MSD