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Università di Pisa Facoltà di Agraria

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Academic year: 2021

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CANDIDATO : LUCA SARTI

RELATORE : Dott. PAOLO VERNIERI

CORRELATORE: Dott.ssa CRISTINA NALI

SUPPORTO ESTERNO: Dott.ssa Agr. SIMONA RIZZITELLI

A.A. 2005-2006

Corso di Laurea Specialistica in Progettazione

e

Pianificazione delle Aree Verdi e del Paesaggio

TESI DI LAUREA

Università di Pisa

Facoltà di Agraria

(2)

RINGRAZIAMENTI:

RINGRAZIAMENTI:

RINGRAZIAMENTI:

RINGRAZIAMENTI:

Si desidera ringraziare direttamente prima di presentare questo Elaborato di Tesi, tutti coloro che a vario titolo hanno

collaborato con i loro consigli a realizzare questo prodotto, in particolare il Dr. Paolo Vernieri e la Dr.essa Rizzitelli,

instancabili compagni d’avventura, il Dr.Fabrizio Cinelli e il Dr.Rossano Massai per essersi sempre resi disponibili per

informazioni e suggerimenti, nonostante non fossi loro tesista , la Dr.essa Cristina Nali per essersi sempre fidata di quello che mi apprestavo a fare, lasciandomi la massima libertà di scelta , il sig.Stefano Paolicchi, il Prof.Massai e la Prof. Piazzini del Dip. di Fisica e il Dr.Marco Volterrani per i suggerimenti

forniti, il personale dell’Ufficio Progettazione e Manutenzione del Verde del Comune di Livorno per aver fornito materiale

cartografico, personale per sopralluoghi e tutta una serie di suggerimenti con molta disponibilità, in particolare

l’Arch.Rodolfo Mannelli, il Dr.Mirco Branchetti e il sig.Aldo Leandrini, il personale dell’Oasi di S.Luce per la visita guidata gratuita fornitami, il sig.Alessandro Caramelli per avermi fatto da guida a Torino alla scoperta dei parchi urbani della città e per avermi fornito materiale inerente il settore dei non vedenti, il Dr.Ares Salvadori per i ripetuti supporti tecnici fornitimi sul piano informatico ogni volta che inceppavo il tutto .

Per quel che attiene la ricerca storica desideravo ringraziare tutto il personale dell’Archivio Comunale , che nelle figure del Cav.Ezio Papa e della Dr.essa Elena Cavallini hanno sopportato tutti i miei straganti tentativi di ricerca e anzi speso li hanno incoraggiati (specie la signora Cavallini) ed indirizzati verso nuovi ed interessanti filoni di ricerca e che si sono prestati ad intrattenere con una lezione negli archivi la classe da me guidata in questo progetto ; tutto il personale dell’Archivio di Stato di Livorno per l’ampia disponibilità , ed in particolare la sig.ra Renza per l’entusiasmo e le geniali intuizioni di filoni di ricerca che hanno impedito che questa ricerca si esaurisse

prematuramente in tale Sede, la Dr.essa Marcella Previti che fino a quando è stata responsabile del Centro di Villa Maria mi ha notevolmente aiutato e facilitato nella ricerca del materiale lì conservato, il personale dell’Emeroteca per aver acconsentito la visita guidata alla loro sede da parte dei bambini della classe. Infine un ringraziamento alle maestre e alla Dr.essa Baruffaldi, che si sono spese per questo progetto e tuttora fortemente lo desiderebbero veder realizzare

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Nello sfondo di copertina e in questa pagina:

Giorgio Morandi Bologna 1890-1964

Paesaggio (Paesaggio all'Ardenza), 1924

Olio su compensato, cm. 27x33

Al verso: firma Morandi; etichetta Arte Moderna in Italia 1915-1935 / Mostra in Palazzo Strozzi Firenze / Novembre 1966 - Febbraio 1967, con indicazione di pro- prietà Ing. B. Gallo, Torino; dichiarazione scritta a matita «Io sottoscritto dichiaro che il presente dipinto è stato ese- guito dal Morandi durante il periodo che era mio ospite nella mia Villa "La Morazzana" in Ardenza di Livorno. In fede F. Pasi».

Esposizioni: Arte moderna in Italia 1915-1935, Firenze, Palazzo Strozzi, 26 febbraio - 28 maggio 1967, n. 1205. Bibliografia: Francesco Arcangeli - Giorgio Morandi, ristampa riveduta (prima edizione 1964), Edizioni del Milione, Milano, 1968, fig. 25 (tra le pp. 144-145); Lamberto Vitali - Morandi. Catalogo generale volume primo 1913-1947, Electa Editrice, Milano, 1977, n. 103.

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Le foto con minori riconoscibili, inserite in questo elaborato sono state autorizzate, secondo le vigenti normative di legge, da chi esercita la tutela dei medesimi

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Questo elaborato di tesi affronta la stesura di un progetto di massima per la realizzazione di un giardino dei sensi presso una scuola elementare di Livorno. Il progetto si caratterizza per la metodologia partecipativa con cui è stato elaborato e per aver cercato di esser sensibile alle tematiche inerenti i diversamente abili. Il progetto, a causa di problemi tecnico – burocratici-economici legati alla P.P.A.A., non ha avuto un seguito con un successivo progetto esecutivo ed una fase realizzativa, benché si sia da tempo iniziata la procedura per poter perseguire tali fasi in un prossimo futuro.

1.

COME E’ NATO IL PROGETTO :

L’idea di realizzare un giardino dei sensi per bambini diversamente abili e normodotati è nata ad un gruppo di maestre delle Scuole Elementari “Giosué Carducci” di Livorno e alla logopedista della ASL cittadina che segue un bambino con forti problematiche inserito nella classe delle medesime, durante una delle loro periodiche riunioni.

L’idea all’inizio sembrava quasi una delle classiche battute : “Sarebbe bello se….”

Poi le insegnanti hanno deciso di verificare se c’erano i presupposti per poter realizzare quella che sembrava ancora un semplice desiderio, iniziando a sondare la possibilità di avere un finanziamento e se sussisteva la possibilità di realizzare una collaborazione con l’Università di Pisa.

A fine Estate 2005 sono state indirizzate verso il Dr. Paolo Vernieri, docente della Facoltà di Agraria, che aveva seguito la realizzazione di un giardino dei sensi presso il proprio Dipartimento. I contatti sono proseguiti e nel mese di Ottobre il Dr. Vernieri ha prospettato la possibilità di una tesi in tal senso ai propri studenti della Laurea Specialistica in Progettazione e Pianificazione Aree Verdi e Paesaggio. E qui ha incontrato l’entusiasmo di Luca Sarti.

Nel contempo le maestre hanno fatto richiesta di un finanziamento tramite i bandi I.N.F.E.A., volti a favorire progetti di educazione ambientale.

Tra fine Dicembre e Febbraio il tesista ha effettuato la ricerca storica dell’area.

A Marzo, confermata l’erogazione di un piccolo sovvenzionamento economico, in seguito all’assegnazione dei fondi INFEA, si è partiti in concreto a pensare al progetto e alla sua interazione coi bambini della scuola e vi è stata la possibilità, successivamente di affiancare al tesista una libera professionista, la Dr.essa Agronoma Simona Rizzitelli, che aveva già partecipato ad alcune delle riunioni preliminari avvenute a Settembre e come correlatrice del tesista la Dr.ssa Cristina Nali, docente del corso di “Multifunzionalità delle aree a verde” presso la Facoltà di Agraria di Pisa. Scelta come classe pilota una 3a elementare, in cui è inserito il bambino precedentemente

menzionato, ai primi di Marzo è stata effettuata una prima rapida ispezione del giardino e preparato, su richiesta delle insegnanti , un piccolo questionario preliminare per valutare il livello dei ragazzi e la conoscenza individuale che avevano dell’argomento che avremmo trattato e di alcuni suoi aspetti specifici.

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2.

BREVE CARRELLATA SU ALCUNE DELLE MOLTEPLICI

INIZIATIVE PRESENTI IN ITALIA E NEGLI STATI LIMITROFI SUL

TEMA DEI GIARDINI SENSORIALI E SU ESPERIENZE SIMILARI:

2.1 INTRODUZIONE

Effettuando una ricognizione su internet di cosa è reperibile sul territorio italiano, è emersa una vasta gamma di esperienze, anche se molte sono prettamente legate a stimolazione di soli alcuni dei 5 sensi, spesso legati a giardini di aromatiche. Alcune sono solo provvisorie, legate ad eventi od Esposizioni provvisorie. Altre esperienze, invece, sono “rimaste sulla carta” non avendo avuto seguito una fase operativa ad una progettuale. Da alcuni anni si stanno affermando piccoli giardini didattici o delle aromatiche o delle farfalle in agriturismi , aziende agricole didattiche, alberghi e similari, alternando, come movente della loro realizzazione, motivi di ordine

didattico-lavorativo ad altri prettamente legati a mode del momento o come elemento di pregio estetico che dà quel qualcosa in piu’ per attirare il cliente .

Presentiamo di seguito una carrellata di alcune delle molteplici esperienze che si possono rinvenire, senza per questo voler essere esaustivi del panorama di realtà che si possono incontrare, ma quanto basta per potersene fare un ‘idea.

2.2.RASSEGNA STAMPA E ALTRE INFORMAZIONI ESTRATTE DA UNA SERIE DI SITI INTERNET

2..2.1.ESEMPI DI EVENTI PROVVISORI: *

COMMUNIQUE DE PRESSE / Berna, le 14.8.2002

La ricerca agricola all'Expoagricole

La ricerca agricola svizzera invita i visitatori dell'Expo.02 e

dell'Expoagricole di Morat al "Giardino dei sensi". Lungo un percorso informativo del tutto originale il pubblico viene informato in maniera piacevole e divertente sull'attività delle Stazioni federali di

ricerche.

Dal 20 al 28 agosto le sei Stazioni federali di ricerche dell'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG) si presentano al pubblico in

occasione del Forum dell'Expoagricole di Morat. Su una superficie di 1000 metri quadrati i visitatori potranno fermarsi in dodici stazioni dove avranno l'opportunità, ad esempio, di gustare l'Emmental invernale, di toccare piantine di fagioli e soia, di ascoltare il

suono dei buchi del formaggio, di riconoscere i versi del maiale o gli odori della fattoria, di provare il gusto della carota “stressata” e di scoprire numerose altre sorprese. Al Giardino dei sensi tutti i curiosi sono benvenuti: sia gli esperti sia i profani in agricoltura. Chi vuol lasciarsi trasportare dalle emozioni conserverà un ricordo indimenticabile del Giardino dei sensi.

Grazie ad un concorso a premi con estrazioni ogni ora, più di 1000 persone, che avranno saputo rispondere alle dodici domande nel

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Giardino dei sensi, vinceranno piantine di origano coltivate in provetta.

"Al giardino dei sensi", Forum, Expoagricole Morat, orario d'apertura: martedì 20 agosto dalle 12.00 alle

20.00; da mercoledì 21 a giovedì 27 agosto, dalle 09.30 alle 20.00; venerdì 28 agosto dalle 09.30 alle 12.00

Informazioni:

Danielle Gagnaux, Direttrice, Stazione federale di ricerche della produzione animale, Posieux, tel. 026 407 71 11

http://www.admin.ch/cp/i/3d5a18cf_1@fwsrvg.bfi.admin.ch.html *

Il giardino che cura

Terza età, vol. 24, n. 2, 2006, pag. 15

Nata in Gran Bretagna verso il 1980, l'Horticultural Therapy o "terapia assistita dalle piante" o "ortoterapia" è una modalità terapeutica, le cui radici affondano in epoche lontane, finalizzata al benessere psico-fisico della persona attraverso l'interazione con le piante. Tra le varie forme sperimentali rientrano i giardini terapeutici, che offrono un supporto alle tradizionali cure mediche nel trattamento di disturbi psicologici o difficoltà motorie. Un esempio di tali creazioni è stato presentato a Euroflora 2006 da parte della Fondazione Gerolamo Gaslini di Genova, allo scopo di illustrare le proprie esperienze ortoterapiche in campo pediatrico e riabilitativo.

http://www.centromaderna.com/bd_cerca.php?indice=si&id_cat=191&desc=Giardino%20Alzheime r

percorsi provvisori :

17/05/2004

LOIANO, VISTE GUIDATE AI GIARDINI DEL CASONCELLO

FINO AL 13 GIUGNO SI POSSONO FARE DIVERSI PERCORSI, COME QUELLO "OLFATTIVO"

I Giardini del Casoncello a Loiano sono aperti al pubblico fino a domenica 13 giugno. Le visite guidate propongono una maniera tutta nuova di vivere il verde. Il percorso, infatti, non è soltanto visivo, ma investe anche altri sensi. Esiste per esempio il

'percorso olfattivo' che propone più di duecento specie che trasmettono sentori diversi per mezzo delle foglie, dei fiori, delle cortecce e anche delle radici. Aperto al

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pubblico dal 1996, il complesso è composto da diverse 'situazioni vegetali' (prato misto, orto-giardino, bosco-giardino, giardino delle erbe, giardino frutteto, siepi miste, bordure di erbacee perenni, zona d’acqua, giardino roccioso) articolate in una serie di piccoli giardini e spazi più ampi. Per informazioni e

prenotazioni I Giardini del Casoncello, via Scascoli 75 Loiano- Tel. 051 928100/928281

http://www.valledelreno.provincia.bo.it/index.asp

2..2.2 ESPERIENZA DI TEATRO SENSORIALE

Un esperienza sensoriale, legata più al teatro che ai giardini, ma che con essa è attinente è quella dei giardini pitturati :

Creato da Francesco Gandi e Davide Venturini , Gli elementi del linguaggio visivo, sonoro, tattile che caratterizzano gli allestimenti, vengono scomposti e rielaborati in scenari aperti a diversi tipi di contaminazione. Con questo approccio la compagnia ha ideato il concept di teatro interattivo CCC

[children cheering carpet] ambiente teatrale interattivo capace di interagire con il pubblico

infantile per mezzo di un tappeto da danza dotato di 32 sensori a pressione. Con questo scenario tecnologicamente evoluto la compagnia ha elaborato una trilogia di spettacoli dedicati al giardino:

Il giardino giapponese , il giardino dipinto (ispirato al giardino kurdo), il giardino italiano

Il giardino dipinto è un giardino creato dal pittore Rebwar Saeed, in cui si incontrano e si

inseguono i colori e le forme sinuose del giardino orientale. Sulla scena due danzatici invitano il pubblico ad entrare in uno spazio virtuale rappresentato da un tappeto sul quale vengono proiettati quattro ambienti interattivi: Il giardino giallo (di terra), il giardino blu (d'acqua), il giardino verde (di foglie), il giardino rosso (dell'amore). L'azione teatrale termina nel "giardino dei giochi d'acqua".

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Nello spettacolo “Il Giardino Giapponese”, i bambini vivono l'esperienza di un viaggio nei colori e nelle forme del paesaggio naturale orientale. Sulla scena due danzatrici danzano all'interno dei diversi quadri, ognuno dei quali contiene un ambiente di gioco animato. In questa esplorazione le danzatrici invitano il pubblico a salire sul tappeto/giardino, e qui, pietre, terra, piante, fiori, acqua, animali suggeriscono una relazione con lo spazio che è fisica, sensoriale, percettiva. In questo scenario tecnologicamente sofisticato il pubblico è invitato ad interagire e vivere in modo leggero ed istantaneo un'azione ludica basata su di un rapporto "tattile" con le immagini e i suoni. I giardini propongono un'esperienza estetica ed aiutano bambini e adulti a sviluppare un approccio primario al teatro, al movimento ed al contatto ludico con le arti.

Il giardino giapponese è in sé una forma di racconto. I laghi, le pietre, i sentieri, i “passi perduti”,

il giardino zen e gli altri scenari collegati seguono un'idea artistica codificata, mirata a ricostruire artificialmente un paesaggio ideale. E' composto da cinque piccoli giardini “sensibili”, ognuno dei quali propone una esplorazione a volte individuale a volte in gruppo: un prato, un lago, un ponte, i fiori, il mare. Ciascuno di questi ambienti sviluppa un'azione teatrale interattiva basata sul rapporto percettivo e ludico con gli elementi naturali. I giardini, composti da immagini proiettate dall'alto su di un tappeto bianco corredato da sensori a pressione, si aprono, suggeriscono giochi, creano un contatto dinamico, comunicano in forma di poesia visiva attraverso immagini e suoni animati in tempo reale. Al pubblico (ragazzi e adulti) viene lasciata ampia libertà nel trovare il proprio approccio al gioco o all'esplorazione. Non ci sono regole, tempi o modalità interpretative rigide.

All'inizio un'attrice accoglie i ragazzi e racconta una breve storia sull'origine del giardino

giapponese poi invita il pubblico ad entrare nello spazio scenico. I ragazzi si siedono intorno a un grande tappeto bianco. Su questo tappeto interattivo un danzatore danza e, passo dopo passo, apre cinque giardini: il giardino delle ninfee, il giardino d'erba, il giardino del ponte che suona, il giardino dei fiori e il giardino del mare. Il tappeto si anima di suoni e immagini grazie a dei sensori

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sottilissimi che reagiscono alla pressione dei piedi o del corpo. Quando il danzatore finisce la sua danza, invita i bambini ad entrare in questo ambiente sensibile dove si entra piano e in silenzio. Qui i ragazzi, a volte da soli, a volte in piccoli gruppi, esplorano lo spazio cercando loro stessi le

immagini, i suoni e le sorprese che i giardini nascondono. Muovendosi, i ragazzi creano delle piccole danze, partecipano a un viaggio immaginario e vivono una intrigante esperienza estetica.

Il giardino italiano è concepito come metafora del mondo classico ma anche luogo di fascinazione

e sorpresa, il giardino italiano è anche un'opera d'arte vivente che dal Rinascimento si sviluppa mutando forme e riferimenti nel corso dei secoli. Lo scopo della sua bellezza potrebbe limitarsi al semplice intrattenimento aristocratico, ma lo stupore che esso suscita al visitatore rivela progetti più ampi e da luogo di piacere in miniatura, si trasforma in gioco intellettuale.

I labirinti di bosso, le statue, i giochi d'acqua e gli anfratti più nascosti ci raccontano storie che fanno immaginare generazioni di bambini (privilegiati) che in questo palcoscenico naturale e segreto hanno costruito i loro sogni. Attraverso il teatro, oggi questo scenario esclusivo viene aperto e le sue bellezze rese accessibili in un allestimento che prende forma come ambiente teatrale interattivo, liberamente ispirato alle meraviglie di alcuni giardini storici italiani presenti in Toscana, Villa Gamberaia, Villa Reale, Villa Schifanoia ed altri. (Tratto da :

http://www.digicult.it/archivio/digimag11/index.html e da: http://www.tpo.it )

2.2.3.ESEMPI DI GIARDINI DEI SENSI REALIZZATI (O RIMASTI ALLO STADIO DI PROGETTO) PER DURARE NEL TEMPO

2.2.3.1. ESEMPI IN ITALIA E PAESI LIMITROFI Reggia di Caserta, nel giardino all’inglese

In occasione della della V Settimana della cultura, 5 – 6 maggio 2003 e della Giornata nazionale per l'abbattimento delle barriere architettoniche, tenutasi il 5 ottobre 2003, è stato presentato il progetto pilota per la realizzazione di Percorsi tattili-olfattivi nel Giardino all’Inglese della Reggia di Caserta . Il percorso tattile-olfattivo si propone di promuovere la conoscenza scientifica e la percezione del "bello", privilegiando strumenti conoscitivi quali l’esperienza tattile e olfattiva, utilizzabili dal pubblico "normale" e da pubblico

diversamente abile e al contempo rendere accessibile a tutti un luogo pubblico "privilegiato" quale il Giardino all’Inglese di Caserta, favorendo anche la socializzazione e l’integrazione tra i diversi tipi di pubblico. Vuol esser anche un esempio per contribuire alla

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sensibilizzazione e diffusione delle prassi che nella progettazione e gestione della visita ai giardini storici ed in genere ai "luoghi della cultura" tengano conto delle categorie

svantaggiate.

Metodologie:

Visita guidata, eseguita da personale appositamente preparato per la conoscenza diretta delle caratteristiche morfologiche del sito (pianure, dislivelli), delle specie botaniche presenti, della configurazione paesaggistica del giardino.

Scelta del percorso, in base alle caratteristiche botaniche delle specie vegetali, alla morfologia del terreno, alla possibilità di brevi soste.

Elaborazione di schede botaniche indicanti nome scientifico, famiglia di appartenenza, nome volgare, distribuzione, fenologia (periodo di fioritura), ecologia della specie, descrizione della specie che costituirà la base per la costruzione di altro materiale didattico (pannelli, brochure, cassette audio ecc.) anche in alfabeto Braille.

Apprendimento della configurazione paesaggistica del giardino attraverso la percezione dei dislivelli, dei percorsi dell’acqua (canali, cascate, fontane), dei luoghi in ombra alternati a quelli assolati.. (Tratto da :

http://www.ambientece.arti.beniculturali.it/eventi/2003/05%20ottobre%202003barrierearch iettonichepercorsi.htm e da http://www.sitiunesco.it/attach/unesco/docs/siti_5_caserta.pdf e da http://www.reggiadicaserta.org e da www.angelipress.net )

GUIDARINI & SALVADEO. Centro Socio-Sanitario

Residenziale per sordociechi a Lesmo

Il Centro è destinato all'assistenza e all'accoglienza di persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, adolescenti e adulte (36 soggetti residenti e circa 16 persone con degenza diurna). L'insediamento si articola in sei corpi di fabbrica, come una sorta di campus universitarioora maggiore,.

[17apr2005]

Plastico. Vista zenitale.

Plastico. Vista da ovest.

Plastico. Vista da nord.

Il rapporto degli edifici con i percorsi pedonali e con il verde è uno dei cardini del progetto, in quanto costituisce uno stimolo in grado di favorire le sollecitazioni psicosensoriali nei diversi momenti della giornata, durante tutto l'arco dell'anno e, quindi, con il variare delle stagioni.

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L'edificio "Rosso" delle residenze (E4).

La mensa (E6) e gli edifici residenziali (E2-E3-E4).

Il centro di

riabilitazione psico-sensoriale (E1).

L'edificio "Blu" delle residenze (E2).

Planimetria generali piani terra e sezione generale.

La piazza est, verso il percorso pedonale attrezzato (E5-E6-E3-E1).

La mensa e le cucine (E6).

Un ulteriore elemento di definizione degli spazi aperti è costituito dalla rete dei percorsi pedonali attrezzati che si sviluppa in modo capillare nel verde. Sono previsti percorsi

Edificio E1. Particolari coperture.

Edificio E1. Sezione prospettica sulle aule di rieducazione.

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tematici e didattici capaci di stimolare le percezioni degli utenti: il percorso degli odori, ad esempio, sfrutterà le proprietà aromatiche di alcune specie vegetali, mentre il percorso dei rumori sfrutterà alcuni movimenti dell'acqua (una piccola cascata, vasche con gocciolatoi, ecc.). Sono previste zone per la sosta segnalate con segnali tattili e con tratti di pavimentazione in risalto

Guidarini & Salvadeo

Sezioni di facciata tipo. GUIDARINI & SALVADEO. Centro Socio-Sanitario

Residenziale per sordociechi a Lesmo

committente:

Lega del Filo d'Oro, ONLUS, Osimo (AN) progetto e direzione lavori:

Guidarini & Salvadeo

architetti Stefano Guidarini e Pierluigi Salvadeo, Milano con ingegneri Roberto Canalini e Attilio Passalacqua, Osimo collaboratori:

architetti Francesca Battisti, Simona Boneschi, Giorgio Burragato, Massimo Cattaneo, Davide F. Colaci, Fabrizio Colella, Francesca Di Gennaro, Alessandro Fusetti, Lorenzo Gaetani, Eliana Lo Mastro, Biagio Mansueto, Francesca Sorci progetto degli impianti:

Nuova Termostudi Delta, ing. Bruno Roccheggiani, geom. Carlo Nobili, Ancona

progetto delle strutture: ing. Marco Corti, Desio (MI) progetto degli arredi:

arch. Alfredo Zengiaro, Vicenza coordinamento di cantiere: arch. Alfio Monaco, Milano sicurezza del cantiere:

geom. Luca Amendola, Robbiate (LC) imprese esecutrici:

SC Engineering, ElettroTC realizzazione del verde: Vivai F.lli Tusi

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maquette: Mauro Mauri fotografie: Alberto Piovano

superficie del lotto: 45.000 mq. volumetria costruita: 25.000 mc. cronologia:

progetto: 1998-1999 costruzione: 2000-2004 importo dei lavori: €11.000.000

Il Centro Socio-Sanitario Residenziale di Lesmo

Il Centro di Lesmo, alle porte di Monza, sorto su un terreno donato alla Lega del Filo d’Oro

dall’industriale lombardo Danilo Fossati, è la risposta alla crescente domanda di nuovi servizi per i sordociechi e i pluriminorati psicosensoriali del Nord Italia. Tutto, all’interno del Centro, è stato progettato in funzione delle

necessità e dei bisogni degli ospiti sordociechi, accolti in un ambiente confortevole e ben attrezzato, in grado di offrire i risultati più soddisfacenti ai trattamenti riabilitativi.

La struttura Il Centro, inaugurato nel maggio 2005, si sviluppa su un’area di 46.000 mq e comprende ben sei edifici diversi, ciascuno con una sua funzione. Gli edifici sono collegati da percorsi pedonali attrezzati con ausili tattili e sensoriali specifici per le persone sordocieche. Inoltre,

mutuandol’esperienza di Osimo, sono stati realizzati percorsi “tematici” o “didattici” per stimolare ulteriormente sensazioni e percezioni.

Gli spazi interni adottano accorgimenti precisi per assicurare ai soggetti portatori di disabilità gravi la più ampia vivibilità e fruibilità: tipologia e disposizione dei mobili, dislocazione dei corrimano, strisce antiscivolo o

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direzionali, illuminazioni particolari, forme e colori adeguati, soprattutto, per chi ha ancora residui visivi. Il Centro, destinato ad utenti sordociechi giovani e adulti, potrà ospitare fino a 52 persone con ricovero a tempo pieno, a cui si affiancheranno, per l’assistenza, circa 100 persone, tra operatori educativo-riabilitativi, pedagogisti, terapisti, infermieri e altre figure professionali. La struttura è molto articolata, proprio per soddisfare le esigenze più diverse e dare l’opportunità di svolgere in ambienti idonei e funzionali interventi diversificati.

Sono presenti locali per attività riabilitative di tipo motorio, come la palestra, la piscina, le aule e i laboratori per la didattica e vari tipi di lavori manuali e artigianali. C’è, naturalmente, la zona destinata ai medici, con ambulatori e locali attrezzati, quella per gli assistenti e gli educatori e, molto importante, l’area foresteria per i familiari che debbono soggiornare nel Centro.

Legenda:

locali per attività

educativo-riabilitative percorso dell'acqua Parte del parco fruibile dal pubblico residenza per ospiti

sordociechi percorso degli odori Laghetto attrezzato residenza per ospiti

sordociechi Fascia verde alberato Riserva d'acqua residenza per ospiti

sordociechi con

problematiche particolari e foresteria per i parenti

Strada di servizio interna con annessi percheggi

Prato parzialmente alberato

palestra, piscina con vasca per idroterapia, locali per la fisio- terapia e per attività ricreative

Percorso pedonale

attrezzato

Mensa, servizi generali

(Tratto da: http://architettura.supereva.com/architetture/20050417/index.htm ; http://www.legadelfilodoro.it/page.asp?page=73 )

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Innovativo progetto di riqualificazione degli Orti Pace Un parco senza più barriere

L'area verde sarà disegnata a misura di bambini, anziani e disabili

Sarà un parco completamente privo di barriere ar-chitettoniche, con percorsi botanici studiati appositamente per i non vedenti, un giardino degli odori, labirinti e giochi multifunzionali per bambini. È il progetto di riqualificazione degli Orti Pace, il fazzoletto di verde compreso tra via Setificio e il Montirozzo, cerniera ideale tra il centro storico e la parte bassa di Jesi. Un progetto dai contenuti forti, che vanno al di là della semplice operazione di restyling, realizzato dal Comune in collaborazione con le associazioni che seguono i problemi dei disabili. Un progetto che partecipa ad un bando provinciale proprio per la realizzazione di un parco senza barriere archi-tettoniche, dal quale si spera di ottenere il

finanziamento del 90 per cento della spesa complessiva che è pari a 120 mila euro. Arrivare primi alla selezione - di cui si conoscerà l'esito in aprile - permetterà di avviare subito la gara d'appalto e dare il via ai lavori entro l'estate.

Diversamente, l'Amministrazione comunale porterà comunque avanti il progetto, sia pure con tempi più lunghi per la necessità di reperire i fondi.

L'intervento prevede la rimozione degli elementi di arredo ormai in degrado, la sistemazione della scarpata sotto il Montirozzo, una nuova fontana e punti luce adeguati. Ma soprattutto saranno realizzati i percorsi ad hoc per i disabili: percorsi fondati sugli odori e sul tatto per i non vedenti, su tragitti e giochi accessibili per coloro che hanno problemi di deambulazione. E così nasceranno viali piantumati e piazzette, rosai botanici, siepi di schermatura visuale e dal rumore con piante di

oleandro profumato lungo tutto il perimetro del parco, attrezzature gioco per bambini e adolescenti. Saranno scelte panchine con schienale ergonomico e doghe in legno, più comode per gli anziani, mentre le pista di pattinaggio verrà ricoperta con pannelli in gomma antiurto per far giocare in sicurezza i bambini. Sulla via che costeggia le mura saranno posizionate piante di media grandezza per non pregiudicare la vista sulle guglie e sulle torri del tracciato medievale

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Supermercato Coop di Via Laurentina - Roma

NASCE " 5 LIBERA TUTTI", IL PRIMO ASILO PUBBLICO AD AVERE UN "GIARDINO DIDATTICO"

La Green Flora accetta la sfida per creare un Giardino Speciale per un Asilo Speciale Si chiama "5 libera tutti" ed è il primo asilo pubblico ad avere un "Giardino Didattico".E' nato oggi, 8 Ottobre 2004, alla periferia di Roma nel quartiere Laurentino, grazie alla collaborazione tra Uniccop Tirreno, Comune di Roma e Municipio XII.

Hanno partecipato

WALTER VELTRONI sindaco di Roma

MARIA COSCIA Assessore alle Politiche Educative e Scolastiche Comune di Roma Paolo Pollak Presidente Municipio XII

ALDO SOLDI Presidente ASS. Naz. Cooperative di Consumatori (ANCC-Coop)e Unicoop

Tirreno

Il "Giardino didattico" è nato per gioco e come un gioco; abbiamo pensato che doveva soddisfare le richieste di un cliente davvero esigente: un bambino! doveva essere bello(da vedere), buono(da gustare), profumato(da annusare), tranquillo(da ascoltare), divertente(per giocare)...

Partendo dall'impostazione multisensoriale dell'asilo, abbiamo creato un percorso dove ogni pianta scelta non è lì per caso.

L'uso di piante che fioriscono e fruttificano per tutto il periodo dell'anno, risponde ad una consapevolezza che ogni singola forma, colore e odore esercita una forte influenza sui comportamenti e sulle emozioni delle persone. Noi partiamo dai bambini!

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Ecco quindi:

Piante a foglie ruvide e lisce: salvia, mirto.. per condurre a stimolare la percezione tattile

(TATTO).

Piante dalle bacche colorate: rosso,arancio(pyracanta),gialle ; per esaltare i colori della natura

(VISTA).

Piante dalle foglie profumate: lavanda, rosmarino...per incoraggiare la curiosità verso i profumi

della natura (OLFATTO).

Piante da buoni frutti : arancio, ulivo, limone; per aprire i sensi ai naturali sapori di una

volta,(GUSTO).

Piante da alto fusto: possono ospitare uccelli, cicale...; per approfondire il fantastico mondo degli

animali(UDITO)

in un ipercoop di Roma realizzato un asilo con giardino sensoriale : asilo sensoriale http://www.greenflora.it/index.htm e da http://www.greenflora.it/giardino_didattico.htm Alcune aziende e cooperative private , nel tempo, hano inoltre organizzato dei corsi per la sensibilizzazione dei bambini:

Come quelli della Floricoltura chiaravalli di Monza (tratto da http://www.greenman.it) o http://www.leerbedeigriggimontu.it/rubriche/corsi.t

Comune di Reggio Emilia. Giardini dei sensi di casa Ferrari

Il centro servizi di Casa Ferrari,situato in via Gattalupa n.5, è stato realizzato grazie alla donazione del Sig.Arnaldo Ferrari. Casa Ferrari ha al suo interno un Centro Diurno e Residenziale per disabili, un Centro Diurno per anziani ed un Parco Attrezzato, gestiti per il Comune e FCR della Coop CO.RE.SS. Il giardino sviluppa un percorso fisico-spaziale e didattico-riabilitativo in un susseguirsi di diverse situazioni e stimoli.

Il giardino è aperto dalle ore 9 alle ore 18.

http://www.municipio.re.it/ambiente/infoambsito.nsf/36A7E79FF0233917C1256E9A003B59EA/3 17E880EBBB2AC94C1256EDF003FC909?OpenDocument

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"Strada dei sensi": la natura a fior di pelle Mayens-de-Riddes

Si può scoprire la natura quasi per gioco con tutti i sensi: toccare, odorare, assaggiare, sentire, vedere. Questo lo scopo della "strada dei sensi" a Mayens-de-Riddes.

Il sentiero, lungo 2,7 km, inizia presso le due "Maisons de la forêt", dove non si trovano solo informazioni sulla "strada dei sensi", ma anche esposizioni su piante medicinali, apicoltura e mondo animale indigeno.

Rilassandosi al canto degli uccellini ci si avvia lungo il sentiero, si segue il canale di Saxon e ci si lascia ispirare dalle informazioni fornite su numerosi cartelli riguardo alle più diverse attività e a possibili incontri inconsueti con la natura. Come risulta il suolo del bosco al tatto? Che odore ha la corteccia di un cembro? Quali sono gli uccelli di cui si sentono le voci? Grandi e piccini si divertiranno un mondo a

riconoscere fiori o alberi dal loro odore, oppure dal materiale di cui sono fatti. Potete mettere alla prova le vostre capacità di tatto pure con i cartelli informativi: tutti i testi sono scritti anche in Braille.

Come si arriva:

con mezzi pubblici o in auto da Sion via Riddes a Mayens-de-Riddes.

Per la vista dettagliata cliccare sulla carta Informazioni Office du tourisme 1918 Mayens-de-Riddes Tel. +41 (0)27 306 18 51 www.latzoumaz.ch http://www.matterhornstate.com/it/Vallese-SummerVS-LearningVS-18142.html

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Istituto Regionale Rittmeyer per i Ciechi

Viale Miramare, 119 34136 Trieste Tel. 040 4198911 Fax 040 4198925

Il Giardino dei Sensi

Inaugurato nella primavera del 2005, il giardino dell'Istituto, unico nel suo genere in Italia per dimensioni, articolazione e funzioni, è uno spazio aperto di oltre 6.000 mq concepito per essere utilizzato con ampia autonomia dai ciechi e dagli ipovedenti. La scelta dei materiali, degli arredi, delle superfici calpestabili e delle specie vegetali è stata pensata per guidare il minorato della vista in un percorso che garantisce elevata sicurezza e accessibilità anche in presenza di handicap motori. L'intera area è suddivisa in due zone -giardino anteriore e posteriore- ed è stata realizzata per integrare e completare i programmi educativi dell'Istituto, in particolare quelli relativi all'orientamento e in generale alla mobilità degli utenti non vedenti.

Il giardino anteriore

Posto tra gli edifici e il viale Miramare, è caratterizzato da numerose oasi per il relax e la socializzazione. É il luogo d'incontro ideale per gli utenti e per le loro famiglie, e svolge un ruolo importante da un punto di vista sociale e didattico. É suddiviso in aree tematiche, unite da un vialetto, per offrire agli utenti un'esperienza in grado di coinvolgere i sensi, privilegiando gli stimoli percettivi:

1. il giardino del tatto, caratterizzato dalla presenza di piante che presentano diverse tipologie di cortecce, fogliame e frutti, le cui differenze sono percepibili al tatto;

2. il giardino dei suoni, uno spazio che si svolge lungo un ruscello artificiale, con effetti sonori creati con il movimento dell’acqua, realizzati per stimolare l'udito e fornire informazioni acustiche per l’orientamento del visitatore minorato della vista;

3. il giardino dei colori, dove la tavolozza offerta dalle specie vegetali crea una zona di intensi contrasti cromatici, con colori forti percepibili -almeno in parte- anche dagli utenti ipovedenti;

4. il giardino delle fragranze, che invita il visitatore minorato della vista all’esplorazione olfattiva di una nutrita collezione di specie arbustive ed erbacee odorose (rosmarino, timo, salvia, origano, lavanda, menta, melissa).

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Il giardino posteriore

É situato alle spalle degli edifici e risponde a funzioni riabilitative e ricreative. Tra cespugli di ribes, piantine di fragole, peschi e ciliegi, la zona più bassa ospita una serie di orti -parte realizzati a terra, -parte rialzati- per la coltivazione a scopo terapeutico di piante orticole, aromatiche e da fiore. Gli orti rialzati sono realizzati a sbalzo per consentire le condizioni ideali di

lavoro anche a chi si muove in sedia a rotelle.

La zona più alta del giardino è dotata di un'area con parco-giochi per i più piccoli e di uno spazio per pic-nic realizzato all’ombra di un piccolo frutteto. L'area è inoltre caratterizzata da una particolare e innovativa struttura: un labirinto a pannelli mobili, strumento che gli specialisti dell'Istituto hanno messo a punto con cura per utilizzarlo a fini didattici nel campo dell’orientamento e mobilità del minorato della vista.

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Progetti con bambini: immagine n° 6 titolo: "Il parco delle sensazioni" autore: ARCH. LILIANO MATTUCCI

luogo e data: Milano, zona 15, Quartiere Gratosoglio, 23/03/89

descrizione: L’intervento di riqualificazione dell’area è stato possibile grazie al laboratorio svolto con gli alunni delle classi III° A e B, i genitori ed i rispettivi insegnanti della scuola elementare “C. Baroni” del quartiere Gratosoglio di Milano. Nello studio dell’area sono stati interpretati i bisogni e le osservazioni dei bambini, che hanno sempre fatto riferimento alle esigenze degli “altri” gli adulti. Bisogna rompere la “monotonia orizzontale” planimetrica dell’area costituita dall’orografia pianeggiante del terreno utilizzando dislivelli artificiali in prossimità della piazza e della vasca, movimentandola così verticalmente. La piazza chiamata “piazza verde” dai bambini perché interamente erbosa, ricorda il vecchio teatro greco che si adagia al declivio naturale del terreno. Le sedute collocate sui gradoni sono di diverso materiale; legno, pietra e plastica. Al centro una piccola zona pavimentata con piastrelle colorate raffiguranti una mano quest’ultima ricorda il senso tattile stimolato dalla presenza dei diversi materiali con cui sono realizzate le sedute. Attraverso un percorso cilo-pedonale si giunge alla vasca, profonda circa cinquanta centimetri, protetta marginalmente da una vegetazione fitta e bassa, quasi come un muretto, dovrebbe ospitare pesci e flora

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acquatica per stimolare l’osservazione, la sua forma planimetricamente ricorda l’occhio umano. Per l’olfatto e l’udito abbiamo pensato alle “stanze verdi”; una vegetazione distribuita planimetricamente secondo tre anelli concentrici, chiamata “lombrico” dai bambini poiché formata da anelli concentrici ravvicinati, costituiti da una vegetazione arbustiva sempre più alta mano a mano che si procede verso l’interno. Ogni stanza caratterizza e stimola i sensi, come l’olfatto con i profumi delle essenze arboree, la vista con i colori e l’udito attraverso i rumori. Il risultato partecipativo è interessante poiché i bambini hanno espresso la consapevolezza che non sono gli unici fruitori dell’area, ma interagiscono insieme ad altri attori, ed hanno ricostruito lo spazio in maniera da armonizzare i loro bisogni con le esigenze degli adulti

http://www.citta-sostenibile.archiworld.it/rassegna/sezione.asp?id=3

Poi vi sono dei giardini di essenze aromatiche, tipo quello di Valbonella nel Comune di Bagno di Romagna o quello di Gavinell presso Salsomaggiore Terme

http://www.bagnodiromagnaturismo.it/temi/natura/erbe04.html e http://www.valbonella.com/giardino.asp

http://www.gavinell.it/salsomaggiore/giardino_della_salute/

o giardini delle farfalle ad es. presso l’oasi Le Bine http://www.calvatoneweb.it/oasi.htm o presso il il parco Nord a Milano http://digilander.libero.it/teleparco2000/ambienti/boschett/boschett.htm o progetti di orti biologici per disabili, ad es. quello presso il Casale Podere Rosa nel Comune di Roma, il quale ha previsto anche un percorso di piante officinali per non vedenti

http://www.casalepodererosa.org/ambiente/ortobio/progetto.htm

Altro esempio di giardino dei sensi è infine quello ideato dalla scuola Zanotelli http://www.itazanelli.it/index.htm

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2.2.3.2. ESEMPI DI PROGETTI DI GIARDINI DEI SENSI IN TOSCANA

Parco di Via degli Accolti –Arezzo

Ultimo aggiornamento: 29/1/2007

UN PARCO VERAMENTE PER TUTTI

Di Alfredo Strazzullo, Direttore del Servizio Verde Pubblico del Comune di Arezzo.

Un parco che può essere percorso e vissuto autonomamente anche da chi è privo della vista: ecco che cosa hanno reso possibile l'Assessorato all’Ambiente del Comune di Arezzo e la locale sezione del Garden Club, in collaborazione con l’UIC - Unione Italiana Ciechi.

Il parco, realizzato nel 2001, è stato recentemente dotato di speciali strutture e accorgimenti mirati a rendere facile l’uso dell’area anche da parte di persone non vedenti. In pratica, lungo i vialetti principali, sono state collocate guide tattili percepibili con la pianta dei piedi; è stata pure impiantata una folta vegetazione arbustiva facilmente riconoscibile dai profumi o dalla consistenza delle foglie e collocato all’ingresso principale dell’area un cartello in bassorilievo, raffigurante la pianta del parco e i suoi percorsi. Una nuova fermata del bus è stata istituita in prossimità dell’entrata del parco di Via degli Accolti.

La realizzazione del progetto di adeguamento, ultimata il 21 giugno 2004, è stata coordinata dal Comune di Arezzo e finanziata dalla sezione aretina del garden Club, in collaborazione con L’UIC. La scelta e l’impianto della vegetazione è stata affidata a Piante Mati di Pistoia. L’idea di rendere facilmente fruibile il parco di Via degli Accolti anche ai non vedenti, per la verità, era in cantiere da quindici anni, essendo contemplata nel progetto originario del giardino, che prevedeva, a riguardo, la messa a dimora di arbusti particolarmente odorosi. Questo accorgimento, ritenuto poco risolutivo al momento della realizzazione del parco, non ebbe allora attuazione e fu deciso di rimandarlo nel tempo per meglio studiarlo e definirlo insieme ai non vedenti, primi interessati alla causa. Il solo impianto di arbusti particolarmente profumati, infatti, sarebbe risultato insufficiente a soddisfare il fine prefissato, se non altro in funzione del fatto che la profumazione è di norma limitata a pochi mesi dell’anno.

La realizzazione dell’adeguamento dell’area alla nuova funzione, non è stata priva problemi. Le continue piogge primaverili, infatti, hanno reso impraticabile la lavorazione del terreno, già di per sé pessimamente strutturato e povero di sostanza organica. Pesanti, quanto impreviste modifiche, sono state eseguite all’impianto di irrigazione del giardino per realizzare “ali gocciolanti” in grado di irrigare gli arbusti, senza bagnare le foglie e i fiori. Speciali accorgimenti sono stati adottati per limitare la dilatazione termica delle guide in ferro fissate sui vialetti principali del parco. La scelta della special resina, quale materiale di costruzione del pannello, ha comportato tempi lunghi di realizzazione, tanto da imporre la collocazione del cartello 20 giorni dopo l’inaugurazione dell’area, avvenuta, il 21 giugno 2004.

La vegetazione, in particolare, è stata scelta con il criterio, da un lato, di trovare equilibrio tra i vari periodi di fioritura – e permettere così di orientarsi con il profumo – dall’altro, di consentire l’individuazione dell’arbusto attraverso il tatto, in base alla morfologia, alla consistenza e alla profumazione delle foglie - pensiamo per esempio al rosmarino, all’alloro e alla salvia - che sprigionano un intenso odore in qualsiasi momento dell’anno se strofinate con le ditta. Le aiuole

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sono state posizionate nei punti di intersezione dei percorsi, sono state dotate di irrigazione

autonoma con ala gocciolante e “pacciamate” con corteccia di pino per limitare la proliferazione di erbe infestanti.

Le guide metalliche – tre “mezzotondi” in ferro paralleli – sono state fissate sul lato sinistro del vialetto perimetrale del parco e su quello che conduce alle panchine prossime alla fontana. L’ipotesi iniziale di collocare una ringhiera metallica è stata scartata in quanto meno funzionale per i non vedenti e certamente più impattante nell’area.

Il cartello, inclinato e facilmente leggibile con la mano, è costituito da un telaio in acciaio montato su un robusto piedistallo e da un pannello in special resina, incisa con raggio laser. Siffatti materiali danno luogo ad un’elevata resistenza agli atti vandalici, sia che si tratti di urti, che di scalfitture o di scritte spray. Oltre alla planimetria del parco, nel pannello sono state incise scritte in braille

indicanti le principali infrastrutture del parco. In esso è stato riportato anche il nome scientifico delle specie arbustive impiegate.

Questa piccola iniziativa vuole essere un esempio di ciò che, anche senza sostenere costi elevati, si può fare per consentire ai disabili visivi autonomia negli spostamenti all’interno della città. La sfida è far sì che casi come questi non rimangano mosche bianche ma diventino realtà ordinarie, nella prospettiva che ogni struttura urbana sia concepita secondo tali criteri.

Il parco è un ulteriore esempio dell’i un’attenzione che,comunque, la città di Arezzo sta esprimendo in interventi concreti. Basti pensare all’evidenziazione di centinaia di attraversamenti pedonali nel centro cittadino, mediante posa di mattonelle particolarmente forgiate in rilievo, percepibili con la pianta dei piedi, indicanti che indicano ai non vedenti di porre attenzione o di fermarsi.

Nell’ottica di agevolare, quanto più possibile, una passeggiata nel parco di via degli Accolti, sono stati realizzati dalla sezione aretina dell’Unione Italiana Ciechi opuscoli informativi che riportano in braille la mappa del giardino, consentendo di individuare la collocazione e, anche se la cosa appare più problematica, la morfologia degli arbusti presenti. Attraverso tale opuscolo si è volutosi sono integrate integrare le informazioni per i non vedenti contenute nel cartello posto all’ingresso, dove, di comune accordo, sono state riportate solo informazioni essenziali per non renderlo “pesante” e complesso alla lettura. Gli opuscoli sono disponibili presso la sede aretina dell’Unione Italiana Ciechi, in Via Marconi 7.

(Tratto da:

http://www.comune.arezzo.it/retecivica/URP/URP.nsf/PESDocumentID/A0D9C13E6508A7 57C1256F1E002772FF?opendocument&FROM=lvrddrzz e dalla sez. comunicati stampa del sito del comune di Arezzo)

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S.Piero a Sieve :

"Il giardino dei suoni, dei colori, degli odori e dei sapori" è la denominazione di un luogo proposto a San Piero a Sieve che promette sensazioni, esperienze ed emozioni particolari in un rapporto con la natura.

La natura del luogo intesa come fonte di infiniti messaggi capaci di recuperare una dimensione umana legata ai significati profondi della vita.

Un affascinante percorso lungo l'arco del tempo delle fioriture e del raccolto nei diversi mesi dell'anno, dove godere della bellezza dei colori, del piacere di sentire i profumi delle aromatiche ed ass aporare il sapore dei frutti, staccandoli direttamente dalla pianta

I suoni

I cinque sensi umani sono i prolungamenti verso l'esterno, i mezzi per concepire le cose, la loro stimolazione determina nuove sensazioni e conoscenze: su di essi si gioca l'impianto generale del giardino di San Piero. L'area dell'intervento è stata suddivisa secondo categorie sensitive: c'è la fascia dei suoni, la più ludica, che richiama l'acqua e suggerisce la creazione di ritmi ed armonie; quella dei colori con fasce di piantagioni che si alternano nella fioritura secondo il susseguirsi delle stagioni, dando il ritmo della vita.

La fascia degli odori si trova nella parte centrale ed è realizzata con aromatiche spontanee che si trovano nei campi, ai bordi delle strade, sulle scarpate, nelle zone assolate: quelle erbe che invogliano a cercarle con il profumo dei loro oli volatili che avvolgono e stordiscono.

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Ed infine l'area dedicata ai sapori, quella in cui è già in atto un tentativo di sperimentazione da parte di gruppi di abitanti, in cui si propongono coltivazioni di alberi da frutto, vecchie cultivar di

fruttiferi ormai rarefatti o in pericolo di estinzione: meli - renetta, limoncella, verdone, luigia, ruggine... - per dire solo di alcune varietà, ognuno con maturazione diversa, e peri - moscatello, san Giovanni, spadona, mora... - ed ancora susini, ciliegi, sorbi, nespoli, peschi, albicocchi, mentre tutt'intorno siepi di melograni, ribes, lamponi e more.

percorso tattile

Perché un percorso tattile?

Il tatto per conoscere e riconoscere: materiali,

forme, superfici, spazio in terza dimensione, spazio chiuso-aperto.

Il tatto per acquisire ed esprimere l'esperienza del mondo e di sé; il tatto per sviluppare

modalità di pensiero.

Il percorso tattile é un sentiero con sponde sulle quali incollare materiali diversi come legni, piccoli sassi di fiume e di terra, bottoni, corde, crete, terraglie, plastiche, ecc.

Oltre a dare spazio alla fantasia nel farlo, nel cercare e raccogliere materiali, nel rinnovarlo e modificarlo, il percorso contribuisce a sviluppare la percezione tattile, ma soprattutto a scoprire l'emozione che può dare il solo "toccare".

E' un'idea dei bambini che nel corso dell'anno é stata modificata e in parte realizzata nel giardino

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Il plastico esprime il loro desiderio iniziale di realizzare il

percorso tattile inglobando la "montagnola" del giardino della scuola. Ma é bastato solo avanzare questa proposta per scoprire quanto é inviolabile, per la maggior parte delle bambine e dei bambini della scuola, questa protuberanza casuale di terra (una dimenticanza che risale agli anni di

costruzione della scuola), resa dura e spoglia dal costante uso.

Il percorso tattile esemplifica un gioco autocostruito.

Una possibilità di libertà che non dovrebbe mai mancare negli spazi per giocare e stare insieme. Questa esperienza, fra le altre cose, ha offerto ai "bambini progettisti" di vivere in prima persona la differenza fra il dire e il fare.

Uno spunto di riflessione prezioso per tutti.

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2.2.3.3. ESEMPI DI PROGETTI DI GIARDINI PARTICOLARI :

2.2.3.3.1.Parco giochi per autistici

Un solo caso di giardino di tale tipologia è stato rinvenuto su internet: Parco giochi per autistici in Svizzera:

La fondazione per bambini autistici “Kind & Autismus” di Urdorf ha costruito un nuovo edificio scolastico e ha progettato un percorso ludico nel giardino per completare l’offerta terapeutica. Grazie all’aiuto finanziario di Stella cadente questo progetto ha potuto essere realizzato portando gioia e divertimento a Urdorf.

http://www.sternschnuppe.ch/it/sternenprojekte.php?page=2 2.2.3.3.2.Giardini per malati di alzheimer

Una categoria particolare di giardini , che contengono anche delle parti dedicate alla stimolazione sensoriale, sono quelli legati al rallentamento del progredire della malattia di Alzheimer, di cui qui presentiamo un piccolo campionario, tratto da internet, in parte presenti anche nella nostra Regione, ad esempio presso Monte San Quirico - Comune di Lucca o il presso Montaione (Fi)

.

Création d'un jardin thérapeutique pour personnes agées désorientées

Géroscopie, n. 14, 2006, pag. 15

La struttura ospitativa Les Aurélias, situata sulle coste del Lionese, accoglie 80 persone affette da morbo di

Alzheimer e da patologie correlate; il 16 giugno 2006 vi è stato inaugurato un giardino terapeutico di 5.500 metri quadrati che consentirà, grazie alla ripartizione in diverse aree (sensoriale, di motricità, di riposo), di preservare le capacità cognitive residue dei pazienti. Una ricca

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dotazione arborea di piante, erbe aromatiche e fiori favorisce il rilassamento, nonché il benessere fisico e mentale, mentre percorsi appositamente studiati per l'esercizio motorio e le attività di gruppo potranno contribuire al rafforzamento muscolare, alla

conservazione dell'equilibrio, ad un buon riposo notturno. Motolese Maria Rosaria

Il "CISA" a Mirandola. Dalla casa protetta al Giardino Alzheimer

Assistenza Anziani, n. 7, 2006, pag. 23-27 figure Dall'originaria Casa Albergo inaugurata negli anni Settanta, l'IPAB C.I.S.A. di Mirandola, nel Modenese, ha conservato l'edificio principale ripartito, grazie ad una organizzazione per nuclei, in Casa Protetta, Casa Protetta/RSA, Nucleo sperimentale Alzheimer, Centro Diurno. Punto di forza della struttura è il Nucleo

sperimentale per soggetti portatori di demenza, ideato in base a specifici criteri che tengono conto dei disturbi e del disorientamento indotti dalla malattia. Oltre che alla funzionalità degli spazi, tale progetto si è ispirato pure ad una riqualificazione degli spazi esterni mediante la creazione di un giardino terapeutico, un' "area verde protesica", che consenta negli ospiti la stimolazione degli organi di senso e la reminiscenza del passato.

Tortorici Giovanni

Ambiente Alzheimer: la ricerca

Servizi sociali oggi, vol. 10, n. 4, 2005, pag. 47-53 L'articolo propone un'analisi critica degli studi, delle ricerche e dei contenuti esperenziali - dimensione dei gruppi e cluster dei residenti, arredi non istituzionali, stimolazione sensoriale, illuminazione e contrasto visuale, sicurezza, organizzazione dell'edificio, stanze specifiche e spazi per attività -, rinvenienti dall'uso degli organismi edilizi dedicati ai malati di Alzheimer: ciò nell'intento di offrire un contributo alla diffusione di un riequilibrio territoriale e di un'auspicabile sistematizzazione a rete delle strutture per l'assistenza di tali pazienti. Tali considerazioni teoriche cosituiscono la premessa per la presentazione dell'intervento edilizio, composto da Nucleo, Centro diurno e Giardino Alzheimer, realizzato dal Centro polivalente dell'Anziano "Onlus Villa Giovanni XXIII" di Bitonto (NA).

Pomposini Rita

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Assistenza Anziani, n. 146, 2004, pag. 16-19 bibliografia figure

Nell'aprile 2004 è stato inaugurato a Roma, presso il centro diurno per malati di Alzheimer "La Pineta Argentata" di via Casal Boccone, il primo giardino sensoriale avente funzione di stimolazione visiva, uditiva, tattile ed olfattive nei pazienti. Già diffusi in altri Paesi europei e non, tali spazi aperti, opportunamente organizzati, rispondono alla necessità di favorire il mantenimento delle residue capacità intellettive e psichiche dell'ospite affetto dal morbo che, oltre al deterioramento cognitivo, comporta una progressiva incapacità del soggetto a svolgere anche le attività

manuali più comuni. Di qui si comprende l'importanza del ruolo e della sensibilità del progettista di strutture ad hoc, anche se la legislazione italiana, a tutt'oggi, non offre indicazioni circa tale specifica tipologia edilizia. Accolti Francesca

Progettare spazi per gli anziani: una residenza protetta con centro diurno nel cuore di Bologna

AeA informa, n. 4, 2002, pag. 12-15

Nell'articolo, mediante l'ausilio di figure, vengono illustrate le caratteristiche dell'intervento di risanamento conservativo del complesso "San Nicolò di Mira" a Bologna: articolata in una residenza protetta con 14 appartamenti e in un centro diurno da 25 posti, la struttura di nuova acquisizione intende realizzare un'armonia con qualsiasi attività venga svolta al suo interno e con

l'ambiente limitrofo esterno. Adiacente al centro diurno al piano terra, un giardino con percorso circolare per i degenti affetti da morbo di Alzheimer, dotato di funzione terapeutica per la stimolazione sensoriale e delle attività funzionali residue. Quanto alla residenza protetta, è prevista l'integrazione dei posti già esistenti con la realizzazione di 17 mini alloggi, realizzati su misura e dotati di sistemi di sicurezza tecnologici.

Inaugurazione del "Giardino Alzheimer"

A.R.I.S. Notizie, vol. 23, n. 22, 2002, pag. 2 Presso il Centro Girola di Milano, all’interno di una Residenza Sanitaria Assistenziale della Fondazione Don Gnocchi, è stato inaugurato un “Giardino Alzheimer”. Si tratta di un ampio giardino nelle vicinanze della struttura, che dispone di un percorso guidato all’interno del quale i pazienti affetti da Alzheimer possono muoversi

liberamente, percorrendo vialetti protetti, caratterizzati da assenza di ostacoli, pavimentazione anti-scivolamento, grande numero di panchine e corrimano. Il nuovo

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Giardino Alzheimer opera in stretto contatto con il Nucleo Alzheimer presente nella struttura, che dispone di un sistema di sicurezza in grado di segnalare gli eventuali sconfinamenti da parte di chi lo utilizza.

Giardino Alzheimer, percorso guidato tra aromi e colori

Missione Uomo, vol. 6, n. 2, 2002, pag. 48 Per il 28 giugno 2002 è stata programmata

l'inaugurazione del "Giardino Alzheimer", prima struttura di tal genere a Milano, all'interno della R.S.A. "Centro Girola". All'evento interverranno, oltre al Presidente della Fondazione don Gnocchi, anche l'assessore comunale Maiolo e l'assessore regionale Abelli.

Passeggiare nel verde fa bene all'Alzheimer

La Repubblica Salute, 18-10-2001, pag. 39

I giardini curativi sono luoghi studiati per abbreviare i tempi di riabilitazione o per recupare i pazienti attraverso il risveglio dei sensi e dei movimenti corporei. Lombardia ed Emilia-Romagna sono state le prime regioni ad

introdurre questa soluzione terapeutica in Italia. Questi spazi verdi si affiancano spesso a case di cura dove sono presenti anziani affetti da demenza o da morbo di

Alzheimer e la loro presenza è di aiuto nella difficile cura dei pazienti, poiché stimola i sensi dell'individuo non permettendo che la malattia si aggravi. I giardini

Alzheimer devono essere sicuri e sono quindi circoscritti da barriere naturali e non presentano piante tossiche. Altre caratteristiche dei percorsi sono la loro circolarità e l'assenza di dossi o cunette.

Bernardi Giorgio

Un giardino per malati di Alzheimer

IPAB oggi, vol. 3, n. 6, 1998, pag. 52/53

Il "Centro Servizi Socio-assistenziale San Mauro" di Colorno (Parma) si è arricchito di un nuovo nucleo di Residenza sanitaria assistenziale, un Centro diurno e un Nucleo Alzheimer, con annesso giardino Alzheimer. Le nuove attività si aggiungono alla preesistente casa protetta, la cui gestione prevede piani di assistenza personalizzati tesi al miglioramento di ciascun ospite. Il Centro Diurno, di 20 posti, funziona tutta la settimana sabato e domenica compresi. L'ospite è coinvolto in attività ludico-ricreative e può giovarsi di tutta l'assistenza che necessita. La malattia di Alzheimer provoca il

degrado delle capacità cognitive e disturbi del comportamento e il Nucleo Alzheimer mette a

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disposizione 18 posti residenziali. Poichè la malattia induce a camminare molto il giardino annesso al Nucleo Alzheimer, è stato realizzato per permettere agli ammalati lunghe passeggiate senza ostacoli che provochino

difficoltà. In questo modo non è necessario che l'ospite sia accompagnato, ma può muoversi liberamente.

Grassini Sandra

Dove cresce il giardino Alzheimer

Vita, vol. 5, n. 39, 1998, pag. 24

La malattia di Alzheimer colpisce in Umbria l'1% della popolazione, cioè il 10% degli ultrasessantacinquenni. L'associazione A.M.A.T.A. Umbria è nata nel 1997 per opera di medici e ricercatori dell'Istituto di Geriatria e Gerontologia in collaborazione con Epigheiras, associazione benefica che si occupa di assistenza agli anziani. Tra le realizzazioni di A.M.A.T.A., l'assistenza sperimentale "i giardini Alzheimer", luoghi verdi dove i familiari possono portare i malati per avere qualche ora di riposo. Un'altra iniziativa è "Telefono Alzheimer", che nel 1997 ha ricevuto 15mila richieste, il 75% delle quali provenienti da familiari di malati di Alzheimer. Il 20% delle richieste è arrivato da fuori regione. A.M.A.T.A. Umbria - via Cortonese, 111 - 06127 Perugia Telefono: 075 5011256 E-mail: amata@edisons.it

Seleziona per la stampa

Nusaragno Luisa, Garbella Paola

Senior park. Esperienze di un verde attrezzato a misura d'anziano nella Casa di Riposo "Cerino Zegna" di Occhieppo Inferiore (Biella)

IPAB oggi, vol. 3, n. 3, 1998, pag. 43-48 grafici figure Nel parco della Casa di Riposo "Cerino Zegna" di Occhieppo Inferiore (Biella) sono stati realizzati due percorsi attrezzati con funzioni motorie e ludiche, per offrire agli ospiti la possibilità di fare moto all'aperto senza pericoli e con finalità terapeutiche, fisiche e psicologiche. Il primo percorso, denominato Percorso salute e riabilitazione, ha caratteristiche rivolte alla riabilitazione motoria, con pedane attrezzate e spazi per esercizi a corpo libero o con sbarre e bastoni. Il secondo percorso, denominato Percorso Gioco e Mobilizzazione, presenta elementi di gioco e tavole di mobilizzazione che richiedono diversi livelli di impegno psicomotorio. L'articolo riporta i dati dello studio, dopo un anno di utilizzo dei percorsi, effettuato grazie alla compilazione di un'apposita scheda e al coinvolgimento degli operatori. Questa rassegna stampa è stata tratta dal sito :

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http://www.centromaderna.com/bd_cerca.php?indice=si&id_cat=191&desc=Giardino%20Alzheime r

GIARDINO SENSORIALE ALZHEIMER "IL TEMPO RITROVATO"

Progetto dell'arch. Filiberto Andreoli di Osimo

Il GIARDINO SENSORIALE (inaugurato il 10 settembre 2005) è utilizzato come ambiente protesico e cioè per la cura di persone affette da demenze senili ed in particolare per i pazienti colpiti dal morbo di Alzheimer.

Da quasi mezzo secolo, nei paesi anglosassoni, l'utilizzo di spazi esterni opportunamente

organizzati al fine di agevolare il recupero psico-fisico e il mantenimento delle capacità residue dei malati è stato oggetto di studio (garden therapy, horticultural therapy) da parte della comunità scientifica, attribuendo così a tali spazi effetti benefici sui pazienti come terapia di sostegno alle cure mediche tradizionali.

Ad oggi, in Italia, questi studi sono agli albori e poche strutture si sono dotate di percorsi adatti ad ospitare questo tipo di terapia.

Il Giardino per Alzheimer nasce dall'esigenza di realizzare uno spazio che tenga conto della diversa capacità motoria e della diversa percezione spaziale che un anziano demente possiede,

coinvolgendolo in varie attività al fine di stimolare le capacità residue, la memoria remota, ridurre i problemi comportamentali e gestire il girovagare afinalistico (wondering).

Il percorso, interamente recintato e dotato di un solo ingresso, si sviluppa attraverso un cammino sinuoso e chiuso in modo che gli anziani possono girare in libertà e in tutta sicurezza. Infatti per tutta la sua lunghezza il percorso non ha cambi di quota, ostacoli, barriere ed in più per facilitare la percorrenza è stato previsto un corrimano. Lo spazio verde è composto dalle aree dei sensi (il tatto, l'udito...) ed aree connettive costituite da manti erbosi e piantumazioni che proiettano ombre morbide e leggere evitando contrasti forti di luce-ombra. Le aree dei sensi sono zone di sosta dedicate a specifiche essenze, e piante colorate, che stimolano i cinque sensi.

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http://www.buttari.it/istituto/giardino/frontespizio.htm

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QUIRICO - COMUNE DI LUCCA. Regione: Toscana

Via Poveri Vecchi - 55100 LUCCA

Il Centro Diurno Alzheimer di Monte San Quirico, realizzato e gestito dal Comune di Lucca, è situato a circa 1 km dal Centro Storico in una posizione leggermente collinare molto luminosa e amena. Il complesso edilizio è costituito da una villa gentilizia del ‘500, che ha ospitato nei secoli artisti famosi, fra i quali Franz Liszt, e da un edificio degli anni ’30 destinato dall’origine a RSA, ristrutturato e modernizzato. La rilevanza storica della struttura ha imposto vincoli rigidi alle ristrutturazioni sia murarie che ambientali. La struttura è circondata da un grande parco di cui una parte è pianeggiante con prato, alberi di alto fusto e piante da fiore e sempreverdi. Il Centro Diurno si trova al piano terra della villa gentilizia. L’ambiente ha dimensioni contenute in modo da offrire caratteristiche domestiche e familiari sia nella distribuzione delle stanze che nell’arredamento, cercando di costituire un ambiente “protesico”, in grado di compensare le incapacità del malato e di stimolare le proprietà

mnemoniche e funzionali residue.

Lo spazio è stato ricavato da un’area verde antistante l’ingresso del Centro e l’accesso al giardino risulta facile ed immediato senza ostacoli nel percorso e il dislivello tra area interna e spazi esterni è stato risolto con una rampa sicura a pendenza contenuta. La frontalità dei due spazi consente un agevole controllo da parte degli operatori sanitari. Il giardino è scandito da spazi pieni, destinati ad attività ed esperienze specifiche, e spazi vuoti, i percorsi per la deambulazione e il tessuto connettivo. Il percorso che costituisce la struttura portante del sistema ambientale ha sviluppo anulare ed è ritmato da zone in grado di stimolare l’interesse del malato distogliendolo dal suo continuo errare. Le aree di sosta e gli spazi definiti “pieni” si configurano come “mete” da raggiungere. La pavimentazione è stata realizzata in asfalto natura di colore rosa con caratteristiche antisdrucciolo ed antiriflesso che consentono una deambulazione sicura ed un benessere visivo. Il contrasto cromatico con la vegetazione rende facilmente individuabile gli spazi di percorrenza. L’assenza di dislivelli ed ostacoli tra percorso e manto erboso consente un cammino in sicurezza anche nel caso in cui il malato

abbandoni il tracciato.

Gli spazi della concentrazione, il gazebo centrale, il gazebo angolare e lo spazio di raccoglimento davanti all’immagine Sacra, costituiscono zone all’interno delle quali i pazienti possono svolgere varie attività terapeutiche, e il percorso è intercalato da spazi di

riposo con panchine.

Lo spazio verde si configura con uno spazio dei sensi, il tatto, l’olfatto, la vista e con uno spazio connettivo. Il primo è caratterizzato da piccole zone che costituiscono spazi dedicati a specifiche essenze: aree colorate (piante selezionate in modo da garantire una corretta distribuzione cromatica) e aree aromatiche (piante che emettono profumazione

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intense al solo sfregamento delle foglie). Lo spazio connettivo è dato dal manto erboso e dagli elementi arborei. Gli alberi, importante fattore di organizzazione dello spazio, sono ad alto fusto con ampia chioma e riescono ad offrire ombre diffuse. Nel giardino è stata inserita una fontanella con acqua corrente, importante stimolo uditivo, tattile e visivo.La fruizione serale e diurna in condizioni metereologiche sfavorevoli è garantita da un sistema di illuminazione finalizzato ad identificare il percorso.

Per informazioni:

Architetto Alessandra Guidi

Via Borgognoni 179, Lucca

tel. 3477784137

Email corgui@tin.it

http://www.geriatriaonline.it/esperienze_dettaglio.asp?id=19

Giardino di Montaione (Fi)

La pianta del giardino

Una parte del parco di Villa Serena è stato scientificamente allestito per i malati di Alzheimer, almeno per il periodo della buona stagione. Gli anziani vi passano intere giornate. Lo spazio è di circa 700

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metri ed è vi è stato allestito un apposito percorso con vari punti di attrazione (il gazebo, la pergola, l’orto…) E’ stata realizzata una recinzione dove spiccano allori e gelsomini. Sull’esterno del percorso ci sono piante nobili, mentre

all’interno ci sono piccole piante stagionali e profumate.

http://www.comune.montaione.fi.it/giardinoalzheimer.php

2.2.3.3.3.Ludogiardino

Un caso tutto particolare da segnalare, anche se non rientra nella casistica dei giardini dei sensi, è infine quello rappresentato dal Ludogiardino nei pressi di Brescia, come si evince dalla seguente rassegna stampa:

Parco del Palazzo Martinoni Cigole di Brescia

9 giugno 2002 ore 11

L'Accademia del gioco dimenticato di Milano è molto felice di informare tutti gli appassionati di giochi "storici" per bambini del primo "Ludogiardino" realizzato in Italia (ma probabilmente al mondo).

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Cos'è un Ludogiardino? È un giardino piantumato pensando ai giochi. Come qualcuno ha fatto "giocando" con l'arte , posizionando gli alberi, i cespugli o le singole piante ispirandosi ad un quadro, noi (con la consulenza botanica dell'arch. paesaggista Mara Leoni) abbiamo fatto lo stesso con i giochi.

Siamo partiti da un gioco classico: i 4 cantoni piantumando 4 alberi agli angoli di un quadrato di 10 mt di lato, poi intorno abbiamo realizzato un sentiero con della ghiaia in modo che utilizzando un pezzetto di legno ecco pronta la pista delle biglie. Poi un gruppo di cespugli particolarmente folti per il gioco di Napoleone, solo che in questo caso anziché salvare colore salva la pianta. Per chi non ricorda tutti i giochi citati alleghiamo scheda)

Un filo fra due alberi per il pendolo, un ramo per la giostra (con tanto fieno sotto…) Alcune zone del prato è poi irregolare per agevolare il gioco del nascondino, un facile percorso di arrampicata sugli alberi (ora si chiama "accrobranche"…) Non ci siamo ancora riusciti ma una casetta sull'albero è nei progetti…

Infine la chicca: il trampolino per saltare nel fieno.

Tratto da:

http://www.mybestlife.com/giocodimenticato/07052002_giardino_giochi_piante_rare.htm

Ulteriori spunti di ricerca possono essere approfonditi anche consultando i restanti siti internet allegati nelle “Fonti bibliografiche” a fondo tesi.

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3.

BREVE INQUADRAMENTO INERENTE I DIVERSAMENTI ABILI

SUL TERRITORIO LIVORNESE E SUI GIARDINI DI TIPO

SENSORIALE DELLA CITTA’ DI LIVORNO:

Nota: Tutti i dati presenti in questa sezione sono riferiti agli anni 2003-2004 e sono stati estratti da : Progetto Atlante – Rilevazione delle buone prassi nel campo dell’integrazione sociale dei diversabili – a cura di Sonia Antonini e Caterina Tocchini - Osservatorio per le Politiche Sociali della Provincia di Livorno in

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