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AndAmento deI prezzI e consumI AlImentArI

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Academic year: 2021

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A

AGRI

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cifrE

sull

agro

-

alimEntarE

I trimestre 2014

AndAmento deI prezzI e consumI

AlImentArI

(2)

1

7

ANDAMENTO DEI PREZZI

E CONSUMI ALIMENTARI

A marzo 2014, l’indice dei prezzi al consumo è aumento dello 0,1% ri-spetto al mese precedente e dello 0,4% riri-spetto a marzo del 2013. Sul piano congiunturale, ovvero rispetto al mese precedente, è la voce “Servizi ricettivi e di ristorazione” a fare registrare il maggiore au-mento dei prezzi (+0,5%), mentre in riferiau-mento all’orizzonte annuale (marzo 2014/marzo 2013) sono le spese di “Istruzione” a crescere

maggiormente (+1,3%). Per quanto riguarda i prezzi dei beni alimen-tari, tra febbraio e marzo 2014 si è registrata una riduzione dello 0,3%, mentre su base annua (cioè tra marzo 2013 e marzo 2012) c’è stato un aumento dello 0,6%.In base agli andamenti congiunturali (fig.7.1), dopo i lievi aumenti tra i mesi di novembre 2013 e genna-io 2014 dovuti ai prezzi dei prodotti non lavorati, a fronte di una sostanziale stabilità dei lavorati1, sia a febbraio che a marzo si sono

registrate variazioni negative dell’indice generale dei prezzi dei beni alimentari come risultato dell’aumento dei prodotti lavorati e della diminuzione di quelli freschi.

1 Si definiscono “lavorati” i beni alimentari destinati al consumo finale che sono il risultato di un processo di trasformazione industriale (come i succhi

di frutta, gli insaccati, i prodotti surgelati). Si dicono “non lavorati” i beni alimentari non trasformati (carne fresca, pesce fresco, frutta e verdura fresca).

Fig. 7.1 Indice mensile dei prezzi al consumo dei prodotti alimentari, lavorati e non lavorati - Variazioni percentuali rispetto al mese precedente

Fonte: elaborazioni INEA su dati IStAt.

Alimentari Alimentari lavorati Alimentari non lavorati

-3 -2,5 -2 -1,5 -1 -0,5 0 0,5 1 1,5 2

(3)

2

Fig. 7.2 Indice mensile dei prezzi al consumo dei prodotti alimentari, lavorati e non lavorati - Variazioni percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente

Fonte: elaborazioni INEA su dati IStAt.

Per quanto riguarda gli andamenti tendenziali (fig 7.2), i prezzi dei beni alimentari complessivamente hanno registrato un aumento per tutti e tre i mesi del periodo, sebbene declinante, tanto che nel mese di marzo i prezzi dei prodotti non lavorati hanno addirittura subito una riduzione dello 0,6% rispetto allo stesso mese del 2013.

Per quanto riguarda le singole voci, i prezzi dei vegetali freschi o re-frigerati registrano il più elevato aumento congiunturale nel primo trimestre del 2014 (+9,1%, mentre è negativa e pari al -3,5% la va-riazione rispetto allo stesso periodo del 2013). I prezzi delle patate registrano invece gli aumenti tendenziali più sostenuti (+9,3%).

Sul versante della spesa, l’Indicatore dei Consumi di Confcommercio (ICC)2 ha registrato a marzo, una diminuzione tendenziale del 2,5% in

valore e del 2,1% in quantità, per il trimestre nel complesso si tratta rispettivamente di una diminuzione di 1,4% e di 1,2%.

La voce “Alimentari, bevande e tabacchi” ha evidenziato un andamen-to peggiore rispetandamen-to al mese di marzo 2013 con i consumi che sono stati inferiori del 3,4% in valore e del 3,9% in quantità e rispetto allo stesso trimestre del 2013, la riduzione è stata, rispettivamente, dell’1,7% e del 2,5%; va tenuto presente però che questa voce di

spe-2 CONSUMI&PREZZI, maggio 2014, numero 5

3 Istat, Fiducia dei consumatori, comunicato del marzo 2014.

Alimentari Alimentari lavorati Alimentari non lavorati

-1 0 1 2 3 4 5

II-2013 III-2013 IV-2013 I-2014

-0,5 0,5 1,5 2,5 3,5 4,5

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3

INEA - AGRITREND I trimestre 2014

sa è stata presumibilmente molto condizionata dal diverso periodo in cui è caduta la festività della Santa Pasqua negli ultimi due anni. È plausibile ritenere che l’andamento dei consumi rifletta le esitazioni nel clima di fiducia delle famiglie che ha subìto prima, tra febbraio e gennaio, un peggioramento e poi un miglioramento piuttosto soste-nuto nel terzo mese del trimestre. Secondo l’indagine Istat3, nel

mar-zo 2014 l’indicatore complessivo del clima di fiducia dei consumatori è infatti aumentato a 101,7. In particolare migliora la percezione del clima economico che passa a 107,6 (da 96,9 del mese precedente). Tale aumento di fiducia non è stato espresso degli intervistati appar-tenenti all’area Nord ovest del Paese, dove evidentemente c’è più cautela nel dimostrarsi ottimisti nei riguardi della propria situazione personale.

Figura

Fig. 7.1 Indice mensile dei prezzi al consumo dei prodotti alimentari, lavorati e  non lavorati - Variazioni percentuali rispetto al mese precedente
Fig. 7.2 Indice mensile dei prezzi al consumo dei prodotti alimentari, lavorati e non  lavorati - Variazioni percentuali rispetto allo stesso mese dell’anno precedente

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