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DIFFUSIONE EPIDEMICA DI UN CEPPO MDR DI K. PNEUMONIAE CTX-M-15 PRODUTTORE IN UNA TERAPIA INTENSIVA NEONATALE

Migliavacca R.1, Cavigioli F.2, Facchini M.3, Spalla M.4,

Lista G.2, Nucleo E.1, De Luca C.1, Pagani L.1

1Dip. S.M.E.C. sez. di Microbiologia, Università di Pavia,

via Brambilla 74, 27100 Pavia;

2U.O. Terapia Intensiva Neonatale, Ospedale dei Bambini

“V. Buzzi”, via Castelvetro 32, 20154 Milano;

3U.O. Laboratorio Analisi, Batteriologia, Ospedale dei Bambini

“V. Buzzi”, Milano, via Castelvetro 32, 20154 Milano;

4Servizio Analisi Microbiologiche Fondazione IRCCS “S. Matteo”,

p.le Golgi, 27100 Pavia;

Introduzione. Le extended-spectrum beta-lattamasi (ESßL) di tipo CTX-M sono state inizialmente descritte nella seconda metà degli anni ’80 e la loro diffusione nelle

Enterobacteriaceae, dal 1995 ad oggi, sta aumentando

drammaticamente in molte parti del mondo. In Italia, la ES?L CTX-M-15 è stata riportata prevalentemente in

E.coli e, più recentemente, in K.pneumoniae con una

dif-fusione di tipo regionale. Ad oggi, non sono stati riportati

outbreak sostenuti da K.pneumoniae produttore di

CTX-M-15 in reparti di Terapia Intensiva Neonatale (NICU).

Scopo del lavoro. Caratterizzare i ceppi di K.pneumoniae

produttori di ESßL responsabili di un episodio epidemico avvenuto in una NICU.

Materiali e Metodi. La produzione di ESßL è stata

con-fermata con il test CLSI (linee guida 2007).

Per la caratterizzazione e l’identificazione delle ESßL pro-dotte sono stati eseguiti IEF, amplificazione con primer specifici del gruppo di beta-lattamasi CTX-M 3-15-22 e sequenziamento. La tipizzazione degli isolati è stata effet-tuata mediante PFGE (Not1) ed i risultati valutati con il software Fingerprinting II (Bio-Rad).

Risultati. Nel periodo 24 ottobre 2006 - 2 gennaio 2007

presso la NICU dell’Ospedale Buzzi (Milano) sono stati ricoverati 118 pazienti; di questi, 20 (16.9%) sono risulta-ti colonizzarisulta-ti da un ceppo di K.pneumoniae ESßL produt-tore e 3 hanno sviluppato sepsi, con esisto infausto in un caso. Un ceppo con le stesse caratteristiche è stato isolato dall’olio dermatologico in uso. Gli isolati erano tutti carat-terizzati da multiresistenza con sensibilità solo ai carbape-nemi. Lo studio delle beta-lattamasi ha rivelato in ogni caso la produzione di due enzimi con pI 7.6 e 8.6, questo ultimo con attività idrolitica su cefotaxime. Tutti gli isola-ti sono risultaisola-ti produttori di CTX-M-15 e tutisola-ti clonalmen-te correlati.

Conclusioni. I risultati di questo studio dimostrano

un’ampia circolazione dei ceppi di K.pneumoniae produt-tori di CTX-M-15 e la necessità di una sorveglianza mira-ta soprattutto in reparti ad alto rischio.

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VALUTAZIONE “IN VITRO” DI TERRENI AGARIZZATI PER LA RILEVAZIONE DI CEPPI BATTERICI ESßL PRODUTTORI

Vujinovic B., Arighi E., Botta F., Casartelli R., Moretti G., Pieretti B.,Tettamanti B.,Terramocci R.

Laboratorio Analisi Ospedale “Valduce”, via Dante 11, 22100 Como (CO)

Introduzione. In seguito alla segnalazione negli ultimi

anni di un aumento della prevalenza di microrganismi pro-duttori di ß-lattamasi ad ampio spettro (ESßL+), nasce l’e-sigenza di individuare tempestivamente questi ceppi batte-rici isolati da diversi materiali biologici, in quanto risulta-no associati a fallimento terapeutico (multiresistenza vs penicilline e cefalosporine) e ad un peggioramento del quadro clinico del paziente.

Scopo di questo lavoro è quello di valutare nella pratica

microbiologica, in associazione ai comuni terreni di coltu-ra utilizzati per l’isolamento dei ceppi batterici da diversi materiali biologici, la sensibilità e la specificità di terreni selettivi in grado di rilevare in prima battuta l’eventuale presenza di ceppi ESßL+.

Materiali e Metodi. Diversi materiali biologici

(espettora-ti, broncoaspira(espettora-ti, broncolavaggi alveolari, urine, emocol-ture, ecc.) appartenenti a pazienti ospedalizzati presso l’Ospedale “Valduce” di Como e ricoverati in Case di Cura afferenti l’ospedale stesso, sono stati processati e seminati secondo le metodiche in uso nel nostro laboratorio anche sui terreni selettivi per la rilevazione presuntiva di ceppi ESßL+ [Agar chromoID ESßL (bioMérieux) e Agar ESßLA (AES Chemunex, distribuite da Biolife)].

Risultati. In un primo momento abbiamo valutato la

sen-sibilità e la specificità dei due terreni seminando diretta-mente ceppi batterici di controllo ATCC e ceppi di

Enterobacteriaceae ESßL+ precedentemente isolati.

Questi ultimi sono stati selezionati in base alla segnalazio-ne da parte del sistema automatico Vitek2 Compact ed alla conferma con la prova del doppio disco su terreno Mueller-Hinton agar secondo quanto stabilito dal CLSI. Abbiamo inoltre valutato per entrambi i terreni il fattore di diluizio-ne minimo per la crescita dei presunti ceppi ESßL+ (≥104

UFC/ml). Sono stati esaminati circa 100 pazienti, per diversi materiali biologici, che all’analisi microscopica di screening risultavano positivi per la presenza di bacilli gram negativi.

Conclusioni. Dai dati raccolti è emerso che entrambi i

ter-reni selettivi (Agar chromoID ESßL e Agar ESßLA) mostrano buona sensibilità e specificità per i ceppi batteri-ci ESßL+, in accordo con le segnalazioni del Vitek2 Compact e la prova del doppio disco. Su entrambi i terreni crescono Pseudomonas spp. multiresistenti e ceppi di

Enterobacteriaceae produttori di cefalosporinasi. Questi

terreni possono essere affiancati nella routine microbiolo-gica a quelli di uso comune per la rilevazione presuntiva di ceppi ESßL+ al fine di ridurre i tempi di attesa per una terapia antibiotica mirata, soprattutto nei pazienti critici.

volume 22, numero 3, 2007 POSTER

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