La d.d.p. tra G2 e G1 (variabile) serve ad accelerare gli elettroni K A
A
G1 G2
La d.d.p. (fissa) tra G1 e K serve a
“estrarre” il maggior numero di
elettroni dalla zona attorno K (non da dentro K!)
La d.d.p. tra A e G2 (fissa) serve a rallentare (un po’) gli elettroni
(Vuoto)
2b: Esperimento di Franck e Hertz
V
Ep= eV
V>>0
V>0 V<0
fornetto
180 °C
In questo esperimento non vogliamo il vuoto, ma una certa pressione di vapori di Mercurio
Vap. di Hg
e la riscaldiamo, con un fornetto,
mettiamo una goccia di Hg nell’ampolla
Cosa faranno gli elettroni al crescere della pressione?
Gli elettroni urteranno gli atomi di Hg.
Si tenga conto che me 2.7x10-6mHg
Se gli atomi di Hg si comportassero come sfere dure, si
avrebbe un urto elastico = l’energia cinetica, Ek , si
conserverebbe (potrebbe cambiare la direzione della velocità, ma non il suo modulo)
Con che esito?
Hg
vi vf vi = vf
EK= E1
Hg
Però, potrebbe esistere un meccanismo interno all’atomo che si innesca solo ad una certa energia E1. Allora, per EK = E1 l’atomo assorbirebbe l’energia E1 , che verrebbe persa dall’elettrone, che si fermerebbe!
Hg
V>0 V>>0 V<0
K G1 G2 A
V Ep= eV
Ek= 1/2mv2 E1
E1 E1
V1 E1= eV1
I
VGG
Nessun
assorbimento
I
VGG
Assorbimento a “soglia”
VKG1
Grafico I-V
V1
V0 V2
V V I
VGG
Assorbimento a “finestra”
E1= eV
Ea
Eb
Un elettrone che “ruota” attorno al nucleo non può occupare “orbite” di raggio (energia) qualunque, ma solo
orbite di raggio definito.
Spiegazione secondo l’ipotesi di Bohr del modello planetario di Rutherford
Quindi per passare da un’orbita a quella di energia superiore, l’elelttrone deve assorbire una ben determinata quantità
(quanto) di energia:
Eb –Ea = E1 = eV1
Cosa succede nell’atomo dopo l’assorbimento di energia (eccitazione)?
L’atomo dopo l’assorbimento di energia si diseccita, riemettendo l’energia sotto forma di fotoni (luce).