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Romania

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Academic year: 2021

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Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE

ROMANIA

Superficie (in migliaia di km2) 238 Popolazione (in milioni di abitanti) 21,5

Densità (abitanti/km2) 90

Forma di governo Repubblica

Capitale Bucarest

Lingua (ufficiale) Romeno

Religione ortodossa

Speranza di vita (maschi/femmine) 69/76

PIL/abitante (in $ USA) 9.292

La Romania si trova all’estremo nord-orientale della penisola balcanica e confina con la Bulgaria, la Serbia, l’Ungheria, l’Ucraina e la Moldavia. Si affaccia sul Mar Nero con un breve tratto di costa in parte occupato dal vasto delta del Danubio.

L’arco montuoso costituito dalla catena dei Carpazi e dalle Alpi Transilvaniche divide la Romania “interna” (che comprende gli stessi Carpazi, la Transilvania e il Banato) dalla Romania “esterna” (formata dalla Valacchia, dalla Moldavia e dalla Dobrugia settentrionale).

Quasi tutto il territorio rumeno è bagnato dal bacino idrografico del Danubio che segna parte del confine con la Serbia e la Bulgaria. Il grande fiume sfocia nel Mar Nero con un enorme delta (di 4.300 km²) popolato da una flora e da una fauna molto ricche. Numerosi (circa 2.500), ma di piccole dimensioni, sono i laghi, alcuni dei quali alimentati da sorgenti calde che hanno dato vita a rinomati centri termali.

La Romania ha un clima continentale, con escursioni termiche stagionali molto elevate, perché l’influsso termoregolatore del Mar Nero non va oltre la fascia costiera.

All’antico popolamento dei Daci e dei Geti seguì l’occupazione romana dall’inizio del II sec. d.C. fino al III.

L’impronta lasciata dai conquistatori di lingua latina non fu cancellata dalle successive invasioni barbariche, dall’insediamento sul territorio di varie tribù slave e dall’assoggettamento dell’odierna Transilvania agli ungheresi.

Ne derivò la popolazione etnicamente e culturalmente composita dei Valacchi che, nel XIV sec., costituirono un principato autonomo vicino a quello di Moldavia. Entrambe le regioni caddero sotto il controllo dell’Impero Turco all’inizio del 1700. Furono poi unite e presero il nome di Romania nel 1862, restando solo formalmente

all’interno dei domini ottomani.

L’indipendenza fu ufficializzata dal Congresso di Berlino del 1878. Da allora fino alla Seconda Guerra Mondiale la Romania cambiò più volte la propria estensione territoriale, fissandola poi negli attuali confini.

Nel secondo dopoguerra, l’URSS appoggiò la presa del potere da parte dei comunisti locali, che portò alla proclamazione della Repubblica Popolare nel 1948. Nicolae Ceausescu, salito al potere nel 1965, diede inizio ad ambiziosi (e costosi) programmi di sviluppo accompagnati da una politica dispotica e da una forte crisi

economica negli anni Ottanta. Il regime di Ceausescu fu rovesciato nel dicembre 1989 da un’insurrezione popolare e militare che terminò con l’uccisione del dittatore e della moglie Elena.

Ne è nato un sistema pluripartitico e una repubblica semipresidenziale. Il capo dello Stato, eletto a suffragio universale, dispone di poteri considerevoli e resta in carica per cinque anni, affiancato dal Parlamento.

Il governo comunista ha tentato di creare un Paese senza grandi differenze territoriali. La popolazione è stata distribuita in modo omogeneo, con la sola eccezione della capitale (Bucarest) che, da sola, ospita circa 2 milioni di persone, quasi il 10% dei rumeni.

Anche il rapporto tra città e campagna è molto equilibrato: il tasso di urbanizzazione supera di poco il 50% e persino l’industria (nella quale spiccano i settori siderurgico, metallurgico e tessile) è diffusa in maniera

omogenea su tutto il territorio. Il settore secondario si è sviluppato solo a partire dagli anni Cinquanta e quindi oggi offre occupazione a poco più del 30% della popolazione attiva, come nel più tradizionale settore primario.

L’agricoltura, in particolare, è ancora un’attività che interessa molte famiglie rumene, ma la buona qualità dei suoli non viene sfruttata adeguatamente per mancanza di capitali. Negli anni Novanta, dopo la caduta di Ceausescu, sono stati liberalizzati i mercati interni e gli scambi commerciali, privatizzando gran parte della produzione. Il cambiamento ha portato notevoli benefici, riducendo il debito estero e l’inflazione (comunque sempre elevata) e facendo crescere il PIL. Ha causato anche gravi problemi sociali per i licenziamenti dovuti alla chiusura o alla ristrutturazione delle imprese. Parte della disoccupazione è stata assorbita dalle industrie

straniere che in Romania hanno trovato manodopera e immobili a basso costo. L’afflusso di capitali ha alimentato anche la malavita e la corruzione che preoccupano gli altri Paesi dell’UE nella quale la Romania è entrata il 1° gennaio 2007.

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Di Napoli, Valagussa – Prospettive GEOGRAFICHE

I rumeni costituiscono quasi il 90% della popolazione. La minoranza più numerosa (concentrata nella

Transilvania) è quella ungherese (circa il 6-7% del totale) che rivendica continuamente il pieno esercizio della propria cultura. Lo Stato ha ignorato a lungo queste richieste, ma con la riforma costituzionale del 2003 ha concesso alle minoranze linguistiche di utilizzare il proprio idioma in tribunale e sui documenti. Gli zingari (più del 2%) sono socialmente e culturalmente emarginati. Pochi sono i tedeschi, gli ucraini, i russi e i turchi. La lingua nazionale appartiene al gruppo neolatino, con qualche influsso slavo. La religione prevalente è quella cristiana ortodossa, praticata da nove rumeni su dieci, ma esistono anche minoranze di protestanti (6-7% della popolazione) e di cattolici (5-6%).

Bibliografia

• Alzati Cesare, Lo spazio romeno tra frontiera e integrazione in e à medioevale e moderna, ETS, Pisa, 2002 t

• Biagini Antonello, Storia della Romania contemporanea, Bompiani, Milano, 2004

• Bricco Giuseppe e Ciocarlie Catalina, Itinerari romeni, Montedit, Melegnano (Milano), 2005

• Bulei Ion, Breve storia dei romeni, Edizioni dell’Orso, Alessandria, 1999

• Giunta Maura, Romania, Ulysse e Moizzi, Milano, 2007

• Guida Francesco, Romania, Pendragon, Bologna, 1998

Filmografia

• Giurgiu Tudor (regia di), Love Sick, Romania, 2006

• Mungiu Cristian (regia di), Quattro mesi, tre settimane e due giorni, Romania, 2007

• Pintilie Lucian (regia di), Capolinea Paradiso – Terminus Paradis, Francia, 1999

Siti interessanti

• www.romania.it/

• www.romaniatourism.com/

• it.wikipedia.org/wiki/Romania

• www.osservatoriobalcani.org/area/romania

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