Modelli epistemologici per le scienze umane
Prof. Francesco Coniglione
Laurea magistrale in
Scienze pedagogiche
Facoltà di Scienze della
Formazione
Il problema della spiegazione
Dalla preistoria…
• La scienza moderna: dal perché al come (es. Diderot)
• Il descrittivismo (Mach, Duhem)
• Primo neopositivismo (es. Carnap)
… alla storia
• 1936: Popper, Logica della scoperta scientifica
• 1948: Saggio di Hempel e Oppenheim, Studies in the Logic of Explanation
«Il fisico, la cui professione è di istruire e non di
edificare, abbandonerà dunque il perché e si occuperà del come. Il come si ricava dagli esseri, il perché solo dal nostro intelletto; esso si riferisce ai nostri sistemi;
dipende dal progresso delle nostre conoscenze».
Denis Diderot (1713-1784)
Interpretazione della natura, Editori
Riuniti, Roma 1967, p. 85, § 56, 2.
«Una teoria fisica non è una spiegazione. E’ un sistema di proposizioni matematiche, dedotte da un ristretto numero di principi, che hanno lo scopo di rappresentare nel modo più
semplice e più esatto, un insieme di leggi sperimentali […] Così una teoria vera non dà una spiegazione delle apparenze fisiche conforme alla realtà; essa rappresenta in modo soddisfacente un insieme di leggi sperimentali; una teoria falsa non è un tentativo di spiegazione fondato su supposizioni contrarie alla realtà, ma un insieme di proposizioni che non concordano con le leggi
sperimentali. L’accordo con l’esperienza è, per una teoria fisica, l’unico criterio di verità»
Pierre Duhem (1861-1916)
La teoria fisica (1906), Il Mulino,
Bologna 1978, pp. 9-12
«Questo divieto fatto alla scienza di porsi la domanda “perché?”
va compreso inquadrandolo da un punto di vista storico. Lo sfondo era l’atmosfera filosofica generale che si aveva in Germania in quel periodo, dominata dall’idealismo della
tradizione di Fichte, Schelling ed Hegel, i quali ritenevano che una descrizione di come si comporta il mondo non fosse
sufficiente e ne chiedevano una comprensione più completa, che a loro parere si sarebbe potuta ottenere solo scoprendo le cause metafisiche che stavano al di là dei fenomeni e non erano
accessibili al metodo scientifico. I fisici reagirono a questo punto di vista affermando: “Lasciateci in pace, con le vostre domande sui perché. Non c’è risposta al di là di quella fornita per mezzo delle leggi empiriche.” Essi sollevavano obiezioni contro le
domande del perché, in quanto queste erano, in genere, domande metafisiche.»
Rudolf Carnap (1891-1970)
I fondamenti filosofici della fisica
(1966), Il Saggiatore, Milano 1971,
«Dare una spiegazione causale di un evento significa dedurre
un’asserzione che lo descrive, usando come premesse della deduzione una o più leggi universali, insieme con alcune asserzioni singolari dette
condizioni iniziali. Per esempio, possiamo dire di aver dato una
spiegazione causale della rottura di un certo pezzo di filo se abbiamo trovato che il filo ha una resistenza alla trazione di 1/2 kg, ed è stato caricato con un peso di 1 kg. Se analizziamo questa spiegazione causale, troveremo che consta di diverse parti costituenti. Da una parte abbiamo l’ipotesi: “Un filo si rompe tutte le volte che viene caricato con un peso che supera il peso che definisce la resistenza alla trazione di quel filo”, e questa è un’asserzione che ha il carattere di una legge universale di natura.
Dall’altra parte abbiamo certe asserzioni singolari (in questo caso due) che sono vere soltanto per l’evento specifico in questione: “Il carico di rottura di questo filo è 1/2 kg”, e: “Il peso con cui è stato caricato questo filo è di 1 kg”.»
Karl Popper (1902-1996)
Logica della scoperta scientifica (1934), Einaudi, Torino 1970 (trad. dell’ed.
inglese del 1959), pp. 44-45.
Il modello nomologico-deduttivo di Hempel ed Oppenheim
I due prerequisiti sistematici di ogni spiegazione scientifica:
• requisito delle rilevanza esplicativa
• requisito della controllabilità empirica
Perché la lunghezza della colonna di mercurio in un barometro diminuisce al crescere dell’altezza (E)? In quanto:
• In qualsiasi luogo, la pressione che la colonna di mercurio, situata nel tubo chiuso dall’apparecchio di Torricelli, esercita sul mercurio sottostante eguaglia la pressione esercitata sulla superficie del mercurio nel recipiente aperto dalla colonna di aria che si trova sopra. (L
1)
• Le pressioni esercitate dalla colonna di mercurio e da quella d’aria sono proporzionali ai rispettivi pesi; e più le colonne sono corte, minori sono i loro pesi. (L
2)
• Quando Périer portò l’apparecchio in cima alla
montagna, la colonna d’aria al di sopra del recipiente aperto divenne sensibilmente più corta. (C)
• (Perciò) la colonna di mercurio nel recipiente chiuso divenne sensibilmente più corta durante la salita. (E)
Un esempio di Hempel
Explanans
Explanandum
Leggi generali di natura già accettate (L1, L2)
Condizione iniziale o circostanza
empirica (C)
«Il tipo di spiegazione la cui struttura logica è suggerita dallo schema (D-N) sarà chiamata spiegazione deduttivo-nomologica o in breve spiegazione D-N; infatti essa effettua una sussunzione deduttiva dello explanandum sotto principi che hanno il carattere di leggi generali. Pertanto una spiegazione D-N risponde alla questione: “Perché il fenomeno-explanandum occorre?” col mostrare che il fenomeno risulta da certe circostanze particolari, specificate in C
1, C
2,..., C
k, in accordo con le leggi L
1L
2,..., L
r. Col mettere in evidenza ciò, l’argomento mostra che, date le circostanze particolari e le leggi in questione, l’occorrenza del fenomeno doveva essere attesa; ed è in questo senso che la
spiegazione ci mette in grado di comprendere perché il fenomeno è accaduto».
Con le parole di Hempel:
“Aspects of Scientific Explanation”,
in Hempel, Aspects of Scientific
Explanation, Free Press, New York
1965, pp. 336-7.
Il modello formale
L
1, L
2, …, L
rC
1, C
2, …, C
kE Explanandum
Explanans
Dove:
• L1 L2, ..., Lr, costituiscono le leggi generali.
• C1, C2,..., Ck sono invece le condizioni iniziali che descrivono certi eventi particolari.
Le quattro condizioni di adeguatezza
1. L’explanandum deve essere una conseguenza logica dell’explanans, cioè la spiegazione deve consistere in un argomento deduttivo valido.
2. L’explanans deve contenere almeno una legge ge- nerale, la cui eliminazione renderebbe l’argomento non più valido.
3. L’explanans deve essere controllabile indipenden- temente dall’explanandum.
4. L’explanans deve essere vero.
Condizioni di natura logica
Condizione di
natura empirica
Difficoltà del modello N-D
Sono evidenziate da due controesempi:
Controesempio dell’asta della bandiera
Controesempio della macchia d’inchiostro Le condizioni di adeguatezza non sono sufficienti per avere una spiegazione
Le condizioni di adeguatezza non sono tutte necessarie per avere una
spiegazione
Il modello statistico-induttivo
Esempio:
• La probabilità, per una persona che si esponga al morbillo, di prendere la malattia, è alta.
• Giacomo si espose alla malattia.
====================== [con alto grado di probabilità]
• Giacomo prese il morbillo.
Schema formale:
p(R, SP) = r S(b) P(b)
======== [r]
R(b)
Dove:
• R indica il caso che si vuole spiegare (ad es., la guarigione di un malato) in presenza di S (una infezione da streptococchi) e P (la somministrazione della penicillina); r è la misura delle
probabilità p che avvenga R in presenza di S e P (diciamo che ciò accade nel 90% dei casi, cioè la probabilità è eguale a 0,9).
• La seconda premessa sta a indicare che al paziente b colpito da una infezione di streptococchi [S(b)] è stata somministrata la penicillina [P(b)].
• La doppia linea sta ad indicare che abbiamo a che fare con un argomento induttivo e la [r] rappresenta il grado di probabilità (nel nostro caso è di 0,9) con cui arriviamo alla guarigione del malato [R(b)].
Altre tipologie di spiegazione
La spiegazione teleologica:
Si spiega un evento facendo ricorso al fine o scopo che esso deve realizzare. Es.: Perché questa estate non sono andato in vacanza?
Perché dovevo finire il mio ultimo libro
La spiegazione funzionale
Una proprietà o un comportamento viene spiegato in quanto ha lo scopo di preservare il funzionamento di un sistema. Es.: il fegato ha la funzione di purificare il sengue e di mantenere in vita il corpo.
La spiegazione genetica
Una certa azione viene spiegate raccontantone la genesi,
ovvero gli eventi che l’hanno preceduta: Es. della macchia
d’inchiostro.
Le due tradizioni
Tradizione positivista
Tradizione antipositivista
Monismo
metodologico
Pluralismo
metodologico
Monisti vs pluralisti
Monismo
metodologico
Pluralismo metodologico
Brentano Comte Russell Neurath Carnap Hempel Popper
….
Droysen Dilthey
Windelband Rickert
Weber Dray
Von Wright Gadamer
…
Storicismo tedesco Neopositivismo
La spiegazione dei casi singoli
• Esempio della macchia d’inchiostro.
• Esempio della morte di un individuo a seguito di una malattia.
La risposta di Hempel:
distinzione tra
Proposizioni (o fatti proposizionali)
Eventi concreti
“la lunghezza del bastoncino di rame r è aumentata tra le 9,00 e le 9,01 a.m.”
L’assassinio di Trotzky
La proposizione descrive in modo completo l’evento da spiegare
L’evento da spiegare è solo indicato mediante una frase nominale o una descrizione incompleta
Il modello D-N si riferisce solo ai fatti
proposizionali, per cui non è possibile mai una descrizione completa di un
La spiegazione razionale di Dray
[1] «X si trova in una situazione di tipo z»
[2] «In una situazione di tipo z, la cosa da fare è C se si vuole raggiungere il risultato S»
quindi
[3] «X fece l’azione C».
Ma segue l’asserto [3] dagli asserti [1] e [2]?
Secondo Hempel no: l’explanans dà solo ragioni sufficienti, non necessarie. Per cui viene da lui proposto uno schema modificato.
Consiste nel mostrare che una data azione era la cosa più appropriata ad una data situazione per raggiungere un determinato scopo.
Il sillogismo pratico di Von Wright
In generale, il sillogismo pratico è, rispetto alla spiegazione
teleologica e alla spiegazione nella storia e nelle scienze sociali, ciò che il modello per sussunzione teorica è rispetto alla spiegazione causale e alla spiegazione nelle scienze naturali.
Schema:
(a) X intende provocare S
(b) X ritiene di non poter provocare S se non fa c Quindi
(c) X si dispone a fare c
Manca in esso l’assunzione di razionalità
Popper e il “metodo zero” per le scienze sociali
Caratteri di base:
• si spiegano eventi singoli
• le leggi generali sono assunte tacitamente (sono
“banali”)
• si fa uso della logica della situazione…
• che si fonda sul principio di razionalità…
• in condizioni altamente schematizzate (metodo zero)
È tipico solo delle scienze sociali e umane
Rifiuto del monismo
metodologico
La correzione di Hempel dello schema di Dray
[1] «X si trova in una situazione di tipo z»
[2] «X è disposto ad agire razionalmente»
[3] «In una situazione di tipo z, ogni persona che sia disposta ad agire razionalmente farà invariabilmente (o con alto grado di probabilità) C»
quindi
[4] «X fa l’azione C».
Principio di razionalità
In tal modo la spiegazione delle azioni singole viene ricondotta al modello D-N
Condizioni iniziali (C)
N.B.
Mancano le leggi
universali (L)