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Posizione fisiologica di riposo

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Academic year: 2021

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© 2015 Cristian Lucisano Editore

Disegno e modellazione odontotecnica 1

Posizione fisiologica di riposo

La posizione di riposo o “spazio libero interocclusale” è quella che la mandibola assume “senza contatto” tra i denti superiori e i denti inferiori.

È una posizione abbastanza stabile dalla quale iniziano e terminano i movimenti senza contatto della mandibola.

In protesi è un punto di riferimento molto importante e viene rilevato e misurato con il paziente in posizione retta (seduto ma anche in piedi) facendogli pronunciare (naturalmente se l’operatore opta per il sistema fonetico) la lettera “m” a lungo e controllando poi lo spazio tra i denti.

La posizione eretta è importante perché la mandibola – essendo i muscoli che la sostengono liberati dalla loro tensione – è influenzata, per forza di gravità, dalla posizione del corpo (curvata in avanti o distesa) o dalla posizione della testa (avanti o indietro).

Lo spazio interocclusale, indispensabile per una funzione muscolare fisiologica, è normalmente di 2-3 mm ma può essere anche maggiore, 7-10 mm.

Fig. 1 – A = Posizione occlusale. B = Posizione di riposo.

A B

Fig. 2 – Posizione di riposo vista nello schema di Posselt.

Se questo spazio è ridotto (per esempio per un restauro protetico inadeguato), i muscoli tendono a ristabilirlo come era originariamente a discapito del tessuto osseo delle creste alveolari.

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© 2015 Cristian Lucisano Editore

Disegno e modellazione odontotecnica 2

In condizioni normali, cioè quando le cuspidi mesiovestibolari dei primi molari superiori ingranano col solco mesiovestibolare dei primi molari inferiori, i denti si intersecano in modo che ogni elemento di ciascuna arcata contragga i rapporti di combaciamento con due antagonisti ad eccezione dei centrali inferiori e dei terzi molari superiori.

Esiste una relazione tra l’entità della curva di Spee e la forma delle cuspidi: a una curva appiattita corrispondono cuspidi pronunciate mentre a una più stretta, più ripida, cuspidi piatte.

La curva di Spee è detta anche “curva di compensazione” perché compensa la differenza di inclinazione tra guida condilare e guida incisiva, cioè la differenza di inclinazione dei denti posteriori con quelli anteriori.

Fig. 3 – Gli incisivi centrali inferiori e i terzi molari superiori sono gli unici denti che contraggono rapporti di combaciamento con un solo elemento antagonista.

Nell’adulto, la superficie occlusale, quella superficie immaginaria che tocca tutti i denti dei mascellari, è curva e leggermente ruotata. È la curva di Spee, dal nome del primo che l’ha descritta nel 1880, e può essere definita come il segmento di una circonferenza il cui raggio ha per centro l’orbita (apofisi crista galli).

Fig. 4 – La curva occlusale o curva di Spee.

Testi tratti da “Principi di Biomeccanica” di Raffaello Maltecca © 1982

Posizione fisiologica di riposo

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